Il Presidente della Repubblica e il Ministro degli Affari Esteri insigniscono l’imprenditore italo-canadese con il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, onorificenza destinata ai promotori dell’Italia all’estero.
Ricompensare quanti abbiano acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi e nella promozione dei legami con l’Italia: questo l’obiettivo dell’Ordine della Stella d’Italia, che ha scelto di inserire Ermenegildo Giusti tra i suoi Cavalieri.
«È un onore per me ricevere questa onorificenza per il continuo supporto ed amore per la mia terra», commenta Giusti, «la mia passione più grande è aiutare il mio Paese: promuovere il made in Italy nel mondo per me è una vera e propria missione».
Missione in cui l’imprenditore di Volpago del Montello crede fin da quando è emigrato, all’età di 18 anni, in Canada, dove ha trovato la fortuna portando il nome e lo stile dell’Italia nel mondo delle costruzioni, acquistando sempre ed esclusivamente prodotti italiani.
Il richiamo alle origini è sempre stato forte per Ermenegildo Giusti, che ha deciso di investire nella terra in cui è cresciuto dando forma al progetto Giusti Wine nel 2000. Dopo l’acquisto iniziale di due ettari, Giusti Wine si è ampliata fino a diventare una realtà complessa che porta avanti un progetto di valorizzazione territoriale a 360 gradi, con l’aspirazione di creare un’esperienza immersiva di enoturismo che mostri al mondo la ricchezza e la bellezza del nostro paese.
La Giusti Experience, infatti, affianca ai vini – creati grazie alla sinergia con Graziana Grassini, importante enologa italiana a livello internazionale – il rispetto per l’ambiente, l’ospitalità e il recupero dei luoghi della tradizione.
Un’esperienza che esprime a pieno i valori di Ermenegildo, per cui è vitale che il paesaggio e la terra siano in armonia con la natura e la storia. Gli ultimi progetti ne sono esempio: Giusti Wine ha inaugurato lo scorso luglio la nuova cantina ipogea, progettata dall’architetto Armando Guizzo con criteri ecosostenibili, ed ha promosso e finanziato il restauro dell’antica Abbazia benedettina di Sant’Eustachio, con l’obiettivo di restituire alla collettività un bene di grande interesse storico, archeologico e architettonico.