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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 21 maggio 2022!
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Successo delle cantine sociali tarantine.
È emerso in un convegno sul comparto vitivinicolo pugliese Successo delle cantine sociali tarantine. Grande successo delle cantine sociali del territorio jonico, aderenti a Confcooperative, per la loro partecipazione al recente Vinitaly di Verona. Con circa 100 milioni di fatturato e 3.000 soci complessivi queste cooperative vitivinicole rappresentano una parte importante della viticoltura pugliese che incide per il 13% sul vigneto Italia e per il 18% sulla produzione del vino. Tutto ciò è stato ben rappresentato nell’evento “In alto i calici, l’evoluzione del comparto vitivinicolo pugliese”, organizzato dalla Confcooperative con il suo consorzio Leader ed il contributo del Dipartimento agricoltura della Regione Puglia.
Fonte: Taranto Buonasera.
Il vino campano a Palazzo Reale.
Vesuvio, Caserta, Sannio, Irpinia e Salerno: per la prima volta i consorzi regionali del vino uniti in un progetto europeo di promozione. Appuntamento domani e lunedì a Palazzo Reale per la degustazione storica di oltre 600 etichette Convegno sulla sostenibilità, masterclass con l’Ais al Maschio Angioino, per giornalisti e buyers nella reggia borbonica Luciano Pignataro Forse ci stiamo lasciando davvero alle spalle la Pandemia e possiamo tirare le somme per guardare in faccia alla realtà al di là dei proclami perché la domanda è: chi è uscito dalla crisi del Covid più forte? A livello regionale si potrebbe dire che le aziende del Nord Italia e la Toscana sono uscite meglio che quelle del Centro sud. Le aziende piemontesi sono a +16% sul 2019, quelle Trentine +11%, Toscana +13%. L’unica regione del Nord che non è tornata sopra il livello pre-pandemico è la Lombardia.
Fonte: Mattino.
Futuro sostenibile nel Vigneto Italia.
Lunedì alle 10 il forum su «Le indicazioni geografiche come patrimonio sostenibile della Campania e il ruolo dei consorzi di tutela” al Teatro di Corte di Palazzo Reale con esperti regionali e nazionali e i rappresentanti di categoria. I Consorzi di tutela vini Sannio, Irpinia, Vesuvio, Vitica e Salernum Vites, nell’intento di promuovere la sostenibilità ambientale della filiera vitivinicola regionale quale elemento essenziale dell’identità e della competitività dei vini campani, organizzano nell’ambito della campagna europea Medways_EU, un importante Forum: «Le indicazioni geografiche come patrimonio sostenibile della Campania e il ruolo dei consorzi di tutela».
Fonte: Mattino.
Una regione dalle grandi possibilità.
La Campania ha piccoli numeri nonostante grandi potenzialità. I marchi europei ancora poco usati. MOLTE PICCOLE AZIENDE NON INVESTONO IN COMUNICAZIONE E HANNO DIFFICOLTÀ A FARE RETE SU INTERESSI COMUNI. La Campania “conta” per circa i13% del vino italiano e rimane una regione con una scarsa esposizione verso i vini costosi di qualità. Un dato davvero strano, vista la rilevanza di alcune DOC dal punto di vista qualitativo di valore assoluto. C’è poi la seconda stranezza che segnaliamo anche nel pezzo introduttivo, e cioè il fatto che la Campania produce ancora più vino rosso che bianco, anche se un leggero spostamento verso i bianchi si sta verificando nel tempo. Venendo ai dati 2019, ultimi disponibili, la vendemmia è stata in leggera crescita rispetto al 2018 (+2%), rispetto al calo nazionale (-9%).
Fonte: Mattino.
In cantina – Ornellaia, balzo del 40% alle aste.
La politica centrata sulla qualità ha portato a un rialzo dei prezzi 21 millesimi su 25 Ornellaia, balzo del 40% alle aste di Cesare Pillon Le 16 annate di Ornellaia che compaiono nella tabella di questa settimana sono le più significative delle 25 quotate sia nel 2020 che nel 2021-22, e già la costanza di questa folta presenza alle aste è un segno positivo di buona salute ritrovata per un vino che quando era scoppiata in Italia la pandemia da Covid 19 stava attraversando un momento difficile. Nel 2019 dalla Tenuta dell’Ornellaia si era infatti distaccata la Tenuta del Masseto e questa separazione, anche se indispensabile per separare i due galli del pollaio, era inevitabile generasse qualche contraccolpo, almeno in fase iniziale.
Fonte: Milano Finanza.
Libri di vino, premio Lunelli ad Asperti e Annibali.
Terza edizione La consegna a Trento vincitori della terza edizione del Premio Biblioteca Bruno Lunelli “Un Libro Di Vino” (www.brunolunellilibrary.it) sono Francesco Annibali con “Il linguaggio del vino”, edizioni Ampelos e Ivano Asperti con “Vitigni rari e antichi. Le unicità dell’Italia enoica”, edito da Cinque sensi. Così ha deciso la giuria della quale, sotto la presidenza di Marcello Lunelli, fanno parte Carla Bernini, Oscar Farinetti, Eliana Liotta, Chiara Maci, Matteo Marzotto, Alessandro Saviola, Andrea Segrè, e Fabio Tamburini (direttore del Sole 24 Ore). Queste le motivazioni: «Francesco Annibali con scrittura sapiente ed essenziale sa spiegare ai non iniziati le voci e le espressioni alle quali gli iniziati fanno ricorso per descrivere i vini»; mentre Asperti «ha compiuto uno straordinario lavoro di puntiglio e meticolosità censendo i vitigni che fanno dell’Italia un paradiso e del vino».
Fonte: Sole 24 Ore Food 24.
Torna l’appuntamento con Cantine Aperte.
Reggio Emilia Si rinnova, nel prossimo fine settimana del 28-29 maggio, l’appuntamento con le “Cantine Aperte”. Si tratta di un invito rivolto a curiosied appassionati a compiere una visita nei luoghi di produzione del vino che viene accompagnata da interessanti illustrazioni di carattere tecnico arricchite da racconti basati sulle tradizioni storiche locali. Ovviamente ci sarà anche la possibilità di partecipare a qualche degustazione. Gli orari programmati per l’ospitalità nelle aziende della nostra provincia sono fissati, nelle giornate di sabato e domenica, dalle 10.30 alle 18.30. Nel Reggiano partecipano all’iniziativa promozionale dei prodotti ricavati dai vitigni autoctoni almeno cinque cantine.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Domanda record la Doc Prosecco si allarga ancora: 2 mila ettari in Friuli.
La richiesta formale è già stata protocollata dagli uffici dell’assessorato all’Agricoltura. La prossima settimana la giunta regionale prenderà atto della volontà del Consorzio e partirà così l’iter autorizzativo. Tecnicamente si tratta di un “attingimento straordinario”, ma in realtà cambiano ancora una volta i destini della grande Doc del Prosecco che, da quando è stata istituita nel 2009, ha fatto (e continua a fare) le fortune di 9 province tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ebbene il Consorzio Doc Prosecco, nella sua ultima assemblea, ha deliberato di richiedere la denominazione Prosecco anche per tutti gli impianti di Glera messi a terra entro il 2018. Ciò significa circa 7 mila ettari di vigneti in più, dei quali 5 mila in Veneto e oltre 2 mila nelle Grave friulane. La domanda di “attingimento straordinario” è stata fatta solo per il 2022 con un’opzione per il 2023, ma è reversibile.
Fonte: Messaggero Veneto.
Pinot grigio: Armani al vertice Bellomo è il vicepresidente.
Albino Armani resta alla guida del Consorzio tutela vini Doc delle Venezie, rieletto all’unanimità ieri nel corso del Consiglio di amministrazione, rinnovato lo scorso 6 maggio durante l’assemblea dei soci svoltasi a Lonigo. L’assemblea, oltre alla nomina del nuovo Cda, ha anche approvato le linee programmatiche dell’attività consortile per il biennio. Armani sarà affiancato dai vicepresidenti Claudio Venturin (Veneto) e Flavio Bellomo (Friuli Venezia Giulia). Albino Armani torna dunque a presiedere un tavolo composto da 21 Consiglieri in rappresentanza delle tre regione del Nordest: peril Trentino Lorenzo Libera (Cantina di Avio e Cavit), Pietro Patton (Cantina di La Vis e Valle di Cembra), Luca Rigotti (Mezzacorona), Albino Armani (Albino Armani Viticoltori dai 1607), Goffredo Pasolli (vinicola Lechthaler) e Daniele Simoni (Schenk Italia), per il Veneto Claudio Venturin (Cantina Produttori Piave Sile), Dario Toffoli (Ormelle), Corrado Giacomini (Vi.V.O. Cantine), Andrea Paladin (Paladin Giovanni), Christian Scrinzi (Gruppo Italiano Vini), Alberto Marchisio (Cantine Vitevis), Wolfgang Raifer (Cantina di Soave), Luigi Bersano (Mgm), Giorgio Pizzolo (Enoitalia), Massimo Maras so (Fratelli Martini) e per il Friuli Venezia Giulia Angela Bortoluzzi (Società Agricola Borgo Tintor), Michelangelo Tombacco (I Magredi), Antonio Zuliani (Cantina di Rauscedo), Flavio Bellomo (Viticoltori La Delizia) e Sandro Sartor (Ruffino).
Fonte: Messaggero Veneto.
Dal Picolit di Rodaro e Marco Sara al Braide Alte di Livon: ecco i top.
Sono 39 le etichette del Friuli Venezia Giulia premiate dalla guida de “L’Espresso – I vini d’Italia”, appena pubblicata. Una presenza importante, quella del vigneto Friuli, in particolare nelle sezioni riguardanti i bianchi, i dolci, i rosati e i migliori sotto i 15 euro di prezzo. Nessuna menzione tra i top, invece, per quanto riguarda i rossi e gli spumanti, nonostante vi siano produttori che potrebbero essere tranquillamente annoverati tra i big italiani. Ma veniamo ai premi del 2022. Tra i vini bianchi hanno ottenuto il massimo riconoscimento, cioè 5 bottiglie, il Prarion 2019 di Gianpaolo Colutta, L’Identità 2019 di Specogna, il Sonata 2018 di Zof, il Bianco della Castellada 2016, il Col Disore 2017 di Russiz Superiore, il Collio Bianco di Colle Duga, il Sauvignon Ronco delle Mele 2020 di VenicaeVenica, il Collezione di famiglia 2019 di Ronco dei Tassi, il Braide Alte 2019 di Livon, il Kaplja 2017 di Damijan Podversic, il Rok 2020 di Padio, la Ribolla gialla 2016 di Radikon, il Rosazzo Docg Abbazia di Rosazzo 2017 di Livio Felluga, la Bora di Kante e la Vitovska Collection 2015 di Zidarich. Quattro bottiglie, invece, per lo Chardonnay Ronc di Juri 2019 di Dorigo, la Ribolla gialla Coldebliss 2019 de La Tunella, la Malvasia Miklus 2017 di Draga, il Blanc de Blanchis 2017 di Ronco Blanchis, il Friuli Bianco Bertrando 2018 di Antonutti, il Friulano 2019 di Mario Schiopetto, il Friuli Bianco Flors di Uis 2019 di Vie di Romans e la Ribolla gialla 2019 di Sturm. Nella ristretta cerchia dei migliori vini sotto i 15 euro troviamo il Collio bianco Doc Stare Brajde 2019 di Muzic (14 euro), il Refosco dal peduncolo rosso 2019 di Scubla (14 euro), il Collio Rosso Venko 2014 della tenuta Sant’Helena (14 euro), il Friulano 2019 de Le Favole (13 euro), il Friulano Friuli Isonzo 2020 di Blason Wines (13 euro), lo Chardonnay 2020 Valpanera (12 euro), il Pinot bianco 2020 Le Monde (12 euro) e il Pinot grigio 2020 di Ahuris (12 euro).
Fonte: Messaggero Veneto.
Etichette abruzzesi ‘invadono’ Milano per la Fermento Spring.
Iniziativa promossa dal Consorzio di tutela Etichette abruzzesi ‘invadono’ Milano per la Fermento Spring Ivini d’Abruzzo `invadono’ Milano per Fermento Milano Spring, nuova iniziativa di Fisar Milano che si terrà al Grand Visconti Palace Hotel e dove si attendono tutti gli appassionati che avranno l’opportunità di assaggiare tante etichette da tutta Italia. Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha in programma una masterclass alle 18 dedicata al Pecorino e porterà inoltre i vini regionali ai banchi d’assaggio per la degustazione libera nei Giardini d’Inverno dell’Hotel. Tutte attività sono aperte al pubblico e prenotabili online al sito www.fermentomilano.shop.
Fonte: Le Cronache Nazionali.
Bufala & Wine in love’, corso per abbinare mozzarella e vino.
Iniziativa promossa da Consorzio di tutela ‘Bufala e Wine in love’, corso per abbinare mozzarella e vino. Quale vino abbinare alla mozzarella di bufala campana Dop? Per risolvere il classico dilemma, il Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha promosso “Bufala e Wine in Love”, il primo corso di formazione pe lla-lovers dedicato al matrimonio perfetto tra Bufala Dop e vini, in programma il 19 e 20 maggio prossimi nella sede delle Cavallerizze all’interno della Reggia di Caserta. Due giornate di conoscenza e studio per imparare a degustare e abbinare la mozzarella di bufala campana Dop con le principali eccellenze del mondo vinicolo. L’iniziativa rientra nel programma della Scuola di Formazione del Consorzio di Tutela, ed è organizzata in collaborazione con Ais Caserta e Onaf.
Fonte: Le Cronache Nazionali.
A Manarola c’è RiodiVino cantine aperte e degustazioni.
Terzo appuntamento con RioDiVino, che propone in 13 eventi domenicali un viaggio alla scoperta del vino e del buon cibo locale. L’iniziativa che si ripeterà questa domenica è a cura dell’associazione RiodiVino, che unisce viticoltori e ristoratori. Ed è itinerante, perché tocca diversi locali del territorio a cui viene associata una cantina. Domani è la volta del Porticciolo di Manarola, protagonista dell’evento in abbinata con i vini della storica cantina Burasca. Verrà servito un menù degustazione adeguato ai calici che saranno proposti. Per prenotare è necessario contattare il ristorante al numero 0187 920083. Gli appuntamenti proseguiranno fino a fine luglio, quando è prevista una serata a sorpresa. Per ogni serata è prevista la presenza del vignaiolo produttore, che racconterà la storia della cantina e guiderà la degustazione del vino che è stato scelto. La seconda puntata, domenica scorsa, ha registrato un grande successo.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Sciacchetrà col Cutter Cucca.
Sciacchetrà col Cutter Cucca Festa dello Sciacchetrà in Baia del Silenzio. Organizzata dal Cutter Cucca, d’intesa con il produttore Giordano Veroni e in collaborazione con i Comuni di Sestri e Vernazza, il vino è arrivato dalle Cinque Terre, a bordo di un leudo.
Fonte: Secolo XIX Levante.
Un sito Internet per acquistare dalle cantine “da scoprire”.
L’idea d’impresa di una coppia: «Consegne gratis ai lodigiani» Un sito Internet per acquistare dalle cantine “da scoprire” Parola d’ordine: scoprire e valorizzare i piccoli produttori, conoscendo la loro storia e i loro lavoro per soddisfare i clienti di Lucia Macchioni Quando una passione prende forma, ha il sapore delle cose buone. Proprio come il vino riscoperto nelle piccole cantine: tesori che nascondono prodotti di qualità Ed è proprio l’attenzione ai dettagli, lavorazioni artigianali, uve raccolte a mano da piccoli agricoltori che rappresentano il gusto di un nuovo inizio per Jessica Esposito 40 anni e il marito Diego Ferrari di 39 di Massalengo. Genitori di Jacopo, lavorano come impiegati ma conservano un sogno nel cassetto: fare della loro passione per il vino una vera professione.
Fonte, Cittadino di Lodi.
Dopo due anni di stop torna la grande Festa del Lambrusco.
Banco d’assaggio del Lambrusco (piazza Matteotti), Food truck village e cantine (piazza Manzoni) Grande novità l’artigianato d’alta qualità e il mercatino agrnalimentare, `Artigiani sotto i portici”. Dopo due anni torna a Viadana la Festa del Lambrusco che oggi e domani animerà il centro storico con un ricchissimo programma. In entrambe le giornate Banco d’assaggio del Lambrusco e Food truck village. Grande novità l’artigianato di alta qualità e il mercatino agroalimentare, “Artigiani sotto i portici” in via Verdi e piazza Matteotti. Oggi appuntamento con la “Pappa della Nonna”, alle ore 18, gara ai fornelli a squadre formate da nonni e nipoti. Sempre oggi, spettacolo comico con “Io Parlo parmigiano” alle 21.30. Domani esibizione cinofila per tutta la giornata presso il giardino del MuVi, alle 11 Show cooking a cura della scuola IAL di Viadana e gelateria Scioglilingua, alle 15 ProlocoLab, dall’uovo allo zabaione, alle 16.30 Parole di Lambrusco a cura di Matteo Pessina.
Fonte, Voce di Mantova.
Gemellaggio tra consorzi, a Novi la focaccia di Recco.
II Gavi e la specialità ligure uniscono le forze: a giugno debutta Piacere DiVino Gino Fortunato. Il rilancio del commercio novese post pandemia passa da due progetti estivi organizzati dall’Ascom e dal consorzio “Il cuore di Novi”. Entrambi vogliono sopperire alla cancellazione inattesa di “Novinfiore”. La prima iniziativa è “Piacere DiVino”, che segna il gemellaggio tra il vino del territorio, quindi il Gavi, e la focaccia al formaggio di Recco. L’evento si terrà nel centro storico di Novi l’11 e il 12 giugno e sancisce la sinergia tra il consorzio locale e quello della focaccia della cittadina rivierasca, l’unico titolato a rappresentare la specialità ligure. «Per motivi di tempo e di impegni pregressi degli espositori, era impossibile organizzare Novinfiore – spiega il presidente del consorzio, Fabrizio Stasi.
Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.
Un gemellaggio fra consorzi A Novi la focaccia di Recco.
L’ente rivierasco ha accettato la sinergia con quello locale per l’iniziativa dell’11 e del 12 giugno che abbinerà il prelibatissimo prodotto ligure a un calice di vino del territorio, cioè il Gavi Docg Un gemellaggio fra consorzi A Novi la focaccia di Recco. Il rilancio del commercio novese post pandemia passa da due progetti estivi organizzati dall’Ascom e dal consorzio «Il cuore di Novi. Entrambi tendono a sopperire alla cancellazione inattesa di «Novinfiore». La prima iniziativa è «Piacere DiVino», che sigla il gemellaggio tra il vino del territorio, quindi il Gavi, e la focaccia al formaggio di Recco. L’evento si svilupperà nel centro storico di Novi 1’11 e i112 giugno. Sancisce la sinergia tra il consorzio locale e quello della famosa focaccia della cittadina rivierasca, l’unico titolato a a rappresentare il tipico prodotto ligure.
Fonte: Stampa Alessandria.
Vigneto Puglia ecco una verdeca degna di nota.
II mondo del vino è pieno di sinonimi e omonimi, intendendo nel primo caso vitigni identici denominati in modo diverso nelle diverse località, e nel secondo caso vitigni differenti indicati con lo stesso nome. Come è facile capire, per moltissimi anni la riconoscibilità e la classificazione di un vitigno (ampelografia) era affidata alla descrizione di germogli, foglie, grappolo e acini. In anni più recenti si è aggiunto l’esame del Dna. A far chiarezza nell’intricato vigneto Puglia arriva ora L’atlante dei vitigni tradizionali di Puglia a cura del Crsea Basile Caramia di Locorotondo, con il contributo di eccellenti collaboratori e ricercatori. Si fa luce così su molti vitigni abbandonati e in via di estinzione, ma anche su vitigni di cui si ignorava la sinonimia. E il caso, solo per fare un esempio ma ce ne sono altri, della Verdeca.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Francavilla, «Storie di giovani Vignaioli» da tutto il Sud Italia.
A Castello imperiali íl 29 ed 1130 maggio prossimi. Riflessioni sulle nuove prospettive e sui modi di interagire Castello Imperiali accoglierà domenica 29 e lunedì 30 maggio la prima edizione di «Storie di Giovani Vignaioli», la rassegna enogastronomica dedicata ai produttori di vino under 40 del sud Italia, che si incontreranno a Francavilla Fontana provenendo da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il programma completo della manifestazione sarà illustrato lunedì 23 maggio alle 10.00 nel corso di una conferenza stampa a Castello Imperiali. Interverranno: Antonello Denuzzo (Sindaco di Francavilla Fontana); Domenico Magliola (Assessore alle Attività Produttive), Maria Angelotti (Assessora alla Cultura), Franco Peluso (Portavoce Comunità Slow Food per la valorizzazione della ceramica d’uso grottagliese), Giuseppe Barretta (consulente turismo enogastronomico), Cosimo Sanarica (organizzatore eventi enogastronomici).
Fonte: Gazzetta del Salento.
Rosso punta al vino siciliano.
L’imprenditore e fondatore di Otb, only the brave, guarda con interesse al settore agricolo dell’Isola e in particolare al mondo del vmo. “Ultimamente mi sono interessato al mondo del vino e sono venuto in Sicilia per vedere le vostre produzioni”, ha detto a margine del convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria “Med in Italy”, a Palazzo dei Normanni, a Palermo. “Ci sono molte cose interessanti, e penso che si possa fare tantissimo, soprattutto pensando all’agncoltura moderna, ai prodotti bio e a tutti quei prodotti di cui il consumatore di oggi ha bisogno”. Rosso ha detto di essere rimasto impressionato dalla quantità di ettari vitati in biologico in Sicilia e dalle produzioni sostenibili dell’Isola. “Mi ha fatto piacere sapere che qui in Sicilia ci sono tante cantine votate al bio ma già da tanto tempo”, ha spiegato.
Fonte: MF Sicilia.
Da Masi elogio alla civiltà del vino e all’imprenditoria con i piedi per terra – Da Masi l’elogio alla civiltà del vino e agli imprenditori coi piedi per terra.
«Lo abbiamo reso partecipe dei nostri progetti». Poi light lunch con risotto all’Amarone Da Masi l’elogio alla civiltà del vino e agli hnprnnditon coi piedi per terra Accolto da Sandro e Raffaele Boscaini, Draghi ha raccontato che da ragazzo veniva nella nostra provincia con la famiglia. Visita in cantina e alla nuova struttura, la botte del Premio Valetia Zanetti Affabile, curioso, incantato dalla bellezza della Valpolicella e dallo splendore dei vigneti sotto il sole, il premier Mario Draghi è stato ospite di Agricola Masi, l’azienda vitivinicola della famiglia Boscaini, a Gargagnago di Valpolicella, dopo la prima mattinata a Sommacampagna. A fare gli onori di casa il presidente Sandro Boscaini, il figlio Raffaele, direttore marketing e presidente di Confindustria Verona, insieme all’ad Federico Girotto che hanno accolto il primo ministro, il governatore veneto, Luca Zaia, il prefetto, Donato Cafagna, e il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Roberto Zorzi.
Fonte: Arena.
Il presidente incontra i produttori Zenato.
Al termine dell’incontro con gli studenti di Sommacampagna il presidente Draghi ha incontrato Carla e Nadia Zenato e apprezzato l’impegno della famiglia nel promuovere l’eccellenza del vino italiano nel mondo. «Per noi è stato un grande onore», dice Nadia Zenato, titolare dell’azienda vitivinicola. Nadia e Carla Zenato con Draghi.
Fonte: Arena.
La rosa in regalo e il risotto all’Amarone «Mi sono rilassato».
L’altra tappa da Masi in Valpolicella. «Grazie. Mi sono rilassato». Mario Draghi si congeda così da chi l’ha ospitato alla Masi Agricola, dove ha appena visitato il fruttaio, la cantina sperimentale e quella storica con le botti enormi. Ascolta le spiegazioni del patron Sandro Boscaini e del figlio Raffaele, si rivela un estimatore dell’Amarone. Glielo fanno assaggiare, come accompagnamento a un risotto cucinato con il grande rosso, e glielo regalano: tre bottiglie di diverse annate, tra cui un Riserva. La mattina è iniziata alla media di Sommacampagna. Prima frase pronunciata: «Un saluto e un abbraccio ai veneti, sempre. Sono mezzo veneto», per sottolineare l’affetto alla regione e le origini familiari. E padovana è la moglie, Maria Serenella Cappello, che diventa destinataria di omaggio.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Lady Bardolino e il suo vino «Lotto contro i pregiudizi, le mie vigne mi somigliano».
Giovanna Tartini: «La laurea in legge? Meglio il trattore» II territorio di Lorenzo Fablano «Non ho raggiunto un traguardo definitivo, ma sono arrivata a un punto in cui le idee le ho chiare. Non ho mai seguito le mode del momento, ma ho sempre voluto essere in empatia con i miei vini». Tenace e battagliera, Giovanna Tantini è «la pasionaria» del Bardolino. Territorio magnifico che si affaccia sul Lago di Garda, e un vino bistrattato dai grandi numeri che sta tuttavia lottando per riscoprire un nuovo rinascimento. E i segnali positivi ci sono, perché frutto, piacevolezza e immediatezza non sono crismi da serie B, ma valori aggiunti. Tanto per dire, lo scorso gennaio l’Ais (Associazione italiana sommelier) ha riconosciuto il Bardolino Chiaretto di Giovanna come miglior vino rosa del Veneto e lo ha inserito tra i migliori sette vini della nostra regione a una degustazione cieca dove hanno partecipato 400 cantine e son stati valutati 2200 vini.
Fonte: Corriere di Verona.
E alla Masi il premier ricorda le estati venete.
Affabile, curioso, incantato dalla bellezza della Valpolicella e dallo splendore dei vigneti sotto il sole, il premier Mario Draghi è stato ospite di Agricola Masi, l’azienda vitivinicola della famiglia Boscaini, a Gargagnago di Valpolicella. A fare gli onori di casa il presidente Sandro Boscaini, il figlio Raffaele direttore marketing e presidente di Confindustria Verona, insieme all’ad Federico Girotto che hanno accolto il primo ministro, il governatore veneto Luca Zaia, il prefetto Donato Cafagna, e il sindaco di Sant’Ambrogio di Valpolicella, Roberto Zorzi. Draghi, visitando l’azienda, ha ricordato le estati trascorse ancora ragazzino con la famiglia nel Veronese e richiamato i legami che lo avvicinano al Veneto. Inoltre ha confessato di amare molto i vini locali e apprezzare il contatto con gli imprenditori del settore che con i piedi ben saldi a terra, come coltivatori della vigna, devono guardare avanti e confrontarsi con il mondo. II premier ha visitato le cantine e ha seguito in anteprima la presentazione.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Frescobaldi in Usa, vino italiano soffre di ritardi logistici.
Non è ancora in grado di quantificare il danno tuttavia Lamberto Frescobaldi, neo eletto presidente di Unione Italiana Vini, punta il dito contro la catena di distribuzione in Usa tra le cause del calo di esportazione di vino italiano appunto nel paese a Stelle e Strisce. La pandemia ha sconvolto il mondo a livello logistico, e il mercato americano sembra aver sofferto più degli altri. In visita a New York in occasione del 100/o anniversario nel settore del business del vino della famiglia Mondavi, con la quale in passato la Marchesi Frescobaldi aveva una partnership, Frescolbaldi ha spiegato che oggi si deve stimare un periodo di tempo di sei mesi per le consegne contro quelli che erano circa 40 giorni quando si esporta vino negli Stati Uniti.
Fonte: ANSA.it.
A Roma torna “Vino e Arte che passione”.
A Roma domenica 22 maggio torna “Vino e Arte che passione”, evento che unisce il buon bere alla bellezza dell’arte. Gli italiani prediligono il vino del nostro territorio e chi ama il buon bere made in Italy non può non apprezzare anche la bellezza delle location storiche del nostro paese. È stata proprio questa l’intuizione alla base della manifestazione, giunta alla sua sesta edizione, ideata e realizzata da CT Consulting Events che, ritorna nel 2022 in uno dei gioielli del Barocco romano, il Casino dell’Aurora Pallavicini situato nel cuore della capitale e all’interno del Palazzo Pallavicini Rospigliosi.
Fonte: ANSA.it.
Vino, nel carrello degli italiani la sostenibilità certificata vale solo il 6% come driver di scelta.
Emerge dall’analisi WineNews sulla ricerca “Impatto dell’inflazione sui consumi degli italiani” by Ismea. Pesano di più origine, qualità e marca. La sostenibilità certificata è, senza dubbio, di fondamentale importanza per il vino. Soprattutto nei mercati internazionali, con quelli a monopolio in testa (come quelli, ad esempio, del Nord Europa, o il Canada), ma non solo, dove certificati e marchi sostenibili sono corsia preferenziale di accesso, se non condizione necessaria per entrare sugli scaffali di certi Paesi. Di contro, nella scelta delle bottiglie da bere a casa che gli italiani comprano nella grande distribuzione (canale che muove la maggior parte dei volumi, per un valore di oltre 3 miliardi di euro nel 2021, secondo i dati Iri), la garanzia di sostenibilità pesa ancora in maniera residuale rispetto a qualità organolettica, origine e marca. Emerge dall’analisi WineNews sulla ricerca “Impatto dell’inflazione sui consumi degli italiani” by Ismea, condotta su un campione di 3.000 famiglie, con il supporto di Nielsen.
Fonte: WineNews.
L’Ucraina del vino, nonostante la guerra.
Odessa, Crimea, Mykolayiv, Kherson, ma anche Chernihiv, Lviv e Kiev. Tutte città e regioni che sono diventate improvvisamente e tragicamente note a partire dal 24 febbraio scorso a causa dell’attacco russo ai danni dell’Ucraina, ma sono anche nomi di luoghi che compaiono sulle mappe viticole del paese dell’est. Come spiega brevemente la pagina dedicata al vino del sito ufficiale dell’Ucraina, la bevanda non è mai stata parte della tradizione culturale, ma in alcuni territori come la Bessarabia – tra Moldavia e Ucraina – e la Transcarpazia – ai confini con l’Ungheria- il consumo di vino esiste da più di un secolo. Le origini della vinificazione in zona invece sono ben più antiche come testimoniano tracce di torchi e anfore risalenti al IV secolo a.C in Crimea e a 2500 anni fa a Odessa. Parliamo quindi dell’area sud e sud ovest, quella del Mar Nero che ospita la gran parte del vigneto ucraino – più de 50 per cento su un totale di circa 41mila ettari – mentre l’area nord si sviluppa molto più tardi grazie ai monaci nell’XI secolo.
Fonte: Adnkronos.
Varese, vino e motori: binomio solidale.
Il Progetto Stefano Verri, per lo studio e la cura della leucemia, continua a favore del Comitato Maria Letizia Verga. Si terrà domenica 22 maggio la 12esima edizione di “Il vino per la vita”, nella fabbrica di motociclette MV Agusta in via Giovanni Macchi, alla Schiranna di Varese. Un luogo particolare accoglierà tante bottiglie di vino divisi in due sezioni. I vini da collezione sono stati donati nel corso degli anni da privati; mentre i vini da bere subito o da invecchiare sono stati donati dai produttori italiani. Sono rappresentate tutte le regioni.
Nell’hangar storico che ospitava gli idrovolanti costruiti da Aermacchi fin dal 1926, circa 380 bottiglie – divise in 112 piccoli lotti – saranno esposte, a partire dalle 12, a fianco delle moto di Mv Agusta.
Fonte: La Prealpina.
Gli effetti delle microonde sulla cinetica di fermentazione del vino.
Il trattamento a microonde ha prodotto un effetto positivo sull’estrazione di aminoacidi e polisaccaridi dall’uva, risultando in quantità significativamente più elevate dei principali aminoacidi del mosto e di alcuni importanti composti volatili.
Fonte: Teatro Naturale.
I migliori vini bianchi italiani secondo i giudizi di tutte le guide.
La super classifica di Gentleman 2022. La lista, di cadenza annuale, comprende i 50 bianchi italiani migliori e la graduatoria viene ottenuta sommando i rating di 6 guide. Ecco la top ten della classifica. L’estate si avvicina ed il vino bianco diventa sempre più protagonista di aperitivi e brindisi. Ma quali sono i migliori in giro? Difficile dirlo. Anche le voci autorevoli hanno pareri differenti. Ogni etichetta, infatti, ha un carattere che può colpire diversamente i degustatori e i critici che poi valutano nelle guide. Ma se si uniscono, vino per vino, i punteggi dei libri, possiamo anche stabilire un’unica classifica. La Top 50 2022 stilata dal magazine Gentleman si basa proprio su questo principio: la super lista, di cadenza annuale, viene infatti ottenuta sommando i rating di 6 pubblicazioni («Vini d’Italia» del Gambero Rosso, «I vini di Veronelli», «Guida essenziale ai vini d’Italia» di Daniele Cernilli, «Vitae» dell’Associazione Italiana Sommelier, «Bibenda» della Fondazione Italiana Sommelier e «Annuario dei migliori vini italiani» di Luca Maroni). Il bianco in cima alla Top 50? È il Valle D’Aosta Chardonnay Cuvée Bois 2019 di Les Crêtes. Vediamo le prime undici bottiglie.
Fonte: Corriere.
Vino, formaggi e salumi nostrani. Bacci rilancia e apre la Sosta.
I Bacci rilanciano e aprono la Sosta: enoteca con mescitae ottimi salumi della casa. Margherita e Massimo Bacci aggiungono un mattoncino alla storia di famiglia, partita 4 generazioni fa con Antonio che, negli anni ’20, da Pietrasanta andava in bici a conciare maiali dei contadini. Nel ’45 gli si affianca il figlio Vinicio che si specializza nei tagli di carne fresca. Sarà poi Massimo nel 1988 a puntare sul ritorno alle origini appassionandosi alla norcineria, sdoganando dall’inverno soppressate e salsicce, con i numerosi premi, in primis per la mortadella nostrale al lardo che di anno in anno non disdegna il podio al Campionato Italiano del Salame Naturale. Finché nel 2020 arriva la nipote Margherita: Università di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, tre anni in Velier (azienda distributrice di vini e distillati), un anno a Milano da Enoteca Naturale, poi il richiamo verso casa.
Fonte: Il Tirreno.
Tra Costituzione, pace e pandemia la visita in Veneto del Premier Mario Draghi finisce… in cantina.
Dopo i ragazzi della scuola media di Sommacampagna, il Presidente del Consiglio incontra Nadia Zenato e poi fa visita a Masi con Sandro Boscaini. Dopo il Consiglio dei Ministri, breve ma tesissimo, di ieri, oggi il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha vissuto una mattinata relativamente più semplice. Alla scuola Dante Alighieri di Sommacampagna non ci sono leader di partito furibondi, ma i ragazzi, il futuro del Paese, che hanno accolto il Presidente del Consiglio con un rap dedicato alla Costituzione. “Una canzone bellissima, che parla di pace, libertà, democrazia, la pari dignità sono valori che facciamo di tutto per realizzarli nella realtà. Alle parole della Costituzione devono corrispondere i fatti”, ha raccontato Draghi. Dopo una lunga e doverosa parentesi sulla guerra in Ucraina, il Premier Draghi si è, quindi, soffermato sull’impatto della pandemia nella vita dei più giovani, al centro anche dell’incontro con Nadia Zenato, alla guida della griffe del Lugana e dell’Amarone della Vapolicella, che, proprio ai talenti di domani, ha dedicato da qualche anno il “Vino. Oltre il paesaggio” nato per sostenere i giovani fotografi attraverso la Zenato Academy.
Fonte: WineNews.
I 30 anni delle “Cantine Aperte” e della nascita del fenomeno dell’enoturismo in Italia.
Mentre il vino italiano conquistava i mercati del mondo, le sue aziende sono arrivate ad accogliere milioni di turisti, con relais, ristoranti e musei. Dalla Toscana al Veneto, dalla Lombardia al Piemonte, dal Trentino Alto Adige all’Abruzzo, dall’Emilia Romagna alla Campania, dal Friuli Venezia Giulia alla Basilicata, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, dalle Marche e l’Umbria alla Calabria, dal Molise al Lazio, dalla Sicilia alla Sardegna, il 28 e 29 maggio tornano le “Cantine Aperte”, nei 30 anni del più importante evento promosso dal Movimento Turismo del Vino e della nascita del fenomeno dell’enoturismo in Italia nei primi anni Novanta. Da allora, mentre il vino italiano conquistava i mercati del mondo, le sue aziende sono arrivate ad accogliere 15 milioni di eno-turisti, “diventando” relais, ristoranti, musei e molto altro, e organizzando eventi di ogni tipo tutto l’anno, accanto alle classiche degustazioni e visite in cantina. E pensare che i produttori abbiamo fatto tutto questo in fondo nel giro di così pochi anni è sorprendente, ma si spiega anche con i 2,65 miliardi di euro che il turismo del vino muove ogni anno in Italia nei territori del vino italiano grazie al suo indotto, anche in epoca Covid.
Fonte: WineNews.
Cantine Aperte: la festa dell’Enoturismo torna il 29 e 30 maggio.
Torna la Festa dell’Enoturismo, giunta quest’anno alla sua trentesima edizione. 19 regioni con 600 cantine, per un week end ricco di iniziative e di gusto all’insegna del rispetto per l’ambiente e del consumo consapevole del vino. Due giornate all’insegna del divertimento, del gusto e della convivialità: è quanto propone l’edizione numero 30 di Cantine Aperte, rassegna organizzata per sabato 28 e domenica 29 maggio dal Movimento turismo del vino. Sarà una squadra di testimonial digitali la settimana prima di Cantine Aperte a testare le iniziative in programma e degusterà i vini presso alcune delle Cantine del Movimento.
Fonte: TgTourism.
STAMPA ESTERA
Italiens Winzer wollen edel statt nur gut sein.
Niemand auf der Welt verkauft so viel Wein wie italienische Winzer. Neidisch blicken sie auf Kollegen in Frankreich, die höhere Preise verlangen können. Das wollen sie ändern. Von Christian Schubert, Scansano n der südlichen Ecke der Toskana, rund 50 Kilometer von der Küste ins Landesinnere, kann es passieren, dass am helllichten Tag ein Fuchs mit einem Huhn im Maul die Straße überquert. Die idyllische Gegend zwischen den Flussläufen von Ombrone und Albegna ist dünn besiedelt. Kleinstädte und Dörfer aus jahrhundertealtem Stein thronen auf weichen Hügeln. Es gibt keine Industrie, dafür aber Landwirtschaft und vor allem Wein. “Es ist nicht leicht, die Bevölkerung zu halten. Die Jungen, die Karriere machen wollen, ziehen weg, umso besser, dass wir den Wein haben”, sagt Maria Ginesi, die Bürgermeisterin von Scansano. Die weitgehend stabile Einwohnerzahl von rund 4500 hat der Ort vor allem dem Zuzug albanischer, marokkanischer und rumänischer Erntehelfer zu verdanken. Scansano gibt sich alle Mühe mit seinem Erbe des Weinanbaus, das bis auf die Etrusker zurückgeht. Eines der modernsten Gebäude beherbergt das örtliche Weinkonsortium. Jüngst lud es Branchenvertreter und Weinkenner zu einer Veranstaltung mit Diskussionen und Weinproben ein. Sogar ein Oberst der Finanzpolizei war vertreten, um vor unsauberen Machenschaften zu warnen. Mehrere Botschaften sollten die Zuhörer mitnehmen: Der Morellino di Scansano, so der Name des Anbaugebietes, ist nicht mehr nur ein Durchschnittswein. Das bezeugt allein die höchste italienische Güteklasse DOCG (“Denominazione di Origine Controllata e Garantita”), die man seit 2007 besitzt. Seither wurde das Angebot verfeinert und verbreitert. “Früher sagten wir, dass wir ein gutes Preis-Leistungs-Verhältnis bieten. Doch das hatte den Beigeschmack eines günstigen Weines. Heute sagen wir, dass wir guten Wein machen. Punkt”, sagt der Konsortiums-Geschäftsführer, Messo Durazzi. Zudem ergänzen die Verantwortlichen den Wein durch ein touristisches Angebot von E-Biking über Thermalbäder bis zu Trekking, Reiten und nicht zuletzt dem Zwei-Sterne-Restaurant Caino im mittelalterlichen Montemerano.
Fonte: Frankfurter Allgemeine.
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A risentirci a domani.