Ortofrutta, il “recovery plan” per il settore è necessario. Confagricoltura: “Siamo in emergenza”

Un “recovery plan” per l’ortofrutta italiana. È la richiesta che Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha avanzato al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, raccogliendo le segnalazioni del settore, che in Piemonte gioca un ruolo strategico nell’economia della Regione.

Ortofrutta, il “recovery plan” per il settore è necessario. Confagricoltura: “Siamo in emergenza”

E’ necessario un intervento incisivo e soprattutto tempestivo che preveda investimenti in logistica, digitalizzazione delle imprese produttive e commerciali, tecnologie per la frigoconservazione e lotta allo spreco. Per far questo, però, dobbiamo permettere alle aziende ortofrutticole di attingere a fondi dedicati e che l’innovazione e la ricerca, unitamente alla scienza, possano entrare nella filiera” afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, supportando quanto espresso dalla Confederazione.

Da inizio anno, stiamo seguendo l’andamento e le evoluzioni di un settore in cui le criticità si sono solamente acuite” ribadisce Allasia. “Ringraziamo l’assessore all’agricoltura piemontese Marco Protopapa che ha già destinato alcuni dei fondi europei provenienti dalla Misura OCM ortofrutta della nuova PAC 2023 – 2027, in sostegno dei produttori. Ma ora è necessario intervenire a livello nazionale, ridando dignità al settore prima che sia troppo tardi”.

Il presidente della Federazione nazionale di prodotto di Confagricoltura per l’Ortofrutta, il piemontese Michele Ponso ha incontrato più volte i rappresentanti delle Associazioni di categoria e gli imprenditori agricoli, richiedendo con urgenza un Tavolo tecnico regionale che possa delineare un percorso per dare respiro alle aziende del settore.

Con 300mila aziende sul territorio nazionale e un valore di 15 miliardi di euro, circa 1/4 della produzione agricola nazionale, l’ortofrutta si conferma un comparto strategico e professionalizzato che investe e contribuisce in misura determinante alla crescita ed allo sviluppo dell’agricoltura del Paese” afferma Ponso – “Non possiamo pensare di far fronte alla crisi di sistema se non mettiamo prima ordine e non si applicano agevolazioni importanti a prestiti, mutui per investimenti futuri soprattutto alla luce dei continui rialzi dei tassi d’interesse, arrivati oggi al 4.25%”.

In ultima battuta, Ponso ha anche sottolineato quanto contributo possano dare le aziende alimentari, promuovendo consumi più responsabili e sostenibili attraverso comunicazioni e scelte di marketing mirati.

Conclude poi “Mettere a sistema agricoltori, trasformatori, commercianti, fornitori di servizi di ristorazione, i ristoratori e le mense è un’impresa molto difficile, ma ci sono realtà che si stanno distinguendo positivamente per aver adottato politiche virtuose sul cibo”.

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