Giacenze di settembre forniscono un quadro significativo della situazione attuale nel settore vinicolo

Complessivamente, le scorte ammontano a circa 51 milioni di ettolitri, registrando una diminuzione del 8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa contrazione è in gran parte attribuita alla scarsa produzione della nuova vendemmia, che è anche in ritardo rispetto all’anno scorso.

giacenze di settembre forniscono un quadro significativo della situazione attuale nel settore vinicolo

I dati relativi ai mosti e ai vini in fermentazione riflettono la situazione attuale in modo ancora più critico, con una diminuzione del 44% dei mosti (pari a 5 milioni di ettolitri) e del 58% dei VNF (altri 3 milioni di ettolitri mancanti). Questi numeri evidenziano una sfida significativa per il settore.
Tuttavia, ci sono alcuni punti positivi da considerare. I vini rimangono relativamente stabili, con 3.6 milioni di ettolitri in attivo, che rappresentano i rimanenti della raccolta del 2022. Questo risultato è un indicatore importante di come sia andata la vendemmia in Italia, con un saldo attivo notevole, soprattutto se confrontato con il settembre 2022 rispetto al 2021 (+2.4 milioni).
Sorprendentemente, la regione con le scorte maggiori è il Veneto, con un incremento di 1.4 milioni di ettolitri rispetto all’anno precedente, distribuiti tra Treviso, Verona, Venezia e Padova. Questo può essere attribuito in parte ai rallentamenti negli imbottigliamenti del Prosecco, considerando che vi sono ancora importanti volumi di riserva e stoccaggio disponibili per l’anno in corso.
Il Friuli, anch’esso influenzato dalla produzione di Prosecco, sta attraversando una situazione non ideale, nonostante la sua posizione produttiva di ottava regione. Toscana ha un surplus di oltre 400.000 ettolitri rispetto al settembre 2022, seguendo da vicino la Puglia.
Tuttavia, regioni come Puglia, Abruzzo e Sicilia, che avevano precedentemente destato preoccupazione a causa degli eccessi di stock, sembrano ora aver affrontato la situazione con successo. Questo è in parte dovuto agli sforzi compiuti per svuotare le cantine tra agosto e settembre, incoraggiati dal previsto aumento dei prezzi nella vendemmia in corso, che ha spinto molti imbottigliatori a ritirare la quantità preventivata all’inizio della campagna.

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