rassegna stampa del vino di sabato 22 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 22 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Il vino sta perdendo la guerra con il green, la Francia comincia a eliminare le vigne – II Prosecco ha vinto una battaglia Ma il vino perde la guerra col green.
L’Ue ha approvato un emendamento che vieta di dare, a vini come il croato Prosek, un nome che richiami il Prosecco. Per una battaglia vinta, c’è una guerra che si rischia di perdere: le follie green rendono sempre più difficile produrre vino. II Prosecco ha vinto una battaglia. Ma il vino perde la guerra col green Le bollicine italiane sono riuscite a difendersi dall’assalto dei croati in sede europea, tuttavia i costi indotti dalle follie ecologiste rendono difficile la produzione: in Francia hanno cominciato a sradicare i filari di viti. Il Prosecco è salvo, il vino un po’ meno. In una giornata – quella di giovedì – in cui sull’Italia dall’Europa è piovuto di tutto: dalle accuse di omofobia all’altolà sui balneari, abbiamo raccolto due successi significativi. Il Parlamento di Strasburgo si è convinto che la Dop economy, vale 8o miliardi, è un beneficio per tutti e 27 i paesi dell’Unione. Noi con ig miliardi facciamo un quarto del fatturato dei prodotti Dop e Igp, ma francesi, spagnoli, greci hanno tutto l’interesse a cercare di difendere queste «specialità» dalle grinfie della Commissione che vorrebbe azzerare le produzioni agricole perché «sono nemiche dell’ambiente».

Fonte: La Verita’.

La bottiglia giusta è quella con quattro «T».
Terra, territorio, tradizione e tipicità in base ai teoremi di affinità e di regionalità. Ma quel che più conta è l’armonia: perché con un grande piatto e un immenso vino si può arrivare a uno scontro frontale. Anche se certe volte la teoria degli opposti… Una volta fu chiesto ad Alexandre Dumas, il papà dei Tre moschettieri e del Conte di Montecristo, se bere vino era un atto volgare o artistico. Il romanziere francese, più Porthos che D’Artagnan, uomo dei tre piaceri (della cantina, della tavola e dell’alcova), rispose da raffinato e autocompiaciuto intenditore: «Per un assetato è un atto volgare, per un gourmet è un atto artistico». E per non lasciar dubbi sul suo enopensiero in altra occasione precisò: «Il vino è la parte intellettuale di un pranzo, la carne e i legumi non sono che la parte materiale». Esaltando il vino Dumas non intendeva svilire il cibo.

Fonte: La Verita’.

Focus food. Vini, carni, salumi & formaggi Le preferenze per ogni regione.
I piatti tipici più conosciuti e apprezzati dai turisti del gusto? Lo svela il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023 di Roberta Garibaldi (presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, professore di Tourism Management all’Università degli studi di Bergamo e vicepresidente della Commissione Turismo dell’Ocse) e realizzato sotto l’egida dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, che sarà presentato a maggio. Vini, carni e salumi, pasta e formaggi sono nell’ordine le categorie più menzionate. Il vino è il prodotto più identificativo per Veneto e Friuli Venezia Giulia, oltre a figurare nella top3 di numerose altre regioni italiane del Centro-Nord. I salumi primeggiano in Calabria, il Lazio è la regina della pasta, con ben tre specialità nella top3 (carbonara, amatriciana e cacio e pepe); la Valle d’Aosta, invece, dei formaggi, con fonduta e fontina tra i prodotti più identificativi.

Fonte: Metro.

Ausone, balzo delle doppie magnum.
Rialzo dei 22% alle aste per le tre annate, superiore al 6% registrato dalle magnum Ausone, balzo delle doppie magnum di Cesare Pillon la prima volta che questa rubrica può dedicare una puntata all’esame delle quotazioni ottenute dai formati speciali di Château Ausone alle grandi aste internazionali dei vini: finora non era mai successo che le annate dei multipli e sottomultipli di bottiglia di questo grande rosso bordolese fossero quotate sia nell’anno in corso sia in quello precedente in numero tale che il confronto di queste cifre fornisce indicazioni valide per gli investitori.

Fonte: Milano Finanza.

Etichette eccezionali (e bio) nel cuore della Val d’Orcia.
Un bellissimo progetto di sostenibilità è alla base della cantina guidata da Pasquale Forte, calabrese di origine, poi imprenditore di successo in Lombardia, dalla fine degli Anni 90 cuore e mente di Podere Forte, paradiso a tinte biodinamiche di Castiglione, nel centro della Val d’Orcia, responsabile di alcune tra le esperienze enoiche più emozionanti – non soltanto a base Sangiovese – degli ultimi anni: vini eccezionali, certificati bio, che nascono soprattutto dalla campagna, in un ecosistema ispirato a principi steineriani di autosufficienza energetica e a ciclo chiuso, con assenza di uso di chimica, produzione interna del compost e dei fertilizzanti grazie al riciclo degli “scarti” delle lavorazioni e flora di grandissima varietà, in cui numerose specie convivono produttivamente.

Fonte: Sport Week.

Vino abruzzese super adesso conquista anche la Scandinavia.
L’Abruzzo e i suoi vini conquistano la ” Scandinavia. Prosegue, questa volta con tappa in Finlandia, il percorso di internazionalizzazione del tessuto produttivo abruzzese fortemente voluto e messo in campo dal vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente, di concerto con l’Azienda regionale delle attività produttive (Arap), che in questo senso ha la funzione di braccio operativo dell’Ente. A Helsinki, in uno dei mercati più prestigiosi d’Europa, nei giorni scorsi si è svolto un evento interamente dedicato alle aziende del territorio regionale, un modo per favorire l’affermazione del made in Abruzzo all’estero.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

Il vino di Terre dei vestini a confronto con il Brunello.
Il valore di vitigni e vini autoctoni, irrinunciabili compagni di tavola c straordinari strumenti di narrazione, è al centro di “Radici vestine, innesti di cultura e territorio”, l’evento in programma domani all’Imago Museum. Promossa dall’associazione dei produttori della Doc Terre dei vestini, la terza edizione della rassegna favorirà, con un incontro tematico e una degustazione, il confronto e la conoscenza di una delle realtà vitivinicole più importanti al mondo il Consorzio del vino Brunello di Montalcino. «Incontrare consorzi e produttori di queste importanti realtà è prima di tutto un motivo di crescita per la nostra giovane associazione – ha detto il presidente di Terre dei vestini Enrico Marramiero.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

La cantina resort di Predappio e il Sangiovese da esportazione.
La storia di Chiara Condello unisce studi e passione L’agricoltrice, come si definisce, lavora in regime bio. È giovane, Chiara Condello, ma certamente non le difettano determinazione e chiarezza della vision. L’ambizione, invece, altrettanto consistente, le deriva dalla dotazione genetica della famiglia, in particolare del padre Francesco, capace di concretizzare i sogni di una vita nella realizzazione di una realtà come Condé, cantina-resort di grande bellezza, collocata a Fiumana. Quello che è certo è che si tratta di un unicum (o quasi) nel moderno panorama vitivinicolo emiliano-romagnolo, una firm capace di costruirsi, in appena sette anni di attività autonoma, un prestigio capace di mettere d’accordo pubblico e critica.

Fonte: Corriere Romagna La Settimana.

L’atteso debutto di Delta Divino «Nuovo format per Comacchio».
Evento dal 29 aprile all’1 maggio in centro. Il sindaco ci crede «Aspettiamo tanta gente L’obiettivo resta quello di allungare l’estate E i dati ci danno ragione» 1 di Davide Bonesi Comacchio Quando la laguna la sposare i Vini delle sabbie con i prodotti del Delta del Po e mette in scena il matrimonio del gusto nei luoghi della città delle acque, è subito Delta Divino. Il Comune di Comacchio promuove i129 e30 aprile e 1’1 maggio la prima edizione di questo nuovo grande evento enogastronomico all’insegna delle eccellenze del territorio. «Mancava una manifestazione di questo tipo e il Vino delle sabbie gode di un certo prestigio – dice il sindaco Pierluigi Negri -. In questo modo si valorizza la fascia costiera del Bosco Eliceo, oltre che il mare e le Valli.

Fonte: Nuova Ferrara.

Tre aree, un percorso ideale fra storia e sapore La regia è di Work and Belong e GiovinBacco.
Cultura al centro: «Divino significa anche ricco, come il nostro territorio e le sue tradizioni» Comacchio L’organizzazione della festa è a cura di Work and Belong e Tutti frutti Ravenna, in collaborazione con lo staff di GiovinBacco Sangiovese in festa e Spazio Marconi. Si svolge in alcuni luoghi simbolo della città dei canali: i Trepponti e l’Antica Pescheria, il Loggiato dei Cappuccini, la Manifattura dei Marinati, il sagrato della Cattedrale. Per assaggiare e degustare i Vini delle sabbie durante la manifestazione si possono acquistare carnet da 5 o da 10 tagliandi: ill carnet da 5 tagliandi è in vendita a 12 euro (comprensivi di calice e marsupio portacalice; 11 euro senza), quello da 10 tagliandi è in vendita a 20 euro (comprensivi di calice e marsupio portacalice; 19 euro senza).

Fonte: Nuova Ferrara.

Vini delle sabbie, una perla nel panorama nazionale.
Viticoltura difficile e produzione limitata, ma il terreno dà qualità Percorso di degustazione con undici cantine presenti e due ospiti Comacchio Fra le varie zone vinicole dell’Emilia Romagna, una delle meno note, ma delle più sorprendenti, è quella della provincia di Ferrara che si estende a ridosso del mare, all’interno del Parco del Delta del Poe delle sue valli, una delle zone paesaggistiche più famose d’Italia. I vini del Bosco Eliceo, la cui Doc comprende diverse tipologie di vini da vitigni internazionali e autoctoni, chiamati Vini delle sabbie, richiamano la caratteristica principale dei terreni su cui si coltivano le viti del territorio. I vigneti infatti sono impiantati su terreni estremamente sabbiosi, con infiltrazioni d’acqua ricca di sali, spesso salmastra, tali da rendere la viticoltura particolarmente complessa, per non dire estrema.

Fonte: Nuova Ferrara.

Vino e prodotti tipici locali Incroci perfetti.
Tutto il programma della festa. Le masterclass Gli incontri a tavola con il tartufo, le vongole e l’asparago a cura di Ais e Istituto alberghiero Non solo per la pancia La mostra sul territorio, live painting artistici, concorso foto e video e presentazioni di libri Comacchio Dal 29 aprile all’ 1 maggio, nella fascia oraria 11-23, si troveranno “Aperitivo divino” all’Antica Pescheria in piazzetta Trepponti (area bar di benvenuto per aperitivi realizzati con i Vini delle sabbie accompagnati da stuzzichini ottenuti con prodotti tipici del territorio), “Degustazioni divine” sotto il Loggiato dei Cappuccini (percorso di degustazione dei Vini delle sabbie con le cantine del Consorzio di tutela dei Vini delle sabbie del Bosco Eliceo) e “Ristorazione divina” alla Manifattura dei Marinati (stand gastronomico per degustare i prodotti tipici del Parco del Delta del Po, in abbinamento con i Vini delle sabbie).

Fonte: Nuova Ferrara.

Le sanzioni contro la Russia fanno volare il vino friulano – Vino friulano in Russia Esportazioni triplicate.
Quello che succede, è bene chiarirlo, al momento è tutto legale. La pioggia di sanzioni che ha colpito la Russia non ha toccato il comparto del vino. 11 mercato per il Fvg non si è ridotto. Anzi, è cresciuto più che in passato se si parla di export. Alle pagine II e III Vino friulano in Russia Esportazioni triplicate .La guerra ha avuto l’effetto opposto rispetto a quello che si preventivava Da tre milioni si è passati a più di otto nel 2022: Pordenone è la regina LE BEVANDE CHE NON RIENTRANO NEL LUSSO NON SONO SOGGETTE ALLE SANZIONI CONTRO MOSCA. Quello che succede, è bene chiarirlo, al momento è tutto legale. La pioggia di sanzioni che dall’inizio della guerra in Ucraina ha colpito la Russia non ha toccato – almeno fino ad oggi – 11 comparto dei vino.

Fonte: Gazzettino Friuli.

«Da Mosca chiedono 70mila bottiglie».
La testimonianza di un produttore: «Un importatore ›Tra i principali attori c’è ancora la cantina La Delizia ha presentato l’offerta a Vinitaly. Sono loro a sceglierci» anche se i contatti dopo Covid e guerra sono cambiati. Bianco, frizzante, con le bollicine: è il vino friulano che piace tanto ai russi. Prima dello scoppio della guerra, il 24 febbraio del 2022, la sintonia tra la richiesta e l’offerta aveva trovato un importante equilibrio e tutto lasciava presagire un interessante sviluppo. L’evento bellico ha, ovviamente, rimesso molto in discussione, ma non tutto. In sostanza, come rivelano i numeri, i contatti post Covid sono ripresi, anche se non in forma continuativa. La fornitura, che è possibile perché l’embargo riguarda solo vini che superino i 200 euro a bottiglia o litro, è infatti proseguita nel corso del 2022, seppure «a spot», come spiega qualche cantina che non ha chiuso i ponti per cercare di mantenere legami in attesa di tempi migliori.

Fonte: Gazzettino Friuli.

Sagra del vino, all’inaugurazione il tema è la qualità del prodotto.
Parterre di autorità ieri pomeriggio, a palazzo Burovich, all’inaugurazione ufficiale della 75esima Sagra del vino. Un momento incentrato sulla difesa della qualità del prodotto al centro della manifestazione, alla luce dei «venti contrari che dall’Irlanda sono arrivati a Bruxelles». Così il sindaco Claudio Colussi ha richiamato la questione delle etichette sulla “pericolosità” del vino, dando il via ad una riflessione con- divisa dagli altri relatori presenti. Hanno portato i loro saluti, in una sala consiliare gremita, il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il vice ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava e l’assessore regionale (fresco di riconferma) alle risorse agroalimentari e forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier.

Fonte: Secol Gazzettino Pordenone.

Il primo brindisi inaugura la Sagra del vino Tesolin: «La festa che si rinnova sempre».
In municipio la cerimonia di inaugurazione. II sindaco Claudio Colussi: «Dobbiamo difendere il nostro prodotto» Il primo brindisi inaugura la Sagra del vino Tesolin: «La festa che si rinnova sempre». Con una cronaca in friulano di una delle prime edizioni, il presidente della Pro Casarsa Antonio Tesolin ha aperto ieri la cerimonia di inaugurazione in municipio della 75a Sagra del vino di Casarsa. Un parterre di eccezione per il taglio del nastro, con rappresentanti delle amministrazioni locali, regionali e nazionali, oltre a molte autorità civili e militari. Tesolin ha letto un brano di Cesare Bortotto, che raccontava una delle prime edizioni della Sagra. Ha illustrato il programma e ricordato che l’enoteca, centro dei festeggiamenti, è ritornata quest’anno in piazza.

Fonte: Messaggero Veneto Pordenone.

Settimana corta e più fatturato Torrevilla cresce con il freno dei costi.
I consiglieri regionali alla coop. Cambiata l’organizzazione Pagamento delle uve con la zavorra delle bollette energia. Aumenta il fatturato rispetto allo scorso anno, le bollicine trainano il settore della ristorazione ed è in consegna la nuova linea di prodotti per i supermercati Coop in tutta Italia. Segnali positivi per la Torrevilla Viticoltori Associati di Torrazza Coste-Codevilla (circa 200 soci), che si prepara all’approvazione del bilancio, in programma entro il 30 giugno. Ieri mattina, il presidente Massimo Barbieri, il vice Alessandro Casanova e il direttore Gabriele Picchi hanno accolto in cantina per una visita istituzionale l’assessora regionale Elena Lucchini e i consiglieri regionali Claudio Mangiarotti e Andrea Sala, ai quali hanno illustrato l’andamento della cooperativa.

Fonte: Provincia – Pavese.

“Cantina La Genisia” la nuova enoteca pronta per l’estate.
Termineranno entro giugno i lavori di riqualificazione della storica sede di Codevilla, che ospiterà la “Cantina La Genisia”, dedicata al progetto di valorizzazione del Metodo Classico. Dopo il summit a Torrazza Coste, il presidente di Torrevilla, Massimo Barbieri, ha accompagnato la delegazione regionale al complesso di Codevilla, dominato dalla torre vinaria, dove sono in corso i lavori di riqualificazione della struttura, finanziati con i fondi del Psr. Dopo l’inaugurazione a maggio dello scorso anno della “Terrazza La Genisia”, lo spazio panoramico della cantina di Codevilla destinato ad eventi e degustazioni, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, il cantiere è proseguito nei mesi successivi al piano terra dell’edificio, dove saranno realizzati un dehors esterno, che all’occorrenza potrà essere chiuso e riscaldato, e, negli spazi della Bottega del vino.

Fonte: Provincia – Pavese.

L’enoteca a cielo aperto accoglie tutti.
Da oggi al 1 maggio Alba ospita la 45esima edizione di Vinum. Una manifestazione iniziata negli anni Settanta come Fiera dei vini di Pasqua, diventata oggi la più grande enoteca a cielo aperto d’Italia con una selezione di oltre 700 etichette di circa 40o produttori, proposte in abbinamento con lo Street Food ed Langa, le ricette della tradizione preparate dai Borghi albesi aderenti alla Giostra delle Cento Torri. Ottimismo e non solo nelle parole di Liliana Allena, presidente dell’Ente Fiera di Alba: «Vinum si consolida sempre più come il grande evento di avvio della stagione turistica del territorio di Langhe, Roero e Monferrato: una straordinaria vetrina per i vini di tutto il Piemonte.

Fonte: Corriere Torino.

Passione champagne, l ‘enclave di San Giovanni – Lo chalet royale.
I primi Guerrieri Intrattenimento e pranzo per pochi eletti che hanno potuto degustare cibo e bollicine esclusive *** Passione Champagne: la maison francese con Selena Cortot, brand ambassador di PalmereCo a San Giovanni Rotondo accende gli animi e solletica elegantemente il palato L’evento si chiama Chalet Royal e nasce da una stretta collaborazione della maison francese con Giuseppe Solazzo, ambasciatore di Maison Palmer a San Giovanni Rotondo. A parlare con l’Attacco Séléna Cortot, brand ambassador di Palmer: “Era ovvio — spiega- per Champagne Palmer creare un evento attorno al quale Lo Chalet dei Gourmet potesse unire i propri clienti visto il rapporto di lunga data stretto con questo luogo”.

Fonte: L’Attacco.

Chianti classico e Unesco Passi avanti per il riconoscimento.
Il sistema delle ville-fattoria inserito nella lista dei siti candidati per diventare patrimonio dell’umanità. Passo in avanti per il riconoscimento del Chianti classico come patrimonio Unesco. Il sistema delle ville-fattoria nel Chianti classico è ufficialmente nella Tentative List, la lista propositiva italiana dei siti candidati a Patrimonio dell’Umanità: il primo importante passo nel percorso per raggiungere il riconoscimento universale. La proposta avanzata dalla Regione è stata ideata e curata dalla fondazione per la tutela del territorio del Chianti classico guidata dalla presidente Tessa Capponi Borawska, con condivisione di tutte le amministrazioni comunali del territorio.

Fonte: Nazione Firenze.

Le ville-fattoria del Chianti classico nella lista del Patrimonio Unesco.
Le ville-fattoria del Chianti classico nella lista del Patrimonio Unesco. II sistema delle ville-fattoria nel Chianti Classico è stato ufficialmente inserito nell’elenco della Lista propositiva italiana dei siti candidati a Patrimonio dell’Umanità: il primo importante passo nel percorso per raggiungere il riconoscimento universale Unesco. «Un passaggio molto atteso di cui sono felice, risultato di un impegno attento e scrupoloso – ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani – . Questa tappa ci dà rinnovato entusiasmo per proseguire a lavorare di concerto. Il Chianti classico, una delle immagini iconiche della Toscana nel mondo.

Fonte: Nazione Siena.

Masi Agricola, ok al bilancio e a un dividendo di 6 centesimi.
L’assemblea degli azionisti approva i conti del 2022 e delibera lo stacco della cedola Masi Agricola, ok al bilancio e a un dividendo di 6 centesimi Confermata la presenza nel cda di Alessi al posto di Renzo Rosso •• L’assemblea ordinaria degli azionisti di Masi Agricola spa, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium con sede a Sant’Ambrogio di Valpolicella, presieduta da Sandro Boscaini, ha approvato ieri il bilancio della società relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, con ricavi netti consolidati pari a 74,7 milioni di euro, come deliberato dal consiglio di amministrazione il 10 marzo 2023. È stata anche decisa la distribuzione di un dividendo unitario ordinario, al lordo delle ritenute di legge, pari a 0,06 euro per azione, per 1.929.069,36 euro totali, pari al 49% circa dell’utile netto dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022; lo stacco della cedola avverrà il 19 giugno 2023 e sarà in pagamento a partire dal 21 giugno.

Fonte: Arena.

Nuovo winebar all’aeroporto Marco Polo.
Aperto ieri al pubblico il winebar Villa Sandi e de Canto all’Aeroporto «Marco Polo» di Venezia, scalo strategico in vista dell’appuntamento di Milano Cortina 2026. «Questo nuovo winebar rappresenta la perfetta sintesi tra innovazione, ricerca, rispetto e amore per il nostro territorio. Uno spazio votato alla convivialità, per far vivere ai viaggiatori italiani e stranieri un’esperienza elegante ed esclusiva – ha commentato Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi -. Frutto della sinergia con Lagardère e Save, questo luogo sarà una finestra aperta sulle produzioni locali».

Fonte: Gazzettino.

Eccellenze enologiche a Villa Vescovi.
In Sala dei Giganti a Palazzo Liviano la rassegna “Centrodarte23” propone alle 21 la prima data italiana di un raro concerto di Eiko Ishibashi e Jim O’Rourke, musicista e produttore di rango che fra le varie cose ha rivestito i due ruoli contemporaneamente nei Sonic Youth. Dal 1999 al 2005 i due sono protagonisti assoluti della musica di oggi dal rock al pop, dal jazz al noise, dall’improvvisazione libera alla composizione elettroacustica, dalla musica per il cinema alla sperimentazione elettronica. Nonostante abbiano già collaborato il progetto in duo è una novità assoluta al debutto in Europa e per O’Rourke, musicista elettronico e chitarrista, segna il ritorno all’attività dal vivo fuori dal Giappone dopo 20 anni; Ishibashi, polistrumentista e cantante giapponese, è autore della colonna sonora per il film “Drive My Car” di Ryusuke Hamaguchi (premio Oscar 2021 come miglior film straniero), premiata come “Discovery of the Year” al World Soundtrack Awards (interi 20 euro, ridotto 15 euro, universitari 5 euro).

Fonte: Gazzettino Padova.

Wine bar per i viaggiatori in partenza Villa Sandi & decanto al Marco Polo.
L’iniziativa nell’area imbarchi di Tessera. Polegato: «Sintesi tra innovazione, ricerca e rispetto per il territorio» Wine bar per i viaggiatori in partenza Villa Sandi e deCanto al Marco Polo. Faperto al pubblico, nell’area imbarchi dell’aeroporto Marco Polo, il winebar Villa Sandi e de Canto. Il nuovo punto d’incontro è destinato a raccontare il territorio e le sue specialità enogastronomiche ai viaggiatori da tutto il mondo, guidandoli alla scoperta delle unicità venete. L’aeroporto è stato scelto come vetrina per presentare una regione che attrae sempre di più l’interesse dei turisti, a cominciare da Venezia, icona dell’Italia nel mondo. Lo scalo rivestirà un ruolo particolarmente strategico in vista dell’appuntamento di Milano-Cortina 2026, per cui costituirà uno dei principali punti di scambio tra il mondo e le terre olimpiche. In questo contesto, il wine bar si propone come una finestra capace di interfacciare un pubblico internazionale a un patrimonio secolare di sapori, paesaggi e storia.

Fonte: Nuova Venezia.

«Troppe criticità nella gestione» Tutte le accuse di Rosso a Masi.
L’assemblea dei soci approva conti. Dura lettera dell’imprenditore vicentino Boscaini e Girotto: «Affermazioni gravemente lesive per società e dipendenti» Deliberala la distribuzione di un dividendo pari a 0,06 curo per azione. Ricorso sproporzionato all’indebitamento finanziario, mancanza di informativa per quanto riguarda le perdite sui cambi, richiesta di chiarimenti sulle operazioni con parti correlate, compensi agli amministratori in eccesso rispetto a quanto deliberato. Per concludere che «la governance di Masi presenta significative criticità». Sono solo alcuni dei passaggi della lettera inviata dall’azionista Red Circle Investments, holding appartenente a Renzo Rosso, in vista dell’assemblea di Masi Agricola che si è tenuta ieri, che ha approvato il bilancio e deliberato la distribuzione di un dividendo, al lordo delle ritenute di legge applicabili, pari a 0,06 euro per azione, per 1.9 milioni di euro (circa il 49% dell’utile netto di esercizio).

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Le 10 cantine di vino più belle in Italia: resterai totalmente incantato.
In Italia ci sono numerose cantine per la produzione del vino. Alcune di esse, però, sono davvero eccezionali. Il Bel Paese può vantare, di certo, alcune eccellenze da fare invidia anche alle popolazioni fuori dai confini italici. In primis, l’ambito gastronomico si distingue per i piatti sopraffini e per delle prelibatezze che non si trovano in altre parti del mondo. Per di più, l’arte culinaria italiana è anche fortemente influenzata dalle tipicità di ogni Regione che le rende di sicuro uniche e particolari.

Fonte: Wine and Food Tour.

La cantina Trinity Oaks, con Trees for the Future, ha piantato 25 milioni di alberi nel mondo.
Per la Giornata della Terra (22 aprile), l’azienda della Napa Valley, da sempre impegnata per l’ambiente, festeggia l’importante traguardo. Sono ben 25 milioni gli alberi piantati in 15 anni, in giro per il mondo, grazie al progetto che vede unite la cantina californiana Trinity Oaks e l’organizzazione no-profit Trees for the Future: una case history che unisce vino e ambiente e che celebra un importante traguardo in occasione della Giornata Mondiale della Terra (oggi, 22 aprile), per sensibilizzare e promuovere il tema della sostenibilità. L’iniziativa è supportata dai clienti di Trinity Oaks: per ogni 6 bottiglie di vino venduto la cantina pianta un albero con il supporto di Trees for the Future (onlus nata nel 1989) che ha così raggiunto decine di migliaia di comunità agricole in tutta l’Africa sub-sahariana. I 25 milioni di alberi piantati grazie a questa collaborazione crescono e prosperano in sistemi agroforestali chiamati Forest Gardens.

Fonte: WineNews.

Chiude la cantina sociale, grande delusione in paese.
Incredulità e rabbia sono i sentimenti più diffusi fra i tanti abituali clienti del punto vendita della cantina sociale ‘Agrintesa’ che da ieri ha chiuso il servizio in via Provinciale Faentina 46, a pochi km da Modigliana. Il tutto alla vigilia della 52ª edizione della più antica sagra paesana ‘Sangiovese in Festa’ che oggi e domani celebra la produzione e valorizzazione del vino locale e, ironia della sorte, avrà un banco di distribuzione proprio di vini prodotti dalla cantina sociale. Agrintesa è leader italiano dell’ortofrutta e del vino, con oltre 440.000 tonnellate annue di prodotti conferiti dai soci e un giro d’affari che raggiunge i 300 milioni di euro. Nel solo ramo vitivinicolo, l’azienda si avvale del conferimento di oltre 2.000 soci, con una produzione annua di 1.600.000 quintali di uva da vino. “La cooperativa dispone di 7 cantine di vinificazione e 17 punti vendita – si legge nel sito –. I vitigni maggiormente rappresentativi sono: Trebbiano Romagnolo (74% della superficie), Sangiovese (13%), Merlot, Albana, Chardonnay, Ciliegiolo, Pinot. Inoltre, presso la Cantina di Modigliana, vengono prodotti i nostri vini spumanti Provit”.

Fonte: Il Resto del Carlino.

Vinum e Consorzio Asti: i paesaggi patrimonio Unesco riuniti sotto lo stesso calice.
Durante le prossime settimane Alba diventerà la più importante enoteca a cielo aperto d’Italia grazie alla manifestazione Vinum. Fondamentale è sottolineare la sinergia di territorio con il Consorzio dell’Asti. Dopo aver compiuto novant’anni lo scorso 17 dicembre, il Consorzio guarda al futuro in terra di Langa con appuntamenti singolari di cui potrete trovare. Un Consorzio, quello dell’Asti, che ha sempre sostenuto una capillare presenza territoriale agli eventi di massima risonanza attraverso i produttori ambasciatori delle colline Patrimonio dell’Umanità Unesco. Vinum è l’occasione per sottolineare quanto l’insieme di tradizioni culinarie, culturali ed enoiche siano vicine alla contemporaneità di questi vini così versatili da essere protagonisti anche nella miscelazione di qualità. Mai come in questa occasione è perfetta la citazione dell’illustre cittadino astigiano Vittorio Alfieri, la sua celebre esclamazione “volli, volli, fortissimamente volli”.
Fonte: Identità Golose.

Una bottiglia di vino su quattro consumata in Svizzera è italiana.
Nel 2022 la popolazione svizzera ha consumato 237 milioni di litri di vino, il 7% in meno rispetto all’anno precedente. I vini italiani continuano ad essere quelli più apprezzati nella Confederazione. Dopo un’annata 2021 contraddistinta da una leggera crescita del consumo di vino, l’anno scorso la tendenza al ribasso ormai in atto da anni è proseguita. Se all’inizio degli anni 2000 in Svizzera si bevevano circa 300 milioni di litri di vino all’anno, nel 2022 le vendite si sono attestate a quota 237 milioni. E questo con una popolazione che in vent’anni è passata da 7,2 milioni di abitanti a ormai quasi 9 milioni.

Fonte: TVSvizzera.it.

L’unico vino al mondo che ti allunga la vita, dovresti metterlo spesso a tavola.
In Italia ci sono numerose tipologie di vino. Ce n’è una in particolare che, però, è davvero unica. Vediamo qual è. Il vino è una bevanda apprezzata da molte persone, tuttavia, è bene berla con moderazione. C’è però una tipologia molto più salutare delle altre. Il vino, come peraltro la pasta e la pizza, è un po’ il simbolo del Bel Paese, dato che il settore enologico si può ritenere di certo un’eccellenza tutta italiana. In Italia, infatti, c’è una vasta produzione di vino, caratterizzata da diverse tipologie differenti, ognuna adatta ad accompagnare specifici piatti.

Fonte: Wine and Food Tour.

Oiv: nel 2022 record per export mondiale di vino: 37,6 mld euro.
Nonostante la diminuzione del volume (107 milioni di ettolitri, -5% rispetto ai massimi storici del 2021), nel 2022 il valore delle esportazioni di vino a livello mondiale ha raggiunto la cifra record di 37,6 miliardi di euro, il 9% in più sul 2021. E’ quanto emerge dalle stime dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) che ha fatto il punto sullo stato del settore vitivinicolo mondiale. L’anno scorso il calo dei volumi è stato determinato secondo l’Oiv dalla guerra in Ucraina, dall’alto tasso di inflazione generato dalla crisi energetica e dalle difficoltà della catena di approvvigionamento globale. Elementi questi che insieme hanno determinato anche un aumento del prezzo medio del vino del 15% rispetto al 2021, conseguenza del forte aumento dei costi sostenuti dall’intera filiera in tutti i principali Paesi esportatori.

Fonte: Askanews.

Vino, il 7-8 maggio prima edizione di Ciliegiolo di Maremma e d’Italia.
Domenica 7 e lunedì 8 maggio alla fortezza Orsini di Sorano (Grosseto) si terrà la prima edizione di “Ciliegiolo di Maremma e d’Italia”, una kermesse con degustazioni e masterclass dedicata a questo vitigno a bacca nera autoctono della Toscana ma coltivato in diverse regioni del Centro Italia. L’obiettivo dell’evento, organizzata dal Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana con il patrocinio del Comune di Sorano, è proprio quello di riunire tutti i produttori di Ciliegiolo, varietà che sta tornando ad essere valorizzata in purezza con diversi vini Doc e Igt del Centro Italia, a differenza di quanto avveniva in passato, quando le uve venivano vinificate in assemblaggio con altre varietà, in primis il Sangiovese.

Fonte: Askanews.

Le sanzioni contro la Russia fanno volare il vino friulano, esportazioni triplicate: Pordenone è la regina.
Quello che succede, è bene chiarirlo, al momento è tutto legale. La pioggia di sanzioni che dall’inizio della guerra in Ucraina ha colpito la Russia non ha toccato – almeno fino ad oggi – il comparto del vino. Se non in minima parte, dal momento che il sistema sanzionatorio messo in piedi dall’Unione europea proibisce – testi alla mano – l’esportazione di alcolici definiti di lusso. Ma non è questo il caso. Sta di fatto, però, che in un contesto drammatico come quello fatto nascere dall’aggressione russa del febbraio 2022, c’è un mercato che per il Friuli Venezia Giulia non si è ridotto. Anzi, è cresciuto più che in passato. È quello dell’export di bevande e prodotti.

Fonte: Il Gazzettino.

Il Chianti Classico nell’elenco delle proposte per l’Unesco.
“Il sistema delle ville-fattoria nel Chianti Classico” è stato ufficialmente inserito nell’elenco della Lista propositiva italiana dei siti candidati a patrimonio dell’umanità: il primo importante passo nel percorso per raggiungere il riconoscimento universale Unesco. La proposta avanzata dalla Regione Toscana è stata ideata e curata dalla Fondazione per la Tutela del territorio del Chianti classico E.t.s, presieduta da Tessa Capponi Borawska, con unanime condivisione di tutte le Amministrazioni comunali del territorio. Lo studio, spiega una nota, ripreso nel 2019 sotto la guida della responsabile scientifica Paola Eugenia Falini, si basa non solo sulla conoscenza approfondita dell’ampia letteratura di settore, ma anche su numerose e specifiche osservazioni sul campo, che hanno messo in luce i caratteri di unicità che identificano il territorio del Chianti Classico in maniera inequivocabilmente distintiva.

Fonte: ANSA.

Vinalia Priora, la manifestazione dedicata ai grandi vini del Frascati Superiore.
Vinalia Priora, una grande manifestazione dedicata ai vini della denominazione del Frascati dal 22 al 25 aprile nel cuore della cittadina tuscolana. Negli inediti percorsi di degustazione accompagnati da masterclass d’eccezione, che consentiranno di far apprezzare le vette qualitative del vino Frascati, capace oggi di imporsi all’attenzione delle nuove generazioni grazie all’impegno dei produttori e delle cantine imbottigliatrici. La manifestazione, voluta e organizzata dal Consorzio di Tutela Denominazioni Vini Frascati sotto la presidenza di Luigi Caporicci, con il patrocinio del Comune di Frascati, si articolerà a Frascati in due momenti principali. A Piazza del Mercato, all’interno dell’edificio del Mercato Coperto, dalle ore 15.00 alle 21.00, sarà possibile degustare le nuove annate attraverso un percorso tra i banchi delle aziende vitivinicole del territorio e ci si potrà confrontare, informare, e scambiare pareri sul vino direttamente con i viticultori che presenteranno, insieme al Frascati, tutte le loro produzioni aziendali.

Fonte: TeleAmbiente.

STAMPA ESTERA

Krug en cinq éditions.
Ce sera un des temps forts de l’année champenoise. La maison Krug (group LVMH) va réunir toutes ses équipes d’mnologie à Ambonnay, au coeur du vignoble, sur un nouveau site. «Les trois unités actuelles sont obsolètes, rappelle le président Manuel Reinan. Nous disposons de 4 300 filts et, pour des raisons de sécurité du personnel, nous avons décidé de ne plus travailler en hauteur. Toux les filts seront disposés sur un m@me plan horizontal de 9500 rra. F,n outre, les nouveaux bdtiments, deux cubes en béton étanches, nous permettront de maintenir le degré d’hygrométrie souhaité et de réguler le chaud et le froid_ Nous voulons augmenter l’excellence de nos vins. » Le président Manuel Reman et la chef de cave Julie Cavil ont défini les procédures vinicoles qu’ils souhaitaient mettre en place avant de lancer un concours d’architecte. Ce dernier a été remporté par le cabinet AW2 de Stéphanie Ledoux, qui n’avait jamais travaillé auparavant sur un projet viticole. «La remise des clés aura lieu durant l’été 2023, mats nous ne serons pas prêts pour les prochaines vendanges, explique Julie Cavil. Nous ne voulons rien faire dans l’urgence. Les équipes s’installeront en février 2024. » L’énorme chantier constitue la dernière étape d’une longue période de changements commencée en 2008, au sortir de la crise économique. Depuis, la maison de la famille Krug, à Reims, a été restaurée. La métamorphose architecturale se terminera dans l’année. l.es vins, quant à eux, restent en permanente évolution. Démonstration avec la verticale préparée par la chef de cave Julie Cavil.

Fonte: Figaro.

A Sonoma Scot ponders Napa prices.
Here’s a conundrum. How does a self-professed Scottish-born socialist, famous for his Sonoma Pinot Noir and Chardonnay, go about pricing his Napa Cabernet? Napa Cabernets are arguably the world’s most expensive wines. Combine sky-high grape prices, the spiralling cost of land and labour as well as a well-heeled, hedonistic market on your doorstep, and you have a formula for selling at prices most other wine producers can only dream of. Few single-vineyard Napa Cabs retail for less than $100 a bottle. Some of the most highly regarded names, such as Harlan Estate, can command release prices 15 times that — more than a Bordeaux first growth. When I posed the question to Andy Smith, the aforementioned Scottish socialist, affable winemaker and coowner of Sonoma-based winery DuMOL, he immediately agreed that it was a tough one. “I, of course, want the lowest price possible, which is an unusual position in northern California.” He recalls being offered some Chardonnay grapes from Cameros seven years ago. “We rejected them because the seller said they required a minimum selling price of $75 a bottle,” he said. “Those are the kind of scenarios you come across in northern California.” DuMOL is famous for its Sonoma Pinot Noir and Chardonnay, which are so admired that their prices have risen steadily (see below). The only reason Smith makes a small amount — 200 cases — of quite delicious Cabernet from each of three carefully selected vineyards, two of them in Napa Valley, is because he used to make some Cabernet for Larkmead winery from grapes grown on the Napa Valley floor’s alluvial soils and wanted to try his hand at some other terroirs. He calls it “a little project for me to keep my hand in”. DuMOL buys grapes from, among others, the Meteor vineyard in the Coombsville subregion east of the city of Napa, which is cooled by San Francisco Bay to the south.

Fonte: Financial Times Life&Arts.

Israël, nouvelle Terre promise des vignerons.
La production viticole a connu une forte croissance depuis 2000, et la naissance de la première appellation C’est sur les hauteurs de Jérusalem, au centre du pays, que se situe le foyer de la renaissance du vin. Le vin en Israël est une histoire très ancienne, certes, mais chaotique, avec de longues périodes de léthargie et des sursauts, liés au passé complexe et aux conflits successifs des dernières décennies. Si on trouve, comme dans le Liban voisin, des traces de production bien avant notre ère, comme en attestent des ruines de pressoirs de plus de 2000 ans, l’arrivée de l’islam en Palestine a fait dormir la vigne pendant des siècles. Et s’il faut attendre la seconde moitié du XIX’siècle pour voir le vignoble se structurer sur l’impulsion du baron James de Rothschild (1792-1868), cet élan est vite anéanti par le phylloxéra. Un rebond survient dans les années 1950 avec l’installation de viticulteurs d’Europe, imposant quelques grosses structures viticoles. Dernière étape, l’arrivée de petits domaines, d’abord à la fin des années 1980, puis surtout au tournant de l’année 2000, qui ont renouvelé la vigne. Cette histoire donne un paysage viticole contrasté. Dun côté un «top cinq » des entreprises viticoles — Carmel, Barkan, Golan Heights, Teperberg et Binyamina —, qui accaparent 80 % de la production. De l’autre, quelque 300 domaines, pour beaucoup créés il y a à peine vingt ou trente ans. La production est à l’échelle d’un pays grand comme deux fois l’Ile-de-France: 8000 hectares et 40 millions de bouteilles par an —la France en produit largement cent fois plus. Le vignoble fuit les plaines chaudes aux sols secs pour les collines en altitude, en quête de températures fraîches. La majeure partie des vignes se trouvent dans le nord du pays, près de la frontière libanaise, où les hautes terres de Galilée sont balayées par les brises du mont Hermon. Pas loin, le plateau du Golan et ses montagnes riches en eau abritent quelques centaines d’hectares. Il existe également une poignée de domaines dans le sud, dans la région du Néguev, du moins là où la terre se situe entre 500 et 100o mètres d’altitude. Ceux-ci ont, en 2022, demandé une appellation afin de faire reconnaître la spécificité de leurs crus.

Fonte: Monde.

Intervista a Bernard Magrez – Bernard Magrez veut « incuber » une vingtaine d’entreprises dans l’expertise viticole et le numérique.
Bernard Magrez s’apprête à incuber entre quinze et vingt entreposes dans son incubateur dédié a la viticulture à Landersheim, en Alsace (Crédits .T des Houches). Deux ans après avoir créé chez lui, à Bordeaux, l’incubateur Start-Up Win, Bernard Magrez duplique le concept en Alsace. Il entend accompagner la croissance d’une vingtaine d’entreprises dans l’expertise viticole et le numérique. Propriétaire de quatre grands crus classés bordelais et de 38 vignobles partout dans le monde, l’entrepreneur de 87 ans, qui va ouvrir le capital de son groupe, porte son regard sur l’avenir de la filière et ses enjeux commerciaux et climatiques. LA TRIBUNE – Votre incubateur Start-up Win s’apprête à accueillir sa première promotion internationale à Landersheim, en Alsace, dans les locaux vacants de l’ancien siège social d’Adidas. Depuis deux ans, votre premier incubateur à Bordeaux a déjà accueilli soixante entreprises. Qu’est-ce qui vous motive à investir dans des startups? L’incubation de startups répond à la même logique que le mécénat que nous opérons dans la recherche contre le cancer et dans le soutien aux orphelinats en Thailande et au Népal. Le mécénat consiste à aider l’Autre, avec un grand A. L’incubation de startups va dans la même direction. Les entrepreneurs qui créent des startups ont souvent abandonné un certain confort économique pour se lancer dans leur projet. Ils ont les yeux qui brillent, ils ont confiance. Notre devoir, c’est de les aider, de leur faire rencontrer des experts, des gens qui ont réussi, de leur apporter parfois des capitaux. Nos sujets tournent autour de la vigne et du vin, et surtout du numérique. On veut aider des porteurs de projets français, mais aussi des suisses, des allemands, des belges. En général, ils ne sont pas *** très gourmands. Mon idéal serait d’incuber entre quinze et vingt entreprises. Cela ne mobilisera pas plus de 400.000 euros, dans un premier temps en aides financières. Pour faire fonctionner l’incubateur, nous prévoyons 300.000 euros par an.

Fonte: Tribune.

El vaso medio vacío de vino tinto.
Por primera vez, el consumo de esta variedad de caldo ha caído en el mundo por debajo del 50% del total El vaso medio vacío de vino tinto La subida de precios ha provocado un descenso del consumo de vino en todo el mundo. Su majestad el vino tinto empieza a estar inquieto, porque le están saliendo competidores que amenazan su prolongado reinado. Esta semana se presentó el informe anual de la OIV, la Organización Internacional del Vino. Y emerge que su reinado se tambalea. El vino tinto está perdiendo atractivo y ha pasado de representar el 53% hace 10 años al 48% actual. Más de la mitad del vino que se consume en el mundo ya no es tinto: estamos ante un hito simbólico (e histórico). “Hay que adaptarse a un nuevo consumidor”, indicaba Pau Roca, secretario general de la OIV, que apuntó algunas ideas, como buscar una demanda cada vez más creciente de vinos prémium, utilizar los tintos como base para hacer espumosos o explorar los vinos sin alcohol”. Desde la ONE, Organización Interprofesional del Vino de España, reconocen que “hay un boom de espumosos, blancos y rosados, vinos ligeros y frescos”, aunque en el retroceso del tinto hay que descontar alguna debilidad puntual en mercados amantes de esta variedad como China o el Reino Unido. Es cierto que la entrada de variedades como el prosecco (un vino desenfadado, ideal para cócteles y apreciado por los jóvenes) ya ha supuesto un revulsivo en los espumosos tradicionales, como el cava o el champán. Es una prueba más de que los gustos del vino se están reorientando, en un contexto económico El valor de las exportaciones mundiales alcanzó un récord histórico en el 2022 tensionado por la inflación. Según el estudio, la subida de precios en el 2022 disparó el valor de las exportaciones, pero causó un descenso del consumo en todo el mundo. “Las exportaciones de vino en el 2022 se vieron gravemente afectadas por la elevada inflación y las disrupciones en la cadena de suministro mundial, que provocaron una importante ralentización del transporte marítimo. Esta combinación de acontecimientos se tradujo en un menor volumen global de vino exportado a un precio medio mucho más alto (+15% en comparación con el 2021)”, señala el estudio. Así, el valor de las exportaciones mundiales de esta bebida fue el más alto jamás registrado (37.600 millones de euros) con un aumento del 15%.

Fonte: Vanguardia.

French Say `Non!’ to Miller’s `Champagne of Beers’.
The champagne of beers is no match for French authorities. More than 2,300 cans of Miller High Life were dumped and destroyed in Europe this week for bearing the logo “the Champagne of Beers.” The bubbly brew was on its way to Germany when it was seized in February by Belgian customs in the port of Antwerp, customs officials said. Comité Champagne, a trade organization that oversees which bubbly can call itself Champagne, was told about the beer and “requested the destruction of these illicit goods,” a statement by Belgian customs authorities and Comité Champagne said. Only sparkling wines made in France’s Champagne region can use the name on their labels, according to French laws. Photos released by Comité Champagne showed workers cracking open cans of Miller High Life and pouring the golden-hued lager into plastic tubs. Another photo showed a crushed pile of empty cans. Molson Coors Beverage Co., the company behind the brand, said it doesn’t import Miller High Life to the European Union and doesn’t know how the cans got there or why they were heading to Germany. “Of course, we respect local restrictions around the word `champagne,’ but we remain proud of Miller High Life, its nickname and its Milwaukee, Wisconsin, provenance,” the company said. “We invite our friends in Europe to the U.S. any time to toast the High Life together.” Comité Champagne and Belgian custom officials didn’t say who in Germany was expecting the beer but said they “did not contest the decision” to have the cans destroyed. Miller High Life was launched in 1903, the company said. Three years later, it gave the lager the moniker “the Champagne of Bottle Beer.

Fonte: Wall Street Journal Usa Exchange.

Getting Perspective On Sancerre.
I thought it was time for another tasting. But would I be able to find good wines under $40 a bottle? WHAT WINE is recession-proof, fad-proof and seemingly immune to any bad press it gets? Sancerre, the white wine made from Sauvignon Blanc in the Loire Valley of France, has also been called overexposed, overproduced and overpriced. When restaurateurs price wines higher because they are sure to sell, it’s often called “the Sancerre tax.” Sancerre certainly has become more expensive. Caroline Styne, co-owner and wine director of the Lucques Group of restaurants and wine bars in Los Angeles, told me she’s had to price a bottle of Sancerre over $90 for the first time. When I spoke to wine director Victoria Taylor at Boulud Sud in New York last month, Sancerre by the glass was at $22; she now offers another Sancerre at $27 a glass. Sancerre accounts for 20% of all by-the-glass sales. By the bottle, the five Sancerres on her list run between $80 and $250. “They all sell well,” Ms. Taylor said. Joe Salamone, wine director at Crush Wine e Spirits in New York, noted that prices for wines from sought-after producers such as François Cotat have increased as much as 40% wholesale. Crush does not sell the 2021 François Les Monts Damnés Sancerre, but it goes for around $115 elsewhere. Other factors besides high demand are driving up the price. According to the Sancerre producers I contacted, they’re paying more for bottles, cardboard, labels and shipping than they did pre-Covid. And there has been some fairly terrible weather. Of course, these challenges face producers of other wines, too. As it has been 10 years since my last column on Sancerre and the wine has only continued to rise in both popularity and price, I thought it was time for another tasting. But would I be able to find good wines under $40 a bottle? Geographically, Sancerre is a charming if rather touristy hilltop town as well as an appellation within the central Loire Valley covering over 7,000 acres and various terroirs.

Fonte: Wall Street Journal Usa Off Duty.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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