News Vitivinicole e tenute agricole di sabato 7 maggio 2022!

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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 7 maggio 2022!

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Non solo Tokaji Salgono i rossi del Vigneto Ungheria.
Il Vigneto Ungheria è grande più o meno la metà di quello di Bordeaux: 62 mila ettari. Le zone vinicole sono 6 con 5 Igp (Indicazione geografica protetta) e 33 Oem (che significa Denominazione di origine protetta). In Italia il distretto vinicolo più conosciuto è quello di Tokaj. Non tanto per il vino, ma per il nome. II nostro governo ha infatti perso la guerra legale in Europa per l’esclusiva della denominazione: il Tocai, famoso bianco del Friuli Venezia Giulia, ha dovuto cedere il nome all’ungherese Tokaji ed ora si chiama Friulano. Vino storico, il Tokaji. Già nel 700 la produzione era regolamentata, indicando i confini della zona. Oggi i produttori sono circa Zoo in poco meno di 5.500 ettari. «La sua reputazione – sostiene a master of wine Caroline Gilby su Decanter – è stata costruita sulla dolcezza, ma una nuova generazione di vignaioli sta puntando, grazie a straordinari vigneti, su vini secchi e, • De gustibus Non solo Tokaji Salgono i rossi del Vigneto Ungheria recentemente, su pregiati spumanti rifermentati in bottiglia».

Fonte: Corriere della Sera.

«Il Castello di Luzzano, la mia infanzia e il vino».
«Il Castello di Luzzano, la mia infanzia e il vino» Giovannella Fugazza guida oggi l’azienda che produce vini di grande prestigio • «Il vino che mi rappresenta di più? Il Malvasia… mi piacciono quelle cose che io so che valgono, ma che gli altri non riescono ancora ad apprezzare». Con questo spirito Giovannella Fugazza, anni fa, si è messa in testa di fame un gran vino. E ci è riuscita così bene che il suo Malvasia non solo è stato premiato, ma è stato anche scelto per la Vigna di Leonardo da Vinci dalla Casa degli Atellani a Milano. Oggi sta facendo la stessa cosa con il Barbera, sfidando nel suo Castello di Luzzano a cavallo tra la Lombardia e l’Emilia, il blasonato piemontese. Ma per Giovannella Fugazza, donna del vino, proprietaria di una tenuta che si estende su 35 ettari nel piacentino e 45 nel pavese, le sfide non sono altro che la scintilla per imbastire nuovi progetti.

Fonte: Giornale Stile.

Storia in tavola – Ottimo vino: sa di kamasutra e pipì di gatto.
Le degustazioni degli enologi scatenano fantasie linguistiche sfrenate. Oggi il lessico del sommelier è un campionario di curiose fragranze e strani sentori. Mente a che vedere con l’eleganza di Monelli, i racconti di Soldati o gli abbinamenti calcistici di Brera. Paolo Monelli è il raffinatissimo padre della nuova sintassi del vino, il dolcestilnovista della letteratura enoica moderna. Prima di lui, fin da Noè, una pletora di scrittori, letterati e poeti ha riempito pergamene e libri sul nettare degli dèi, ma nessuno ha scritto di vino in modo espressivo e convincente come l’elegante giornalista e scrittore modenese. Monelli è uno stilista: basta una cucitura, una metafora per illuminare la cantina più buia, ingentilire la più briccona delle osterie e nobilitare una vecchia trattoria.

Fonte: La Verita’.

Masseto, bene anche le magnum.
Incremento del 4% per le 18 bottiglie, inferiore però al dato di quelle da 0,75 litri Masseto, bene anche le magnum di Cesare Pillon Sotto esame, questa settimana, sono le bottiglie magnum di Masseto, ed è la prima volta che i suoi millesimi contrattati alle aste sia nel 2020 che nel 2021 (o nel 2022, quando possibile) sono in numero tale da fornire una indicazione completa ed esauriente sugli orientamenti del mercato: per completare la tebella, finora era sempre stato necessario abbinare le loro quotazioni con quelle delle magnum di Ornellaia. Questa volta invece sono perfino sovrabbondanti, tant’è che in tabella, per motivi di spazio, è stato necessario selezionare i 16 casi più significativi tra i 18 presi in esame. Il loro bilancio è positivo: 12 annate hanno ottenuto un aumento di prezzo rispetto al 2020 e soltanto sei hanno subito un calo, cosicché le 18 bottiglie magnum di Masseto hanno ottenuto complessivamente im aumento di quotazione.

Fonte: Milano Finanza.

Vino, frena l’export.
Frena la marcia del vino italiano a inizio 2022 in Nord America e in Asia, secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly. Pesa il taglio dei fondi Ocm alla promozione.

Fonte: Sole 24 Ore.

Draghi regala una cassetta di aglianico lucano a Zuckerberg – Draghi sceglie l’Aglianico del Vulture per omaggiare mister Facebook, Zuckerberg.
Tra i suoi doni una bottiglia de Il Lascito delle Cantine del Notaio, di Rionero Draghi sceglie l’Aglianico del Vulture per omaggiare mister Facebook, Zuckerberg C’E’ anche una bottiglia di Aglianico del Vulture nella cassetta di vino e olio italiano regalata giovedì dal presidente del Consiglio di ministri, Mario Draghi, al Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook e amministratore delegato del colosso del web Meta, che controlla anche altri popolari social network e applicazioni di messaggistica come Istagram e Whatsapp. Affianco a unabottiglia di Riserva di Brunello di Montalcino Biondi Santi(invendita a partire da 115 euro), una di Barolo Boroli Cerequio (sugli 80 euro), e una bottiglia di olio di pregio, il pugliese Gran Cru affiorato Galantino (intorno ai 20 euro), infatti, è comparsa anche una bottiglia di Aglianico del Vulture delle Cantine del Notaio, di Rionero.

Fonte: Quotidiano del Sud Basilicata.

A sostenere Fico arrivano anche le fiere – Fico, accordo con BolognaFiere Sarà un centro congressi gourmet.
Sarà un centro congressi gourmet Il parco tematico stringe una partnership all’insegna della reciprocità che prevede otto eventi nel 2022 e una propria area allestita nei padiglioni fieristici Fico Eataly World, il parco agroalimentare di Bologna, dopo l’operazione di riorganizzazione e investimento che ha cercato di dare nuova veste alla struttura, si prepara a diventare anche un «centro congressi gourmet». È il risultato della joint-venture con il comparto fieristico di via Michelino, grazie alla quale i tanti visitatori delle esposizioni potranno accedere al parco tematico gratis. Ad attenderli, una passeggiata nella tradizione culinaria e agroalimentare italiana, fra aie e vigneti. Si parte quest’anno da un programma di 8 eventi, in partnership con Bologna Fiere, e il menu va dalle esposizioni di cibo e vino a quelle di antiquariato, poi mostre d’arte e altro ancora.

Fonte: Corriere di Bologna.

Crinale aperto, suoni in collina vino e musicisti.
Oggi l’open day dello studio di registrazione musicale Giacomo Toni, Don Antonio e Vince Vallicelli tra gli artisti. Crinale Aperto, suoni in collina: quando il prodotto tipico è la musica. Il laboratorio culturale-studio di registrazione apre le porte al pubblico con un ricco open day di musica dal vivo e incontri per festeggiare la sua prima stagione, prima di andare in villeggiatura per l’estate e dare appuntamento a settembre. Concerti, brindisi e showcase in questo sabato pomeriggio a partire dalle 16. Crinale è un laboratorio culturale sulle colline romagnole, tra Brisighella (Ravenna) e Modigliana (Forlì-Cesena): uno spazio unico nel suo genere, con studio di registrazione annesso, che da gennaio a oggi ha ospitato produzioni originali da tutta Italia, e non solo.

Fonte: Corriere Romagna.

Per i raffinati vini della tenuta del Paguro la cantina ideale è in fondo al mare.
I vini di qualità, si sa, per divenire di pregio, hanno bisogno di affinamenti. Ma la differenza fra una maturazione nell’ambiente “protetto” di una certa cantina o di un’altra, nel nostro caso può essere addirittura “abissale”. Stiamo parlado dei vini della Tenuta del Paguro, etichetta ravennate, i cui prodotti nascono da vigneti di Riolo Terme, nella Vena del Gesso romagnola e una volta creati, per raggiungere l’eccellenza organolettica, sono catapultati dalle colline al mare Adriatico, sommersi per diversi mesi a vari di metri di profondità, nella pancia del relitto di una piattaforma petrolifera — il Paguro per l’appunto — al largo di Ravenna. Di questa singolare avventura enologica, sperimentata con successo ormai da più di un decennio, ne parliamo con l’intraprendente inventore e produttore Gianluca Grilli. Allora Gianluca per avere intrapreso questo tipo di affinamento subacqueo, oltrechè apprezzare il vino, sarà anche un esperto della sua natura.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

C’è la festa del vino.
Festa per gli artigiani del vino emiliano domani e lunedì al Castello di Montecchio dove va in onda la prima edizione di “Fermento Emilia – Salone del vino artigianale, biologico e biodinamico”. Protagonisti circa quaranta vignaioli che nelle province di Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza hanno dato vita a piccole produzioni artigianali e che in questa occasione presentano il loro lavoro in una mostra mercato che, per due giorni, propone assaggi, degustazioni tematiche e masterclass di approfondimento focalizzate a sottolineare il valore del vino emiliano per tipicità e qualità.

Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.

Bollicine di montagna al mare.
Un salone così gremito non si vedeva dai tempi del pre-pandemia: ha riscosso un notevole successo, lunedì scorso, l’evento ‘Bollicine in città’, organizzato da Trentodoc negli spazi del Grand Hotel di Rimini. La manifestazione, che prevedeva in degustazione circa 130 etichette – proposte da 50 case spumantistiche associate all’Istituto Trento doc – ha richiamato numerosissimi esperti e appassionati, tanto da aver registrato il ‘sold out’ a soli due giorni dal lancio. Era il 1993 quando fu sancito il riconoscimento della denominazione di origine controllata ‘Trento’, la prima in Italia riservata al cosiddetto ‘metodo classico’ di produzione dello spumante. Da allora, l’Istituto Trentodoc è cresciuto sino a riunire 63 case spumantistiche, ognuna delle quali conferisce al metodo classico sfumature diverse.

Fonte: Resto del Carlino Rimini.

Brescianini confermato alla guida del Franciacorta.
Sarà presidente per altri tre anni Il cda nomina il nuovo ad: è Simona Luraghi. Alla fine il Consorzio Franciacorta ha trovato la quadra ed ha riconfermato alla presidenza per altri tre anni Silvano Brescianini. L’uomo che ha portato la denominazione a superare il traguardo delle 20 milioni di bottiglie, il sostenitore del biologico e della «qualità assoluta». «C’è ancora molto da fare – ha commentato il presidente dopo la sua nomina indicando quella che sarà la filosofia del suo mandato -, ma la sfida per i prossimi anni ci esorta sempre di più a seguire linee guida condivise all’insegna dell’unione delle passioni». La forza del territorio. Avanti quindi con la crescita (la Docg anche nel primo trimestre ha registrato numeri record per le vendite), e avanti sulla qualità nella convinzione che è meglio vendere bottiglie collocandole sul mercato ad un prezzo migliore.

Fonte, Giornale di Brescia.

Grande successo per Oinoe Vini a New York.
In occasione dello “Spring Gala” i vini della cantina emiliana, gestita dal viadanese Alex Cerioli hanno accompagnato i piatti del famoso chef Massimo Bottura per una serata esclusiva nel centro di Manhattan. Lo scorso 28 aprile la Cantina Oino e di Traversetolo, gestita dal viadanese Alex Cerioli, ha affiancato il Teatro Regio di Parma e le migliori eccellenze del nostro territorio per l’esclusivo Spring Gala “The Best of Parma in New York” presso lo storico Metropolitan Club, nel pieno centro di Manhattan. Un grande successo, che ha visto la partecipazione di 170 ospiti registrando un tutto esaurito e raccogliendo fondi e supporto per la Fondazione e per il Festival Verdi. La serata, volta a presentare il prossimo Festival Verdi e a promuovere la cultura e le migliori espressioni del nostro territorio oltreoceano, ha visto l’esclusiva partecipazione dello Chef Massimo Bottura, titolare di Osteria Francescana, più volte premiato come miglior ristorante al mondo.

Fonte, Voce di Mantova.

Vinitaly chiude con il record d’incidenza di buyer stranieri: 25.000 provenienti da 139 Paesi.
Si è chiusa l’edizione numero 54 di Vinitaly, che registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti ii 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione — legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali — degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. Per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, «il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto su questo aspetto con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà.

Fonte, Voce di Mantova.

Wine lovers all’assaggio delle trecento etichette di Nizza è Barbera.
Oggi e domani con 64 produttori di vino Wine lovers all’assaggio delle trecento etichette di Nizza è Barbera. Generosa Bar, bevendola ci pare d’esser soli in mare sfidanti una bufera». A dedicare questi versi alla «rossa» piemontese fu Giosuè Carducci, primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1906. Una citazione che ci fa capire quanto la Barbera, da sempre, sia in grado di coinvolgere intensamente i suoi estimatori, rivelandosi un vino, oltre che poetico, intrigante e gastronomico. A Nizza Monferrato, oggi e domani, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, torna «Nizza è barbera». Un week end all’insegna dell’enogastronomia, con un ricco programma di iniziative che offrirà la possibilità ai wine lovers di conoscere da più vicino le origini di un vitigno che gode di una grande storia.

Fonte, Stampa Asti.

Con i FreakClown il vino sposa la giocoleria.
All’Opificio dell’arte nell’ambito della rassegna “Tessere” Con i FreakClown il vino sposa la giocoleria. L’arte della giocolerie e della clownerie incontra il mondo del vino nel primo dei due appuntamenti in compagnia dei FreakClown, inseriti nella rassegna «Tessere — Trame Artistiche Contemporanee», ideata da Opificio dell’arte con il sostegno di Fondazione Piemonte dal Vivo e inserita tra gli spettacoli sostenuti dal bando «Corto Circuito». Il duo, formato da Alessandro Vallin e Stefano Locali, oggi alle 21 al teatro dell’Opificio dell’arte a Biella (ingresso 10 euro) presenterà «Le Sommelier», uno spettacolo in cui gli oggetti tipici della produzione e della degustazione di vini diventano i pro “Bicchieri e bottiglie diventano il loco di due improbabili sommelier” protagonisti di giochi di destrezza, equilibrismo e comicità.

Fonte, Stampa Biella.

Queibanchi d’assaggio diffusi Alba è ancora maxi-enoteca all’ultimo weekend di Vinum.
Oggi e domani chiude la 44′ edizione Quei banchi d’assaggio diffusi Alba è ancora maxi-enoteca all’ultimo weekend di Vinum. Enoturismo, sostenibilità e design al centro della scena nell’ultimo weekend di Vinum, in partenza stamane in città con la riapertura degli stand diffusi nel centro storico e le tante iniziative che hanno arricchito il programma della 44′ edizione della Fiera nazionale dei vini del Piemonte. Mentre tra piazze e strade I)al convegno sull’enoturismo all’opera di design in piazza Duomo prenderanno il via gli assaggi e si potranno approfondire temi e aspetti legati alvino nelle masterclass e i tour in cantina, la due giorni finale aprirà stamane alle 10,30 a Palazzo mostre e congressi con il convegno «Le prospettive dell’enoturismo tra innovazione, tutela e sostenibilità».

Fonte: Stampa Cuneo.

I lampi verdolini che rinfrescano il salentino Angiò.
Era all’incirca la fine del 1.200 quando Carlo d’Angiò fece importare da Cava de’ Tirreni verso Manfredonia 16 mila piante di Flano. È quasi certo però che tale varietà fosse già abbastanza diffusa anche in precedenza in regione con il nome di Latino. La sua diffusione crebbe in tutte le aree viticole della Puglia fino all’avvento della Fillossera che, che arrivò a Santeramo ne11899. La catastrofe fillosserica decretò la quasi scomparsa di questo vitigno sia in Puglia ma anche in Campania. Furono molti i vitigni che scomparvero dopo la ricostruzione dei vigneti, Negro Dolce, Zapponara nera, Lagrima, Verdone nero, Zagarese, fra le uve rosse, sono nomi che ricorrono solo nei testi storici e nelle ricerche specialistiche del tempo.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Vini «varietali», chiesta dai produttori locali una deroga per il comune di Torremaggiore.
«Dateci la possibilità di poter produrre più di 300 quintali di uva da vino, altrimenti rischiamo di non coprire neppure i costi di produzione». In vista della prossima vendemmia 2022, i produttori locali di uva da vino comune restano col fiato sospeso nell’attesa di sapere se il Ministero delle politiche agricole deciderà di inserire anche il Comune di Torremaggiore fra quelli che potranno beneficiare della deroga che autorizza il superamento del limite massimo di 300 quintali per ettaro per la produzione di uva da “vini varietali”, ovvero i cosiddetti vini comuni (non Doc o Igp); deroga che consente di arrivare a quota 400 quintali. Al momento, infatti, fra i Comuni pugliesi che hanno ottenuto la deroga, con decreto del 21 dicembre 2021 del Ministero delle politiche agricole, non c’è Torremaggiore per il quale, di recente, si era espressa anche la Confederazione italiana agricoltori della Puglia.

Fonte: Gazzetta di Capitanata.

Vigneto Italia: la provincia di Foggia è leader nella produzione di uva da vino.
Con circa 8 milioni di quintali, pari a oltre i150% del totale regionale (dati Istat 2021), la provincia di Foggia è leader nella produzione di uva da vino. Un primato importante in una regione, la Puglia, che incide per il 13% sul vigneto Italia e per il 18% sulla produzione vino. «La Puglia del vino ha intrapreso da diversi anni un percorso di valorizzazione qualitativa i cui risultati non si sono fatti attendere, sia sul mercato internazionale che italiano. Negli ultimi cinque anni – ha affermato Denis Pantini, responsabile Agroalimentare e Wine Monitor di Nomisma – l’export di vino pugliese è cresciuto a valori del 46% contro una media di quello nazionale del 26%. Anche nella Gdo italiana, le vendite dei vini fermi regionali sono cresciute del 21% rispetto ad un trend complessivo del 9%”. Una Puglia che ha spiccato il volo grazie ad un percorso di crescita che ha visto le realtà produttive investire in professionalità e innovazione. «La Puglia vitivinicola negli ultimi 30 anni – ha affermato Massimo Tripaldi, Presidente di La produzione pugliese incide per il 13% su quella nazionale.

Fonte: L’Attacco.

Vinitaly e Decanter premiano Siddìira.
Riconoscimenti per Bàcco e Bèru Vinitaly e Decanter premiano Siddùra. Dino Dini è l’enologo della Cantina Siddùra di Luogosa nto Siddùra trionfa al Vinitaly: Bácco 2020 (93 punti) è i1 miglior Carignano per la guida 5StarWines. Con il nuovo rosso (edizione limitata, 4mila bottiglie), la cantina di Luogosanto completa la gamma dei vini figli dei grandi vitigni della Sardegna. Le uve Carignano arrivano da piccoli conferitori del Sulcis selezionati da Siddùra perla qualità, vigne di oltre 4o anni coltivate a piede franco nella baia di Porto Pino. Oltre Bàcco, altritrevini sono entrati nella guida del Vinitaly grazie a punteggi pari ai go punti: il Cannonau Doc Erema, il Cannonau Riserva Fòla e il blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese Tiros. Altro motivo di soddisfazione arriva da Bèru, Vermentino di Gallura Docg, tra i i2migliori vini d’Italia nella classifica del Decanter.

Fonte: Unione Sarda.

Sulle pendici del Piazzale la prima vigna urbana con le varietà in estinzione.
Entrerà nella Urban Vineyard Association Le bottiglie all’asta per beneficenza di Giuseppe Calabrese La prima vendemmia è prevista a settembre 2025. Da quelle uve saranno ricavate circa mille bottiglie da vendere sul mercato internazionale tramite aste con f1nalità benefiche. Benvenuti nella prima vigna urbana di Firenze, arrampicata su un terreno in pendenza proprio accanto al piazzale Michelangelo (anche la vigna si chiama Michelangelo…), nella proprietà di Maria Fittipaldi Menarini, che con le quattro figlie gestisce l’azienda vinicola Donne Fittipaldi a Bolgheri. «Questa vigna rappresenta anche la mia infanzia – ricorda Maria – quando i primi di settembre, di ritorno dalla villeggiatura, mi piaceva cogliere gli acini e anche alcuni grappoli di uva per la tavola. In qualche modo voglio dare un segno e un senso di continuità a questa casa». Era stato suo padre ad acquistarla, e ora lei ha deciso di ridare vita a questo pezzo di terra.

Fonte: Repubblica Firenze.

Parco del Delta al Vinitaly con eventi e degustazioni.
Il presidente Gasparini: «Ci siamo fatti conoscere e apprezzare dai compratori». Il Delta del Po era presente, a Verona all’edizione 54 di “Vinitaly”. La manifestazione, dopo il periodo di pandemia che ne ha causato un arresto, ha raggiunto importanti traguardi. Vinitaly ha chiuso, infatti, con un record storico di incidenza di buyer stranieri (28%) e con un’alta affluenza di operatori del settore che hanno visitato la fiera (88 mila). Un risultato che deve tener conto della fortissima contrazione legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. per cui si calcolano in totale circa 5.000 mancati arrivi. Il Parco del Delta del Po è stato parte attiva degli eventi e delle degustazioni proposti nei 4 giorni di fiera.

Fonte: Gazzettino Rovigo.

Il Prosecco Docg e il coast-to-coast negli Stati Uniti.
L’IDEA VALOOBBIADENE, 25 giorni,14 città, 4732 miglia su una Stelvio Quadrifoglio Alfa Romeo: ecco il coast-to-coast negli Stati Uniti di Gianluca Bisol per raccontare il Prosecco Superiore. L’obiettivo è aprire un nuovo segmento di mercato per il Prosecco Docg. Oggi negli USA le coste bevono bollicine superiori e conoscono la differenza tra i consorzi. Ma 11 cuore dell’America ha ancora ampio margine di crescita nei consumi di Prosecco Docg. Così Bisol è uno tra i primi a ripartire con un itinerario che attraversa letteralmente gli USA. ll coast-to-coast di Biso11542 è partito da Boston il 26 aprile ed è proseguito a New York, Washington DC, Raleigh, Charleston: ha fatto tappa a Miami e continuerà a Tampa, Destin, New Orleans, Houston, Dallas, Phoenix, Las Vegas, concludendosi a Los Angeles il 19 maggio. Gianluca Bisol si mette in viaggio per raccontare i valori della viticoltura eroica.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Arte e cultura. Il Veneto nel calice.
Un Intero fine settimana per degustare i 300 vini delle cantine selezionate nella guida Vinetia.it e per scoprire gli angoli più belli di Treviso: è Vinetia Tasting – II Veneto nel calice (www.vinetia-tasting.it), l’evento di AIS Veneto in programma sabato 14 e domenica 15 maggio nel centro storico del capoluogo della Marca. II primo appuntamento sarà la consegna del premio ai vincitori della prima edizione del Memorial Dino Marchi, in programma il sabato alle ore 10 nel Salone di Palazzo dei Trecento. II riconoscimento, dedicato al Presidente di AIS Veneto scomparso nel 2014, è nato con l’obiettivo di valorizzare le competenze di giovani talenti della narrativa, per diffondere la cultura del vino e del cibo attraverso la proposta di spazi di attrazione turistica nel territorio veneto. Alle 15, invece, si potrà osservare la città con altri occhi, grazie alla visita guidata alla città di Treviso e ai suoi tesori.

Fonte: Giorno Milano Metropoli.

Loredan Wine Club dal Montello alla Serenissima.
Andare oltre il proprio sguardo per promuovere l’Italia intera. Con questo spirito nasce il Wine Club Loredan Gasparini voluto dall’omonima cantina di Venegazzù fondata da Pietro Loredan, discendente del doge Leonardo. Provveditore, Savio e Doge, figure chiave nell’antica Venezia, diventano i livelli di affiliazione del progetto dove il vino offre esperienze sensoriali dalle verdi colline del Montello fino alle calli di Venezia. Il Wine Club aprirà le porte della cantina dando la possibilità ai suoi membri di accedere a servizi esclusivi, come acquistare vini in edizioni limitate.

Fonte: Tribuna Treviso.

Ruggero si dimette da ad cantina Siddùra, “nessuno screzio”.
Massimo Ruggero dice addio a Siddùra. Dopo 14 anni di lavoro e impegno si dimette da amministratore delegato dell’azienda vitivinicola di Luogosanto, in Gallura. Una realtà costellata di premi e riconoscimenti in campo internazionale. “Nessuno screzio, ma solo la necessità di guardare oltre – dice all’ANSA l’ormai ex ad – Siddùra è stata una madre, un padre, sono cresciuto professionalmente e umanamente. Sono andato via in amicizia e portando con me un bel ricordo delle persone con cui ho lavorato e che ho incontrato in questo mio felice percorso”. Così come anche dei profumi e sentori dei pluripremiati vini della cantina. “Il giorno che ho lasciato l’azienda ho bevuto il Maìa, per salutare il mio voltare pagina, trovare nuovi stimoli e inseguire nuovi sogni – racconta

Fonte: ANSA.

Vino: Chianti, ok Toscana a proposta modifica disciplinare.
Parere favorevole della Regione Toscana per la modifica del disciplinare di produzione del vino a denominazione di origine controllata e garantita Chianti. La delibera di approvazione, avanzata alla Giunta regionale dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, riguarda l’intero articolato del disciplinare di produzione della denominazione Chianti, che è la più vasta denominazione di origine nel panorama vitivinicolo toscano. “Le modifiche proposte dal Consorzio Vino Chianti che ne tutela la denominazione – afferma Saccardi – sono rivolte anche a inserire nuove tipologie di prodotto, come il vino Chianti con la specificazione della sottozona ‘Terre di Vinci’.

Fonte: ANSA.it.

‘Vino: Uiv-Vinitaly, export +3,7% ma la Francia fa di più.
Rallenta la corsa del vino italiano nei principali Paesi del Nord America (Usa e Canada) e dell’Asia (Cina e Giappone). Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly che ha elaborato i dati doganali sull’import di vino nei primi 3 mesi del 2022, l’Italia segna il passo sia rispetto alla media import globale, sia nei confronti dei principali competitor: infatti, nei quattro Paesi la crescita tendenziale tricolore in valore si ferma al 3,7%, con la Francia che registra un incremento quasi doppio e una media da mondo a +5,3%. Un risultato che sconta un pesante segno negativo in Asia (-15,9%, contro una media generale a -5,6% e la Francia a -0,6%) e una performance sottotono in Nord America (+6,9%), in considerazione dei risultati dei competitor (+11,9% della Francia e +10% da mondo) e del regime di lockdown nel pari periodo 2021.

Fonte: ANSA.

La sostenibilità del vino passa anche dalla bottiglia: crescono le sperimentazioni sulla plastica Pe.
Dopo Naked Wines e Accolade Wines, anche Château Galoupet (Lvmh) sperimenta la bottiglia 100% riciclata e piatta di Packmama. La sostenibilità è un mantra, l’innovazione una scelta. A mettere insieme le due cose, stavolta sul fronte delle bottiglie del vino, è Château Galoupet, Cru Classé de Provence con 69 ettari di vigneti affacciati sulla Costa Azzura, fondato nel 1792 e dal 2019 sotto l’egida del colosso del lusso Lvmh, che ha lanciato il suo rosè Nomade in una nuova bottiglia piatta e realizzata in plastica Pet riciclata al 100%, prodotta da Packmama, che ha già collaborato con realtà importanti come Naked Wine o Accolade Wines per alcune linee di vini. Una bottiglia che, oltre a risparmiare molto spazio, pesa appena 63 grammi e, spiega Chateau Galoupet, pesa dieci volte di meno di una bottiglia standard di quelle che vengono utilizzate per i rosè di Provenza.

Fonte: WineNews.

Vino: “Bordeaux en primeurs” per la seconda volta in Italia.
Verona torna ad essere per un giorno la “Place de Bordeaux” per la degustazione en-primeur dei grandi vini rossi d’Oltralpe, un centinaio di prestigiose etichette di Crus et Domaines de France. Ieri, è approdato per la seconda volta in Italia, grazie al marchio di Famille Helfrich, l’evento “Bordeaux en primeurs” che ogni primavera anima i più grandi châteaux della città francese che aprono le loro porte ad acquirenti, importatori, rivenditori ed altri esperti del mondo del vino per far degustare i campioni dell’ultima annata, estratti direttamente dalle barrique. Presso Villa Ca’ Vendri, alle porte di Verona, esperti, critici e addetti ai lavori hanno potuto degustare una panoramica, per un totale di oltre 100 etichette, dei più vocati terroir: dal Grand Cru Saint-Emilion a Pomerol; da Haut-Médoc a Sauterns e ancora Margaux, Moulis, Saint-Julien, Pauillac, Saint Estèphe e Pessac Leognan. Tra gli Châteaux più prestigiosi in degustazione vi erano, solo per citarne alcuni: Pape Clement Pessac Leognan, Branaire Ducru Saint Julien, Chasse Spleen Moulis, Cos Labory Pauillac, Clos Haut Peyraguey Sauternes.

Fonte: Giornale di Sicilia.

Riccardo Cotarella, il vino e oltre: la visione di un grande enologo.
A lui che certamente ha contribuito a fare la storia del vino in Italia abbiamo chiesto com’è cambiato il mondo enologico negli anni: Riccardo Cotarella ci racconta il suo punto di vista. Tre generazioni e una visione articolata le cui radici, salde nel mondo del vino, si diramano in diverse direzioni: al centro di tutto le persone, le loro potenzialità e i loro intrecci. Questo (e tanto altro che abbiamo raccontato anche in un recente articolo su Vinitaly) è Famiglia Cotarella, universo multiforme che si snoda attorno all’attività di Dominga, Marta ed Enrica Cotarella e comprende i marchi Falesco per i vini della tradizione, Cotarella per l’alto di gamma, la scuola di alta formazione di sala Intrecci e Liason per la distribuzione degli Champagne Alexandre Filaine e Vilmart e del vino Per Papà dell’Azienda Castello di Cigognola.

Fonte: Reporter Gourmet.

Vino: Edoardo Freddi International, 2021 si chiude con fatturato gestito di 65 mln euro.
Con 10 anni di storia alle spalle, la Edoardo Freddi International, prima azienda italiana di export management del settore vino, continua a crescere. Un trend positivo costante che non si arresta dal 2012, anno di nascita dell’azienda, ha portato a chiudere il 2021 con 65 milioni di euro di fatturato, per quanto concerne il gestito presso le aziende rappresentate, in crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente. Un vero e proprio ‘acceleratore di business’, che conta 28 milioni di bottiglie commercializzate e 40 cantine in partnership, rappresentate in esclusiva e acquisite in 5 anni di attività, tra cui San Leonardo, Marchesi di Barolo, San Michele Appiano, Tunella, Montevetrano, Capichera, Codice Citra, Broglia e Michele Satta.

Fonte:  Il Tempoi.

Frena (ma cresce lentamente) il vino italiano in Usa e Canada, crolla l’export in Cina e Giappone.
Il primo trimestre 2022 analizzato dall’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv) e Vinitaly, su dati doganali. Italia peggio di mercato e competitor. Dopo l’euforia, forse eccessiva, per i record del vino italiano all’export nel 2021 (ad oltre 7 miliardi di euro), ed una partenza, a gennaio 2022, sulla stessa falsa riga (+22% sullo stesso periodo del 2021, dati Istat analizzati da WineNews), in uno scenario complesso come non mai, tra le conseguenze della guerra ed il caro materie prime e trasporti a livello globale, e le nuove misure anti Covid in Cina, è arrivata la frenata prevista da tanti, ed in particolare in mercati “pesanti” come Usa e Canada, ma anche in altri come Cina e Giappone. Beninteso: il dato complessivo è ancora positivo, ma il vino del Belpaese cresce molto meno di prima, e meno dei competitori. Nei 4 Paesi la crescita tendenziale tricolore in valore si ferma al +3,7%, con la Francia che registra un incremento quasi doppio e una media da mondo a +5,3%. A dirlo l’Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), guidata da qualche giorno da Lamberto Frescobaldi, e Vinitaly (www.osservatoriodelvino.it), che ha elaborato i dati doganali sull’import di vino nel primo trimestre 2022.

Fonte: WineNews.

Vinitaly, gran finale e pagellone: cosa funziona e cosa no nel mondo del vino italiano.
Dopo due anni di stretta pandemica la fiera della produzione enologica è rifiorita in grande stile. Tutto bene, ad evento terminato? Quasi. I voti. Abbiamo già commentato qui i principali eventi dell’edizione 2022 di Vinitaly, arrivata dopo due anni di stretta pandemica. Ora andiamo più a fondo e passiamo ai raggi x i dettagli del grande evento del vino, con tanto di pagelle.  L’edizione di quest’anno registra la fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone. Il peso della guerra in Ucraina si scarica sul vino italiano con l’assenza dei buyer russi. Un contingente che pesa complessivamente per circa 5.000 mancati arrivi. Ciò nonostante, Vinitaly registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). In chiave nazionale, da segnalare un bilanciamento delle presenze del Centro-Sud – in rialzo – rispetto a quelle del Nord. “Il ruolo delle fiere italiane è sempre più legato all’aumento numerico delle imprese che si avviano all’internazionalizzazione, in particolare delle Pmi.

Fonte: Tiscali FoodCulture.

Sicilia: Torna Teruar, la fiera del vino etico.
A Scicli, in provincia di Ragusa, si terrà Teruar, la fiera dei vini naturali e etici, il 15 e il 16 maggio 2022. Vini etici, vini artigianali, vini di terroir: sono solo alcuni dei modi che possiamo utilizzare per definire quelli che più notoriamente chiamiamo vini naturali, ossia quei prodotti vitivinicoli frutto di un approccio che, in vigna, cerca di assecondare quanto più la natura della pianta della vite mentre in cantina, di accompagnare con il minimo intervento possibile il processo di fermentazione dell’uva. Insomma, quello alla vinificazione naturale è un approccio che vuole essere sostenibile e rispettoso ma sempre con piena consapevolezza: lo studio, anche scientifico, oltre che esperienziale, della vite e delle fermentazioni nel mondo dei vini naturali risulta fondamentale come non mai, proprio perché, impegnandosi in un controllo ridotto al minimo indispensabile, necessita di una cultura ampia e scrupolosa.

Fonte: Agrodolce.

STAMPA ESTERA

Enough Bordeaux bashing – 2021 produced some brilliant whites.
Last year was a bit of a shock for France’s vignerons. After a decade of increasingly warm summers, ripe grapes and full-bodied wines, nature tested them to the hilt and finally delivered a crop that struggled to ripen, even though — thanks to frost and the ravages of downy mildew — it was far from generous. It will be fascinating to see the effect of a cool, grey summer on the more ethereal wines of Burgundy. But I’ve just come back from Bordeaux, where I was tasting embryonic 2021s (quite a significant proportion of the claccrd growths) as part of the annual en primeur campaign. I can report that habitual buyers of red bordeaux are in for a shock too. Gone is the opulence of the reds made in 2018, 2019 and 2020 when alcohols as high as 15 per cent were not uncommon. These 2021s are more likely to be 12 to 13 per cent alcohol and, in many cases, had to be helped even to this level by the addition of fermentable sugar to the fermentation vat, a historic practice called chaptalisation that was widely deployed for the first time since 199 There certainly wasn’t any need to add acid, the common recourse of winemakers in hotter parts of the world. The grapes had quite enough of that, thanks to the cool, damp summer in Bordeaux. And the result? Red wines that are very much lighter and tarter than we have become accustomed to. As Danish wine writer Peter Winding put it to me, the wines are “nice and old-fashioned but helped by better techniques”. I should point out that Winding is a contemporary of mine.

Fonte: Financial Times.

Dijon. Nouvelle gastropole.
JOUR J POUR LA CAPITALE BOURGUIGNONNE: SA CITÉ INTERNATIONALE DE LA GASTRONOMIE ET DU VIN A ENFIN OUVERT SES PORTES, CE VENDREDI. LE PARI SEMBLE RÉUSSI. L’enjeu est de taille. Six hectares et demi au coeur de la ville, en lieu et place de l’hôtel-Dieu, et quelque 250 millions d’euros ont été mobilisés pour ce projet pantagruélique. Du esté des édiles, la fébrilité d’un grand oral se fait sentir. Car, c’est dit, ici, on va déguster. Pas question de se contenter de propos de table et de nourritures virtuelles. Ta leçon de Lyon – cité aînée qui, à peine démoulée fin 2019, est retombée comme un soufflet – a été retenue. Renversement du célèbre adage de Claude Lévi-Strauss: il ne suffit pas qu’un aliment soit bon à penser, encore faut-il qu’il soit bon à manger. Evidence et bon sens, ce tiers lieu ne fait donc pasque dans la scénographie d’expos ludo, vino et gastro éducatives, au demeurant fort bien ficelées. Comptoir à grignoter et Table des Climats d’Éric Pras, le 3-étoiles de l’étape, cantine « expérientielle » avec show culinaire et brasero sur le toit, cave à déguster et allées à ciel ouvert de commerces de bouche ès qualités ont droit de cité. De ce côtélà, pari gagné. Si le repas gastronomique des Français, patrimoine immatériel de l’humanité, est bien k réacteur du projet, il ne manque pas de chair. Et aucun ingrédient n’a été négligé pour faire prendre la mayonnaise dijonnaise. Il faut dire que ça fait dix ans que ça mitonne entre acteurs publics et privés. À l’origine: le cl’ ssr•ment par l’Unesco, en 2010, de nos agapes franchouillardes. Cocorico, dans l’euphorie, un appel à projet est lancé, sous hospices étatiques, pour créer une «cité internationale de la gastronomie». De quoi aiguiser l’appétit de celle des ducs de Bourgogne.

Fonte: Figaro.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl, strategie per potenziare il tuo business.
A risentirci a domani.

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