Produttività delle risorse: Italia prima in Ue

IL RAPPORTO TRA CONSUMO DI MATERIA E PIL POSIZIONA IL NOSTRO PAESE AL PRIMO POSTO IN EUROPA.

Per ogni chilo di risorsa consumata, l’Italia genera 3,65 euro di PIL, contro i 2,90 euro della Francia, i 2,50 euro della Germania ed una media Ue ancora più bassa, pari a 2,30 euro.

Produttività delle risorse: Italia prima in Ue

«Il rapporto tra consumo di materia e PIL —la produttività delle risorse— posiziona il nostro Paese al primo posto in Ue. Un risultato che evidenzia l’esistenza di un’economia con un’elevatissima efficienza d’uso delle risorse, elemento chiave della sostenibilità e della transizione ad una economia circolare» spiega Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, la prima ed ancora unica in Italia a specializzarsi nel lending crowdfunding ambientale ed energetico.

Vero è infatti che —a parità di potere d’acquisto— per ogni chilo di risorsa consumata, l’Italia genera 3,65 euro di PIL, contro i 2,90 euro della Francia, i 2,50 euro della Germania ed una media dell’Unione Europea ancora più bassa (2,30 euro).

«Certo sulla strada del riciclo in Italia c’è ancora molta strada da fare —ad esempio solo il 25% delle pavimentazioni stradali rimosse viene riciclato—tuttavial’Italia è al primo posto anche in quanto al tasso di utilizzo della “materia seconda”, forse il più puntuale indicatore della «circolarità dell’economia» aggiunge Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com nonché chief analyst del GreenVestingForum.it, il forum della finanza alternativa verde.

Includendo gli usi industriali ed i materiali energetici, sui consumi totali di materia il nostro Paese si caratterizza infatti per un utilizzo del 18% di «materia seconda», quella derivata dai residui dei processi produttivi o dal recupero dei materiali.

Di pari passo, cresce esponenzialmente nel nostro Paese la «finanza alternativa green», sostenuta e rappresentata dall’ormai consolidata piattaforma Ener2Crowd.com.

«Diventa così sempre più numerosa la comunità di “investitori etici” che si ritrovano su Ener2Crowd.com per finanziare progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, consapevoli che per ogni euro investito si ottiene una riduzione di emissioni di Co2 pari a 0,52 chili» mette in evidenza Niccolò Sovico.

Declinata nella modalità del lending crowdfunding ambientale ed energetico alla maniera di Ener2Crowd.com, l’«investimento etico» è inoltre in grado di garantire un ritorno del 5,80-7% sull’investimento a fronte di rischi vicini allo zero: ad oggi, infatti, il 100% delle rate di finanziamento sono state ripagate puntuali (95,1%), in anticipo (4%) o con un ritardo di appena 9 giorni (0,9%).

Insomma un ritorno altamente sicuro ed esponenzialmente più alto rispetto al rendimento medio ponderato del paniere di titoli di Stato (Rendistato) calcolato dalla Banca d’Italia, che nella “fascia di vita residua a 12-18 mesi” registra a maggio 2022 un rendimento dello 0,460%, per non parlare dei BOT che per tutti i mesi già trascorsi di quest’anno registrano un rendimento negativo.

«Certo è che negli ultimi 12 mesi la raccolta green è più che raddoppiata ed anche il mondo finanziario punta sul green quale risorsa indispensabile per uscire dalla crisi provocata dalla pandemia, includendo anche molti grandi fondi d’investimento che hanno già raddoppiato —ad esempio— l’esposizione sulle utility che stanno investendo sulle rinnovabili» conclude Giorgio Mottironi.

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