rassegna stampa del vino di sabato 8 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 8 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Turismo, eventi e cultura Dopo Vinitaly cosa sarà.
II boom della fiera, il pienone pasquale, l’appello di Federalberghi ele strategie in campo Turismo, eventi e cultura Dopo Vinitaly cosa sarà Ugolini: «Iniziative tutto l’anno. Mostre? Se un privato ha un palazzo…» Tessitore: «Serve coordinamento». La guida: «Valorizzare i quartieri». Eventi tutto l’anno, di qualità, ma spalmati in maniera omogenea. Non concentrati solo nel centro storico. E facendo in modo che anche iniziative e manifestazioni pensate per residenti possano coinvolgere turisti, italiani o stranieri. In pieno boom di turisti e visitatori in città, in questi giorni pasquali, e dopo il picco con Vinitaly, la città ragiona per il futuro. Raccogliendo anche l’appello di Federalberghi a evitare che ci siano periodi scarichi e a prevedere mostre ed eventi attrattivi.

Fonte: Arena.

Siccità, è allarme Mattia: bene il piano del governo – Allarme siccità, si corre ai ripari.
Il governo nazionale vara un decreto: una cabina di regia interministeriale e la nomina un commissario straordinario Mattia (FdI): «Strumenti importanti per contrastare la crisi idrica». Previsto anche il riutilizzo delle acque reflue depurate II “Piano laghetti” può costituire una valida risposta per contrastare la carenza di piogge. Piove sempre meno e questo contribuisce a creare sempre maggiore preoccupazione tra gli agricoltori. L’inizio dell’anno è stato particolarmente avaro di precipitazioni, soprattutto nella parte alta della Ciociaria, secondo i dati dell’ufficio meteorologico del Comune capoluogo, per restare agli ultimi cinque anni, in almeno due occasioni. Mentre febbraio è andato sotto media praticamente sempre, fatta eccezione nel 2021, l’anno più piovoso del periodo.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Che bel Vinitaly per le Marche.
La fiera Le produzioni delle cantine marchigiane in vetrina Che bel Vinitaly per le Marche. Orgogliosamente Marche. Il sottotitolo dell’edizione 2023 del Vinitaly appena conclusa. Protagoniste assoluti sono stati la qualità dei vini marchigiani e l’autenticità dei suoi produttori in un maxi-stand dove la Regione ha saputo esaltare le Marche come Wine Destination e tradurre negli spazi la dimensione salotto a tutto business di una delle fiere internazionali più importante del settore. La kermesse In quattro giorni, la kermesse ha registrato 92mila presenze di cui 29.600 stranieri provenienti da 143 paesi.

Fonte: Corriere Adriatico Ancona.

Oltre cento aziende per gustare la biodiversità della regione.
Un’edizione di Vinitaly memorabile, con 93 mila presenze complessive di cui 29.600 straniere e una crescita rispetto all’ultima edizione del numero dei buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi. Ha chiuso i battenti la cinquantacinquesima edizione della più importante fiera italiana del trade nel mondo del vino e i produttori tornano a casa con grande soddisfazione. «Bilancio molto positivo – ha detto l’assessore regionale Donato Pentassu ‘a -. Una quattro giorni intensa grazie anche all’impegno di associazioni e organizzazioni ‘onali di promozione del settore per raccontare e promuovere una Puglia che è terra di eccellenze gastronomiche, di prodotti certificati, tracciati, della llena e del mare».

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

L’Irpinia eccelle al Vinitaly il “De Sanctis” pluripremiato.
L’Irpinia protagonista al Vinitaly ancora una volta con l’ Istituto Tecnico Agrario ‘Francesco De Sanctis”. La più antica scuola di viticoltura ed enologia d’Italia è stata premiata con ben cinque riconoscimenti. La scuola ha ottenuto il maggior numero di premi alla presenza del presidente del consiglio Meloni, il ministro della salute Schillaci, del turismo Santanché e del ministro delle imprese e del made in Italy Urso, il ministro dell’agricoltura Lollobrigida che si è complimentato unitamente al direttore generale del CREA Stefani Vaccari. Questo ennesimo riconoscimento si aggiunge a tantissimi premi già assegnati tra cui l’Expo’ di Milano ed il concorso Nazionale Bacco e Minerva. Soddisfatto il preside Pietro Caterini: “Non possiamo non essere immensamente soddisfatti di questo risultato, che vede la scuola enologica di Avellino ai vertici dei livelli nazionali per la qualità della produzione vitivinicola.

Fonte: Corriere dell’Irpinia.

Le finte bollicine a Vinitaly II settore è in crisi cronica Patruno: «Manca una visione del problema».
Vinitaly: “fu vera gloria?”. Una delle vetrine internazionali del vino più importanti al mondo, questa volta ha floppato. Al di là delle presenze, ridotte considerevolmente, dovuto anche al prezzo esorbitante del biglietto (130 euro), non si è mai parlato concretamente della vera grande crisi del Vino. «La crisi del vino si sta dimostrando ogni anno sempre più una crisi strutturale. Stiamo vivendo questa crisi a causa dell’assenza di una visione che possa far aggredire mercati mondiali che porterebbero vantaggi sia dal punto dei consumi quantitativi», dichiara Vincenzo Patruno vicepresidente nazionale di Fedagri e presidente di Fedagri Puglia.

Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.

Vinitaly: Puglia, la qualità premia.
Ha chiuso i battenti mercoledì, a Verona, la 55a edizione del Salone internazionale dei vini e distillati Vinitaly: Puglia, la qualità premia di Daniele Lo Cascio. Ha chiuso i battenti mercoledì scorso a Verona la 55^ edizione di Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e distillati in una edizione che ha visto partecipare ben 115 aziende pugliesi all’interno del padiglione 11 grazie all’apporto del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, in stretta collaborazione con Unioncamere Puglia. Quattro giorni intensi di relazioni e contatti commerciali per gli operatori che giungono in una Verona trasformatasi in capitale del vino. La città veneta infatti in occasione di Vinitaly ha ospitato oltre 4.000 aziende espositrici provenienti da più di 30 nazioni, su 100mi1a metri quadrati espositivi netti, con 17 padiglioni occupati.

Fonte: Taranto Buonasera.

Retrogusto – L’Italia del vino corre forte: ecco i nostri assaggi migliori.
Conferme, sorprese e follie tra i padiglioni veronesi Dall’Alto Adige alla Sicilia 24 etichette da provare di Andrea Cuomo Il vino è tornato al centro del villaggio. L’edizione numero 55 del Vinitaly che si è svolta nei giorni scorsi alla fiera di Verona ha dimostrato che anche la politica considera il made in Italy un asset fondamentale del sistema Paese. Ci voleva tanto? E anche tra i corridoi affollati dei padiglioni veronesi si respirava un’aria di ottimismo, di rinascita anche grazie al fatto che si è trattato del primo vero Vinitaly full optional dopo lo stop del Covid e il timido ritorno del 2022. Ma io qui parlo di calici pieni (o mezzo pieni), di profumi, di gusti, di emozioni.

Fonte: Giornale.

Vino, il business fa brindare In cantina indotto da 88 milioni.
Le visite e gli acquisti dai produttori spingono i conti di Valtellina, Franciacorta e Oltrepò. Nella nostra regione a fronte di 30mila ettari coltivati a vite si ottengono 1,4 milioni di ettolitri di prodotto. Fa bene alla salute, ma anche al turismo il vino che quest’anno solo nella nostra regione porterà un indotto di 88 milioni di euro grazie ai turisti, e ai lombardi, che visiteranno le oltre 3mila aziende vitivinicole disseminate tra la Valtellina e il Pavese. A fare i conti in tasca all’enoturismo ci ha pensato Cna Lombardia con uno studio che ha stimato in 1,7 milioni i turisti che nel 2023 si dedicheranno al turismo enologico non limitandosi alla gita fuori porta ma pernottando perlomeno una notte fuori casa in strutture alberghiere e spesso extra-alberghiere.

Fonte: Giorno.

In Cantina.
Sulle sponde dell’Adige ereclula del Re dei vini è l’orgoglio di un ferrilorio Aldeno è, da qualsiasi parte la si guardi, un unicum nello sfaccettato panorama vitivinicolo italico, territorio dotato di microclima rarissimo. Del resto era stato proprio Gino Veronelli a ribattezzare – leggenda vuole dopo una maestosa abbuffata di bollicine locali – questo fazzoletto di terra, incastrato nella Val d’Adige, la “Champagne d’Italia”. Eredità raccolta orgogliosamente da una cantina, quella di famiglia Malfer, che rievoca nel nome il segno dell’elezione (dal toponimo popolare, “Re dei vin”), ovverosia Revì. Si deve agli sforzi di Paolo, talento e ostinazione precocissimi, che dopo diversi anni di prove e micro-vinificazioni sugli spumantizzati la crea, proprio ad Aldeno, nel 1982. Esordi orgogliosamente garage winery, seguiti da una crescita esponenziale – e paralleli encomi, di pubblico e critica – che l’hanno portata al traguardo delle 200.000 bottiglie prodotte.

Fonte: Sport Week.

Taurasi Via per cantine degustando il Barolo del Sud.
Nasce in queste zone l’eccellenza vitivinicola nel mondo L’area di produzione comprende altri diciassette comuni Taurasi Via per cantine degustando il Barolo del Sud Un luogo e la sua storia. • Un vino, un racconto. Un viaggio alla scoperta di una meta che i francesi chiamano terroin si parte dalle vigne, toccando la terra e incontrando gli uomini che la lavorano. Un itinerario che inizia dalla bottiglia per risalire alla località o, al contrario, parte dal territorio per riconoscerlo all’interno di un calice. In mezzo ci sono sempre loro: i vignaioli. Visionari, appassionati, agguerriti, agricoltori o professori, a volte stanchi ma che, in quella bottiglia, ci mettono l’anima per raccontare l’amore per la propria terra. La zona del Taurasi, con la sua D.o.c.g., rappresenta l’orgoglio campano dell’eccellenza vitivinicola nel mondo, non a caso ritenuto il “Barolo del Sud”.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Food.

Viale Bovio torna capitale del vino Il Wein Tour dal 19 al 21 maggio.
Degustazioni di vini e prodotti tipici per l’evento che anticipa l’estate. Si è rimessa in moto la macchina organizzativa del Wein Tour Cattolica. L’edizione 2023 della manifestazione si svolgerà dal 19 al 21 maggio. «Il Wein Tour Cattolica apre le porte dell’estate portando in riva all’Adriatico il meglio della produzione vitivinicola dell’Emilia-Romagna—spiegano gli organizzatori —. L’evento di anno in anno cresce in numeri e importanza, confermandosi come riferimento per il settore». Le date della settima edizione, organizzata dal comitato Cuore I protagonisti del Weln Tour Cattolica di Cattolica e Veronica Pontis in collaborazione con l’amministrazione, sono state anticipate ieri in anteprima alle associazioni di categoria e agli operatori economici del territorio, riuniti al Palazzo del Turismo, durante l’incontro con l’assessore al Turismo, Alessandro Belluzzi e la dirigente Claudia Rufer.

Fonte: Corriere Romagna Rimini.

Dal “prebuggion” al vino I liguri raccontano la terra.
“Ligurians do it better” è il titolo del nuovo evento di “Parla come Mangi”, bottega gastronomica di Rapallo in via Massini angolo via De André. Oggi dalle 16 è in programma un evento con degustazione dedicato alla Liguria e alla sua cucina. Aprirà la giornata Lella Canepa, grande esperta di tradizioni e cucina ligure che insegnerà a riconoscere le erbe spontanee che compongono il “prebuggiun”. Da Salea di Albenga giungerà la leggenda del vino ligure, Fausto de Andreis dell’Azienda Agricola Le Rocche del Gatto. Produttore di Pigato, racconterà dei suoi vini che sfidano il tempo e le mode.

Fonte: Secolo XIX Genova.

Pitei ‘n Cantina promosso da Italive.it.
L’evento enogastronomico con musica, balli, mercatini e visite guidate Pitei ‘n Cantina, organizzato dalla Pro Loco locale con il patrocinio del Comune della Spezia ha ricevuto il premio 2022, Sagre ed Eventi Enogastronomici promosso da Italive.it. «La valorizzazione del territorio passa soprattutto anche dalle Pro Loco, con cui il Comune vuole continuare a collaborare: promuovono le tradizioni, la nostra storia e sono una ricchezza che va tutelata – dice il sindaco Pierluigi Peracchini – questo riconoscimento è rappresentativo di tutto l’impegno che le organizzazioni spezzine ci mettono ogni anno per dare visibilità e promuovere tutto il comprensorio e il premio assegnato a Pitei’n Cantina, ci riempie di orgoglio».

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Per il Garda Doc promozione sulla motonave in navigazione.
Al Vinitaly 2023 il Consorzio Garda Doc, per la prima volta presente con un proprio stand, ha presentato gli eventi Garda Wine Stories e Garda Doc a Bordo. I due appuntamenti, il primo dedicato alla stampa e il secondo al pubblico dei wine lovers, sono volti a scolpire nell’immaginario collettivo l’identità dei vini della denominazione, dai varietali alle bollicine, che coprono un territorio che va dalla Valtenesi al Durello, passando per i Colli Mantovani, in tutto 10 Doc. «In questi anni come Consorzio ci siamo impegnati molto per far conoscere sempre più i vini dell’areale gardesano, dalle denominazioni storiche ai vini varietali – spiega il presidente Paolo Fiorini.

Fonte: Gazzetta di Mantova.

Anche il vino ha bisogno di acqua «Salire di quota con le vigne Doc».
Al Vinitaly fa capolino il tema siccità e si riflette all’interno del Consorzio L’ipotesi di andare sopra i 750 metri e delle diverse varietà di Nebbiolo ¦ «Ormai tra colleghi parliamo più di acqua che di vino». II pensiero di Marco Fay, detto con un sorriso amaro, è probabilmente la sintesi maggiore di quello che sta avvenendo in buona parte dell’Italia e che ha coinvolto anche la Valtellina il problema della siccità. Ed è anche uno dei temi del Vinitaly iniziato domenica e terminato mercoledì alla fiera di Verona, giunto alla sua 55esima edizione. Tra i protagonisti, all’interno del Palaexpo interamente dedicato alla Lombardia, c’è la Valtellina, con l’area istituzionale che contiene una quindicina di produttori.

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

II presidente Drocco «Aumentare le bottiglie e la loro valorizzazione Massa critica troppo bassa».
«Le Olimpiadi come vetrina per la Valtellina, non solo del vino, è un’occasione da non perdere. Ma dobbiamo continuare sulla strada della salvaguardia dei nostri vigneti, valorizzando i nostri vini». II presidente Consorzio di tutela, Danilo Drocco, traccia la strada da fare per il futuro, non solo a lungo termine. Se l’export internazionale è stato molto importante per il mondo del vino italiano, e in particolare della Lombardia (arrivando a quota 320 milioni di euro nel 2022), la Valtellina si concentra maggiormente sui mercati interni. «D’altronde – sottolinea Drocco-ci sono anche problemi per quanto riguarda il numero di bottiglie. Basti pensare che facciamo circa 3,5 milioni di bottiglie tra Docg, Doc e Igt. Dobbiamo aumentare la massa critica come numero di bottiglie».

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

A Verona i nuovi volti del rosso valtellinese.
Nello stand un mix di produttori tra realtà ormai consolidate e giovani cantine ¦ Volti conosciuti e facce nuove, in Valtellina è sempre più in atto un cambio generazionale anche nel mondo del vino. La conferma arriva da Vinitaly 2023, dove allo stand del Nebbiolo delle Alpi del Consorzio tutela vini non è mancato un mix di produttori tra realtà consolidate e giovani cantine che preservano il nostro territorio. Tra gli interpreti di questo rinnovamento, sicuramente la cantina Dirupi ha avuto un ruolo centrale come fonte di ispirazione di tanti giovani per ritornare a prendersi cura delle vigne e del nostro patrimonio terrazzato.

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

Imprenditrice del vino premiata dal Lions «Passione e tecnica».
Un premio all’imprenditoria femminile, in particolare del settore del vino. Un modo per valorizzare l’impegno e la professionalità nel campo vinicolo. Il Lions Club “Le Vigne” di Montù Beccaria ha organizzato una serata presso il ristorante Colombi, in frazione Loglio, durante la quale ha assegnato il riconoscimento ‘Vino al femminile” a Donatella Quaroni, produttrice di vino e titolare dell’azienda agricola “Tenuta Borgolano” di Montescano. All’imprenditrice è stata consegnata come premio una foglia di vite, scolpita dall’artista montuese Sergio Alberti.

Fonte: Provincia – Pavese.

Assaggi in stand e nuovi clienti: per l’Oltrepo Vinitaly record – Vinitaly da ricordare «In fiera mai così tanti contatti con nuovi clienti».
Circa seimila assaggi solo allo stand Consorzio-Buttafuoco Storico. Successo per le etichette oltrepadane al Vinitaly 2023. Vinitaly da ricordare «In fiera mai così tanti contatti con nuovi clienti» Oltre seimila assaggi nello stand del Consorzio di tutela La presidente Fugazza: «La nostra immagine ha colpito». Circa seimila assaggi solo allo stand Consorzio-Buttafuoco Storico. Grande successo per le etichette oltrepadane all’edizione 2023 del Vinitaly che si è chiusa nei giorni scorsi. Erano 41 le aziende presenti alla rassegna veronese con il loro stand, mentre altre erano rappresentate da Consorzio e Club del Buttafuoco Storico, che hanno guidato la delegazione locale insieme alla Camera di commercio di Pavia. Grande affluenza tra i banchi dei produttori e molto interesse per i vini oltrepadani, in particolare per le bollicine di Metodo Classico, chiesto da due terzi dei visitatori.

Fonte: Provincia – Pavese.

Vinitaly: i grandi assenti – C’è chi dice no.
I grandi assenti del Vinitaly: i marchi storici Braida. Lancia e Contratto disertano la fiera di Verona 13 il lancio positivo da parte dei Consorzi del vino e dei produttori astigiani che hanno partecipato all’edizione 2023 di Vinitaly, buyer e distributori internazionali non sono mancati, ma a creare alcune perplessità al pubblico dei visitatori sono state le clamorose assenze di alcuni marchi storici del panorama astigiano. Tra i produttori più noti a mancare all’appello sono stati Braida di Rocchetta Tanaro, Gancia e Contratto di Canelli. Nonostante la loro consueta partecipazione hanno disertato la fiera e altri come la Cantina dei viticoltori Associati di Vinchio e Vaglio Serra, annunciano alcuni dubbi per la loro partecipazione futura.

Fonte: Stampa Asti

Vinitaly: sostegno ai Consorzi irrigui.
Nella riunione della commissione Politiche agricole Vinitaly: sostegno ai Consorzi irrigui. In occasione della seconda giornata del Vinitaly si è tenuta la riunione della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, con la partecipazione di tutti gli assessori regionali. Il Piemonte, insieme alle altre Regioni, ha proposto un documento da presentare, con urgenza, al Governo sul tema della gestione della risorsa idrica, in particolare a sostegno dei Consorzi di bonifica e irrigui. I punti salienti dell’istanza riguardano la richiesta di finanziamento per i progetti esecutivi di infrastrutture irrigue ammessi ma non finanziati negli ultimi tre anni, l’istituzione di un Fondo nazionale di finanziamento triennale per la realizzazione di invasi per la conservazione dell’acqua ai fini irrigui, la riduzione dei costi energetici per le strutture irrigue.

Fonte: Vita Casalese.

I nostri vini a Vinitaly.
Le politiche europee mettono a rischio il comparto I nostri vini a unitary Esposto il patrimonio della provincia “Non si cancellano diecimila anni di storia del vino che rappresenta uno degli alimenti più antichi sulle tavole di tutto il mondo, ora messo a rischio da scelte e politiche insensate a livello europeo e internazionale”. È quanto afferma Coldiretti Alessandria che ha partecipato con i suoi vertici alla 55° edizione di Vinitaly con la presenza di numerosi espositori della provincia alessandrina in rappresentanza di un patrimonio vitivinicolo che vanta 12 Doc e 7 Docg, con 10.669 ettari di superficie vitata per una produzione di circa 944.313 quintali e 661.400 ettolitri prodotti, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 520 quintali.

Fonte: Vita Casalese.

La guerra non ferma l’export.
Nonostante l’embargo, le restrizioni e le minacce piacciono le bollicine italiane La guerra non ferma l’export Nel 2022 crescono le esportazioni in Russia che aumentano del 16 Nonostante guerra, restrizioni, embarghi e minacce, la Russia non rinuncia al vino italiano con le esportazioni tricolori che sono aumentate del 16% nel 2022 e hanno raggiunto lo storico record dei 172 milioni di euro. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat che attestano come non si fermano gli acquisti di vino italiano che arriva a Mosca dove i cittadini non rinunciano a consumare bottiglie tricolori, a casa e al ristorante. “L’Italia è diventata nel 2022 il primo Paese fornitore di vino in Russia – spiega il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Spagna e Georgia, con i vini più gettonati che oltre al Prosecco sono l’Asti, il Gavi e i Dop piemontesi, toscani, siciliani e veneti.

Fonte: Vita Casalese.

Vinitaly Mandrolisai protagonista con undici vini su 79 sardi premiati.
E sette sono prodotti da aziende di Atzara tra conferme e nuove realtà Idi MIchela Columba Avara Mandrolisai protagonista al Vinitaly: su 79 vini sardi segnalati e premiati per la guida 5StarWines – the Book 2024 e Wine Without Walls di Vinitaly, 11 sono di questa regione storica. Di questi ben 7 i vini prodotti dalle aziende di Atzara. «Un successo meritato e senza dubbio estremamente gratificante – spiega il sindaco di Atzara Alessandro Corona – che rafforza il percorso di crescita del Mandrolisai ed in particolare di Atzara, un percorso che vede le nuove generazioni investire in conoscenza, qualità e passione come mai era successo in passato». Grande risultato dell’azienda Famiglia Demelas e del suo vino “Domo”, un Mandrolisai doc premiato come miglior vino rosso et Questi prodotti valorizzano la migliore esperienza del nostro territorio.

Fonte: Nuova Sardegna.

I danni del gelo – Allarme dopo le gelate «Le viti hanno sofferto. Il bilancio dei danni si farà dopo Pasqua».
Allarme dopo le gelate «Le viti hanno sofferto li bilancio dei danni si farà dopo Pasqua» II presidente Baragli della cantina di Montespertoli fa il punto «Le centraline di rilevazione in Valdelsa con temperature a -5 gradi» Anche gli altri prodotti dei campi sono a rischio a causa del freddo. «Le gelate di questi giorni, almeno fino al 10 aprile, pongono a serio rischio le nostre produzioni vitivinicole. L’auspicio è che non si ripeta un disastro come quello vissuto nello stesso periodo del 2021, quando il 30 per cento circa dei raccolti andò perso». II timore espresso nei giorni scorsi da Ritano Baragli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana e presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini di Montespertoli, era fondato. Ieri notte la colonnina del mercurio è scesa sotto lo zero anche in alcune zone della Valdelsa e dell’Empolese.

Fonte: Nazione Empoli.

«Gli invasi lungo la Pesa non bastano per la siccità».
L’assessore montelupino Lorenzo Nesi interviene a proposito dell’emergenza. Tre invasi collinari anti-siccità ‘resistono’ nei progetti sulla valle della Pesa, «ma da soli non bastano. Servono interventi sulle perdite degli acquedotti, sui massicci prelievi, e sulla naturalità dei corsi d’acqua». Sono parole dell’assessore all’ambiente di Montelupo, Lorenzo Nesi, che ha altresì espresso soddisfazione per il documento passato in consiglio sulla Pesa. Intanto, sul fiume sono stati piazzati i piezometri per controlli più approfonditi. Ma andiamo alla questione invasi. Qualche giorno fa Confagricoltura Toscana aveva sollecitato: «Troppa burocrazia, sbloccare subito gli invasi».

Fonte: Nazione Empoli.

Montecucco in festa La denominazione compie 25 anni «Fatto un gran lavoro».
Basile: «La carta vincente è un vino che rispecchia il territorio» II Consorzio ha 68 aziende e la produzione è di 1,2 milioni di bottiglie Cinquecento gli ettari di vigneti oggi vocati a Doc e Docg. Era 11 1998 quando, alle pendici del Monte Amiata, nasceva la Doc Montecucco. Sono trascorsi 25 anni e di passi in avanti ne sono stati fatti molti, sempre conservando la vocazione biologica originaria. Oggi questa denominazione d’origine vanta circa l’80%o di produzione certificata bio per un totale di 68 aziende associate, circa 1,2 milioni di bottiglie e 500 ettari di vigneto oggi vocati alle Doc e Docg (su una superficie potenziale di 800 ettari).

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Monteverro Un bianco da premio.
Una grande riconferma di qualità per la Cantina Monteverro di Capalbio che con il suo Chardonnay 2020 si è aggiudicata l’inserimento all’interno della rinomata guida 5StarWines – the Book 2024 nella categoria «Miglior vino biologico bianco». Il requisito essenziale per farne parte è aver ottenuto un punteggio di almeno 90/100 in seguito alla degustazione alla cieca da parte della giuria internazionale dell’evento: circa 70 esperti – scelti tra Master of Wine, Master of Sommelier, diplomati Wset, Italian Wine Ambassador e Expert certificati dalla Vinitaly International Academy, enologi e giornalisti – hanno esaminato, commentato e valutato le 2269 referenze iscritte – per la maggior parte vini bianchi – , premiandone poi 733.

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Cantina di Pitigliano in crescita.
È soddisfatto Moreno Felici, presidente della cooperativa Cantina di Pitigliano, della trasferta a Verona, in occasione del Vinitaly. «In fiera abbiamo portato tutti i nostri vini – dice Felici -, ovvero la linea premium, riservata alla clientela Horeca, ma anche quei prodotti destinati ai mercati esteri e alla Gdo, più le nostre Doc Maremma presenti nell’area dedicata al Consorzio». Tra le note positive riscontrare su tutti i prodotti portati in fiera vi è un oggettivo innalzamento nello standard qualitativo dei vini. «Apprezzamenti importanti sono arrivati sul salto qualitativo che i nostri vini hanno fatto specie nell’ultima annata – conferma Felici -. Per questo dobbiamo ringraziare tutti i nostri soci che hanno lavorato in vigna nella maniera corretta e la struttura messa in piedi a livello produttivo dalla nostra enologa Katia Guerrini».

Fonte: Nazione Grosseto-Livorno.

Todi – Un atto della TravIata dedicato al Grechetto.
Performance a Vinitaly grazie al tenore Terranova. Scelto “Amami Alfredo” Un atto della Traviata dedicato al Grechetto. Il Grechetto di Todi superiore di scena, nel senso letterale della parola, al Vinitaly, l’importante manifestazione internazionale che ha da poco chiuso i battenti a Verona. E’ avvenuto nel corso di un’originale performance proposta e condotta dal tenore Gianluca Terranova che attraverso tre giovani cantanti lirici – Daniele Terenzi, Giovanni Pio Battaglino e Yu Zhang- ha presentato lo spettacolo Italia opera talent “Tre atti in tre stappi” in cui sono stati abbinati ai tre atti della Traviata di Giuseppe Verdi altrettanti vini umbri.

Fonte: Corriere dell’Umbria.

Conflitto Masi-Rosso, lascia anche il presidente dei sindaci.
Agogliati: «Manca la necessaria autonomia». La società: «Tesi intontiate». Dopo la rumorosa uscita dal Consiglio di amministrazione di Masi Agricola di Renzo Rosso, avvenuta lo scorso 12 marzo, anche il professionista che Mister Diesel aveva proposto quale presidente del collegio sindacale, due anni fa, rassegna le dimissioni dal suo incarico in modo tutt’altro che discreto. Ieri, Cristiano Agogliati, commercialista milanese formatosi alla Bocconi, ha interrotto con effetto immediato il suo rapporto con Masi per «l’impossibilità di svolgere con la necessaria autonomia il proprio ruolo». Considerazioni che la società veronese non condivide, ritenendole pretestuose e infondate.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Lo scontro sul super pesticida che salva i vigneti – È scontro sul pesticida tossico che sconfigge il flagello delle viti.
C’è un super pesticida, a quanto pare una delle uniche armi rimaste contro la terribile flavescenza dorata, che l’Europa vieta ma che il Veneto vorrebbe reintrodurre in deroga. «Non solo il Veneto – precisa l’assessore all’agricoltura Caner ma tutto il Nord Italia L’altenativa è stare senza vino, la flavescenza divora in serie i vigneti». Secondo gli ambientalisti, a partire dal dem Andrea Zanoni, cl sarebbero studi che catalogano il super pesticida come altamente nocivo peri bambini fino al punto da metterne in pericolo lo sviluppo. «Allarmismo» secondo Caner. E scontro sul pesticida tossico che sconfigge il flagello delle viti Zanoni: danni tremendi ai bambini. Caner è l’unico che funziona, l’uso sarà mirato.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Allarme parassita, metà vigne a rischio «Serve un pesticida».
Veneto, polemica per la deroga chiesta al ministero Zanoni: «Sostanza neurotossica». Caner: «Non è vero». Dice Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura, che in Veneto 1150% dei vigneti – alcun in maniera grave – è aggredito dalla “cicalina” e cioè l’insetto (nome scientifico Scaphoideus titanus) che funge da vettore di una delle peggiori malattie per le piante: la flavescenza dorata. «E una pandemia, siamo in piena emergenza», dice l’assessore, spiegando che questa malattia che ammazza le vigne. dopo i due iniziali focolai nelle Colline di Conegliano e Valdobbiadene e in Valpolicella, è ormai estesa in tante regioni: oltre al Veneto, anche Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, pure le Marche.

Fonte: Gazzettino.

«Manodopera e burocrazia, vigneti eroici senza futuro».
Fuori programma ieri mattina a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, dopo la presentazione delle “Terre Alte della Marca Trevigiana” che si sono aggiudicate il titolo di Città Veneta della Cultura 2023. Quando il governatore Luca Zaia ha chiesto se c’erano domande, il primo ad alzarsi in piedi e ad intervenire è stato Francesco Miotto, della famosa azienda Col Vetoraz di Santo Stefano di Valdobbiadene. «Presidente, qua i vigneti eroici sono destinati a scomparire perché non si trovano giovani disposti a venire a lavorare. E poi il titolo di patrimonio dell’Unesco ci ha messo tanti, troppi paletti. Per noi non ci sono bandi, le attrezzature costano tantissimo. per un trattorino si spendono più di 1OOmila euro.

Fonte: Gazzettino.

Masi, nuovi attacchi e dimissioni Boscaini: «Sono accuse infondate».
Dopo Rosso se ne va anche il presidente dei sindaci ?Agugliati: «Non posso operare, non c’è autonomia» indicato dalla Red Circle del patron di Diesel e Otb II presidente della spa del vino: «Non siamo scalabili» LA GUIDA DELL’AZIENDA VERONESE DELL’AMARONE: «PER CONSOB NON CI SONO PROBLEMI, FORSE L’IMPRENDITORE VICENTINO VOLEVA PIÙ POTERE». Ora sembra proprio guerra aperta. Masi Agricola, dopo Renzo Rosso se ne va anche Cristiano Agogliati, presidente del collegio sindacale della società del vino quotata in Borsa famosa in tutto il mondo per il suo Amarone. L’addio è motivato, spiega una nota, «dall’impossibilità di svolgere con la necessaria autonomia il proprio ruolo». «Considerazioni che la società non condivide in quanto pretestuose e infondate» risponde Masi Agricola.

Fonte: Gazzettino.

Le colline Unesco sono Città veneta della cultura – Il riscatto delle “Terre Alte”.
I 29 Comuni delle Marca, con Pieve di Soligo capofila, sono stati riconosciuti “Città veneta della Cultura” 2023 con un progetto di 60 eventi diffusi sul territorio e imperniati su paesaggio e musica: come scenari vigne, laghi e cantine. Filini a pagina XXII 129 Comuni delle Marca, con Pieve di Soligo capofila, sono stati riconosciuti “Città veneta della Cultura” 2023 con un progetto di 60 eventi diffusi sul territorio e imperniati su paesaggio e musica: come scenari spazi inconsueti, dalle vigne a laghi e cantine Il riscatto delle “Terre Alte”. La tenerissima valle di Zanzotto, il buon ritiro del soprano Toti Dal Monte sempre più paesaggio dell’arte: le “Terre Alte della Marca Trevigiana” si aggiudicano il titolo di Città Veneta della Cultura 2023, battendo altre 17 candidature che avevano partecipato al bando.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Pesticidi, deroga contro la flavescenza «Autorizzato anche il più pericoloso».
II Veneto e le altre Regioni chiedono di utilizzare II clorpirifos, nocivo per i bambini. Zanoni: «Un rischio inaccettabile» Si tratta di un prodotto vietato nell’Ue dal 2020 «Causa disabilità psichica e autismo» Andrea De Polo Può danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini, causare disabilità psichica e autismo, determinare squilibri ormonali e metabolici. Ma a giugno si potrà tranquillamente utilizzare sui vigneti veneti per combattere la flavescenza dorata. Il clorpirifos, pesticida e insetticida tra i più potenti ed efficaci nella lotta alla cicalina, vietato nell’Unione Europea dal 2020, sta per tornare in auge grazie a una deroga chiesta al ministero della Salute dal Servizio Fitosanitario Nazionale, appoggiata dalla Regione Veneto (e dalle altre Regioni), con lo scopo di contrastare l’epidemia di flavescenza dorata.

Fonte: Nuova Venezia.

Terre Alte di Marca nominate Città veneta della cultura.
Alla fine l’hanno spuntata le “Terre Alte della Marca Trevigiana”: ecco il nuovo vincitore della terza edizione del titolo di “Città veneta della cultura”. Non un singolo Comune, quest’anno, bensì una cordata di realtà che, con la guida di Pieve di Soligo, ha presentato un programma di 60 eventi diffusi sul territorio e imperniati su paesaggio e musica. In particolare, sono stati pensati diversi eventi musicali che avranno cornici assolutamente inconsuete – dai laghi alle vigne, dai belvedere alle manifatture, dalle cantine alle chiesette rurali – e che si svolgeranno in momenti particolari della giornata, come l’alba o il tramonto, tra aprile e novembre 2023.

Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Pesticidi, arriva la deroga anche per il più pericoloso – Pesticidi, deroga contro la flavescenza «Autorizzato anche il più pericoloso».
Lotta alla flavescenza: la Regione chiede l’utilizzo dello clorpirifos, nocivo per i bambini Caner: «Solo un trattamento». L’imbarazzo dei Consorzi: «Per noi è vietato». Pesticidi, deroga contro la flavescenza «Autorizzato anche il piu pericoloso» ll Veneto e le altre Regioni chiedono di utilizzare il clorpirifos, nocivo per i bambini. Zanoni: «Un rischio inaccettabile» Si tratta di un prodotto vietato nell’Ue dal 2020 «Causa disabilità psichica e autismo» Andrea De Polo Può danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini, causare disabilità psichica e autismo, determinare squilibri ormonali e metabolici. Ma a giugno si potrà tranquillamente utilizzare sui vigneti veneti per combattere la flavescenza dorata.

Fonte: Tribuna Treviso.

«Solo un trattamento a giugno rischi limitati per le persone».
L’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner: «Non siamo stati gli unici a chiederlo» «Continueremo a incentivare le buone pratiche agronomiche, nel rispetto del territorio» «Solo un trattamento a giugno rischi limitati per le persone». Un solo trattamento, tra giugno e luglio, dovrebbe essere sufficiente a debellare la cicalina che causa la flavescenza dorata. Un solo trattamento, soprattutto, non dovrebbe rappresentare un rischio per la salute delle persone. E la difesa della Regione Veneto alle accuse mosse dal consigliere dem Andrea Zanoni, che ricorda come la storia del clorpirifos, vietato nell’Ue ma pronto a tornare tra i vigneti grazie a una deroga, sia segnata dagli allarmi arrivati dagli Stati Uniti, e recepiti in Europa, sulle conseguenze nefaste perla salute dei bambini.

Fonte: Tribuna Treviso.

Il mondo Prosecco ora è in imbarazzo «La sostenibilità prima di tutto».
Zanette (Doc): «Noi contrari, ma non possiamo opporci» Tomasi (Docg): «Garantire una gestione attenta dei vigneti» \el Protocollo Viticolo la Docg ha espressamente vietato il clorpirifos Nel Protocollo viticolo del Consorzio del Prosecco Conegliano Valdobbiadene, dettagliato vademecum sui prodotti che si possono utilizzare o meno all’interno della denominazione, il clorpirifos è bandito per la sua «alta tossicità nei confronti dell’uomo». Cosa succede ora che il ministero della Salute sembra intenzionato ad autorizzarlo in deroga per i trattamenti contro la flavescenza dorata? Il Consorzio non ha ancora preso una decisione a riguardo. E il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, da anni impegnato in un percorso per la sostenibilità che non gli ha risparmiato qualche critica da parte di alcuni associati, ha ribadito la sua contrarietà alla deroga per il clorpirifos, sottolineando però di non potersi oppone alle decisioni del ministero.

Fonte: Tribuna Treviso.

Le colline Unesco e i 29 Comuni sono “città veneta della cultura” – La “Città veneta della cultura” per il 2023 sono i 29 comuni delle Colline Unesco.
Montedoro: «La nomina è il grande risultato delle capacità di fare rete dei protagonisti di questo territorio». La “Città veneta della cultura 2023” saranno i 29 Comuni dell’area Unesco. Con 130 eventi culturali, soprattutto di carattere musicale e paesaggistico, programmati sino a fine anno. Lo ha deciso la Regione, sulla base della candidatura presentata in forma associata attraverso l’Ipa (Intesa Programmatica d’Area) delle Terre Alte della Marca Trevigiana, capofila Pieve di Soligo, e sostenuta dall’Associazione Colline Unesco. «Il riconoscimento di Città veneta della cultura – ricorda il presidente della Regione, Luca Zaia – è stato istituito con legge regionale al fine di sostenere e promuovere la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, la crescita del turismo e degli investimenti nel territorio, la conservazione dell’identità, la creatività, l’innovazione, la crescita economica e sociale del territorio.

Fonte: Tribuna Treviso.

Lo scivolone di Ceccardi (Lega). Celebra il primato dei vini Antinori «alla faccia della Ue». Ma la cantina ha vinto il premio anche grazie ai fondi europei (ben spesi).
Non era mai successo che un’azienda vitivinicola italia si aggiudicasse il primo posto nella classifica The World’s Most Admired Wine Brands, gli “Oscar” per le cantine. È Marchese Antinori, storica cantina dell’omonima famiglia toscana, a vincere il riconoscimento del magazine Drinks International. Solo pochi mesi fa, l’iconica cantina nel Chianti Classico, progettata dall’architetto Marco Casamonti, aveva ottenuto il primato anche nella classifica World’s Best Vineyards. Comunque, per celebrare il più recente successo, l’ex candidata presidente della Regione Toscana, la leghista Susanna Ceccardi, rimasta in Europarlamento dopo aver perso la tornata del 2020, ha pubblicato un post sui social. «Ancora una volta, un vino italiano primo nelle classifiche internazionali. Un primato che mi rende orgogliosa in primis come cittadina toscana. La tutela dei nostri prodotti è una priorità per me e per il governo. Alla faccia di chi vorrebbe etichettare il nostro vino come cancerogeno».

Fonte: Open.

La Francia che si racconta con orgoglio: i vini di Les Grands Chais de France.
Oggi quest’azienda vende nel mondo una bottiglia su quattro di vino francese, ma guarda con estremo interesse all’Italia dove punta alla ristorazione, alle enoteche e alla grande distribuzione. Senza trascurare la frontiera dell’online. Le cifre danno ragione alle aspettative, poiché lo scorso anno il giro d’affari in Italia ha toccato i 6 milioni e 800 mila euro, contro i 5.600.000 euro del 2021. Se guardiamo a due anni prima, le cifre raddoppiano. Stesso discorso per i volumi: dalle poco più di 832.000 bottiglie nel 2019 e 2020 si è passati a 1.132.824 nel 2021 e a 1 milione e 300 bottiglie nel 2022.

Fonte: Identità Golose.

Vino, il futuro è biodinamico, l’incontro a Vinitaly.
Demeter Italia, presente a Vinitaly con un proprio stand ospitante una collettiva di 6 aziende vinicole, ha organizzato il Convegno “Vino: il Futuro è Biodinamico”, che si è svolto lunedì 3 aprile dalle 15.30 alle 16.30 presso il Padiglione F – Organic Hall. In occasione di questo incontro, moderato da Francesca Lucifero, sono intervenuti produttori vitivinicoli e operatori del settore che hanno raccontato le loro storie e si sono espressi sulle prospettive future per la viticoltura biodinamica. Federica Camerani dell’Azienda Corte Sant’Alda di Mezzane di Sotto (Verona), ha scelto la viticoltura biodinamica “quando ancora non era di moda”, intraprendendo un percorso iniziato da sua madre, Marinella. L’azienda nasce nel 1986 a conduzione biologica, per diventare nel 2010 la prima azienda veronese certificata Demeter. Secondo Federica, il vino biodinamico sta attraversando un percorso di crescita qualitativa e chi lo produce non ha bisogno di “giustificarsi” su apparenti imperfezioni, che vengono apprezzate sempre di più dai consumatori che condividono questa filosofia.

Fonte: Gazzetta di Milano.

Qual è il vino più costoso di sempre? La storia della bottiglia da oltre 500.000 euro.
Aveste la possibilità, spendereste mai oltre mezzo milione di euro per una bottiglia di vino? Qualcuno probabilmente sì, anzi c’è chi l’ha effettivamente fatto, per un vino a dir poco speciale, proveniente dalla Borgogna. Si tratta infatti di un vino ricavato dalla prima vendemmia post seconda Guerra Mondiale. Un vino ricavato da vigne, storiche, subito dopo definitivamente espiantate. Un vino, insomma, già unico e che tale poi è rimasto, proprio perché le piante dalle quali è stato ottenuto poi sono state eradicate. Questo, ma non solamente come vedremo, ha contribuito al prezzo folle al quale è stato venduto un Romanée-Conti Grand Cru del 1945, battuto all’asta al modico prezzo di 558.000 euro (base di partenza poco più di 30.000 euro). Se insomma a qualcuno può sembrare caro il vino italiano più costoso di sempre, un Barolo Riserva Monfortino, capace di raggiungere per le sue annate migliori anche i 1200 euro, per questo rosso proveniente direttamente dalla Francia il discorso si fa decisamente più serio.

Fonte: Cookist.

La carta d’identità del vino.
Affrontati a Vinitaly i temi del riconoscimento della categoria «Vignaiolo» in etichetta. Le altre battaglie della Fivi: le informazioni ambientali, nutrizionali e sanitarie. Si è chiusa con numeri da record l’edizione numero 55 di Vinitaly: 93 mila operatori di cui 29.600 stranieri. Quattro giorni all’insegna dell’internazionalità, durante i quali Verona si è confermata la più grande fiera per il business vitivinicolo concentrata sull’incoming estero. Al termine della kermesse sono state annunciate anche le date della 56.ma edizione: 14-17 aprile 2024. L’edizione 2023 di Vinitaly è stata salutata con riscontri largamente positivi anche dall’Associazione Vignaioli Indipendenti che quest’anno era presente con la partecipazione corale di oltre 200 associati FIVI, provenienti da tutta la Penisola.

Fonte: L’adigetto.

L’Italia del vino corre forte: ecco i nostri assaggi migliori.
Il vino è tornato al centro del villaggio. L’edizione numero 55 del Vinitaly che si è svolta nei giorni scorsi alla fiera di Verona ha dimostrato che anche la politica considera il made in Italy un asset fondamentale del sistema Paese. Ci voleva tanto? E anche tra i corridoi affollati dei padiglioni veronesi si respirava un’aria di ottimismo, di rinascita anche grazie al fatto che si è trattato del primo vero Vinitaly full optional dopo lo stop del Covid e il timido ritorno del 2022. Ma io qui parlo di calici pieni (o mezzo pieni), di profumi, di gusti, di emozioni. E vi racconto i miei assaggi preferiti dei quattro giorni veronesi. In mezzo c’è di tutto per prezzo, provenienza geografica e umnanità (fattore che per me è sempre fatidico). La suddivisione che abbiamo scelto è però per tipologia. Buone bevute.

Fonte: Il Giornale.

Il vino, consumato con moderazione, è amico del cuore.
Dietro gli effetti protettivi del vino sul cuore potrebbe celarsi un meccanismo che agisce su particolari lipidi presenti nel sangue, chiamati ceramidi. Proprio in occasione di Vinitaly, manifestazione che si è tenuta a Verona, i ricercatori dell’IRCCS Sacro Cuore di Negrar annunciano che avrà inizio a breve un Dottorato di ricerca, nato dalla collaborazione con l’Università scaligera, con l’obiettivo di dimostrare che l’assunzione lieve–moderata di vino può avere effetti cardiovascolari benefici agendo sulla riduzione delle ceramidi, acidi grassi presenti in quantità elevata nel sangue dei pazienti colpiti più volte da eventi ischemici come l’infarto cardiaco. Il Dottorato in Medicina Biomolecolare, presieduto da Massimo Donadelli, professore ordinario di Biochimica dell’ateneo veronese, coinvolge per l’IRCCS Sacro Cuore di Negrar il dottor Stefano Bonapace, cardiologo, il dottor Gianluigi Lunardi, farmacologo clinico, e il dottor Antonio Conti, direttore del laboratorio di Chimica Clinica.

Fonte: Teatro Naturale.

Vino, con Naturalia la qualità del mosto cristallino.
A seguito delle recenti normative comunitarie, anche in Italia diventa obbligatorio nel 2023 per i produttori di vino indicare nel retro delle etichette i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti utilizzati. Di particolare rilievo, nei prodotti vitivinicoli, anche per garantire la trasparenza delle etichette nei confronti dei consumatori, la presenza degli zuccheri, utilizzati nel processo produttivo. Ce ne parla Maurizio Cambrea, amministratore delegato dell’azienda Naturalia che, con il suo prodotto principale, il mosto concentrato rettificato solido, lavora per promuovere una filiera vitivinicola sempre più sostenibile e un vino derivante per il 100% da uva. “Finalmente anche il settore enologico dovrà informare il consumatore su come viene fatto il prodotto. Indicando gli ingredienti che costituiscono il prodotto finale, in questo caso il vino. Attraverso l’etichetta QR Code il consumatore potrà leggere se il vino è un prodotto integro, salubre, 100% da uva oppure contiene ingredienti estranei alla filiera.

Fonte: Stream24 – Il Sole 24 Ore.

Vinitaly 2023, presenti le eccellenze del vino del municipio VI delle Torri di Roma.
Per la prima volta a Verona all’evento Vinitaly 2023, il salone internazionale del vino e dei distillati, presente una delegazione del municipio VI delle Torri di Roma per dare risalto alle aziende del territorio e raccontare ed esaltare le eccellenze vitivinicole romane. “Purtroppo spesso e volentieri finiamo sulle cronache nere quando invece abbiamo un territorio ricco di grandi eccellenze. – spiega ai microfoni di TeleAmbiente Nicola Franco, presidente Municipio VI Le Torri Roma – Siamo qui per dare una forza in più alle nostre cantine che hanno sede e operano nel municipio delle Torri”. E aggiunge: “I terreni del Frascati doc si trovano sulle pendici del vulcano dei Colli Albani e, la maggior parte di questi, ricade sul municipio Roma VI delle Torri, ma non tutti lo sanno. Dietro ad una bottiglia di vino c’è una storia, una tradizione e tanto sacrificio. E noi siamo qui perché vogliamo essere vicino alle nostre eccellenze.”

Fonte: TeleAmbiente.

Vino, il business fa brindare la Lombardia: in cantina indotto da 88 milioni.
Fa bene alla salute, ma anche al turismo il vino che quest’anno solo nella nostra regione porterà un indotto di 88 milioni di euro grazie ai turisti, e ai lombardi, che visiteranno le oltre 3mila aziende vitivinicole disseminate tra la Valtellina e il Pavese. A fare i conti in tasca all’enoturismo ci ha pensato Cna Lombardia con uno studio che ha stimato in 1,7 milioni i turisti che nel 2023 si dedicheranno al turismo enologico non limitandosi alla gita fuori porta ma pernottando perlomeno una notte fuori casa in strutture alberghiere e spesso extra-alberghiere. Una quota significativa dei 10 milioni appassionati gourmet che ogni anno in Italia si concedono almeno un week-end tra i filari, generando un indotto di 2,5 miliardi di euro. A loro si aggiungono gli enoturisti provenienti da Francia, Germania, Regno Unito, Austria, per quanto riguarda l’Europa, e da Stati Uniti d’America e Giappone, fuori dal Vecchio Continente. La maggioranza degli enoturisti incastona l’esperienza vinicola in una vacanza più lunga, magari deviando per un giorno o due dall’itinerario prestabilito.

Fonte: Il Giorno.

STAMPA ESTERA

The good and bad news for UK wine buffs.
I hiring lockdown. the average age id Nine Society joiners was IO gars younger than beltlre here is bad news for wine drinkers in the UK. As chancellor Jeremy Hunt announced quietly in his budget last month, from August 1 duty will increase by 44p on an average bottle of table wine, by 97p on a bottle of sherry and by £1.30 on a bottle of port. It is the biggest rise in wine duty since 1975. Judging from what has happened in the wake of past increases, I have a nasty feeling that some retailers will be unwilling to increase the price of their own bottlings by this much, so may well look at sourcing cheaper and generally poorer quality wine for them. Smaller or more traditional wine merchants may just have to take a deep breath and explain to their customers why their prices have gone up — or hope that between now and then currency movements will soften the blow. One significant wine retailer in Britain has decided to promise its customers that current prices (and quality) will be maintained until the end of the year. “It will cripple our margin,” says Steve Finlan, chief executive of The Wine Society, “but I think we can do it. It’s a very Wine Society thing to do. No one else could.” What he means is that this 148year-old wine-buying co-operative’: shareholders are its wine-buying The good and bad news for UK wine buffs Jancis Robinson W inc members, each of whose shares cos just £40 with half of that redeemable against their first order So the Society doesn’t have to pay dividends or even make a profit. Member-shareholders have the satisfaction of knowing that the Society’s prices and quality are some of the best in the land, if not the very best in terms of pricing, especially as delivery is free. Finlan feels he can make the bold promise to hold prices because the Society’s biggest investment to date a fifth temperature-controlled warehouse for its members’ reserves next to the Society’s Stevenage headquarters, has already been accounted for. (The move from central London to the unglamorous outskirts took place back in 1965 when the Society’s chair, the late Edmund Penning-Rowsell, was also this paper’s wine correspondent, scrupulously avoiding mention of the Society.) The Society has a crack team of professional wine buyers, who are encouraged to buy direct rather than from UK importers, and are increasingly sourcing special bottlings to be labelled either The Society’s X or, if they are of an even higher quality, The Society’s Exhibition X, a reference to the 1874 International Exhibition in the Royal Albert Hall that led to the Society’s formation.

Fonte: Financial Times Life&Arts.

Fonte: Tribune.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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