Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 14 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Il Vinitaly della ripresa ha soddisfatto le cantine Ora il bilancio di sostenibilità.
Molon, direttore del Consorzio vini, sottolinea la qualità delle relazioni Restano i timori per la situazione internazionale, ma si guarda alla ProWein GG Per noi la sostenibilità diventerà la caritina di tornasole del territorio. Si è chiusa ieri a Verona l’edizione 2022 del Vinitaly e gli operatori trentini possono tracciare un bilancio positivo in attesa dei numeri ufficiali della manifestazione. «Direi anzi molto positivo», anemia Graziano Molon, direttore del Consorzio vini del Trentino che ha coordinato la presenza di 61 produttori nell’ambito di uno spazio da L600 metri quadrati. «La soddisfazione – prosegue Molon – viene innanzitutto dal fatto che i produttori hanno ricominciato a vedere in presenza i propri interlocutori.
Fonte: Adige Economia&Innovazione.
Strategia che guarda a tutto il Paese.
Non è ancora arrivato il momento di «brindare» alla ripresa e, soprattutto, di lasciarsi alle s alle i due anni più orribili dal dopoguerra. Eppure, dal Vinitaly che si è chiuso ieri a Verona, sono arrivati segnali di tenacia e di ottimismo, la voglia di un Paese che vuole rimettersi in marcia nonostante tutte le difficoltà del momento. Lo dimostrano i dati di un settore che, nel 2021, ha raggiunto il record storico del fatturato, con un giro di affari che ha superato i 12 miliardi di euro nonostante la battuta di arresto della pandemia. Ma lo dimostra, in maniera ancora più plastica, la folta schiera, mai vista prima, di buyers internazionali che hanno affollato gli stand della Fiera di Verona.
Fonte: Arena.
Energia, risparmio di 15 milioni con nuove tecniche in cantina.
Un convegno organizzato da Enartis e Vinoway Energia, risparmio di 15 milioni con nuove tecniche in cantina. Come combattere il caro energia: è il tema del momento per le aziende di ogni settore, che catalizza l’attenzione anche di quelle vitivinicole, assieme al problema dei costi delle materie prime e della scarsa reperibilità del vetro. A Vinitaly sono state presentate tecniche con cui, a livello nazionale, si potrebbero risparmiare 15 milioni di euro. E poi c’è l’altro grande tema della sostenibilità, che i produttori stanno perseguendo come valore e che i consumatori stanno sempre più cercando nel prodotto, in particolare le giovani generazioni. Ci sono aziende che fanno ricerca per trovare nuovi modi economici e sostenibili di lavorare in cantina. E il caso di Enartis, la divisione enologica della multinazionale Esseco con sede a Novara, che a Vinitaly, assieme alla rivista Vinoway, ha organizzato l’incontro sul tema «Cosa fare per risparmiare energia e aiutare l’ambiente».
Fonte: Arena.
La cittadina presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano – La città presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano.
Serafini: “In mostra a Verona le nostre eccellenze”. Tosoni: “Faremo apprezzare la nostra arte” La città presente a Vinitaly e alla Borsa turismo di Milano di Anna Maria Vinci. In questi giorni l’amministrazione comunale è impegnata nelle due fiere che certamente segnano la ripartenza post Covid per il settore fieristico italiano. Il 10 aprile la riapertura del Vinitaly 2022 ha visto già dalle prime giornate un’affluenza incredibile. Tre le cantine tarquiniesi in esposizione le eccellenze: Muscari Tomajoli, Sant’Isidoro e Valle del Marta. Ad incorniciare questa loro presenza l’evento del Comune di Tarquinia che si terrà presso il padiglione Lazio, patrocinato da Arsial in cui verranno svelate le date del Divino Etrusco 2022, sotto la benedizione del padrino Carlo Zucchetti, già impegnato al Vinitaly da qualche giorno.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Vinitaly, record di buyer esteri: il 28% del totale.
Vinitaly si chiude con numeri record: in quattro giorni a Verona sono passati 25mila operatori esteri (139 Paesi), il 28% degli 88mila totali. Un’incidenza pari quasi a un terzo del totale, spiega l’ente espositivo scaligero, non si era mai registrata in passato. E questo al netto della forte contrazione, fra pandemia e guerra, degli arrivi da Cina, Giappone e Russia.
Fonte: Gazzetta di Parma.
Uve della Valpolicella, al via la candidatura Unesco.
«Parte ufficialmente da Verona, dal Vinitaly, il cammino della candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Una grande opportunità in chiave di sviluppo della denominazione e del territorio, volano per le economie locali e di valorizzazione della tradizionale, inconfondibile e inimitabile tecnica di lavorazione. In tutti questi anni non è mai stata riconosciuta una tecnica di vinificazione, per questo è una sfida, ma questo dossier rappresenta quello che Unesco richiede». Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia è intervenuto alla presentazione della candidatura Unesco de “La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella” ospitata nello spazio espositivo regionale a Vinitaly.
Fonte: Gazzettino.
E’ un record di buyer stranieri arrivano in 25mila da 139 Paesi.
Nonostante le varie limitazioni agli spostamenti e l’assenza di Cina e Ucraina E un record stranieri arrivano in 25m11a da 139 Paesi Le presenze totali professionali arrivano a 88mila ingressi In testa gli Stati Uniti, poi Germania la Gran Bretagna e il Canada Mantovani: «Si è chiuso il Vinitaly che volevamo e che non era per nulla scontato Piano biennale» SS Si chiude l’edizione 54 di Vinitaly, che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover dirottati in città con Vinitaly and the city. Registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori (da 139 Paesi) rappresentano il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ai buyer russi.
Fonte: Giornale di Vicenza.
La città diventa capitale del vino e dei sommelier – Treviso e il piano da capitale del vino Nel 2023 un festival con Bordeaux.
A metà maggio un mini-Vinitaly nel cuore del capoluogo con i sommelier tra musei, Loggia dei Cavalieri e Camera di Commercio. E nel 2023 una rassegna dedicata al vino con eventi, degustazioni, esposizioni, che vedrà Treviso e la Marca gemellarsi con Bordeaux. L’evento pianificato con il Consorzio Doc in tutta la città. A metà maggio un mini-Vinitaly coi sommelier tra musei, Loggia e Camera Treviso e il piano da capitale del vino Nel 2023 un festival con Bordeaux ‘Fasting e degustazioni ma anche convegni padiglioni ad hoc «Facciamo sistema» Treviso capitale del vino. Portabandiera di un territorio e di una cultura enologica che è anche impresa, sistema, storia. È la base sulla quale l’amministrazione intende fare della città un polo di attrazione nazionale e internazionale con una serie di eventi che inizieranno questo maggio, con il weekend di degustazioni ed eventi organizzato con Ais Veneto e oltre 100 cantine del territorio, e intendono culminare con un festival che si sta preparando per la primavera 2023: una settimana dedicata al vino con un gemellaggio internazionale.
Fonte, Tribuna Treviso.
Federvini presenta Ulabel.
Una piattaforma digitale che fornisca ai consumatori tutte le indicazioni nutrizionali dei vini, U – label, è stata presentata al Vinitaly da Federvini, Unione Italiana Vini e Comité Vins.
Fonte, Corriere della Sera.
Carlo Bonomi, il ritorno Con il vino Capichera.
Acquisito il gruppo di Arzachena Carlo Bonomi, il ritorno Con il vino Capichera Il patriarca di una storica famiglia imprenditoriale milanese — Carlo Bonomi — riscopre l’antica passione perle produzioni vinicole di qualita. L’imprenditore milanese ha infatti rilevato il zoom di Società Agricola Capichera dalla famiglia Ragnedda, fondatrice dell’azienda. «Si tratta di un brand di grande valore, di un’azienda agricola situata in Gallura, ad Arzachena, a poche decine di chilometri dalle località turistiche più esclusive dell’isola. Capichera dispone di una superficie vitata di 42 ettari su un totale di zoo ettari complessivi, destinati per 35 ettari a Vermentino e per 7 ettari a uve rosse», spiega l’imprenditore lombardo.
Fonte, Corriere della Sera.
Le iniziative del «Corriere» – Le colline del vino e degli scrittori Il tesoro delle Langhe.
Geniali e tenaci viticultori trasformarono una zona depressa in un paesaggio culturale La corsa ai resort degli imprenditori stranieri Luoghi e bottiglie Ormai il Barolo, il Barbaresco, il Dogliani sono anche nomi di vini, per antonomasia di Aldo Grasso Barolo, Dogliani, Monforte d’Alba, Grinzane Cavour, Treiso, Neive, Barbaresco, Roddi, La Morra: ecco le Langhe, le meravigliose Langhe, il tesoro dell’enogastronomia italiana, un territorio che è diventato patrimonio dell’umanità. «Un esempio eccezionale di paesaggio culturale — recita la motivazione dell’Unesco — inteso come prodotto nel tempo dell’interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata a una produzione vinicola di eccellenza».
Fonte, Corriere della Sera.
Vinitaly di rinascita per la Puglia in crescita esportazioni e addetti.
L’assessore regionale all’Agricoltura Focus tematici al pubblico (anche in Pentassuglia: siamo al quarto posto in inglese) sulle varietà di Negroamaro Italia per impatto economico Primitivo di Manduria e Nero di Troia. Riposti i calici dopo quattro giorni di fiera, la Puglia lascia Verona e mette in valigia un’edizione del Vinitaly al gusto della ripartenza e del ritorno alla normalità. Un bilancio positivo se si considerano i numeri in crescita del comparto produttivo regionale nonostante l’aumento dei costi, il rincaro dei trasporti e la difficoltà di reperire le materie prime a pesare sulle spalle dei viticoltori. Le 110 imprese vitivinicole presenti al 54esimo Salone internazionale con oltre diecimila etichette disponibili hanno accolto migliaia di visitatori fra gli stand e negli spazi del padiglione numero 11.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Intervista a Giovanni Geddes – Giovanni Geddes: « Il vino di qualità allontana la crisi».
L’ad di Ornellaia Giovanni Geddes: «Il vino di qualità allontana la crisi». «E stato proprio un bel Vinitaly, con un pubblico selezionato. Il feeling è stato molto positivo. Dall’inizio della pandemia il consumatore è sempre più attento alla qualità». Giovanni Geddes da Filicaja è appena rientrato in Toscana dal salone del vino di Verona. Geddes è un’icona del settore: amministratore delegato di Omellaia, la cantina del “Super Tuscan” a prevalenza Cabernet Sauvignon, ha il suo regno nella frazione livomese di Bolgheri, Castagneto Carducci. Geddes guida anche il Gruppo Frescobaldi. Nel 2019, come vendite del prodotto, il Gruppo Frescobaldi ha fatturato 114 milioni. Nel 2021 è salito a 125. Lo Champagne nel 2020 è crollato. I grandi vini italiani invece hanno retto alla grande. Perché? «E vero solo in parte. Il 2020 ha bloccato la ristorazione, anche noi abbiamo accusato il colpo.
Fonte, Libero Quotidiano.
Record di buyer stranieri al Vinitaly.
Sempre più internazionale e sempre più orientata al business. La 54esima edizione di Vinitaly, ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione — legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali — degli arrivi da Cina e Giappone, olle ovviamente ai buyer russi. Un contingente che pesa complessivamente per circa 5.000 mancati arrivi ma che non ha impedito la modulazione dell’assetto partecipativo di una manifestazione che in chiave nazionale ha anche sbilanciato le presenze del Centro-Sud – in rialzo – con quelle del Nord.
Fonte, Mf.
Carlo Bonomi compra vigne.
Carlo Bonomi rileva Capichera, storica azienda vinicola sarda fondata alla fine degli anni 70 e nota per la produzione di Vermentino di qualità. L’imprenditore milanese – padre di Andrea Bonomi di Investindustrial, in passato proprietario della Bi Invest – già guida la Lomellina di Gavi – Marchese Raggio dove produce Gavi, Barolo, Nebbiolo e Timorasso, mentre dagli anni 80 possiede anche il controllo di Zedda Piras e di Sella e Mosca. La società agricola Capichera rilevata dalla famiglia Ragnedda si trova in Gallura e conta su una superficie vitata di 42 ettari, destinati per 35 ettari a Vermentino e per 7 ettari a uve rosse.
Fonte, Sole 24 Ore.
Vini sanniti, 25 milioni di bottiglie nel 2021.
Il fatturato del comparto territoriale si è attestato a sessanta milioni di euro Vini sanniti, 25 milioni di bottiglie nel 2021 Nonostante un rincaro medio del 35% dei costi per produrre vino, con l’impennata dei prezzi di vetro, sughero, gabbiette per gli spumanti, etichette e cartoni di imballaggio, la produzione vinicola del Sannio regge e cresce, dimostrando una grande capacità di resilienza rispetto al covid. E quanto emerge da un’analisi presentata in chiusura del Vinitaly, nella sala Vesuvio del padiglione Campania, da Coldiretti Benevento e Consorzio di Tutela Vini del Sannio. L’analisi – presentata alla presenza di Libero Rillo presidente Consorzio e Gennarino Masiello Coldiretti – si è concentrata sulla fotografia dello stato dell’arte.
Fonte, Il Sannio Quotidiano.
A Montefalcione una vera chicca da intenditori.
C’è una terza ondata di nuove aziende dopo quelle degli anni ’90 e prima decade del nuovo millennio. Si tratta dei nostos, i ritorni alla terra di giovani. Come Marianna Mazzariello e il marito Adriano Tartaglia: lei architetto, lui psicologo decidono di rientrare in Irpinia e di dedicarsi alla viticultura. In questi casi l’approccio non è mai puramente commerciale, e lo vediamo dal fatto che invece della solita batteria di cinque etichette al Vinitaly li abbiamo visto solo con il Fiano, e per giunta non di annata ma del 2020. L’assaggio rivela la forza della passione e delle colline di Montefalcione: naso complesso di frutta, legno perfettamente integrato, palato sapido, piacevole, lungo, pieno di energia.
Fonte, Mattino Napoli.
Premiato il De Sanctis.
Un riconoscimento per la scuola enologica “Francesco De Sanctis” di Avellino, guidata dal dirigente Pietro Caterini, E’ stato assegnato ieri alla scuola irpina presso la sala congressi del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati a Verona in occasione del “VI Concorso Enologico per Istituti Agrari d’Italia”. A partecipare alla cerimonia di premiazione della gara, rivolta agli istituti agrari italiani, produttori di vini di qualità, Gian Marco Centinaio, sottosegretario all’Agricoltura, e Stefano Vaccari, direttore generale del CREA. E’ stata l’occasione per ribadire l’importanza di educare gli allievi ad essere consumatori responsabili, attenti al valore della sostenibilità. partecipare al VI Concorso Enologico per Istituti Agrari d’Italia, organizzato dal MiPAAF/CREA, e in collaborazione con RENISA, 27 scuole, provenienti da 15 diverse Regioni. In gara, sono stati presentati 64 vini in gara, valutati in base a 5 categorie (vini tranquilli DOC e DOCG, vini tranquilli IGT, vini spumanti DOC, vini spumanti VSQ (vini spumanti di qualità), vini passiti IGT).
Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.
I ribelli di Colterenzio Giovani e ambiziosi in un terroir storico.
Nel 1960 il gruppo di vignaioli altoatesini ha costituito la propria cooperativa indipendente di produttori. Dietro la storia di Cantina Colterenzio c’è quella affascinante di un manipolo di ribelli vignaioli, che nel 1960 decisero di fondare, nei pressi di Appiano, la propria cooperativa di produttori, rendendosi in questo modo indipendenti dai commercianti di vino che all’epoca delineavano i prezzi. «Luis Raifer diede fuoco alle polveri — come raccontano dall’azienda — e nel 1979 fece ingresso nella cooperativa in veste di direttore. Portò con sé un bagaglio carico di ambizioni, anche a seguito del suo viaggio studi in California. Erano gli anni Ottanta e l’Alto Adige —ricordano —era per lo più una terra di rossi di mediocre qualità».
Fonte, Corriere Romagna Cibo.
Vini di gran qualità e cibi gustosi per un tramonto sul mare da brividi.
II 29 luglio torna “TramontoDiVino” in piazza Spose dei marinai con quasi mille etichette. “TramontoDiVino” torna ad allietare le serate in Rivera con i prodotti enogastronomici Dop e Igp. In Emilia-Romagna sono 44 e valgono in tutto 3,5 miliardi di euro. Tre le tappe in programma Il primo appuntamento è a Cervia il 22 luglio, nel borgo della Torre San Michele; il secondo, il 29 luglio, in piazza Spose dei marinai, con affaccio sul mare; il 4 agosto gran finale a Forlimpopoli, nel giorno dell’anniversario di Pellegrino Artusi, padre della cucina italiana, con un inedito abbinamento con la cultura, grazie all’anteprima del docufilm “Pupi Avati: “La tavola racconta”, alla presenza dei fratelli Avati e del regista Pintaldi. Un’edizione dl “TramontoDiVino” Saranno 30 i tipi di vini a denominazioni fra Doc, Docg e Igt, per un totale di quasi mille diverse etichette, che si sposeranno con i prodotti gastronomici.
Fonte, Corriere Romagna Forli’-Cesena.
Uno spumante piacevole, cremoso e persistente.
Che la memoria storica sia un patrimonio è stato compreso da Sebastiano, Renato e Giuseppina De Bartoli che hanno, dalla loro, gli insegnamenti preziosi tramandati da un padre che li ha persuasi, e senza appello, del valore assoluto della continuità. Una continuità, però, sempre in mutamento, come del resto era la personalità di Marco, il capostipite, forte di un carattere tanto eclettico quanto, al contempo, anche rigoroso. È questa, del resto, una sorte comune a tutti i creativi, produttori di vino compresi, che imparano presto, e spesso a proprie spese, quanto ogni forma di libertà risieda per paradosso nella padronanza di regole capaci di diventare, se trasgredite con discernimento, vere e proprie occasioni di libertà. Come fa Terzavia VS dove la tradizione del Vecchio Samperi incontra l’innovazione del Metodo Classico.
Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.
«Villa di Fiorano», round ai Boncompagni contro le Antinori – Nella guerra per «Villa di Fiorano» il primo round va ai Boncompagni.
Lo stemma Ecco il simbolo dei Boncompagni Ludovisi di Karla Satthettonl 1 1 dopo anni di dispetti, ripicche e reciproca 1 1 delegittimazione, tramonta (per ora) anche la guerra fra principi (Boncompagni Ludovisi) e marchesi (Antinori) per la titolarità del marchio «Fiorano» e più precisamente per l’utilizzo della villa omonima che ospita eventi. I giudici del Tribunale civile assegnano un primo round ai Boncompagni. Nella per «Villa di Fiorano» guerra il round va ai Boncompagni primo. La battaglia legale dei principi contro le marchese Antinori per l’uso del marchio Attività ventennale Dall’inizio degli anni 2000 i principi hanno aperto la tenuta anche alla ristorazione Saranno i Boncompagni e non le Antinori a poter sfruttare il marchio legato alla tenuta nei pressi dell’aeroporto di Ciampino ai fini dell’organizzazione di eventi con tutto ciò che questo comporta: «(Il Tribunale, ndr) dichiara la nullità del marchio “villa di Fiorano” n. 1285720 del 17 novembre 2009 nella titolarità di Antinori Guarducci Allegra, Antinori Rimbotti Albiera, Antinori Alessia», scrivono i giudici.
Fonte, Corriere della Sera Roma.
L’export del vino italiano perde 200 milioni.
E’ la stima fatta da Luca Rigotti, coordinatore vitivinicolo di Alleanza cooperative agroalimentari L’export del vino italiano perde 200 milioni di Ausonla sani. La guerra danneggia pesantemete l’economia italiana. E il settore vitivinicolo, che tradizionalmente vanta stretti scambi con i due Paesi in conflitto, è tra i più colpiti. “Il blocco dell’export di vini verso Russia e Ucraina produrrà per le cooperative vitivinicole perdite per oltre 200 milioni di euro. Anche se il peso delle esportazioni in questi paesi rappresenta in termini assoluti una quota marginale» nel commercio estero dei vini italiani, e nonostante il divieto di esportazione sia di fatto stato limitato solo a vini dal valore superiore a 300 euro, le nostre cooperative hanno sospeso le vendite per via delle inevitabili difficoltà di garanzia nelle transazioni commerciali.
Fonte, Corriere di Viterbo.
Dalla Finlandia per il vino, i produttori di Albenga ora brindano al successo.
Stefano Franchi Luca Rebagliati Un successo che va oltre Vinitaly. È quello riscosso dai vini ingauni sui mercati internazionali, e se alla rassegna veronese l’interesse per le bottiglie di casa nostra è elevato («È vero che ci sono meno operatori esteri, ma fortunatamente gli ordini non mancano, ed è un bel segnale per il settore vitivinicolo», ha detto Mirco Mastroianni di Cascina Feipu dei Massaretti), non manca neppure chi arriva fin qui, affrontando la sfida del traffico, per assaggiare e portare a casa le bottiglie di quelle cantine che a Verona neppure sono andate. Da Durin, a Ortovero, sono arrivati ospiti-compratori anche dalla Finlandia, giunti lunedì dopo la rituale visita a Vinitaly, e a colpirli non deve essere stato solo il vino. «Abbiamo fatto assaggiare i nostri prodotti in una tipica cena ligure, con prodotti del territorio: i carciofi ripieni, torta salata di verdure, tagliatelle con pesto fresco e tanto altro», racconta Laura Oliveri Basso, titolare assieme al marito Antonio della cantina Durin.
Fonte, Secolo XIX Savona.
Rossese Dolceacqua cinquant’anni di Doc. Premiato Maffone – Vinitaly premia la tenuta Maffone di Pieve e il Rossese festeggia i 50 anni della “Doc”.
II filare di un vigneto che produce Rossese di Dolceacqua, che quest’anno celebra il 50′ anniversario della Denominazione d’origine controllata In evidenza i vini del Ponente: alla grande fiera di Verona consegnata la “Medaglia di Cangrande” per il contributo all’enologia regionale Vinitaly premia la tenuta Maffone di Pieve e il Rossese festeggia i 50 anni della “Doc”. Un’edizione Vinitaly di successo, quella conclusasi ieri a Verona, in cui il Ponente ha ricevuto importanti riconoscimenti al proprio operato in campo enologico e ha potuto festeggiare anche una ricorrenza importante. A veder riconosciuto ufficialmente il proprio importante lavoro è stata la tenuta Maffone, di Eliana Maffone e Bruno Pollero a Pieve di Teco. All’azienda vinicola, che coltiva vigneti che hanno anche 100 anni di vita, è stato assegnato il Premio Angelo Betti—Benemerito della viticoltura 2022 «Medaglia di Cangrande» per il contributo apportato all’enologia nazionale.
Fonte, Stampa Imperia.
Vino, birra e vodka esportati «in nero» Un buco da 11 milioni.
In sei a processo in luglio Vino, birra e vodka esportati «in nero» Un buco da 11 milioni Sui documenti contabili gli alcolici «trasformati» in cibo e succhi di frutta esenti dalle accise di Stato •• Stando all’accusa esportavano vino, birra e vodka «in nero» nei Paesi europei e riuscivano a farlo sia contando su trasportatori compiacenti sia conservando nella «documentazione contabile della Benaco Trans trasporti internazionali falsi documenti attestanti il trasporto di succhi di frutta o generi alimentari», prodotti non sottoposti al pagamento delle accise. E tra il 2012 e il 2014 l’evasione accertata dalla Procura si è attestata su poco meno di 12milioni di euro.
Fonte, Arena.
Un Vinitaly sempre più globale.
Chiusa l’edizione 54 con un forte aumento degli operatori arrivati da oltre confine Un Vinìtaly sempre più globale Ben 25mila buyer stranieri (11 28% del totale) nonostante i forfait di Cina, Giappone e Russia. L’edizione numero 54 del Vinitaly a Verona si è chiusa ieri con numeri importanti. In particolare, il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale degli ingressi: i 25.000 operatori stranieri da 139 Paesi rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). Un risultato brillante, soprattutto al netto della fortissima contrazione – legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali – degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi (stimati almeno 5.000 arrivi in meno). In chiave nazionale si è invece assistito al ribilanciato delle presenze del Centro-Sud in rialzo con quelle del Nord.
Fonte, Voce di Rovigo.
Anche il Valpolicella punta all’Unesco.
Candidatura per la tecnica di appassimento delle uve Anche il Valpolicella punta all’Unesco. Anche il Valpolicella, fiore all’occhiello dell’enologia veneta, vuole il riconoscimento Unesco. È stata presentata ieri a Verona, nell’ambito dello stand della Regione Veneto al Vinitaly, la candidatura per “La tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Una vera e proprio arte, visto che le migliori uve, selezionate e vendemmiate rigorosamente a mano, vengono messe a riposare sulle tradizionali “Arele” Cerimoniale del Presidente (graticci di canna di palude anticamente utili77ati per l’allevamento di bachi da seta) o in moderne cassette, all’interno dei cosiddetti “fruttai”. Il periodo dura circa tre mesi e in questa fase le uve perdono tra il 30% e il 50% del proprio peso, concentrando gli aromi e tutti quegli elementi che rendono riconoscibili e inimitabili i grandi rossi della Valpolicella.
Fonte, Voce di Rovigo.
Notizie dal Vinitaly.
Dopo due anni di sospensione a causa del Covid è ripartito il Vinitaly, la maggiore manifestazione Nazionale, e tra le più importanti al mondo, che raccoglie il meglio della produzione vitivinicola. Come sempre anche la nostra Regione era presente a Verona, stavolta con dieci partecipanti produttori singoli In ordine alfabetico Di Barrò, Feudo di San Maurizio, Grosjean Vins, La Source, La Vrille, Lo Triolet, Maison Agricole DeD, Ottin Vini, Pianta Grossa e Rosset Terroir, poi quattro cantine cooperative: Caves de Donnas, Cave des onze Communes, Cave Mont Blanc de Morgex et de La Salle, e la Crotta di Vegneron e, infine, l’Institut Agricole Régional. Nel corso della manifestazione è stata assegnata, su proposta dell’Assessore Davide Sapinet, la Medaglia Cangrande (premio Angelo Betti benemerito della vitivinicoltura 2022) a Roberto Gaudio, ex Presidente del Cervim—Viticoltura eroica, per la sua attività di promozione e valorizzazione continua del settore vitivinicolo valdostano.
Fonte, Corriere della Valle d’aosta.
I viticoltori valdostani e il bilancio di Vinitaly “Vogliamo ripartire” – Un brindisi al futuro.
Quindici aziende valdostane hanno partecipato al Vinitaly di Verona Positivo il bilancio, anche se i numeri restano lontani dai tempi pre-Covid. Un Vinitaly «segnato dalla voglia di ripartire», con«flussi sicuramente minori rispetto alle edizioni pre Covid, ma di qualità» e «tanto, tanto interesse per la Valle d’Aosta e i suoi vini eroici». La grande manifestazione di Verona iniziata lunedì dopo due anni di fermo, è finita ieri. Il bilancio delle 15 realtà vinicole valdostane che hanno partecipato è positivo. Sia peri nuovi contatti sia per l’atmosfera. «Flusso minore, ma di qualità. E una grande occasione di rinnovare i contatti dopo 24 mesi che non ci si vedeva più» dice Hervé Grosjean, 140 mila bottiglie e 18 etichette nell’azienda di famiglia a Quart.
Fonte, Stampa Aosta.
Vinitaly, i rossi toscani oltre la crisi.
Vinitaly, i rossi toscani altre la crisi Brunello, Bolgheri e Chianti Classico protagonisti in fiera del mercato europeo Le buone notizie per la Toscana che vengono da Vinitaly riguardano le vendite dei grandi rossi toscani. Che sostanzialmente tengono il punto: è il caso del Sangiovese del Brunello di Montalcino, Chianti e Chianti Classico, e dei bordolesi della denominazione Bolgheri Doc e Doc Sassicaia. «La ripresa post pandemica c’è stata — spiega Christian Valbruzzoli, Lyra Wine importatore di vino in California — e la Toscana va forte, chiedono soprattutto Brunello e Bolgheri complici le ultime annate di rifermento come la 2015 e la 2o16 oltre ad altre condizioni sfavorevoli registrate per alcune zone come la Napa Valley colpita e decimata dagli incendi e la Francia a causa delle gelate. La spesa media per un consumatore è sui 35-50 dollari».
Fonte, Corriere Fiorentino.
Cantina sociale, mezzo secolo di sinergie sul vino.
Ma cresce sempre di più la preoccupazione per le ripercussioni della guerra sul settore. II mondo del vino guarda con apprensione l’evolversi della crisi tra Russia e Ucraina. Anche se è presto per capire le prospettive. «Ma dobbiamo essere positivi, cercando anche di essere presenti in altre parti del mondo visto che non possiamo contare sul mercato tra Russia e Ucraina, dove il settore vitivinicolo esportava per 400 milioni di euro. Ora, a causa della guerra, questa cifra è praticamente azzerata. Siamo tornati comunque in presenza e già questa è un’ottima notizia, per cui voglio essere ottimista», spiega Ritano Baragli, presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini, BILANCIO Ritano Baragli tira le somme del comparto alla fine del Vinitaly Ritano Baragli, presidente della Cantina sociale Colli Fiorentini nell’ultimo giorno di Vinitaly a Verona.
Fonte, Nazione Empoli.
Dieci aziende a Vinitaly nel segno dell’ottimismo – Dieci aziende per stregare Vinitaly.
Per i consorzi di Pisa e Montescudaio torna l’ottimismo. Dopo il lungo stop legato alla pandemia, si è appena conclusa la 54esima edizione del Vinitaly. Un ritorno che ha coinvolto anche i produttori più importanti della provincia di Pisa con la presenza di ben dieci aziende, il Consorzio Vini Terre di Pisa e il Consorzio Vino Montescudaio, ospitati nel rinnovato stand della Camera di Commercio di Pisa. «C’è bisogno di tornare a incontrare fisicamente il mercato, comprenderne le nuove dinamiche, capire quali nuovi scenari possano aprirsi anche per un settore, quello vitivinicolo, così importante per il nostro territorio – ha affermato il commissario straordinario della Camera di Commercio, Valter Tamburini.
Fonte, Nazione Pontedera.
Studenti sommelier a Vinitaly La scuola incontra il lavoro.
Agli stand di Verona gli alunni dell’alberghiero Datini SI chiude con un bilancio positivo, che guarda al futuro con speranza e ottimismo, l’edizione numero 54 del Vinitaly di Verona: in quattro giorni di salone il Consorzio Vino Chianti ha registrato oltre 15.000 assaggi delle etichette di Chianti, molto interesse per le aziende produttrici presenti in fiera e per il nuovo merchandising con i prodotti a marchio Chianti con partner d’eccezione. «Un particolare ringraziamento – interviene Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – agli studenti dell’istituto alberghiero Datini che, accompagnati da alcuni docenti, hanno operato all’interno dello stand del Consorzio collaborando con il personale e i sommelier.
Fonte, Nazione Prato.
Un pieno di fiducia per i Consorzi Doc, soprattutto italiani in visita agli stand.
Ad Arrighi il Premio Angelo Betti e la Medaglia di Cangrande Binda: «Affluenza è stata ai livelli di prima della pandemia». L’isola d’Elba trionfa a Veronafiere che premia Antonio Arrighi con il Premio Angelo Betti— Benemerito della Vitivinicoltura 2022 e la Medaglia di Cangrande consegnata dalla vicepresidente e assessora all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi e dal Ministro Stefano Patuanelli. Un riconoscimento importante per l’Isola d’Elba, nella Doc Val di Cornia, al produttore, la cui azienda conta la quarta generazione, impegnato in tecniche di vinificazione particolari, come l’utilizzo di anfore. «L’azienda Arrighi produce vini da ben quattro generazioni — dicono nelle motivazioni —Antonio Arrighi ha proseguito il lavoro iniziato nel 1920 senza nessuna interruzione arrivando così ad acquisire un patrimonio di esperienze che ha consentito di effettuare un notevole miglioramento tecnologico.
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Vini per la pace, messi all’asta per la popolazione ucraina.
L’idea dell’asta benefica Vini per la Pace centra l’obiettivo solidale, raccogliendo in poco meno di un’ora 22.500 euro in donazioni da appassionati e collezionisti, da destinare ai profughi ucraini, assistiti e sostenuti dalla Caritas Diocesana di Siena. L’iniziativa è del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, in collaborazione con il Consorzio del vino Chianti classico Docg e del Consorzio tutela vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc. «È un nostro dovere morale, per noi che abbiamo il privilegio di vivere in una regione da sempre paladina della pace e in un contesto in cui il vino è sempre stato un aggregatore di socialità e simbolo di pace — dice Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del vino Montalcino — mobilitarci per cercare di offrire aiuto e accompagnare in un percorso di integrazione nelle nostre terre quanti stanno soffrendo per una guerra inimmaginabile ai nostri tempi».
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Al Vinitaly in mostra le produzioni pisane: un export da 63 milioni.
Due anni consecutivi di stop forzato, causa pandemia, e finalmente l’edizione del Vinitaly più attesa di sempre, la 54a, quella della ripartenza, è andata in scena in presenza a Verona nel consueto scenario del Salone internazionale dei vini e distillati dal10 a113 aprile. Ben 10 aziende, il Consorzio Vini Terre di Pisa e il Consorzio Vino Montescudaio, rappresentative della quasi totalità dei territori a vocazione vitivinicola della provincia pisana, hanno trovato ospitalità nel rinnovato stand di 116 mq della Camera di Commercio di Pisa. Un evento, dunque, che mai come quest’anno si è rivelato appuntamento irrinunciabile per operatori, buyers e winelovers internazionali, punto di incontro delle tendenze e del commercio legato all’antichissima bevanda e vetrina prestigiosa dove anche i calici pisani, di casa da anni, hanno giocato un ruolo da protagonisti..
Fonte, Tirreno Pisa.
Le aziende della Valdelsa al Vinitaly «Sensazioni positive per il futuro».
Anche la Valdelsa ha risposto presente a uno degli eventi più importanti per la promozione e lo scambio di conoscenze sul vino, il Vinitaly di Verona che ieri ha chiuso i battenti. Dal nostro territorio sono partite molte aziende vitivinicole e fra queste c’è la tenuta di Sticciano, a Certaldo, e il resort di Castelfalfi, a Montatone. Entrambe, prima ancora dei vini, sono accomunate dalla proprietà straniera, proveniente dall’oriente. La tenuta di Sticciano punta sulla capacità attrattiva del vino e ha deciso di investire fortemente. «Abbiamo deciso di partecipare a questo evento perché dovevamo innanzitutto presentare il nuovo corso della proprietà – spiega la responsabile Alessandra Caroni – questo è veramente un anno zero per la nostra realtà. Abbiamo presentato il nuovo logo ed etichette.
Fonte, Tirreno Prato-Empoli.
Alcamo, 40 operatori allo scoperta del vino locale.
Quaranta operatori del settore della ristorazione e produttori hanno partecipato ai corsi per conoscere meglio i vini e i loro abbinamenti nel campo dell’alimentazione e promozione. Questo il significato dei sei corsi conclusisi nei giorni scorsi con i quali è entrata nel vivo l’attività dell’Enoteca regionale della Sicilia Occidentale, che ha sede presso il Castello dei Conti di Modica di Alcamo. “La magia dei vini e vitigni di Sicilia”, questo è stato il titolo dei sei masterclass curati dai giornalisti sommelier Luigi Salvo e Marcello Malta nella foto con l’imprenditrice agricola Maria Possente presidente dell’Enoteca. Si è parlato de «Cataratto e le sue sfaccettature».
Fonte, Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani.
A Marsala concorso internazionale dei vini.
A settembre il Concours Mondial de Bruxelles A Marsala concorso internazionale dei vini. Dal 20 al 23 settembre 2022 Marsala sarà la capitale dei vini liquorosi, grazie al Concours Mondial de Bruxelles, uno dei più importati eventi dedicati alle produzioni enologiche internazionali. Marsala ospiterà la sessione dedicata ai Vini Dolci e Liquorosi. A comunicarlo è il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, presente al Vinitaly dove si è incontrato, oltre che con vari produttori del nostro territorio, anche con il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e l’Assessore Toni Scilla.
Fonte: Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani.
Confagricoltura: “Alto il livello di visitatori e buyer”.
Per Confagricoltura, il Vinitaly 2022 si chiude con un consuntivo che va oltre le più rosee aspettative. Nella quattro giorni veronese dedicata al mondo del vino, gli approfondimenti sui temi di stretta attualità si sono alternati alle degustazioni guidate. Come confermato dalle imprese associate a Confagricoltura che hanno popolato gli stand regionali, l’edizione di quest’anno è stata caratterizzata proprio dall’alto livello di visitatori e buyer. Livello che non ha fatto rimpiangere i numeri degli ingressi registrati nelle edizioni precedenti alla pandemia, che hanno costretto l’indotto fieristico internazionale a due anni di stop. “D successo di Confagricoltura a Verona – si legge in una nota – è stato possibile anche grazie a una grande novità: le dirette streaming dei convegni e dei talk previsti in calendario, insieme alla ripresa live del popolatissimo stand.
Fonte: Quotidiano di Sicilia.
«Dal vetro ai tappi l’aumento dei prezzi sta soffocando le aziende vinicole» – Aziende vinicole stremate dai rincari.
Allarme Coldiretti. Dalle bottiglie di vetro ai tappi aumenti di produzione in media oltre il 30% un vero salasso sui trasporti. Ferreri: «Costi sulle spalle dei viticoltori, consumatori risparmiati». A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E l’allarme lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6.886 euro al Panno secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Le aziende vitivinicole si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega Coldiretti Sicilia – arrivano oggi a pesare sui bilanci in modo pesante. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.
Fonte: Sicilia.
L’assessora Murgia: «L’isola grande protagonista a Vinitaly».
«La Sardegna ha partecipato alla 54a edizione del Vinitaly da vera protagonista, mostrando ancora una volta al mondo la qualità di una produzione che trova la sua forza nelle tradizioni più antiche della nostra isola, ma che al tempo stesso ha la capacità di guardare al futuro e alle nuove sfide dei mercati e di un’offerta sempre più trasversale, che abbraccia turismo e cultura». L’assessora dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, nella giornata conclusiva del salone internazionale dei vini e distillati di Verona, ha commentato così la partecipazione all’evento dei produttori isolani. Migliaia i visitatori che nei quattro giorni dell’evento hanno visitato lo Stand della Sardegna e le 71 aziende della Collettiva presenti con i loro prodotti.
Fonte: Nuova Sardegna.
Puglia regina al Vinitaly: «Un successo»
Il salone internazionale Puglia regina al Vinitaly: «Un successo» Nuove conferme per la Puglia nelle quattro giornate del Vinitaly: vino, cibo e turismo l’equazione vincente da numeri in costante crescita. Si è conclusa ieri la 54esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona che ha visto la nostra regione protagonista con 110 aziende vitivinicole e migliaia di visitatori. Destazioni, assaggi di prodotti locali e di olio evo, presentazioni, conferenze e show cooking a cura della stessa Regione Puglia c delle associazioni regionali di promozione del vino e di categoria agricole e dei consorzi di tutela. «Ln hiland o più che positive – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura, Donato Pentassuglia. – Abbiamo un’offerta enologica qualitativa e quantitativa come poche regioni in Italia.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Grandi Langhe e grandi numeri: il vino del futuro.
Grandi Langhe 2022 ha festeggiato in grande stile il ritorno del pubblico dopo la pausa imposta dalla pandemia. Ed è stata una bella riscoperta: due ¡orni di incontri, premiati dal gradimento del pubblico: migliaia tra appassionati e professionisti, nello scenario suggestivo delle Ogr di Torino. E sono state 226 le cantine che hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero davanti a un vasto pubblico composto da professionisti e appassionati. L’evento è stato promosso dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo. L’idea che rimane è quella di un cammino che si apre chiaramente da qui ai prossimi anni.
Fonte: Idea.
Vinum festa outdoor con picnic e concerti.
II ritorno della manifestazione enologica albese sarà celebrato con tante attività all’aria aperta Paolo Riccardini quest’anno Vinum sarà arricchito da una serie di momenti “outdoor”, a partire dai picnic in vigna promossi dal Comune di Alba sabato 23 e domenica 24 aprile, nell’ambito del progetto europeo Interreg Alcotra 2014-2020 Italia-Francia “Biodiversità stellata”, organizzati presso la vigna urbana della scuola enologica. Stesso scenario per l’International Jazz Day, sabato 30 aprile, evento promosso dal Comune di Alba in collaborazione con l’associazione Mille una nota. Altre gite fuori porta sono poi previste il 23 aprile e il 1° maggio, con il trekking letterario a Barbaresco organizzato dal Centro Studi Beppe Fenoglio nell’ambito del centenario dalla nascita dello scrittore.
Fonte: Idea.
Ucraina, timori per lo spumante d’Asti: il 20% dell’export in Russia.
AL VINITALY Ucraina, timori per lo spumante d’Asti: il 20% dell’export in Russia? «II mercato russo copre circa il 201. dello spumante d’Asti in quanto su un totale di 60 milioni di bottiglie prodotte, 12,5 milioni vengono vendute in Russia». Lo ha spiegato Giacomo Pondini, direttore generale del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, lanciando l’allarme dal Vinitaly. Inoltre, ha detto Pondini, «la stessa Ucraina era un mercato in crescita per l’Asti spumante sui 2,5 milioni di bottiglie. E c’e preoccupazione per la situazione visto che ci sono difficoltà nei pagamenti da parte dei clienti russi».
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
La vetrina Ovada a “Discover Italy” Esperienze e tour diventano turismo.
Quarantasei esperienze e diciotto tour. Si presenterà (osi l’Ovadese. nell’ambito del marchio di “Gran Monferrato” che ht unisce a Acquese e Casalese, sullo scenario di “Discover Italy”. la fiera del turismo in programma tra oggi, giovedì; aprile, e domani a Sestri Levante. L’obiettivo ì mettere in vetrina la faccia migliore e le opportunità di scoperta e svago che il territorio pub offrire a operatori del settore e potenziali compratori europei e americani selezionati. iw propost. I.e case dipinte del centro storico, i castelli. la scoperta delle origini della famiglia: sono solo alcuni dei temi che l’Ovadese pensa di sfruttare per farsi notare. «Abbiamo prova to a formulare varie proposte – spiega Marisa Mazza nello, referente per l’Ovadese di (gran Munlerrato).
Fonte: Novese.
Gavi. Il conflitto chiude le porte anche all’esportazione di vino.
L’Italia è il primo esportatore di vino in Russia e Ucraina. Da Gavi i16-7 per cento delle bottiglie. L’ItaIia il primo esportatore di vino in Russia ed e leader di mercato anche in Ucraina. dove Io scorso anno si era registrata una crescita del 211 per cento. Nel 1013. Vladimir l’ut in lese servire del Gavi ai potenti della T’erra, riuniti a Sanpietrohurgo per il G20. risultati fin qui ottenuti rischlanu Ora tli essere totalmente cancellati? Dal punto di vista vitivinicolo, l’export italiano verso I’Ucraina valeva nel 2021 quasi SO milioni di t’urti: duello verso la Russia ha superato i 340 milioni di euro, pari al 5 per cento dell’export totale di vino italiano, corrispondenti a piìtelitin milione di ettolitri. Un’altra tempesta perfetta che si aitatte su un comparto che ha disto multo in questi due anni, e che era già prima del conflitto in condizioni precarie sotto numerosi punti di vista., dice Chiara Soldati.
Fonte: Novese.
Montalbera “Il Ruchè merita di volare alto” – Dall’anfora alla birra “Il Ruchè di Castagnole merita di volare più alto”.
Gli stranieri hanno difficoltà a pronunciarne il nome, ma i suoi sentori floreali ne fanno un vino che piace ai giovani. Il Ruché di Castagnole Monferrato è una piccola Docg che si può rivendicare in sette Comuni. Nel 2021, ha superato il milione di bottiglie. Di queste oltre la metà escono dalle Cantine Montalbera, cento ettari di vigneti in un corpo unico che si estende da Montemagno a Grana Monferrato. In tutto 800 mila bottiglie e un fatturato di 8 milioni e mezzo di euro. Un investimento della famiglia Morando, di Castiglione Tinella, leader nel petfood. Novità sono il nuovo Ruché 2019 L’impronta che ora può essere chiamato Riserva e una provocazione: una birra a base di Ruché. L’imprenditore Franco Morando, con gli enologi Daniel Morellato e Nino Falcone e il direttore commerciale Marco Griglio, racconta i suoi progetti.
Fonte: Stampa Asti.
Riconversione dei vigneti, si può presentare domanda fino al 29.
A disposizione per la campagna circa un milione di euro. Sono aperti termini per la presentazione telematica delle domande di aiuto per la “ristrutturazione e riconversione dei vigneti – campagna 2022/2023”. Lo rende noto l’assessorato regionale all’Agricoltura. Le richieste, con scadenza al 29 aprile 2022, devono essere inoltrate esclusivamente per via telematica, secondo le predisposizioni Agea, sul portale Sian. Gli interessati possono rivolgersi ai centri autorizzati di assistenza agricola di riferimento per richiedere tutta l’assistenza necessaria.
Fonte: Primo Piano Molise.
Per Umani Ronchi la corsa continua.
C’è la certificazione Equalitas Corporate Rispetto dell’ambiente e massima attenzione ai valori sociali ed etici. Sono tra i punti cardine della filosofia di Umani Ronchi, che si è presentata al Vinitaly con un nuovo importante riconoscimento: la certificazione Equalitas Corporate, incentrata sulla sostenibilità del vino. Si rafforza dunque l’anima green della cantina marchigiana, che da tempo ha scelto di abbracciare una visione responsabile e sostenibile, impegnandosi negli ultimi 20 anni a investire su iniziative orientate a minimizzare gli impatti ambientali, massimizzando al contempo i benefici per dipendenti, comunità e territorio.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Il vigneto Marche va fortissimo.
Partecipazione oltre ogni aspettativa di buyer, importatori e distributori Un brindisi con l’assessore Cartoni netta collettiva dei vini marchigiani Va in archivio un’edizione importante (la numero 54) del Vinitaly. Per le Marche molto incoraggiante in particolar modo per l’afflusso ininterrotto al padiglione 7 di VeronaFiere. «Siamo soddisfatti, c’è stata la partecipazione oltre ogni aspettativa di buyer, importatori e distributori a dimostrazione di quanto la fiera sia sempre più orientata al business». Parole a caldo del direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt), Alberto Mazzoni, nella giornata conclusiva del Salone internazionale dei vini e distillati.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Vini piceni, Angela Velenosi attacca il Consorzio.
Nel mirino la recente campagna promozionale. Era stata annunciata con grande risalto nella immediata vigilia del Vinitaly. Ma per la campagna di comunicazione promossa dal Consorzio di tutela dei vini piceni è arrivata inaspettata la doccia fredda. Quando ancora gli stand del salone di Verona erano aperti (chiusi ieri sera). L’attacco frontale è firmato da Angela Velenosi, grande signora del vino e tra i maggiori produttori vitivinicoli delle Marche, con oltre 2,5 milioni di bottiglie che escono ogni anno dalla cantina di Ascoli Piceno. È anche tra i promotori e dirigente del sodalizio stesso. «Prendo le distanze dalla campagna di comunicazione “Piceno Veritas” – esordisce Angela Velenosi – voluta dal Consorzio di tutela dei vini piceni.
Fonte: Corriere Adriatico Ancona.
Velenosi contro il guerriero piceno: «Richiamo bellico, tempismo infelice» – «Quel guerriero del Piceno è fuori luogo».
Velenosi contro la campagna del Consorzio: «Richiamo bellico, tempismo infelice». Il presidente Savini: «I nostri produttori sono guerrieri». «Una figura assurda e il bollino verde etico bio così perde di senso» Sta scatenando parecchie polemiche la campagna promozionale del Consorzio Vini Piceni al Vinitaly di Verona. E una cosa è certa. Se i soci del Consorzio volevano un’immagine d’impatto e per certi versi provocatoria e che facesse discutere, sono riusciti nel loro intento. Di certo la scelta di affidarsi ad un guerriero Piceno con tanto di elmo in testa e un bicchiere di vino in mano è stata abbastanza forte. In un momento così terribile con la guerra a due passi dal nostro paese, qualcuno l’ha giudicata anche poco rispettosa del dolore che sta vivendo il popolo ucraino.
Fonte: Resto del Carlino Ascoli.
II vino biologico di Centanni premiato come migliore al mondo.
II riconoscimento al Vinitaly II vino biologico di Centanni premiato come migliore al mondo II Vinitaly riconosce la professionalità della Cantina Centanni premiata come migliore produttrice di vini biologici al mondo col Premio internazionale ‘Wine Without Walls 2022′. II premio conferma il prestigio nella produzione del settore vitivinicolo a firma della Cantina Centanni, estesa tra Montefiore dell’Aso e il Fermano. È stato conferito da una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori di tutto il mondo. Su 15 vini che la famiglia Centanni ha selezionato a marzo per la partecipazione al concorso, la giuria ha assegnato i migliori punteggi a ben 12 etichette, fino a decretare il meritato Premio, per la somma della qualità di tutti i vini prodotti. L’azienda Centanni, si estende su 50 ettari di terreno interamente coltivato in biologico.
Fonte: Resto del Carlino Fermo.
Il vino? Natura e cultura.
II Guerriero Bianco premiato con le cinque stelle al Vinitaly: territorio nel calice. Tra filari dell’azienda Guerrieri di Piagge echeggia sinistro, ma non troppo, il verso di un falco. In realtà si tratta di un vocale che riproduce il verso del temibile (ma non troppo) rapace che tiene così a debita distanza dai grappoli delle uve stormi di uccellini altrimenti affamati (e assetati) dei prelibati chicchi. Non è ancora chiaro però se gli uccellini ci abbiamo fatto l’abitudine e abbiamo scoperto che si tratta solo di un innocuo (ma non troppo) fantasma rapace, oppure se credono che esista davvero e ad ogni stridulo si alzino in volo spaventati per stargli alla larga. Fatto sta che le uve della casa così sono sane, salve e in ottimo stato, al punto da continuare a vincere premi. Dove eravamo rimasti? Alla pandemia che ha congelato tutto per due anni. E da dove riprendiamo? Dal Marche Igt Bianco 2020 Guerriero Bianco (90% Bianchello e 10% di Verdicchio), che è stato appena premiato al concorso Internazionale del Vinitaly- 5 StarWines ottenendo le 5 stelle con il punteggio di 93/100 e che fa gioire Luca Guerrieri: «Grazie a ristoratori e consumatori ed è stato un piacere avere nel nostro stand il vicce presidente della Regione Cartoni».
Fonte: Resto del Carlino Pesaro.
Doc delle Venezie, la nuova promozione.
II Consorzio delle Venezie ha presentato a Vinitaly, in occasione del quinquennale, la nuova campagna di comunicazione che riguarda il Pinot Grigio delle Venezie: il «Sigillo di meraviglia», una veste nuova, che come spiega Albino Armani presidente del Consorzio «valorizza non solo la denominazione delle Venezie e il Pinot grigio, ma anche il suo territorio con tutti i produttori».
Fonte: Brescia Oggi.
Biodiversità e vitigni del Lessini Durello.
Biodiversità, mercati, capacità di adattamento dell’uva Durella Questi i temi affrontati dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello a Vinitaly. II mutamento climatico è uno dei temi di attualità per il mondo vinicolo e l’uva Durella si caratterizza per una forte capacità di adattamento, come è emerso da un seminario in cui sono state raccontate 20 vendemmie, un viaggio virtuale guidato da Paolo Forini, presidente del Consorzio Lessini Durello, l’agronomo Luigi Mariani, direttore del Museo Lombardo di Storia dell’agricoltura e il pedologo Giuseppe Benciolini. La biodiversità è stato l’altro tema cardine di questo Vinitaly. La zona del Lessini Durello a inizio anno ha ottenuto la certificazione Biodiversity Friend, caso unico poiché è la denominazione a fregiarsi del riconoscimento, non una singola azienda.
Fonte: Brescia Oggi.
«Ripartiamo con fiducia dalla qualità bresciana».
Giudizio positivo degli esponenti del territorio a conclusione della rassegna «Ripartiamo con fiducia dalla qualità bresciana» Il «made in Bs» si conferma al top con una soddisfazione generale: «Guardiamo avanti, c’è voglia di fare e di essere protagonisti» 44 Nonostante la crisi internazionale ho respirato ottimismo Fahio ßoifi Assessore regionale all’agricoltura. Il Vinitaly dei bresciani si conclude con il sorriso: sono positive le valutazioni di produttori ed addetti ai lavori sulla 54esima edizione della rassegna veronese, tornata in presenza dopo due annidi pandemia con una novantina di postazioni «made in Bs» su un totale di oltre 4000 espositori.
Fonte: Brescia Oggi.
Viticoltura: ora serve un altro passo avanti.
«La viticoltura lombarda è chiamata a compiere qualche altro passo avanti in chiave di resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale e condizionalità sociale». Lo ha detto il presidente di Confai Lombardia, Leonardo Bolis, indicando i driver della crescita: «Dovremo puntare sull’innovazione genomica per vitigni più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici in atto. Questo passo in avanti sarebbe un progresso con effetti positivi anche sulla riduzione dei trattamenti in campo». Un altro tema è legato, appunto, a strumenti di agricoltura 4.0 e viticoltura 4.0, dalle irroratrici con sistemi di controllo satellitare ai droni per il monitoraggio delle colture, tramite mappe di vigore e soluzioni digitali, fino alla raccolta meccanizzata.
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Vetrina internazionale per i vini del territorio: oggi arrivano i buyer.
Il vino mantovano guarda all’export col sostegno di Coldiretti. Dodici compratori provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico ed Estonia incontreranno oggi le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Mantova e Brescia, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano. «La missione – specifica il presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente regionale dell’organizzazione, Paolo Carra – abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vino insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a chilometro zero e l’esperienza nel verde».
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Oltrepo, successo al Vinitaly. E il film su Maga emoziona – L’Oltrepo riparte da Verona Lo spumante torna di moda.
Si è chiusa ieri la rassegna con segnali positivi, un contatto su tre non italiano Oltre cinquemila degustazioni negli spazi consortili: «Un’iniezione di fiducia.» L’Oltrepo Pavese riparte dal Vinitaly nel segno delle bollicine per rilanciarsi nel post pandemia e superare l’impatto negativo della guerra sull’aumento dei costi energetici e di materiale. La rassegna vinicola che si è chiusa ieri a Verona ha, infatti, soddisfatto i produttori oltrepadani presenti sia per quanto riguarda il pubblico, meno numeroso rispetto alle passate edizioni ma più attento e di qualità, e l’interesse verso i prodotti di punta del territorio. 01tre 5.000 gli assaggi, nei quattro giorni della rassegna, solo al banco di degustazione del Consorzio e Club del Buttafuoco storico, allestito nel Padiglione Lombardia: grande protagonista è stato lo spumante Metodo Classico, ma l’attenzione dei visitatori si è concentrata anche sul Riesling Renano, senza dimenticare le altre etichette tradizionali, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco storico.
Fonte: Provincia – Pavese.
Commissione agricoltura «Ora servono forme nuove».
C’era anche una delegazione della commissione regionale Agricoltura, ieri, alla giornata conclusiva della 548 edizione del Vinitaly di Verona. Insieme al presidente Ruggero Invernizzi erano presenti i consiglieri regionali Massimo De Rosa, Federica Epis, Andrea Fiasconaro, Paolo Franco, Franco Lucente, Fabio Pizzul, Elisabetta Strada e Simone Verni. La delegazione ha prima assistito all’anteprima del docufilm dedicato a Lino Maga, poi ha visitato il Padiglione Lombardia, incontrando le singole aziende, il presidente regionale di Confagricoltura Riccardo Crotti, il presidente di Confagricoltura Pavia, Giuseppe Cavagna di Gualdana, la presidente di Ascovilo (associazione che riunisce i 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi) Giovanna Prandini, con i quali c’è stato un confronto su criticità e potenzialità del settore vitivinicolo lombardo e dell’Oltrepo Pavese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Parola d’ordine: «Ottimismo» Timore per i prezzi dell’energia.
Una squadra unita. Così si sono presentati al Vmitaly i produttori oltrepadani, che per quattro giorni hanno condiviso spazi e momenti insieme, tornando agli eventi in presenza dopo due annidi stop. «In questi casi l’importante è fare squadra, soprattutto sulle stesse tipologie di prodotto, ed è quello che abbiamo fatto in questi giorni consigliando anche i vini dei nostri colleghi – spiega Fabio Marazzi, titolare della Cantina Scuropasso di Pietra de’ Giorgi -. C’è stato grande interesse verso la qualità dell’Oltrepo e siamo riusciti a smentire vecchi retaggi culturali legati a questo territorio, soprattutto in termini di presenza di eccellenze. Il morale è alto e le prospettive positive, forti di un rapporto qualità prezzo che non si trova da altre parti». Per il produttore di Canneto Pavese Andrea Picchioni «dobbiamo essere lungimiranti, siamo il bacino di utenza e l’area vitivinicola di Milano, che sta diventando la vera capitale europea dell’economia».
Fonte: Provincia – Pavese.
Il coraggio e la terra del profeta Lino Maga «Tutti avremmo dovuto ascoltarlo di più».
Commozione e apprezzamento per il docufilm del vignaiolo oltrepadano presentato ieri in anteprima nazionale Il coraggio e la terra del profeta Lino Maga «Tutti avremmo dovuto ascoltarlo di più». L’EVENTO la terra che fa la qualità, non la carta». E ancora: «Come custodi del territorio vorrei i contadini». Queste parole, dalla viva voce di Lino Maga, sono risuonate ieri mattina nel padiglione del Ministero delle Politiche agricole al Vinitaly di Verona all’anteprima del docufilm “Lino Maga— Un contadino, una terra, il coraggio”, prodotto da Il Quattro con la regia di Ermanno Bidone e la consulenza tecnica della società Storytells. Un ritratto di 45 minuti sul decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso a gennaio a 90 anni, costruito attraverso le sue frasi e i suoi aneddoti («Non posso fare squadra con un disciplinare che consente rese di 150/200 quintali per ettaro» un altro dei suoi cavalli di battaglia) e i racconti del figlio Giuseppe e di alcune persone che lo hanno conosciuto bene (da Carlo Petrini e Claudio Rinaldi a Ottavia Giorgi di Vistarino e Alessio Brandolini, passando per Walter Massa).
Fonte: Provincia – Pavese.
Vinitaly chiude con record incidenza stranieri (28%). Operatori a quota 88mila.
Si chiude l’edizione 54 di Vinitaly, che segna il solco più profondo degli ultimi anni di una manifestazione sempre più orientata al business, con i wine lover nella città medievale palcoscenico naturale di Vinitaly and the city. Vinitaly 2022 registra il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25.000 operatori stranieri (da 139 Paesi) rappresentano infatti il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88.000). E ciò al netto della fortissima contrazione — legata alle limitazioni pandemiche agli spostamenti internazionali — degli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi.
Fonte: Voce di Mantova.
Con Coldiretti buyer internazionali in visita alle cantine mantovane.
Il vino mantovano guarda all’export col sostegno di Coldiretti. Dodici buyer provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico ed Estonia incontreranno oggi le cantine del territorio, con un percorso che si snoderà nella Lombardia Orientale del Vino, nelle province di Mantova e Brescia, toccando le aree di produzione dei Colli Morenici, della Franciacorta, del Lugana e del Lambrusco Mantovano. “La missione — specifica il presidente di Coldiretti Mantova e vicepresidente regionale, Paolo Carra — abbraccia la vocazione all’export della Lombardia del Vimo insieme all’offerta agrituristica e di enoturismo, soluzione sempre più apprezzata dai consumatori, che amano scoprire il vino, il terroir, i prodotti gastronomici tipici a km0 e l’esperienza nel verde”.
Fonte: Voce di Mantova.
Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni.
Cantine Ferrari compensa le Bollicine carbon neutral: Cantine Ferrari di Trento del Gruppo Lunelli compensa le proprie emissioni di CO2. Ad oggi, segnalano infatti i dati raccolti e analizzati con l’ausilio di Climate Partner e la collaborazione di Collectibus, l’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni. II processo, fortemente voluto da Ferrari Trento che, da sempre, attribuisce un ruolo cruciale alla sostenibilità ambientale come condizione chiave per la tutela del suo legame storico con il territorio, ha implicato l’analisi approfondita delle attività operative dell’azienda e le emissioni di CO2 risultanti. Gli indicatori scelti fanno riferimento a uno dei più noti metodi internazionali, il ‘Ghg Protocol Corporate Accounting and Reporting Standard’.
Fonte: Voce di Mantova.
Vinitaly:nell’ultimo anno 51% italiani ha consumato vino bio.
È del 51% la quota di italiani che nell’ultimo anno hanno avuto almeno un’occasione di consumo di vino biologico.
Fonte: ANSA.it.
Vino, il rapporto Censis-Enpaia: «Crescono i consumatori giovani e responsabili» | Cook.
L’indagine riguarda il rapporto tra gli italiani e il vino negli ultimi 30 anni (1993-2020). La quota di wine lover generica rimane. Lo rileva un’indagine Nomisma Monitor realizzata per FederBio e AssoBio e presentata oggi al Vinitaly con l’evento ‘Vino Bio: Trend & Sfide’. L’analisi di mercato evidenzia che la percentuale è in continua crescita (nel 2015 era pari al 17%), grazie al forte apprezzamento da parte del consumatore, che riconosce al vino bio valori più elevati rispetto ai vini convenzionali. I canali preferiti per l’acquisto di vino bio rimangono iper e supermercati (46%), seguiti dalle enoteche (19%), dagli acquisti diretti dal produttore/in cantina (15%) e dai negozi alimentari specializzati in prodotti biologici (10%). La quota di consumatori che acquista vino bio soprattutto online raggiunge l’8%. I risultati del report registrano che in Italia nel 2021 le vendite di vino biologico nel canale off-trade (Iper+Super+Lsp+Discount) hanno raggiunto i 46,5 milioni di euro mettendo a segno un +3,7% rispetto al 2020.
Fonte: Corriere della Sera.
Vinitaly, Veronafiere: “Il mondo del vino è forte e saprà superare anche la crisi causata dalla guerra”.
Il direttore Giovanni Mantovani e il presidente Maurizio Danese tracciano un primo bilancio della Fiera: “E’ stato il Vinitaly che volevamo, con 88mila operatori presenti da 134 Paesi. Più di 25mila gli addetti stranieri, nonostante i mancati arrivi da Asia, Russia e Ucraina”. I più numerosi? “Gli Stati Uniti, seguiti dalla Germania e poi da Gran Bretagna e Canada. Le aziende hanno percepito e apprezzato il nostro sforzo di ridurre le presenze e favorire la qualità”.
Fonte: repubblica video.
Vino, i giovani cercano sempre di più la qualità e non gli eccessi.
Il vino si conferma come un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento dei suoi consumatori tra i giovani, che scelgono comunque di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perchè percepito come garanzia di qualità. E’ quanto emerge dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona.
Fonte: Il NordEst Quotidiano.
Vino: Sapinet, Vda a Vinitaly ha dimostrato grande dinamismo.
“Nei giorni del Vinitaly il mondo vitivinicolo valdostano ha dimostrato, accanto all’alta qualità delle produzioni, un grande dinamismo, alimentato anche dal desiderio di ripartenza dopo i difficili anni dovuti al peso della pandemia. La Regione ha saputo presentarsi in modo coeso, facendo un ottimo lavoro di squadra, che ha testimoniato quanto sia importante la collaborazione e l’impegno comune nella promozione dell’offerta territoriale”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Davide Sapinet, commentando la partecipazione della Valle d’Aosta alla kermesse internazionale dedicata al vino, che si è svolta a Verona nel fine settimana. Le iniziative presentate (tra cui il neonato Consorzio Vini Valle d’Aosta, ndr) hanno dato prova di una realtà regionale vitale, in forte crescita e proiettata verso nuovi traguardi” ha concluso Sapinet.
Fonte: Sky TG24.
Vino, presentate le bottiglie ufficiali del Giro d’Italia | Cook – Corriere della Sera.
Per l’ultima tappa della Corsa rosa, a Verona il 29 maggio, verrà stappata sul podio una bottiglia di Prosecco DOC Rosé di Astoria Wines.
Fonte: Corriere della Sera.
Vino: OMS e Nutriscore penalizzano chi ne fa un uso moderato, denuncia Federvini.
Federvini, a seguito di un intervento a Vinitaly, ha denunciato il fatto che OMS e Nutriscore penalizzano anche chi fa uso moderato di vino. Parlando di vino, secondo Federvini ecco OMS e Nutriscore penalizzano anche chi ne fa un uso moderato. È quanto emerso durante un convegno tenutosi a Vinitaly e al quale hanno partecipato Federvini e Unione Italiana Vini. Secondo le due organizzazioni, gli emendamenti al Cancer Plan approvati dall’Europarlamento rendono solo parziale giustizia al mondo del vino e ai consumatori moderati. tefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, è stato ancora più categorico: è giunta l’ora di avere il coraggio di dire la verità e cioè che l’alcol è un problema solo per certe persone, con certi comportamenti e in certi Paesi. Per Patuanelli è chiaro che non si può parlare di uso, ma di abuso: sono due concetti diversi.
Fonte: Dissapore.
Cantina di Santa Croce star a Vinitaly.
Nuovi riconoscimenti per la Cantina di Santa Croce di Carpi al Vinitaly di Verona, che si è chiuso dopo due anni di stop per pandemia. La cooperativa ha piazzato tre prodotti nella 5StarWines, la guida internazionale contenente l’elenco dei vini con almeno 90 punti su 100. A degustare e attribuire un voto in centesimi agli oltre 2mila vini partecipanti è stata una giuria di professionisti provenienti da tutto il mondo. La Cantina di S. Croce ha conquistato 90 punti con due vini: il Lambrusco di Sorbara dop frizzante secco 2021 e il Lambrusco Salamino di Santa Croce dop frizzante secco 2021.
Fonte, Temponews.
Fabro, cantina scolastica produce il primo “Rosso Comprensivo”.
Grazie alla generosità delle cantine della zona, che hanno donato 16 quintali di uva, l’Ipaa ha prodotto il suo vino: “Rosso Comprensivo 2022”. A Fabro c’è una vera e propria cantina “scolastica”, nata grazie alla collaborazione di varie aziende agricole locali che hanno donato una parte delle loro uve. Ed ora gli studenti – produttori hanno finalmente potuto vedere il frutto del loro impegno: l’assaggio del vino. A cui è stato dato un nome evocativo dell’esperienza: “Rosso Comprensivo 2022”.
Fonte, Tuttoggi.
Montefiore, la Cantina Centanni sul tetto del mondo. Il Vinitaly la consacra migliore azienda biologica.
Il Premio è stato conferito a seguito di un’attenta valutazione da parte di una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori. Con il riconoscimento del Premio internazionale Vinitaly ‘Wine Without Walls’, la Cantina Centanni si attesta la migliore azienda produttrice di vini biologici, confermandone il prestigio della produzione del settore vitivinicolo nelle Marche e in tutta Italia al cospetto del mondo. Il Premio è stato conferito alla Cantina Centanni, a seguito di un’attenta valutazione da parte di una competente giuria internazionale composta da enologi, critici, importatori e produttori di tutto il mondo. Su 15 vini che la famiglia Centanni ha selezionato a marzo per la partecipazione al concorso, la giuria ha assegnato i migliori punteggi a ben 12 etichette, fino a decretare il meritato Premio, per la somma della qualità di tutti i vini prodotti, tra cui ha spiccato il ‘Cimula’ Passerina Docg, con il punteggio più alto del 95 Pt %.
Fonte, La Nuova Riviera.
STAMPA ESTERA
La guerra en Ucrania trunca el avance del vino español en Rusia.
La exposición de los vinos españoles al conflicto es de 91,3 millones de euros, el 2,78% de las exportaciones, según el Observatorio ? Rioja tiene en este país su octavo mercado de exportación, con más del 3% del volumen. La invasión rusa de Ucrania también tiene consecuencias para las bodegas españolas. El Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMv) estima la exposición total de nuestros caldos al conflicto en 91,3 millones de euros en términos de valor (98,2 millones de litros). Esto es el 2,78% de nuestras ventas de vinos y productos vitivinícolas en 2021 (3.289,5 millones de euros) y el 3,18% del volumen facturado (3.090,5 millones). Todo lo anterior tiene un mayor impacto en la Denominación de Origen Rioja, que es la más internacionalizada, y que tiene al gigante euroasiático como su octavo mercado de exportación. Desde la Federación Española del Vino (FEV), su director general José Luis Benítez, reconoce la modestia de las cifras globales pero admite que en regiones como La Rioja «hay bodegas muy afectadas, porque supone una parte significativa de sus ventas». En una línea similar, el director general de la asociación bodeguera Grupo Rioja, Íñigo Torres, explica que «como Denominación de Origen no es el problema principal, si bien ciertas bodegas tienen una exposición a Rusia bastante superior». En 2020, según las estadísticas oficiales del Consejo Regulador, el mercado ruso representó el 3,35% de lo exportado.
Fonte: Abc.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 13 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Ryanair-Prosecco: 14% di prenotazioni (con boom da Israele) Traffico a livelli 2019.
La campagna di comunicazione lanciata la scorsa estate dal Comune di Treviso assieme al Consorzio di tutela del Prosecco Doc, in collaborazione con il vettore aereo irlandese low cost Ryanair, sembra aver funzionato ed è la stessa compagnia a confermare come il progetto abbia generato un aumento delle prenotazioni medio del 14% rispetto al periodo immediatamente precedente. I dati sono stati resi noti ieri, a Treviso, alla presenza dei vertici di Ca’ Sugana, dal responsabile d’area Italia di Ryanair, Mauro Bolla. Chi sia entrato nel portale della compagnia nella sezione riservata ai suggerimenti di viaggi, in cui erano ospitate le proposte relative a Treviso ed alla sua provincia, spesso ha dunque optato per una gita dalle nostre parti. Più di altri lo hanno fatto inglesi, francesi e belgi, aumentati, nell’ordine, del 2596, 29% e 3296, dinamiche che si sono dimostrate ancora più robuste (fino ad un +62% per quanto riguarda i viaggiatori israeliani) quando l’algoritmo di Ryanair ha insistito su quelli che avevano iniziato a prenotare ma non hanno concluso.
Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
Giovani e vino: «Di qualità, italiano e con moderazione».
Lo studio di Enpaia-Censis Giovani e vino: «Di qualità, italiano e con moderazione» VENEZIA Continua a crescere l’amore dei giovani per il vino. Secondo una ricerca Enpaia-Censis, presentata ieri al Vinitaly, questa platea giovanile è aumentata dal 48,7% nel 1993 al 53,2% nel 2020. Per il 79,9% vale la logica «meglio meno, ma di qualità», mentre i170,4% dichiara di apprezzare il vino «ma senza eccessi». L’italianità è il criterio principale di scelta e qualità per i179,3% dei giovani. Nel lungo periodo, spiega lo studio, si nota una relativa stabilità della quota di italiani che beve vino: erano 1158% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
L’ora della parità di genere anche tra i bevitori di vino.
Una cosa è certa: l’essere umano non ha bisogno di bere vino per vivere. Basterebbe una determinata quantità d’acqua, e la sopravvivenza sarebbe senz’altro garantita. Perché allora sentiamo tutti (a parte gli astemi) un insopprimibile bisogno di bere vino? Diciamo anzitutto che questo accade da parecchi secoli: anzi, un tempo il vino rivestiva agli occhi degli “intellettuali” un profondo valore simbolico. Si pensi solo ai miti che i Greci avrebbero costruito intorno al vino: si pensi a Dioniso e alle sue molteplici disavventure… il due volte nato, figlio di un rapporto illecito (tra un Dio e una donna), caratterizzato da una personalità quanto meno doppia. Magnificato ed eternato da Euripide nelle “Baccanti”. Ancora oggi, d’altro canto, il vino è quanto meno doppio: oggetto di ricerca esperienziale raffinata o semplice occasione di ‘sballo’. Forse per lo sballo i giovani preferiscono i superalcolici… ma non è così chiaro. Anche l’indagine effettuata da Demos celo mostra con grande chiarezza: che il vino si dice in molti modi. Come l’essere per Aristotele.
Fonte: Gazzettino.
A Nordest astemio 1 su 5 ma 1 su 5 beve tutti i giorni – Vino, per uno su cinque è un piacere quotidiano.
Quanti sono i consumatori di vino a Nordest? Secondo i dati analizzati da Demos per l’Osservatorio sul Nordest, il 28% degli intervistati dichiara di bere solo occasionalmente, meno di una volta alla settimana o solo in occasioni speciali, mentre il 34% lo consuma più spesso, e i118% si concede un po’ di vino tutti i giorni. Un nordestino su cinque, poi, non beve vino. Porcellato e Spolaor a pagina 15 Ma una percentuale analoga non beve mai. I consumatori abituali sono in misura maggiore uomini e over 65. Piace più il rosso del bianco, specie a giovani e anziani Vino, per uno su cinque è un piacere quotidiano. Si chiude oggi la 54′ edizione del Vinitaly: dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, sono state 4.400 le aziende espositrici e oltre 700 i top buyer esteri provenienti da 50 Paesi presenti a Verona. D’altra parte, il Nordest è, senza ombra di dubbio, una terra di grandi vini: prosecco e friulano, gewürztraminer e amarone, picolit e teroldego, e la lista potrebbe continuare molto a lungo.
Fonte: Gazzettino.
«Caso Prosek chiederemo un risarcimento».
«Prosek, questo nome è nostro. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che fumai quand’ero Ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’è il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimomo dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene». Lo afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia, annunciando che verranno chiesti i danni. «La cosa assurda è che ancora una volta c’è qualcuno che cerca di sottrarre valore al lavoro dei nostri agricoltori e delle nostre imprese, al valore del settore agroalimentare, quando il vino italiano è diventato ambasciatore del comparto» ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Only Wine al Vinitaly di Verona «L’evento è una vera opportunità».
‘Una vetrina per i giovani produttori e per le piccole cantine’ Only Wine al Vinitaly di Verona «L’evento è una vera opportunità». C’era anche il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio e quello all’Istruzione Rossano Sasso alla presentazione di Only Wine, il salone di giovani produttori under 40 e delle piccole cantine, che si è tenuto nell’ambito del Vinitaly a Verona. Per il comune ha preso parte l’assessore Letizia Guerri, mentre per Associazione Italiana Sommelier dell’Umbria c’era il presidente Sandro Camilli. Il salone aprirà i battenti dal 30 aprile al 2 maggio 2022 a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio. L’edizione di quest’anno ha un valore simbolico molto importante per le piccole realtà vitivinicole italiane che hanno subito un brusco contraccolpo causato dalla pandemia.
Fonte: Nazione Umbria.
All’ombra delle Apuane compare il vino Un boom di microaziende sulle colline.
Da Fossola a Bonascola sempre più numerosi i giovani che trasformano la cantina di casa in un’opportunità per il futuro Fra il Candia e la Liguria una ricca serie di vigneti terrazzati strappati ai rovi e seguiti da agronomi ed enologi professionisti. Una produzione sartoriale, cucita ad hoc in base alla coltivazione e al terreno. Una volta fra i verdi colli del Candia e le gioiose colline del sole c’era un buco. I versanti ai piedi delle cave, dove l’unica attività, l’estrazione, finiva all’altezza dei tre bacini in quota che danno l’oro bianco, restavano incolti. Adesso la lacuna si sta colmando con vigneti terrazzati e coltivati che tradotti in soldoni significano bottiglie di bianco e di rosso che stanno girando le più blasonate tavole di tutto il mondo, arrivando persino nei ristoranti di New York. E’ II vino del colli apuani che ultimamente sta facendo sempre di più parlare di sé.
Fonte: Nazione Massa Carrara.
Innovazione pisana al Vinitaly «Alkedo» e gli ologrammi.
L’innovazione irrompe al Vinitaly 2022 con una installazione olografica che racconta le origini dei vini Campani. Protagonista la società pisana Alkedo (leader nella produzione di ologrammi) che ha realizzato in collaborazione con la start up Aro-Tek (azienda specializzata in Intelligenza Artificiale) un diorama olografico all’interno del padiglione della Regione Campania. Proprio la Regione Campania con lungimiranza ha voluto inserire un elemento altamente tecnologico che rappresenta il connubio tra innovazione e cultura e valorizza le attuali produzioni vitivinicole campane che affondano le loro radici nella storia. In una suggestiva ambientazione ispirata agli affreschi della Villa dei Misteri di Pompei l’ologramma di una matrona romana, interpretata dall’attrice Francesca Orsini, racconta la storia e le origini del patrimonio vitivinicolo campano.
Fonte, Nazione La Grande Costa Pisa-Livorno-Grosseto.
Diciotto cantine e una crescita continua in quantità e qualità Negli ultimi dieci anni le aziende sono aumentate di un terzo.
Quasi un terzo di aziende in più rispetto al 2011 e numeri che non vogliono saperne di smettere di crescere. II vino è sempre più un affare carrarino e, anno dopo anno, anche viti e viticoltori da questa parte della Foce si stanno affermando sul mercato. A testimoniare come tutto ciò che abbia a che fare con uva, damigiane e bottiglie non sia più esclusivamente appannaggio dei cugini massesi ci sono, d’altronde, i numeri raccolti dall’Istituto studi e ricerche della Camera di commercio. Questi restituiscono fedelmente un intero settore produttivo che si sta via via sempre più affermando nella nostra città con una produzione nel 2021 di 1.587 quintali di uva per vini con denominazione Doc e Igt. Per quanto riguarda le aziende nel 2011 Carrara poteva contare su 14 (di cui 12 inquadrate come coltivatori di uva e due di produttori di vino da uve), nel giro di otto anni queste erano già diventati 17 e, l’anno scorso invece erano 18.
Fonte, Nazione Massa Carrara.
Musumeci stappa l” Ambelia”, Cuffaro offre i suoi vini di nicchia.
Cuffaro offre i suoi vini di nicchia Nostro inviato VERONA. In gergo si chiama «prova di vasca». Quando, cioè, un vino viene assaggiato per capire come sta maturando. E ieri mattina un test di questo tipo è stato effettuato in uno dei più apprezzati stand del padiglione Sicilia. «Sta venendo bene, sono soddisfatto. Ma ancora deve dare il meglio di sé. C’è qualcosa da migliorare, sia in vigna sia in cantina», afferma – dopo un’attenta degustazione – il vignaiolo direttamente interessato. Che è Nello Musumeci. «Serve un altro po’ di affinamento in bottiglia», il verdetto finale, condiviso dagli esperti. Il presidente della Regione, in visita al Vinitaly da lunedì, s’è concesso un’ora per una questione personale. Il primo assaggio del suo vino – prima annata stimata fra 400 e 500 bottiglie, «ma soltanto per distribuirle agli amici» – che sarà prodotto dalla cantina “Judeka” di Caltagirone.
Fonte, Sicilia.
Bonomi compra Capichera – Bonomi torna in Sardegna e si compra Capichera.
Capichera, storica azienda vinicola di Arzachena, fondata dalla famiglia Ragnedda, è stata acquistata dall’imprenditore milanese Carlo Bonomi, che ha rilevato il 100% della società del prestigioso marchio, simbolo del vermentino. Bonomi torna in Sardegna e si compra Capichera L’imprenditore milanese è stato proprietario di SellaeMosca e di Zedda Piras di Marco Bittau. Mentre il mondo del vino brinda felice a Verona, l’affare più ghiotto si chiude in Sardegna, ad Arzachena, lontano da occhi indiscreti. Capichera, storica e prestigiosa azienda vinicola fondata alla fine degli anni Settanta e fino a ieri cresciuta come un figlio dalla famiglia Ragnedda, è stata acquistata dall’imprenditore milanese Carlo Bonomi, che ha rilevato il 100% della società agricola.
Fonte, Nuova Sardegna.
«Un brand che ha fatto la storia della viticoltura».
II nuovo proprietario: «Affascinato dalla straordinaria capacità di interpretare il vermentino». Carlo Bonomi non ha dubbi: sono stati il fascino della Sardegna e l’allure di Capichera a spingere per un acquisto destinato a far parlare di se per lungo tempo. «Abbiamo comprato non solo un’azienda, ma un brand a 360 gradi — dice l’imprenditore milanese —. Personalmente, sono rimasto molto affascinato dalla capacità straordinaria di Capichera di interpretare il vermentino dando un contributo enorme al suo sviluppo, in tutte le varie sfaccettature».
Fonte, Nuova Sardegna.
“Vini sotto le Stelle”, in vetrina le migliori bottiglie delle cantine sarde.
Piazza Garibaldi. In mostra anche prodotti tipici e artigianato Venerdì e sabato torna “Vini sotto le Stelle”, in vetrina le migliori bottiglie delle cantine sarde Torna venerdi e sabato in piazza Garibaldi la manifestazione “Vini sotto le Stelle”, organizzata dall’associazione C.C.N. Promotion Sardinia. L’evento, presentato ieri alla presenza dell’assessore Alessandro Sorgia, sarà basato sulla degustazione dei vini provenienti dalle cantine sarde e con una particolare attenzione ai prodotti agroalimentari locali. In programma la degustazione di una vasta linea di vini, dal Cannonau al Cagnulari, per passare dal Carignano al Monica di Sardegna. Non mancheranno i vini bianchi, dal Vermentino di Gallura al Nuragus di Cagliari.
Fonte, Unione Sarda.
Vacanze, relax e percorsi spa II vino diventa esperienza.
I vitigni nelle classiche bottiglie in vetro scuro sono ancora il cavallo trainante del vino pugliese che guarda all’Italia e soprattutto al mondo. Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia guidano produttori e cantine nelle relazioni con buyers e importatori, anche nel Vinrtaly della ripresa. Tuttavia, c’è chi guarda oltre e coniuga il vino con un experience più rotonda: a partire dall’enoturisimo. Calici e viaggi uniti per offrire momenti di relax e di meditazione e perché no, di divertimento. Tra coloro che ritengono questo connubio indissolubile c’è Marco Carrisi, cognome inequivocabile di Cellino San Marco.
Fonte, L’Edicola del Sud.
«Ora la sfida è formare gli operatori».
«Enoturismo trainante per il Paese, ora le Regioni investano in formazione». Lo ha detto Dario Stefano, presidente della Commissione Politiche Ue, a margine dell’incontro ‘Turismo del vino al femminile nel XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale “Citta del vino”, al quale ha preso parte anche il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. «Questo primo lavoro – sottolinea Stefano – ci aiuta a individuare le potenzialità ancora inespresse del comparto. ll turismo del vino italiano è gestito dalle donne e si diversifica nelle varie parti d’Italia Per le piccole e medie imprese l’attività enoturistica fino al 14% sul fatturato totale. «L’idea generale è che avremo modo di tornare presto ai grandi numeri del 2019, con 14 milioni di visite e un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro – prosegue il senatore dem.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.
Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni.
L’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni Bollicine carbon neutral, Cantine Ferrari compensa le emissioni Bollicine carbon neutral: Cantine Ferrari di Trento del Gruppo Lunelli compensa le proprie emissioni di CO2. Ad oggi, segnalano infatti i dati raccolti e analizzati con l’ausilio di ClimatePartner e la collaborazione di Collectibus, l’azienda ha raggiunto la carbon neutrality, riducendo e compensando le proprie emissioni. Il processo, fortemente voluto da Ferrari Trento che, da sempre, attribuisce un ruolo cruciale alla sostenibilità ambientale come condizione chiave per la tutela del suo legame storico con il territorio, ha implicato l’analisi approfondita delle attività operative dell’azienda e le emissioni di CO2 risultanti.
Fonte, Taranto Buonasera.
Bando per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti.
e parliamo con il tecnico aziendale vitivinicolo, Matteo Riolfo, e con Igor Varrone: direttore provinciale CIA Cuneo che sottolineano alcuni punti di forza ma anche perplessità, suggerendo qualche soluzione Bando per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti a Giunta regionale del presidente Cirio, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa, ha approvato il bando relativo alla misura Ocm (Organizzazione Comune dei Mercati) vino per dare la possibilità alle aziende piemontesi del settore di chiedere i contributi sulla campagna 2022-2023 perla ristrutturazione e la riconversione dei vigneti. Sono fondi europei della Politica Agricola Comune (Pac) che lo Stato assegna alle Regioni, le quali poi gestiscono le istruttorie e la graduatoria delle domande. Queste ultime, invece, vanno presentate all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea): organismo a cui tocca, al termine dell’iter burocratico, anche il pagamento delle risorse finanziate.
Fonte, Cuneo Sette.
Torino Wine Week, il drink è servito.
Gli eventi in programma dal 18 al 25 aprile, cuore della rassegna il Museo Risorgimento Torino Wine Week, il drink è servito M La primavera e il vino. Due fenomeni che da sempre vanno di pari passo accompagnandosi con i loro caratteristici colori e sapori. Per celebrare questo risveglio aromatico e della natura, dal 18 al 25 aprile prossimi torna la Torino Wine Week, l’evento diffuso in varie zone della città, che trasformerà il capoluogo nel luogo ideale per andare alla scoperta delle eccellenze vitivinicole piemontesi. Lo slogan della manifestazione è racchiuso nella frase: “Il salone del vino per tutti”.
Fonte, CronacaQui Torino.
Grandi Lange 2022: 2.200 partecipanti da 15 Paesi del mondo.
Martedì 5 aprile si è concluso, alle OGR di Torino, Grandi Langhe 2022, l’evento di due giorni in cui 226 cantine hanno presentato, ad un ampio pubblico di professionisti e appassionati, le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero. Promosso da Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Grandi Langhe si conferma così un significativo appuntamento internazionale. A Torino, città che ha omaggiato l’evento con una speciale proiezione sulla Mole Antonelliana, si sono riuniti in 2.200, tra operatori italiani ed internazionali e grande pubblico dato che per la prima volta, quest’anno, è stata organizzata con AIS Piemonte una sessione di degustazioni per gli appassionati nella serata di lunedì 4. La prossima tappa, il 28 e 29 aprile, sarà a Los Angeles con il celebre evento “Barolo e Barbaresco World Opening”.
Fonte, Cuneo Sette.
Vinitaly, Piemonte in vetrina Ma la guerra taglia l’export, allarme costi per le aziende.
La Freisa è il vitigno promosso quest’anno dalla Regione alla rassegna I produttori: «Le spese sono cresciute notevolmente per l’intera filiera» Vinitaly, Piemonte in vetrina Ma la guerra taglia l’export, allarme costi per le aziende L’EVENTO OVADA a Freisa sarà il vitigno del 2022 per il Piemonte. Ieri i produttori ova4 desi hanno presentato a Vinitaly il progetto di ricerca “Increase, Ovada docg: un esempio di collaborazione tra università e produttori” in collaborazione con l’Ateneo di Torino, la Fondazione Agrion, il Comune di Ovada e l’Enoteca regionale di Ovada. Dopo il Dolcetto nel 2019 e il Cortese nel 2021, dunque, prosegue il progetto di valorizzazione del “vitigno dell’anno”, lanciato dell’assessorato regionale all’Agricoltura Marco Protopapa. Partendo da Ovada, ogni anno è dedicato ai vitigni autoctoni più rappresentativi del territorio per favorire sinergie tra le aziende. Come detto, quest’anno è la volta del Freisa.
Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.
Nelle cantine è guerra di prezzi Il costo del vino aumenta dei 35%.
Tappi, bottiglie ed etichette sono più cari di un anno fa. Bloccati tutti gli ordini dalla Russia: “Situazione molto difficile” Nelle cantine è guerra di prezzi Il costo del vino aumenta dei 35°/o. 1l Vinitaly si chiude e lascia spazio alle riflessioni. La prima, e più importante, è quella sull’aumento dei costi di produzione del vino del territorio di Alessandria: +35 per cento solo sul confezionamento. Questo perché bottiglie di vetro, tappi in sughero e altri materiali, etichette e cartoni per l’imballaggio sono più cari di un anno fa. E la causa è la guerra in Ucraina. A peggiorare la situazione è il venir meno di ordini da parte della Russia, che negli ultimi anni stava diventando un mercato prestigioso e sicuro per l’Italia.
Fonte, Stampa Alessandria.
Forum mondiale sul Turismo “Alba un modello a livello nazionale”.
Il Forum mondiale sul Turismo del Vino in programma a settembre ad Alba sarà un’occasione storica per avviare un modello a livello nazionale: avremo ospiti nelle Langhe oltre trecento operatori internazionali e ci sono tutte le condizioni per dar vita a un momento significativo, in cui illustrare esempi che potranno influenzare il turismo del futuro». Ne è convinta Alessandra Priante, direttrice regionale Europa dell’Unwto, e ne è convinto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, entrambi ospiti ieri al Vinitaly del convegno Enit sull’Enoturismo come strumento per lo sviluppo territoriale. «Fino a un anno fa— ha detto il ministro – non avevamo un piano strategico per il turismo enogastronomico dell’Italia. Ora ce l’abbiamo quasi pronto e lo stiamo riempiendo di contenuti, di azioni concrete per recuperare velocemente tutto il tempo perduto».
Fonte, Stampa Cuneo.
La via marchigiana del gusto conquista la Bit.
Alla Fiera internazionale del turismo di Milano: nuova pagina dell’agricoltura regionale La via marchigiana del gusto conquista la Bit Enoturismo, distretto biologico, prodotti tipici e di eccellenza, agriturismi: la via marchigiana del gusto si presenta alla Bit di Milano. Le Marche rurali e gli itinerari delle eccellenze e dei sapori da scoprire, sono stati i protagonisti dell’incontro che si è svolto negli spazi della Bit in collegamento da Verona con il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni e il direttore Food Brand Marche Alberto Mazzoni impegnati al Vinitaly, dove le oltre 100 etichette marchigiane presenti stanno mietendo consensi e premi.
Fonte, Resto del Carlino Ancona.
Centimetro Zero, ragazzi protagonisti al Vinitaly con Cipresso.
I ragazzi protagonisti con il winemaker Roberto Cipresso: «Un grande che ha saputo unirsi ai piccoli regalando un risultato straordinario» Centimetro zero con Roberto Cipresso al Vinitaly 2022. Si è da poco conclusa la 50a edizione di Vinitaly a Verona: il salone internazionale del vino e dei distillati, riservato agli operatori del settore e agli addetti ai lavori. A Veronafiere, in occasione di questa manifestazione tra le più importanti nel settore enologico, si sono radunati circa 4.000 espositori, con visitatori provenienti da tutto il mondo. Un’occasione immancabile, alla quale hanno partecipato anche i ragazzi della Locanda centimetro zero di Spinetoli, che hanno vissuto queste giornate con entusiasmo e professionalità.
Fonte, Resto del Carlino Ascoli.
“Borsa del vino”, così la bottiglia diventa un vero investimento – Il vino come “bene-rifugio”: la bottiglia è un investimento.
Il fenomeno è iniziato nel 2000 con la nascita della “Borsa del vino” Liv-Ex (London international vintners exchange). ‘ annovera tra i membri quasi 600 entità provenienti da più di 40 Paesi tra venditori e commercianti, logistica, stoccaggio ed assicurazioni borsa, con la significativa differenza della mancanza di tassazione, effettivamente inusuale per il nostro Paese, sul capital gain. Il Vinitaly iniziato domenica scorsa ha messo in mostra un “nuovo” aspetto: alcune firme importanti del vino italiano si stanno tramutando in un bene-rifugio. Stiamo parlando di un cambiamento epocale, messo in moto a partire dal 2000 con la nascita della “Borsa del vino” Liv-Ex (London international vintners exchange), e che ora ha davvero iniziato a prendere forma attorno al concetto di bottiglia come vero e proprio investimento. Il nostro mercato, infatti, sostanzialmente generato da un acquisto per il consumo, non è mai stato ricettivo a questo tipo di visione. Ma era solo questione di tempo, perché il settore dei cosiddetti pleasure asset è da sempre fiorente.
Fonte, Corriere Romagna Economia&Business.
Tramonto Divino partirà dalla nostra Riviera.
La manifestazione enogastronomica che promuove cibi e vini di eccellenza certificata (Dop e Igp) è stata presentata a Vinitaly di Paolo Morelli Ha fatto un bel salto di qualità prima ancora di vedere la luce Tramonto DiVino, il roadshow del gusto dell’Emilia-Romagna che da 17 anni mette insieme vini e cibi a qualità certificata (Dop e Igp), cultura enogastronomica e turismo: per la presentazione ha scelto Vinitaly, il palcoscenico più importante d’Italia che oggi a Verona chiude un’edizione da record con una folla di appassionati che si sono aggiunti agli operatori nonostante i 100 euro del biglietto d’ingresso. Sono sette gli eventi che, da luglio a settembre, porteranno i grandi vini e i grandi cibi dell’Emilia-Romagna nelle più belle piazze della riviera romagnola e delle città d’arte.
Fonte, Resto del Carlino Cesena.
Vino di cento anni e menu a tema Serata di solidarietà a ‘La Rosa’.
I titolari del ristorante, Francesco Malaguti e la moglie Adriana Biondi, hanno devoluto le offerte alla scuola primaria Sacro Cuore. Cento anni di un vino antico, uscito da buio della cantina, stappato al ristorante ‘La Rosa’ di Sant’Agostino in un giorno di luce, per destinare il ricavato, al futuro. Ovvero ai bambini della scuola primaria Sacro Cuore di Sant’Agostino e alla scuola di infanzia Antonio Giordani di Cento. Duemila euro che vanno alle scuole ma che incarnano la tradizione e la fiducia di un tempo che sa vivere delle tradizioni e che ha saputo farne un evento per i più piccoli.
Fonte, Resto del Carlino Ferrara.
Vinitaly, le nostre cantine in fiera.
La segnalazione Vinitaly, le nostre cantine in fiera Al Vinitaly edizione 2022 che si chiude oggi a Verona, sono presenti anche alcune importanti realtà della nostra provincia. Si tratta di cantine che per le loro caratteristiche richiamano attenzione da parte di tutto il territorio nazionale. Esse sono: Cantina Pertinello, Soc. Agr. Piccolo Brunelli e C., Azienda agricola Bissoni Raffaella, Società agricola Marta Valpiani, Tenuta Condè, Cantina Giovanna Madonia, Tenuta Casali, Società agricola Montaia. Purtroppo a causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6 mila 886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Massimiliano Bernabini presidente di Coldiretti Forli-Cesena.
Fonte, Resto del Carlino Forlì.
Vetro introvabile Il settore del vino si litiga le bottiglie.
timori: «In bilico l’imbottigliamento ›Fornitori russi, cinesi e ucraini “saltati” dei prodotti nati dalla scorsa vendemmia» Attese dai tre ai sei mesi per una partita ORNELLA VENICA: «I PIU PREVIDENTI HANNO GIOCATO CON LE SCORTE MA LA SITUAZIONE E SERIA» ECCELLENZA IN ALLARME II pericolo è concreto, con un allarme che suona proprio nei giorni caldi di Vinitaly, che per i produttori di vino sono come il Natale: le aziende rischiano di non avere le bottiglie per imbottigliare i prodotti nati dalla vendemmia del 2021. E di perdere clienti, consegne, milioni. E considerando che in Friuli di bottiglie di vino se ne producono circa 486 milioni per un valore che sfiora i 2,5 miliardi di euro, è un bel problema. Cosa sta succedendo nel settore trainante dell’agricoltura d’eccellenza della nostra regione? Una corsa alla bottiglia, perché il mercato si è ristretto per vari fattori e i prezzi sono lievitati.
Fonte, Gazzettino Friuli.
La missione Fedriga tra Vinitaly e turismo «Friuli al top» – Fedriga tra Milano e Vinitaly «Il nostro marchio vince Turismo come nel 2019».
In un contesto complicato, ieri il presidente regionale Massimiliano Fedriga ha visitato lo stand friulano di Vinitaly a Verona. Sempre ieri, ma a Milano, il presidente Fedriga ha presenziato alla Borsa internazionale del turismo (Bit), durante la quale è stata presentata la prima edizione della guida internazionale del Fvg edita da Lonely planet. Il turismo estivo è già ai livelli del 2019. A pagina III Fedriga tra Milano e Vinitaly «Il nostro marchio vince Turismo come nel 2019». In un contesto complicato, ieri il presidente regionale Massimiliano Fedriga ha visitato lo stand friulano di Vinitaly a Verona. Il governatore ha sottolineato come sia importante fare squadra, mettendo insieme armoniosamente e sinergicamente le forze, in modo che tutti gli attori coinvolti ne traggano beneficio; ha ricordato poi come gli imprenditori dell’agroalimentare in Friuli Venezia Giulia siano riusciti a lavorare con lungimiranza, uniti e promuovendo l’intero territorio in Italia e all’estero: tra questi ha citato, ad esempio, anche il San Daniele e il Montasio.
Fonte, Gazzettino Friuli.
In arrivo un Prosecco resistente alle malattie Sedici cantine coinvolte.
Tra pochi anni si potranno stappare le prime bottiglie di Prosecco ottenuto da vitigni resistenti a malattie come la peronospora e lo oidio, con un ridotto utilizzo di prodotti fitosanitari. Il progetto Gleres, frutto di una convenzione siglata da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve che coinvolge 16 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco, si avvia a raggiungere i suoi obiettivi dopo cinque anni di lavoro mirato a ottenere varietà di Glera con incrementate capacità di resistenza, nel segno di una maggiore attenzione all’impatto ambientale. Il bilancio è stato presentato a Vinitaly in un convegno promosso da Confagricoltura in collaborazione con Crédit Agricole FriulAdria, alla quale ha preso parte il segretario del ministero per le Politiche agricole Gian Marco Centinaio.
Fonte, Gazzettino Friuli.
«Se i viticoltori fanno squadra benefici per tutti».
II presidente della Regione e Bini in visita allo stand Ersa Zannier: le aziende hanno dimostrato di avere forza « Necessario puntare sulla sinergia, in forma sostenibile, tutelando il territorio». Oggi Vinitaly chiude i battenti, ma l’edizione della ripartenza, dopo due stagioni di stop forzato causa Covid, sarà ricordata a lungo. Nello stand Ersa, che raggruppa 77 aziende regionali e negli altri stand dei vignaioli friulani, si respira soddisfazione per come sono andate le cose. Ieri a far visita al padiglione 6 della fiera di Verona è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini.
Fonte, Messaggero Veneto.
La cantina di Rauscedo si rifà il look Zuliani: puntiamo tutto sulla qualità.
La cantina di Rauscedo presenta in grande stile i nuovi packaging allo stand al Vinitaly. A fare gli onori di casa il presidente Antonio Zuliani affiancato dai due vice Michele D’Andrea e Fabio D’Andrea e dal consiglio di amministrazione intervenuto per l’occasione. Zuliani ha rimarcato quanto sia importante la squadra per raggiungere traguardi come quelli del Sauvignon (2 medaglie d’oro al Concours mondial du Sauvignon e rivelazione italia) e ha ringraziato tutto lo staff aziendale. «Non vogliamo abbandonare il passato ma vogliamo essere attuali e sostenibili. Lo dobbiamo alla collettività e alle nuove generazioni – ha detto il presidente – che erediteranno la tradizione sapiente che a Rauscedo si tramanda per anni e di famiglia in famiglia.
Fonte, Messaggero Veneto.
Il Verduzzo Cratis al top tra i vini dolci.
In pieno Vinitaly un bel riconoscimento alla viticoltura friulana. Grande soddisfazione all’azienda Scubla di Ipplis per essersi aggiudicata il primo posto in Italia, e per la seconda volta consecutiva, nella categoria vini dolci nella classifica realizzata dalla prestigiosa rivista Gentlemen (Milano Finanza). Il Verduzzo Cratis 2018 ha conseguito il primato nazionale per i vini dolci.
Fonte, Messaggero Veneto.
Il mondo del vino fa squadra e punta a nuovi traguardi.
Soddisfazione per i risultati ottenuti allo stand a Verona Ieri la visita del governatore: «Dalla sinergia nel comparto benefici per tutti» Oggi Vinitaly chiude i battenti, ma l’edizione della ripartenza, dopo due stagioni di stop forzato causa Covid, sarà ricordata a lungo. Nello stand Ersa, che raggruppa 77 aziende regionali e negli altri stand dei vignaioli friulani, si re spira soddisfazione per come sono andate le cose. Ieri a far visita al padiglione 6 della fiera di Verona è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, accompagnato dall’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Bini. Soddisfazione è stata espressa dal governatore che ha visitato gli stand delle aziende insieme all’assessore regionale alle risorse Agroalimentari Stefano Zannier..
Fonte, Piccolo.
Vinitaly esalta la tradizione della Berlucchi – Il «patto del vino»: appoggio compatto da imprese e politica.
Si moltiplicano le adesioni per il manifesto programmatico Il «patto del vino»: appoggio compatto da imprese e politica La produzione made in Italy: anche il ministro del Turismo Garavaglia mette la firma sui cinque punti proposti dal nostro gruppo editoriale `I La vera priorità è la promozione unitaria del brand nazionale Massima? Garavaglia Ministro del Turismo Manuela Tievisani. La promozione unica del vino made in Italy è considerata senza dubbio la priorità tra i cinque punti del Patto del Vinitaly, un manifesto a tutela del vino italiano proposto dal gruppo Athesis e sottoscritto in questi giorni dai più alti esponenti del governo, parlamentari e politici del territorio, ma anche da produttori di vino e rappresentanti di consorzi e associazioni di categoria.
Fonte, Brescia Oggi.
Cantine under 35: la Lombardia si conferma dinamica e vivace.
Oltre 200 le aziende vitivinicole gestite da imprenditori giovani Cantine under 35: la Lombardia si conferma dinamica e vivace N Sono oltre 200 le imprese vitivinicole gestite da giovani under 35 in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati registro imprese in occasione della degustazione di vini organizzata dai giovani imprenditori a casa Coldiretti a Vinitaly, con una selezione dei prodotti delle nuove generazioni di viticoltori provenienti da tutta Italia, tra cui anche il Lugana. Ai giovani titolari di impresa – precisa la Coldiretti regionale – si sommano poi tutti quei ragazzi e ragazze che lavorano nelle vigne e nelle cantine delle aziende agricole di famiglia. In Italia – afferma la Coldiretti – sono oltre 5.500 i giovani under 35 che possiedono una vigna, dove sono spesso impegnati a produrre vini di alta qualità.
Fonte, Brescia Oggi.
La piattaforma U-Label certifica le etichette.
Vinitaly lancia la piattaforma digitale U-label, risposta del mondo del vino all’offensiva portata avanti in sede europea da salutisti e ambientalisti contro il consumo di alcolici. In 24 lingue, consentirà di fornire ai consumatori, in modo chiaro e trasparente, tutte le indicazioni nutrizionali e la lista degli ingredienti dei vini. La piattaforma prevede il rilascio di un QR Code per ciascun prodotto registrato. Una volta inquadrato con lo smartphone il QR Code presente sull’etichetta, il consumatore potrà accedere alle informazioni organolettiche e nutrizionali del prodotto, ai messaggi sul consumo responsabile e all’etichettatura ambientale degli imballaggi. U-label nasce in partnership con le associazioni europee Comité Vins e Spirits Europe; garantisce la privacy dei consumatori: non dispone di funzioni di tracciamento, se non quelle di geolocalizzazione per favorire la consultazione in base alla lingua.
Fonte, Brescia Oggi.
Intervista a Mattia Vezzola – «I grandi rosè nascono solo dalla viticoltura dedicata».
A Valtènesi «produce rosé da più di 100 anni: Jma il nostro vero valore è che noi piantiamo le vigne appositamente per fare questo vino. Ed i grandi rosé nascono solo da una viticoltura dedicata». Così Mattia Vezzola, enologo di fama internazionale e leader dell’azienda agricola Costaripa di Moniga, ha raccontato ieri a Casa Athesis la terza via del vino bresciano e italiano: non solo bianco o rosso ma anche e sempre di più rosa, a cavalcare l’onda di un trend di consumi ormai da tempo in crescita esponenziale. «Le previsioni dicono che nei prossimi tre anni ci sarà un salto nella produzione mondiale da 27 a 30 milioni di ettolitri.
Fonte, Brescia Oggi.
Intesa Sanpaolo sul futuro della filiera.
Per il vitivinicolo italiano scenario più complesso a causa della guerra Ucraina-Russia. I tuttavia, per le produzioni tricolore la domanda potrà giovarsi dell’effetto positivo della fase di riapertura post-pandemia: sui principali sbocchi commerciali del vino Made in Italy le attese sui consumi rimangono orientate in positivo, grazie alla riattivazione delle attività sociali e dei movimenti turistici. Questi gli esiti del report della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, «Filiera vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0» presentato a Vinitaly.
Fonte: Brescia Oggi.
San Martino Doc cresce e torna protagonista.
Nella grande arena di Vinitaly, travoha da mille suggestioni, eventi, proposte, appuntamenti, ha trovato posto anche il San Martino della Battaglia Doc, piccola grande chicca dell’enologia bresciana protagonista ieri di una masterclass ospitata al Palaexpo Regione Lombardia: l’occasione ideale per riscoprire un vino che, dopo un lungo periodo di sostanziale oblio, è protagonista ormai da qualche annodi un’ondata di rinnovato interesse. II risultato è che i numeri sono in crescita. «Nel 2021 siamo arrivati a una produzione complessiva di 84 mila bottiglie, il doppio rispetto alle 42 mila del 2017 — spiega Gilberto Castoldi, leader dell’azienda agricola Cobue di Pozzolengo, referente della denominazione-. Ma l’obiettivo, con la vendemmia 2022, è quello di raggiungere quota 100 mila».
Fonte: Brescia Oggi.
Berlucchi e l’eredità di Franco: la continuità chiamata Ziliani.
Casa Athesis gli eredi dell’enologo che creò e rese famose le bollicine dell’ovest bresciano Berlucchi e l’eredità di Franco: la continuità chiamata Ziliani Arturo, che con Paolo e Cristina ha raccolto il testimone del padre: «Il Franciacorta ha aumentato i volumi ma il 2022 è un’incognita» l’luudio. La storia delle bollicine di Franciacorta sul palcoscenico di Vinitaly: fra gli ospiti di Casa Athesis ieri anche la Guido Berlucchi di Borgonato, fra i più importanti brand italiani del vino, cantina storica dalla quale è partita la rivoluzione che ha trasformato la Franciacorta nel territorio italiano di riferimento per le bollicine metodo classico. Era infatti il 1961 quando Franco Ziliani, allora giovane e promettente enologo, riuscì a produrre per Berlucchi il primo Pinot di Franciacorta.
Fonte: Brescia Oggi.
Le aziende fanno i conti con rincari e nuove “mode”
In vetrina anche la banina Panizzar Le aziende fanno i conti con rincari e nuove “mode” Chiude oggi a Verona Vinitaly, la più importante Fiera del vino in Italia. Tra nuove mode e preoccupazioni per i rincari energetici e delle materie prime, il mondo del vino si è ritrovato in presenza dopo due anni di sospensione causa Covid. La tendenza, anche per il vino di San Colombano, presente al Vinitaly con l’azienda Panizzari, è quella di un aumento dei prezzi del prodotto tra il 5 e il 25 per cento: aumento indotto dai rincari dei costi energetici e quindi di produzione, ma anche del vetro, che da inizio dell’anno ha già visto un incremento del prezzo di circa il 20-25 per cento. Intanto però arrivano anche buone notizie. Secondo una ricerca Enpaia-Censis presentata al Vinitaly, il pubblico giovane che apprezza il vino è passato dal 48,8 per cento del 1993 al 53,2 per cento.
Fonte: Cittadino di Lodi.
Imprese vitivinicole in Lombardia: sono 200 quelle gestite da giovani.
Sono oltre 2001e imprese vitivinicole gestite da giovani under 35 in Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati registro imprese in occasione della degustazione di vini organizzata dai giovani imprenditori a casa Coldiretti a Vinitaly, con una selezione dei prodotti delle nuove generazioni di viticoltori provenienti da tutta la Penisola, tra cui anche il Lugana lombardo. Ai giovani titolari di impresa, precisa la Coldiretti regionale, si sommano poi tutti quei ragazzi e ragazze che lavorano nelle vigne e nelle cantine delle aziende agricole di famiglia. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano «è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che imprimono una svolta innovatrice».
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Vinitaly, Gerry Scotti brinda I rossi d’Oltrepo in vetrina.
Si chiude nel segno di Lino Maga la 54esima edizione del Vinitaly di Verona. Oggi, ultimo giorno della rassegna, sarà infatti presentato in anteprima il docufilm che racconta il decano dei vignaioli oltrepadani, scomparso a gennaio, dalla sua viva voce e dai ricordi di chi gli è stato sempre accanto: il documentario è prodotto da 11 Quattro con la regia di Ermanno Bidone e la collaborazione tecnica di Storytells. L’appuntamento è alle 10.30 nel padiglione del ministero delle Politiche agricole, alla presenza del sottosegretario Gianmarco Centinaio, del sindaco di Broni Antonio Riviezzi e del figlio di Maga, Giuseppe, che guida l’azienda di famiglia.
Fonte: Provincia – Pavese.
Vini, l’export italiano cresce ancora I leader francesi ora sono più vicini.
Filiera agro-alimentare Emerge un forte potenziale nei mercati asiatici Ma preoccupa l’aumento dei costi della logistica Le quote di mercato per l’export di vino italiano sono in aumento e si assottigliala distanza con i francesi. Già nel 2020 l’Italia è riuscita a guadagnare quote sui mercati internazionali: da un gap rispetto alla Francia pari a 17 punti percentuali nel 2008 si è scesi a 11,3% nel 2019 e a 8,4% nei 2020. La tendenza del 2021 sembra continuare in positivo secondo quanto emerso a Vinitaly a Verona nel convegno “Filiera Vitivinicola. Le nuove sfide in un contesto 4.0” promosso da Intesa Sanpaolo. È inoltre emerso il forte potenziale per i vini italiani sui mercati asiatici di Giappone e Cina Per raggiungerli diventano fondamentali gli investimenti nel digitale sia per i processi produttivi con la transizione ad una Agricoltura 4.0, sia nel marketing digitale e nell’e-commerce, sfruttando la visibilità delle enoteche on-line, particolarmente importanti nel contesto frammentato della filiera vitivinicola italiana.
Fonte: Provincia Como.
La vetrina del Vinitaly rilancia “Terre lariane” «Cento vini differenti».
Verona Il consorzio dell’Igt raggruppa oggi 22 aziende per un totale di 130 ettari di zone coltivate. Il Vinitaly, occasione per farsi conoscere. Ma il vero obiettivo è farsi apprezzare dai propri concittadini. Alla fiera di Verona, tornata dopo due anni di stop forzato, il Consorzio dell’Igt Terre lariane si è presentato per il decimo anno consecutivo. Il Vinitaly è stato quindi l’occasione di fare un po’ il bilancio di questo periodo, ma anche di guardare al futuro. «In questo momento – spiega la presidentessa Claudia Crippa – il Consorzio conta di 22 aziende, per un totale di circa 130 ettari. La cosa bella è che abbiamo vinificato ben 62 etichette solo all’interno della cooperativa, a queste si aggiunga la produzione di quelle aziende che vinificano nella loro cantina di proprietà. Quindi sicuramente arriviamo attorno ai 100 vini differenti.
Fonte: Provincia di Lecco.
Appelli di gusto – A Verona tanti “noi” per tornare a sperare.
Leonardo Chiruzzi si è messo a disposizione subito: ha un’azienda di autotrasporti a Bemalda (Matera) ed ha mandato un suo pullman in Romania a prendere mamme e bambini, che poi verranno ospitati in Puglia. E così Francesco Ottoboni, che da Alessandria è partito con dei furgoncini per recuperare altre vite. Guardo e riguardo la foto che Antonella Manuli, vignaiola in Maremma, m’ha inviato sul cellulare. C’è lei accanto a due giovani raga e con tre bambini, uguali a quelli che puoi incontrare ai giardini, che reggono una bandiera gialla e blu. Sono arrivati dall’Ucraina e ora sono nel suo BeB a Montemerano: le giovani madri sorridono, i bambini sono spaesati.
Fonte: Avvenire.
«Pica», la tecnologia nel grappolo.
Una «piattaforma integrata cartografica agriviticola»: la utilizza dal 2010 Cavit, consorzio di 11 cantine sociali trentine, per mappare e gestire i vigneti in modo sostenibile. Il risultato? «Qualità anche sui grandi numeri» «PICA», «Ci chiamano “il gigante di Ravina”, ma Ravina è pur sempre una frazione di Trento». La battuta è di Enrico Zanoni, classe 196o, dal 2009 direttore generale di Cavit, Cantina viticoltori Trentino, consorzio che riunisce n cooperative, 6.35o ettari di vigneti e 5.25o vignaioli della regione. Oltre 6o milioni di bottiglie all’anno, un fatturato consolidato 2020/2021 di 271 milioni di euro — più 29 per cento sull’esercizio precedente — e vini pensati per tanti pubblici: la grande distribuzione, l’estero (i cosiddetti low alcohol che piacciono agli americani), le enoteche e la ristorazione.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Gaglioppo.
Resistente a gelate e salinità, è un vitigno rustico, molto diffuso in Calabria, da cui deriva oggi un rosso armonico, risultato di 50 anni di studi. Mezzo secolo per il Gaglioppo moderno. La nuova vita di questo autoctono rosso calabrese si intreccia con quella della famiglia Librandi. Una cantina fondata a Cirò Marina, provincia di Crotone, da Raffaele, che nel 1974 ha lasciato la cattedra di insegnante di matematica per dedicarsi al vino della sua regione, e fatta decollare dai figli Tonino e Nicodemo. Ora alla guida ci sono i due figli di Nicodemo, Paolo e Raffaele, assieme ai cugini Francesco e Teresa. Nicodemo ha 77 anni, «ma è molto attivo e si diverte», racconta Paolo. Uno dei loro vini di punta è, dagli anni Ottanta, il Gravello, un assemblaggio di Gaglioppo e Cabernet.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
La cella e la vigna: Cuffaro e Cosentino si buttano sul vino – Dalla cella alla vigna: arriva il vino di Cuffaro e Cosentino.
Dovesse servire una ulteriore conferma della dimensione etilica della politica italiana, viene in soccorso la leggendaria edizione del Vinitaly 2022. Quando la politica si dà alla vendemmia Dalla cella alla vigna: arriva il vino di Cuffaro e Cosentino Alla manifestazione di Verona hanno trovato la giusta considerazione i calici di due sfortunati protagonisti della recente storia del Paese. C’è la cantina `Napoleone” di Nicola Cosentino, già sottosegretario berlusconiano, e ci sono i vini biologici siciliani delle “Tenute Cuffaro”, dove per Cuffaro si intende Salvatore, ex governatore dell’Isola. I due, Nick ‘o mericano e Totò Vasa Vasa, hanno condiviso oltre alle fortune politiche e alla passione per i filari, anche la frequentazione delle patrie galere.
Fonte: Il Fatto Quotidiano.
I ricavi di Lvmh balzano del 29% anche nel primo trimestre 2022 – Cina e Ucraina non frenano Lvmh.
Nel primo trimestre il colosso del lusso ha messo a segno vendite per 18 miliardi di euro (+29%) trainate dal successo delle case di moda, soprattutto Louis Vuitton e Dior. Tiffany e Bulgari spingono la gioielleria a+24 %. Federica Camurati Eccellente inizio anno per Lvmh, trainato ancora una volta dalla performance delle case di moda. Grazie a una crescita del 35% dei ricavi della divisione Fashion e leather goods, ammontati a 9,12 miliardi di euro, il colosso francese del lusso ha messo a segno nel primo trimestre 2022 un fatturato di 18 miliardi di euro in aumento del 29% annuo. A dispetto delle continue perturbazioni legate alla crisi sanitaria e di un contesto segnato dai drammatici eventi in Ucraina, tutti i segmenti hanno riportato incrementi double-digit a eccezione dei Wines e spirits (+8%), che continuano a riscontrare problemi di approvvigionamento.
Fonte: MF Fashion.
La tempesta perfetta.
Il boom dei prezzi delle materie prime importate e dell’energia riduce i margini delle aziende ora costrette ad aumentare i listini per restare a galla. I primi effetti sui dolci pasquali, ma anche l’acqua minerale e il vino, tra plastica, vetro e trasporti, diventeranno più cari. Come raccontano queste tre storie industriali. Sarà un pranzo pasquale più costoso quello che aspetta gli italiani tra qualche giorno. Colpa della guerra in Ucraina, ma anche dei rincari delle materie prime decollati durante la pandemia di Covid-19 e proseguiti con slancio sull’onda del conflitto nell’Europa dell’Est. «Pensavo di aver visto il peggio con l’epidemia, invece ora arriva la Madre di tutte le inflazioni» commenta Alberto Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonima azienda dolciaria, 185 milioni di fatturato e 500 addetti.
Fonte: Panorama.
Arriva dai giovani la spinta che serve – Viticoltura, viene dai giovani l’accelerazione per l’economia del Paese e l’occupazione al Sud.
Viticoltura, viene dai giovaní l’accelerazione per l’economia del Paese e l’occupazione al Sud 11 31% delle aziende guidate da under35 esporta all’estero. contro i120% della media delle aziende vitivinicole. In cantina e nel vigneto c’è posto per le donne e i giovani imprenditori agricoli, due categorie particolarmente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia e ora aggravata dalla disastrosa guerra. Il vino, infatti, nonostante le difficoltà del momento, con croati di produzione stellari, resta un prodotto di alta attrattività per le giovani leve. Non solo assicura redditi interessanti (oltre 13 miliardi il fatturato 2021), ma è il simbolo di come vuole essere l’agricoltura dei prossimi anni: sostenibile, incardinata nel territorio e multifunzionale. La bottiglia diventa così un concentrato di ricerca, tecnologia, cultura e business con stretti legami con il turismo.
Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.
La “diplomazia delle bollicine” per ottenere consensi al Sud.
Il governatore leghista Zaia sceglie la platea del Vinitaly di Veneta per lanciare un messaggio ai siciliani. «Vogliamo far emergere le La terra del Nordest produzioni del Passito di resta la prima Pantelleria, come facciamo regione italiana per il Prosecco» per produzione di vino, chissà se un giorno verrà ricordata come la “diplomazia delle bollicene”, per ottenere consensi al Sud da parte del Veneto, che da anni cerca inutilmente la strada verso l’autonomia. Di certo il governatore leghista Luca Zaia ha scelto la platea del Vinitaly di Verona per lanciare un messaggio alla Sicilia. Lo ha fatto in un momento in cui tutti i leader politici stanno cercando una visibilità grazie alla manifestazione che è tornata in cartellone dopo le chiusure da Covid.
Fonte: Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia.
Vinitaly. È record di grandi acquirenti esteri a quota 25mila – Vinitaly record: 25mila buyer esteri Giù i visitatori, assenti russi e cinesi.
Alimentare La storica rassegna veronese è tornata in presenza dopo due anni di pandemia Danese: «Continueremo nell’azione propulsiva perle imprese enologiche» Giorgio dell’Orefice Presenze record di buyers stranieri al Vinitaly 2022. La manifestazione clou del vino italiano è tornata in presenza dopo due anni di stop causa pandemia e ha registrato risultati inaspettati. Ma non è stata semplicemente una manifestazione affollata, anzi, il numero totale di visitatori e wine lovers come da anni chiesto dalle imprese espositrici e come da tempo promesso (e non sempre mantenuto) dagli organizzatori, stavolta si è davvero ridotto. Le prime cifre parlano di un calo del pubblico tra i padiglioni di oltre i120%. Mentre al tempo stesso – altro aspetto auspicato dalle cantine – è cresciuto in fiera il numero di buyers, degli acquirenti professionali, soprattutto stranieri.
Fonte: Sole 24 Ore.
Il dossier Giovani-vino un rapporto nel segno della qualità.
Il vino si conferma come un prodotto strategico per l’economia italiana, con un sensibile incremento dei suoi consumatori tra i giovani, che scelgono comunque di bere in maniera responsabile e vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perché percepito come garanzia di qualità. La quota di italiani che beve vino è in calo, erano il 58% nel 1993, sono il 55,5% nel 2020. Nello stesso arco di tempo, preso in considerazione dalla ricerca, la quota di giovani che beve vino è salita dal 48,7% al 53,2%, mentre quella che beve più di mezzo litro al giorno è scesa in picchiata dal 3,9% a meno dell’1%. E quanto emerge dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo «Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino», presentato al centro congressi del Vinitaly a Verona. Tra i giovani che consumano vino, il 713,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri Il dossier Giovani -vino un rapporto nel segno della qualità al giorno e il 17,3% solo stagionalmente.
Fonte: Verita’&Affari.
Da Intesa 8 miliardi alle pmi agroalimentari.
In occasione di un convegno organizzato a Vinitaly, Intesa Sanpaolo ha annunciato di mettere a disposizione delle pmi dell’agroalimentare nel suo piano d’impresa 2022-2025 ben otto miliardi di nuovo credito a medio e lungo termine. Durante il convegno è emerso che lo scenario per le imprese italiane del vino è diventato molto più complesso dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. La filiera è particolarmente esposta all’aumento dei prezzi degli input produttivi, in primis quelle energetici. Rincari hanno subito anche altri prodotti fondamentali come fertilizzanti, alluminio, vetro e packaging in cartone o in legno.
Fonte: Verita’&Affari.
Prosecco contro Prosek ora Zaia chiede i danni – La battaglia (europea) di Zaia sul Prosek.
Sulla vicenda Prosecco Prosek bisogna cambiare strategia e passare dalla difesa all’attacco. II governatore del Veneto è sicuro: «Dobbiamo andare all’attacco contro la menzione speciale del Prosek chiedendo i danni. Rovesciamo la visione e facciamo togliere quel nome dalle etichette croate». a pagina 2 La battaglia (europea). di Zaia sul Prosek Il governatore: «11 nome è nostro, dobbiamo difendere il Prosecco da quella menzione speciale chiedendo i danni. Via quel nome ingannevole dalle etichette croate». Sulla vicenda Prosecco-Prosek bisogna cambiare strategia e passare dalla difesa all’attacco. II presidente del Veneto l’aveva già anticipato domenica a un incontro con l’europarlamentare ed ex ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
A causa della guerra, 35% di costi in più in cantina.
Analisi di Coldiretti al “Vinitaly” di Verona. Gli incrementi per le imprese del vino, in termini assoluti, sono in media di quasi 7 mila euro. A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano, con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. L’allarme, al “Vinitaly” di Verona, arriva da Coldiretti, secondo cui le imprese del vino devono far fronte ad incrementi medi di 6.886 euro. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro – spiega la Coldiretti – costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% e per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35%e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.
Fonte: Unione Monregalese.
Vino, il manifesto di Verona – Imprese e politica sottoscrivono il manifesto di Verona.
Vola l’iniziativa proposta da «L’Arena». Rincari, le aziende reagiscono. E In città nasce la Fondazione per un museo Vino, il manifesto di Verona Dal ministro Garavaglia, alle imprese e associazioni di categoria: firmato il patto a tutela dei prodotti italiani La promozione unica del vino made in Italy è la priorità tra i cinque punti del Patto del Vinitaly, un manifesto proposto da L’Arena e sottoscritto dai più alti esponenti del governo, parlamentari e politici. Ieri è arrivata l’adesione del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, della deputata Alessia Rotta, del presidente di Veronafiere Maurizio Danese e del direttore generale Giovanni Mantovani. Oltre a produttori e rappresentanti di consorzi. Ed è pronta a nascere una Fondazione per il Museo del Vino. Verona è sempre più capitale. Trevisani, Zanetti e Mazzara.
Fonte: Arena.
Rincari, le aziende reagiscono Taglio costi, risparmi e sinergie.
A fronte della difficile congiuntura si razionalizzano le risorse e si ottimizzano i processi Rincari, le aziende reagiscono Taglio costi, risparmi e sinergie L’incertezza frena gli investimenti e intanto si imbottigliano solo grandi quantità di vino Gladich: «In gruppi di aziende acquisteremo vetro, cartone e materiali per packaging» Consorzio Garda Doc: «Le cantine, pur attente alle risorse offerte dai bandi, stanno alla finestra». Caro materie prime, da mesi sempre più scarse, costo dell’energia, in ascesa incontrollata e problemi nella logistica e trasporti. Un contesto con cui le imprese della filiera del vino si misurano da mesi e che si è aggravato da fine febbraio con la guerra in Ucraina, che ha compresso, se non azzerato, l’export diretto anche a Russia e Bielorussia. Lo scenario denso di incognite spiega la ragione perla quale la voglia di investire stia scomparendo, come ha evidenziato il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che a Vinitaly ha riferito dei tanti bandi regionali deserti.
Fonte: Arena.
I vini solidali antidoto contro guerra e crisi.
L’economia sociale che ruota intorno al mondo del vino può generare l’antidoto contro guerra e crisi. A dimostrarlo sono 2.000 aziende agricole italiane orientate al welfare rigenerativo, curando vigneti e producendo vini in quasi la metà dei casi. Hanno superato due annidi emergenza sanitaria e ora resistono agli effetti del conflitto in Ucraina. Anche di questo si è parlato al Vinitaly con Cia-Agricoltori Italiani che, nella 54ma edizione del salone, ha confermato l’evento con la sua Ong ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo e il Forum nazionale agricoltura sociale. I vini solidali, in ascesa negli ultimi 10 anni prima della pandemia e con volumi e valore in aumento, del 1 0% e del 5%, hanno conquistato dal 2019 quote importanti di interesse con la scelta degli italiani di un’etichetta solidale ogni tre acquistate.
Fonte: Arena.
Tra energia e digitalizzazione Come cambiano le nostre cantine.
Il Vinitaly è anche sostenibilità. Un occhio attento all’ambiente e alla produzione di energia rinnovabile. Il tutto senza mettere in secondo piano un aspetto fondamentale: l’imprenditorialità. Anche di questo si è parlato a Casa Athesis, spazio del nostro gruppo editoriale in fiera. Ieri pomeriggio sono intervenuti Luca De Rosa, presidente di Global Power Spa e amministratore unico di Global Power Plus e Francesco Masini, responsabile comunicazione marketing Vecomp. Masini ha spiegato che Vecomp è azienda informatica che commercializza software gestionali e che ha una propria business unity tutta dedicata al mondo vitivinicolo. «Per risparmiare ci rendiamo conto di quanto serva l’intelligenza. A Vinitaly stiamo portando questo concetto: tutto quello che vediamo esposto, questa fiera, è frutto di un progetto imprenditoriale.
Fonte: Arena.
«Verona sarà hub nazionale per il mondo dell’enoturismo».
Entro poche settimane nascerà la Fondazione Muvin. Corsi: «Un sogno che sta diventando realtà» «Verona sarà hub nazionale per il mondo dell’enoturismo» Il ministro Garavaglia entusiasta dell’idea del Museo del Vino alle Gallerie Mercatali Un progetto 4.0 da realizzare in 30 mesi. «C’è una voglia di Italia pazzesca nel mondo». Il museo del vino per dare una spinta in più. Per portare Verona ad un livello ancora più alto e per rendere la nostra città un punto di riferimento internazionale. Nasce la Fondazione Muvin-Ecomuseo internazionale del vino», che verrà realizzato negli spazi delle Gallerie Mercatali a Veronafiere. Un progetto importante che ha trovato il pieno appoggio del ministro per il turismo Massimo Garavaglia.
Fonte: Arena.
Una fondazione per sostenere il museo del vino – Una fondazione per il museo del vino.
Una fondazione per il museo del vino Il «MuVin» sorgerà di fronte alla fiera. Il ministro Garavaglia: «Appoggiamo il progetto al 100%» II progetto • II museo del Vino è un progetto portato avanti per primo dal consigliere regionale della Lega Enrico Corsi.Dovrebbe sorgere alle Gallerie Mercatali davanti alla fiera, e questo già lo si sapeva, ma ora il Museo del Vino, idea lanciata e portata avanti dal consigliere regionale leghista Enrico Corsi, ha anche un nome: si chiama «MuVin», e a dargli vita sarà una fondazione che nascerà il prossimo 27 aprile con la sigla dell’atto costitutivo all’università di Verona. L’annuncio ieri a Vinitaly alla presenza del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, dell’Ad di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo -, Roberta Garibaldi, e del presidente del Comitato promotore, il professor Diego Begalli direttore del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona.
Fonte: Corriere di Verona.
Il rilancio del Soave che vuol tornare a essere «il bianco d’Italia».
I produttori: «Primo passo consolidarci nel Veronese» Wolfgang Raifer Il 50% delle bottiglie è destinato all’estero, il riposizionamento deve partire da casa nostra Tra gli stand. Una pietra miliare nella storia dell’enologia italiana e una denominazione tra le più antiche d’Italia che si estende su 7000 ettari vitati in 13 comuni dell’Est Veronese. Per il Soave questo Vinitaly rappresenta l’occasione per capire cosa fare per tornare ad essere «il bianco d’Italia» come ai bei tempi: «Innanzitutto, dobbiamo tornare ad essere il “bianco di Verona”, il vino della città. L’export (è il 45% della produzione, Germania e Regno Unito i due mercati principali, va benissimo, ma qualificarci e consolidarci sul mercato interno faciliterà anche la nostra competitività all’estero» sottolinea Igor Gladich, dal i° marzo direttore del Consorzio; un consorzio «allargato» in un’operazione sinergica che apre le porte della Casa del Vino di Soave ai consorzi di Lessini Durello, Arcole e Merlara..
Fonte: Corriere di Verona.
Promosso o bocciato? I vignaioli divisi sul Vinitaly di Verona – Vinitaly addio?
Il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco conferma: “Per noi sarà l’ultimo” Ma altre cantine di Langhe e Roero promuovono la fiera a Verona e pensano già al 2023. eno di dieci giorni fa, dal palcoscenico di Grandi Langhe alle 0gr torines , il presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco, Matteo Ascheri, aveva lanciato una freccia dritto al cuore del Vinitaly veronese. «Meglio il centro di Torino che la periferia di Verona» aveva detto Ascheri, annunciando che per lui l’edizione 2022 sarebbe stata l’ultima. Ieri, seduto nel suo stand in mezzo al padiglione Piemonte, il presidente del Consorzio conferma: «Noi scendiamo dalla giostra. L’aria che si respira qui è stanca: è un rito che si ripete con fatica, anche se è stato fermo per due anni».
Fonte: Stampa Cuneo.
Vino, l’exploit delle donne «Ma la guerra si fa sentire».
Chiude oggi la 57esima edizione del Vinitaly› Nonostante l’ottima performance del 2021 che ha visto la presenza di 110 produttori pugliesi l’anno si apre con export e produzione in calo La ripresa c’è ma la paura che la guerra riesca dove la pandemia aveva fallito, paralizzando il settore, resta tanta. II Vinitaly chiude oggi un’edizione particolarmente riuscita ma anche la Puglia torna a casa con tanta speranza. E dati alla mano non c’è da meravigliarsi. IL 57esimo appuntamento con la fiera veronese, da quest’anno tornata in presenza dopo la pandemia, non solo consacra nei numeri la ripresa del settore ma afferma a tutte le latitudini anche che il mondo del vino vive una fase di effervescenza che non si vedeva da tempo e non solo a causa delle bollicine che hanno conquistato anche i più ortodossi. Molto di quello che accade dipende da una ormai costante presenza giovanile tra gli imprenditori: un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna, che è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35, spiegano da Coldiretti.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
I vicentini: siamo ai livelli produttivi di pre-pandemia – I produttori adesso sorridono «Si è tornati a prima del Covid».
Tra le aziende beriche si respira un’atmosfera di ritrovato entusiasmo e voglia di ripartire I produttori adesso sorridono «Si è tornati a prima del Covid» «La ripartenza in presenza non ha prezzo, è ossigeno che rigenera» «Soltanto guardandolo negli occhi capisci se un cliente è soddisfatto» Stefano Tonw.wni SS Viticoltori, enologi e operatori che si ritrovano e si salutano come vecchi amici che non si vedono da anni. È la scena più frequente, in questo Vinitaly del ritorno “dal vivo”. E i buyer stranieri presenti – numerosi ma ancora non folla – sembrano respirare anche loro questa atmosfera di ritrovato entusiasmo. «La prima richiesta di appuntamento, il giorno dell’apertura, ci è arrivata dalla Nuova Zelanda».
Fonte: Giornale di Vicenza
Giovani e vino: aumenta chi cerca la qualità. Un agricoltore under 35 su 10 ha una vigna.
Secondo una ricerca Censis per Enpaia, i giovani consumatori sono aumentati più della media. Coldiretti: la vite è la coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35. I giovani apprezzano sempre di più il buon vino e hanno un approccio al consumo consapevole e responsabile. E vedono nell’italianità il principale criterio di scelta, perché percepita come garanzia di qualità. Anche da questo punto di vista, il vino si conferma strategico per il made in Italy. Sono alcuni degli elementi di riflessione messi in luce dal Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Allarme vino: “Manca il vetro per le bottiglie, produzione a rischio”.
La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze commerciali ed industriali per le cantine. La denuncia del direttore del Gruppo Caviro: “Sono dei fornitori fondamentali, c’è il pericolo di un forte calo del fatturato”. Il conflitto in Ucraina ha avuto (e sta avend) ripercussioni su diversi settori, mettendo a rischio anche quello vinicolo: a causa della carenza di vetro per le bottiglie, c’è il pericolo di una perdita importante di fatturato. Conseguenze drammatiche denunciate da SimonPietro Felice, direttore generale Gruppo Caviro, colosso cooperativo da 390 milioni di euro di fatturato, di fatto la più grande cantina in Italia: “Il conflitto tra Russia e Ucraina ha avuto diverse conseguenze di natura commerciale, industriale e operativa. Una problematica forte è stata a livello industriale perché la Russia è da sempre uno dei principali fornitori di soda che è fondamentale nella produzione del vetro e l’Ucraina ha due importanti stabilimenti di vetro che sono stati abbandonati perché i lavoratori sono andati in guerra”.
Fonte: Today.
Vino, il siciliano Giovanni Giardina nominato fra i 5 ambasciatori del Cervim.
L’enologo siciliano Gianni Giardina nominato ambasciatore della viticoltura eroica. La figura istituita dal Cervim (Centro ricerche, studi e valorizzazione della viticoltura montana) che ha fatto il suo debutto quest’anno al Vinitaly. Giardina, agrigentino, è funzionario dell’Irvo, ex vice presidente dell’Organizzazione nazionale assaggiatori vino, degli assaggiatori di grappe e acqueviti, componente del Comitato nazionale vini Dop–Igp e della Commissione di degustazione d’appello dei vini Docg e Doc presso il ministero delle Politiche Agricole. Con lo scopo di promuovere la viticoltura ed i vini eroici, il Cervim ha presentato al Vinitaly, presso lo spazio della Regione Siciliana, le figure di ambasciatore. Sono stati conferiti riconoscimenti a personalità che si sono particolarmente distinte per passione ma soprattutto per competenza, proprio in questo tipo di viticoltura.
Fonte: Giornale di Sicilia.
Vino, boom di ricerche online per rosati e prosecco. Ma i rossi battono tutti.
In base all’analisi condotta da Idealo, negli ultimi 12 mesi le ricerche online per la categoria vini sono cresciute del 16,3%. La passione per il vino cresce online a un ritmo mai raggiunto prima. In particolare, nell’eterna lotta tra bianco e rosso che, negli ultimi 12 mesi, hanno registrato incrementi di interesse in misura pari, rispettivamente, al 31,9% e al 3,5%, a sorprendere è soprattutto il boom di ricerche sui vini rosati (+115,5%) e sul prosecco (+179%).
Fonte: la Repubblica.
Francesco Zonin: «I nostri nuovi vini tra Toscana e Friuli. E Kylie Minogue come testimonial».
Nel salotto di Cook a Vinitaly Francesco Zonin, di Zonin1821, racconta i nuovi vini dell’azienda tra Toscana e Friuli. E la collaborazione con Kylie Minogue.
Fonte: Corriere Tv – Corriere della Sera.
Vino e distillati, costi schizzati del 35%: mancano bottiglie, tappi, capsule, vetri. La guerra “bombarda” i produttori.
Perdite di fatturato notevoli, tra Kiev e Mosca le produzioni di soda e vetri e degli accessori come le gabbiette per gli spumanti sono pressoché bloccate. La guerra in Ucraina ha fatto schizzare del 35% i costi per il vino, i distillati e i liquori italiani con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. È l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Vinitaly, un fattore che interessa molte aziende del vino, della grappa, dei liquori a Nordest.
Fonte: Il Gazzettino.
Vinitaly: Consorzi vino vigilantes sostenibilità terreni Doc.
La sostenibilità è il tema del momento, a partire dalla politica comunitaria. E l’Italia del vino si è mossa prima e meglio di molti altri Paesi, come attesta il progetto del 2015 di Federdoc e Gambero Rosso che, in partnership con altri soggetti sensibili all’argomento, diedero vita a Equalitas, una società con il compito preciso di predisporre uno standard di sostenibilità basato sui tre pilastri fondamentali della sostenibilità stessa: sociale, ambientale ed economico. L’edizione Vinitaly 2022, ha evidenziato non solo l’importanza di una sfida dalla quale dipendono gli equilibri del nostro pianeta ma anche il ruolo che in questo contesto è stato e continua ad essere svolto dai Consorzi di Tutela, autentici guardiani del territorio e fondamentali veicoli in termini sociali ed economici.
Fonte: ANSA.
Terremoto nella terra del vino: le aziende non trovano più bottiglie, a rischio la vendemmia 2021.
Fonte: Il Gazzettino.
Vino, Enpaia-Censis: “Giovani prediligono qualità e consumo responsabile”.
I giovani amano bere vino di qualità, meglio se italiano, e senza eccessi. Lo rivela il Rapporto Enpaia-Censis sul mondo agricolo “Responsabile e di qualità: il rapporto dei giovani col vino”, presentato al Centro Congressi del Vinitaly a Verona. Sempre più giovani bevono vito in modo misurato – Il vino si conferma un prodotto strategico per l’economia italiana e a fronte di una certa stabilità della domanda – dal 58% del 1993 al 55,5% nel 2020 – cresce la quota di giovani che beve vino – dal 48,7% al 53,2% – e scende quella che beve più di mezzo litro al giorno ch passa dal 3,9% a meno dell’1%. E soprattutto c’è un consumo responsabile del vino: fra i giovani che consumano vino il 70,9% lo fa raramente, il 10,4% uno o due bicchieri al giorno e il 17,3% solo stagionalmente.
Fonte: Finanza Repubblica.
Logistica e materie prime, come sarà il 2022 del vino Made in Italy.
Energia, logistica e materie prime. Anche il mondo del vino tricolore non potrà sottrarsi agli effetti della guerra in corso, con la perdita di 340 milioni di euro (quelli esportati nell’ultimo anno in Russia e Ucraina, con Piemonte e Veneto le regioni più esposte), e pesanti effetti sulla fiducia globale e sui costi delle imprese. Le conseguenze immediate – si è detto a Vinitaly nel corso della presentazione dello studio “Stress test: il vino italiano alla prova congiunturale”, realizzato da Banco BPM e Prometeia – si traducono in una revisione al ribasso di quasi 3 punti nel biennio 2022-’23 per la crescita della domanda mondiale del settore. Oltre alle conseguenze sull’export, però, è dal lato degli approvvigionamenti (costi, ma anche disponibilità effettiva) che le tensioni sono più evidenti.
Fonte: Mixer Planet.
Vino, l’allarme delle cantine: «Non ci sono più bottiglie, produzione a rischio».
Nel 2021 crescita a doppia cifra, all’inizio del 2022 impennata dei costi di elementi fondamentali per il settore: capsule, tappi, etichette e imballaggi. Le cantine si presentano a Verona con conti migliori rispetto all’ultimo Vinitaly del 2019. La pandemia non ha inciso in modo pesante sulla vendita e sull’export e anche le aziende molto esposte sull’Ho.re.ca. (alberghi, bar e ristoranti, chiusi durante il primo lockdown) sono riuscite a contenere le perdite. Preoccupa però la guerra in Ucraina el’impennata dei costi che ha riguardato elementi fondamentali per far arrivare il vino nelle nostre tavole: bottiglie, capsule, etichette, cartoni per gli imballaggi. A preoccupare i produttori è soprattutto la carenza delle bottiglie, tanto che più di qualcuno afferma: «Rischiamo di non averle quando imbottiglieremo la vendemmia 2021».
Fonte: Corriere veneto.
La Cantina della Porta Rossa di Alba acquisita dal gruppo toscano Piccini 1882.
Brunello di Montalcino e Barolo, due grandi vini che tornano a unirsi, grazie alla visione imprenditoriale di Mario Piccini. L’azienda delle Langhe è la sesta realtà di proprietà, oltre a quelle in Toscana, Basilicata e Sicilia. Brunello di Montalcino e Barolo, due grandi vini che tornano a unirsi, grazie alla visione imprenditoriale dei produttori.
Questa volta è la Toscana a “chiedere la mano” al Piemonte e, nelle Langhe, si è appena celebrato un nuovo matrimonio tra eccellenze. Il Gruppo Piccini ha annunciato l’acquisizione della Cantina della Porta Rossa, sesta fuoriclasse di un gruppo che fattura circa 100 milioni di Euro, e che è presente fuori Regione anche in Sicilia e Basilicata.
Fonte: Targato CN.
Cantina di Venosa: vini da scoprire ai piedi del monte Vulture.
La cantina, che raggruppa circa 350 soci, si trova in provincia di Potenza. Produce il locale Aglianico ma ha investito negli anni anche su vitigni non autoctoni, come il Merlot. Ai piedi del monte Vulture, in Basilicata, c’è la Cantina di Venosa che, nata nel 1957, raggruppa oggi circa 350 soci per 800 ettari vitati. È la terra dell’Aglianico ma la Cantina non si limita al vitigno autoctono, esplorando con fortuna anche altre strade.
Fonte: Italia a Tavola.
Moncaro: miglior cantina e vino bianco dell’anno.
Massimi riconoscimenti a Vinitaly per l’azienda vitivinicola marchigiana. Il Verdicchio Superiore Fondiglie con il punteggio di 95/100 si impone, ma ottengono ottimi risultati anche altre storiche etichette della cantina. Moncaro di Montecarotto (An) riscuote i massimi riconoscimenti del Vinitaly 2022: “Cantina dell’anno – Gran Vinitaly” e “Miglior vino bianco d’Italia” nella prestigiosa selezione di 5StarWines – the Book, la guida che seleziona i migliori vini d’Italia dell’appuntamento fieristico scaligero.
Fonte: Italia a Tavola.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 12 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
In cantina ecco i nuovi servizi digitali destinati ai ristoranti.
Grazie all’accordo siglato tra la Federazione dei pubblici esercizi e The Winesider ora è possibile digitalizzare inventari, riordini, rotazione e carta dei vini e si paga solo ciò che effettivamente consumano i clienti. Ristorazione e vino sono da sempre in un rapporto di forte interconnessione, ricoprendo entrambe un ruolo di primo piano nella filiera agroalimentare. L’una ha bisogno dell’altra. Da un lato i pubblici esercizi devono puntare sull’offerta di vini di qualità per essere attrattivi, dall’altro le case vinicole trovano in bar e ristoranti uno sbocco fondamentale per portare sul mercato i propri prodotti. In quest’ottica nasce la partnership tra Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ed Excantia, la Foodtech company che ha sviluppato The Winesider per affiancare alla gestione digitale della cantina l’approvvigionamento delle bottiglie in conto vendita.
Fonte: Italia a Tavola.
Vinitaly: “E’ guerra in cantina”. Costi vino aumentati del 35%.
Le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina risultano molto pesanti per quanto riguarda il settore del vino italiano. Il rischio è di un impatto che intaccherà la redditività delle imprese e la loro capacità competitiva sui mercati internazionali. In Italia, l’allarme è stato lanciato dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere.
Fonte: Libertà.
La guerra in cantina, Montepulciano e autoctoni penalizzati dalla crisi ucraina. +35% costi del vino.
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino abruzzese con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole”. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per ‘toccare con mano’ la classifica degli aumenti nel bicchiere. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino italiano – e l’Abruzzo non fa eccezione – sono in media di 6886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. “Anche le aziende vitivinicole abruzzesi si sono trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare ingentemente sui bilanci – spiega Coldiretti –. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%”.
Fonte: ekuonews.it.
Cantina Ferrari di Trento è carbon neutral.
La riduzione e compensazione volontaria delle emissiobi grazie alla collaborazione con ClimatePartner.
Fonte: LiberoReporter.
Vino, l’allarme delle cantine: «Non ci sono più bottiglie, produzione a rischio».
Nel 2021 crescita a doppia cifra, all’inizio del 2022 impennata dei costi di elementi fondamentali per il settore: capsule, tappi, etichette e imballaggi. Le cantine si presentano a Verona con conti migliori rispetto all’ultimo Vinitaly del 2019. La pandemia non ha inciso in modo pesante sulla vendita e sull’export e anche le aziende molto esposte sull’Ho.re.ca. (alberghi, bar e ristoranti, chiusi durante il primo lockdown) sono riuscite a contenere le perdite. Preoccupa però la guerra in Ucraina el’impennata dei costi che ha riguardato elementi fondamentali per far arrivare il vino nelle nostre tavole: bottiglie, capsule, etichette, cartoni per gli imballaggi. A preoccupare i produttori è soprattutto la carenza delle bottiglie, tanto che più di qualcuno afferma: «Rischiamo di non averle quando imbottiglieremo la vendemmia 2021».
Fonte: Corriere veneto.
Oltre Vinitaly. ViniVeri 2022: i 12 assaggi migliori a Cerea.
Non solo Vinitaly. Tanti gli eventi che ruotano attorno alla fiera di Verona, a partire dalle fiere dedicate al mondo del vino naturale. Noi, come di consueto, siamo tornati nell’area Exp di Cerea per la XVII edizione di ViniVeri. Convinti che il livello di questa manifestazione sia più alto rispetto alle tante fiere nate ultimamente. Nella manifestazione, è stato presentato il manifesto La forma e la sostanza, le luci e le ombre firmato dal presidente del Consorzio ViniVeri, Paolo Vodopivec, e il giornalista Sandro Sangiorgi, mentre in degustazione ci sono stato oltre 100 produttori italiani e internazionali. Vi proponiamo di seguito gli assaggi che ci hanno convinto di più.
Fonte: Gambero Rosso.
Vino: export Italia, cresce di più rispetto a Francia e Spagna.
Negli ultimi dieci anni l’Italia è il Paese che ha incrementato maggiormente il valore delle esportazioni del vino: +51% a fronte del +41% della Francia e del +20% della Spagna. Lo rende noto Ismea in occasione del Vinitaly (Veronafiere, 10-13 aprile) con una scheda di settore relativa al 2021. Dal report dell”Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare emerge che l’Italia nel 2021, con 50 milioni di ettolitri (+3% sul 2020), mantiene la leadership della produzione globale di vini e spumanti, davanti alla Spagna, “storico rivale per i volumi prodotti, e alla Francia”.
Fonte: ANSA.it.
Joe Bastianich e il nuovo podcast: “Gli eroi del vino? Vignaioli irriverenti, oltre i confini”.
Un progetto del tutto nuovo per l’imprenditore italo americano. Wine Heroes, 10 puntate al ritmo di blues per raccontare i viticoltori eroici d’Italia e se stesso. “Fare il vino lì dove la natura in teoria non lo permetterebbe.
Fonte, La Repubblica.
Il mondo del vino mantovano punta sul futuro con nuovi prodotti e strategie di vendita.
La vetrina di Verona serve a valorizzare idee innovative. Problemi di forniture e rincari per bottiglie, tappi e cartoni. In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati prima dalla pandemia e ora dalla guerra, il mondo del vino mantovano si presenta trasformato, con aziende storiche che disertano, altre nuove che si presentano per la prima volta, altre ancora che scelgono una partecipazione meno impegnativa.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Vinitaly, Rossano Sasso (Istruzione): “La cultura del vino e dell’olio arriva nelle scuole”.
E’ la mission di Rossano Sasso, Sottosegretario all’ Istruzione, che insieme ai colleghi Borgonzoni e Centinaio ha siglato oggi l’accordo al Vinitaly. Utilizzare l’istituzione scuola e i giovani come volano di espansione per l’identità territoriale, la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti nazionali più tipici, in particolare il vino e l’olio. È la mission, semplice quanto concreta, auspicata da Rossano Sasso, Sottosegretario al Ministero dell’ Istruzione, che insieme ai colleghi Lucia Borgonzoni e Gian Marco Centinaio ha siglato un protocollo d’intesa, finalizzato alla promozione della giornata internazionale dell’olio e del vino, prevista per il 7 maggio.
Fonte, RomaIT.
Un vino sempre più internazionale: il segreto del successo è la qualità.
Export in salute, il 60% degli ettari è destinato a produzioni con denominazione d’origine. L’anno della rinascita. Le Marche si preparano al ritorno al Vinitaly dopo anni di difficoltà. La ripresa è iniziata anche se i valori pre Covid non sono stati ancora raggiunti. Lo si vede, ad esempio, alla voce export con 57,6 milioni di valore degli scambi con i paesi esteri, dato in crescita rispetto al 2020 ma ancora distante dal 2019 pre pandemia (-5%). A sostenere il settore soprattutto gli scambi con Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia. Gli ultimi dati sulla produzione vedono 10.764 aziende agricole che coltivano 17.526 ettari (dati Ismea) con oltre 2.200 attività che vinificano quasi 800mila ettolitri di produzione. Una produzione di altissima qualità. Il 60% degli ettari coltivati a vite è destinato a produzioni a denominazione di origine, il 35,6% è certificato biologico. Morale: secondo i dati Ismea-Qualivita il settore wine a denominazione di origine, che conta 21 denominazioni tra Doc, Docg e Igp, vale 102 milioni di euro con vini celebrati sulle guide più prestigiose e sulle tavole di tutto il mondo.
Fonte, Quotidiano.net.
A VERONA IL VINO ITALIANO SI DIFENDE DALLA UE – Vinitaly 2022.
Byoblu è a Verona per la 54esima edizione del Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei distillati, che si tiene a Verona dal 1967 e che, dopo due anni, torna finalmente in presenza. Quello vitivinicolo è uno dei settori trainanti del made in Italy e sviluppa una fetta importante del prodotto interno lordo. Ma è soprattutto una delle eccellenze del nostro Paese. Eccellenza che è sotto attacco da parte delle nuove regole proposte dall’Europa. Prima fra tutte il “Nutri-score”, ovvero il nuovo sistema di etichettatura a semaforo che penalizza il vino e, più in generale, la dieta mediterranea e i prodotti enogastronomici made in Italy.
Fonte, ByoBlu.
VINO – Vinitaly, degustazioni solidali per famiglie e profughi dell’Ucraina.
Oggi l’asta benefica organizzata da Consorzio del vino Brunello di Montalcino in collaborazione con il Consorzio del vino Chianti Classico DOCG e il Consorzio di tutela vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC. Il ricavato delle masterclass e dalle degustazioni di Vinitaly, stimato in 80mila euro, devoluto da Veronafiere alle iniziative della Caritas. Oggi alle 16 anche l’asta benefica “Vini per la pace” battuta da Sotheby’s.
Fonte, Toscana News.
Tommasi investe ancora «Acquisizione in Sicilia».
L’azienda della Valpolicella conta già sei cantine in Italia, oltre al marchio De Buris Tommasi investe ancora «Acquisizione in Sicilia» II progetto comprende 15 ettari di vigneto nella zona dell’Etna, una cantina strutturata e prevede lo sviluppo dell’enoturismo. Un investimento di quindici ettari di vigneti sull’Etna è l’ultima acquisizione di Tommasi Family Estates, l’azienda vitivinicola con sede in Valpolicella che comprende, oltre al marchio De Buris, le tenute Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma toscana, Paternoster in Basilicata, Surani in Puglia e Caseo nell’Oltrepò pavese. E ora parte con il progetto Etna, che scommetterà sull’enoturismo in Sicilia e che metterà il proprio vino in commercio tra un anno. Il fatturato dell’azienda Tommasi è pari a 30 milioni di euro nel 2021, con un export dell’85 per cento, prevalentemente negli Stati Uniti, in Canada, Nord Europa, Svizzera e in Asia
Fonte, Arena.
Nel 2027 la nuova Glera per il Prosecco sostenibile.
Tra pochi anni in Veneto si potranno stappare bottiglie di Prosecco prodotto da vitigni resistenti a malattie come peronospora e oidio, con ridotto uso di prodotti fitosanitari. II progetto Gleres, frutto di una convenzione tra Confagricoltura Treviso e Crea-Ve che coinvolge 16 cantine del Prosecco, si avvia a ottenere varietà di Glera resistente. «Dal 2017», ha detto Riccardo Velasco, direttore di Crea-Ve -, «abbiamo selezionato 10mila piante con numero da tre a cinque geni multipli di resistenza alle malattie, che nel 2020 sono arrivate a produrre uva. Contiamo nel 2027 di finire il percorso, con l’iscrizione nel Registro delle varietà di vite di una decina di varietà, che potranno essere usate per produrre Prosecco altamente sostenibile, che porterà a ridurre in maniera esponenziale il numero di trattamenti».
Fonte, Arena.
Torna «Cantine in vigna» alla scoperta del territorio.
Ripartire dalle eccellenze enogastronomiche del territorio, con un’esperienza unica di un picnic tra i vigneti, circondati dalla natura, in una zona che vanta alcune tra le più prestigiose realtà vitivinicole d’Italia. È stata presentata a Casa Athesis la terza edizione di InVigna, manifestazione enogastronomica con il patrocinio di Confagricoltura Verona, Giovani di Confagricoltura, Coldiretti Verona e Coldiretti Giovani Impresa Verona, presenti con Piergiovanni Ferrarese e Riccardo Franco, di fianco al consigliere regionale Filippo Rigo e alle responsabili del progetto Chezia Ambrosi e Chiara Lavarini. II progetto In Vgna è stato presentato ieri a Casa Athesis.
Fonte, Arena.
Prosecco, vola la Docg Crescita al 30% per Santa Margherita – Santa Margherita brinda: nel 2021 crescita del 30%.
Il bilancio Prosecco, vola la Docg Crescita a130% per Santa Margherita Al Vinitaly i bilanci del Prosecco: la Docg sigla un lusinghiero + 18% mentre per la Doc è + 25%. E Santa Margherita brinda: per la cantina del gruppo Marzotto, nel 2021 crescita è del 30%. Crema e Filial a pagina 15 Santa Margherita brinda: nei 2021 crescita del 30% >Boom della cantina del gruppo Marzotto› «La griffe di abbigliamento Hugo Boss Il presidente Gaetano: «Vinitaly è energia» rimane una partecipazione strategica». Santa Margherita archivia un 2021 in decisa crescita anche sul 2019 con fatturato a 220 milioni, non esclude nuove acquisizioni e malgrado tutto resta ottimista su quest’anno malgrado le ombre di guerra e rincari. E la famiglia Marzotto resta saldamente al 15% anche di Hugo Boss, griffe dell’abbigliamento da 2,7 miliardi di fatturato in pieno rilancio. «Abbiamo chiuso a 220 milioni di fatturato (il 70% all’estero) e li abbiamo fatti in veri Paesi, negli Usa ma anche in Europa e in Italia, con la ripresa dell’Horeca – afferma Gaetano Marzotto – in aumento del 30% sul 2020 e del 10% anche sul 2019 pre pandemico.
Fonte, Gazzettino.
Prosecco Conegliano: la Docg sale del 18% a 621,4 milioni.
ELVIRA BORTOLOMIOL, PRESIDENTE DEL CONSORZIO: «TRAGUARDO RAGGIUNTO MIGLIORIAMO PIU IN VALORE CHE IN VOLUME» IL BILANCIO TREVISO I numeri parlano chiaro: quella del Prosecco non è una bolla destinata ad esaurimento. Almeno, nel medio periodo. I due principali consorzi hanno approfittato del palcoscenico del Vinitaly per presentare i dati dell’ultimo anno. La Docg sigla un lusinghiero + 18% mentre per la Doc è + 25%. Il Prosecco vola sui mercati italiani ed esteri, investe su sostenibilità e vitigni resistenti ed è il vino del gran finale del Giro all’Arena di Verona. 11 secondo giorno della più importante fiera del vino nazionale ha visto la presentazione del rapporto economico del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. E l’esito conferma la felicità del momento. Le bollicine di collina fanno il record sia sul fronte dei volumi con 104,7 milioni di bottiglie sia su quello del valore con 621,4 milioni di euro ovvero una crescita del 18% sull’anno precedente.
Fonte, Gazzettino.
Torna la Mostra dei vini «Un segno del rilancio».
Pramaggiore, dal 22 aprile all’8 maggio, sarà la prima località del portogruarese a organizzare una sagra, i Festeggiamenti di San Marco, dedicati al santo patrono. Contemporaneamente si apre la Mostra dei vini, il cui padiglione ha sede proprio a Pramaggiore, a poca distanza ad dove si celebrano i festeggiamenti. «Siamo in linea con le direttive del nostro governo, in materia di mascherine e distanziamenti» ricorda il sindaco Fausto Pivetta «Poi dal 1 maggio non dovremmo più indossare la protezione al chiuso, ma è tutto da vedere. Mi compiaccio con gli organizzatori dei due eventi che segnano la ripartenza. Pramaggiore credo riparta alla grande, mi auguro arrivi tanta gente». I festeggiamenti di San Marco scattano venerdì 22 aprile con i primi concerti al chiuso, al PalaCubo, dove si potrà anche ballare. All’esterno si stanno già predisponendo i chioschi. I Festeggiamenti marciani durano fino all’8 maggio.
Fonte, Nuova Venezia.
Sorsi di felicità al Vinitaly – Sorsi di felicità al Vinitaly.
La Regione Umbria è presente a Verona alla più importante fiera del comparto del vino. Tante le novità Sorsi di felicità al Vìnîtaly. “Umbria, sorsi di felicità” è il claim scelto dalla Regione Umbria per presentarsi a buyer e pubblico in occasione del Vinitaly per valorizzare la condivisione e l’autenticità per questo ritorno ai grandi eventi in presenza. E l’Umbria lo fa con numerose iniziative nello spazio espositivo curato da Umbria Top Wines, cooperativa che promuove i vini regionali, dei quali sono qui presenti 50 cantine. Allo stato attuale, lo scenario della viticoltura umbra presenta una marcata frammentazione produttiva con molte aziende vitivinicole di poco superiori all’ettaro; i vini Igp e Dop rappresentano circa il 90% della produzione complessiva e in termini di quantità prevalenti i vini bianchi trainati dalle Doc Orvieto classico e Orvieto e dall’Igt Umbria (bianco e grechetto).
Fonte, Corriere dell’Umbria.
Only Wine 2022 si presenta al Vinitaly di Verona.
Presentato Only Wine nell’Area Eventi del padiglione Umbria al Vinitaly di Verona. Il salone dei giovani produttori di vino under 40 e delle piccole cantine aprirà i battenti dal 30 aprile alt maggio a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, a Città di Castello. Un’edizione dal valore simbolico molto importante per realtà che hanno subito un brutto contraccolpo dalla pandemia Le cantine, individuate in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, ne saranno protagoniste indiscusse con le loro etichette, le loro storie, le loro scommesse, le loro sperimentazioni. Per la prima volta la Federazione italiana vignaioli indipendenti sta definendo alcuni seminari di approfondimento».
Fonte, Messaggero Umbria.
Finardi: Vinitaly grande vetrina.
È stato un lavoro sinergico quello portato avanti negli ultimi mesi dal Consorzio Turistico della Piana Rotaliana che, assieme al mondo delle Pro loco del territorio e alle aziende vitivinicole consorziate, ha portato alla creazione di diversi materiali promozionali in occasione dell’edizione 2022 di Vinitaly. All’interno della rassegna nazionale dedicata al vino – da domenica a domani – la Piana Rotaliana è presente presso lo stand F2 del Padiglione 3, interamente dedicato al Trentino, con tre tipi di materiali freschi di stampa. Il primo presenta gli eventi più importanti della Piana Rotaliana in ambito enogastronomico organizzati nel corso dell’anno dal mondo delle Pro Loco; un altro illustra le esperienze particolari ideate dalle cantine della zona abbinate alle degustazioni tipiche della Piana, tra le quali il Teroldego Rotaliano e la Nosiola, mentre il terzo riguarda una mappa turistica che espone punti di interesse culturali e la collocazione delle aziende vitivinicole locali.
Fonte, Adige.
Vinitaty Il conflitto porta alti costi per le filiere del vino.
L’aumento dei costi di produzione legati alla guerra tra Russia e Ucraina mette allo scoperto la fragilità di alcune filiere dietro una bottiglia di vino, rendendo ancor più indispensabile l’allargamento dei Paesi di riferimento per le esportazioni e la difesa in Europa della qualità italiana. Tanto più che 1’80% del prezzo di vendita è determinato proprio dai costi energetici. Lo ricorda il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ad un incontro di Coldiretti nella seconda giornata di apertura a Verona della 54/a edizione del Vinitaly. Coldiretti quantifica in un aumento del 35% il costo per il vino italiano del conflitto in Ucraina: il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura i140% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette dei tappi degli spumanti i rincari sono del 20%, ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano lievitazioni del 35% e del 45%.
Fonte, Alto Adige.
Ma il bicchiere è mezzo pieno – «La bandiera di Siena sventola alta al Vinitaly».
L’evento dopo due anni torna in presenza con 4.440 aziende. Guasconi (Camera di Commercio): «Le nostre esportazioni sono in aumento». «Sono molto alte, con l’edizione torna un momento d’incontro fondamentale». Dopo due anni torna Vinitaly in presenza. La 54esima edizione del salone internazionale dei vini e distillati ha cosi riaperto le porte domenica 10 aprile dopo un lungo stop dovuto alla pandemia. A Verona, fino a domani, ultimo giorno dell’evento, il mondo del vino è il grande protagonista. Sono infatti 4.440 le aziende presenti e molte ovviamente anche le realtà del territorio senese. «Le aziende della provincia di Siena al Vinitaly sono un numero molto alto – commenta il presidente della Camera di commercio. «I Paesi coinvolti hanno un’incidenza inferiore al 2 per cento sull’export del vino» mercio Arezzo-Siena Massimo Guasconi.
Fonte, Nazione Siena.
E i ‘Vini per la pace’ fruttano 22mila euro.
L’asta benefica per i profughi dell’Ucraina centra l’obiettivo Battuti 30 lotti di grandi bottiglie offerte dai produttori SIENA Raccolti 22.500 euro all’asta ‘Vini per la Pace’, che si è svolta ieri al Vinitaly di Verona, e che andranno a favore dei profughi ucraini, assistiti e sostenuti dalla Caritas Diocesana di Siena Colle Val d’Elsa-Montalcino. L’asta benefica, voluta ed organizzata dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, in collaborazione con il Consorzio del Vino Chianti Classico Docg e del Consorzio Tutela Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, «ha centrato il suo obiettivo solidale» hanno sottolineato gli organizzatori.
Fonte, Nazione Siena.
Degustazioni solidali I fondi alle vittime.
II salone internazionale dei vini punta a raccogliere almeno 80mila euro. II salone internazionale dei vini, in programma fino al 13 aprile, ha scelto di destinare tutto il ricavato delle 76 super-degustazioni e di tutte le masterclass a pagamento alle iniziative della Caritas a sostegno delle popolazioni colpite dalla guerra. La cifra, stimata in 80mila euro, sarà devoluta in favore dell’accoglienza dei profughi e, in particolare, delle famiglie ucraine.
Fonte, Nazione Siena.
Le aziende del comprensorio alla vetrina di Vinitaly.
Ha preso il via domenica scorsa 10 aprile la 548 edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato ai vini e ai distillati che farà di Verona la capitale mondiale del vino fino a domani mercoledì 13 aprile. Un ritorno particolarmente atteso, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, celebrato con la presenza di 4.400 aziende espositrici provenienti da 19 nazioni. Confermata l’internazionalità della rassegna, con 700 top buyer esteri da 50 Paesi già accreditati. Oltre 30 i grandi convegni e 761e degustazioni in calendario. In contemporanea a Vinitaly anche SoleAgrifood, il salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, il salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra.
Fonte, Tirreno Massa Carrara.
L’elbano Arrighi e i suoi vini premiati al Vinitaly di Verona.
Un’edizione un po’ sotto tono, ma ricca comunque di soddisfazioni per l’Elba. I vini elbani hanno infatti fatto la loro parte anche quest’anno al Vinitaly nonostante «la guerra nell’est Europa abbia ridotto la partecipazione e anche di noi elbani», fa presente Marcello Fioretti, presidente del Consorzio di tutela deivini doc dell’isola. All’appuntamento ci sono solo tre aziende agricole isolane: la tenuta La Chiusa di Portoferraio, aggregati al settore del Friuli dall’enologo aziendale Fabio Coser; Le Ripalte di Capoliveri tra gli stand delle Marche; mentre negli spazi della Toscana, al D17/E16, ha esposto Antonio Arrighi dell’omonima azienda vitivinicola di Porto Azzurro.
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Tenuta Campo al Mare è pronta a crescere. Altri 9 ettari di vigneti.
L’annuncio dell’acquisto in occasione del Vinitaly 2022 dove esordisce la nuova etichetta Gallico Toscana IGT BOLGHERI. Nuovo investimento bolgherese per Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute che acquista altri nove ettari di terreni. La nuova proprietà si aggiunge ai 30 ettari della Tenuta Campo al Mare, già articolata in sei unità produttive. «Abbiamo chiuso il 2021 con una crescita di oltre il 30 per cento in termini di fatturato. Proseguiamo nell’ampliamento del patrimonio vitivinicolo delle cinque tenute toscane di proprietà, sul quale siamo sempre pronti ad investire — dice il presidente Giovanni Folonari — Dall’acquisto dei nove ettari e dall’allargamento delle superfici vitate della Tenuta Campo al Mare, nasceranno prodotti di grande eleganza e freschezza, grazie alla conformazione del territorio e al microclima unico».
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
Turismo ed enogastronomia La Sicilia ha le carte in regola.
Musumeci: «La nostra isola registra il maggior numero di prenotazioni per Pasqua» Turismo ed enogastronomia La Sicilia ha le carte in regola Dal Vinitaly di Verona dati e riscontri incoraggianti I progetti ambiziosi illustrati dall’assessore regionale Scilla C’è anche Totd Cuffaro nel ruolo di produttore E Giorgia Meloni incontra il governatore siciliano Vincenzo Lombardo VERONA La Sicilia si candida nel 2025 a diventare sede europea dell’enogastronomia. Lo dice con entusiasmo l’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla in una affollata conferenza stampa al Vinitaly di Verona, dove lo ha raggiunto, da Milano, il presidente Nello Musumeci. Ilgovernatore in mattinata aveva tenuto un’altra conferenza stampa alla Borsa internazionale del turismo, sciorinando dati e accordi per incrementare i voli aerei anche da Trapani e da Comiso.
Fonte, Gazzetta del Sud.
«L’Isola diventi la capitale Ue del vino».
L’annuncio dell’assessore all’Agricoltura «L’Isola diventi la capitale Ue del vino» Scilla lancia la candidatura a sede europea dell’enogastronomia. Musumeci: 368 milioni al settore. La Sicilia rilancia il suo ruolo centrale nella sostenibilità e nell’agricoltura al Vinitaly di Verona candidando l’isola ad ospitare nel 2025 la sede europea della enogastronomia. Una candidatura lanciata dall’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, nel corso della conferenza stampa organizzata dalla amministrazione alla kermesse. Scilla ha presentato gli eventi che da qui alla fine dell’anno saranno ospitati dalla Sicilia come il concorso internazionale di Bruxelles dedicato ai vini dolci (a Marsala a settembre) che riunirà produttori, critici e distributori.
Fonte, Giornale di Sicilia.
Coldiretti: crescono i costi di produzione.
Ferreri: rincari del 35 per cento Coldiretti: crescono i costi di produzione. Ogni bottiglia di vino costa dai 15 ai 20 centesimi in più rispetto a quattro mesi fa ma, nonostante la spinta al rialzo delle materie prime, la produzione e il mercato vitivinicolo in Sicilia è in continua crescita. Secondo un’analisi di Coldiretti, i prezzi delle materie prime — il vetro per le bottiglie, la carta per le etichette e i tappi — sono aumentati complessivamente del 35 per cento a causa della guerra in Ucraina: una bottiglia di vetro incide il 30 per cento in più rispetto allo scorso anno; i tappi di sughero hanno superato il 20 per cento e addirittura il 40 per cento per quelli realizzati con altri materiali; per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente incrementi tra il 35 e del 45 per cento.
Fonte, Giornale di Sicilia.
Vinitaly, le eccellenze siciliane in vetrina – Il presidente Musumeci a Verona: “Quest’anno presenti da protagonisti”.
Comparto da valorizzare Vinitaly, le eccellenze siciliane in vetrina Servizio a pagina 4 Il presidente Musumeci a Verona: “Quest’anno presenti da protagonisti”. “In quattro anni di governo abbiamo investito 368 milioni di euro per il rilancio e la valorizzazione del settore vitivinicolo siciliano. Risorse che confermano la grande attenzione che la Regione pone per l’enologia e grazie alle quali l’Isola è ormai un brand indiscusso di altissimo prestigio internazionale nel campo del vino. Ed è con questi presupposti che anche quest’anno siamo presenti, da protagonisti, al Vinitaly”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, arrivando alla Fiera di Verona, in occasione del 54mo Salone dei vini e dei distillati.
Fonte, Quotidiano di Sicilia.
Vinitaly, a Verona tutti pazzi per l’Etna Zaia corteggia il passito di Pantelleria.
Il governatore veneto propone un patto col prosecco. L’assessore Scilla: “Lo attueremo, ma rivendicando il nostro ruolo” In Sicilia il vino rosso, con il Nero d’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa che fuori. Incremento pure dei bianchi. Tutti pazzi per l’Etna. E al padiglione Sicilia che conta circa 185 espositori, tra aziende, consorzi e associazioni, gli stand dell’Etna sono quelli presi d’assalto alla fiera più importante del settore, il Vinitaly. Un paradosso se si pensa che l’Etna rappresenta circa l’1 per cento della viticoltura siciliana. Ma la Sicilia rappresenta anche il primo vigneto d’Italia per superficie e dove il consumo pro-capite è di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22 per cento), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75 per cento delle risposte), soprattutto se «associato a uno stile di vita sano» (79 per cento, con solo il 5 per cento del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione).
Fonte, Repubblica Palermo.
La Sicilia in corsa per l’Oscar della gastronomia 2025.
Da Milano a Verona è un tiro di schioppo, dalla Bit al Vinitaly è un attimo. Per dimostrare che «ci siamo liberati dalla cappa dei luoghi comuni», scandisce il governatore Nello Musumeci, citando «il vino da taglio, la mafia, la disorganizzazione, il disordine», tutti stereotipi stile coppo la e lupara «dai quali non si sottrae nemmeno qualche idiota-personaggio», con chiaro riferimento alla frase infelice di Oliviero Toscani. Il doppio viaggio, che non è soltanto della speranza ma anche di programmi pensati e di risultati che si cominciano a raccogliere, racconta una Sicilia – del turismo e del vino – che lascia tutti a bocca aperta. Anche da qui, dal Vinitaly che riapre dopo due anni da astemi forzati, arrivano buone nuove. L’Isola si presenta alla kermesse con 185 produttori, tre associazioni (Assovini, Providi e Vitesi), e Consorzi di tutela di vinic Doc (Sicilia, Etna e Pantelleria), oltre alla Fondazione SoStain per la sostenibilità della vitivinicoltura.
Fonte, Sicilia.
Vino, mare, Sardegna.
11 vino, insieme ai prodotti della pesca, sarà il protagonista di oggi nello stand sardo al Vinitaly. Gli appuntamenti In agenda, a cura dell’assessorato regionale a 1l’AAgricoltura e di Agris, prevedono Infatti alle lo rincontro incontro con le delegazioni est ere, alle ia una degustazione di vini abbinati al tonno di Carloforte, alle 14 la presentazione dei vini l’erre di $oro a’ e Moscato di Sorso-Sennºrl per 150 anni del Consorzio Erga Omnes, alle 1h un’altra degustazione abbinata alla cucina di mare sarda.
Fonte, Unione Sarda.
Produttrici e enologhe, calici in alto.
Le Donne del vino di Puglia alla conquista del mondo: siamo un valore aggiunto e vogliamo lavorare insieme. I numeri parlano chiaro: sempre più donne producono, raccontano e consumano vino. Un amore scoppiato già da qualche anno, ma che oggi sta assumendo una connotazione davvero importante se pensiamo che in Puglia, e più in generale nel Sud Italia, cresce la rappresentanza femminile alla guida di aziende vitivinicole o delegata a importanti ruoli commerciali. Ed è sufficiente fare una passeggiata per i padiglioni del Vinitaly di Verona per rendersene conto: le donne sono in prima linea, protagoniste consapevoli per affinità e competenze di un mondo fino a qualche tempo fa in larga parte prerogativa maschile. «Ci chiedono cosa vogliamo dimostrare; in realtà niente, per noi è solo importante lavorare insieme», racconta Marianna Cardone, produttrice dell’omonima cantina in Valle d’Itria e delegata regionale delle Donne del Vino di Puglia, associazione che conta oltre 900 presenze sul territorio nazionale e 57 in quello regionale fra produttrici, ristoratrici, ambassador e giornaliste enogastronomiche.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Il traguardo delle bollicine.
Acquaviva sfida lo champagne: si punta al turismo esperienziale •. La lungimiranza di aver creduto nelle capacità di una terra vocata al vino nelle sue diverse espressioni – anche la spumantizzazione – e l’impegno a valorizzare il «prodotto Puglia» in Italia e nel mondo. Sono le direttrici lungo le quali ha viaggiato la storica azienda vinicola Tenute Chiaromonte di Acquaviva delle Fonti dove, tra muretti a secco e grandi uliveti, risiede la passione che dal 2013 ha portato Nicola Chiaromonte e il suo socio Paolo Montanaro ad unirsi per scommettere sul Primitivo prima e sulle bollicine poi. «La cosa impressionante è che la Puglia ha una lunga tradizione di bollicine.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Stefàno: «La vera sfida è la formazione degli operatori».
«Avevamo la necessità di avere questa fotografia dettagliata, un’analisi il più attuale possibile su quello che va considerato a tutti gli effetti uno strumento di differenziazione del reddito del settore primario, che ha rilevanti ricadute in termini di tutela del territorio, sviluppo e promozione dello stesso, qual è appunto l’enoturismo». E quanto afferma il senatore Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche Europee, a margine dell’incontro «Turismo del vino al femminile nel XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale “Città del vino», svoltosi a Verona, nel padiglione Mipaaf del Vinitaly, organizzato da Città del Vino, Donne del Vino e Puglia in più, in collaborazione con Nomisma All’incontro hanno preso parte anche il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini e il presidente delle Città del vino Angelo Radica.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
La Puglia frizzante punta sulle bollicine.
Servono a conquistare nuove fette di mercato. La Puglia frizzante guarda alla ripresa con le bollicine. E una sfida lanciata alla Francia dello champagne, ma soprattutto al nordest e al Prosecco. Tra le 110 cantine e aziende presenti al padiglione 11 di Veronafiere per la 54esime edizione di Vinitaly sono molte quelle che propongono, oltre ai tradizionali metodi di lavorazione, bottiglie rifermentate con metodo classico: bianchi, ma anche rosè che nobilitano i vitigni più conosciuti. Bombino, Fiano e Negramaro le qualità più gettonate per trasformare in pregiati spumanti le produzioni più tipiche. Gianni Cantele, che guida una delle cantine più famose del Salento, ha prodotto una bottiglia affinata per 60 mesi.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Per la Regione È il Freisa il vitigno dell’anno 2022.
Nel primo giorno di apertura del Vmitaly a Verona, all’inaugurazione ufficiale dell’area Piemonte (Pad 10 /G2) a cura di Regione Piemonte, Piemonte Land of wine e Unioncamere Piemonte è stato annunciato il Freisa in qualità di vitigno dell’Anno 2022 del Piemonte. Dopo il Dolcetto nel 2019 e il Cortese nei 2021, prosegue il progetto di valorizzazione del “vitigno dell’anno”, lanciato dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. Insieme ai Consorzi di tutela ed Enoteche regionali partiranno le azioni promozionali dei vini a denominazione di origine controllata Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Piemonte Freisa, Colli Tortonesi Freisa, Pinerolese Freisa, Monferrato Freisa, Langhe Freisa. Una produzione complessiva di oltre due milioni di bottiglie, prodotte da quasi 300 aziende.
Fonte: Monferrato.
“Sì” al Settembre Astigiano – Settembre Astigiano: presente.
Confermati tutti gli appuntamenti Ci saranno Palio, Festival delle Sagre e Douja D’Or con la mostra “Il vetro è vita”. 11 Vinttaly spazza via t dubbi sul Settembre Astigiano che è stato presentato ieri In tutta la sua interezza, cosa come si era sempre tenuto fino alla pandemia da Covld. Al Padiglione della Regione Piemonte è stato confemato tutto: Palloal4 settembre, Douja d’Or dal 9 al 18 settembre il Festival delle Sagre nel weekend di sabato 10 e domenica 11. Insomma, torna il bouquet dl manifestazioni che fanno di settembre II mese più attrattivo per tutta la nostra città dopo i due annidi parziale stop dovuto alle restrizioni sanitarie. Manifestazioni che tornano In presenza perla frutzlone turistica.
Fonte: Nuova Provincia (Asti).
Vinitaly Per la guerra a rischio 150 min export in direzione della Russia.
La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 150 milioni di euro di export di vino Made in Italy in Russia, che quest’anno avevano raggiunto il record storico con una crescita del 18% rispetto al 2020. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly, con l’esposizione per la prima volta di tutti i colori del vino portati a Verona nell’esclusivo salone creato a Casa Coldiretti, per far scoprire la grande diversità cromatica del mondo offerta dal vino Made in Italy, frutto della combinazione della più ricca varietà di cultivar a livello mondiale e delle profonde differenze pedoclimatiche del territorio lungo tutta la Penisola. Diversi gli ostacoli «Dopo una crescente presenza negli ultimi anni, a seguito del conflitto in Ucraina, sono state sospese le azioni di promozione del Vinitaly nella Federazione Russa che non ha partecipato all’appuntamento» ha affermato il presidente Coldiretti Mauro Bianco.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
Vino, il Piemonte alla prova del business – Il vino, dal bicchiere al business La sfida dei produttori piemontesi.
Economia e territorio Scarsa quantità ma ottima qualità per l’ultima vendemmia. Cirio: «Preferiti i nostri prodotti» Vino, il Piemonte alla prova del business Al Vinitaly di Verona, apprezzamento peri nostri produttori. Ma sugli affari si può migliorare Vinitaly 2022 arrivato alla sua 54esima edizione, di nuovo in presenza con tanta ungila dl ricominciare. 4.400 aziende espositrici provenienti dalle nazioni. Partecipazione unitaria del comparto vinicolo del Piemonte all’interno del padiglione io dove oltre alle piccole e medie aziende, le cantine cooperative e le associazioni dl produttori si trova l’area istituzionale a cura di Piemonte (.and of wine, fente che rappresenta tutti I consorzi piemontesi del vino.
Fonte: Corriere Torino.
Competitività vitivinicola Piemonte terzo in Italia soffre la produzione bio.
Lo studio Nomisma- Unicredit Competitività vitivinicola Piemonte terzo in Italia soffre la produzione l)io Una crescita quinquennale che avanza sostenuta dai rossi e dalla qualità. Ma su cui pende la spada di Damode dell’emorragia dl turisti, della guerra in Ucraina e dell’inflazione. Mentre la superficie dedicata ai vigneti bio è ridotta al lumidno. Insomma il vino piemontese Potrebbe fare di più, basterebbe davvero poco. A dirlo è lo studio «Le regioni del vino Italiano, overview, mercato e prospettive», presentato ieri a Verona da Wine Monitor di Nomisma con Unicredit. La nostra regione è tra le prime 6 che si caratterizzano per un’ottima competitività della filiera vitivinicola rispetto a un punteggio medio di 68, II Piemonte arriva terzo con 72 punti, dietro a Toscana e Trentino Alto Adige (77) e la capolista Veneto (8g) quarta la Sicilia, seguita dall’Emilia-Romagna (68).
Fonte: Corriere Torino.
Nel 2021 vendemmia con quantità più scarsa ma eccellente qualità.
Cresce l’export verso Stati Uniti, Germania, Francia Una vendemmia quella del 2021 che ha registrato un calo di produzione del 15% a causa delle avversità atmosferiche, dovute alle gelate anomale avvenute a inizio aprile e alle grandinate estive, a una primavera fredda e piovosa che ha portato a un ritardo vegetativo e a una seconda parte dell’estate molto calda con assenza di pioggia, ma resta confermata la qualità eccellente, un calo più o meno io linea con quello nazionale. Positivi I dati di vendita sin in Italia che all’estero. In crescita il valore dell’export supera 1 miliardo di euro con una variazione del +12,2% rispetto all’anno precedente ed interessa circa il 60% del vino prodotto, di cui 11 709 nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ile. I principali paesi importatori sono Paesi Scandinavi, Stati finiti, Germania, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone. Le aziende vitivinicole con superfici a denominazione in Piemonte sono circa 33.781 così distribuite: 12.433 a Cuneo; 12.179 ad Asti; 7.389 ad Alessandria; 1.124 a Torino; 282 a Novara; 225 a Biella; 94 a Vercelli; 55 nel Verbano-Cusio-Ossola.
Fonte: Corriere Torino.
«La filiera del vino costa il 35% in più».
Coldiretti in fibrillazione per i rincari folli di bottiglie, tappi e imballaggi «La filiera del vino costa il 35% in più» M A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione della 54° edizione di Vinitaly a Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali.
Fonte: CronacaQui Torino.
Il Consorzio di tutela punta sugli antichi Piceni per promuovere il vino.
Il Consorzio di tutela dei vini piceni debutta con la nuova campagna di comunicazione per far vivere una nuova rivoluzione nel mondo dei vini Doc e Docg italiani, tra i più apprezzati al mondo. Forte di una propria identità territoriale, il Consorzio nel ventennale della costituzione, torna ad affermare l’autenticità dei suoi vini, in modo nuovo e originale. E lo fa a partire dai guerrieri piceni, dalla cultura di un popolo legato indissolubilmente alle Marche, alla sua storia antica e recente, che ha dato un’impronta forte, non solo a Fermo e Ascoli, ma a tutto il centro Italia. La nuova campagna di comunicazione “Piceno Veritas”, gioca con l’espressione latina “In vino veritas”.
Fonte: Corriere Adriatico Ascoli Piceno.
Casciotta di Urbino al Vinitaly «Nutri-Score beffa per l’Italia».
Cesaretti e Cartoni annunciano battaglia: un agguato di Francia e Germania. La Casciotta d’Urbino Dop, piccolo gioiello caseario delle Marche ha scelto il Vinitaly, palcoscenico internazionale del vino, come campo di battaglia per dichiarare forte il suo No al Nutri-Score. La difesa Paolo Cesaretti, coordinatore della Casciotta d’Urbino Dop, è sicuro che «l’etichetta a semaforo in approvazione da parte dell’Unione europea, ideata per indicare la qualità nutrizionale complessiva di un determinato alimento, attribuisce un colore ‘sfavorevolè a prodotti come il formaggio e fornisce informazioni limitate e fuorvianti ai consumatori. Da qui – sottolinea – il nostro grido di battaglia: qualità bullata». «L’etichetta a semaforo rappresenta una subdola guerra commerciale camuffata da campagna per la salute», ha detto invece il vice presidente della Regione Marche, Mirco Carloni.
Fonte: Corriere Adriatico Pesaro.
Mancini torna in campo per lanciare le Marche «La mia terra nel cuore» – II turismo a suon di sport «Belle Marche con Mancini».
Testimonial per il turismo: nuovo logo e spot Mancini torna in campo per lanciare le Marche «La mia terra nel cuore» Mazzanti nel Fascicolo Regionale II turismo a suon di sport «Belle Marche con Mancini» Il ct resta testimonial: «Orgoglioso di rappresentare ancora la mia regione» Tanti eventi, spazio anche a cibo e musica. Nuovo logo e musica. Oltre all’allenatore azzurro erano presenti Acquaroli e Sabatini, presidente Camera di Commercio. La cultura, la musica, lo sport, l’enogastronomia, gli eventi. E un testimonial, confermato, come il ct della nazionale azzurra, Roberto Mancini. Le Marche si presentano alla Borsa internazionale del turismo, a Milano, mettendo sul piatto tutte le carte di una regione che fa della sua diversità storica una marcia in più per attirare i turisti.
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
«Più valore al vino marchigiano».
Michele Bernetti, neopresidente del Consorzio tutela: «Investiremo 1,3 milioni sui mercati esteri». La nomina annunciata a Vinitaly, dove si contano 107 aziende della regione: «Puntiamo a far conoscere i territori di origine dei nostri vigneti» di Ilaria Traditi. Promozione, valorizzazione, tutela contro le frodi. Si possono riassumere con queste tre parole chiave le attività che Michele Bernetti, neo presidente del consorzio Imt (Istituto marchigiano di tutela vini) intende portare avanti per il prossimo triennio. La nomina è stata annunciata domenica durante la 54esima edizione di Vinitaly, che vede la partecipazione di 107 aziende marchigiane. A inaugurare gli spazi espositivi della nostra regione l’assessore all’Agricoltura Mirco Carloni, che ha ricordato come la Regione voglia essere più che mai al fianco dei produttori, i veri ambasciatori della qualità «made in Marche».
Fonte: Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
Risorse, difesa della qualità e rilancio: nasce il patto Vinitaly.
Amministratori e politici aprono il dibattito sulle proposte economiche lanciate dal gruppo Athesis Risorse, tutela e rilancio Nasce il patto del Vinitaly Dal presidente Zaia all’europarlamentare De Castro Firma bipartisan al manifesto: in tutto cinque punti per il sostegno al sistema vitivinicolo made in Italy N’ak ria Zaneai. Un patto in cinque punti a tutela del vino italiano, asset di primissimo piano dell’agroalimentare e dell’export tricolore. Proposto dal gruppo Athesis (che comprende anche L’Arena, Brescia oggi e Il Giornale di Vicenza) il documento impegna i firmatari: a proteggere il brand enoico nazionale dalla contraffazione; a sostenere le imprese attraverso le risorse del Pnrr; a fare pressing perla revisione della Politica agricola comune (Pac), in vigore dal prossimo gennaio, alla luce delle conseguenze della guerra in Ucraina; alla promozione unica e concertata del made in Italy; a difendere il vino in sede europea da misure come il nutri-score o gli slogan inibitori dei consumi, strumenti individuati dalla Beca, la Commissione speciale del parlamento Ue per la lotta contro il cancro.
Fonte: Brescia Oggi.
Per il Consorzio Valtenesi grandi risultati e nuovi obiettivi.
Appuntamenti internazionali perla promozione delle produzioni Per il Consorzio Valtenesi grandi risultati e nuovi obiettivi. La vetrina di Vinitaly rilancia la Valtenesi del vino in tutte le sue declinazioni, il Rosa e il Chiaretto: il Consorzio di tutela – che raggruppa un centinaio di produttori da San Felice a Pozzolengo – ha annunciato ieri mattina a Verona i prossimi appuntamenti della stagione in arrivo. Sia sul fronte b2b, con la partecipazione a grande fiere internazionali, che per il grande pubblico: in tal senso sono confermate le date di «Valtenesi in Rosa», la rassegna in scena nel giardino del castello di Moniga dal 3 al 5 giugno e che sarà erede di «Italia in Rosa», manifestazione celebrata per oltre un decennio e poi costretta allo stop causa Covid.
Fonte: Brescia Oggi.
Intervista a Gregorio Gitti – Langhe e Barolo sulle tracce di Giulio Einaudi».
Quando la passione del vino arriva dopo quella perla letteratura. Ma quando arriva, la passione del vino è forte e solida quanto quella letteraria. E non ti lascia mai. Di Gregorio Gitti non si può usare dire «chi era costui», almeno non lo si può dirlo a Brescia o a Milano, nel mondo degli affari ed accademico. Forse lo si poteva dire nel mondo del vino o in Piemonte, ma anche lì, adesso, si è fatto conoscere da quando l’azienda Castello di Perno affina eleganti rossi langaroli. Avvocato Gitti, allora viticoltori si diventa, non solo si nasce? «Sì è vero, castello di Perno, la dimora che ho comprato, non era al centro di una produzione di vino. Siamo partiti da zero. Va detto che se compri lì viene quasi da sè avviare un’attività agricola.
Fonte: Brescia Oggi.
Intervista a Cesare Materossi – «Dal Groppello al Lugana nel nome di Alessandro».
Può un Lugana affondare le radici a Bagnolo Mella? Si, è possibile, se si chiama «Monte Cicogna», l’azienda vitivinicola guidata da Cesare Materossi. «Sì all’inizio c’è l’azienda di commercio di vini di Bagnolo Mella, ma era quattro generazioni fa. Però e lì l’origine. All’inizio del 900, Alessandro vide la tenuta di Moniga, che è oggi il cuore dell’azienda, e decise di comprarla, sviluppando i vini della zona, che allora erano essenzialmente il Riviera classico. Successivamente vennero acquistati terreni tra Desenzano e Sirmione, dove cominciammo a coltivare uve Lugana, e a produrlo». Ieri a Casa Athesis, oltre che con Materossi Bresciaoggi ha fatto una chiacchierata con Gregorio Gitti, l’uno e l’altro sono viticoltori anomali: uno fa l’avvocato, e Materossi il commercialista «L’azienda la seguiva principalmente mio fratello Alessandro, che però cinque anni fa è mancato.
Fonte: Brescia Oggi.
Vinitaly parte forte Boom di presenze e voglia di ripartine.
I produttori bergamaschi già soddisfatti per affluenza e contatti: «Nonostante il periodo critico la scommessa è vinta, c’è in tutti desiderio di rinascita». Debutto decisamente sopra le aspettative per Vinitaly. La kermesse veronese, da sempre punto di riferimento per il mondo dell’enologia, sta suscitando grande interesse sia da parte del pubblico che degli operatori qualificati. Massima affluenza e pienone per l’edizione 2022, che punta alla vera ripartenza del comparto, nonostante le incognite legate al conflitto in Ucraina e al caro materie prime. La truppa bergamasca, quest’anno in versione ridotta, che ha deciso di confermare la propria presenza, giudica positivamente i primi due giorni della manifestazione. «Il Vinitaly 2022 ha sicuramente rappresentato un atto di coraggio, dettato da una grande voglia di rinascita – commenta il presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio, Emanuele Medolago Albani.
Fonte: Eco di Bergamo.
Vinitaly, nello stand dell’Oltrepo pavese la sfilata dei politici.
Costi per le aziende vitivinicole oltrepadane in aumento del 35%. L’allarme è stato lanciato dalla delegazione di Coldiretti Pavia, il presidente Stefano Greppi e il direttore Antonio Tessari, che ieri hanno partecipato a Vinitaly ad un convegno sull’impatto del conflitto ucraino e dei rincari energetici sulle cantine. A preoccupare i 1.500 produttori sono soprattutto i costi degli imballaggi: +30% rispetto allo scorso anno per la bottiglia di vetro, + 20% per i tappi di sughero e +40% per quelli di altri materiali; per le gabbiette dei tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, per le etichette e i cartoni i rincari sono del 35% e 45%. Senza contare gli aumenti del trasporto su gomma del 45% e i costi dei container che mmm in aumenti che vanno dal 400 a 1000%.
Fonte: Provincia – Pavese.
La vetrina del Vinitaly rilancia “Terre lariane” «Cento vini differenti».
Verona Il consorzio dell’Igt raggruppa oggi 22 aziende per un totale di 130 ettari di zone coltivate Il Vinitaly, occasione per farsi conoscere. Ma il vero obiettivo è farsi apprezzare dai propri concittadini. Alla fiera di Verona, tornata dopo due anni di stop forzato, il Consorzio dell’Igt Terre lariane si è presentato per il decimo anno consecutivo. Il Vinitaly è stato quindi l’occasione di fare un po’ il bilancio di questo periodo, ma anche di guardare al futuro. «In questo momento – spiega la presidentessa Claudia Crippa – il Consorzio conta di 22 aziende, per un totale di circa 130 ettari. La cosa bella è che abbiamo vinificato ben 62 etichette solo all’interno della cooperativa, a queste si aggiunga la produzione di quelle aziende che vinificano nella loro cantina di proprietà. Quindi sicuramente arriviamo attorno ai 100 vini differenti.
Fonte: Provincia Como.
Torna “Liguria da bere” dopo due anni di stop.
Dopo due anni di stop per l’emergenza sanitaria, dall’1 al 3 luglio torna alla Spezia Liguria da Bere. La rassegna, dedicata ai vini di qualità, è stata presentata a Vinitaly, in corso a Verona, ad un pubblico di esperti del settore, appassionati di enoturismo, giornalisti specializzati. «Liguria da Bere – ricorda il segretario generale della Camera di Commercio, Marco Casarino – è un evento entrato nella tradizione estiva della città che coniuga due momenti importanti: la promozione dei nostri vini, un’eccellenza riconosciuta in Italia e all’estero, e l’animazione del territorio. Vinitaly è stata una vetrina privilegiata per annunciare al meglio la quindicesima edizione, quella della ripartenza».
Fonte: Nazione La Spezia.
I vini delle Cinque Terre premiati dal Touring.
Le Cinque Terre sono state premiate alla manifestazione “I vini buoni d’Italia” e inserite sulla guida Spirito Autoctono del Touring Club. A essere premiati con le corone sono stati la Cooperativa Agricoltura di Groppo (enologo Gianfranco Vita), sulle alture di Manarola, con la Doc Vigne Alte, la cantina Possa di Heydi Bonanini a Riomaggiore è stata premiata con lo sciacchetrà e la cantina Cheo di Vernazza con il Perciò. Si tratta di uno dei massimi riconoscimenti, per una delle guide più blasonate d’Italia, assieme al Gambero Rosso e a Slow Food. Premiati a Torino, per questa guida dedicata al vitigno autoctono italiano, il Piemonte, la Lombardia, la Valle D’Aosta e la Liguria, con 14 produttori, di cui tre dalle Cinque Terre.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Azienda di Bonassola si impone al Vinitaly.
La Liguria del vino protagonista al Vinitaly, con la premiazione dell’azienda Cà du Ferrà di Davide Zoppi a Bonassola e con la celebrazione dei cinquanta anni del Rossese di Dolceacqua. Presenti all’edizione numero 54 del salone internazionale del vino e dei distillati, anche il presidente della Regione Giovanni Toti e il vicepresidente Alessandro Piana, che hanno parlato della cultura, della tradizione e della storia del vino ligure, legati all’offerta turistica. Zoppi, dell’azienda Cà Du Ferrà di Bonassola, ha ottenuto il riconoscimento di viticoltore etico nello stand della Regione Liguria.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Una mattinata tra le vigne: studenti a lezione di enologia.
I ragazzi della scuola secondaria di Marinella ospiti delle Cantine Lunae di Bosoni Hanno scoperto i segreti di come si fa un vino conosciuto ormai in tutto il mondo Gli studenti che hanno visitato l’azienda vinicola Cantine Lunae di Bosoni Alessandro Grasso Peroni. La storia dell’Idea di Cà Lunae, il museo del vino e tutto ciò che è accaduto in questi ultimi tre anni di investimenti, raccontata dai collaboratori e dipendenti della famiglia Bosoni ai ragazzi delle scuole medie. Una mattinata straordinaria, nella quale sono stati appresi gli strumenti su come si può arrivare a conoscere, si cura e si ama il territorio, e come si arriva a costruire una delle realtà imprenditoriali più note della provincia Spezzina. Protagonisti i giovanissimi studenti della classe seconda M della scuola secondaria di Marinella, ospitati dalle Cantine Lunae, nella quale hanno potuto visitare il vigneto, la liquoreria e l’interessante museo etnografico.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
«Pigato e vini liguri conquistano il pubblico».
Successo per le otto aziende agricole della provincia di Savona presenti a Vinitaly. In un comunicato la Cia Savona, esulta: «Pigato e vini Doc conquistano il pubblico a Verona».
Fonte: Secolo XIX Savona.
La Cantina Rauscedo celebra i suoi prodotti alla vetrina di Vinitaly.
Dal pluripremiato Sauvignon alla nuova linea di spumanti legata alla Ribolla arrivando al rosso di vigneti selezionati. Vinitaly è la rassegna dedicata ai vini più prestigiosa e attira addetti ai lavori e appassionati da tutto il mondo. Quella di domenica scorsa, al Vinitaly di Verona, è stata la giornata di Cantina Rauscedo, con la celebrazione degli straordinari successi recenti e la presentazione ufficiale dei nuovi packaging. A fare gli onori di casa il presidente Antonio Zuliani, affiancato dai due vice Michele D’Andrea e Fabio D’Andrea e dai membri del consiglio di amministrazione. II presidente, nel suo intervento, ha rimarcato quanto sia importante la squadra per raggiungere traguardi come quelli del Sauvignon (2 medaglie d’oro al “Concours mondial du Sauvignon” e “Rivelazione Italia”) e ha ringraziato tutto lo staff della Cantina.
Fonte: Gazzettino Pordenone.
Sbarca a Vinitaly la rete del Pinot bianco del Collio.
Sette aziende di prestigio si sono consorziate per la promozione Alessio Del Savio (Mionetto): puntiamo ad aumentare i nostri 80 ettari di vigneti a Montereale per il Prosecco Antonella Nonino: grappa protagonista della mixologia, che perla prima volta ha uno spazio tutto suo alla Fiera veronese. La Rete del Pino bianco nel Collio ha scelto di essere protagonista alla 54a edizione di Vinitaly rappresentando le 7 importanti aziende che hanno creduto in questo progetto: Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica e Venica. Dopo aver varcato i confini regionali, presentandosi a Milano al mondo della ristorazione con una cena a cura dello chef tristellato Enrico Bartolini, la Rete rilancia, non potendo mancare all’evento più importante del mondo del vino nel panorama italiano e internazionale.
Fonte: Messaggero Veneto.
Ribolla gialla richiesta anche nel mercato Usa «Stop alle svendite».
Gradimento per gli incontri dell’Ersa con i buyers internazionali Gli utilizzi “alternativi”: nel vermut e perfino in un disinfettante per le mani Giulia Bianchini (Forchir): abbiamo ideato il vermut a base di Ribolla gialla con 15 erbe della regione. C’è un interesse crescente attorno alla Ribolla gialla, il vino bianco autoctono che la Regione, quest’anno, ha voluto protagonista a Vinitaly. Lo confermano gli apprezzamenti di alcuni big veneti del Prosecco («di Ribolla ne parlano tutti, anche fuori dal Friuli»), gli incontri organizzati dall’Ersa con i buyers di mezzo mondo, l’endorsement di un personaggio noto come Joe Bastianich, che è pure produttore sui Colli orientali («la Ribolla si sta già ritagliando quote di mercato negli Stati Uniti»). E ci sono pure aziende che studiano utilizzi alternativi del vitigno. Forchir ne ha fatto un vermut, con 15 erbe tutte friulane, Collavini ne ha fatto addirittura un igienizzante per le mani naturale che contiene anche 10 oli essenziali.
Fonte: Messaggero Veneto.
Sette grandi famiglie del Collio al Vinitaly con il Pinot bianco.
Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica e Venica a Verona per presentare un vitigno proposto come simbolo di una produzione di eccellenza Sette grandi famiglie del Collio al Vinitaly con il Pinot bianco. La Rete del Pino bianco nel Collio ha scelto di essere protagonista alla 54a edizione di Vinitaly rappresentando le sette importanti aziende che hanno creduto in questo progetto: Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, VenicaeVenica. Dopo aver varcato i confini regionali, presentandosi a Milano al mondo della ristorazione con una cena a cura dello chef tristellato Enrico Bartolini, la Rete rilancia, non potendo mancare all’evento più importante del mondo del vino nel panorama italiano e internazionale.
Fonte: Piccolo.
I primi 50 anni della Doc Trebbiano d’Abruzzo.
II Trebbiano d’Abruzzo compie SO anni. II VinItaly ha voluto festeggiarne omagglare la Doc abruzzese con un convegno duel b svolto ieri nel Padiglione Abruzzo, alla presenza, oltre che del presidente Marsiiie,andu del vice presIdente con delega alf agricoltura Entinuele Imprudente, dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e del presidente dei Consorzio tutela vini d’Abruzzo, Valentino Di Carnpll. Nella sala degustazione erano presenti anche tre delle bottiglie Trebbiano d’Abruzzo originali della vendemmia 1972, le prime ad avere il certificato, prodotte appunto cinquant’anni fa dal vignaiolo Edoardo Valentina di Loreto Apnrtino.
Fonte: Centro.
«Sostegno all’agricoltura, eccellenza del territorio».
I1 regno del vino e degli appassionati e professionisti del settore quest’anno è tornato in presenza: è il Vinitaly, che in questa edizione 2022 si conferma il maggior evento vitivinicolo internazionale. Alla fiera di Verona quest’anno sono state circa 4400 le aziende partecipanti, da 19 nazioni nel mondo e con la presenza di 700 top buyers da 50 Paesi. Anche quest’anno la Basilicata si è confermata tra i protagonisti della manifestazione, con la collettiva dei produttori locali presente da circa 30 anni, che per questa edizione è ospitata in un’area estesa su 282 mq e vede la partecipazione di 17 aziende vitivinicole, coordinate dalla Direzione Generale Agricoltura della regione Basilicata attraverso l’apposita struttura di marketing e promozione insieme ad aziende e consorzi.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Volpaia, un piccolo paradiso del Chianti.
L’azienda ruota attorno a un borgo enogastronomico, II Classico Docg Riserva 2015 eletto fra i tre migliori vini al mondo Merito a “Giovannella” che ha saputo unire una proprietà storicamente divisa N Farrivato il momento di ritornare in zona di Chianti Classico. Per farlo ho scelto un’azienda il cui Chianti Classico Docg Riserva 2015 è stato giudicato dalla prestigiosa rivista americana Wine Spectator fra i tre migliori vini al mondo, un grandissimo onore. Sto ovviamente parlando di Castello di Volpaia. Ormai lo saprete a memoria, ma io ve lo ripeto ancora una volta: per quanto possiamo scrivere o parlare, niente eguaglia l’esperienza diretta di vivere, respirare ed esperire le vigne. Per capirle bisogna camminarle, come diceva il grandissimo Luigi Veronelli, non c’è altra maniera per avvicinarsi al miracolo del vino.
Fonte: Nuova Ferrara.
La versione dei 2018 è sofisticata Ideale gustarla da sola.
È un Sangiovese in purezza affinato prima in barrique poi in botti di varie dimensioni Come idea di abbinamento l’ossobuco alla milanese Ecco allora il gioiello di casa, il Chianti Classico Docg Riserva 2018. È un vino sofisticato, insieme elegante e fascinoso, un’ode alla grandezza del Classico. Sangiovese in purezza, affinato per quattro mesi in barrique, poi in botti di dimensione variabile, tra i 25 e i 45 ettolitri, evidenzia un naso di piccoli frutti, lampone A destra Giovanna detta “Giovannella” coni figli Niccolò e Federica nero su tutti, poi tocchi di alloro e chinotto, sferzate salmastre e chiusura su tonalità di eucalipto e rabarbaro. La bocca rivela succosità, densità e croccantezza, con tannini salmastro-sapidi e un ritorno balsamico-officinale. Per l’abbinamento sarei in difficoltà, ci sono vini talmente spiazzanti che dovrebbero essere degustati da soli, permettendo di ascoltarne ogni minima vibrazione.
Fonte: Nuova Ferrara.
Una giornata dedicata alle etichette Trentodoc.
Trentodoc si presenta a Rimini, al Grand Hotel, lunedì 2 maggio dalle 14 alle 20 con 50 case spumantistiche presenti e 130 etichette in mescita. Nell’ambito della manifestazione, si terranno approfondimenti sulle bollicine di montagna condotti da quattro migliori sommelier d’Italia dell’Ais (associazione italiana sommelier) – Premio Trentodoc 2021, 2019, 2018 e 2016, ovvero Stefano Berzi, Valentino Tesi, Simone Lo guercio e Maurizio Dante Filippi. I sommelier saranno anche presenti a turno in sala con il pubblico e i produttori, per conoscere gli ospiti e rispondere alle curiosità su Trentodoc. A partire dalle 12 si terranno quattro Trentodoc Time, seminari di degustazione di sette etichette della durata di un’ora. Poi, a partire dalle 14, si terranno i MyTrentodoc, sessioni di approfondimento su Trentodoc e degustazione di un’etichetta della durata di venti minuti.
Fonte: Nuova Ferrara.
Settore vitivinicolo analisi di una crescita Lo studio di Nomisma.
I nuovi scenari post pandemici e le strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italianoed emiliano romagnolo sono stati al centro di un incontro organizzato da UniCredit con alcuni tra i principali produttori e consorzi del comparto in Emilia Romagna. Un confronto avviato sulla base dei risultati dello studio condotto da Nomisma per UniCredit, dal quale è emerso il quadro di un comparto in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore d i oltre 7 miliardi di euro. L’indagine Nomisma-UniCredit ha evidenziato che nel mercato nazionale è soprattutto la Grande Distribuzione a trainare le vendite di vino (+12% 2021 vs 2019) , ma si registra un’importante crescita anche dell’e-commerce (+ 187% quello dei siti generalisti+Amazon) , segno di una evoluzione digitale che sta caratterizzando non solo le modalità di acquisto degli italiani ma anche le aziende del comparto negli ultimi anni. Tuttavia, dallo Studio emerge come il canale online abbia ancora ampie potenzialità di crescita dal momento che esprime un’incidenza inferiore al 5% rispetto alle sole vendite di vino della Distribuzione Moderna.
Fonte: Nuova Ferrara.
STAMPA ESTERA
Comment pomerol a su s’améliorer.
Michel Rolland, Stéphane Derenoncourt et Thomas Duclos, tous trois consultants pour les plus grandes propriétés pomerolaises, reviennent sur l’évolution des vins de l’appellation. 0nne présente pins Michel Rolland, superstar internationale de l’oenologie, Sans qui les bordeaux n’auraient pas le même goût. Ce fin connabseur de Pomerol – il a même possédé le Château Bon Pasteur, revendu en 2013 à l’homme d’affaires hongkongais Sutong Pan – conseille toujours quelques-unes des plus grandes propriétés de l’appellation, même s’il passe doucement la main à une nouvelle génération après avoir cédé la majorité de son laboratoire d’oenologie à trois proches collaborateurs. De son côté, le Dunkerquois Stéphane Derenoncourt est certainement un des consultants les plus influents dans le monde du vin en intervenant auprès de plus d’une centaine de domaines de la Napa Valley, au 1.ihan, en passant par l’Italie et la Grèce et, bien sûr, le Bordelais. Son franc-parler fait parfois grincer les dents de certains dans l’univers feutré du vin, mais ses conseils ont permis à des propriétés d’acquérir une recmnaitiaance internationale bien méritée. Quant an Libournais Thomas Duclos, il est considéré comme un des nouveaux hommes forts de Bordeaux et décrit par certains comme l’ans-Michel Rolland, même s’il lui rend régulièrement homage.
Fonte: Figaro.
Un classement de Pomerol, enfin!.
Contrairement à d’autres appellations bordelaises de premier plan, le pomerol ne bénéficie d’aucune classification. Quel est le meilleur pomerol? Pour certains, il s’agit de celui qui est entreposé depuis toujours dans leur cave, celui qu’achetaient, avant eux, leurs parents. Le vin, plus que tout autre produit, véhicule un enorme capital sentimental. D’autres vous parleront de ce primerai formidable que leur caviste-qui -est-aussi-un -ami-et- quia-toujours-de-bons-plans leur met de côté depuis des années. Nous pourrions multiplier à l’envi les profils des amoureux de ce vin si sensuel. L’absence de classification officielle oblige chacun à se faire son propre avis, en fonction de sa culture, de ses dégustations, de ses goûts et des sommes qu’il est prêt à investir dans ce plaisir. Au risque parfois de se tromper, par méconnaissance de l’appellation, par manque de temps. Depuis des années, Le Figaro déguste les vins de chaque domaine de l’appellation. Cette expertise, associée à l’envie de vous proposer, à vous lecteurs, une grille de lecture sérieuse pour mieux choisir vos vins, nous a convaincus de la nécessité d’un classement des propriétés de Pomerol. officielle. «Le Figaro» l’a créée en prenant en compte la qualité des vins, leur notoriété et leur prix. Explications. Si l’idée plait aux amateurs de vin et souvent à ceux qui le vendent, les propriétaires auraient sans doute pu continuer à s’en passer. Comme l’explique notre consoeur Isabelle Spaak (pages 41d 43), les Pomerolais sont de grands discrets, presque des timides.
Fonte: Figaro.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 11 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vinitaly, premiate le bollitine trentine.
Nell’edizione da record per il numero di presenze è sold out il padiglione che rappresenta il territorio “Wine Spectactor” premia tre etichette di casa: Ferrari Brut Perlè 2007, Madame Martis Riserva 2009 e rosso di san Leonardo Vigneti delle Dolomiti 2015. Nemmeno il più ottimista degli organizzatori avrebbe potuto pronosticare il boom di presenze registrato ieri alla giornata inaugurale dell’edizione numero 54 di Vinitaly (10-13 aprile). Verona è stata letteralmente presa d’assalto dagli operatori del settore, ma soprattutto dai wine lover (molti i giovanissimi) fin dalle primissime ore del mattino: code ai caselli autostradali, parcheggi in tilt, ingressi della Fiera scaglionati per consentire (dopo le disposizioni anti Covid) l’accesso in sicurezza ai 19 padiglioni e ai 4.400 stand dislocati nella cittadella del vino che quest’anno occupa un’area espositiva di 95 mila metri quadrati.
Fonte: Adige.
Ripartenza, sfide al Vinitaly – Vinitaly, ripartenza tra luci e ombre «Aiuti ai produttori».
Inaugurato il salone internazionale. Energia, materie prime e guerra pesano sul comparto. Le aziende: ora sostegni e un piano nazionale Ripartenza, sfide al Vinitaly Il ministro Patuanelli: «Edizione della ripresa e aiuti alle imprese». Zaia: «Riportare le produzioni in Italia» «Questo Vinitaly è l’edizione della ripresa». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, inaugurando ieri il salone internazionale e annunciando aiuti del governo ai produttori, che in fiera hanno messo in guardia sulle difficoltà che sta affrontando l’intero comparto. A pesare sul clima di festa sono le preoccupazioni per la guerra e i rincari Vinitaly, ripartenza tra luci e ombre «Aiuti ai produttori» II ministro Patuanelli: «Sui prezzi dell’energia nuovi interventi da Roma» Zaia: «Le produzioni vanno riportate in Italia ricorrendo ai fondi del Pnrr» OS Restart, ripartenza, è la parola d’ordine.
Fonte: Arena.
«Serve l’autonomia produttiva E qui vinciamo al primo turno».
Il segretario della Lega a Vinitaly. «Subito altri soldi e nuove regole che non penalizzino gli italiani» «Serve!’ autonomia produttiva E qui vinciamo al primo turno» Tra gli ospiti di Casa Athesis anche Salvini. Un appello per l’indipendenza energetica «Dobbiamo fare presto, usando tutti le fonti possibili, quelle alternative e il nucleare» •• Autonomia produttiva e cambio di rotta nelle politiche energetiche. Lavorando con l’Europa perla salvaguardia delle attività italiane e la volontà di rinnovare lo sconto benzina. Senza dimenticare tra due mesi le amministrative a Verona. C’era anche Matteo Salvini nella giornata inaugurale di Vinitaly 2022, con il segretario della Lega ospite di Casa Athesis tra i tanti appuntamenti nei vari padiglioni. «Finalmente ci si rivede dopo due anni. Bravi e brava Verona, bravo il Veneto, bravi tutti gl espositori italiani che ci credono. Ho preso l’areo apposta, nonostante qualche acciacco, pervenire a ringraziare Verona, la fiera, il Veneto e tutti gli operatori.
Fonte: Arena.
L’enologia veneta è al top «Ma servono sostegni».
I risultati di un’analisi sul rating della filiera nazionale promossa da Unicredit e Nomisma L’enologia veneta è al top «Ma servono sostegni» Pesano energia, materie prime e guerra in Ucraina e tra i produttori emerge la richiesta di diversificare l’export oltre Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna Valeria Zanetti SS Il sistema vino del Veneto è il più competitivo della filiera nazionale. A confermarlo l’analisi promossa da Unicredit e Nomisma, che dopo aver presentato, nel corso del Vinitaly Special Edition dell’ottobre scorso il super-indice Agri4lndex, dedicato al rating della filiera vitivinicola italiana raffrontata ai competitor europei, ha declinato il campo d’indagine sui territori regionali.
Fonte: Arena.
Enoturismo e cantine «Ora un piano nazionale».
II rapporto di Città del vino, Le Donne del vino e La Puglia in Più Enoturismo e cantine «Ora un piano nazionale» Cinelli Colombini: «L’accoglienza all’80% è fatta da donne influencer» Il ministro Patuanelli: «Programmi del Mipaaf per tutti gli imprenditori». Per l’enoturismo italiano, dopo il duro braccio di ferro con la pandemia, si prospettano anni più rosei mala capacità imprenditoriale da sola non basta per fronteggiare in modo adeguato le nuove richieste del pubblico, serve un piano nazionale. Il messaggio è partito ieri da Vinitaly sulle basi del XVIII Rapporto dell’Osservatorio nazionale «Città del Vino», promosso da Città del Vino, da Associazione Nazionale Le Donne del Vino e Associazione La Puglia in Più. La ricerca di Nomisma – Wine Monitor effettuata tra fine gennaio e febbraio 2022 su 92 comuni italiani e 150 aziende ha rivelato che secondo sei comuni su dieci il turismo del vino tornerà ai livelli pre-Covid già nel 2022, recuperando i 14 milioni di visite e i 2,5 miliardi di giro di affari del 2019. «Il 90% delle aziende vitivinicole al centro dell’osservatorio ha un fatturato fino a 10 milioni di euro, per un totale di 1,2 miliardi di euro e 3.375 addetti», ha ricordato COLDIRETTI. Fatturato record 13 miliardi nel 2021 dato Roberta Gabrielli, senior project manager di Nomisma.
Fonte: Arena.
Le produzioni locali volano al Vmitaly.
L’evento Quindici aziende pontine e ciociare a Verona Un progetto per rilanciare un settore strategico Saranno protagoniste dell’iniziativa le produzioni dei vitigni Bellone e Cesanese. Le associazioni Confagricoltura di Latina e Frosinone si uniscono per un nuovo progetto di valorizzazione del distretto eno-agroalimentare delle due province, puntando alla valorizzazione delle produzioni dei vitigni Bellone e Cesanese. Il progetto, avviato grazie a un contributo della Camera di commercio di Frosinone e Latina, prevede una serie di interventi di rilancio dell’attività di promozione del settore vitivinicolo legato a queste due produzioni, che verranno rese riconoscibili attraverso un logo comune che sarà al centro degli interventi legati alla campagna di valorizzazione.
Fonte: Ciociaria Oggi.
Al via il Vinitaly 2022 Presenti 4.400 aziende – Vinitaly rinasce. 4.400 aziende da 19 Paesi.
Taglio del nastro per l’edizione 54 Al via il Vinitaly 2022 Presenti 4.400 aziende – a pagina 3 Giosetta Cioffa La 54esima edizione della rassegna ha preso il via a Verona con numerosi operatori dall’estero e dati di settore tornati a livelli pre pandemia Vinitaly rinasce: 4.400 aziende da 19 Paesi. Vinitaly Restart: finalmente l’edizione della rinascita in una Verona che si prepara a essere città olimpica, in attesa di ospitare l’evento conclusivo delle Olimpiadi, con tanta voglia di ricominciare. Lo si avverte nella cerimonia inaugurale e lo si vede nei padiglioni, per questa 54esima edizione con numeri da pre-pandemia, 4.400 aziende da 19 Paesi e un forte afflusso di buyer esteri, anche dall’Africa, per un rinnovato intento business oriented (la delegazione più folta proviene da Nord America, Stati Uniti e Canada, con tutti i monopoli canadesi presenti). Si agisce quindi secondo un piano strategico iniziato nel 2018 ma perfezionato alla luce degli eventi degli ultimi due anni e teso al potenziamento del business in fiera, a una stringente selezione degli operatori e all’incremento della quota estera.
Fonte: Corriere di Rieti.
Bonaccini non ha dubbi: «Una vera ripartenza».
Il presidente della Regione a Vinitaly Bonaccini non ha dubbi: «Una vera ripartenza» «Grazie ai vaccini torniamo alla vita di prima» PM Questa fiera speriamo sia il segno della grande ripresa. Verona Diciamolo, è bello quando le istituzioni fanno sentire la loro vicinanza alle attività produttive. Lo ha fatto ieri il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, insieme all’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammì. Bonaccini ha visitato il padiglione Emilia Romagna, brindisi pochi ma molta attenzione alle persone: approfondimenti e scambi di idee, legati al momento che le attività stesse, le cantine ma non solo, stanno vivendo. E Bonaccini ha visitato anche lo stand dei consorzi dei vini di Parma e Piacenza, una porzione significativa di Emilia Romagna. «È una porzione mica banale – ha spiegato il presidente della regione Emilia Romagna -, perché Parma è la capitale del cibo.
Fonte, Gazzetta di Parma.
Luci e ombre a Vinitaly Zaia: «A ruba i nostri vigneti» – Vinitaly tra guerra e crisi Zaia: «Ci soffiano i vigneti».
La fiera del vino Luci e ombre a Vinitaly Zaia: «A ruba i nostri vigneti» Alda Vanzan In I’ edizione della ripresa, dice il ministro Stefano Patuanelli. L’edizione numero 54 che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che, dopo due anni di stop a causa della pandemia, registra il sold out, l’intero quartiere espositivo occupato fino a mercoledl da 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni. Il Vinitaly del futuro, aggiunge il sindaco del capoluogo scaligero Federico Sboarina. Eppure, nonostante la partecipazione dei produttori, nonostante il pubblico con mascherina e Green pass tornato in massa (e alla faccia dei rincari: 100 euro l’ingresso, 25 euro il parcheggio), qui in Fiera a Verona qualche segnale di preoccupazione lo si respira. La guerra, senz’altro: l’invasione della Russia in Ucraina, le sanzioni, il caro-energia, i prodotti che in Italia non si costruiscono più, come le capsule per i tappi o le bottiglie di vetro i cui costi di produzione sono diventati esorbitanti, tutto questo porta il presidente di Verona Fiere, Maurizio Danese, a quantificare in oltre un miliardo di euro i «costi aggiuntivi».
Fonte, Gazzettino.
Usa e Canada da record ma i bevitori invecchiano.
Lo scorso anno l’equivalente di 600 milioni di bottiglie di vino italiano ha preso la direzione di Usa e Canada, per un controvalore di 2,7 miliardi di dollari e una crescita sul 2020 del 17%. Nello stesso anno i due Paesi hanno totalizzato un import di vino per più di 9,3 miliardi di dollari, quasi 1/4 del valore globale delle importazioni di vino. L’Italia torna a brindare grazie a una “revenge spending” spumeggiante, con il Prosecco che da solo vale ormai 1/4 della domanda americana di vino tricolore e rappresenta a volume quasi il 25% dei consumi domestici di bollicine. Sparkling sì, ma anche i grandi rossi fermi, in un contesto competitivo della tipologia molto favorevole per le due superpotenze enologiche in NordAmerica, in particolare per Bordeaux, Borgogna, rossi toscani e piemontesi.
Fonte, Giornale di Vicenza.
I produttori del Granducato si sono presentati in forze a Verona alla fiera di settore più importante al mondo Mercato in crescita nel 2021 nonostante la pandemia, proposte centinaia di etichette a buyer di 50 Paesi Toscana del vino in p asserella strega.
Partito ieri a Verona (e terminerà mercoledì) Vinitaly. Torna dopo due anni di stop, a causa della pandemia, e con numeri da capogiro. È infatti sold out con 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni, oltre 30 convegni e 76 super-degustazioni in programma. Sono 700 i top buyer esteri di vino italiano accreditati a Vinitaly provenienti da 50 Paesi: 650 sono arrivati grazie alla campagna promossa da Veronafiere insieme a Ice-Agenzia; a questi si aggiungono i 50 operatori profilati della domanda al loro debutto a Verona, parte di un nuovo progetto di incoming “tailor made”, frutto della collaborazione diretta della fiera con 30 aziende espositrici di Vinitaly. Tra le novità all’interno dei 17 padiglioni, oltre all’area del “quarto colore del vino” sugli Orange wine, “MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata, Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e la sezione Mixology che debutta ufficialmente con un proprio format.
Fonte, Tirreno.
Tra Bit e Vinitaly Puglia in vetrina – Vinitaly, dopo il Covid una sfida «frizzante».
LA KERMESSE DI VERONA NUMERI IMPORTANTI AL PADIGLIONE 11 CON BEN 110 AZIENDE PUGLIESI E OLTRE 10MILA ETICHETTE Vinitaly, dopo il Covid una sfida «frizzante» L’ASSESSORE IL PORTALE «Dobbiamo tutelare Nasce Puglia Wine le nostre produzioni World, vetrina virtuale valorizzando la qualità» dal Salento al Gargano BARBARA POU11 • VERONA. Freme la Puglia nell’edizione di ripresa del Vinitaly di Verona, inaugurata ieri dopo lo stop forzato di due anni imposto dal Covid 19. I numeri del padiglione 11 sono importanti e in linea con la voglia di osare lanciata dall’asePssore all’agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia presenti 110 aziende vitivinicole con oltre 10mila etichette in degustazione e un fitto programma di attività, oltre sessanta tra eventi, masterclass, show cooking e focus di approfondimento promossi in sinergia con il dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e ambientale.
Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.
Intervista a Bruno Vespa – «Sull’agricoltura l’Ue persevera nelle sciocchezze» – «Sull’agricoltura l’Ue fa sciocchezze».
Il giornalista viticoltore: «Non c’è dualismo con l’ambiente, per dare un futuro ai nostri figli dobbiamo coltivare ogni centimetro quadrato. Con il virus Bruxelles ha latitato, ora si muove. Ma temo che la guerra sarà lunga» Si rischia di creare in Ucraina altre due Coree La via del negoziato va trovata. Vedo Rogna piena di turisti, non dobbiamo rinunciare a vivere. Da «Parta a porta» a «botte a botte» il cambio di scena è sorprendente; Bruno Vespa viticoltore però è più gioviale e degagé del gestore della «terza Camera» – così Giulio Andreotti battezzò il programma – che va in onda da 26 armi e ha scandito l’evoluzione e le contorsioni della politica italiana. Bruno condivide con il divo Giulio la battuta cortesemente tagliente. «Parliamo di vino all’infinito, ma non di politica».
Fonte, La Verita’.
La stanza dei bottoni – Il Censis per Enpaia.
II Censis per Enpaia I.a ricerca di Piazza e Diacetti a cura di Carlo Cinelll e Federico De Rosa Il quadro di riferimento del Vinitaly quest’anno è internazionale, al centro c’è il rilancio, in un contesto geopolitico assai complicato, dell’export. Per approfondire vanno lette le pagine dello speciale (da 34 a 4o). Ma c’è spazio anche per il fronte interno. Domani nei locali della rassegna veronese verrà presentato infatti il nuovo rapporto EnpaiaCensis dedicato al rapporto dei giovani con il vino, nelle intenzioni «responsabile e di qualità». Anche per volontà dei diretti interessati, che nel sondaggio Censis affermano per oltre i17o% di preferire xn profilo «moderato» («mi piace bere vino ma senza eccessi»).
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Vinitaly & Scenari – Passaggio in India (e in Asia) per ridisegnare l’export.
Dopo un 2021 da record, quest’anno le cantine italiane dovranno superare diverse sfide: l’inflazione, le conseguenze della guerra, l’aumento delle materie prime. I.a soluzione più efficace resta l’export con la necessità di diversificare i mercati: quello Usa resta il più ricco ma l’Oriente è il vero obiettivo d i Isidoro Trovato Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo:112021 Si è chiuso in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più performanti del made in Italy, che ha segnato un attivo di quasi 6,7 miliardi. Questo è lo scenario (rilevato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, su base Istat) con cui si è arrivati al Vinitaly di quest’anno. Quello scorso è stato un anno fortemente condizionato dalla spesa di rivalsa e dalla voglia di normalità post Covid: il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) ha consolidato il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Dop, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che grazie all’ennesimo exploit del Prosecco (+32%) doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%). Complessivamente le Dop tricolori rappresentano oggi i 2/3 delle esportazioni in valore registrate nel 2021. In rialzo, più contenuto, anche le Igp (5,4%) e i vini comuni, a +8,9%.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Il club over 100 milioni – Quante sorprese al vertice per i nuovi big dei calici una corsa che vale 5 miliardi.
Sul podio salgono Italian i e brands e il polo Botter-Mdv. Salda, primo posto, Cantine Riunite. Ma tutto il mercato è vivace e in crescita: dal proso alla Sicilia, i nomi che si sono affer r ‘ nel 2021 Dieci in totale le coop in classifica, a conferma del peso crescente della cooperazione sul vigneto Italia. Tra loro, la corazzata Caviro di 4,8 miliardi di fatturato: è il giro d’affari 2021 del «club over 10o milioni». Ovvero delle aziende vitivinicole che hanno chiuso l’ultimo esercizio con più di 1o0 milioni di incassi, entrando così di diritto nel circolo esclusivo dei big che guidano la speciale classifica delle oltre 100 cantine più grandi d’Italia (che L’Economia pubblicherà nei prossimi mesi, ndr). Al giro di boa 2021 sono tante le novità al tavolo dei big. L’unico punto fermo è il primato della coop emiliana Cantine Riunite Civ che si consolida al vertice del mercato, con oltre 635 milioni di fatturato, alimentato per ben 431 milioni dal controllato Gruppo italiano vini. Alle spalle delle Riunite nulla è più come prima. A cominciare dalla damigella d’onore: conquista il secondo gradino del podio, l’Italian wine brands, gruppo quotato in Borsa, che in linea con il suo piano strategico sta crescendo attraverso acquisizioni. L’ultima, Enoitalia, le ha fatto raddoppiare la taglia, portandosi a casa il maggiore imbottigliatore del mercato.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Vetro, sughero, carta: stangata in bottiglia.
Una batosta da 1,1 miliardi di euro sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana a causa del generale aumento delle materie prime. La denuncia arriva da uno studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari. «L’incremento dei costi dell’energia e dei materiali di produzione con cui siamo costretti a confrontarci da mesi rappresenta un problema seno perle imprese vitivinicole», sottolinea Luca Rigotti, coordinatore vino di Alleanza cooperative agroalimentari. Non solo. «Potrebbero iniziare anche problemi di reperimento di materiali indispensabili, come il vetro: ci sono segnali di difficoltà per le consegne», precisa ancora Rigotti. Morale: «Tutto ciò incide sulla redditività delle imprese, erodendo i loro margini e compromettendone la capacità competitiva sui mercati internazionali».
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Dal Veneto alla Sicilia i 5 campioni regionali.
Ecco chi vanta un posizionamento competitivo sopra la media nella filiera vinicola secondo i 60 parametri dell’Agri4index Unicredit-Nomisma wine monitor-Vinitaly di Anna Di Martino eneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte e Sicilia: ecco le cinque regioni che vantano un posizionamento competitivo sopra la media, secondo l’Agri4.index Unicredit-Nomisma wine monitor-Vinitaly. L’indice di competitività che lo scorso anno ha consacrato la filiera vinicola italiana come la più forte tra le filiere agroalimentari del Paese, torna alla carica mettendo a fuoco questa volta le singole regioni, in ogni loro caratteristica: dalla capacità produttiva alla dimensione media delle aziende, al peso export, per citare solo alcuni dei 6o parametri presi in considerazione. Insomma una radiografia che punta a conoscere a fondo il mercato.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Enoturismo, un successo tutto al femminile.
Il fenomeno da 2,5 miliardi di euro Enoturismo, un successo tutto al femminile L? enoturismo è donna. La maggior parte delle imprenditrici vinicole, infatti, cura l’accoglienza dei turisti in cantina. Ed è tra i motivi principali dei risultati positivi di questo fenomeno, che nel 2019 ha attirato 14 milioni di persone, generando un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro. Un’indagine realizzata da Nomisma Wine Monitor per conto dell’Osservatorio città del vino, Donne del vino e Associazione La Puglia in Più, che ha coinvolto 15o cantine in 92 comuni italiani, ha registrato una presenza prevalente delle donne nell’area marketing (8o% del campione) e in quella dell’enoturismo (76%). Un business che si traduce in modelli diversi. La wine hospitality è nel 99% dei casi degustazione dei vini, associata alla visita guidata degli impianti produttivi (94%) e alla vendita diretta (96%). Non più del .40% delle cantine offre anche ristorazione o pernottamento e meno del 20% propone corsi di cucina o esperienze in vendemmia.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Sugli scaffali vince il prosecco.
Le bollicine trainano le vendite nella grande distribuzione con un valore cresciuto del 40%, in quattro anni e novità dal Vermentino al Grillo. Più lenti i fermi rossi e bianchi !1 fatturato del settore nei supermarket è salito nel 2021 dei 6% a tre miliardi di curo di Anna Di Martino Caschi il mondo le bollicine tirano. Gettonatissime tra i vini proposti dalla grande distribuzione organizzata, hanno registrato negli ultimi anni un progresso continuo che si è tradotto in un giro d’affari di 708,6 milioni a fine 2021, pari a un incremento del 20% Sul 2020 e del 40%sul 2018. A fare la parte del leone e a tirare la volata, è, come sempre, sua maestà il Prosecco, che non ha rivali, rappresentando da solo la metà del giro d’affari degli spumanti. Ma negli ultimi anni qualcosa di nuovo si sta muovendo.
Fonte, L’Economia del Corriere della Sera.
Ripresa e incognite nello stesso bicchiere.
II mercato del winery Ripresa e incognite nello stesso bicchiere II 2021 è stato un anno buono per vino e spiriti, specialmente per l’export Ma ora la guerra e il caro materie prime frenano gli entusiasmi di un settore che si apre al digitale e chiede aiuti al governo. La “tempesta perfetta”. Così la presidente di Federvini Micaela Pallini fotografa il settore dei vini e dintorni: «Materie prime in forte aumento, energia alle stelle, crisi internazionale. Difficilmente in passato i nostri comparti hanno dovuto gestire una sfida così complessa e il rischio è di annullare la ripresa del 2021». Ecco dunque cosa pesa di più in questo momento: «Il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi è aumentato del 40% e il vetro di un buon 25%, ci siamo resi conto di quanto conta per noi l’Ucraina nel settore della vetreria e nella produzione di alluminio».
Fonte, Repubblica Affari&Finanza.
Record storico per il vino italiano Nel 2021 il fatturato più alto di sempre: 13 miliardi.
È record storico per il vino italiano che ha raggiunto un fatturato di quasi 13 miliardi nel 2021, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. E quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly che apre con l’esposizione di tutti i colori del vino portati a Verona dalle diverse regioni nell’esclusivo salone «Vigneto Italia• creato dalla Coldiretti per scoprire la grande biodiversità e qualità dalle quali nascono le più prestigiose bottiglie del vino Made in Italy, grazie all’impegno di 310mi1a aziende agricole. A trainare il fatturato del vino è soprattutto l’aumento a doppia cifra delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie made in Italy in tutto il mondo che sono cresciute del 12% nel 2021 raggiungendo – spiega Coldiretti – quota 7,1 miliardi di euro ma ad aumentare sono anche gli acquisti familiari con un incremento del 2,1% nella distribuzione commerciale, secondo l’analisi Coldiretti su dad Iri, mentre il resto viene dalla ristorazione con un importante impatto del turismo, pur se con le difficoltà causate dalle restrizioni imposte dalla pandemia.
Fonte, Tempo.
Vinitaly è tornato Dalla Campania oltre 220 cantine.
Dopo due anni di astinenza forzata causa Covid riparte la più importante vetrina del vino italiano La filiera vitivinicola regionale, anche se incide solo per il 4% su quella nazionale, spicca per qualità Vinitaly è tornato Dalla Campania oltre 220 cantine Di tutte le edizioni, questa è sicuramente la più attesa di sempre. Ieri si sono riaperti i cancelli di Veronafiere per accogliere migliaia di aziende, professionisti e wine lovers nella più importante vetrina del vino italiano: il Vinitaly, come sempre associato Fuorisalone Vinitaly and the City (fino a stasera) che si sviluppa tra le vie del centro di Verona. Le quattro giornate che tutti aspettavano con ansia dopo due annidi astinenza forzata, una sosta che ha modificato non poco il panorama vinicolo In maniera imprevista e imprevedibile. Nell’ultimo anno, infatti, secondo l’indagine dell’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, l’89% degli italiani ha bevuto vino, dato in crescita rispetto a tre anni fa, per effetto soprattutto di un incremento della platea di giovani maggiorenni, protagonisti, senza eccessi, di un approccio consapevole.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
L’ultimo trend premia i «mixati» e il biologico.
Chi è che a tavola con qualche parente anziano non ha mal sentito dire che “un bicchiere di vino al giorno toglie il medico di torno”? Un modo di dire che trova pieno riscontro nelle statistiche sul consumo del vino in Italia. Le varie ricerche nel corso degli anni (la più recente è “gli italiani e il vino” di Osservatorio Vinitaly — Nomisma Wine Monitor) hanno mostrato che, nonostante il consumo pro capite sia diminuito, il gradimento per II vino resta altissimo. Basti pensare che ben 1’89% degli italiani ha bevuto vino nell’ultimo anno. Diversi sono i megatrend che si possono riscontrare rispetto alle scelte dei consumatori.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
Intervista a Piero Mastroberardino – Mastroberardino: «Crisi? No, i segnali sono positivi».
Mastroberardirio: «Crisi? No, i segnali sono positivi» Il presidente della nota azienda: «Ce la mettiamo tutta, chi opera con professionalità ha rischi assai contenuti» Bast’erebbe il suo cognome ad introdurci nel complesso mondo del vino eppure Piero Mastroberardino non è semplicemente il presidente-emblema della storica azienda di Atripalda nota nel mondo ma anche presidente dell’Istituto Grandi Marchi che riunisce i8 tra i top brand vitivinicoli italiani nonché docente di Economia e gestione delle imprese all’Università di Foggia. Dopo bén due anni horribiles e una guerra alle porte d’Europa in corso, ha ripreso il Vinitaly. In quale scenario si trovano in questi giorni visitatori ed espositori? «C’è voglia di normalità.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Campania.
“Vinitaly anche in Irpinia”.
“All’inaugurazione del Vinitaly ho parlato con il Ministro Patuanelli e il Presidente Zaia dell’importanza di esportare le buone pratiche di questa fiera in tutta Italia”. Così il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia.” A cominciare dal Sud che ha numerosi territori che fanno del vino la propria identità. Proprio come l’Irpinia. Con il Presidente Danese abbiamo allora immaginato di portare la kermesse “Vinitaly in the city” proprio in Campania, nella nostra Irpinia. Confido che tutto il territorio lavori compatto in questa direzione. Ennesima opportunità che stiamo creando e che non deve essere sprecata. Ringrazio la Camera di Commercio di Avellino per aver già espresso il suo favore verso questa idea”.
Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.
Vinitaly, Caputo: «I nostri vini sono eccellenza».
«Un nuovo modello Campania per competere sui mercati internazionali, valorizzando i nostri vitigni autoctoni, promuovendo i percorsi enoturistici e investendo sul branding regionale per rafforzare l’identità e la riconoscibilità dei vini campani. Puntiamo sull’estrema qualità, sulla sostenibilità e sulla crescita costante delle esportazioni, interrotta solo dall’emergenza sanitaria». Parte da Vinitaly la sfida al mercato estero lanciata dall’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo (nella foto), in occasione della conferenza stampa di apertura della 54esima edizione. «I nostri vini a marchio, 19 Dop e 101gp, sono sempre più apprezzati nel panorama internazionale. Secondo una recente analisi Nomisma, il fatturato export dei vini campani è passato dai 42 milioni nel 2015 agli oltre 52 milioni nel 2020, ad eccezione della prevedibile flessione registrata nel corso della pandemia.
Fonte, Roma.
“Benemeriti viticultura” Premio al sannita Pigna.
Al Vmitaly il premio “benemeriti della viticoltura italiana” va per la Campania al sannita Domizio Pigna, presidente della cooperativa La Guardiense di Guardia Sanframondi e del distretto di qualità dei vini beneventani. Il premio nato nel 1973 e dedicato ad Angelo Betti, fondatore del Vinitaly, ha visto la consegna della Medaglia Cangrande oggi pomeriggio al Palaexpo della Fiera di Verona. Il premio viene riconosciuto a coloro che abbiano contribuito e sostenuto il progresso qualitativo dell’enologia italiana. Il premio è assegnato su indicazione degli Assessorati all’agricoltura delle regioni italiane. Ringraziamenti da parte di Coldiretti all’assessore Nicola Caputo per la scelta che premia un territorio che vuol crescere sul fronte viticultura.
Fonte, Roma.
A Vinitaly 77 i produttori del Fvg Zannier: Ribolla ambasciatrice.
«Il Friuli Venezia Giulia dimostra di essere una forza nell’ambito della produzione enologica potendo vantare il miglior Sauvignon d’Italia. Un primato in campo vitivinicolo rafforzato anche dal prestigioso riconoscimento recentemente conferito a Duino Aurisina: Città italiana del vino 2022». Questo quanto detto all’importante rassegna di Verona Fiere dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier in occasione dell’apertura dello stand collettivo Fvg a Vinitaly. Alla manifestazione la Regione è presente con 77 aziende vitivinicole e una promozione unitaria all’insegna della Ribolla Gialla associata al marchio “lo sono Friuli Venezia Giulia”. Come ha spiegato l’esponente della Giunta regionale, dopo aver ringraziato il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli per la presenza allo stand Fvg, «quella di oggi rappresenta una vera e propria nuova partenza dopo i due anni di sospensione dell’evento a causa dell’emergenza Covid.
Fonte, Gazzettino Pordenone.
Il Friuli del vino riparte dai giovani e dalla Ribolla gialla – Il Friuli del vino riparte da Ribolla gialla e giovani.
Tre annidi assenza, una pandemia di mezzo, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra tra Russia e Ucraina. Molto è cambiato anche nel mondo del vino. Lo stand del Friuli Venezia Giulia a Vinitaly Il Friuli del vino riparte da Ribolla gialla e giovani Tanti i visitatori nelle 77 aziende della collettiva dell’Ersa. Zannier: siamo più forti del pre-pandemia. Tre anni di assenza, una pandemia di mezzo con la quale non abbiamo ancora chiuso i conti, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra tra Russia e Ucraina. Molto è cambiato anche nel mondo del vino e lo si percepisce nettamente dentro i padiglioni di Vinitaly edizione 2022, nonostante lo stand collettivo dell’Ersa, dove trovano ospitalità 77 aziende (qualche decina di meno del solito proprio per rispettare le normative anti Covid) sia lo stesso di sempre, con il legno chiaro alle pareti e i nomi di donne a contrassegnare le varie “torri” dove ci sono le postazioni.
Fonte, Messaggero Veneto.
Premio Angelo Betti alla memoria di Roberto Felluga.
Commozione della figlia Ilaria che ha ritirato la medaglia «Protagonista indiscusso della viticoltura, manca molto». «Sono sorpresa e mi sono commossa. Non me l’aspettavo assolutamente, mi ha fatto molto piacere ricevere questo premio. So che mio padre e l’assessore (Zannier, ndr) avevano un rapporto di stima e amicizia, oltre che di lavoro». Ilaria Felluga, tailleur pantalone verde, voce velata da un filo di malinconia, è stata forse la più applaudita nel salone che ha ospitato l’edizione 2022 del premio “Angelo Betti”, il più importante riconoscimento che ogni regione italiana attribuisce a un proprio vignaiolo durante Vinitaly. È stata lei, infatti, a ricevere la pergamena e la medaglia in memoria di suo padre, l’indimenticato vignaiolo Roberto Felluga, mancato pochi mesi fa a soli 63 anni, quando era nel pieno della sua attività imprenditoriale.
Fonte, Messaggero Veneto.
Il Friuli Venezia Giulia del vino riparte da Ribolla gialla e giovani.
Tanti i visitatori per le 77 aziende della collettiva dell’Ersa. Zannier: siamo più forti del pre-pandemia Il Friuli Venezia Giulia del vino riparte da Ribolla gialla e giovani. Tre annidi assenza, una pandemia di mezzo con cui non abbiamo ancora chiuso i conti, le speculazioni sui prezzi dei materiali, la guerra. Molto è cambiato anche nel mondo del vino e lo si percepisce nettamente nei padiglioni di Vinitaly 2022, malgrado lo stand collettivo dell’Ersa dove trovano ospitalità 77 aziende (qualche decina di meno del solito proprio per le norme anti Covid) sia lo stesso di sempre, col legno chiaro alle pareti e i nomi di donne a contrassegnare le varie “torri” dove ci sono le postazioni. È cambiato l’approccio, è mutata la consapevolezza del consumatore, si fanno largo le parole ambiente e sostenibilità. Ma soprattutto nelle aziende regionali stanno entrando i giovani imprenditori, le seconde e terze generazioni.
Fonte, Piccolo.
Otto produttori della provincia brillano a Vinitaly sotto i riflettori.
Mirco Mastroianni della Cascina Feipu dei Massa retti; a destra in alto: Aimone Vio dell’azienda BioVioinsieme alla figlia Caterina; in basso: Marco Lizzati e Giorgio Guastalla dell’azienda Peg Agri Otto produttori della provincia brillano a Vinitaly sotto i riflettori Cinque delle aziende presenti a Verona sono ingaune Tradizione e innovazione nella loro storia intessuta di fatica Luca Rebagliati. Dalla terra, sempre risicata e talvolta dura, della Riviera di Ponente alla conquista del mondo. Sì, perché quando si parla di vini, il mondo è Vinitaly, la rassegna veronese che fino a mercoledì mette a confronto il meglio della produzione vitivinicola italiana che a sua volta rappresenta, francesi permettendo, il meglio di quanto al mondo si riesca ad estrarre dall’uva.
Fonte, Secolo XIX Savona.
Rocca Vinealis esordisce con il rosé La Rebecca.
L’ultimo nato in casa dell’azienda vinicola “Rocca Vinealis” è un rosato che è già stato ribattezzato “La Rebecca”. Ora brilla nella più importante vetrina di settore, il Vinitaly di Verona, e sarà il biglietto da visita con il quale un gruppo di imprenditori valbormidesi per la prima volta potrà confrontarsi con i leader del settore. Terra di funghi e tartufi, l’entroterra savonese ora è in auge anche per la produzione del vino. L’iniziativa è proprio dell’azienda “RoccaVinealis”, nata dalla passione di Amedeo Fracchia, che è anche sindaco del paese, Stefano Perugini, titolare di un’azienda dolciaria, Paolo Anelli, geologo e dipendente del Comune di Millesimo e Davide Bosio, imprenditore nel settore degli autolavaggi.
Fonte, Secolo XIX Savona.
Nuovi prodotti e strategie per il vino mantovano – Il mondo del vino punta sul futuro con nuovi prodotti e strategie di vendita.
In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati dalla pandemia e dalla guerra, il mondo del vino mantovano è trasformato. Il mondo del vino punta sul futuro • • con nuovi prodotti e strategie di vendita La vetrina di Verona serve a valorizzare idee innovative Problemi di forniture e rincari per bottiglie, tappi e cartoni. In un Vinitaly che torna dopo due anni segnati prima dalla pandemia e ora dalla guerra, il mondo del vino mantovano si presenta trasformato, con aziende storiche che disertano, altre nuove che si presentano per la prima volta, altre ancora che scelgono una partecipazione meno impegnativa. Chi ha scelto di esserci, però, cerca di sfruttare fino in fondo l’occasione e molte aziende propongono novità. E il caso di Tenuta Maddalena di Volta Mantovana, che si presenta con Amphora, uno Chardonnay Alto Mincio Igp da vigneto biologico, fermentato e raffinato proprio in un’anfora.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Nell’area dedicata al biologico la passione di tre mantovani.
Le Vigne del Pellagroso vendono il 90% all’estero Bugno Martino presenta il rosé metodo classico, Bardali è il sogno “bio” di Giubertoni I vini biologici, biodinamici, “naturali” trovano sempre più estimatori e Vinitaly ha dedicato loro un padiglione. In quest’ambito, un ampio spazio è riservato all’associazione ViTe (Vignaioli e Territorio) dove spicca la presenza dell’azienda Camazzola “Vigne del Pellagroso” di Monzambano, che fa agricoltura biodinamica dal 2017 (certificata da AgriBioDinamica di Dogliani) e propone una serie di prodotti Vigne del Pellagroso ti apprezzatissimi dagli appassionati, che vengono venduti per il 90% all’estero, tra Stati Uniti, Canada e Nord Europa, senza trascurare la Danimarca, dove un paio di etichette sono in carta anche al ristorante Noma di René Redzepi, noto per selezionare molti piccoli produttori. Il grosso del lavoro è in vigna, al resto pensano un vecchio torchio pneumatico degli anni ’60 e la fermentazione spontanea.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
Comincia il Vinitaly il premio Betti va al vignaiolo Maggi.
Attestato al titolare dell’azienda di Canneto Pavese e socio del Club del Buttafuoco storico Oggi le degustazioni ai banchi d’assaggio del Consorzio. Ha preso il via ieri la 54esima edizione del Vinitaly di Verona. Le 45 aziende oltrepadane presenti alla rassegna hanno debuttato nei loro stand, mentre il direttore del Consorzio di tutela, Carlo Veronese, ha partecipato all’inaugurazione del Padiglione Lombardia, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi e ai rappresentanti degli altri 12 Consorzi lombardi. Nel pomeriggio, l’assessore Rolfi ha consegnato il premio Angelo Betti 2022 per la Lombardia al vignaiolo oltrepadano Marco Maggi.
Fonte, Provincia – Pavese.
Vinitaly, arrivano i nostri «Ci serve più visibilità» – Nebbiolo al Vinitaly Voglia di normalità e di raccontarsi.
Vinitaly, la principale fiera vinicola italiana, si è aperta ieri a Verona ed è una sorta di liberazione per tutti, specialmente per coloro che hanno un contatto diretto con la clientela. Tra I nostri produttori, risultati sotto il Nebbiolo delle Alpi, tuttavia, sembra che la necessità più Impellente sia la visibilità. E fondamentali diventano le Olimpiadi Nebbiolo al Vinitaly Voglia di normalità e di raccontarsi La fiera. Ottimismo tra i produttori valtellinesi Pelizzatti Perego: «Chi ha seminato bene ora raccoglie» Nobili: «Quello che ci serve è soprattutto visibilità». Vince la voglia di tornare alla normalità. Vince, soprattutto, la voglia di avere ancora contatti umani, di scambiare quattro parole, e parlare di vino. Il Vinitaly di quest’anno, aperto ieri e in corso a Verona fino a mercoledì, giunto alla sua 54esima edizione, prende questo valore: incontrare le persone e raccontare un territorio
Fonte, Provincia Sondrio.
Fondamentale è farci vedere Prepariamoci già alle Olimpiadi».
Consorzio di tutela Il presidente Drocco «In questo periodo la montagna è popolare Sfruttiamo il momento» «Il Vinitaly serve soprattutto a trasmettere emozioni». Danilo Drocco, presidente del Consorzio di Tutela Vini della Valtellina e direttore della Nino Negri, non ha dubbi: «Il Vinitaly non serve più a fare contratti commerciali, ma a confrontarsi e a trasmettere emozioni». La decisione di partecipare uniti alla più importante fiera del vino, secondo il Consorzio, è la scelta più intelligente. «Nel nostro confronto interno, tra aziende – spiega Drocco – abbiamo pensato che, se è vero che oggi la comunicazione ci permette di avere scambi con i nostri clienti in qualsiasi momento della nostra giornata, resta importante avere un contatto umano. Il business non avviene più al Vinitaly, ma nemmeno nelle altre fiere».
Fonte, Provincia Sondrio.
Grande futuro per il vino.
Grande futuro per il vino SI è concluso martedì 5 aprile, alle OGR di Torino, GRANDI LANGHE 2022, la due giorni in cui ben 226 cantine hanno presentato le nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre otto denominazioni di Langhe e Roero a un vasto pubblico di professionisti e appassionati. Promosso da Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con il sostegno di Intesa Sanpaolo, GRANDI LANGHE si conferma così un importante appuntamento internazionale nel ricco calendario del vino mondiale: nella città di Torino, che ha omaggiato l’evento con una speciale proiezione sulla Mole Antonelliana, si sono riuniti in 2.200, tra operatori italiani ed internazionali e grande pubblico: per la prima volta quest’anno, infatti, anche per gli appassionati è stata organizzata, con AIS Piemonte, una sessione di degustazioni dedicata nella serata di lunedì 4.
Fonte: Nuovo Braidese.
La lunga tradizione della Mauro Vini.
La Mauro vini è insignita del riconoscimento “Imprese Storiche d’Italia” poiché nasce alla fine del XIX sec. Fondata nel 1895 da Vittorio Emanuele Mauro, in un intreccio di luoghi che vanno dall’Argentina alle Langhe. Scritta da lui la lettera (originale conservata in azienda) con la quale chiede ai parenti rimasti in Piemonte 200 botti di vino da vendere a Santa Fè dove era emigrato. Nel 1924 1 figli acquistano una cantina a Dronero e qui inizia il vero e proprio percorso aziendale con Emanuele Oscar Mauro, 11 quale, dopo gli studi in enologia ad Alba si dedica interamente alla conduzione dell’azienda fino all’età di 85 anni facendo di questo lavoro la sua vera passione.
Fonte: Nuovo Braidese.
Fiumi di spumante le “gabbiette” di Icas non conoscono crisi.
L’azienda di Ivrea cresce e investe Fiumi di spumante le “gabbiette” di Icas non conoscono crisi rii Stefania Aoi Ci sono uomini che grazie a un’idea costruiscono piccoli imperi. È il caso del cavalier Bruno Getto che nel 1956 apre a Ivrea la Icas, gruppo che produce gabbiette fermatappi per spumanti, prosecchi e champagne, diventata oggi la realtà più importante al mondo in questo settore. Adesso guidano il gruppo il figlio Piero, che ne è presidente, e il nipote Alberto che ne è amministratore delegato. Sono loro che stanno investendo per espandere il business e far crescere ancor di più questa multinazionale tascabile. Tanto che presto lo stabilimento piemontese si allargherà di altri 1200 metri quadri. I lavori del valore di 1,5 milioni si concluderanno entro fine anno. E nei nuovi spazi saranno installati pannelli fotovoltaici per ridurre le emissioni di CO2 e le bollette.
Fonte: Repubblica Torino.
Raspini punta sul vermouth per esaltare il prosciutto – Prosciutto al vermouth la carta di Raspini per rilanciare il “cotto”.
L’azienda lancia “Mi-To”, un salume aromatizzato creato con Cocchi e pensato per panini e tramezzini. Obiettivo: battere l’appeal del crudo di Mariachiara Giacosa Invertire la tendenza. E trasformare quel complesso di inferiorità che il prosciutto cotto storicamente ha nei confronti del più nobile crudo, in un nuovo appeal commerciale. E’ l’idea di Raspini, l’azienda fondata nel 1946 a Scalenghe nel Torinese, che dal 2002 possiede anche il marchio d’eccellenza Rosa, che ha deciso investire tempo e ricerca per far cambiare nei consumatori l’idea che spesso si ha di questo salume.
Fonte: Repubblica Torino.
L’Ovada docg sbarca a Vinitaly «Ambasciatore del territorio».
II Consorzio di tutela illustrerà un progetto per migliorare la qualità L’Ovada docg sbarca a Vinitaly «Ambasciatore del territorio». Il Consorzio di tutela dell’Ovada docg parteciperà alla 54° edizione di Vinitaly che si svolge fino a Verona. Sarà presente con tutte le etichette dell’Ovadese nello stand istituzionale al padiglione 10. Con la collaborazione del Comune e dell’Enoteca regionale di Ovada, i produttori insieme avranno l’opportunità di presentare le eccellenze locali all’interno di una delle manifestazioni vitivinicole mondiali. Per tre giorni saranno ambasciatori del territorio ovadese, attraverso i vini potranno esaltarne le unicità e le opportunità turistiche. In particolare, daranno prova delle capacità enologiche domani alle 14 nell’area degustazioni di Piemonte Land of Wine al padiglione 10, isola 14.
Fonte: Secolo XIX Basso Piemonte.
“La grande bellezza” di Vinitaly – Ciak Vinitaly
Ciak, si beve: «La grande bellezza» del vino piemontese è protagonista al Vinitaly di Verona. Ieri è anche stato inaugurato lo spazio istituzionale realizzato dalla Regione. Ciak Vinitaly A Verona la “grande bellezza” dei vigneti dopo due anni di stop forzato Inaugurata nel padiglione) [area istituzionale dedicata al Piemonte. Ciak, si beve: «La grande bellezza» del vino piemontese da ieri è protagonista del Vinitaly veronese. Come sempre, la prima giornata è stata quella degli entusiasmi e dei buoni propositi, dei visitatori che prendono le misure e dei ministri che tagliano il nastro. Così ha fatto anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, che ieri pomeriggio nel padiglione 10 di Veronafiere ha inaugurato lo spazio istituzionale realizzato da Regione Piemonte insieme con Piemonte Land of Wine e Unioncamere.
Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.
Il Primitivo di Manduria viaggia verso la Docg.
«Tutela delle varietà enoiche pug) ¡Psi e sostegno al cosiddetto “turismo esperienziale” come forma più efficace di conoscenza della cultura e della passione che spinge i produttori vinicoli ad affrontare anche le fasi più difficili». È la voce delle cantine pugliesi dal Vinitaly, la più importante fiera di settore a livello internazionale, utile momento di riflessione sui passi da compiere nel futuro più immediato. Su questa linea Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria che, ad oggi, raccoglie una squadra di 65 cantine. Chiamato a salvaguardare una fra le più rappresentative denominazioni d’origine protetta, il Consorzio (con oltre settanta etichette in degustazione a Verona) lancia una novità molto importante.
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno.
Due secoli passati rispettando viti e ulivi.
Il successo delle Cantine Santa Lucia di Corato è quello di una famiglia Igue secoli ris ettando viti e ulivi passati p Roberto il proprietario «Io qui ho imparato la libertà.» II carattere di una terra si misura attraverso l’educazione intellettuale e sentimentale degli uomini che la vivono. A scanso di ogni bozzettismo naturalistico, il disegno di una realtà sociale si tasta soprattutto quando hai la responsabilità di rispettare le piante della vite e dell’olivo, e ragionare attorno al pensiero elementare della cura. I numeri contano e bisogna sviscerarli con una certa fierezza: la Cantina Santa Lucia, con 14 ettari estesi ad ovest di Corato, fra le colline della Murgia nord barese, e 3 varietà di uva coltivate, Bombino Nero, Fiano e l’imperituro Nero di Troia, quest’anno festeggia i 200 annidi storia e successi, e in particolare il prestigioso riconoscimento delle 4 viti Ais al suo prodotto di punta, la Riserva Le More 2017, Castel del Monte D.o.c.g. Rosso, Nero di Troia in purezza.
Fonte: Quotidiano del Sud Bari Bat Murge.
Calici e non solo, l’isola conquista Vinitaly.
Settantuno le cantine invitate a Verona, spazio anche ai formaggi, ai salumi e ai dolci tradizionali. La Sardegna protagonista anche al Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, a Verona. Ieri mattina l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, ha partecipato alla cerimonia inaugurale della 54ma edizione della fiera che vede l’Isola presente con un’importante vetrina interamente dedicata alle tradizioni e alle produzioni d’eccellenza del nostro territorio. Sono 71 le aziende vitivinicole selezionate dall’assessorato dell’Agricoltura, in mostra all’interno dello stand della Regione. Nel corso della manifestazione lo spazio istituzionale ospiterà un ricco calendario d’eventi.
Fonte: Nuova Sardegna.
l vino siciliano conquista i giovani e i mercati stranieti.
Lo studio della Doc Il vino siciliano conquista i giovani e i mercati stranieri La presenza massiccia al Vinitaly conferma l’interesse per l’Isola. Ha una buona reputazione il vino siciliano che è conosciuto dal 74,8% dei «wine lovers». E tra coloro che lo conoscono 1’83% lo beve anche. Sono dati che emergono da una indagine «Immagine, percepito e prospettive del DOC Sicilia in Italia», commissionata a GPF Inspiring Research, azienda leader nelle ricerche di mercato, da parte del Consorzio Vini DOC Sicilia e presentata a Verona al Vinitaly2022. I1 datoè ancora più positivo in riferimento a un cluster di giovani di età compresa tra i 24 e i129 anni, attestandosi al 79,4%.
Fonte: Gazzetta del Sud.
Al Vinitaly l’eroica pratica della viticultura Pantesca.
Pantelleria, promozione sinergica del Parco Nazionale e del Consorzio Vini Doc Al Vinitaly l’eroica pratica della viticultura Pantesca. In occasione del Vinitaly 2022 a Verona, Parco Nazionale Isola di Pantelleria e Consorzio Vini Doc concretizzano un’importante tappa della strategia di valorizzazione della produzione vitivinicola pan tesca e di offerta di occasioni promozionali per tutti i produttori dell’isola. Nello stand Al del pad. 2 Sicilia, Parco e Consorzio hanno reso disponibile un’area per l’esposizione e la degustazione dei vini DOC di Pantelleria, facendo conoscere le loro peculiarità, frutto di una pratica agricola «eroica» proclamata dall’Unesco: la vite ad alberello. Sarà proprio questo elemento a dare spunto ad un importante riflessione sul tema della biodiversità, quale principio di futuro sostenibile che metterà insieme le voci di chi, dall’unicità del contesto pantesco, ha avviato attività di sperimentazione e ricerca all’insegna della tutela ambientale.
Fonte: Giornale di Sicilia.
Carne chianina e piemontese II derby delle eccellenze al Vinitaly Ospiti Paolo Negro e Luca Venturi.
L’Iniziativa ‘Chianinae Piemontese: incontro di Vino’ nata dalla collaborazione dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena e Confagricoltura Cuneo si terrà al Vinitaly domani dalle 11 alle 12.30, presso lo stand di Confagricoltura. La degustazione evento vedrà come protagonista la carne più pregiata del territorio senese e cuneese, rispettivamente la Chianina e la Piemontese. Entrambe, senza dubbio, di altissimo livello, dotate di caratteristiche che le rendono uniche nel loro genere a livello nazionale. «Già da diversi anni, la Chianina è certificata e garantita dall’Igp del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale – spiega Gianluca Cavicchioli, Direttore UPA Siena -. Si tratta di una carne magra, altamente digeribile, ricca di ferro ed è particolarmente indicata per la prevenzione delle malattie cardiovascolare».
Fonte: Nazione Siena.
Orcia Wine Festival Torna la kermesse.
Tre giorni dedicati alle migliori produzioni enologiche della Val d’Orcia, ai produttori, ma anche ai winelover. Ritorna, da sabato 23 a lunedì 25 aprile (con il 26 aprile riservato agli operatori) dopo due anni di stop forzato, l’Orcia Wine Festival. La mostra mercato dei produttori di vino Orcia, organizzata da Comune di San Quirico e Consorzio del Vino Orcia con Onav Siena, giuge all’llesima edizione. Saranno tre giorni di eventi nel segno dei vini Orcia tra il centro storico di San Quirico e le sale affrescate di Palazzo Chigi.
Fonte: Nazione Siena.
I vini da spiaggia della Tenuta Mariani in vetrina a Vinitaly.
La Tenuta Mariani a Vinitaly 2022, la edizione della più importante fiera vinicola italiana ed europea. L’azienda versiliese a Verona presenta la nuova produzione di vini naturali a bassissimi contenuti di solfiti, affinati in ceramica, prodotti con il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione. «Porteremo il salmastro e la salinità dei vigneti della Versilia al Vinitaly — spiega il titolare Ido Mariani (foro) — il nostro vino “Damare” Sabbiamare brut prodotto nei vigneti sabbiosi della Versilia (tra Viareggio e Torre del lago) ha suscitato interesse e verrà confrontato con i famosi vin de sable francesi della Camargue. Presenteremo i nostri Spumanti della Costa Toscana, Segreto Brut e Segreto Rosé di Sangiovese che verranno distribuiti nel centro Italia da un importante rete di distribuzione eVinitaly sarà l’occasione per darne notizia.
Fonte: Tirreno Viareggio.
Vino, anche le cantine sociali pronte a unirsi come i privati.
Piccolo non è più bello, diceva nel 2019 il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro, fresco di nomina. «L’economia a chilometro zero non funziona più», rincarava la dose, rivolgendosi a una platea che soprattutto negli anni Novanta aveva fatto delle piccole e medie imprese del Veneto un modello di sviluppo da studiare e copiare. La globalizzazione e l’apertura di nuovi mercati hanno messo in crisi questo modello che molti ancora rimpiangono ma che Carraro affidava al passato. Con un’autocritica rivolta alla classe industriale. Così, anche i rappresentanti del mondo del vino, tornati a distanza di tre anni nel primo Vinitaly dopo il Covid, hanno intrapreso da tempo una strada fatta di accorpamenti e di fusioni.
Fonte: Corriere Imprese Nordest.
Buono oltre il Gusto Vini in camping a Punta Sabbioni.
Il 14 e 15 aprile prossimi, giovedì e venerdì, il Camping Village Marina di Venezia a Punta Sabbioni (Ve), ospiterà due giorni di degustazione di vini con prestigiose cantine da diverse regioni italiane, selezionate personalmente dall’oste Mauro Lorenzon (foto) che sarà anche il coordinatore e la guida delle giornate. L’evento si intitola “Buono oltre il gusto”, iconica massima dell’oste, e mira a promuovere e far conoscere i vini fatti con attenzione e rispetto per il territorio, per la qualità delle uve trasformate in vino, e soprattutto realizzati con la minore manipolazione possibile.
Fonte: Gazzettino.
Riesling, vino che arriva dal freddo Barolo, cru storici con Slow Food.
Riesling il vino che ” arriva dal freddo”, è il titolo della serata in programma mercoledì prossimo, 13 aprile, al ristorante “La Corte” di Follina (Tv). Il patron Giovanni Zanon (foto), invita a scoprire l’emozione del Riesling Renano, vitigno bianco dal quale si ottiene un vino di carattere. Originario della Germania, delle aree del Reno, della Mosella o del Palatinato (Pfalz), si racconta che il Riesling era diffuso e ampiamente coltivato lungo il corso del Reno già nel XV secolo, e si diffuse poi in Alsazia, Austria e Italia: oggi viene prodotto in tanti paesi del mondo, inclusa l’Australia. È oramai considerato un vitigno “internazionale”, amato per la sua straordinaria eleganza, la sua classe e, in modo particolare, per la sorprendente capacità di maturare e migliorare anno dopo anno.
Fonte: Gazzettino.
San Vidal, le scatole di vino diventano opere d’arte – Scatole di vino si trasformano in opere d’arte.
È stata intitolata “Box Art Collection” la proposta del Centro S. Vidal a S. Zaccaria Scatole di vino si trasformano in opere d’arte. Circa 60 scatole lignee per vini pregiati recuperate dalla cantina di casa, dipinte e assemblate ad altri oggetti, si trasformano in Box Art Collection, un omaggio agli artisti del Novecento e alle loro opere. Al piano superiore la serie “Sguardi”, oltre 100 ritratti psicologici ed espressionisti in piccolo formato, per lo più dedicati alla moglie scomparsa, diventano tavolette votive che nascono dalle profondità dell’inconscio dell’artista. Agli angoli della sala l’opera “Non è solo sedersi”, ovvero 4 originali sedie africane, rielaborate e dipinte per denunciare l’utilizzo sperimentale delle scimmie o l’uccisione dei coccodrilli.
Fonte: Gazzettino Venezia.
Lugana, Amarone e Valpolicella top per aumento delle vendite.
Tassi di crescita a due cifre spinti dalla voglia di prodotti autoctoni Lugana, Amarone e Valpolicella top per aumento delle vendite. All’ingresso di Casa Coldiretti, proprio di fronte all’entrata Cangrande della Fiera, c’è l’inedito “podio” delle bottiglie più performanti nel 2021. Ossia quelle dei vini che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in volume. E non si tratta solo della celebrazione del Lugana, che ha registrato il 34% di crescita delle vendite in un periodo in cui il vino delle terre del Lago di Garda si è ormai affermato come importante realtà enologica italiana. E non è nemmeno l’infaticabile opera di accurata produzione (ed anche di promozione per renderlo più “friendly”) dell’Amarone (che ha registrato un bel + 32%) o del Valpolicella Ripasso (+26%).
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Vinitaly: Coldiretti, è guerra in cantina, +35% i costi vino.
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione dell’incontro sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana delle aziende vitivinicole, organizzato all’Auditorium Verdi al Vinitaly di Verona, con la prima mostra per “toccare con mano” la classifica degli aumenti nel bicchiere. Gli incrementi in termini assoluti per le imprese del vino sono in media di 6886 euro secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea. Le aziende vitivinicole Made in Italy si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti – arrivano oggi a pesare sui bilanci per oltre un miliardo di euro. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti.
Fonte: Ravenna Web Tv.
PERCHÈ METTERE I DOCENTI IN CANTINA?
Dallo scorso primo di aprile i docenti sospesi già da tre mesi senza stipendio, per non essersi sottoposti all’obbligo vaccinale, sono rientrati a scuola ma demansionati e sottopagati. Dichiarati “inidonei all’insegnamento” perché “inadempienti”, molti di loro sono stati impiegati in attività di supporto alle funzioni scolastiche, come il servizio di biblioteca e documentazione, l’archiviazione ecc. Interdetti ad avvicinare i propri alunni, e addirittura ad entrare in aula, sono stati fisicamente allontanati come fossero untori, pur sottoponendosi a spese proprie a tampone ogni 48 ore, e sono stati relegati nei sotterranei della scuola, per lo più in vecchi archivi fatiscenti. Una scelta che lo stesso Ministero dell’Istruzione ha definito punitiva ma esemplare verso gli alunni e i docenti che si sono vaccinati.
Fonte: Come Don Chisciotte.
Le tre regioni italiane più competitive sul mercato del vino.
Sono Veneto, Toscana e Trentino Alto Adige. A seguire Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. I risultati del rapporto Unicredit-Nomisma. Veneto, Toscana e Trentino Alto Adige sono le regioni più competititive della filiera vitivinicola italiana, davanti a Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. Queste sei regioni hanno un punteggio superiore alla media, secondo quanto emerge dall’analisi di Unicredit e Nomisma presentata oggi a Vinitaly. L’analisi di oltre 60 indicatori (produttivi, strutturali, economici e di mercato) necessari alla formulazione dello scoring, afferma una nota, ha messo in luce vocazione e specificità delle regioni vinicole italiane che rappresentano un patrimonio di valori socio-economici in grado di generare benessere per le comunità locali e nello stesso tempo rappresentare fattori di competitività e distintività nel mercato globale.
Fonte: AGI
Vinitaly al via, Patuanelli; altri 15 milioni per il vino nel decreto sostegni.
“Dobbiamo diventare i primi in valore”, dice il ministro, al taglio del nastro a Verona. Poi annuncia: “Dopo Pasqua un decreto energia. L’aumento prezzi? Bisogna puntare all’autosufficienza delle produzioni agroalimentari, ma a livello europeo”. Un nuovo stanziamento di 15 milioni di euro per il vino, in discussione in queste ore, che si aggiunge ai 25 già previsti per promuovere il mondo enoico.
Fonte: La Repubblica.
Il fatturato record del vino italiano nel 2021.
Quasi 13 miliardi, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. Il report di Coldiretti. È record storico per il vino italiano che ha raggiunto un fatturato di quasi 13 miliardi nel 2021, per effetto del balzo dell’export e dell’aumento in valore dei consumi interni. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in occasione del Vinitaly che apre con l’esposizione di tutti i colori del vino portati a Verona dalle diverse regioni nell’esclusivo salone “Vigneto Italia” creato dalla Coldiretti per scoprire la grande biodiversità e qualità dalle quali nascono le più prestigiose bottiglie del vino Made in Italy, grazie all’impegno di 310mila aziende agricole.
Fonte: AGI.
Zaia: «Una Golden power per tutelare il nostro vino dalle aziende straniere».
Vinitaly, il presidente della Regione Veneto inaugura il Salone del vino: «Le nostre cantine sono l’identità del territorio, vanno protette dalle speculazioni». L’agroalimentare è un settore strategico per l’Italia e, come accade per le aziende di altri settori strategici, il governo riflette su una «golden power» sul vino. Come per le telecomunicazioni, il governo dovrebbe poter bloccare operazioni specifiche di acquisizione di aziende del vino da parte di gruppi stranieri nell’interesse del Paese. È con queste parole che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia «padrone di casa” ha inaugurato il Vinitaly, che torna dopo l’annullamento dell’edizione 2020 e la Special edition del 2021.
Fonte: Corriere della Sera.
Non demonizzate il vino: bevuto con moderazione fa bene, lo dicono i dati.
La regola aurea è quella della dieta mediterranea: poco di tutto. Vale anche con il vino, che non va demonizzato. E ora uno studio parla di un effetto positivo nel contenere le infezioni da Covid.
Fonte: La Repubblica.
VINITALY, IL TURISMO DEL VINO PARLA AL FEMMINILE.
Il rapporto annuale dell’Osservatorio sul turismo del vino quest’anno è il frutto di una sinergia tra l’associazione nazionale Città del Vino, l’associazione Donne del Vino e l’associazione La Puglia in Più. La novità dell’edizione di quest’anno, presentata al Vinitaly, nel padiglione del Ministero delle Politiche Agricole, è la declinazione al femminile, puntanti l’attenzione sulle donne che sono protagoniste dell’accoglienza turistica. Le donne sono sempre più prevalenti, in ambito enologico, dei settori del marketing, della promozione, del commerciale e dell’enoturismo, come confermato da Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione nazionale Donne del Vino e icona dell’enoturismo in Italia. Sempre più verde e con le donne al timone. Con slancio, stile e creatività l’enoturismo italiano riprende il largo.
Fonte: Virtù Quotidiane.
«Il vino per noi è un’arte capace di far sognare».
La Velenosi al Vinitaly: «Presenteremo tutta la nostra collezione. Momento delicato, ma da parte nostra c’è tantissima voglia di reagire». «Il vino è per noi un’arte capace di far sognare». Queste parole sintetizzano nel miglior modo l’attività che da 35 anni caratterizza il «saper fare» dell’azienda vitivinicola Velenosi. La continua ricerca per ottenere il massimo risultato. L’aspirazione al perfetto equilibrio tra gusto e colore, tra bouquet e retrogusto. L’attesa del magico momento in cui iniziare la vendemmia, per poi seguire poco a poco la nascita e l’evoluzione del vino. L’headquarter dell’azienda ascolana è incastonato tra i poderi che si estendono tra le colline che fanno da contorno alla splendida valle del fiume Tronto, che grazie ai suoi terreni argillosi e fertili, è da sempre stata vocata alla coltivazione della vite.
Fonte: quotidiano.nete.
L’Abruzzo del vino piace, grande successo al Vinitaly.
Al Vinitaly, nell’ampio spazio collettivo regionale di 1.500 metri quadrati, i produttori abruzzesi presenti – un centinaio, dei quali circa 48 nell’area allestita dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – hanno goduto di tanta attenzione da parte delle molte persone presenti in questa prima giornata della fiera. L’Abruzzo del vino, guidato dal Montepulciano d’Abruzzo portabandiera, piace sempre di più e si attesta tra le regioni più interessanti in un’ottica di prospettive future.
Fonte: Rete8e.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.