Il mondo del vino sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti, in cui la tradizione si fonde con l’innovazione per creare un futuro intrigante e sostenibile. L’intervista a un esperto, un Master of Wine, ci offre uno sguardo approfondito su come il settore si stia evolvendo e adattando alle sfide del cambiamento climatico, della sostenibilità e dei gusti in evoluzione dei consumatori.
Sostenibilità come Priorità
Una delle sfide principali che il settore vinicolo sta affrontando è il cambiamento climatico. Mentre alcune regioni vitivinicole stanno beneficiando dell’innalzamento delle temperature, altre, come nel caso dell’Amarone, stanno lottando contro gli effetti negativi. Il futuro del vino richiederà un approccio integrale alla sostenibilità. Ciò implica il recupero della biodiversità, la ricerca di vitigni resistenti al cambiamento climatico e l’adozione di tecnologie avanzate per prevedere le esigenze delle piante e le condizioni climatiche. Inoltre, la gestione responsabile dell’acqua diventerà essenziale, dato che questa risorsa sarà sempre più limitata.
Il Vino come Prodotto Identitario
Nel futuro, il vino non sarà semplicemente una bevanda alcolica, ma un prodotto identitario che racconta la storia di un territorio, del suo paesaggio e delle sue tradizioni viticole. I vini generici perderanno terreno a favore di quelli che offrono una vera esperienza sensoriale e culturale. Il legame tra vino e territorio diventerà sempre più forte, attrarre i consumatori alla ricerca di autenticità e unicità.
Il Ruolo del Branding
Il futuro del vino sarà anche fortemente influenzato dal branding. Un buon brand non rappresenterà solo un vino, ma un intero stile di vita, un momento di consumo e un’esperienza. Questo richiederà una gestione professionale e un approccio popolare ed inclusivo per attirare una varietà di consumatori. La capacità di profilare il target di consumatori e di rispondere alle loro esigenze sarà cruciale.
Nuove Tendenze nei Consumi
Infine, il futuro del vino potrebbe comportare una riduzione dei consumi, ma una maggiore attenzione alla qualità e all’esperienza. Il modo in cui il vino viene consumato potrebbe evolversi, ma rimarrà sempre legato alla convivialità e all’atto di condividere momenti speciali.
In conclusione, il futuro del vino è un’evoluzione continua, guidata dalla sostenibilità, dalla valorizzazione del territorio, dalla forza del branding e dall’adattamento alle esigenze dei consumatori. Il settore vinicolo sta dimostrando la sua capacità di innovare e prosperare in un mondo in continua evoluzione.
Anche per i prossimi tre anni, il presidente del Consorzio Vini Alto Adige sarà Andreas Kofler. Il neoeletto consiglio di amministrazione ha riassegnato la presidenza a Kofler, così come la vicepresidenza a Martin Foradori. L’attenzione rimarrà pertanto incentrata sulla prosecuzione dei progetti già avviati: l’implementazione della sostenibilità in tutti i settori del comparto vinicolo, la concretizzazione dell’ambizioso progetto legato alla zonazione e la realizzazione della nuova sede del Consorzio.
Fondato nel 2007 quale organizzazione in grado di raggruppare tutte le principali associazioni e istituzioni del settore vitivinicolo altoatesino, il Consorzio Vini Alto Adige rappresenta oggi il centro di competenza di riferimento in materia di vino e gestisce il marchio Vini Alto Adige, oltre a farsi carico di un’ampia gamma di servizi per i suoi associati. Andreas Kofler, presidente della Cantina Kurtatsch, ha diretto l’attività del Consorzio nelle vesti di presidente già negli ultimi anni; al suo fianco, quale vicepresidente, Martin Foradori della Tenuta Hofstätter di Termeno.
Il consiglio di amministrazione, recentemente eletto durante l’assemblea generale tenutasi a Bolzano, ha riconfermato l’incarico a entrambi. Anche questo voto è stato all’insegna della continuità. Infatti Andreas Kofler, Klaus Pardatscher, Georg Eyrl e – nuovi – Philipp Plattner nonché Oscar Lorandi continueranno a rappresentare il Consorzio delle cantine produttori in seno al consiglio di amministrazione del Consorzio. Martin Foradori, Alois Clemens Lageder e Peter Zemmer sono stati riconfermati quali rappresentanti delle Tenute dell’Alto Adige. Lo stesso vale per Stefan Vaja dei Vignaioli dell’Alto Adige, rappresentati nel consiglio di amministrazione anche, per la prima volta, da Hannes Andergassen.
Con la continuità al vertice del Consorzio è garantita anche la continuità in merito ai temi principali. “Un’attenzione particolare è naturalmente rivolta a una coerente implementazione dell’Agenda del Vino Alto Adige 2030, che ci indica la via verso un futuro sostenibile lungo tutta la catena di creazione del valore”, afferma Andreas Kofler. “In fin dei conti, a consumatrici e consumatori, vogliamo garantire non solo la qualità del nostro prodotto, ma anche la qualità della produzione”.
Un secondo obiettivo è la realizzazione dell’ambizioso progetto legato alla zonazione, pronto alla concretizzazione dopo un lavoro preliminare durato anni. “Nel corso dei prossimi anni, terroir unici, vitigni selezionati per queste specifiche zone e un’ulteriore riduzione delle quantità di raccolto innalzeranno la qualità dei vini dell’Alto Adige a un livello ancora superiore”, spiega il vicepresidente del Consorzio Martin Foradori.
Infine, è in fase di realizzazione anche il progetto della nuova sede del Consorzio Vini Alto Adige, nella quale troverà una nuova casa l’intero settore vitivinicolo altoatesino. “La concentrazione a livello di ambienti e spazi ci permetterà di raggruppare meglio le risorse e rendere la cooperazione ancor più stretta”, assicura il presidente.
Guardando al passato, invece, Kofler ha ricordato la pandemia di Covid come la sfida più grande del suo precedente mandato. “Praticamente da un giorno all’altro abbiamo dovuto modificare la nostra intera comunicazione con i mercati”, afferma Kofler. Un’altra sfida è stata la lotta contro la flavescenza dorata. “Grazie a numerosi partner, siamo riusciti a mettere in piedi un sistema di monitoraggio per tenere sotto controllo la diffusione di questa malattia della vite”, dice il presidente. Durante il precedente mandato è stata avviata una certificazione di sostenibilità secondo le norme SQNPI che, nel corso degli ultimi anni, ha superato la sua fase pilota. “Il fatto di essere riusciti a realizzare tutti questi progetti di fondamentale importanza, e di averne intrapresi altrettanti, è stato possibile solo grazie all’enorme impegno di tutto il team del Consorzio”, conclude Kofler, “e guardo già con grande piacere ai prossimi tre anni”.
AL PALAEXPO BEST PRACTICES E CASI CONCRETI
PER LA VITICOLTURA GREEN E COLLABORATIVA.
Ad aprire il Forum, moderato dal conduttore televisivo Federico Quaranta, sarà Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International, con un intervento dedicato al valore della sostenibilità a livello di mercato. Successivamente Fabio Piccoli, direttore editoriale di Wine Meridian, dedicherà il suo intervento a “Domanda e Offerta di Sostenibilità nel settore del vino”.
“La sostenibilità fa bene allo sviluppo economico della Sicilia”: Fabio Toscano, ESG Expert Sicilia di UniCredit, relazionerà sul supporto del mondo bancario finalizzati al miglioramento delle prestazioni di sostenibilità delle imprese e degli strumenti a disposizione.
L’Associazione sarà presente in fiera con una propria “centrale operativa” (Pad. 6, stand H16-H20) per fornire informazioni sul settore e stimolare un confronto su alcuni dei temi più sentiti dai professionisti della filiera suinicola.
ASSICA risponde all’appello lanciato quest’anno da TUTTOFOOD con il claim “Adding Value to Taste” e si presenta all’importante evento milanese con il progetto “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY“, che mette al centro proprio i valori, per proporre un nuovo modello di filiera.
Appuntamento imprescindibile per l’intero ecosistema agro-alimentare e fiera fra le più innovative in Europa, TUTTOFOOD (Milano, 22-26 ottobre) è un punto di riferimento internazionale per gli operatori e il palcoscenico ideale per portare alla ribalta l’approccio innovativo che ASSICA ha deciso di affrontare con questo ambizioso progetto. La campagna, sostenuta dalla Commissione europea nell’ambito del Regolamento UE 1144/2014, intende stimolare il settore ad una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità, dalle fasi iniziali fino alla distribuzione. Verso i consumatori, il programma lavora per migliorare l’immagine e il percepito di carne suina e salumi, anche raccontando il migliorato profilo nutrizionale di questi prodotti, e rendendo gli utenti più informati e consapevoli nelle loro scelte di consumo.
ASSICA, Partner di TUTTOFOOD dal 2013, sarà presente con un proprio stand (Pad. 6, stand H16-H20) che si trasformerà per cinque giorni in una vera e propria centrale operativa, per fornire informazioni sul settore, incontrare le aziende e gli operatori della filiera del mondo carni e salumi e spiegare il supporto che l’Associazione fornisce attraverso i suoi servizi alle imprese. “La nostra partecipazione risponde all’esigenza che il settore ha di guardare ai mercati esteri e di confrontarsi su un piano internazionale – ha dichiarato Davide Calderone, Direttore di ASSICA. I nostri associati si aspettano di fare business in fiera, di incontrare i buyer internazionali, di incontrare gli operatori proprio come un’occasione molto importante per sviluppare il proprio mercato. La fiera è un’occasione irrinunciabile per creare business, per individuare possibilità di crescita, per generare investimenti e portare i nostri prodotti soprattutto all’estero. Ma è anche un importante momento di confronto e riflessione sull’innovazione e il futuro dell’ecosistema agro-alimentare, temi sui quali ASSICA è impegnata da anni, e ora più che mai, portandoli all’attenzione anche sul piano europeo“. La presenza dell’Associazione è infatti particolarmente focalizzata quest’anno sul programma di promozione europeo “Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY” che mira a diffondere alcuni valori e concetti chiave, come la qualità della produzione dei salumi, ottenuta nel rispetto degli standard europei, la sicurezza alimentare, il benessere animale e più in generale il concetto di produzione sostenibile, che sono attualmente fra gli aspetti più dibattuti in Europa (e non solo).
A TUTTOFOOD, ASSICA organizza inoltre tre appuntamenti per gli operatori del settore, che toccheranno questioni di vivo interesse per i professionisti:
il primo workshop, dal titolo “Export in salsa Brexit” (23 ottobre – Retail Plaza, ore 15.30), affronta il tema della libera circolazione di persone, beni, servizi e capitali fra Europa e Regno Unito, dopo l’uscita di quest’ultimo dal mercato unico europeo.
Seguirà poi “Il consumo dei salumi in Italia: dati, trend e novità dal mercato” (24 ottobre – Retail Plaza, ore 17.00), un focus sul mercato italiano dei salumi, con un’analisi dei consumi e delle principali tendenze in atto, realizzato in collaborazione con IRI, società di ricerche specializzata in big data, analytics e insight.
Chiuderà il ciclo di incontri targati ASSICA un workshop tecnico dal titolo “Pratiche sleali nella filiera agroalimentare: i passi avanti” (25 ottobre – Retail Plaza, ore 15.30), che affronterà le novità, i punti irrisolti e le criticità operative che si prefigurano nel recepimento della direttiva 633/2019, attesa da tutti gli operatori della filiera agroalimentare, che pone le basi per un nuovo approccio alla disciplina delle pratiche commerciali tra
“Trust Your Taste, CHOOSE EUROPEAN QUALITY“, il progetto promosso da ASSICA con l’obiettivo di migliorare il grado di conoscenza e consumo consapevole dei prodotti agricoli UE, attraverso la promozione della cultura produttiva della carne suina e dei salumi, valorizzando gli alti standard europei e la grande tradizione storica che contraddistingue questo comparto. Il Progetto ha durata triennale (2021-2024), si svolge in Italia e Belgio e gode del co-finanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Regolamento (UE) 1144/2014 (Azioni di informazione e di promozione riguardanti i prodotti agricoli nel mercato interno).
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l’organizzazione nazionale di categoria che, nell’ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l’attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l’informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.