Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 11 febbraio 2023!
Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.
In cantina – Haut-Brion, Magnum double face.
Rialzo del 36,6% per le annate dopo il 2000, ma perdita del 16% dal 1953 al 1982 Haut-Brion, Magnum double face di Cesare Pillon protagoniste questa settimana sono le 30 bottiglie Magnum di Château Haut-Bnon quotate alle aste internazionali sia nel 2022 che nel 2021: un numero sorprendente, che avrebbe consentito due puntate anziché una. Sorprendente il numero, perché non c’era mai stata una simile quantità di bottiglie da un litro e mezzo di Château Haut-Brion nel bilancio annuale delle aste, e anche perché i risultati raggiunti da tutte queste Magnum non lo giustificano perché non sono affatto entusiasmanti: complessivamente hanno perso 1’1,33%, che apparentemente è una percentuale trascurabile, ma applicata ai prezzi di questo premier cru bordolese significa 1.041 euro.
Fonte: Milano Finanza.
L’exploit del «vino di Firenze» Vendite in crescita del 20%.
Marco Ferretti (Consorzio Chianti Colli Fiorentini): «Ottimo rapporto qualità-prezzo». E dopo «Buywine» si inagura oggi la settimana delle anteprime al cinema La Compagnia. Parte con il botto il BuyWine della ripresa, il primo post-Covid che riporta in Toscana i buyers dell’Estremo Oriente. A fare boom è il vino di Firenze. «Ci sono aziende che parlano di un +20 per cento nel 2022 sul 2021, sicuramente una stagione più difficile», racconta Marco Ferretti, presidente del Consorzio Chianti Colli Fiorentini, una delle sottozone del «grande Chianti». Performance in doppia cifra, insomma, nei 360 ettari di colline intorno alla città dai quali 28 aziende mettono sul mercato poco meno di un milione di bottiglie di Chianti docg.
Fonte: Nazione.
Ornellaia, vendemmia d’artista.
Ornellaia ha presentato l’annata 2020 e la Vendemmia d’artista numero 15 affidata a Joseph Kosuth.
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
La Fortezza del Sannino, dove la tradizione fa rima con… innovazione.
La viticoltura nel beneventano è “faccenda seria” da millenni, lo confermano sia le tracce storiche che la vena, sempre brillante, delle creazioni di quella splendidamente e (per tanti aspetti) ancora misconosciuta terra che porta il nome di Sannio. Per secoli risorsa principe del territorio, il “mestiere della vite” qui si traduce in una serie di attenzioni dedicate a vitigni della tradizione come l’Aglianico, in particolare, oltre a Falanghina, Greco e Fiano, tipologie al centro anche del successo di cantina La Fortezza di Torrecuso, che si deve agli sforzi di Enzo Rillo, affermato imprenditore che ha deciso di investire nel territorio d’origine.
Fonte: Sport Week.
Prima edizione del salone del vino Torino apre quattro luoghi simbolo.
Nasce la prima edizione del Salone del vino di Torino, un omaggio ºIla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione. Da sabato 4 a lunedì 6 marzo quattro luoghi simbolo di Torino, il Auseo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Paazzo Cisterna ospitano una nuova grande manifestazione che entra el programma dei grandi eventi della Città. Un palinsesto Off si sviluppa inoltre dal centro alle periferie e prevede un’intera settimana Jedicata al vino.
Fonte: Gazzetta di Modena-Reggio-Nuova Ferrara.
Il vino buono, pulito e giusto A Bologna torna Slow Wine Fair.
In Fiera la seconda edizione della manifestazione dal 26 al 28 febbraio Il settore mobilitato Un ricco programma tra degustazioni, incontri, convegni e scambi commerciali Bologna Dal 26 al 28 febbraio, a Bologna si tiene la Slow Wine Fair, la seconda edizione della fiera dedicata al vino organizzata da Bologna Fiere e Sana, con la direzione artistica di Slow Food. «Con la Slow Wine Fair vogliamo cambiare il paradigma con cui si comprano e si vendono i vini. Sappiamo che è una missione molto complicata – dice Giancarlo Ganglio, coordinatore internazionale della Slow Wine Coalition-, ma solo lavorando sull’educazione dei consumatori e sulla formazione di chi commercializza le bottiglie si può sperare di modificare radicalmente il sistema di produzione, privilegiando metodi che preservino le risorse naturali e che incrementino la fertilità del suolo abbandonando la chimica di sintesi.
Fonte: Nuova Ferrara.
Innocenzi è direttore del Doc delle Venezie.
Flavio Innocenzi è il nuovo direttore del Consorzio Tutela Vini Doc Delle Venezie. La Doc triveneta – la seconda più estesa in Italia, che riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot Grigio di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino – ha deciso di arricchire la propria struttura con una figura dirigenziale di alto profilo, scelta all’unanimità dal consiglio di amministrazione presieduto da Albino Armani, riconfermato nel 2022 alla guida del Consorzio di Tutela.
Fonte: Messaggero Veneto.
Torna al Savoia dopo la pandemia “Assaggio divino” di Slow food.
Domani dalle 14.30 alle 20 la kermesse enologica alla presenza di una quarantina di produttori regionali e sloveni. Non ci sono triestini Torna al Savoia dopo la pandemia “Assaggio divino” di Slow food. Friulano, refosco, ribolla gialla, malvasia, schiopettino, pignolo, picolit, verduzzo, sauvignon, vitovska. Il focus verte suivitigni autoctoni. Se a un utente enologico garberà assaggiare qualcuna di queste squisitezze regionali o confinarie, basta che tra le 14.30e1e20didomenica prossima si accomodi al Savoia Excelsior sulle Rive, paghi 15 euro e si accomodi negli spazi designati ad accogliere la 22.ma edizione di “Assaggio divino”, la manifestazione organizzata dallo Slow food triestino.
Fonte: Piccolo Trieste.
La cittadella del vino al via Appaltate opere da 2,3 milioni.
Soddisfatto il sindaco Franchetti per l’affidamento dei lavori «È uno degli obiettivi più importanti del mio mandato». Prossimo ad aprirsi il cantiere destinato a trasformare, nel centro storico di Castione, la contrada Böcc nella cittadella del vino. Ad annunciare l’imminente inizio dei lavori di un progetto da 2,3 milioni euro è il sindaco Massimiliano Franchetti, che interviene dopo l’esito della gara d’appalto indetta dal Comune. «É stata fatta l’aggiudicazione definitiva dei lavori la scorsa settimana e a breve, speriamo durante questo mese, salvo imprevisti, inizieremo i lavori», destinati a trasformare l’antico nucleo storico, composto da una serie di case rurali, che si trovano a pochi passi dall’auditorium comunale “Leone’IYabucchi”.
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
Cantina Terre d’Oltrepo: vista da New York , è una crisi inspiegabile.
La nostra azienda rappresenta negli Usa i vini di Terre d’Oltrepo, una cooperativa che conosco e apprezzo da ormai quindici anni. Ma il mio amore per l’Oltrepo è nato quando da giovane boy-scout mi sono ritrovato a scarpinare lungo le colline, intorno a Voghera fino a S. Alberto di Butrio. Inoltre per me l’Oltrepo pavese si associa con S. Maria La Versa perché ricordo in modo vivido le bottiglie del mitico spumante La Versa servito nei bara Milano, in pieno centro, quando scendevo dal mio ufficio per il panino di mezzo- giorno. Quello straordinario calice di La Versa ha insegnato al mondo cosa significa produrre un grande metodo classico in Italia.
Fonte: Provincia – Pavese.
Vino, il Wto fermi l’Irlanda dai falsi allarmi in etichetta.
Il blitz irlandese sulle etichette allarmistiche sul vino va fermato per difendere un prodotto simbolo del nostro Paese che è anche il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato e dà lavoro dal campo alla tavola a 1,3 milioni di persone. E’ quanto afferma la Coldiretti dopo che l’Irlanda ha notificato all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) le norme tecniche sull’etichettatura degli alcolici, da applicare a tutti i prodotti alcolici venduti in Irlanda, siano essi prodotti localmente o importati.
Fonte: Provincia – Pavese.
E arriva anche la Fiera del vino – Cantine aperte a Torino Più di 250 produttori alla Fiera del vino urbano.
La Zita meno di un mese sarà tutto pronto per la prima edizione del Salone del vino di ‘l’orino, un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione. a pagina 5 Cantine aperte a Torino Più di 250 produttori alla Fiera del vino urbano la kermesse enologica si terrà dal 4 al 6 mamo a rassegna enologica che tutti aspettavano. Tra meno di un mese j sarà tutto pronto per la prima edizione del Salone del vino di Torino, un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione. Da sabato 4 a lunedì 6 marzo Infatti quattro location simbolo della città (Museo del Risorgimento, Cavallerizza, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna), si trasformeranno in un enorme calice per ospitare gli eventi della nuova manifestazione, dagli incontri alle degustazioni.
Fonte: Corriere Torino.
Fiumi di vino a Torino Cene e degustazioni con il Salone di Bacco.
Viaggio fra 250 produttori e 4 sedi “auliche” Fiumi di vino a Torino Cene e degustazioni con il Salone di Bacco La prima edizione scatterà in centro dal 4 al 6 marzo Nel palinsesto “Off” 100 appuntamenti in 60 location Nasce la prima edizione del Salone del vino di Torino: «La città del gusto omaggia la regione del vino» presenta il direttore della manifestazione, Patrizio Anisio. Si comincia il 28 febbraio con un palinsesto “Off” che offrirà cento eventi diffusi in oltre 60 location. Ristoranti, piole ed enoteche proporranno cene, degustazioni e appuntamenti letterari o artistici.
Fonte: CronacaQui Torino.
Arriva a marzo il primo «Salone del Vino».
Con il sostegno della Camera di Commercio di Torino e il supporto della Fondazione Crt ¦ Nasce la prima edizione del Salone del Vino di Torino, un omaggio alla terra e all’attività vitivinicola del Piemonte, tra storia e innovazione. Da sabato 4 a lunedì 6 marzo quattro luoghi simbolo di Torino, il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna ospitano una nuova grande manifestazione che entra nel programma dei grandi eventi della Città. Un palinsesto Off si sviluppa inoltre dal centro alle periferie e prevede un’intera settimana dedicata al vino.
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
Due appuntamenti su come promuovere l’export di vino.
Incontri a metà aprile in Camera di Commercio Due appuntamenti su come promuovere l’export di vino. Con l’obiettivo di promuovere le eccellenze vinicole ed incentivare il grado di internazionalizzazione delle imprese del territorio, la Camera di Commercio di Alessandria-Asti, in collaborazione con il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte s.c.p.a. (Ceipiemonte), organizza un evento di incoming con importatori europei provenienti in via prevalente da Germania, Belgio, Inghilterra e Paesi nordici. Fanno sapere i promotori: «Il progetto è rivolto alle Mpmi del settore vinicolo ubicate nelle province di Alessandria e di Asti e prevede l’organizzazione di due giornate di incontri nella seconda metà di aprile, una ad Alessandria e una ad Asti.
Fonte: Monferrato.
Quattro location per declinare il vino Torino si prepara al primo salone.
Raccontare il Piemonte attraverso uno dei suoi prodotti più amati, che tracciano le peculiarità delle sue terre, dalla Val di Susa al Pinerolese e alle colline novaresi, e poi ancora il Canavese, l’alto Monferrato e l’Astigiano. Per riuscire a farlo la città ospita la sua prima edizione del Salone del Vino, dal 4 al 6 marzo in quattro luoghi simbolo: il Museo del Risorgimento, la Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna, dove arriveranno oltre 250 produttori. La tappa di avvicinamento si svolgerà nella settimana precedente la manifestazione, dal 28 febbraio, con un palinsesto off che coinvolgerà anche le zone meno centrali, con più di 100 eventi diffusi in oltre 60 location.
Fonte: Stampa Torino.
La vigna della Regina.
Fa capo a Michele Denegri proprietario del ristorante “Del Cambio” di Torino La vigna della Regina E’ passata alla moncalvese Società Agricola Orsolina. Ha una proprietà “moncalvese” il vigneto di Villa della Regina che ha origini risalenti al 1615 ed ora è passata nelle mani moncalvesi della Società Agricola Orsolina. Il nuovo concessionario della vigna più regale d’Italia fa capo a Michele Denegri, già proprietario a Torino del ristorante “Del Cambio”, oltre che della DiaSorin, la più importante multinazionale italiana di biotecnologie.
Fonte: Vita Casalese.
Un Aglianico perfettamente equilibrato.
Bisogna riconoscere che rispetto ad altri territori in cui si coltiva l’Aglianico (Taurasi, Sannio, Taburno, Massico, Puglia e Molise) il Vulture con i suoi vini sembra mostrare una forza espressiva più coerente. L’affermarsi di una certa omogeneità, pur nelle differenze delle zone e degli stili aziendali, sembra la naturale evoluzione di un periodo in cui si ricercava un’identità territoriale che tardava a manifestarsi a causa di interpretazioni produttive che spesso ne sacrificavano la tipicità. Non che non ci siano oggi produttori che rincorrano modelli più omologanti, ma la via, tracciata da chi ha fondato il suo successo proprio sulla riconoscibilità territoriale, sembra essere un sicuro punto a cui riferirsi.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Piano col vino: salute e cultura in un bicchiere – Il vino, tra salute e inutili allarmi.
Il vino è, senza dubbio, uno tra i prodotti più rappresentativi del nostro territorio. Fino a qualche mese fa. nessuno ha mai, nemmeno lontanamente, pensato o dichiarato che potesse nuocere alla salute. Eppure, la presa di posizione dell’Irlanda sull’introduzione di alert sanitari in etichetta potrebbe minare quanto, II vino, tra salute e inutili allarmi. Il vino è, senza dubbio, uno tra i prodotti più rappresentativi del nostro territorio. Fino a qualche mese fa, nessuno ha mai, nemmeno lontanamente, pensato o dichiarato che potesse nuocere alla salute.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Sommelier alla scoperta di anteprime nel bicchere.
Le serate organizzate dalla delegazione apuana Sommelier alla scoperta di anteprime nel bicchiere. Febbraio è il mese delle grandi anteprime dei vini di Toscana, organizzate sui territori dai Consorzi di tutela e che vedranno protagonisti anche i sommelier dell’ Ais Toscana compresi quelli della delegazione apuana. Primo appuntamento è domani a Firenze con ‘Chianti lovers e Rosso Morellino’ organizzato dal Consorzio vino Chianti e Consorzio Morellino di Scansano. A seguire il 13 e 14 febbraio, sempre a Firenze, la ‘Chianti classico collection’, il 15 ‘Anteprima Nobile’ a cura del Consorzio del vino Nobile di Montepulciano e il 16 ‘Anteprima della Vernaccia di San Gimignano’, a cura dell’omonimo Consorzio.
Fonte: Nazione Massa Carrara.
‘Jazz & Wine’ stasera al Teatro Regina Margherita di Marcialla.
‘Jazz e Wine’ al Teatro Regina Margherita di Marcialla, frazione nei pressi di Poggibonsi, meta prediletta del pubblico valdelsano. Sarà protagonista oggi alle 21,30, il progetto ArDuo: Stefano ‘Cocco’ Cantini e Antonello Salis saranno insieme sul palco per una combinazione musicale con pochi precedenti. Quella che lega Salis e Cantini e’ una simbiosi musicale, una magia che coinvolge sax, pianoforte e fisarmonica in un concerto che non manchera’ di meravigliare.
Fonte: Nazione Siena.
Export e produzione, il Vino Nobile vola alto.
II mercato nel 2022 ha accolto più di 7 milioni di bottiglie e 2,8 di Rosso di Montepulciano. La Germania è il primo acquirente I Dei duemila ettari complessivi, 1.208 sono quelli iscritti a Vino Nobile. Oggi a Firenze è il giorno di ‘PrimAnteprima’ con l’inaugurazione della settimana delle anteprime. Tra queste è in arrivo anche quella del Vino Nobile di Montepulciano che animerà la Fortezza Medicea poliziana dal 18 al 20 febbraio. Nei calici sarà possibile assaggiare le annate in commercio dal 2023 e quindi il Vino Nobile di Montepulciano 2020, annata a cinque stelle, e la Riserva 2019 oltre agli altri vini dell’area di Montepulciano.
Fonte: Nazione Siena.
Chianti Lovers con 120 aziende alla Fortezza.
Il vino Firenze Chianti Lovers con 120 aziende alla Fortezza 1 Conto alla rovescia agli sgoccioli per l’Anteprima Chianti Lovers e Rosso Morellino: manca, infatti, solo un giorno all’evento vitivinicolo più atteso a Firenze per gli amanti del buon vino e non solo. Domani dalle 16 alle 21 oltre 120 aziende del territorio porteranno alla Fortezza da Basso di Firenze più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione per l’ottava edizione dell’evento dedicato ai Chianti Lovers. Un’occasione di degustazione unica. Ultimi giorni, quindi, anche per l’acquisto del biglietto in prevendita, disponibili sul sito Ticketone.
Fonte: Tirreno.
Bedin ritira il premio a Parigi È tra i 100 vignaioli più influenti.
Importante riconoscimento a Parigi, per la casa vinicola Colli Asolani che ha sede a Cornuda: Enrico Bedin, alla guida della casa vinicola assieme ai fratelli, è stato inserito dalla rivista britannica “The Drinks Business” nella “Master Winemaker 100”, una guida esclusiva che raccoglie e racconta le 100 personalità di spicco nel mondo dell’enologia che hanno firmato i vini premiati con il più alto dei riconoscimenti. «Questo riconoscimento ci riempie di orgoglio», sono le parole di Enrico Bedin, che con i fratelli guida l’azienda fondata dal nonno nel 1948, «e premia il nostro metodo, esortandoci a continuare lungo il percorso intrapreso negli ultimi anni e volto ad elevare costantemente la qualità.
Fonte: Tribuna Treviso.
Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture.
La mostra “Nuove Cantine Italiane. Architetture e Territori” è un progetto della rivista «Casabella», realizzato in collaborazione con ProViaggiArchitettura. Una mostra fotografica dedicata alle cantine vinicole d’autore in Italia, che raccontano il territorio e il legame tra architettura e vino. Partita da Verona, in occasione e con il patrocinio di Vinitaly, la mostra si è poi spostata nelle langhe, presso la Scuola delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo, con il patrocinio di Slowfood, per poi trovare spazio a Merano presso la Kunst Meran, in collaborazione con Merano Arte ed in occasione del Merano Wine Festival..
Fonte: MET – Città Metropolitana di Firenze.
L’Irpinia pronta ad invadere il Vinitaly: oltre 100 imprese per lo stand collettivo.
La carica delle cento. La provincia di Avellino sarà di nuovo protagonista al Vinitaly di Verona con un cospicuo numero di realtà imprenditoriali. L’edizione 2023 si terrà dal 2 al 5 aprile. La Camera di Commercio Irpinia-Sannio ha ufficializzato l’elenco delle aziende ammesse alla collettiva. Nell’Area Irpinia, dunque, ci saranno oltre cento etichette del territorio.
Fonte: Il Mattino.
Vetro light, etichette “circolari”, e bio per sfondare all’estero: i trend by “Buy Wine 2023”.
I vini della Toscana sotto i riflettori, nell’evento “business to business”, che piace a produttori e buyer, e apre la “Settimana delle Anteprime”. La qualità dei vini di Toscana, nel complesso, è percepita in crescita. La richiesta del mercato all’estero è forte e in aumento, e i prezzi in aumento a causa di costi di produzione alle stelle ed inflazione non sembrano creare troppi problemi, soprattutto in una fascia premium che è sempre più gettonata. E la sostenibilità, nel suo complesso, diventa sempre più importante, soprattutto nei mercati maturi. Trend che emergono da “Buy Wine 2023”, evento firmato dalla Regione Toscana, che, oggi e domani, porta a Firenze 230 cantine (di cui la metà con vini certificati biologici) e 160 buyer da 40 Paesi del mondo, per oltre 3.100 incontri fissati in agenda, e un perfect-match (ossia incontro tra buyer che ha scelto il seller e seller che ha scelto il buyer) dell’81,3%.
Fonte: WineNews.
Vino: Slow Food, promuovere la viticoltura sostenibile.
L’obiettivo di Slow Food, che promuove la fiera Slow Wine a Bologna dal 26 al 28 febbraio, è quello di “difendere il vino buono, pulito e giusto e promuovere la viticoltura sostenibile”. Lo ha detto, alla presentazione dell’iniziativa, Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia. La manifestazione sarà “un’occasione per guardare al futuro dell’agricoltura e dei territori del vino italiano e un modo per riflettere insieme al mondo della politica sull’alternativa al modello di agricoltura fin qui perseguito” che rischia di minacciare “il suolo e l’ambiente naturale, e sperperare materie prime e impoverire i produttori”.
Fonte: ANSA.
Vino italiano, calano le vendite nelle Gdo estere.
L’indagine di Uiv e Vinitaly: nel 2022 crollo import del 9% a volume nei tre paesi che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e Grande distribuzione di Usa, Uk e Germania, che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni italiane. Nei tre top buyer, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino Uiv-Vinitaly su base NielsenIQ, lo scorso anno sono stati venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, equivalenti a un calo del -9% rispetto al 2021, per valori in riduzione del -5%, a 4,7 miliardi di euro. Rispetto alle vendite del 2021, manca all’appello l’equivalente di 63 milioni di bottiglie e un controvalore di 253 milioni di euro.
Fonte: Food.
In alto i calici, dal 4 al 6 marzo a Torino c’è il Salone del vino. Attesi 250 produttori.
Dai vini dell’Alto Piemonte a quelli della Val di Susa, passando per il pinerolese, le colline novaresi, il Canavese, l’alto Monferrato e l’Astigiano. Sono queste le strade percorse dalla prima edizione del Salone del Vino di Torino, che si terrà dal 4 al 6 marzo in quattro luoghi simbolo della città: Museo del Risorgimento, Cavallerizza Reale, Palazzo Birago e Palazzo Cisterna, dove sono attesi oltre 250 produttori. La tappa di avvicinamento si svolgerà nella settimana precedente la manifestazione, dal 28 febbraio, con un palinsesto off che coinvolgerà anche le periferie, con più di 100 eventi diffusi in oltre 60 location..
Fonte: La Stampa.
Vino: L’altra Toscana con 12 Consorzi a settimana anteprime.
Sono 12 i consorzi vinicoli toscani protagonisti de ‘L’altra Toscana’, appuntamento in programma il 17 febbraio al palazzo degli Affari di Firenze che chiude la settimana delle Anteprime di Toscana, con la presentazione delle nuove annate in commercio a stampa specializzata e operatori del settore. Oltre 330 le etichette in degustazione delle Dop e Igp Carmignano e Barco Reale, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Suvereto e Val di Cornia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Toscana, Valdarno di Sopra. Protagonisti saranno tutti questi territori più “nascosti”, dove la vite si coltiva da secoli e dove, accanto agli storici produttori locali, nomi blasonati dell’enologia italiana portano nei calici qualità e identità.
Fonte: ANSA.
Perché il vino naturale piace anche se – giuridicamente – non esiste.
[Per qualcuno non esiste, qualcun altro invece non ha altro dio. Like it or not, negli ultimi 10-15 anni è stato l’argomento più dibattuto del nostro piccolo mondo quindi ci siamo chiesti: come spiegheremmo ad un marziano casualmente atterrato sulla terra cos’è il vino naturale e perché ha tutto questo successo? Articolo sconsigliatissimo ai taliban di qualsiasi fazione.] Si parla e tanto di “vino naturale”, ovvero di qualcosa che formalmente e giuridicamente non esiste. Non ci sono infatti dati che consentano di tracciare un profilo di questa tipologia di vini, né cifre che diano peso e ruolo a questa categoria nel contesto della produzione vitivinicola. Eppure quello del “vino naturale” è un fenomeno che appassiona addetti ai lavori e consumatori da oltre un decennio, rimanendo di fatto una classe merceologica non riconosciuta.
Fonte: Intravino.
Buy Wine, la “sartorialità” del vino toscano si presenta al mondo.
160 compratori da 39 paesi del globo incontrano alla Fortezza da Basso di Firenze 230 aziende vitinicole. Giani: “La capacità di esportazione del nostro vino è straordinaria”. Saccardi: “Il format funziona: una manifestazione importante anche per le piccole e medie aziende”.
Fonte: YouTube.
Vino etichetta salutistica. L’Irlanda ha fretta: Legge entro tre mesi, altri Paesi ci seguano.
Procede a passi spediti il percorso irlandese che dovrà portare, secondo le intenzioni del governo di Dublino, alle etichette salutistiche nelle bottiglie di vino: nuoce gravemente alla salute, alla stregua di un pacchetto di sigarette. Etichetta che entrerà in vigore per tutti gli alcolici, non solo vino, e che, per il governo irlandese è prevista entro due o tre mesi dal via libera della Commissione europea. Da Euroactiv, Claire Gordon, responsabile dell’unità di controllo del tabacco e dell’alcool all’interno del Dipartimento della Salute irlandese, si è detta “molto grata e anzi un po’ sorpresa” che l’UE abbia dato il via libera al piano.
Fonte: Agricultura.it.
Milano in Vino torna per l’ottava volta nel capoluogo lombardo.
Da venerdì 10 a domenica 12 marzo in Piazza Città di Lombardia un weekend all’insegna del vino e della musica. Non mancherà lo street food mediterraneo preparato in loco. Organizzata da Arte del Vino e giunta all’ottava edizione, la Fiera Nazionale Milano in Vino accoglie etichette e produttori da tutta Italia e dà ai wine lovers la possibilità di conoscere piccole e grandi realtà della vitivinicoltura nostrana, senza muoversi da Milano. Oltre quaranta aziende, per un totale di quasi trecento etichette da tutta la penisola, saranno a disposizione degli appassionati conoscitori così come dei semplici curiosi. Un’occasione unica per scoprire, i profumi, i sapori e le sfumature del grande “vigneto Italia”, raccontato in prima persona dai vignaioli.
Fonte: Teatro Naturale.
STAMPA ESTERA
It’s Their Wine World. We’re Just Drinking In It..
IF YOU WANT to be certain that a wine is good, turn the bottle around and look at the back label. Over the last several decades, American wine lovers learned to heed that advice thanks in large part to Kermit Lynch, Neal Rosenthal and Terry Theise—two importers and an importer-consultant, all three winebusiness legends. Any one of their names on a bottle’s back label came to be regarded as a good-wine guarantee. (Mr. Lynch later moved his to the front.) The three scouted thenlittle-known wine regions such as Jura, France, and Kremstal, Austria, as well as famous places such as Burgundy and Champagne and discovered producers whose wines became quality benchmarks of their respective regions, if not the world. When Messrs. Lynch, Rosenthal and Theise entered the wine business in the 1970s and ’80s, great changes were already taking place in the wine world. Small producers in Burgundy and Piedmont were beginning to bottle their own wines instead of selling their grapes to négociants, improvements in vinification were becoming commonplace and a powerful wine critic named Robert M. Parker, Jr., had begun his ascent. When Mr. Lynch decided to import his first wine, in 1974, he already owned an eponymous wine shop in Berkeley, Calif. That first wine was made by Hubert de Montille of Burgundy, who had come recommended by another Burgundian, André Noblet of the fabled Domaine de la Romanée-Conti. Mr. Lynch soon added more producers to the Kermit Lynch Wine Merchant import portfolio, from Burgundy and all over France, then Italy as well. “My promise to my customers was that I would taste everything and approve everything,” said Mr. Lynch, by phone These importers scouted then-little-known wine regions and discovered producers whose wines became benchmarks. from his home in France.
Fonte: Wall Street Journal Usa Off Duty.
Burgundy’s best kept secret.
‘The ”title on oiler Ill southern Rttlt;tllltll scums not to Ila’e been noticed h?’ many buyers’ This is the year to start taking white burgundies from the Mâconnais seriously. As the 2021 white burgundies come on to the market, the prices of those from the smartest appellations on the Côte d’Or, the likes of Meursault and the Montrachets, are, frankly, risible. The crop was so small and global demand so apparently inexhaustible that even village wines shown during last month’s burgundy tastings in London were frequently offered at more than £300, and sometimes over £400, for a case of six bottles in bond. That means that by the time they have been stored until they reach maturity and duty and VAT have been paid, burgundy lovers could be effectively paying almost £100 for a bottle of village Puligny-Montrachet, and for the premiers crus and grands crus, of course, even more. As I tasted my way round the UK merchants’ offerings of 2021s, I became increasingly aware of just how good the white 2021s from the Mâconnais are. They’re made from the same grape, Chardonnay, but grown well south of the Côte d’Or, just north of Beaujolais country. In the past, wines from Mâconnais appellations such as St-Véran, ViréClessé, the Pouillys and the many variations on the word Mâcon have often tasted a bit fat for me, without the zip and savour that a fine Côte d’Or can usually offer. But in general the 2021 Mâconnais wines have admirable tension, as well as the pure, ripe Chardonnay fruit that has always characterised them. I’m not sure why, but it may be because the Mâconnais was badly affected by the frosts of early April 2021.
Fonte: Financial Times Life&Arts.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.