rassegna stampa del vino di sabato 4 febbraio 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 4 febbraio 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

L’ospitalità punta sul wellness.
Non solo vino: si diffonde il turismo dell’olio e della birra. Turismo del vino, dell’olio e ora anche della birra. Il settore dell’ospitalità e dell’accoglienza amplia la propria offerta, puntando sempre più su wellness, sostenibilità e accessibilità. Tre pilastri che rappresentano tendenze e richieste del mercato e che sono al centro di Hospitality, la fiera internazionale dedicata ai professionisti dell’ospitalità e della ristorazione che si apre lunedì 6 febbraio a Riva del Garda (Tn). »Il wellness inteso come benessere, salute, turismo outdoor, ricerca di prodotti di qualità», spiega Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fiere congressi, organizzatore di Hospitality, «è un macro-tema che ha influenze molto forti su tipologie di accoglienza diversificate, dagli hotel e strutture ricettive in genere a cantine, ristoranti e caffetterie» biologico.

Fonte: Italia Oggi.

A BolognaFiere il Mercato dei vignaioli indipendenti.
Nuova sede per il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti, giunto alla XII edizione: l’evento organizzato dalla Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti) dà appuntamento ad appassionati e operatori del settore dal 25 al 27 novembre a BolognaFiere, per ricreare, all’interno di un nuovo spazio, lo spirito che da sempre contraddistingue questa manifestazione. «Quando parliamo del Mercato dei vini, ci piace partire da un assunto: non è una semplice fiera, ma la festa di vignaioli e vignaiole, un momento di incontro tra produttori, pubblico e operatori, unico nel suo genere», spiega Lorenzo Cesconi, presidente Fivi.

Fonte: Italia Oggi.

Investimenti in cantina, domande d’aiuto al 31/7.
Entro i1 31 luglio 2023, le imprese di produzione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli possono presentare la domanda d’aiuto presso gli organismi pagatori competenti per ottenere i contributi a fondo perduto a copertura parziale delle spese sostenute per gli investimenti materiali e immateriali in impianti di trattamento, infrastrutture vinicole e strumenti di commercializzazione. La dotazione finanziaria disponibile è pari a 57,7 min di euro che saranno divisi tra i migliori progetti presentati dalle imprese agricole, dalle cooperative, dalle organizzazioni interprofessionali, dai consorzi di tutela riconosciuti, dalle altre imprese di trasformazione e commercializzazione vitivinicola.

Fonte: Italia Oggi.

Irlanda verso l’ok all’etichetta sanitaria in 2-3 mesi si agli alcolici.
Notifies al Wto e via libera «entro 2 o no del governo irlandese annunciato dalla responsabile della salute dl Dublino, Claire 3 mesi» all’etichetta con avvertenze sa- dalla responsabile dell’unità: di con Gordon. La speranza è “ che tutti gli altri paesi ci seguano”, ha detto Gordon.

Fonte: La Verita’.

Nasce l’euro-alleanza per salvare il vino.
Il ministro Lollobrigida annuncia: non solo la Francia e la Spagna sono con noi Il fronte contrario all’assurda etichetta «Nuoce alla salute» si allarga a otto Stati. Continua il braccio di ferro sull’ultimo scivolone normativo che, con la complicità dell’Ue, rischia di trasformarsi in una ghigliottina per uno dei comparti maggiormente rappresentativi del Made in Italy: la produzione del vino. Da settimane, l’Irlanda sta andando avanti con l’iter per arrivare ad una legge sull’etichettatura degli alcolici in cui sia indicato il pericolo di danni alla salute. Un intendimento a cui Bruxelles ha dato il suo nulla osta e a cui l’Italia (ma non solo) si sta opponendo strenuamente.

Fonte: Libero Quotidiano.

In cantina – Haut-Brion, balzo delle giovani.
I diciassette millesimi dal 2001 al 2017 hanno registrato un rialzo medio del 23% Haut-Brion, balzo delle giovani di Cesare Pillon Sotto osservazione, questa settimana, sono le quotazioni ottenute alle aste internazionali del 2022 dalle bottiglie di Château Haut-Brion delle vendemmie che dal 2001 arrivano al 2017, analizzate come sempre attraverso il confronto con i prezzi spuntati nel 2021. Sono 17 i millesimi quotati sia nell’una che nell’altra annata sui quali è stato possibile condurre l’indagine, anche se al solito, per motivi di spazio, in tabella compaiono solo i 16 più significativi.

Fonte: Milano Finanza.

Oltre 100 milioni.
L’azienda familiare trevigiana, attiva dal 1881 nel territorio di Conegliano con circa 20 ettari di proprietà, vede oggi alla guida la quinta generazione. E i ricavi stanno continuando a crescere Oltre 100 milioni di Alessandro Bozzi Valenti `E un Prosecco che, per la prima volta nella storia dell’azienda vale oltre 100 milioni di euro di fatturato. Si tratta di quello di Serena Wines, l’azienda familiare trevigiana, attiva dal 1881 nel territorio di Conegliano con circa 20 ettari di proprietà, che ha oggi alla guida la quinta generazione Serena e sta continuando a crescere. Una realtà che, tra gli anni Ottanta e i Duemila era leader di settore nella distribuzione dei vini in fusto e che è poi andata a focalizzare il proprio business sul vino e sul Prosecco in particolare.

Fonte: Milano Finanza ed. Nord-Est.

Masi brinda al Capodanno cinese.
La cantina veronese presenta Costasera Lunar “New Year of the Rabbit”. Con il 2023 siamo entrati per il calendario lunare cinese nell’Anno del Coniglio e per l’occasione Masi ha presentato l’inedita etichetta Costasera Lunar New Year of the Rabbit”, un’edizione limitata dell’Amarone della Valpolicella Classico Costasera docg, annata 2017. Negli ultimi anni il Capodanno cinese è diventato sempre più protagonista delle strategie commerciali di molti brand del Lusso nazionali e internazionali: anche Masi ha scelto di onorare la ricorrenza con un prodotto iconico per rappresentare il proprio legame con la cultura orientale.

Fonte: Milano Finanza ed. Nord-Est.

Il sogno americano delle cantine italiane – Enoturismo, le cantine italiane inseguono il sogno americano.
Negli Stati Uniti il peso sul fatturato delle visite ai vigneti tocca i170%, mentre in Italia solo il 6% nelle grandi aziende agricole e 1114% nelle piccole. Per crescere occorre ampliare e segmentare l’offerta Colombini (Cantine Aperte): «La stagione 2022 è stata trionfale ma l’indotto può crescere ancora molto» Giorgio dell’Orefice 1 enoturismo è una straordinaria opportunità per vendere il vino. Certo, una grande opportunità per i territori rurali ma non bisogna perdere di vista anche la funzione di leva di marketing che l’enoturismo può rappresentare per il vino. E bisogna attrezzarsi per sfruttarla al meglio. Ne è convinta Donatella Cinelli Colombini, produttrice di Brunello di Montaicino con la Cantina Casato Prime Donne e di Col d’Orcia con Fattoria del Colle ma, soprattutto, da assessore al Turismo del Comune di Siena, ideatrice, quasi trenta anni fa, della manifestazione Cantine Aperte e poi guida del Movimento turismo del vino e dell’Associazione Donne del Vino.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Dal Chianti classico al Morellino, la Toscana presenta i gioielli.
Bene l’export totale a 1,2 miliardi. ll Nobile di Montepulciano ha incrementato più di tutti la produzione Eventi Taste e Anteprime Silvia Pieraccini Food e vino sono due pilastri su cui si regge l’immagine della Toscana, ma sono anche voci importanti della sua economia da valorizzare e promuovere. Vanno in questa direzione le due rassegne territoriali più importanti del settore: Taste, il salone dell’agroalimentare di alta gamma (dal4 al 6 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze, aperto ai buyer e al pubblico), ospita 500 produttori da tutta Italia selezionati da Pitti Immagine con gli stessi criteri che la società fieristica applica da 5o anni nella moda; e le Anteprime dei vini toscani (12-17 febbraio) – dal Chianti al Morellino, dal Chianti Classico al Nobile di Montepulciano fino alla Vernaccia di San Gimignano e alle denominazioni più piccole – permetteranno a stampa, operatori e pubblico di assaggiare le nuove annate, di comprarle e segnalarle.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Arriva la novità del vino in lattina Il mercato estero è già conquistato.
Prodotto da “Due Tigli” per Terre Cevico Porzioni monodose per uso moderato. La nuova frontiera della vendita del vino si chiama lattina? Difficile prevederlo, sicuramente rappresenta una grande novità per il mercato e tutto nasce da Forlì. Contenitore comunemente associato a bibite e birra, la novità per il vino è lanciata sotto l’insegna “Sancrispino”, prodotto da “Due Tigli” di Forlì per il gruppo cooperativo Terre Cevico di Lugo. Il formato è piccolo, 200 ml, di fatto una porzione singola per un consumo moderato, pensata un po’ per il mercato interno ma anche per quello oltreconfine dove ha già una sua cultura. In commercio oltre al vino (Bianco frizzante e Lambrusco, sotto le insegne Sancrispino) sono stati lanciati anche gli aperitivi veloci come Sangria, Spritz e Bellini, che saranno presentati in Fiera a Rimini a Beer Attraction.

Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Terre Cevico lancia il vino in lattina – Da Forlì la novità del vino in lattina Il mercato estero è già conquistato.
Prodotto da “Due Tigli” per il gruppo cooperativo Terre Cevico Porzioni monodose per uso moderato «LA BOTTIGLIA RESISTE» Bianco frizzante e Lambrusco sotto l’insegna “San Crispino”, ma anche aperitivi veloci come Sangria, Spritz e Bellini. La nuova frontiera della vendita del vino si chiama lattina? Difficile prevederlo, sicuramente rappresenta una grande novità per il mercato e tutto nasce da Forlì. Contenitore comunemente associato a bibite e birra, la novità per il vino è lanciata sotto l’insegna “Sancrispino”, prodotto da “Due Tigli” di Forlì per il gruppo cooperativo Terre Cevico. Il formato è piccolo, 200 ml, di fatto una porzione singola per un consumo moderato, pensata un po’ per il mercato interno ma anche per quello oltreconfine dove ha già una sua cultura.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Scende in campo il Patto del Collio «Sì alle sinergie coi produttori di vino» – Scende in campo il Patto del Collio Felcaro: «Sì alle sinergie con i produttori di vino».
II sindaco di Gradisca Tomasinsig: «Confesso che un po’ di invidia c’è ma è assolutamente sana e produce voglia di essere della partita» Scende in campo il Patto del Collio Feicaro: «Sì alle sinergie con i produttori di vino» La galleria “Spazzapan” si candida a ospitare appuntamenti con l’arte contemporanea. Alex Pessotto a prima a parlare è stata Linda Tomasinsig. Dopo gli interventi di Ziberna, Petiziol, Kocina, Bozic, Artico, il sindaco di Gradisca ha preso la parola per raccontare, con estrema sintesi, ciò che il suo Comune porterà in dote a Go2025. Naturalmente, si tratta di proposte che andranno formalizzate e sviluppate al meglio. Da ieri, però, stando alle sue dichiarazioni, una base di partenza c’è. «Un po’ di invidia esiste», ha esordito Tomasinsig riprendendo, senza polemica, un assist di Fabrizio Oreti, indirizzato a quanti, ieri mattina, hanno partecipato all’incontro nell’ex palazzo della Provincia.

Fonte: Messaggero Veneto Gorizia.

Amarone-ristorazione binomio perfetto.
Il 43% beve il “re della Valpolicella” al ristorante. Fatturato da 300 milioni Amarone-ristorazione binomio perfetto Amarone fa rima con ristorazione anche sul fronte del mercato. Oltre la metà del fatturato complessivo del re della Valpolicella (circa 300 milioni di euro) arriva infatti dall’Ho.re.ca, un partner del vino che lo scorso anno grazie a turismo e riaperture ha rappresentato una spinta decisiva per il prodotto enologico, a fronte di un calo delle vendite nella grande distribuzione. Sulla piazza interna, secondo l’indagine realizzata da Nomisma Wine Monitor per il Consorzio tutela vini Valpolicella e diffusa alla vigilia di Amarone Opera Prima, il fatturato della ristorazione nei primi 9 mesi del 2022 ha registrato una crescita tendenziale dei 47%, a tutto vantaggio degli ordini di vino.

Fonte: La Provincia Edizione Nazionale.

Lettera – Cantina sociale in crisi preoccupante.
La crisi che sta attraversando la Cantina sociale di Broni – e con essa le cantine di Carteggio e di Santa Maria La Versa – è preoccupante per tre ordini di motivi: il primo riguarda la sicurezza dei posti di lavoro, che sommando le tre cantine fa un numero considerevole di famiglie in situazione di incertezza sul loro futuro. Il secondo motivo riguarda lo scivolamento in una precarietà crescente di buona parte del comparto vitivinicolo bronese, e non solo. Il terzo motivo riguarda il futuro delle aziende conferitrici; l’indotto che vive rifornendo di tutto il necessario le aziende conferitrici; il sistema creditizio che ruota intorno a tutto il comparto che ha come prodotto finale il vino e i suoi derivati.

Fonte: Provincia – Pavese.

Denegri diventa vignaiolo a Villa della Regina.
L’azienda “Orsolina” del patron del Cambio subentra ai Balbiano Denegri diventa vignaiolo a Villa della Regina Sarà affidato alla società agricola Orsolina, che fa capo al patron del ristorante del Cambio Michele De Negri, il vigneto storico di Villa della Regina. La cascina di Moncalvo, nell’Astigiano, affiancata da un rinomato centro di danza, è la prima classificata nella gara indetta dalla Direzione regionale musei Piemonte guidata da Elena De Filippis. Come criterio di assegnazione ha prevalso rispetto agli altri candidati – Amistà, Luca Ferraris, Castello di Perno e Garesio – l’innalzamento del canone annuo da 6mila euro (cifra prevista nel bando) a 24mila.

Fonte: Repubblica Torino.

In palio 45 ettari di nuovi vigneti in 3 anni stavolta saranno privilegiati i viticoltori.
Lo scorso anno sono state 32 le aziende del Gavi docg che hanno avuto la possibilità di impiantare al massimo 0,5 ettari di nuovi vigneti ciascuna. Quest’anno la Regione ha pubblicato il nuovo bando sempre su richiesta del Consorzio tutela del Gavi. In palio, anche nel 2023, 15 ettari di nuovi impianti o reimpianti di vigne per la produzione di Gavi docg. «L’obiettivo che ci siamo dati – spiega Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio-è di aumentare la superficie vitata totale dell’1%annuo in tre anni. I bandi regionali mettono in palio 15 ettari all’anno per tre anni, quindi 45 ettari complessivi».

Fonte: Stampa Alessandria.

Il top manager Denegri gestirà la Vigna reale – La Vigna ha trovato il suo re.
Il vigneto di Villa della Regina cambia etichetta. Da Balbiano, che l’ha gestita dal giugno 2006, passa alla Società Agricola Orsolina di Moncalvo, in provincia di Asti. Il nuovo concessionario della vigna più regale d’Italia fa capo a Michele Denegri. La Vigna ha trovato il suo re Finisce l’era Balbiano: il top manager Michele Denegri, patron del Cambio, si aggiudica il vigneto di Villa della Regina. Il vigneto di Villa della Regina cambia etichetta. Da Balbiano, che l’ha gestita dal giugno 2006 fino ad oggi, passa alla Società Agricola Orsolina di Moncalvo, in provincia di Asti. Il passo è a dir poco storico, in quanto il nuovo concessionario della vigna più regale d’Italia fa capo a Michele Denegri, già proprietario a Torino del ristorante Del Cambio, oltre che della DiaSorin, la più importante multinazionale italiana di biotecnologie.

Fonte: Stampa Torino.

Il Negroamaro da competizione di Varvaglione.
Negroamaro: «il Principe del Salento» resta comunque il vino che si identifica con la regione, anche se il successo nazionale e internazionale del Primitivo ne ha in parte offuscato la notorietà. D’altronde, senza generalizzare ma nella media, i produttori devono ancora trovare una quadra su questo vitigno. Ci sono belle eccezioni ovviamente, alcune anche eccellenti, ma guardando ad un quadro complessivo c’è ancora molto da fare. Il Negroamaro è un vitigno difficile da fare esprimere; e l’andamento climatico non favorevole delle ultime tre annate, particolarmente calde, non ha certo aiutato. L’innalzamento termico, fatto ormai acquisito, pone seri problemi specialmente sulla gestione del vigneto.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Apollonio: tradizione enologica e solidarietà.
Una storia italiana dal 1870: quando la tradizione enologica va a braccetto con la solidarietà” è stato il titolo della serata a scopo benefico allestita negli spazi dell’hotel Tiziano e dei Congressi a cura dell’ Associazione Italiana Sommelier di Lecce, guidata da Marco Albanese. In scena la cantina Apollonio, che vede oggi al timone Marcello e Massimiliano Apollonio, quarta generazione di una famiglia che ha fatto della passione e dell’amore per la propria terra una filosofia aziendale. La serata ha visto protagoniste sei annate: si è partiti dalla 2015 (in anteprima assoluta) per poi apprezzare la 2012 (ancora in commercio) e la 2001 (con la quale la Cantina di Monteroni vinse la Gran Medaglia D’Oro al Vinitaly di Verona).

Fonte: Salento in tasca.

Due Palme: Melissa Maci riconfermata presidente.
L’assemblea dei soci Due Palme, chiamata all’ approvazione del 33° bilancio d’esercizio e al rinnovo delle cariche sociali, all’unanimità dei presenti ha riconfermato Melissa Maci come presidente. Una relazione intensa la sua, con chiari riferimenti al suo esordio: “Prendere il timone di un’azienda come la nostra e solcare rotte tracciate da una figura di riferimento come mio padre, non è stata certo un’impresa semplice. Quando mi è stato proposto questo incarico, non vi nascondo di aver nutrito sentimenti contrastanti di paura e felicità, mi sono chiesta più volte se ne fossi stata all’ altezza, se fossi stata in grado di coniugare questo prestigioso ruolo alla mia figura di donna e madre”.

Fonte: Salento in tasca.

Vini Doc Sicilia, identità nel mondo.
II percorso promozionale verso i mercati Usa, Canada e Regno Unito Vini Doc Sicilia, identità nel mondo Esaltare qualità e valore sempre più apprezzati all’estero. Svolgere attività di promozione nei mercati di USA, Canada e UK per diffondere cultura dei vini Doc Sicilia, con lo scopo ultimo di farne conoscere la qualità e innalzarne il valore, è anche per il 2023 uno degli obiettivi principali del Consorzio di Tutela vini DOC Sicilia, che fin dal 2012, in parallelo alle attività di tutela e vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori, realizza attività e iniziative volte a promuovere la denominazione. «Appassionati, consumatori e professionisti del settore – sottolinea Antonio Rallo, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia – sono i destinatari di un’ampia programmazione di attività di marketing e promozione finalizzata al riconoscimento della denominazione di origine controllata “Sicilia” come sempre più rappresentativa di un territorio uni co e variegato.

Fonte: Gazzetta del Sud.

Il gigante Red Bull contro la piccola cantina Muggittu Boeli: “Levate quel marchio”. Ed è guerra legale.
Red Bull ti mette le ali ma qualche volta ti fa atterrare sulle carte legali. E’ cominciata a settembre la sfida fra la multinazionale con casa madre a Salisburg e la piccola cantina di vini sarda Muggittu Boeli, i due contendenti hanno due mesi di tempo per risolvere la controversia. Questione proprio di buoi quella che vede opposti il Golia e il Davide delle bevande. Ma la guerra non nasce sul singolo prodotto, dato che Muggittu Boeli di Mamoiada (Nu) non si occupa di smart drinks e di bevande energizzanti. La cantina sarda fa vini. E allora? Al grande marchio di Salisburgo non è piaciuto per niente il logo utilizzato dai produttori sardi e depositato all’Ufficio Brevetti.

Fonte: Tiscali FoodCulture.

Degustazione alla Cantina Conte Collalto e visita alla mostra “Ron Galella, Paparazzo Superstar”.
Le vite delle Star del jet set mondiale, immortalate da Ron Galella, sono punteggiate di trionfi celebrati… alzando i calici. Come testimonia la foto che chiude la mostra “Ron Galella, Paparazzo Superstar” in esposizione a Palazzo Sarcinelli a Conegliano (Treviso) dove Liza Minelli, Mikhail Baryshnikov, Steve Rubbel e Roy Halston si ritrovano nel leggendario “Studio 54” a brindare con un buon bicchiere di vino bianco. In occasione della proroga fino al 5 marzo della mostra coneglianese curata da Alberto Damian, Cantina Conte Collalto, tra gli sponsor della mostra, propone al pubblico uno spumeggiante abbinamento culturale: il 4 e il 25 febbraio 2023 si potrà infatti combinare la visita della mostra coneglianese con un’esperienza in Cantina.

Fonte: Itinerari nell’Arte.

Consumi in calo di vino e alimenti in Italia ed Europa, cause e rimedi by Giampietro Comolli.
Negli ultimi giorni leggo che la crisi economica generale incombe anche sul consumo del vino.
Stanno uscendo i primi dati ufficiali di consumo e vendita di vini (e alimenti) nazionali sul mercato italiano e come export nell’anno 2022 con alcune ipotesi sull’andamento 2023. E’ comune considerare la “frenata economica generale” come causa primaria dei minori consumi anche di alimentari. Quasi tutti gli esperti, intervistati o fautori, parlano di chiaro-scuro del mondo enoico italiano per l’anno 2022 (anche nel 2023) ma sempre concentrandosi sulla situazione economica di crisi generale. Come UniCeves-Ovse ( www.osservatorio.ovse.org) abbiamo analizzato anche noi i dati raccolti e diffusi da istituzioni statistiche nazionali e internazionali confrontandoli con le indagini dirette svolte.

Fonte: Newsfood.

Vino, l’Irlanda verso ok a etichetta “nuoce alla salute” in 2-3 mesi.
In Irlanda, sul vino e sugli alcolici, le autorità hanno annunciato che arriverà il via libera “entro 2 o 3 mesi” all’etichetta con avvertenze sanitarie, come per le sigarette. La speranza è che in seguito “tutti gli altri Paesi ci seguano”, ha detto Claire Gordon, responsabile dell’unità di controllo del tabacco e dell’alcol. “Siamo molto grati e, in effetti, un po’ sorpresi di aver superato con successo la valutazione Ue perché si tratta in qualche modo di una violazione del mercato unico”, ha aggiunto. Per l’Italia la misura irlandese con l’avvertenza “nuoce alla salute” non è giustificata.

Fonte: Tgcom24 – Mediaset Infinity.

Irlanda: avanti con la legge anti-vino. «Etichette in due-tre mesi, speriamo tutti i Paesi Ue ci seguano».
L’Irlanda va avanti con la sua idea di integrare nelle etichette degli alcolici indicazioni sanitarie sui possibili danni, e si pronuncia anche per una estensione di queste «avvertenze» anche agli altri Paesi dell’Unione Europea. Infatti, venerdì 3 febbraio la responsabile dell’unità di controllo del tabacco e dell’alcol del Ministero della Salute di Dublino, Claire Gordon, ha annunciato le tempistiche del piano anti-alcolici, che prevede notifica al Wto e via libera «entro 2 o 3 mesi». La speranza – ha sottolineato Gordon – è «che entro 2 o 3 mesi potremo dare il via a questa legge» e in seguito «che tutti gli altri» Paesi «ci seguano», ha detto Gordon a un evento Ue sulla lotta al cancro. «Siamo molto grati e in effetti un po’ sorpresi di aver superato con successo la valutazione Ue» perché si tratta «in qualche modo di una violazione del mercato unico».

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Miti e leggende del vino – Lo Champagne.
Prende il via quest’oggi, amico mio lettore, amica mia paritaria, una “rubrica nella rubrica”, che avrà cadenza casuale e si alternerà ai consueti articoli che scrivo e che parlano di contemporaneità, di viaggi, di territori e di cronaca enologica. So per certo, dopo più di quindici anni di corsi di degustazione, che uno degli argomenti che più affascinano gli appassionati di vino, è quello legato alle storie, ai miti e alle leggende, vere o presunte, che gravitano attorno a questo fantastico mondo. Da oggi, una volta ogni tanto, te ne racconterò qualcuna, che potrà servirti per allietare i tuoi ospiti a cena o a fare colpo con la tua nuova fiamma, sempre che non sia astemia (ma allora, se mi segui, dovresti chiederti cosa ci fai con una persona che non apprezza la bevanda di Bacco).

Fonte: Cremona Sera.

L’eurodeputato irlandese che si schiera con l’Italia sulle etichettature del vino.
A Strasburgo e Bruxelles lo conoscono tutti. Ma soprattutto lo riconoscono tutti: l’eurodeputato della Sinistra, Mick Wallace, irlandese classe ’55; capelli bianchi, lunghi (raramente pettinati), mai in giacca e cravatta, quasi sempre a maniche corte, spesso con i sandali ai piedi, è noto per le sue prese di posizione. E questa volta ha deciso, da irlandese, di allearsi all’Italia contro l’Irlanda sulle etichette sulle bottiglie degli alcolici, vino compreso. Non è un dettaglio che lui stesso produca vino, in Piemonte. “Sono anche tifoso del Torino, guardi anche ora indosso la maglia granata”, mostra il politico durante la sua intervista all’AGI. Tornando al vino, “l’etichetta l’accetto solo se la mettono su tutti i prodotti perché, in base allo stesso principio, potenzialmente è tutto dannoso. Altrimenti non c’è parità di condizioni”, critica Wallace. “Penso che noi irlandesi, come voi italiani, amiamo il cibo, il vino, il relax, il divertimento, passare il tempo in modo piacevole. Abbiamo molto in comune. Poi, certo, voi avete un clima fantastico, in Irlanda piove tantissimo: nella costa est piove un giorno su tre e nella costa ovest due giorni su tre. Anche in Italia c’è la pioggia, ma solo in brevi periodi. L’Italia è per me il miglior posto al mondo dove godere del cibo e del vino e mi piace provare il vino di ogni Regione. Per me l’Italia è semplicemente meravigliosa”, motiva la sua scelta di schieramento. “Oltretutto ho una sorella che vive a Torino da anni, ci vado sempre”.

Fonte: AGI.

Fiera del vino Fivi dice addio a Piacenza. Il sindaco conferma: “Andrà a Bologna”.
Dopo dieci anni, il mercato Fivi – quello dei piccoli viticoltori – lascia Piacenza. La decisione è stata presa dalla Federazione italiana dei vignaioli indipendenti.
Seconda solo al blasonato Vinitaly di Verona e davanti a manifestazioni storiche come Merano Wine Fest, la fiera mercato Fivi è una punta di diamante dell’ente fieristico piacentino. La nuova location è già stata identificata, conferma il sindaco Katia Tarasconi: si tratta del Centro eventi BolognaFiere. Purtroppo i tentativi compiuti negli ultimi tempi dall’amministrazione comunale di trattenere la manifestazione non hanno sortito effetto. Sul tavolo a quanto pare c’erano proposte di enti fieristici più capienti ed attrezzati di Piacenza Expo, in grado di soddisfare le esigenze di un’associazione che conta oggi sul territorio nazionale 1.500 iscritti – dal Friuli alla Sardegna e dalla Valle d’Aosta alla Sicilia – e ne ha portati quasi un migliaio all’ultima edizione della rassegna tenutasi nel novembre scorso nella nostra città. Visti i numeri in crescita serve più spazio e il Comune avrebbe messo sul piatto due tensostrutture per il 2023 (ma anche la promessa di un nuovo padiglione per il 2024) oltre che l’allargamento dei parcheggi e una miglior logistica della fiera. Troppo poco comunque, o forse troppo tardi.

Fonte: Libertà.

Cortese Baccabianca, il bianco tradizionale della Tenuta Grillo.
Oggi facciamo un giro in Piemonte, per precisione a Gamalero nel Monferrato. La Tenuta Grillo è stata fondata da Guido e Igiena Zampaglione. È il 2003 quando Guido, con sua moglie Igiena arrivano a Gamalero e rilevano la tenuta di 32 ettari di cui 17 vitati. Le uve sono Cortese, Freisa, Barbera e Dolcetto (con un po’ di Sauvignon e Chardonnay). L’idea di Guido è quella di estrarre la parte virtuosa dell’acino con la sosta sulle bucce. Si concentra su 5-6 ettari, mentre il resto sarà destinato alla vendita delle sue uve. Sono vini che sostano in cantina diversi anni “influenzato” dall’incontro con Giulio Armani (La Stoppa) e che rimarrà influenzato dalle lunghe macerazioni. Nel corso degli anni poi sposterà il progetto Tufiello in alta Irpinia e infine, nel 2017, prenderà anche l’azienda agricola San Lorenzo sulla costa Ligure.

Fonte: Apetime-Magazine – Apetime-Magazine.

STAMPA ESTERA

“Con el vino se cultiva el arte de la paciencia”.
Aunque en el cara a cara Antonio Vázquez Muñoz-Calero (León, 1983) parece un hombre tranquilo, la realidad es que este empresario es inquieto, al menos en lo que tiene que ver con los negocios. Con tan solo 24 años y tras estudiar Administración y Dirección de Empresas se incorporó a la empresa familiar, que tras más de quince años en ella ha ampliado con nuevos negocios. Hoy, y tras la muerte de su padre en 2011, es consejero delegado de un hólding que suma el grupo By Vamuca (propietario de los hoteles Alfonso V y Conde Luna en León y de restaurantes en dicha ciudad y en Madrid) y las bodegas San Cobate (Ribera del Duero), Vile la Finca (D.O. León) y Señorío de Nava (Ribera del Duero). “Cuando te mueves en el mundo del vino hay que practicar mucho el arte de la paciencia, quizá por eso parezco más tranquilo de lo que realmente soy; he tenido que aprender a gestionar la inquietud y las ganas de emprender”, reconoce Vázquez, que se mueve entre dos mundos muy distintos. “En cambio en el mundo de la hostelería tienes que ser muy rápido a la hora de tomar decisiones. Las tendencias duran poco y si cometes un error, tienes que resolverlo enseguida. Es un sector en el CEO de varias firmas, entre otras, de San Cobate. que parece que todo se queda viejo en nada, desde la decoración hasta el uniforme de los camareros”, explica Vázquez, padre de tres hijos, un trabajo donde reconoce también practicar la paciencia. La niña mimada del empresario, quizá por ser la última, es la bodega San Cobate, que nació en 2017 con el objetivo de elaborar vinos que respeten al máximo la personalidad de sus viñedos, sus diferentes suelos y la variedad de la uva con un discreto uso de la madera para que la fruta sea la protagonista -ahora mismo ya están en el mercado San Cobate, el emblema de la casa, y sus tres vinos de parcela, San Cucufate Monasterio, San Cucufate Bancales del Jalón y San Cucufate Altos del Viso.

Fonte: Expansión.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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