Resistenza a malattie fungine e ad altri parassiti, tolleranza a condizioni di siccità e di salinità elevate, o arricchimento nutrizionale e miglioramento dell’efficienza fotosintetica, con effetti importanti sull’aumento delle rese. Gli ambiti di applicazione delle biotecnologie per il miglioramento genetico sono vasti quanto le nuove sfide che i cambiamenti climatici impongono all’agricoltura.
Sono numerosi i convegni in cui Confagricoltura Piemonte ha discusso approfonditamente del tema, analizzando i possibili impatti positivi del miglioramento genetico di nuova generazione sul il settore primario piemontese. Ora l’approvazione del provvedimento sulle Tecniche di evoluzione assistita (Tea) nel DL Siccità dà una svolta alla ricerca e rappresenta un grande passo avanti per l’agricoltura. Gli istituti scientifici sono pronti da tempo a mettere a disposizione delle aziende agricole gli strumenti per applicare queste tecnologie.
“I più recenti sviluppi delle biotecnologie e le tecniche di evoluzione assistita possono rappresentare una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla crescita della popolazione – sottolinea Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – Lo diciamo da tempo, ma ora occorre accelerare in questa direzione e, parallelamente, lavorare per un cambiamento culturale che accompagni progressivamente l’opinione pubblica a considerare l’agricoltura per ciò che davvero è: un’attività rispettosa dell’ambiente in cui proprio gli agricoltori operano e vivono ogni giorno”.
Confagricoltura, che ha da sempre ha una visione lungimirante e fiduciosa nella scienza e nella ricerca, lo scorso 7 giugno ha organizzato un convegno sul tema e il presidente Massimiliano Giansanti ha così commentato “L’approvazione all’unanimità dell’emendamento al DL Siccità sulle Tecniche di Evoluzione Assistita è un grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Tuttavia, senza un inquadramento europeo e una certa celerità nelle procedure di presentazione della proposta di regolamento, le TEA resteranno a livello sperimentale”.