Trend del Vino in Italia: settimana 21-25 aprile 2025

Export italiano in crescita: sprint iniziale nel 2025

Il vino italiano apre il 2025 con una performance positiva sui mercati internazionali. A gennaio, l’export è cresciuto del +7,5% in valore (578,6 milioni di euro) e del +1,9% in volume (153,5 milioni di litri), con gli Stati Uniti in testa (+19,3%) grazie alla corsa ad anticipare i nuovi dazi imposti da Trump (poi parzialmente congelati). Gli spumanti trainano il comparto con 150,4 milioni di euro (+5,7%).

Trend del Vino in Italia: settimana 21-25 aprile 2025

I principali mercati in crescita:

  • Stati Uniti: +19,3% (162,5 mln €)
  • Canada: +23% (34 mln €)
  • Germania: +5,3% (89,1 mln €)
  • Regno Unito: +3,7% (50,8 mln €)
  • Belgio: +13,1% (18 mln €)
  • Giappone: +11,3% (11,7 mln €)
  • Francia: +6,1% (19,3 mln €)

In calo Cina (-16,8%) e Russia (-53,5%) dopo un 2024 da record.

Consumo e produzione mondiale ai minimi storici

Il 2024 segna un punto critico per il vino nel mondo:

  • Consumo globale: 214,2 milioni di ettolitri, il dato più basso dal 1961 (-3,3% vs 2023)
  • Produzione mondiale: 225,8 milioni di ettolitri (-4,8%) I motivi? Inflazione, costi di produzione alti, e un cambiamento strutturale nei gusti dei consumatori. In media, una bottiglia costa oggi il 30% in più rispetto al biennio 2019-2020.

Italia leader nell’export: +60% in 10 anni

L’Italia supera la Francia nella crescita dell’export (+60% vs +51%). Tuttavia, resta altamente dipendente da pochi mercati: il 60% dell’export è concentrato in soli 5 Paesi, con gli USA al primo posto (24%). Il Veneto da solo vale il 37% dell’export nazionale.

Sfide future:

  • Diversificazione dei mercati
  • Maggiore presenza nel segmento luxury
  • Espansione nei mercati emergenti (Asia, Est Europa, America Latina)

Dazi e geopolitica: il vino italiano sotto pressione

La “guerra dei dazi” tra USA e UE porta all’introduzione di un +10% sulle importazioni di vino italiano negli USA. La sospensione del dazio ulteriore (altri +10%) per 90 giorni apre a possibili scenari di dialogo. Ma l’esposizione italiana resta alta: il 24% dell’export va negli USA (vs 20% della Francia e 10% del Cile).

Dealcolizzati: boom previsto nel 2025

Grazie a un nuovo decreto ministeriale, la produzione di vino dealcolizzato crescerà del 60% nel 2025, con lo spumante a zero alcol (83%) in testa. Questo segmento risponde alla crescente domanda di bevande salutari, soprattutto tra i giovani e nei mercati esteri (USA, Germania, Paesi nordici). Il mercato USA dei no-alcohol wine vale già 322 milioni di euro, e cresce a doppia cifra.

Giovani e nuovi consumi: preferenze che cambiano

Una ricerca di Nomisma e Federvini mostra che i giovani tra 23 e 35 anni:

  • Preferiscono cocktail e spirits (24%) al vino fermo (13%)
  • Apprezzano vini a basso o nullo tenore alcolico
  • Scelgono il vino in base a prezzo e sostenibilità ambientale
  • Sono sempre più influenzati dal brand e dall’impatto “green”

Sfide e opportunità per il settore vinicolo italiano

  • Il vino “tradizionale” perde terreno tra i giovani, ma le bollicine e i vini no-low alcol offrono margini di crescita.
  • La filiera deve innovare comunicazione e linguaggio per coinvolgere le nuove generazioni.
  • È il momento di investire in promozione e diversificazione, puntando su mercati emergenti e nuovi trend di consumo.
Style Selector
Select the layout
Choose the theme
Preset colors
No Preset
Select the pattern