Tutto pronto per l’evento che celebra i migliori Pinot Nero annata 2018 d’Italia, uno dei primissimi eventi del vino in presenza che si terrà dal 12 al 14 giugno 2021, nella splendida cornice dei paesi vitivinicoli di Egna e Montagna in Alto Adige.
Proclamati i vincitori dei TOP10 del Concorso nazionale del Pinot Nero: la classifica conferma l’alto potenziale di alcune zone altoatesine e dimostra che ogni Pinot Nero di qualità può avere qui la sua occasione di successo.
Per la 23a volta, dal 12 al 14 giugno i paesi del vino di Egna e Montagna in Alto Adige preparano il palcoscenico per l’evento che incorona i migliori Pinot Nero d’Italia. “Vedere realizzarsi uno dei primi eventi dedicati al vino in Italia dopo i mesi appena trascorsi rende le Giornate del Pinot Nero 2021 un evento ancora più sentito e partecipato” – afferma Ines Giovanett, Presidente dell’Associazione Pinot Nero Alto Adige. “Siamo entusiasti ed orgogliosi di vedere salire su questo palcoscenico produttori e vignaioli di tutta italia che con il loro lavoro rendono omaggio ogni giorno a questo vitigno così pregiato.”
Il programma, che quest’anno prevederà degustazioni e masterclass nel pieno rispetto della normativa anti Covid oltre che la prima edizione del “Master del Pinot Nero”, concorso organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier AIS, si aprirà sabato 12 giungo con la premiazione della TOP10 del Concorso Nazionale Pinot Nero i cui risultati sono stati oggi resi noti. Una classifica di altissima qualità che premia la produzione altoatesina e aostana ma che al contempo ribadisce quanto le Giornate del Pinot Nero siano diventute nel tempo il momento celebrativo per eccellenza di questo vitigno di pregio.
“Il Pinot nero di Aosta, Alto Adige e Trentino sono arrivati in finale. In termini di punteggio, i vini finalisti – in particolare i TOP10 – sono molto vicini tra loro, a dimostrazione del fatto che la competizione si caratterizza per un livello qualitativo estremamente alto“, racconta Ines Giovanett riassumendo il verdetto della giuria composta da 35 enologi provenienti da tutta Italia che hanno degustato e valutato tutti i vini alla cieca e in diverse sequenze. 95 i produttori di vino coinvolti complessivamente al Concorso provenienti da 10 regioni (Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo) che hanno presentato la loro annata 2018 di Pinot Nero, un numero mai raggiunto prima. “Siamo molto lieti che un numero record di viticoltori abbia aderito al concorso, sinonimo per noi del grande desiderio di confronto che anima i produttori di Pinot Nero nel nostro Paese“, afferma Ines Giovanett.
Sono quattro le diverse espressioni del vitigno internazionale per l’azienda di Quattro Castella. Vini sartoriali, che cambiano ogni anno in base alle stagioni e alla produzione.
Nelle terre che furono il regno di Matilde di Canossa, sulle prime colline da cui sfilano gli appennini Tosco Emiliani tra Parma e Reggio Emilia, il pinot nero ha trovato casa a Barbaterre, la biocantina oggi di proprietà di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo.
I rilevamenti effettuati nel suolo, quando nel 2002 venne fondata l’azienda dal precedente proprietario, grande appassionato di Champagne, hanno infatti dimostrato la grande adattabilità di questo vitigno internazionale all’argilla saponosa che caratterizza i terreni di Barbaterre. Oggi Franco e Maria Grazia, che hanno acquisito l’azienda nel 2017, la portano avanti nel rispetto della natura e con l’obiettivo di produrre vini che siano fedeli al territorio, dando comunque ampio risalto al pinot nero, inusuale ma eccellente interprete di questo terroir. La filosofia di Barbaterre si può riassumere in poche parole: dai vigneti coltivati secondo natura nascono vini autentici, espressione dell’annata e della mano dell’uomo, che li accompagna dalla vigna alla cantina e che cambiano ogni anno in base alle stagioni e alla produzione.
I 5 ettari di vigneto di pinot nero si collocano su terreni che vanno dai 330 ai 400 metri di altezza, in una zona soleggiata e ventilata con esposizione quasi completamente a sud, e ricchi di calcare, che contribuisce a dare freschezza e vivacità ai vini, con venature gessose e ridotta presenza di scheletro. La forte pendenza del terreno, che in alcuni casi arriva anche al 30%, favorisce il drenaggio delle acque. Gli impianti hanno tra i 15 e i 20 anni, la forma di allevamento è il Guyot semplice, per quelle zone dove il terreno è più povero di elementi nutritivi, e Guyot doppio in presenza di un substrato più ricco.
Dalle uve di pinot nero Barbaterre produce quattro vini: tre metodo classico dal lungo affinamento sui lieviti, declinazioni del “mosto fiore”- Blanc de Noirs, Marandalé, Rosé – e Pèder, rosso fermo affinato in legno grande per almeno 18 mesi.
“Le nostre declinazioni del pinot – dichiara Maria Grazia Lugo – come tutti i nostri vini, sono piena espressione delle infinite potenzialità del territorio reggiano dove si trovano la cantina e i vigneti. Crediamo che i nostri vini siano opere sartoriali, frutto di una costante attenzione che va dalla cura della vigna alla maestria della vinificazione, per una produzione ricercata e su misura, con l’assidua e costante presenza di Franco Garzotti”.
Blanc de Noirs, metodo classico con sosta sui lieviti di almeno 36 mesi, nasce dalla selezione dei migliori grappoli provenienti da vigneti di media collina. Rosé è la versione rosata del pinot nero di Barbaterre, affinato almeno 36 mesi sui lieviti e prodotto solo nelle migliori annate. Marandalé è un blanc de noirs millesimato con affinamento di 60 mesi, il cui nome vuole essere un omaggio ai figli di Grazia e Franco: Marco, Andrea e Alessandra.
Piena espressione di maturità per questo vitigno internazionale è Pèder, “il padre” nel dialetto reggiano, un vino che mantiene inalterati i tratti propri del pinot nero facendoli incontrare con le caratteristiche del luogo.
Dal 12 al 14 giugno 2021, nella splendida cornice dei paesi vitivinicoli di Egna e Montagna in Alto Adige, andranno in scena i migliori Pinot Nero d’Italia. Protagonista: l’annata 2018. In programma degustazioni e masterclass nel pieno rispetto della normativa anti Covid. New entry di questa edizione il “Master del Pinot Nero”, concorso organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier AIS.
Anche quest’anno, dal 12 al 14 giugno, i paesi vitivinicoli di Egna e Montagna in Alto Adige ospiteranno le Giornate Altoatesine del Pinot Nero, evento che rende omaggio ai migliori Pinot Nero d’Italia durante il quale viene messa a confronto la produzione nazionale di questo pregiato vitigno. 95 i produttori di vino coinvolti provenienti da 10 regioni: Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo.
“Siamo davvero onorati e felici di poter svolgere questa 23esima edizione in un periodo così particolare. – racconta Ines Giovanett, Presidente del Comitato Organizzatore delle Giornate del Pinot Nero. “Un sentito grazie va a tutti i produttori che quest’anno hanno risposto con grande entusiasmo a questo appuntamento. Un’occasione che speriamo possa rappresentare anche un segnale positivo di ripresa e slancio per tutto il settore vitivinicolo.”
La 23esima edizione si inaugurerà sabato 12 giugno con la proclamazione della TOP10 del Concorso nazionale del Pinot Nero che sancirà i primi 10 migliori Pinot Nero dell’annata 2018 a partire dalla selezione avvenuta a fine aprile e realizzata da 35 enologi provenienti da tutta Italia. L’elaborazione dei giudizi sarà curata dal Centro di Sperimentazione Laimburg con la supervisione di Ulrich Pedri, direttore della sezione enotecnica.
Grande attesa, quest’anno, anche per il debutto del primo ”Master del Pinot Nero“. Il concorso, organizzato per la prima volta dall’Associazione Italiana Sommelier AIS, prevede un esame scritto e sensoriale che permetterà al vincitore di partecipare al concorso “Miglior Sommelier d’Italia AIS“. “L’interesse dimostrato dall’Associazione Italiana Sommelier AIS a collaborare per il debutto di tale concorso nell’ambito delle Giornate del Pinot Nero evidenzia il fascino e l’importanza di questo particolare vitigno nonché della nostra manifestazione. Una dimostrazione di apprezzamento di cui siamo grati e che ci motiva ancora di più nel percorso che stiamo portando avanti“, afferma Ines Giovanett.
Nonostante la pandemia, il Comitato organizzatore sta inoltre lavorando per consentire anche al pubblico di appassionati e winelovers di partecipare durante i tre giorni a masterclass e degustazioni in piccoli gruppi e previa iscrizione, conformemente alle misure di sicurezza vigenti.
I dettagli del programma saranno pubblicati alla fine di maggio sul sito web contestualmente all’apertura delle iscrizioni. Programma e informazioni disponibili su:
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