Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 2 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Prodotto “Cleto Chiarli” in evidenza per Vinitaly.
L’azienda vinicola modenese Cleto Chiarli lancia l’annata 2021 con il Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium in occasione di “Opera Wine”, l’anteprima ideata da Veronafiere in collaborazione con la rivista americana Wine Spectator, che precede di un giorno la 54esima edizione di Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile. Le 130 cantine scelte per l’evento, di cui solo due emiliane, rappresentano una panoramica sceltissima di regioni, territori, denominazioni e annate diverse, con un occhio privilegiato al mercato americano. Il Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium è esportato a livello mondiale, ma è soprattutto presente negli Stati Uniti con una quota del40% rispetto alle altre etichette Cleto Chiarli, seguito, nell’ordine da Canada, Germania, Giappone e Paesi Scandinavi. «Nel mercato americano — dice l’azienda — il Vecchia Modena Premium è distribuito in tutti i 50 Stati: lo si put) trovare sugli scaffali di Eataly, Whole Foods Market (catena texana con una platea di 500 supermercati) e sui tavoli del ristorante “Rezdora” a Manhattan.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Le aziende poùtine verso il Vinitaly frenate da guerra e rincari.
Nonostante tutto c’è ottimismo, ecco cosa dicono i viticoltori che dal 10 aprile saranno a Verona «GLI AUMENTI SONO NELL’ORDINE DEL 15 PER CENTO MA I PREZZI NON POSSONO SALIRE OLTRE IL SETTE». Le aziende vinicole pontine sono in fermento per il Vinitaly. Il principale appuntamento del settore vitivinicolo, che si tiene a Verona, inizierà il 10 aprile e sarà luogo di ritrovo di oltre 4400 buyer ed espositori. Al cinquantaquattresimo salone internazionale dei vini ci saranno anche le cantine della provincia di Latina, da Aprilia a Terracina. Tra realtà piccole e grandi le aspettative vanno dall’acquisizione di nuovi clienti al consolidamento delle relazioni già intraprese. La cantina Sant’Andrea, ad esempio, è un habituée dell’esposizione: «Partecipiamo da venticinque anni – afferma Andrea Pandolfo – e negli ultimi tempi è diventata una vetrina istituzionale per rinforzare i rapporti, anche se, senza dubbio, il grosso del lavoro va fatto durante l’anno».
Fonte: Messaggero Latina.
Vitivinicoltura. Venduta intera annata del supertuscan I Sodi
I Sodi di S. Niccolò, Supertuscan di Castellare di Castellina (in foto il presidente del gruppo, Paolo Panerai), è stato collocato con successo sulla Place de Bordeaux. In 72 ore sono state piazzate tutte le bottiglie rese disponibili dell’annata 2018.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Intervista a Francesca Tinazzi – Vini freschi, meno alcolici, bio.
Francesca Tinazzi (esporta 1197% della produzione in 40 Paesi) punta sul rosè per i giovani Vini freschi, meno alcolici, bio Dopo la Cina, il Vietnam. Paura dei costi in crescita I rincari già incominciati nell’ultima parte del 2021 minacciano l’andamento economico delle imprese. I prezzi al consumo saliranno. Negli ultimi due anni lo stile di vita delle persone è diventato più salutista e quindi i cibi che mettiamo in tavola sono meno lavorati e più genuini. Conseguentemente c’è più attenzione anche sulla tipicità dei vini e sulla loro capacità di esprimere il territorio da cui provengono. La richiesta si sta concentrando su vini più freschi, meno alcolici e biologici. È proprio per venire incontro a queste tendenze che siamo andati in Toscana, a Greve in Chianti, ad acquisire Pian del Gallo, una piccola realtà con vigneto e oliveto biologici da più di vent’anni e che racchiude in se la tipicità di una delle più vocate zone vitivinicole in Italia.
Fonte: Italia Oggi.
Vinitaly torna in presenza dopo 2 anni.
Un quartiere espositivo al completo, crocevia internazionale delle tendenze e del business per 4.400 aziende da 19 nazioni. Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. E lo fa, per la rassegna numero 54 presentata a Roma, incrementando ulteriormente il proprio posizionamento sui principali mercati della domanda di vino italiano, a partire da quelli più maturi fino agli emergenti. Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Sciacchetrail al via con il papà di Luca.
Da sinistra il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, il regista Enrico Casarosa e Vincenzo Resasco presidente di Asd Cinque Terre Sciacchetrail al via con il papà di Luca Oltre 300 atleti di 15 nazioni su e giù per sentieri, boschi e vigneti In gara anche il regista del film di animazione Disney, Casarosa Patrizia Spora. «Le Cinque Terre vanno vissute stando sul territorio almeno qualche giorno, per coprirle con profondità. Un paio di ore non bastano, bisogna muoversi su questi bellissimi sentieri, tra paese e paese. Sono uniche, con i muretti, il lavoro di secoli nell’agricoltura, è importante godersele, almeno una settimana». Enrico Casarosa, il regista del film di animazione Luca, che oggi correrà la Sciacchetrail ha parlato così delle Cinque Terre, ieri durante l’incontro tenuto al castello di Riomaggiore, con il sindaco Fabrizia Pecunia, Vincenzo Resasco presidente di Asd Cinque Terre e i vignaioli.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Torna Vinitaly il 10 aprile A Verona i nostri rossi tra gli alfieri della qualità.
Enologia Torna Vinitaly il 10 aprile A Verona i nostri rossi tra gli alfieri della qualità • I vini lombardi saranno presenti in un padiglione da 3mi1a metri quadrati in cui saranno ospitati tutti i Consorzi regionali, alla prossima edizione del Vinitaly, in programma da domenica 10 a mercoledì 13 aprile. Dopo due anni di stop – al netto della Special Edition dello scorso ottobre – il vino si ridà dunque appuntamento a Verona per celebrare il ritorno alla “quasi” normalità e riuscire finalmente a realizzare quell’edizione numero 54 rimasta troppo a lungo in sospeso a causa della pandemia. II programma della prima regione agricola d’Italia alla più importante manifestazione fieristica dedicata al vino è stata presentata a Palazzo Lombardia, nel corso di una conferenza stampa che è servita anche a fare il punto della situazione del comparto vitivinicolo regionale, che nel 2021 ha registrato un forte incremento delle esportazioni (pan a 285 milioni di euro, + 11,8% rispetto al 2020).
Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.
Una visita all’Enoteca con Fabiano Giorgi.
II pomeriggio in Oltrepo Pavese dell’assessora regionale Letizia Moratti si è concluso con una visita all’Enoteca regionale di Broni a Cassino Po. Accompagnata dal presidente Fabiano Giorgi, la vicepresidente lombarda ha fatto un breve tour della struttura prima del brindisi finale con le bollicine oltrepadane.
Fonte, Provincia – Pavese.
Bianco del Moro vino del paradiso.
La cantina Fattoria Colmone della Marca a San Severino Bianco dei Moro vino del paradiso GIOVANNI MESCHINI: «LAVORIAMO LE VIGNE COL PROTOCOLLO ZERO». Un angolo di terra meraviglioso. Un paradiso. Tra le colline e le montagne di San Severino Marche. Terra buona, lo scontro dei venti qui crea un clima unico che benedice ciò che sfiora o investe. Quello (il vento) degli Appennini arriva forte e sferzante, l’altro (il vento), quello dell’Adriatico, spennacchia fin quassù ma si t’a sentire anche lui. Le vigne innanzitutto. Conic quelle dell’azienda Fattoria Colmone della Marca, una cantina non da grandissimi numeri ma con livelli di eccellenza straordinari. Sia per i bianchi che per i rossi. Le vigne sono a 450 metri di altezza dove la collina inizia a diventare montagna: con l’amore e la competenza di chi lavora quassù ecco che si crea l’alchimia perfetta. Tra storia e vini Una bella storia tutta marchigiana a cavallo dei territori di San Severino e Cingoli. Protagonista è Giovanni Meschini.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Acqui si presenta al salone sul turismo in Costa Azzurra.
C’è il vino al centro della masterclass «Alla scoperta dei sapori del Piemonte» in programma stamattina a Nizza, in Costa Azzurra, nell’ambito del salone «ID Weekend», al quale partecipa anche il Comune di Acqui. L’assessore al Turismo Lorenza Oselin guiderà i partecipanti alla scoperta dell’offerta enogastronomica dell’Alto Monferrato insieme ai titolari dell’azienda agricola Torre di Castel Rocchero che illustreranno i loro vini al pubblico; fra questi, Brachetto e Moscato. «Acqui è capace di raccogliere i flussi turistici stranieri — dice Oselin —: “ID Weekend” è una vetrina importante per mostrare le potenzialità del territorio.
Fonte, Stampa Alessandria.
I vini Marenco apprezzati anche da Obama.
Nei primi anni del 1900 produceva anche il passito, ma la casa ora è un polo di eccellenza per moscato e brachetto, vini aromatici che in questi terreni super vocati, danno al prodotto finale profumi e sapori unici. Si investe anche nella barbera in questi 70 ettari biologici. «Viticoltura sostenibile — ricorda Andrea Costa —, da qui escono ogni anno circa 300 mila bottiglie, frutto di una marna calcarea che dona caratteristiche difficilmente reperibili in altre zone. Per il moscato, la selezione dei grappoli è essenziale per ottenere un vino di eccellenza a cui dedichiamo passione. Siamo proiettati anche a nuove etichette, ad esempio il Nizza, la punta della piramide della barbera che inizieremo a proporre dal 2023 grazie a nuovi impianti.
Fonte, Stampa Alessandria.
A Valle Bagnarlo “riposa” il passito dai mille profumi.
13 bottiglie capaci di stupire anche dopo un secolo. Non è una leggenda: a Londra, Domenico Ivaldi aprì un passito di Strevi del 1862 ben dodici decadi dopo l’imbottigliamento: i commensali erano riuniti in una sala e per un po’ regnò un po’ d’imbarazzo. Ma il profumo di rosa riempì subito il salone. In un secondo appuntamento, a Marsala, tutto fu identico anche con bottiglie del1892. Un passito doc e presidio slow food quello di Valle Bagnario, dove antiche bottiglie piene di polvere riposano in attesa di essere scoperte. Alcuni erano soliti conservarne alcune annate per occasioni speciali. Nascite di figli, battesimi, matrimoni. Poi venivano dimenticate in cantina e aperte nelle varie fasi della vita; addirittura, gli eredi potevano bere il passito del defunto prodotto l’anno della sua nascita. Una forma di rispetto e richiamo della tradizione che ci racconta il referente dei produttori Giampaolo Ivaldi.
Fonte, Stampa Alessandria.
Le bollicine di casa Banfi si degustano a più di 100 mesi dall’imbottigliamento.
La qualità dell’azienda che ha rilevato il marchio Bruzzone Le bollitine di casa Banfi si degustano a più di 100 mesi dall’imbottigliamento. Le 13 officine charmat o metodo classico. Alta Langa Aurora è una bollicina che per essere stappata (e assaggiata) necessita di 100 mesi: il vino ottenuto da uve su suolo malmoso-calcareo con piccole percentuali d’argilla, viene fatto affinare in bottiglia sui lieviti per oltre 9 anni. Pinot nero e chardonnay sono le varietà contenute in un magnum di Banfi Piemonte, casa con chiare radici a Montalcino, ma che a Strevi ha rilevato il marchio Bruzzone continuando produzioni di livello e ricercate. «Acquistiamo uve da fornitori certificati e fedeli da anni — racconta l’enologo Antonio Massucco —. Abbiamo anche un’azienda agricola con terreni nel Gavi e nella zona di Acqui.
Fonte, Stampa Alessandria.
Con “Grandi Langhe” 2022 il vino torna a viaggiare.
Compratori, enoteche e ristoratori lunedì e martedì si danno appuntamento alle Ogr torinesi per la grande degustazione. Poi gli eventi Vinitaly e Barolo e Barbaresco World Opening Con “Grandi Langhe” 2022 il vino torna a viaggiare. Da Torino a Los Angeles, passando per Verona. È questo l’itinerario d’aprile per i produttori di Barolo e Barbaresco, finalmente tornati a viaggiare per il mondo e a frequentare eventi. La prima tappa è alle Ogr torinesi, dove lunedì e martedì va in scena Grandi Langhe 2022. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali potranno partecipare alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di Langhe e Roero. Con una novità importante: per la prima volta anche gli appassionati e i privati consumatori potranno accedere alla manifestazione, durante una sessione a loro interamente dedicata, lunedì dalle 18,30 alle 21,30.
Fonte, Stampa Cuneo.
Likos Première un Aglianico molto «speciale».
Mai avere fretta ad aprire Una bottiglia di buon Aglianico. La pazienza verrà quasi sempre ampiamente ripagata. D’altronde il carattere scontroso di questo vitigno nei primi anni è noto. L’aspirazione di molti produttori è quella di produrre vini pronti da bere alla loro uscita, ma anche capaci di migliorare con il passare degli anni. Far quadrare il cerchio però non è affatto facile e dipende da una serie di fattori che spesso sono incontrollabili. Di certo c’è la predisposizione di alcuni vitigni, tra cui l’Aglianico, che hanno questa capacità a patto che vengano portate in cantina uve di ottima sanità e mature al punto giusto. Questa è la base su cui poi si innestano stili diversi a seconda della filosofia del produttore.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Intervista a Roberto Perrone Capano – Cantina Santa Lucia paladina del Nero di Troia biologico.
Monica Caradonna e prime mappe dei vigneti di cantina Santa J Lucia, disegnate a mano, sono datate 1849 ma la planimetria dell’antico casato risale al 1822. Duecento anni di storia racchiusi nella genealogia di una famiglia della borghesia agricola tranese con un piede a Napoli. Magistrati e avvocati e anche un diplomatico che ha scritto un pezzo di storia dell’Italia libera. E si deve a un antenato, Giuseppe Perrone Capano, pretore di Andria e giudice istruttore a Lucera, la scoperta di un grande errore giudiziario, liberando da carcerazione certa un uomo che per ringraziarlo ha costruito un muretto a secco intorno alla proprietà.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Viticoltura, sfide e opportunità.
Incontro con gli operatori del settore alla presenza dell’assessore Pentassuglia • Riflettori sul mondo del vino. Più precisamente su «Le sfide della viticoltura del nord Salento: risultati raggiunti e obbiettivi futuri». È il titolo del convegno che si svolgerà domani a partire dalle ore 10, nella Cantina cooperativa campiense (via Vecchia Guagnano a Campi Salentina). Interverranno l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia; il vice presidente del Consiglio della Regione Puglia e agronomo Cristian Casilli; il presidente del Distretto agroalimentare di qualità Jonico Salentino (Dajs) Pantaleo Piccinno; il direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche ed ambientali(DistBa) Unisalento Luigi De Bellis; il presidente dell’Ordine degli Agronomi di Lecce Fabio Lazzari e il presidente di Confagricoltura Lecce Maurizio Cezzi.
Fonte, Gazzetta del Salento.
Olio e vino, produttori in rete «Brand e fiere dopo la xylella».
Cinque milioni per il progetto “Radici virtuose”: partnership con i Consorzi doc di Salice, Manduria e Brindisi Pierangelo. Eventi, fiere e campagne di promozione per far conoscere al mondo i vini e gli olii a denominazione protetta del Salento e reagire, così, allo “tsunami” Xylella. Con uno stanziamento di cinque milioni di euro parte il progetto “Radici virtuose”, coordinato dal Distretto agroalimentare di qualità jonico salentino (Dais) e finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Protagonisti sono i consorzi di tutela delle Doc Brindisi e Squinzano, Primitivo di Manduria e Salice Salentino e il consorzio di tutela della Igp Olio di Puglia, che si avvarranno del coordinamento del Distretto e della consulenza di partner internazionali. Nei giorni scorsi si è insediato l’Ufficio del programma di promozioni. L’obiettivo è di favorire la partecipazione delle aziende a eventi e fiere in tutto il mondo e di creare campagne di promozione, sensibilizzazione e divulgazione scientifica. Tutti, produttori di vini e di olii del Salento, uniti in una grande rete.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.
Cantine sarde premiate al Vinitaly.
La Silvio Carta strappa quattro riconoscimenti a Verona. 1 7 FDDIANI Silvio Carta fa incetta di premi a Vinitaly 2022, dove, presenterà in anteprima assoluta la limited edition “Per te”, dedicata alla moglie Nella. I premi sono per il packaging, appunto la “veste” che si da a un prodotto. Quattro in tutto quelli assegnati all’azienda nata a Baratili San Pietro e che oggi ha sede a Zeddiani. Perla Categoria distillati con origine diversa dall’uva, ha ottenuto la Medaglia d’oro: Giniu; per il Premio Packaging – categoria liquori è stata assegnata la Medaglia d’oro: Bitter Roma Assoluto Medaglia di Bronzo: Amaro Bomba Carta; Premio Speciale Packaging Box; Medaglia d’argento: Bitter Roma Assoluto. Le limited edition riguardano invece due small batch pronte a essere lanciate sul mercato: una Vernaccia di Oristano Doc Riserva e un London Dry Gin.
Fonte, Nuova Sardegna.
Assoenologi, Murru confermato alla guida.
Piena fiducia a tutto il Cda Assoenologi, Murru confermato alla guida Alla guida di Assoenologi Sardegna è stato riconfermato all’unanimità il presidente uscente Mariano Murru, 52 anni, responsabile tecnico della azienda Argiolas di Serdiana. Con lui, piena fiducia anche a tutto il Cda uscente per l’assidua attività svolta nella formazione e aggiornamento degli associati e nella tutela e promozione dei vini Docg, Doc, Igt, prodotti in Sardegna. Tre anni intensi di lavoro sul fronte degli aggiornamenti sulle nuove tecnologie e biotecnologie da utilizzare in cantina per il miglioramento qualitativo, seminari legislativi, corsi di Inglese e partecipazione ai concorsi, (Binu, Concorso Vermentino).
Fonte, Unione Sarda.
«L’Etna un simbolo forte il vino ancora in crescita».
Il rosato “Amuri di fimmina e amuri di matri” di Al-Cantàra conquista l’unica medaglia d’oro siciliana al Concours Mondial de Bruxelles. Mentre tutto intorno a noi sembra cadere nell’oscurità, c’è chi vede rosa. E non solo per il premio appena conquistato al Concours Mondial de Bruxelles con un vino rosato, “Amuri di fimmina e amuri di matri” Etna Doc 2020, l’unico siciliano ad avere vinto una medaglia d’oro, ma anche per l’ottimismo che nasce dalla dedizione, dalla fatica, dal lavoro in vigna. La vie en rose della cantina Al-Cantara di contrada Feudo S. Anastasia, a Randazzo, è il preludio di un’altra annata straordinaria. «Inizia sotto buoni auspici – commenta Pucci Giuffrida, patron e “anima” della cantina, stimato commercialista catanese, innamorato del vulcano e del vino – E’ il primo concorso, aspettiamo i risultati del Vinitaly e di altre manifestazioni. Intanto, presenteremo questo rosato in una masterclass oggi a Contrade dell’Etna». Ancora riconoscimenti per i suoi vini “poetici”, tutti con nomi di romanzi e poesie di grandi autori siciliani. Il segreto di questo rosato? «Il suo profumo, gli aromi accattivanti, eleganti, raffinati, è un vino che tocca tutti i sensi – racconta Giuffrida.
Fonte, Sicilia.
E’ nato il Consorzio Vini Valle d’Aosta “Promuovere e tutelare la nostra Doc”.
Promuovere e tutelare i vini Doc valdostani, partendo dalla riforma del disciplinare di produzione: è l’obiettivo del neonato Consorzio Vini Valle D’Aosta, che raccoglie 42 aziende che producono complessivamente 2 milioni di bottiglie l’anno di vino a Denominazione di origine controllata. Presidente del consiglio di amministrazione è stato nominato Stefano Di Francesco dell’azienda Di Francesco-Gasperi Vini e Spiriti di Saint-Pierre; vicepresidente è André Gerbore della Cave des Onze Communes di Aymavilles. L’atto di costituzione è stato firmato venerdì scorso e il nuovo ente è stato ufficialmente presentato in una conferenza stampa convocata martedì 29 marzo nella sede dell’Assessorato dell’Agricoltura a Saint-Christophe. «La Valle d’Aosta era l’unica regione italiana senza un consorzio: a livello nazionale erano 122, ora sono 123. – ha ricordato Andrea Barmaz, presidente uscente della Vival, l’associazione dei viticoltori della Valle d’Aosta, che si è sciolta nel consorzio – 11 neonato ente ha avuto un’adesione non plenaria, ma quasi.
Fonte, Valle’ Notizie.
La carta Valpolicella Val d’Adige va a ruba.
Duecento chilometri cicloturistici La carta Valpolicella Val d’Adige va a ruba •• È stata stampata in 20mila copie la cartina degli itinerari cicloturistici di Valpolicella e Valdadige, grazie al contributo della Strada del Vino Valpolicella e dei Comuni di Negrar, San Pietro in Cariano, Fumane, Marano, Sant’Ambrogio, Pescantina, Sant’Anna e Dolcè. Chiude in bellezza il progetto intercomunale di tabellazione di 200 chilometri di percorsi con traccia Gpx scaricabile, realizzato con finanziamento Gal. La cartografia è a cura di Tappeiner, il partner tecnico è Neon. Poi c’è il supporto dell’associazione Fiab-Amici della bicicletta di Verona. La nuova cartina è disponibile a San Pietro, nella sede della Strada del vino, in via Ingelheim 7, alla Fiab in città, in strutture e cantine socie della Strada, negli uffici Iat di Verona e provincia. «Sta andando a ruba», rivelano la presidente della Strada, Miriam Magnani, e il referente degli Amici della bicicletta per questa zona, Marco Tosi.
Fonte, Arena.
Degustazioni e storia dei nostri vini ai Soffioni apre la Casa del Prosecco.
IL LOCALE APERTO DA PALO LAI GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE 0114 CANTINE TREVIGIANE: OLTRE 40 I VINI DA SCOPRIRE L’INIZIATIVA TREVISO. Oggi le preziose bollicine Doc, Docg e Asolo Docg hanno una casa vicino al salotto buono della città. Non è un museo, ma un luogo in cui degustazione e cultura del prosecco si incontrano. Non ha un fine espositivo, ma propone una prosecco experience, una degustazione informata sui vini del territorio, corredata da utili materiali e tabelloni che aiutino a comprendere zone e tipicità. Oltre l’ovvia finalità commerciale c’è un valore encicolpedico: la casa del prosecco si propone di dare un nome al gusto, di far approfondire la cultura della glera e i diversi terrori.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Tra vino & design, le “Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture” in mostra a Verona.
“Casabella” e Veronafiere/Vinitaly raccontano i progetti d’eccellenza firmati da celebri architetti che coniugano produzione, innovazione e bellezza. Dalla Cantina Podernuovo, la “Bulgari Winery” di Alvisi Kirimoto a Palazzone a San Casciano dei Bagni in Toscana, all’avveniristica Cantina Antinori nel Chianti Classico firmata da Archea Associati nel cuore del Gallo Nero, dalla Cantina Pacherhof, progettata dallo studio Bergmeisterwolf a Novacella in Alto Adige, dalla Cantina Gorgo, frutto di un progetto di ampliamento e recupero a Custoza dell’architetto Bricolo Falsarella, alla Cantina del Bruciato della Tenuta Guado al Tasso progettata da asv3-officina di architettura e Fiorenzo Valbonesi per Marchesi Antinori a Bolgheri, dalla Cantina Pizzolato firmata dallo studio Made associati a Villorba a Treviso, al progetto di Markus Scherer per Nals Margreid a Nalls tra i vigneti altoatesini, alla Cantina dei 5 Sogni, architettata da Matteo Clerici – Fondamenta – hus nelle Langhe, da Feudo di Mezzo, la cantina sull’Etna della griffe siciliana Planeta firmata da Santi Albanese e Gaetano Gulino, alla Distilleria Puni dell’architetto Werner Tscholl ancora in Alto Adige, fino alla Cantina Masseto, “tempio” del Masseto a Bolgheri ideato dallo studio Zitomori. Sono queste le “Nuove Cantine italiane. Territori e Architetture” raccontate da “Casabella” in collaborazione con Veronafiere-Vinitaly, in una mostra a cura di Roberto Bosi e Francesca Chiorino, che, dall’8 al 13 aprile, a “Vinitaly n. 54”, racconta nella splendida cornice settecentesca di Palazzo Balladoro – Banca Passadore, 11 progetti d’eccellenza che coniugano design e vino, tecnologia e innovazione, con la bellezza.
Fonte, WineNews.
Tra vendita diretta in cantina ed enoturismo, quante opportunità per le cantine italiane.
Gli acquisti in cantina (anche online) valgono il 10% del fatturato (in Napa Valley il 66%), e solo 1 azienda su 4 ha un responsabile ospitalità. I due anni di pandemia hanno rilanciato la vendita diretta e gli e-shop delle cantine italiane, ma sul fronte del rapporto diretto con i clienti, a partire dall’enoturismo, c’è ancora tanto lavoro da fare per sfruttare appieno il potenziale delle aziende enoiche del Belpaese, come racconta il report su enoturismo e vendite direct to consumer firmato da Divinea, il principale portale di enoturismo italiano, che ha scattato una fotografia di come le cantine italiane si muovono nelle vendite dirette ai consumatori e nelle attività di enoturismo, anche rispetto ad altre realtà internazionali.
Fonte, WineNews.
Cantina di Soave, Raifer: «Daremo maggiore valorizzazione alle denominazioni».
Il direttore generale di Cantina di Soave Wolfgang Raifer, intervistato ai microfoni di Verona Economia, esprime entusiasmo per il ritorno al Vinitaly in presenza dopo la buona esperienza della Special Edition di ottobre, e svela la direzione che la Cantina ha intenzione di prendere nei prossimi anni. La 54^ edizione di Vinitaly è alle porte, mancano meno di dieci giorni all’inizio della nuova fiera internazionale dedicata al mondo del vino, di nuovo in presenza e a pieno regime. Tra le aziende veronesi protagoniste c’è anche Cantina di Soave. Abbiamo avuto ospite in studio il direttore Wolfgang Raifer. Direttore, un appuntamento tanto atteso. C’è grande fibrillazione tra gli operatori anche perché mancava da due anni. Come si sta preparando Cantina di Soave?
Fonte, Verona Economia.
Il vino piace a nove siciliani su dieci. Boom del bio. Sicilia protagonista al Vinitaly.
Presentati gli ultimi dati regionali in vista del salone internazionale in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Nell’Isola la media di consumo pro-capite è di circa 4 bicchieri a settimana.
Nove siciliani su dieci hanno consumato vino nell’ultimo anno. La Sicilia, che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, conferma il rapporto privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile col vino, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata ieri a Palermo alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile a Verona.
Fonte, Palermo – la Repubblica.
Osservatorio Vinitaly: secondo gli italiani un consumo moderato di vino non è dannoso.
Consumare vino moderatamente nell’ambito di uno stile di vita sano non fa male alla salute. La tesi, a dibattito in corso sulle politiche dell’Ue (e dell’Organizzazione mondiale della Sanità) in materia di consumi di alcol e alimentari, è condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani, con solo il 5% che non si trova d’accordo con tale affermazione. Inoltre, solamente 1 consumatore su 10 (13%) sa cos’è il Nutriscore, il nuovo sistema di etichettatura a semaforo che potrebbe trovare spazio sugli scaffali italiani ed europei nei prossimi mesi. Lo rivela l’ultima indagine. “Gli italiani e il vino”, presentata martedì alla conferenza stampa della 54^ edizione di Vinitaly a Roma dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio realizzata su un campione nazionale rappresentativo, anche l’ipotesi di aumentare le tasse sugli alcolici – e quindi sul vino – auspicata dal Parlamento europeo, trova d’accordo solo il 27% dei consumatori contro il 53% che ne contesta l’eventuale messa in atto. Nel suo complesso, su una scala di valori da 1 a 5, alle accise sul vino gli italiani attribuiscono un punteggio di 2,46 mentre condividono l’ipotesi di inserire in etichetta messaggi che invitano al consumo responsabile (voto: 4,04). Il punteggio più alto riguarda l’affermazione che il consumo moderato di vin
Fonte, Gazzetta d’Asti.
“Itinerari di…vini” sbarca su internet: presentato il blog Antiche terre del vino.
“Far conoscere il territorio attraverso il vino e il vino attraverso il territorio”. Con queste parole Rosa Giammarco, presidente della Casa delle Culture di Sulmona, ha aperto la conferenza stampa di presentazione della seconda fase del progetto Itinerari di…vini, tenutasi giovedì 31 marzo 2022 presso la sala conferenze del Complesso monumentale della SS. Annunziata a Sulmona. “Una sede non casuale – prosegue Giammarco; – uno dei monumenti più caratteristici di Sulmona, per ospitare il lancio di un progetto che, attraverso la valorizzazione di un prodotto fortemente identitario, punta a far conoscere e a rendere attrattivo un intero territorio”. Il progetto entra nel vivo con la presentazione del blog Antiche terre del vino, attorno a cui ruoterà la proposta di promozione territoriale legata alla singolarità dei vini delle Peligna e del Tirino, culle del Montepulciano d’Abruzzo e del Cerasuolo.
Fonte, ilGerme.
Vino: la Puglia punta sul biologico, mentre un quinto della produzione nazionale viene dal Sud.
La Puglia sta crescendo come grande realtà del vino biologico nazionale, grazie anche alla crescita dell’export negli ultimi cinque anni. Quando si parla dell’Italia del vino si va immediatamente a pensare a Toscana, Veneto e Piemonte come motori trainanti del settore, finendo per dimenticare tra le righe le produzioni del Sud; e in base a quanto emerso da un studio redatto da Nomisma-UniCredit si può concludere che equivale a sottovalutare un coefficiente importante della filiera nazionale. Si calcola, infatti, che le regioni continentali del Meridione contribuiscano a più del 20% della produzione nazionale, con la Puglia che spicca per la propria volontà di puntare sulla qualità del prodotto favorendo in particolare la produzione biologica.
Fonte, Dissapore.
I vini senza alcol approdano a Vinitaly. E scoppia la polemica.
Hofstätter presenta a Verona il suo nuovo “fermo”: “In Italia tante inutili critiche e intanto si rischia di perdere un trend di mercato”. Assoenologi: “Non sono vini, li mettano in un padiglione a parte”. Coldiretti: “Vigileremo sulla normativa Ue”. Riesling Kabinett della Mosella, bollicine a base di Glera e Malvasia Rossa, persino un Amaro alle erbe delle Alpi e aloe: tutti senza alcol. I prodotti alcohol free sbarcano a Vinitaly. Portandosi dietro un carico di novità e polemiche. A fare il primo passo è Martin Foradori Hofstätter che ha scelto la fiera per eccellenza del vino per presentare la sua nuova etichetta priva di alcol: un “fermo” che si presenta con il marchio “Steinbock Selection Dr. Fischer” realizzato con una selezione di Riesling della Mosella, “fratello” del vino dealcolato con le bollicine, Steinbock Alcohol Free Sparkling, che il produttore altoatesino aveva presentato lo scorso anno. Più che una provocazione, un’occasione di mercato, vista la vetrina internazionale offerta dal Vinitaly. Lo stesso farà Sandro Bottega che sul banco del suo stand a Verona proporrà i suoi due sparkling e anche l’amaro, oltre a una gianduia vegana (senza burro né panna). “Spero che ai prodotti senza alcol dedichino un padiglione a sé, ma molto a sé, rispetto ai vini veri – è la posizione netta di Assoenologi nelle parole del suo presidente Riccardo Cotarella
Fonte, La Repubblica.
Il Lazio a Vinitaly, la più grande fiera al mondo del vino.
I numeri della fiera, delle passate edizioni, erano impressionanti: migliaia di produttori e giornalisti del settore e non, centinaia di televisioni e radio, indotto diretto ed indiretto incalcolabile, dell’ordine di miliardi di euro; insomma il mercato del vino non più un fenomeno di costume, ma volano per l’economia di tante regioni e paesi nel mondo. L’invito arrivato ad Abitare a Roma, da parte dell’ufficio stampa della Regione Lazio, è di quelli che non possono essere elusi: Vinitaly, Regione Lazio, protagonisti a Verona con il bello e il buono del Lazio. Complice la giornata quasi estiva, lunedì 28 marzo 2022, ci siamo recati presso THE BOX, in via Ignazio Pettinengo 72, Roma.
Fonte, Abitare a Roma.
Il faro del vino italiano.
“Al vino italiano serve un salto di qualità più che di quantità”. Questo concetto, espresso da Giampiero Bertolini, amministratore delegato di Biondi Santi, in una recente intervista a Il Sole 24Ore sintetizza appieno la vera sfida che si trova di fronte il vino made in Italy. Il vino fa parte a pieno titolo di un più ampio concetto di lifestyle italiano, a cui appartengono anche la moda e il design e in entrambi i settori i nostri prodotti sono posizionati, sia in termini di contenuti che nell’immaginario del consumatore, al top del mercato. Ecco alla nostra offerta vinicola manca ancora un gradino da salire per essere inserita nel top, il luogo che ci compete come paese del bello e del bel vivere. Certo, il vino italiano ha già fatto molta strada sul sentiero della qualità, dallo scandalo metanolo degli anni 80 a oggi, ma è ora chiamato a fare un ulteriore salto che può rivelarsi decisivo per la nostra affermazione a livello mondiale. La sfida è infatti quella di una valorizzazione che non può misurarsi più in termini di primato produttivo, che già ci appartiene e forse oggi risulta controproducente, ma piuttosto, e soprattutto, a livello di valore.
Fonte, Wine Pambianco – PambiancoNews.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 1 aprile 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
L’Enoteca va a Vinitaly A Dozza il primo passo.
A Verona ci saranno circa 60 aziende romagnole, tra cui le oltre 20 raggruppate sotto il Consorzio. Parte da Dozza la nuova avventura di Enoteca regionale per la promozione dei vini della Via Emilia. Mancano, infatti, una decina di giorni al Vinitaly, che ritorna, dal 10 al 13 aprile, dopo due annidi stop a causa della pandemia, in terra veronese. Qui l’Emilia-Romagna, alla 54a edizione della fiera enologica più importante a livello nazionale, parteciperà prendendo casa nel tradizionale padiglione 1. Appena entrati al salone del vino italiano, infatti, il primo spazio che si potrà visitare sarà proprio quello emiliano-romagnolo. La novità dl quest’amo Non solo vino, però, sarà il racconto che Enoteca Regionale farà. Un protagonismo, quello in bottiglia, che rimarrà indiscusso. Saranno circa 120 le aziende vitivinicole presenti di cui una sessantina romagnole, comprese le oltre 20 raggruppate sotto il Consorzio Vini di Romagna. A queste sarà, in modo più organico, affiancato dalla promozione del cibo.
Fonte: Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.
Eccellenze reatine a Verona per Vinitaly e Sol&Agrifood.
Ci saranno anche quelle del Reatino tra le aziende vitivinicole nel padiglione di 1.800 metri quad rati del Vinitaly e tra i produttori dell’olio nei 150 metri quadrati al SoleAgrifood, in programma a Verona. Una importante occasione in cui il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio. La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, sarà presente al fuorisalone “Vinitaly and The City”, allestito nel cortile del tribunale di Verona, dall’8 all’ll aprile. Un’occasione per presentare le eccellenze vitivinicole del Lazio, in un viaggio lungo le cinque province – Roma, Rieti, Frosinone, Latina, Viterbo – grazie all’enoteca collettiva di vini laziali nel cuore di Verona.
Fonte: Messaggero Rieti.
Al Vinitaly di Verona criptovalute al fianco del rosso chiantigiano.
II mondo delle criptovalute entra per la prima volta nella più importante fiera italiana sul vino, accompagnando un grande rosso chiantigiano. Italian Wine Cripto Bank sarà presente al Vinitaly di Verona per la presentazione dell’Nft di un vino come «Siepi Igt Toscana Castello di Fonterutoli», che II Gambero Rosso ha definito come «uno dei 50 che hanno cambiato lo stile del vino italiano». Gli Nft (acronimo di «non fungible token», in italiano gettone non riproducibile) sono un tipo speciale di token che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene unico e costituiscono un mezzo di promozione che permette alle aziende vinicole di fidelizzare clienti e collezionisti, contenendo una chiave digitale per riscattare una magnum del vino collegato. La parte artistica dell’Nft è firmata da Gianluca Biscalchin e sarà la prima ad essere lanciata in un Vinitaly.
Fonte: Nazione Siena.
Enoteca sarà la ‘regista’ per l’Emilia Romagna al Vinitaly di Verona.
Degustazioni, masterclass e incontri per mettere in vetrina oltre 120 aziende, il meglio della produzione regionale. Ai fornelli e in sala al padiglione 1 una quarantina di persone dello Scappi castellano. L’Enoteca Regionale sarà protagonista al Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile. Non solo. Toccherà alla realtà con sede nella Rocca di Dozza la regia e l’intrattenimento dell’intero padiglione 1 del 54° sigillo della kermesse internazionale più importante dedicata al mondo del vino. Uno spazio che, per quattro giorni, si trasformerà nella casa dei consorzi, delle aziende e dei prodotti enologici del territorio. Con una novità. Spazio al coinvolgimento delle principali realtà nostrane del food a conferma di un binomio, sull’asse vino-cibo, da tempo elemento distintivo di una terra aggrappata alle sue solide tradizioni. II tutto condito da quel tocco di ospitalità, forte dell’attuale ascesa del settore enoturistico, che strizza l’occhio alle sinergie e alla ripartenza dopo il delicato biennio pandemico. Nel complesso saranno oltre 120 le aziende e i produttori presenti con un’ampia gamma di vini in degustazione in rappresentanza di tutte le 19 Doc, 2 Docg e 9 Igt che certificano il patrimonio del comparto alle latitudini regionali.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
Il Vermentino punta sulla longevità.
Pepi Lignana e il bianco del Casalone Cliché vinosi: il Vermentino è un vitigno che sente il mare, da bere nell’ultima annata di produzione. Bisogna rompere i cliché per raggiungere nuovi traguardi. Ci stanno riuscendo Francesco Mazzei e i produttori di Vermentino della Doc Maremma da lui guidati. Che hanno deciso di esplorare una strada diversa, quella del Vermentino maremmano e longevo. Con i profumi che evolvono e il gusto che si espande. Il superamento dell’effimero è stata la chiave dell’ultimo Vermentino Grand Prix, alle Terme di Saturnia. 5o Vermentino in gara. Tra i io migliori, g sono dell’annata precedente a quella attuale. Solo un 2021 (Acquagiusta La Badiola). Gli altri del 2020: Perlaia dell’azienda Bruni; Burattini di Guido F. Fendi; Monnallegra di Argentaia; Norcias di Colle Petruccio; Audace di Cupirosso; Matan della Bagiola; Solo di Tenuta 12; Balbinvs di Terenzi.
Fonte: Corriere della Sera 7.
“Rarity” 2009 Pinot Bianco stellare Tesoro di Terlano.
“Rarity” 2009 Pinot Bianco stellare Tesoro di Terlano diffìcíle stabilire quale sia il miglior vino bianco italiano. Difficile anche perchè negli ultimi anni, la qualità media ha fatto giganteschi balzi in avanti e alcune eccellenze hanno raggiunto vertici assoluti al mondo. Tra questi c’è, sicuramente il Rarity 2009 di Terlano. La cantina altoatesina è una referenza soprattutto per i bianchi. È vem che i vigneti di Terlano godono di terreni baciati dal dio dell’uva, ma è vero anche che i soci della cantina sociale hanno affinato nel tempo una cura maniacale per il lavoro agricolo. Come è veno che la premiata coppia Rudi Kofler e Klaus Gasser completa il lavoro in cantina con altrettanta passione e cura certosina. Il risultato sono vini come Quarz, Vorberg o Nova Domus che hanno conquistato le migliori tavole del mondo.
Fonte: Gazzetta dello Sport.
Vini dell’altro mondo Dieci etichette sicure per una cantina globale.
Dalla Francia alla Nuova Zelanda, bottiglie reperibili anche da noi a prezzi convenienti. Monterey, Stellenbosch, Maule, Mosella, Mendoza Aree tutte da scoprire Oggi parliamo del vino degli altri. Dieci etichette per altrettanti Paesi stranieri, per raccontare l’enologia dell’altro mondo, da noi spesso ignorata o trascurata. Tre sole regole: i vini devono essere buoni, economici e devono trovarsi facilmente in Italia. Per questo peschiamo tra quelli nel catalogo della più importante piattaforma di commercio on line di vino. Francia. Parlare di Francia è limitativo, visto che ci sono tante «France» del vino: la Borgogna del Pinot Nero, Bordeaux, la Champagne, l’Alsazia, la Loira, la Provenza dei rosati. Scegliamo un borgognone dal grandioso rapporto qualità prezzo, il Pinot Noir Les Côtilles 2020 di Famille Roux, un vino fresco e balsamico, dalla beva facile ma non banale, ottimo per sposarsi con una pasta italiana ben condite. Il prezzo? 10,50 euro. Spagna. Altra terra ricca di identità. Scegliamo un vino che arriva dalla denominazione della capitale, Vinos de Madrid, La Maldiciòn 2020.
Fonte: Giornale.
La vite è meravigliosa – Due buone notizie da Bolgheri.
Bolgheri si dimostra ancora una volta una terra ricca di sorprese enologiche. L’ennesima controprova arriva da due tenute «sorelle», la Tenuta Campo di Sasso e la Tenuta di Biserno, entrambe nel comune di Bibbona, in alta Maremma. La prima è estesa 40 ettari, è più alta e più nell’entroterra con terreni alluvionali argillo-calcarei. La seconda è di 56 ettari ed è più vicina al mare, con un terreno sabbioso ed estati più caldi che la rendono adatta al Syrah e al Vermentino. Il terroir peculiari rende i vini riconoscibilissimi. Entrambe le tenute sono state create dai fratelli Lodovico e Piero Antinori e sono oggi gestite dal nipote Niccolò Marzichi Lenzi. » di Andrea Cuomo La vite è meravigliosa Due buone notizie da Bolgheri Due i vini che ho potuto assaggiare, uno per ciascuna tenuta, entrambi Toscana Igt rosso: il Pino di Biserno 2019 (nella foto) da uve Merlot (40 per cento), Cabernet Franc (32), Cabernet Sauvignon (18) e Petit Verdot (10) ha colore rosso rubino intenso, un naso ricco di frutta scura, note tostate e spezie come chiodi di garofano e liquirizia.
Fonte, Giornale.
Cibo e vini lG L’Ue riforma il sistema.
Procedure rapide di registrazione; maggiori tutele online; più poteri alle associazioni di produttori; più attenzione alla sostenibilità sociale, economica e ambientale delle produzioni. Sono questi i quattro pilastri su cui poggia la nuova proposta di riforma europea del sistema di indicazioni geografiche dei vini, dei prodotti agricoli e delle bevande spiritose, varata ieri dalla commissione europea. Nelle intenzioni dell’esecutivo, le nuove misure dovrebbero aumentare la diffusione delle indicazioni geografiche nell’Unione a beneficio dell’economia rurale, mantenere la qualità e gli standard alimentari elevati dell’Ue e garantire che il patrimonio culturale, gastronomico e locale italiano sia preservato e certificato come autentico in Europa e nel mondo. Andiamo per capitoli. Registrazione unica e semplificata: le diverse norme tecniche e procedurali sulle IG saranno unificate, dando luogo a un’unica procedura di registrazione delle indicazioni geografiche per i richiedenti dell’Ue e dei paesi terzi.
Fonte, Italia Oggi.
Ecco gli itinerari dell’enoturismo per scoprire il Centro Abruzzo.
A piedi, in bicicletta, a cavallo e perfino un tour in autobus: nuovo progetto voluto da Casa delle culture Sostegno da Fondazione Carispaq e Camera di commercio. Cinque le cantine che hanno aderito. Così puntiamo a una attenta valorizzazione di luoghi e tradizioni peligne? Attraversare le campagne e i vigneti del Centro Abruzzo in sella a una bici, a piedi o a cavallo facendo tappa nelle cantine per degustare un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo alla scoperta della storia e delle tradizioni del territorio. È stato presentato ieri dalla presidente dell’associazione “Casa delle culture” di Sulmona, Rosa Giammarco, il progetto “Antiche terre di vini” con l’obiettivo di promuovere i vini locali attraverso un percorso culturale che unisca il piacere del palato alla conoscenza dei segreti della vinificazione.
Fonte, Centro L’Aquila Avezzano Sulmona.
Primo vino Dop dell’isola, patto per la produzione.
La Bcc di Napoli finanzia le imprese vitivinicole con prestiti fino a 50mila euro, Manzo: valorizziamo il territorio Primo vino Dop dell’isola, patto per la produzione. Le piccole imprese vitivinicole potranno ottenere un finanziamento a medio e lungo termine con un tasso massimo del 4% per la loro attività. La convenzione, firmata dalla Banca di Credito Cooperativo di Napoli e il “Consorzio di tutela vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri”, è stata effettuata in occasione del primo vino Dop dell’isola di Procida. «Abbiamo aderito a questo progetto perché crediamo nelle potenzialità delle aziende campane — afferma il presidente della Bcc Amedeo Manzo — siamo entusiasti di poter valorizzare il settore e il comparto dei vitivinicoltori erogando fino a 50.000 euro di prestiti a tutte le imprese con un fatturato fino a 500 mila euro e con un massimo di tre dipendenti, questo impegno rientra appieno nelle nostre politiche finanziarie che hanno sempre un occhio di riguardo per il territorio, questo patto sarà utile al potenziamento dei processi produttivi e all’acquisto dei terreni agrari, un trend che sembra non avere un limite».
Fonte, Roma.
Gualtieri punta al riconoscimento Doc per il vino prodotto con l’uva Fogarina.
L’area geografica interessata riguarderà non solo l’intero territorio gualtierese, ma anche parte dei Comuni di Boretto e Guastalla. La musica di una delle canzoni popolari più conosciute in Italia, “Oh com’è bella l’uva fogarina”, sta accompagnando il cammino verso un importante traguardo per Gualtieri e la sua agricoltura: il riconoscimento “Doc” del vino da uva fogarina. La coltivazione di questa uva è secolare e ha il suo cuore proprio nel nostro territorio. Per questa ragione l’area geografica interessata al riconoscimento riguarderà non solo l’intero territorio del Comune di Gualtieri, ma anche parte dei Comuni di Boretto e Guastalla. L’amministrazione comunale, la Cantina sociale e un qualificato gruppo di tecnici, in collaborazione con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, operano da oltre un anno per questo obiettivo (già nell’ottobre scorso si svolse un convegno al teatro sociale con Mammi).
Fonte, Gazzetta di Reggio.
Vinitaly senza russi e cinesi Il Friuli punta sulla Ribolla.
Sono 77 le aziende nella collettiva dell’Ersa, ma alcuni big hanno dato forfait Maurizio Cescon. Conto alla rovescia per il Vinitaly della ripartenza. La Fiera di Verona, infatti, ospiterà il meglio del mondo del vino italiano e internazionale, dopo tre anni di assenza e due edizioni annullate, quelle del 2020 e del 2021 causa pandemia da Covid. L’inaugurazione della kermesse è in programma domenica 10 aprile, degustazioni, visite e business andranno avanti fino a mercoledì 13. Anche il Friuli Venezia Giulia, che è una delle più importanti regioni vinicole italiane, soprattutto grazie ai suoi bianchi, sta definendo gli ultimi dettagli della sua partecipazione. La conferenza stampa di presentazione si terrà il 7 aprile, a pochi giorni dall’evento. 71 AZIENDE DAL FYG Nel tradizionale padiglione 6 troveranno posto, nella collettiva dell’Ersa, 77 aziende, a fronte di 92 domande pervenute alla Regione. Sono di meno rispetto alle 104, 106 che trovavano posto prima del Covid, in quanto gli spazi tra una postazione e l’altra saranno più ampi, proprio per rispettare le misure di distanziamento.
Fonte, Messaggero Veneto.
Borderwine a Villa Manin con ottanta partecipanti.
Torna il Salone transfrontaliero del vino naturale: la sesta edizione di Borderwine dà appuntamento per domenica 19 e lunedì 20 giugno a tutti gli amanti del vino prodotto “secondo natura”. L’edizione 2022 segna un importante cambio di location: sarà il parco di Villa Manin di Passariano a ospitare le cantine, le degustazioni, le proposte food, la musica e gli altri eventi. Saranno circa 80 i produttori presenti tra Friuli Venezia Giulia, Italia, Austria e Slovenia. Borderwine entra a far parte eventi del cartellone di Villa Manin Estate 2022, grazie alla collaborazione con l’Ente regionale patrimonio culturale (Erpac). «Essere a Villa Manin, luogo eletto dei grandi eventi, è una grande soddisfazione: attesta la crescita costante di Borderwine che era partito a Cividale nel 2016 con 28 cantine – spiegano gli ideatori, Valentina Nadin e Fabrizio Mansutti.
Fonte, Messaggero Veneto.
È della cantina di Rauscedo il miglior Sauvignon d’Italia.
Ha ottenuto il punteggio più alto al Concours mondial in Portogallo Il Friuli si conferma campione assoluto con 23 produttori premiati È della cantina di Rauscedo il miglior Sauvignon d’Italia Una valanga di riconoscimenti per il vigneto Friuli all’ultima edizione del prestigioso “Concours mondial de Sauvignon”, che quest’anno si è tenuta per la prima volta in Portogallo, nella regione di Torre Vedras a una cinquantina di chilometri da Lisbona. Le aziende che hanno partecipato hanno vinto 7 medaglie d’oro, 16 d’argento e soprattutto il titolo di miglior Sauvignon d’Italia, quello dell’annata 2020 della cantina produttori di Rauscedo, che ha vinto anche un’altra medaglia d’oro grazie al suo Casa Quaranta 2020 Friuli Doc. «Complimenti a tutto il nostro staff, ai soci e a tutti coloro che hanno reso possibile questo miracolo enologico», hanno scritto i referenti della cantina sui profili social di Rauscedo.
Fonte, Messaggero Veneto.
Cantine sporche sequestrato il vino di Marino.
I Nas ai Castelli Cantine sporche sequestrato il vino di Marino Non proprio «di origine controllata». Anzi, tutt’altro. Così è finita sotto sequestro una partita del vino dei Castelli, prodotto e distribuito da una cantina che, secondo gli investigatori, partecipa anche alla storia sagra del vino di Marino. I carabinieri del Nucleo anti-sofisticazione di Roma (Nas) «in gita ai Castelli», per dirla rubando una strofa al motivo popolare che dal1926 accompagna le bevute alla festa celebrata ogni prima domenica di ottobre sulla rocca del piccolo comune a 20 chilometri da Roma, nelle scorse settimane hanno passato al setaccio le cantine del territorio. Proprio a Marino hanno sorpreso un produttore e rivenditore allergico alle regole. Sia a quelle sulla sicurezza alimentare, che alle norme del lavoro.
Fonte, Repubblica Roma.
Dai vini nel cuore a Discover Italy. Gli eventi primaverili di Sestri.
Ritornerà anche il concorso pianistico internazionale J.S. Bach Dai vini nel cuore a Discover Italy Gli eventi primaverili di Sestri. Il calendario degli eventi di Primavera a Sestri Levante. Si comincia domani, sabato 2 aprile, con il ritorno di Coramare, gran premio internazionale di canto corale, che giunge alla sua terza edizione e che porterà nella città dei due mari cori nazionali ed internazionali. Appuntamento poi con Discover Italy, evento di promozione del territorio dedicato ai professionisti del settore turismo che quest’anno, per la sua sesta edizione nel territorio del Tigullio, si amplia su due giornate per fare fronte alla grande richiesta di partecipazione da parte dei professionisti del settore. Tanti eventi per la fine di aprile: la collaborazione tra Mediaterraneo servizi e il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Genova, porta a Sestri Atee, convegno internazionale di tre giornate rivolto ad educatori, insegnanti e dottorandi.
Fonte, Nuovo Levante.
Oltrepo al Vinitaly Più degustazioni con il Consorzio.
Dopo due anni di stop dal 10 aprile riparte il più grande appuntamento del settore vitivinicolo. L’Oltrepo si prepara per la trasferta veronese del Vinitaly dal 10 al 13 aprile, dopo due anni di stop a causa del Covid. Sono 45 le aziende vitivinicole che parteciperanno alla rassegna, capitanate da Consorzio e Camera di Commercio Pavia, la maggior parte ospitate nello spazio di 3mila metri quadrati del Padiglione Lombardia-Palaexpo. «Quest’anno abbiamo voluto ampliare la gamma dei vini al nostro banco di assaggio per dare ai visitatori la possibilità di degustare più referenze», spiega il direttore del Consorzio, Carlo Veronese. Il padiglione ospiterà uno spazio di 184 metri quadrati allestito da Ascovilo, l’associazione che raggruppai 13 Consorzi di tutela dei vini lombardi, nel quale stampa e operatori possono assaggiare i vini in abbinamento a diverse stagioni Oltrepo al Vinitaly Più degustazioni con il Consorzio nature del Grana Padano.
Fonte, Provincia – Pavese.
Brachetto d’Acqui, crescono le vendite «Si può fare di più».
I dati delle vendite del Brachetto lasciano ben sperare per il futuro. Il report 2021, circa tre milioni di bottiglie vendute, ha fatto segnare una crescita di 700 mila “pezzi” rispetto al 2020 e di 200 mila bottiglie rispetto al 2019. Paolo Ricagno, presidente del Consorzio vini d’Acqui, commenta i dati con cauto ottimismo: «C’è ancora molto da fare per dare al Brachetto d’Acqui quella considerazione che merita, non solo come gradimento, ma anche come volumi e mercati. Confido che ci riusciremo anche attraverso le azioni di promozione che abbiamo intrapreso e stiamo programmando». Azioni che si intensificheranno soprattutto nel mese di aprile che, notoriamente, segna la ripresa della bella stagione turistica.
Fonte, Secolo XIX Basso Piemonte.
Sfusi o in bottiglia i vini Cavinato sono un nettare.
Il primo ad arrivare a Palmaro di Odalengo Piccolo fu Davide Cavinato, addirittura ai tempi della Seconda Guerra mondiale. Davide, all’epoca, aveva appena 16 anni. Nel Veneto, sua terra d’origine, si soffriva per la fame e per le difficili condizioni di vita: così il ragazzo, unico maschio della famiglia, emigrò come tanti verso il Piemonte, in cerca di fortuna. «Mio suocero giunse a Odalengo Piccolo e finì subito a lavorare in questa cascina, che oggi è nostra — ripercorre la storia Mariapia, moglie di Giorgio, uno dei due figli di Davide —. Lì faceva il mezzaro e, dopo alcuni annidi duro lavoro, poterono raggiungerlo i genitori e le due sorelle, così la famiglia, che per l’epoca non era molto numerosa, tornò finalmente a riunirsi.
Fonte, Stampa Alessandria.
Tra sport, degustazioni e social il Brachetto ora prova a ripartire.
In vista di Pasqua, il vino simbolo di Acqui protagonista di vari eventi. Blogger e influencer al lavoro sui social, stand per assaggi nella grande distribuzione, piattaforme per l’ e-commerce ed eventi. La macchina per promuovere il Brachetto docg si rimette in moto in attesa di Pasqua, uno dei periodi cruciali per il vino simbolo di Acqui, in lotta per invertire il declino che l’ha fiaccato dopo anni di grande successo. «C’è ancora molto da fare per dare al Brachetto la considerazione che merita sul fronte del gradimento e di volumi e mercati — dice il presidente del Consorzio di tutela Vini d’Acqui Paolo Ricagno —. Confido che ci riusciremo anche attraverso tutte le azioni di promozione che abbiamo intrapreso e che stiamo programmando». Prima sotto Natale e, ora, in vista della Pasqua.
Fonte, Stampa Alessandria.
Il salone per tutti di Langhe e Roero.
L’ultima edizione ad Alba fece registra re oltre 2000 professionisti del vino da 34 paesi del mondo, poi però arrivò l’emergenza covid a complicare le cose, imponendo uno stop forzato l’anno scorso e un nuovo rinvio inizio 2022. Ora che la situazione sul fronte sanitario sembra volgere in meglio, la sesta edizione di “Grandi Langhe”, la più importante kermesse enologica dedicata alle denominazioni di Ianghe e Roero, è pronta per il suo debutto in ci t a, Iunedi 4 e martedì 5 aprile, negli spazi post- industria li delle Officine Grandi Riparazioni, con ingresso da corso a Castelfidardo 22. Questa non è l’unica novità che interessa il primo evento di lancio delle nuove annate di Barolo, Barbaresco, Roero e delle altre denominazioni del territorio promosso dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani in tandem con il Consorzio Tutela Roero.
Fonte, Stampa Torino Sette.
«Il Sud al top in Italia per i vini di qualità» Così può ripartire un settore strategico.
«Il Sud al top in Italia per i vini di qualità» Così può ripartire un settore strategico • Nuovi scenari post pandemici e strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano e del Sud: di questo si è parlato, ieri, nel Forum delle Economie «Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio» organizzato da UniCredit in collaborazione con l’Università del Salento. Nel confronto tra gli esperti è emerso il quadro di un settore in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano ne12021 rispetto a12020 per un valore di oltre 7 miliardi di euro. All’incontro, nella Sala Conferenze Rettorato dell’Ateneo, sono intervenuti Michele Emiliano, governatore della Puglia (in videomessaggio); il rettore Fabio Pollice; Leandro Sansone, responsabile Territori al development per il Sud di UniCredit e Nicola Delle Donne, presidente Confindustria.
Fonte, Gazzetta del Salento.
Il Sud produce il 20% del vino italiano e la qualità pugliese al top fa da traino – Produzione vino, 20% al Sud La Puglia al top per la qualità.
I dati emersi dallo studio Unicredit-Nomisma? Esportazioni cresciute del 13 per cento e illustrati presso la sede del Rettorato a Lecce per un valore complessivo di sette miliardi Emiliano: Al Vinitaly grandi chance per dare ulteriore prestigio ai nostri prodotti». Puglia sul terzo gradino del podio nazionale h a i vigneti dedicati al biologico e prima in Italia tra le regioni esportatrici con una crescita del 46.356 nell’ultimo quinquennio. Alcuni dei dati più significativi emersi dallo studio UniCredit-Nomisma sul settore vitivinicolo sono stati approfonditi ieri pomeriggio in occasione del Forum delle Economie “Vino e turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio”, che si ë tenuto presso la sala conferenze del Rettorato in piazza Tancredi a Lecce. ll 9% della superficie viticola pugliese è bio. Una percentuale superiore rispetto alla media nazionale pari al 17%. E nel Sud si concentra il 20% della produzione nazionale di vino.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.
Dopo due anni torna” Vinitaly” Il vino siciliano protagonista.
Gli scenari indicati dall’assessore Scilla Dopo due anni torna “Vinitaly” Il vino siciliano protagonista. «Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia. Questa edizione del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che oggi torna a testa alta con le sue istituzioni a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano, ai suoi territori di pregio. Lo afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione siciliana, Toni Scilla in vista del Vinitaly di Verona in programma dal 10 al 13 aprile 2022, dopo due anni di fermo per l’emergenza sanitaria. Presente alla conferenza stampa, a Palermo, anche il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Fonte, Gazzetta del Sud.
La Sicilia del vino sbarca al Vinitaly In un intero padiglione spazio alla produzione di 185 aziende – Mantovani: «I vini dell’Isola tra i più attraenti del Vinitaly».
Saranno1851eaziende in un padiglione dedicato Report Nomisma II Nero D’Avola rimane il re dei consumi sia in casa che fuori casa Cresce il biologico. La Sicilia del vino continua ad avere il suo appeal. La conferma arriva dai numeri del prossimo Vinitaly che sarà organizzato a Verona e al quale parteciperanno 185 aziende in un padiglione interamente dedicato all’Isola. Nel corso del 2021, l’87% dei siciliani ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019), dice lo studio «Gli italiani e il vino, Report Sicilia», presentato ieri a Palermo alla conferenza stampa della 54″ edizione della manifestazione in programma dal 10 al 13 aprile. Sono 4 i bicchieri consumati a settimana da ogni siciliano secondo l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. 11 dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, 1’11% aumentato). Il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa — dove cresce dal 52% al 59% — che fuori casa
Fonte, Giornale di Sicilia.
La carica della Sicilia.
La carica della Sicilia Pronta la spedizione di 185 aziende in un padiglione dedicato. Edizione all’insegna della ripartenza. Bene i biologici mentre l’enoturismo continua ad essere una leva di sviluppo dell’intera economia. Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019). Un rapporto con il vino, quello riscontrato in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e — ancor più che nel resto d’Italia — consapevole e responsabile, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata a Palermo alla conferenza stampa della 54° edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile 2022.
Fonte, MF Sicilia.
Josè Rallo “Il jazz? È un vino rosso pregiato e io lo canto per amore”.
L’intervista all’imprenditrice-cantante che presenta il suo disco al Santa Cecilia Josè Rallo “Il jazz? È un vino rosso pregiato e io lo canto per amore” di Francesca Taormina La “Signora del vino”, Josè Rallo, ama il jazz, la musica brasiliana e i vini delle sue cantine, e stasera e domani alle 19 al Teatro Santa Cecilia ripete la serata-evento, “Donnafugata Music e Wine”, per un concerto di jazz e samba abbinato una degustazione di tre prodotti dell’azienda di famiglia. L’occasione è l’uscita del suo terzo cd, “Rebirth”, rinascita. Con lei sul palco Diego Spitaleri al piano, Fabio Lannino al contrabbasso elettrico, Vito Giordano, flicorno, Sebastiano Alioto, batteria, e Vincenzo Favara, suo marito, percussioni. Comunicare il vino attraverso la musica è forse il vertice dell’idea di marketing di donna Josè. Ma il jazz secondo lei è un bianco fruttato o un rosso corposo?
Fonte, Repubblica Palermo.
Trionfo di rossi, bianchi e rosati Il brindisi è con 300 etichette.
“MareMMMa” (terza edizione) sarà il palcoscenico ideale per i tre consorzi del vino Lunedì al Granaio della Spergolaia assaggi gratuiti su invito (e prenotazione). L’evento era stato cancellato nel 2020 her la pandemia Ora il grande ritorno Nicole Terribile GROSSETO. Si dice che «anni, amori e bicchieri di vino non si dovrebbero mai contare». E i calici saranno difficili da contare lunedì 4 aprile, giorno in cui è attesa la terza edizione di “MareMMMa, la natura del vino”. Ottanta aziende e trecento etichette «per la più grande selezione divini della Maremma» (come dicono i promotori) organizzata da Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano (con i rispettivi consorzi di tutela) nel salone centrale del Granaio Lorenese di Spergolaia ad Alberese, a circa 15 chilometri da Grosseto. Sommelier, ristoratori, distributori ed enotecari Potranno accedere — tramite invito — alla degustazione di vini rossi, bianchi e rosati dalle 10,30 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17.
Fonte, Tirreno Grosseto.
Nasce il Consorzio Vini.
Un passo storico per il settore Nasce il Consorzio Vini. Conferenza stampa in presentazione, martedì 29 marzo, presso l’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Risorse naturali per la nascita del Consorzio Vini Valle d’Aosta. Consorzio formalmente costituito con atto notarile, venerdì 25 marzo presso il salone dell’Institut Agricole Régional di Aosta: “La costituzione del Consorzio è un passo storico per il settore vitivinicolo valdostano — afferma il neo presidente, Stefano Di Francesco — ci permetterà di essere protagonisti all’interno della denominazione DOC Valle d’Aosta e di sederci ai tavoli istituzionali che contano”. Di soddisfazione per il traguardo raggiunto ha parlato anche l’Assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali, Davide Sapinet nel suo intervento di apertura, ritenendolo “un punto di arrivo ma, allo stesso tempo un importante punto di partenza che rende onore al lavoro fatto nel settore dalle passate generazioni”.
Fonte, Corriere della Valle d’aosta.
Doc in Consorzio.
E’ stata costituita l’organizzazione tra i viticoltori della Valle d’Aosta Gestirà il disciplinare di produzione e valorizzerà i vini della regione. La prima Doc valdostana, il Donnas, ha festeggiato lo scorso anno i primi 50 anni di vita. La seconda, l’Enfer d’Arvier, lo farà tra due anni, perché è nata nel 1974. Finora, però, la Denominazione di origine controllata Vallée d’Aoste, che raccoglie il meglio della produzione locale divisa in sette sottozone, era «sotto tutela». Nata nel 1985, era ancora tra le poche Doc italiane senza un corrispondente consorzio dei produttori: per questo, a vigilare sul disciplinare di produzione era l’amministrazione regionale. Nei giorni scorsi, nel salone della cantina sperimentale Joseph Vaudan dell’Institut Agricole Régional, davanti al notaio Giampaolo Marcoz, 42 soci fondatori hanno dato vita al Consorzio Vini Valle d’Aosta.
Fonte, Stampa Aosta.
Fitofarmaci, la Valpolicella detta legge.
II testo unico è in via di approvazione nei Consigli comunali di Negrar, Marano, Fumane, San Pietro in Cariano e SantAmbrogio Fitofarmaci, la Valpolicella detta legge Regole uniformi all’insegna dell’ambiente: cartelli colorati con l’indicazione dei prodotti utilizzati, fasce di rispetto bio e obbligo di presidi antideriva. Meno pesticidi nelle vigne, maggior utilizzo dei presidi antideriva tecnici e naturali, spinta decisa alla coltivazione biologica, massima attenzione a coniugare le esigenze di chi lavora i campi con quelle di chi, vicino ai campi, ci vive o si muove per andare a scuola, al lavoro o al parco. Tutto a protezione della sostenibilità ambientale, a tutela del prodotto, a garanzia della salute. In Valpolicella è pronto il nuovo regolamento intercomunale sull’uso dei prodotti fitosanitari. Uno solo per tutta la zona Classica, per i territori di Negrar, Marano, Fumane, San Pietro in Cariano e Sant’Ambrogio.
Fonte, Arena.
Torna il Palio di Pasqua con il Recioto e l’Amarone.
Fissata la convenzione con la Pro loco che si occuperà dell’organizzazione Torna il Palio di Pasqua con il Recioto e l’Amarone Confermate le degustazioni, la gara tra cantine e il concorso vetrine •• La pro loco Negrar firma la convenzione triennale con il Comune che ne regola rapporti, impegni e contributi. Si prepara così ufficialmente all’organizza7ione del Palio del Recioto e dell’Amarone, che a Pasqua torna dopo due anni di fermo. E infine, per presentare la convenzione, illustrare il bilancio 2021, aprire il tesseramento 2022 e parlare di futuro, ha svolto l’assemblea dei soci lo scorso sabato in villa Albertini. «Lo scorso anno abbiamo toccato quota 300 iscritti, tra l’entusiasmo di una nuova ripartenza e la voglia di mettersi in gioco di molti», afferma il presidente, Franco Antolini. «Mi auguro che questo entusiasmo sia ancora forte».
Fonte, Arena.
«Stoppare il Prosek come si è fatto per il Bolgaré».
«Se l’Unione Europea stoppa il falso Bolgheri prodotto in Bulgaria, altrettanto speriamo che faccia col Prosek». L’auspicio è della Coldiretti, attraverso il presidente Giorgio Polegato. L’ufficio marchi europeo (Euipo) ha accolto infatti le ragioni dell’Italia per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio `Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici. In particolare — riferisce la Coldiretti – l’Euipo evidenzia la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro, ribadendo la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione. Secondo la Corte, non è necessario che il prodotto protetto dalla denominazione e il prodotto o il servizio contestati siano identici o simili, poiché l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche dall’affinità fonetica e visiva.
Fonte, Tribuna Treviso.
In Sicilia, crescono consumatori vino ma attenti e sostenibili.
Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019). Un rapporto con il vino, quello riscontrato in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile, con due user su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata oggi a Palermo alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. All’evento hanno preso parte Toni Scilla, assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterraneo della Regione Siciliana, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
Fonte, ANSA.
Nel Sud si produce il 20% del vino italiano e la Puglia al top in Italia per i vini di qualità.
Studio Unicredit Nomisma: la Puglia esprime il terzo vigneto a livello nazionale per estensione dedicata al biologico. con una percentuale del bio rispetto alla superficie viticola regionale pari al 19%, superiore alla media nazionale (17%). In crescita del +46,3% l’export di vino pugliese nell’ultimo quinquennio. Di nuovi scenari postpandemici e delle strategie di ripartenza per il settore vitivinicolo italiano e del Sud si è parlato oggi a Lecce, nell’ambito del Forum delle Economie “Vino e Turismo: trasformare le potenzialità in opportunità per la valorizzazione del territorio” organizzato da UniCredit in collaborazione con l’Università del Salento. Durante la giornata è emerso il quadro di un settore in ripresa, con una crescita del 13% dell’export di vino italiano nel 2021 rispetto all’anno precedente, per un valore di oltre 7 miliardi di euro.
Fonte, Corriere del Mezzogiorno – Corriere della Sera.
Vinitaly 2022, indagine Nomisma: «Nove italiani su dieci bevono vino, aumenta la platea dei giovani (responsabili)».
Nel corso dell’ultimo anno, l’89% degli italiani ha bevuto vino. Un dato in crescita rispetto alla fase precedente la pandemia da Covid-19. Om e prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino, un dato in crescita rispetto a tre anni fa, per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata a Roma in occasione della conferenza stampa della 54esima edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.
Fonte: VeronaSera.
Vino, Vinitaly design packaging competition: Marsala doc superiore riserva “genesi” 2014 della cantina Carlo Pellegrino è Etichetta dell’anno 2022.
Il Marsala Doc Superiore Riserva “Genesi” 2014 della Cantina Carlo Pellegrino & C. Spa (Marsala, Trapani) è l’”Etichetta dell’anno” della 26^ edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere. Sono 13 le categorie e sei i premi speciali del concorso, che si è svolto il 24 marzo con l’obiettivo di premiare i migliori packaging – comprendenti dunque bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino e altre caratteristiche estetiche – del mondo dei vini, dei distillati, dei liquori, delle birre e degli oli extra vergine di oliva. In gara, 287 confezioni, che sono state valutate da una giuria presieduta da Leonardo Sonnoli e composta dalla Chief Category Officer di Conad Alessandra Corsi e dai designer Papi Frigerio, Giuseppe Mascia e Chiara Tomasi.
Per quanto riguarda le altre sezioni speciali del premio, la Cantina Carlo Pellegrino fa il bis aggiudicandosi anche il riconoscimento per l’Etichetta GDO con Terre siciliane Igt Zibibbo “Cardilla” dell’annata 2021. Il Premio speciale Packaging 2022 è andato a Genagricola S.p.a. (Loncon di Annone Veneto – VE), mentre vincitrici del Premio speciale Immagine coordinata 2022 sono state le Cantine 4 Valli s.r.l. – “Il Poggiarello” (Travo, Piacenza).
Fonte: Newsfood.
Vino, da aumenti energia e materie prime extracosti da 1,1miliardi di euro per la filiera.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime: è questo il conto salato che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, La febbre dei costi presentato in conferenza stampa a Roma. Il fatturato 2021 della filiera è pari a 13,6 miliardi di euro. Applicando a questo dato la quota del 78,4% dei consumi intermedi necessari alla produzione, si determina il valore dei consumi intermedi della filiera in 10,7 miliardi per il 2021. Utilizzando la variazione dei costi di produzione del prodotto vino fra febbraio 2021 e febbraio 2022, pari al 10,5%, il valore attuale dei consumi intermedi raggiungerebbe il livello di 11,8 miliardi di euro.
Fonte: Distribuzione Moderna.
I giovani e il vino: rapporto sempre più consapevole.
Aumentano i consumatori della Generazione Z e i Millenials. Sale l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, tra i prodotti con maggior potenziale di crescita. Come prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino – dato in crescita rispetto a tre anni fa – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata a Roma alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.
Fonte: Teatro Naturale.
“Momento difficile per il vino, ma le problematiche sono tutte esterne al settore, le supereremo”.
A WineNews le riflessioni di Vittorio Cino, direttore generale di Federvini, tra costi delle materie prime e contesto internazionale. A WineNews le riflessioni di Vittorio Cino, direttore generale di Federvini. “Costi e scarsità delle materie prime sono un problema enorme, situazione che a volte non consente neanche di evadere gli ordini che pure arrivano, perché il mercato del vino, in fin dei conti, continua ad andare bene. Ma i margini delle imprese sono a rischio, e prima o poi la crescita dei costi, che peraltro vive anche la grande distribuzione, in parte si riverserà sui consumatori”.
Fonte: WineNews.
Il vino come brand sulla Rete: una ricerca spiega come fare.
Sulla Rete il vino può diventare un brand da proporre con successo su mercati più ampi, anche internazionali. Ma occorre scegliere lo stile di comunicazione giusto. È il messaggio che emerge dalla ricerca sulla comunicazione del vino da parte dei Consorzi dal titolo “Comunicare il vino italiano all’estero via web. Il ruolo dei consorzi di tutela”, realizzata da Astarea in collaborazione con The Round Table e presentata in occasione della premiazione dei vincitori del Premio Gavi La Buona Italia 2022. Condotta su 21 Consorzi del vino italiani, la ricerca e ha identificato quattro cluster comportamentali nel modo di comunicare, via sito web. I Promoter hanno un’anima spiccatamente commerciale, mentre i Sistemici puntano sulla narrazione e la valorizzazione delle cantine. I Funzionali promuovono il lavoro delle cantine e dei coltivatori e, infine, i Valorizzanti puntano a creare delle vere e proprie community. Da notare che, su 123 Consorzi analizzati, quasi il 30% ha ancora il sito internet istituzionale solo in lingua italiana. Tutti i website dei finalisti hanno invece almeno anche la lingua inglese, a dimostrazione del crescente impegno del settore verso l’internazionalizzazione.
Fonte: Mixer Planet.
Vino e architettura: 20 cantine in Italia dove la vendemmia è di design.
Le cantine, il vino, il design: viaggio in Italia di bicchiere in bicchiere e di architettura in architettura. Dalle Langhe alla Maremma, dalla Val d’Orcia alla Sicilia passando per la Sardegna, viaggio in Italia attraverso 20 cantine d’autore , ovvero le nuove “cattedrali del vino” dove vino e design si incontrano. Qui estetica e funzione, tecnologia e tradizione accompagnano la produzione dei migliori vini italiani. Integrandosi perfettamente con il paesaggio naturale. Anima decisamente pop quella della cantina L’Astemia Pentita, dell’imprenditrice Sandra Vezza nel territorio di Barolo. Due grandi volumi sovrapposti appoggiati sulla collina dei Cannubi evocano le forme di due casse da vino fuori scala. Il cuore produttivo è completamente interrato e la cantina è circondata solamente da filari di vite, per rispettare l’ambiente e sottolineare la forte appartenenza al paesaggio.
Fonte: Architectural Digest Italia.
Vinitaly 2022, etichetta dell’anno a cantina Carlo Pellegrino.
Il Marsala Doc Superiore Riserva “Genesi” 2014 della Cantina Carlo Pellegrino & C. Spa (Marsala, Trapani) è l’”Etichetta dell’anno” della 26^ edizione di Vinitaly Design International Packaging Competition, organizzato da Veronafiere. Sono 13 le categorie e sei i premi speciali del concorso, che si è svolto il 24 marzo con l’obiettivo di premiare i migliori packaging – comprendenti dunque bottiglia, chiusura, capsula, etichetta, collarino e altre caratteristiche estetiche – del mondo dei vini, dei distillati, dei liquori, delle birre e degli oli extra vergine di oliva. In gara, 287 confezioni, che sono state valutate da una giuria presieduta da Leonardo Sonnoli e composta dalla Chief Category Officer di Conad Alessandra Corsi e dai designer Papi Frigerio, Giuseppe Mascia e Chiara Tomasi.
Fonte: Askanews.
STAMPA ESTERA
Expanding a vocabulary for Languedoc.
While I was drinking one of the three Languedoc reds that we have been examining in Wine School over the past month, a one-word description kept running through my mind: “Rustic.” And I meant it as a compliment. Yet almost any word used to describe a wine comes with a readymade argument against it. “Crisp” is a common description of white wines with lively acidity, yet someone will invariably ask, “How can a liquid be crisp?” I can’t help but believe that’s an intentionally obtuse response, but I’ve been on the receiving end of it plenty of times. Same with “dry.” The objections are predictable pokes at wine jargon, though dry is easily defined as a wine with minimal amounts of residual sugar after fermentation. “Rustic” earned its own treatise last year on the site Punch by the writer Danny Chau, who suggested the word be retired. His objection, as I understood it, was on two counts. First, it has no fixed meaning. Rather, the meaning is derived from the context in which it is used, depending on who is speaking the word and the wine to which it is applied. Second, with the proliferation of natural wines, rustic is too imprecise, referring vaguely to flaws without specifying the nature of the problem. These are points worth thinking about. Here at Wine School, we strive for clarity in speaking about wine. Still we acknowledge that applying language to this slippery world of aromas, flavors, textures and liquid experiences can be frustrating. Writers often resort to similes and metaphors to describe a wine, likening it to a string quartet or a brass band or a ballet.
Fonte: New York Times International Edition.
Après le basket, le ski et les chevaux, Tony Parker investit dans le vin et le champagne.
Retraite des terrains de basket depuis 2019, Tany Parler continue de diversifier ses activités. Après étre devenu actionnaire puis propríétalreet président de l’ASVEL, le club de Lyon-Villeurbanne, avoir investi dans la station de ski de Villard-de-Lans et dans Collzey.laplace de manchéfrançaisedédiée aux arides de sport, l’ancien meneur de jeu des Spurs de San-Antonio jette son dévolu sur le vin. Tony Parker va s’allier ä l’homme d’affaires Michel Reybier pour devenir associé du Chil<teau La Mascaronne, en Provence, et des Champagnes Jeeper. « Notre engagement commun eu sein des domaines viticoles vanouspermetre faccflérer leur développement,notammentà l’international »,aexpliqué l’entrepreneur lyonnais. La « notoriété mondiale » de l’ancienne star de la NBA devrait aider. Le chliteau La Mascaronne, situé au Luc dans le Var, est im domaine riche de 100 hectares de terre dont 60 de vignes. Michel Reybier était déjà propriétaire de mut le domaine depuis 2020, ainsi que du domaine de Lauzade, d’environ 40 hectares, situé juste á cité, Rosés de terroir.
Fonte: Echos.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 31 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vinitaly sold out Il mondo a Verona – Vinitaly sold out, un brindisi al futuro.
Oltre 4mila aziende Vinitaly sold out Il mondo a Verona. L’edizione numero 54 è stata presentata ieri mattina a Roma, l’inaugurazione nel quartiere fieristico il 10 aprile prossimo, si chiude 11 13 Vinitaly sold out, un brindisi al futuro Si torna in presenza dopo due anni di stop per il Covid Sono attese 4.400 aziende, accreditati 700 top buyer «Risultato non scontato, è il simbolo della ripartenza» Luca Mantovani ROMA Un crocevia internazionale delle tendenze e del business. Appuntamento a Veronafiere da110 a113 aprile, torna in presenza, dopo due anni di stop forzato per l’emergenza sanitaria, l’edizione più attesa di Vinitaly. La rassegna internazionale dei vini e dei distillati – con i contemporanei saloni espositivi «So1eAgrifood» e Enolitech – è stata presentata ieri mattina a Roma, a due passi dalla Fontana di Trevi. L’acqua della fontana più famosa del mondo e la pioggia battente che sferzava la capitale fin dalla notte hanno fatto da contraltare alla soddisfazione di chi è tornato a parlare di vino. Un quartiere espositivo al completo con la presenza di 4.400 aziende provenienti da 19 Paesi, saranno diciassettemila le etichette di vino in degustazione.
Fonte: Arena.
Il vino rosso simbolo dei Baby Boomers.
Presentato la ricerca di Nomisma. Si registra un trend in netta crescita tra Generazione Z e Millenials Il vino rosso simbolo dei Baby Boomers Nove italiani su dieci lo bevono, in aumento la platea dei giovanissimi Lo spritz fa tendenza •• Come prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre Covid. Nell’ultimo anno l’89 per cento degli italiani ha infatti bevuto vino – dato in crescita rispetto a tre anni fa – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine «Gli italiani e il vino», presentata dall’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor, che ha voluto confrontare il rapporto tra gli italiani e il vino con un sondaggio molto simile a quello realizzato nel 2019.
Fonte: Arena.
L’Abruzzo si presenta a Vinitaly in grande stile.
Torna dal 10 al 13 aprile Vinitaly e l’Abruzzo del vino si presenta al Salone Internazionale di Verona in forma più che mai, forte del successo dei suoi vini anche sui mercati internazionali e con la grande novità del “Modello Abruzzo” da presentare alla stampa e ai buyer in arrivo da tutto il mondo. Senza dimenticare la grande celebrazione dei 50 anni di una delle icone dell’enologia regionale, il Trebbiano d’Abruzzo. A Vinitaly saranno un centinaio i produttori abruzzesi presenti, metà dei quali saranno ospitati nell’ampio spazio collettivo consortile di 1500 metri quadrati del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. Grande spazio all’area tasting consortile, con oltre 300 etichette in degustazione e un corner riservato alle bollitine d’Abruzzo, mentre nella sala degustazioni si altemeranno presentazioni e tasting per i buyer e la stampa. “Dopo un 2021 che si è chiuso positivamente, con l’export che è cresciuto del 10% nei principali Paesi target per un fatturato complessivo superiore ai 205 milioni di euro, continuiamo ad investire nella promozione.
Fonte: Centro.
Vinitaly torna live con 160 cantine locali.
Dopo lo stop nuovo format per la fiera. Saranno 8i cantine altoatesine e 8o cantine trentine le protagoniste della nostra regione a Vinitaly 2022, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal io al 43 aprile con un format rivisitato per garantire il massimo della qualità in totale sicurezza che torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, con l’edizione numero 54 della kermesse veronese che avrà un’impronta sempre più business con 4.400 aziende in esposizione da 19 nazioni. Un’edizione in cui i numeri delle presenze dovranno essere necessariamente ridotti, ma Veronafiere garantisce che saranno presenti «top buyer da so Paesi per un totale di circa 700 operatori, con in testa la delegazione dal Nord America».
Fonte: Corriere dell’Alto Adige.
Il grande ritorno del Vinitaly senza Russia si punta agli Usa – Il grande ritorno del Vinitaly Addio Russia, Cina in bilico l’obiettivo è il mercato Usa.
Oltre 4 mila aziende da 19 Paesi Il grande ritorno del Vinitaly senza Russia si punta agli Usa di Lorenzo Fabiano a pagina 7 Il grande ritorno del Vinitaly Addio Russia, Cina in bilico l’obiettivo è il mercato Usa A Verona 4mila aziende da 19 Paesi. «Sarà un’edizione sold out» L’evento • II Vinitaly torna dopo due anni di assenza causati dalla pandemia. L’edizione 2022, la 54esima, si svolgerà, come di consueto, alla Fiera di Verona, dal 10 al 13 aprile Dal 10 aprile di Lorenzo Fabiano. Dopo due anni soffertissimi (cancellato nel 2020, lo scorso ottobre si propose in forma ridotta di «Special Edition») Vinitaly torna alla normalità del suo format originale, in presenza dal io al 13 aprile. Ieri, la presentazione ufficiale a Roma: sarà l’edizione numero 54, la più attesa di sempre, quella della ripartenza a pieni giri. Euforico il messaggio del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Sarà un sold • Le attese sono notevoli: quest’anno, infatti, i 17 padiglioni saranno al gran completo con 4.400 aziende presenti, 17 mila etichette degustabili e 700 compratori in arrivo da buona parte del mondo.
Fonte: Corriere di Verona.
Il nodo infrastrutture: «Verona sarà pronta».
I grandi eventi e le criticità Il nodo infrastrutture: «Verona sarà pronta». Alla presentazione della 54ma edizione di Vinitaly, a Roma, tra le linee guida della fiera del futuro, è emersa una criticità, vale a dire lo sviluppo di quelle infrastrutture logistiche che Verona attende da anni: di «miglioramento dei servizi logistici» ha infatti parlato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. Sulla questione si è soffermato nel suo intervento il sindaco di Verona, Federico Sboarina: «Da oggi parte il Vinitaly dei prossimi decenni. Lo dico da socio di maggioranza di Veronafiere e da sindaco. La città ha infatti deciso di investire sulla Fiera di Verona e sulla sua manifestazione di punta lavorando sulle infrastrutture.
Fonte: Corriere di Verona.
Slow Wine Romagna – Tutte le anteprime romagnole alla prima fiera del vino “buono, pulito e giusto”.
Tutte le anteprime romagnole alla prima fiera del vino 64 buono, e giusto L’edizione d’esordio della manifestazione targata Slow Food chiusa con successo a Bologna ha anticipato molte delle novità che le cantine del territorio proporranno per quest’anno Giovani vignaioli alle prese con vigne vecchie, vinificazioni in anfora e lunghe macerazioni, nuove menzioni in arrivo, valorizzazione di vitigni autoctoni. Romagna del vino si è presentata ricca di novità ed entusiasmo alla prima fiera della stagione, dopo due anni di silenzio imposto dall’emergenza sanitaria. Una fiera del vino peraltro inedita la prima Slow Wine Fair di Bologna che ha proposto una chiave di lettura precisa e netta: quella della sostenibilità ambientale ed etica di un settore, quello del vino, che vuole guardare al futuro in termini di impegno. Oltre seimila le presenze di operatori del settore nella tre giorni fieristica bolognese e una data già fissata per il ritorno, l’ultimo week end di febbraio 2023.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
La sperimentazione – Quelle anfore che legano la Georgia alla Romagna.
Quelle che legano la alla Romagna. C’è un filo diretto che lega la Romagna alla culla del vino, la Georgia, ed è il progetto “An (somiga) fora” che ha attirato l’attenzione nei tre giorni della Slow Wine Fair bolognese. Giocando sul dialetto e ponendo l’accento sul recupero di una antica tecnica di vinificazione, dal 2012 il faentino inventore di progetti gastronomici Carlo Catani ha coinvolto una ventina di produttori romagnoli rifornendoli di anfore dall’Est e coinvolgendoli in questa che oggi rientra fra le attività dell’associazione “Tempi di recupero”a tutti gli effetti. «Tutto nacque dieci anni fa al Vinitaly. Con Walter Dal Pane e Mauro Giardini della cantina Villa Venti avevamo assaggiato degli entusiasmanti vini georgiani — racconta Carlo Catani — e pensammo che quell’antico metodo di vinificazione, con lunghe macerazioni sulle bucce, forse si sarebbe adattato bene all’albana.
Fonte, Corriere Romagna Cibo.
Vinitaly ritorna carico di aziende e di top buyer.
Ieri la presentazione a Roma Vinitaly ritorna carico di aziende e di top buyer Zaia: «C’è voglia di un sold out» Tra le novità, Africa e start up E il Ministero stanzia 25 milioni per sostenere Dop e Igp. Ci sarà il bollino che indica la sostenibilità •• Riparte (ammiraglia del “Vinitaly”, dopo la fortunata “Special edition” di ottobre e dopo due annidi fermo imposto dalla pandemia: catalizzerà a Verona da110 a113 aprile ben 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17 mila etichette di vino. I brindisi non mancheranno dunque, ed è questa emozione del ritorno quella espressa dai vertici di “Veronafiere Spa” ieri alla presentazione a Roma della 54a edizione del Salone internazionale dei vini e distillati, oltre che con i contemporanei saloni espositivi «SoleAgrifood» e Enolitech.
Fonte, Giornale di Vicenza.
Vinitaly, Perozzi: settore in ripresa.
“Torniamo al Vinitaly dopo due anni di stop con 89 imprese e i nostri vini di qualità. Abbiamo un nuovo allestimento e il nostro claim sarà “L’Irpinia, una terra da raccontare”. Saranno quattro giorni da vivere da protagonisti”. Ad annunciarlo a pochi giorni dal taglio del nastro della 54esima edizione del Salone Internazionale dei vini e dei distillati, previsto a Verona Domenica 10 aprile, Luca Perozzi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Avellino, l’ente che guiderà, con a capo il Commissario Straordinario Gaetano Mosella, la spedizione irpina. “Premieremo le 19 imprese che hanno ottenuto la certificazione “Ospitalità italiana” e Coldiretti presenterà il distretto agroalimentare di qualità che sarà incentrato proprio sul vino”. Un settore, quello vitivinicolo, in ripresa. Nel 2021 l’export di vino in provincia di Avellino è stato di 21 milioni di euro, con un incremento di +6,8% e +1.350.874 euro in valore assoluto rispetto al 2020.
Fonte, Quotidiano del Sud Irpinia.
Il vino cinese al Sana Slow Wine Fair.
C’è anche il Manifesto del vino buono, pulito, giusto. Lo ha promosso Slow food e lo ha abbinato alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, rassegna che si è svolta nei padiglioni di Bolognafiere, presenti 542 tra cantine biologiche e rispettose dell’ambiente, piccoli produttori, aziende agricole, vignaioli innovativi. Non solo degustazioni e proposte di nuovi prodotti ma anche masterclass e iniziative di riflessione sul mondo vitivinicolo, le sue sfide e le sue opportunità. Tra i temi: la biodiversità dei vitigni, il packaging sostenibile, le carte dei vini, il turismo alternativo «è un momento di difficoltà per la crisi climatica e la siccità che in questi giorni è un vero dramma per i produttori», ha detto Federico Varazi, vice presidente di Slow Food. «Perciò è importante parlarne». Secondo il report Wine Monitor Nomisma, il mercato del vino bio è in grande crescita: +60% di consumo in Italia negli ultimi tre anni.
Fonte, Italia Oggi.
Vinitaly torna in presenza con 4.400 aziende.
Torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, l’edizione più attesa di Vinitaly, a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. La rassegna numero 54 è stata presentata ieri a Roma, con una serie di dati incoraggianti per il settore. Ci saranno 4.400 aziende da 19 nazioni e i top buyer da 50 paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. «Dopo due annidi assenza, Vinitaly ritorna alla sua collocazione originale, con un quadro espositivo che lo riporta idealmente alle edizioni pre-pandemia. Un risultato non scontato che, nel confermare la centralità della manifestazione, premia il piano di sviluppo di Vinitaly iniziato già nel 2018 e perfezionato proprio in questi ultimi due anni», ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. In questi due anni, «con le aziende abbiamo definito l’outlookdel Vinitaly del futuro.
Fonte, Mf.
Lusso da collezione ad alta gradazione.
I beni rari che si sono apprezzati di più nel 2021 e negli ultimi dieci anni Nel 2021 quattro bottiglie di Glenfiddich «The 1950s Collection» sono state aggiudicate per poco più di un milione di sterline Lusso da collezione ad alta. gradazione di Cristina Cavenaghi In un anno in cui le case d’asta hanno registrato valori di aggiudicazione record per gli oggetti più disparati, dalle sneaker da basket ai fumetti fino ai meteoriti, la sedicesima edizione del «The Wealth Report» di Knight Frank, società leader nel mercato del real estate di lusso a livello mondiale, fornisce utili indicazioni su quali siano stati i beni di lusso da collezione che hanno registrato le migliori performance non solo nel 2021, ma anche nell’ultimo decennio. L’indice degli investimenti di lusso di Knight Frank, che tiene traccia del valore di 10 beni di lusso, tra cui arte, automobili, orologi, vini, whisky rari, gioielli, diamanti colorati, borse da collezione, monete e mobili, è cresciuto del 9% nel 2021, con il tasso di crescita più alto dal 2018 e con tutte le 10 classi di attività che si sono apprezzate in termini di valore.
Fonte, Milano Finanza Patrimoni.
Vinitaly punta sui professionisti: folla in città, buyer in fiera – Vinitaly punta sui professionisti «Turisti in città, buyer in fiera».
«Turisti in città, buyer in fiera» Veronafiere Oltre 4.400 espositori e 700 grandi buyer esteri a Verona dal io al 13 aprile Giorgio dell’Orefice Vinitaly torna in presenza dopo due annidi stop forzato causa pandemia. Al principale evento del vino italiano (la 54ma edizione, presentata ieri a Roma si terrà a Verona dal io al 13 aprile prossimi), prenderanno parte circa 4.400 espositori e quasi 700 buyer professionali provenienti da 5o paesi. Ben 130 tra questi, verranno da Usa e Canada ovvero la prima area di sbocco per il vino italiano con un giro d’affari superiore ai 2 miliardi (sui 7,1 complessivi di export 2021) registrati tra gli Usa, primo mercato in assoluto (con 1,7 miliardi di fatturato) e il Canada (quinto sbocco estero con 393 milioni).
Fonte, Sole 24 Ore.
La scelta di Gardini – Giacomo Conterno, un monumento chiamato Barolo.
Giacomo Conterno, un monumento chiamato Barolo Giacomo Conterno nel 1900 fondò la cantina oggi gestita da Roberto Il Monfortino è tra i vini italiani più celebri e riconosciuti nel mondo. Partiamo subito da una considerazione, banale ma doverosa: le Langhe sono davvero il territorio italiano prediletto per la coltura della vite. L’altitudine, il clima, la presenza di ben quattro fiumi che alimentano la natura circostante lo rendono un luogo tra i più ospitali per quel Nebbiolo che, qui, si è intrecciato talmente tanto con la storia locale da diventarne il “figlio preferito”, assumendo il nome di “Barolo”. Solo l’Etna, forse, ha una ricchezza che potrebbe rivaleggiare con quella piemontese, ma al momento le manca la storia che, invece, ha tratteggiato e formato gli ultimi cento anni dei bellissimi comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzate Cavour.
Fonte, Corriere Romagna Cibo.
Tornano il marchio di casa Tombolini e un bianco longevo.
Tombolini: cento e un anni di storia vitivinicola marchigiana. Quasi dieci dal rinnovamento apportato da Carlo Paoloni, ex bancario in quel di Londra, grazie al richiamo della terra e delle vigne. Rivoluziona l’azienda offrendo alla mamma, FulviaTombolini, donna molto determinata di affiancarlo nello sviluppo della casa vinicola apportandovi una visione lungimirante e moderna. Si inizia con il ritorno del marchio di famiglia Tombolini, poi i diversi terreni vocati all’enoico che pur nella diversità, i 14 appezzamenti, vengono valorizzati con vigne datate dai 25 ai 50 anni d’età. Altro passo nuovo utilizzando in cantina tecniche e contenitori nuovi per ottenere una sorta di rigenerazione del Verdicchio dei Castelli di lesi come dimostrano anche simbolicamente le uova di cemento. Così si torna al verde classico della bottiglia ad anfora diventando la bandiera dell’azienda.
Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.
Al Sauvignon Doc Friuli ’21 la medaglia d’argento.
Dalla vendemmia 2019 la Cantina Produttori Cormòns ha deciso che le bottiglie – fino a quel momento etichettate Doc Isonzo – sarebbero rientrate nella Doc Friuli. Fra i vini interessati a questo importante cambiamento anche il Sauvignon: con questa varietà, annata 2021, nei giorni scorsi la Cantina ha ottenuto la Medaglia d’argento al Concours Mondial du Sauvignon tenutosi a Torres Vedras in Portogallo. Estremamente soddisfatto il presidente Filippo Bregant: «Anche nella denominazione Doc Friuli, dai vini ottenuti nella pianura isontina, raccogliamo, dopo i riconoscimenti ricevuti dalla Malvasia Doc Friuli “Harmo”, premi di caratura mondiale che avallano il lavoro di parcellizzazione dei vigneti e della successiva selezione delle uve iniziato tre anni fa.
Fonte, Piccolo Gorizia.
Vinitaly brinda alla ripartenza con 4.400 aziende.
L’edizione precedente della fiera Vetrina internazionale Dopo due annidi stop, la rassegna torna a Verona dal 10 al 13 aprile con oltre 17mila etichette di vino ROMA Riparte Vinitaly, e dopo due anni di fermo imposto dalla pandemia, catalizza a Verona dal 10 al 13 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17mila etichette di vino. I brindisi non mancheranno dunque, ma anche l’emozione, espressa dai vertici di Veronafiere Spa alla presentazione a Roma della 54/a edizione del Salone Internazionale dei vini e distillati, con i contemporanei saloni espositivi «SoleAgrifood» e «Enolitech». I top buyer, quelli che fanno il mercato, provenienti da 50 Paesi già accreditati, sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America.
Fonte, Eco di Bergamo.
Sensuade batte il quarto colpo: c’è tutta l’evoluzione del rosato.
Stupisce la cantina Santa Barbara che cambia contenuti, etichetta e bottiglia STEFANO ANTONUCCI: «NATO QUASI PER CASO SIMBOLO DI ELEGANZA» La scintilla è scoccata a Formentera, durante una vacanza con gli amici. A forza di bere vino rosato spagnolo, giorno e sera, Stefano Antonucci è passato alla dichiarazione d’intenti: «Adesso torno a casa e il rosato lo faccio anch’io». Da quella vacanza, di acqua (pardon di vino) sotto i ponti ne è passata parecchia. Ed è bello raccontare l’evoluzione della specie, del rosato Sensuale della cantina Santa Barbara. Primo annodi uscita 2010, oggi, con l’ultima etichetta, quella del 2021 da poco disponibile per i nostri bicchieri, quattro versioni di un vino di successo, che ha ribaltato il concetto di rosato, e non solo nelle Marche.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Oltre un milione di bottiglie: vino ma anche altro.
«È connesso con il piacere dei sensi. Il nostro rosato Sensuade è un vino dal colore elegante con una beva davvero travolgente. Quello del 2021 10 avrei dovuto fare nel 2010: sarei passato alla storia e ne avrei vendute 200mi1a bottiglie all’anno». Parole di Stefano Antonucci per descrivere uno dei gioielli di Santa Barbara. Che chiaramente è tanto altro. Oltre un milione di bottiglie, una crescita costante dei numeri aziendali, proporzionale a premi e riconoscimenti ottenuti in mezzo mondo. Investimenti continui con la nuova cantina che si affianca all’incasato storico e che verrà inaugurata tra non molto. La forza del Verdicchio (Le Vaglie, Stefano Antonucci, Arnaldo, Moss Blanc), il rinnovato Sauvignon (Animale Celeste) che stupisce senza mezzi termini, i grandi rossi (Mossone, Pathos e Maschio da Monte).
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
II calice racconta: un evento per attirare turisti.
Martedì prossimo a Senigallia gli attori del turismo enogastronomico. II calice racconta: un evento per attirare turisti II calice racconta. Ecco il primo evento per il turismo enogastronomico nelle Marche. Appuntamento a Senigallia martedì prossimo per tutti gli attori del turismo enogastronomico regionale. Obiettivo: «Sviluppare relazioni di business e creare il networking operativo che finalmente unirà produttori, ospitalità e ristorazione per attrarre, far ricordare e far ritornare turisti nelle Marche». «Ora le Marche hanno la grande opportunità di valorizzare il proprio patrimonio fatto di una grande varietà di elementi (mare, collina montagne) e di eccellenze enogastronomiche» spiega Ea Polonara di Asteres.
Fonte, Resto del Carlino Ancona.
I trent’anni del Campioli.
Bollino oro per celebrare l’etichetta Fiorini che ha fatto la storia del Bianchello Silvana, Valentino e Carla Fiorini in una storica immagine di famiglia BARCHI Trenta vendemmie e trent’anni di vita per il «Campioli», ovvero per l’etichetta di casa Fiorini che ha aperto le porte del mondo al Bianchello del Metauro. Era il 1991 quando Valentino Fiorini, figlio di Luigi che ha fondato l’azienda nei primi del ‘900 e padre di Carla, decise di valorizzare con una etichetta il primo vino, Tenuta Campioli, e fare passo decisivo verso la qualità. «Campioli – racconta Carla Fiorini, titolare ed enologa – nasce da un progetto ambizioso di mio padre, che è diventata una grande sfida di questi anni: far conoscere e apprezzare una Doc, il Bianchello del Metauro, rimasta per tanto tempo nell’ombra.
Fonte, Resto del Carlino Pesaro.
Vino: giù i prezzi al dettaglio, ma boom dei costi in cantina.
In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dello 0,4% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. E quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dell’inflazione a febbraio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore, unico a scendere nella spesa alimentare, che cresce del 5,7% a livello generale. Gli effetti della guerra in Ucraina con l’esplosione dei costi di produzione per le aziende agricole – spiega Coldiretti Cuneo – si sommano a quelli delle politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni.
Fonte, Giornale del Piemonte e della Liguria.
Ruchè e Alta Langa Un milione di investimenti – Dal Ruchè all’Alta Langa un milione di investimenti.
Novecentomila euro di investimenti negli ultimi cinque anni e un fatturato che nel 2021 è cresciuto de141 per cento. Ferraris Agricola, la cantina di Castagnole Monferrato culla del Ruché, vive una stagione di grandi trasformazioni: «Dal 2017 abbiamo cambiato passo e i riscontri che stiamo ottenendo sul mercato nazionale e internazionale ci stanno premiando», racconta Luca Ferraris che in questi giorni è in tour con il Consorzio del Barbera, tra Danimarca e Svezia. Ruchè, Barbera, Viognier e Alta Langa sono i capitoli di una storia che parte dal passato e si nutre, rinnovandosi, di obiettivi ambiziosi. L’ultimo si chiama Castelletto di Montemagno, è un podere sulla cresta della dorsale che segna il confine tra Viarigi e Montemagno. Esposizione a sud e sud-ovest, altitudine medio-alta e terreni tufigeni, quando è stato acquistato nel 2015, era tutto rovi e sterpaglie. C’è voluta pazienza e tenacia per accorpare i sei ettari che erano distinti in 16 proprietà e per riqualificare i terreni.
Fonte, Stampa Asti.
«Grignolino nobile ribelle».
La Doc monferrina torna ad avere un certo appeal sui consumatori e sugli addetti ai lavori «Grignolino nobile ribelle» Successo per il vino che piace ai giovani, agli stranieri e agli esperti. II Grignolino piace ai giovani e agli stranieri, interessa i giornalisti di settore ed è sempre più presente nel portfolio degli importatori stranieri. La Doc monferrina dal carattere un po’ spigoloso, dopo anni di silenzio, torna ad avere un certo appeal su consumatori, critica ed addetti ai lavori. Inversione di tendenza sempre più evidente negli ultimi anni, che ha portato molti viticoltori a crederci di nuovo e ad impiantare nuovi vigneti nell’Astigiano e Casalese.
Fonte, Vita Casalese.
Riconversione dei vigneti: un bando da 6 milioni.
L’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo ha aperto il bando per la richiesta di contributi, riferite alla campagna 2022-2023, sulla misura OCM vino per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti in Piemonte. Con una dotazione finanziaria complessiva di 6 milioni di euro, il bando concede aiuti alle aziende agricole per la realizzazioni di interventi su superfici vitate destinate alla produzione di vini a denominazione di origine quali riconversione varietale, ristrutturazione di vigneti, sostituzione di pali e fili. 11 termine ultimo per la presentazione delle domande è 1129 aprile. “Proseguono gli aiuti al settore vitivinicolo attraverso una misura attesa dalle aziende agricole e rivolta a valorizzare i vini di qualità del Piemonte”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.
Fonte, Vita Casalese.
Spumante bianco di Negroamaro: Coppola presenta il nuovo 60 mesi.
Presentata presso la cantina di Gallipoli la nuova bollicina affinata sui lieviti per cinque anni. A tanti dirà poco o nulla, agli appassionati di vino qualcosa di più, agli appassionati di negroamaro una importante tappa nella molteplice declinazione di questo vitigno tipico del tacco d’Italia. Non che non esista altrove, ma e nell’area salentina che ha trovato alloggio favorevole. Uvaggio di “arricchimento” per vini esangui di zone meno calde dell’Europa (Italia del Nord e Francia), padre Indiscusso del rosato. vinificato in bianco per ragioni incidentali. Proprio alla Cantina Coppola di Gallipoli. Era il 2004, lo chiatn8rono Bocci. Successo conclamato. Confermato nella degitalizzazione del millesimo 2020. Come è giusto che sia il negroarnaro bianco viene messo sul mercato almeno dopo un anno dalla vendernallia.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.
Mezzo secolo di Doc Sorso e Sennori festeggiano il moscato.
Una vite dl Moscato di un vigneto. Tutto pronto a Sennori per la grande festa dei cinquant’anni della Doc del Moscato. Si parte venerdì, alle 17, al centro culturale Antonio Pazzola, con il convegno dal titolo “Sulle strade del Moscato”, che oltre ad affrontare le specifiche tematiche di coltivazione e produzione, gli aspetti commerciali e le potenzialità nel panorama nazionale ed internazionale, approfondirà i temi storici attraverso le testimonianze dell’utilizzo del vitigno nelle tradizioni popolari, per confluire nell’apporto della Confraternita del Moscato Sorso-Sennori, un’associazione di appassionati vignaioli e produttori che negli ultimi decenni ha messo in atto una superlativa strategia di rilancio del vitigno e del vino.
Fonte, Nuova Sardegna.
Il Consorzio Vini Doc Sicilia al Vinitaly con un stand dedicato.
Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio vini Doc Sicilia sarà protagonista a Verona per l’edizione numero 54 di Vinitaly che, con più di 4mila aziende espositrici, è in programma dal 10 al 13 aprile. Il Consorzio Vini Doc Sicilia si apre ai visitatori per la prima volta con un proprio stand in occasione della celebrazione dei suoi primi dieci anni di vita. Approdo e vetrina per i produttori di vino, scenario irrinunciabile per i buyers, il Vinitaly nel suo programma accoglie alcuni appuntamenti a cura del Consorzio, realtà di primo piano nello scenario internazionale del vino che ha chiuso il 2021 con una produzione di oltre 95 milioni di bottiglie.
Fonte, Sicilia Catania.
Stop al vino che evoca Bolgheri L’Ue condanna un’azienda bulgara.
La presidente della Doc Albiera Antinori: «Una vittoria per l’intero sistema delle denominazioni». Resta marchio esclusivo della terra di Carducci e guai a chi ci mette le grinfie sopra: Bolgheri. Ora c’è anche una sentenza che parla chiaro quella dell’Euipo, l’ufficio marchi europeo, che ha difeso, a spada tratta, l’onore e il valore del nome legato alla Doc Bolgheri e Doc Sassicaia. Dopo cinque anni di battaglie legali infatti il Consorzio dei vini di Bolgheri, noto in tutto il mondo per l’eccellenza e la qualità dei suoi prodotti, ha portato a casa la vittoria nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici. E c’era riuscita portando negli scaffali bottiglie di Bolgheri, peccato che fossero fatte in Bulgaria.
Fonte, Tirreno Cecina-Rosignano.
Stop al sosia del vino di Bolgheri – Stop al vino che evoca Bolgheri L’Ue condanna un’azienda bulgara.
L’UE Stop al sosia del vino di Bolgheri Resta marchio esclusivo e guai a chi ci mette le grinfie sopra: Bolgheri. Stop al vino che evoca Bolgheri L’Ue condanna un’azienda bulgara La presidente della Doc Albiera Antinori: «Una vittoria per l’intero sistema delle denominazioni». Resta marchio esclusivo della terra di Carducci e guai a chi ci mette le grinfie sopra: Bolgheri. Ora c’è anche una sentenza che parla chiaro quella dell’Euipo, l’ufficio marchi europeo, che ha difeso, a spada tratta, l’onore e il valore del nome legato alla Doc Bolgheri e Doc Sassicaia. Dopo cinque anni di battaglie legali infatti il Consorzio dei vini di Bolgheri, noto in tutto il mondo per l’eccellenza e la qualità dei suoi prodotti, ha portato a casa la vittoria nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici.
Fonte, Tirreno Piombino-Elba.
A Vinitaly 4mila aziende, Verona scommette sulla ripartenza.
Eccellenza. Dopo due anni, marchi da 19 Paesi «Ne parlano tutti, sarà sold out», esulta Zaia. Riparte Vinitaly, e dopo due annidi fermo imposto dalla pandemia, catalizza a Verona dallo a113 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi che, in questa vetrina internazionale con salde radici nella città di Giulietta, portano in degustazione 17mila etichette di vino. I brindisi non mancheranno dunque, ma anche l’emozione, espressa dai vertici di Veronafiere Spa alla presentazione a Roma della 54/a edizione del Salone Internazionale dei vini e distillati, con i contemporanei saloni espositivi «SoleAgrifood» e Enolitech. I top buyer, quelli che fanno il mercato «enoico», provenienti da 50 Paesi già accreditati sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. «C’è voglia di fare, questo è il vero messaggio, e sarà un sold out, ne parlano tutti» commenta il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
Fonte, Alto Adige.
Vinitaly, presenti 160 cantine regionali – Dopo due anni Vinitaly torna live: 160 cantine dalla regione in mostra.
E Maso Marlis pensa ai collezionisti Saranno 8i cantine altoatesine e 8o cantine trentine le protagoniste della nostra regione a Vinitaly 2022, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal io al i3 aprile con un nuovo format per garantire il massimo della qualità in sicurezza che torna in presenza, dopo due anni di stop forzato, con l’edizione numero 54 della kermesse che avrà un’impronta sempre più business con 4.400 aziende in esposizione da 19 nazioni. a pagina 7 Negri Dopo due anni Vinitaly torna live: 160 cantine dalla regione in mostra Padiglione 6e 3 per le delegazioni da Bolzano e Trento. E Maso Martis presenta la limted edition metro Saranno 81 cantine altoatesine e 8o cantine trentine le protagoniste della nostra regione a Vinitaly 2022, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal io al 1,3 aprile con un format rivisitato per garantire il massimo della qualità in totale sicurezza che torna in presenza, dopo due annidi stop forzato, con l’edizione numero 54 della kermesse veronese che avrà un’impronta sempre più business con 4.400 aziende in esposizione da 19 nazioni.
Fonte, Corriere del Trentino.
Distretti veronesi al top per export 2021 Vino a 1,123 miliardi.
Monitor Intesa Sanpaolo Distretti veronesi al top per export 2021 Vino a 1,123 miliardi Buoni i risultati sul 2019 anche per le carni, +18,2% e 626 milioni e i dolci e la pasta, +22% a 339 milioni •• vini, carne, pasta e dolci. I distretti industriali veronesi specializzati in queste produzioni sono ai primi posti nazionali per l’export nel 2021. Lo certifica il Monitor dei distretti agroalimentari italiani, pubblicato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che elabora dati Istat. Le vendite oltreconfine, messe a segno dalla cinquantina di cluster del food e beverage conseguono risultati lusinghieri, per oltre 22 miliardi (+9,2% sul 2020). Il trend è ininterrotto dal 2010. La filiera del vino, in testa per valori esportati, supera perla prima volta la soglia di 6 miliardi di euro, + 12,5%. Il distretto dei vini di Verona è quarto per valore conseguito oltre frontiera per 1.123 milioni di euro (+5,3% sul 2019), dietro ai Vini di Langhe, Roero e Monferrato, a circa 2 miliardi; Dolci di Alba e Cuneo, a 1,6; Alimentare di Parma a 1,1. Il cluster del Prosecco è settimo (829 milioni).
Fonte, Arena.
L’Ue protegge i rossi toscani e lo champagne «E il Prosek?».
Saranno i Super Tuscan a salvare il Prosecco dalla minaccia Prosek? Forse sì, o almeno questo è quanto spera la Coldiretti che ieri ha chiesto perle bollicine trevigiane lo stesso trattamento ottenuto dai rossi toscani. L’Unione Europea ha infatti bloccato il “tarocco” del Bolgheri, una Doc toscana nota a livello mondiale per i suoi rossi bordolesi, bottiglie costosissime e idolatrate dagli statunitensi. Nello specifico, l’Euipo, l’Ufficio marchi europeo, ha accolto le ragioni dell’Italia in un contenzioso per la tutela del Bolgheri e del Sassicaia contro una delle principali cantine bulgare, che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici. «L’Europa ha evidenziato la forte somiglianza dei due nomi e il rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro», spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini da Bruxelles dove ha incontrato Janusz Wojciechowski, il commissario all’agricoltura.
Fonte, Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
Il grande ritorno del Vinitaly senza Russia si punta agli Usa – Il grande ritorno dei Vinitaly addio Russia, Cina in bilico l’obiettivo è il mercato Usa.
A Verona 4mila aziende da 19 Paesi. «Sarà un’edizione sold out» Zaia II solo Veneto fattura 2 miliardi, sana la festa della promozione delle nostre produzioni di Lorenzo Fabiano vEeom Dopo due anni soffertissimi (cancellato nel 2020, lo scorso ottobre si propose in forma ridotta di «Special Edition») Vinitaly torna alla normalità del suo format originale, in presenza dal io al 13 aprile. Ieri, la presentazione ufficiale a Roma: sarà l’edizione numero 54, la più attesa di sempre, quella della ripartenza a pieni giri. Euforico il messaggio del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Sarà un sold out. Stiamo parlando della più grande fiera al mondo del vino, un punto di riferimento internazionale e una grande vetrina per il Veneto, prima Regione italiana con n milioni di ettolitri di vino prodotti che rappresenta un terzo dell’export dell’intero Paese, per un fatturato di quasi 2 miliardi di euro.
Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Vinitaly della rinascita il Veneto in prima fila – Vinitaly pronto a brindare all’edizione della rinascita con numeri da record.
Inaugurazione a Verona 1110 aprile, Zaia: «Sarà tutto esaurito, Veneto protagonista» 4400 gli espositori per 17mila etichette Patuanelli: «Vini sostenibili, c’è il marchio unico» IL SETTORE È UN PILASTRO DEL MADE IN ITALY CON ESPORTAZIONI PER 7,1 MILIARDI L’ANNO SCORSO. II Vinitaly della rinascita scaldai motori – partirà a Verona il 10 aprile – e si annuncia con numeri record mentre arriva un’importante vittoria che fa bene a tutte le Dop e Doc, a partire dal Prosecco: la bocciatura del tentativo di registrare il marchio di vino bulgaro Bolgarè, troppo vicino al più nobile e toscano Bolgari. Dopo due anni di stop forzato causa pandemia, intervallati solo dall’edizione speciale dell’autunno 2021, torna dunque in presenza l’evento più importante del vino italiano che chiuderà il 13 aprile. L’edizione numero 54 vedrà a Verona 4.400 espositori da 19 nazioni, 17mila etichette in degustazione e quasi 700 compratori top da 50 Paesi (130 solo dal Nord America) selezionati dalla stessa Veronafiere insieme con Ice Agenzia.
Fonte: Gazzettino.
Bolgheri batte “Bolgaré” L’Italia: «Ora valga anche per Prosecco-Prosek».
Prosek-Prosecco? È come Bolgaré-Bolgheri: un’assonanza inaccettabile. A dirlo è il fronte del made in Italy, dal ministero delle Politiche agricole a Coldiretti, ora che l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) ha accolto il ricorso presentato dal Consorzio della Doc toscana Bolgheri e Bolgheri Sassicaia contro l’azienda bulgara Domaine Boyar International, che nel 2017 aveva depositato il marchio Bolgaré. Al termine di un contenzioso durato cinque anni, la struttura con sede ad Alicante ha stabilito che quell’imitazione è illegittima e le rappresentanze italiane confidano che questo rappresenti un precedente utile alla loro battaglia contro le istituzioni croate. «Se ne tenga conto anche per la vicenda Prosecco vs Prosek», dice infatti ii sottosegretario Gian Marco Centinaio.
Fonte: Gazzettino.
La Uc stoppa il falso Bolgheri «Ora si fermi anche il Prosek».
«Una nuova freccia all’arco del vero ed unico Prosecco. Lo stop dell’Unione Europea al falso Bolgheri prodotto in Bulgaria rappresenta un precedente importante per la tutela delle denominazioni Made in Italy a partire dalla battaglia in corso per fermare il riconoscimento europeo del Prosek croato». A rimarcarlo da Bruxelles, dove ha incontrato tra gli altri Janusz Wojciechowski Commissario all’Agricoltura, è il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Alla vigilia del Vinitaly, l’ufficio marchi europeo (EDIPO) ha accolto le ragioni dell’Italia per la Tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia DOC nel contenzioso contro una delle principali cantine bulgare, che nel 2017 aveva fatto domanda di registrare il marchio “Bolgaré” nella classe dei prodotti alcolici.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Pasquetta in cantina.
LUNEDÌ 18 APRILE dalle ore 10.30 alle ore 20.00 vi aspettiamo per trascorrere assieme una giornata tra i nostri vigneti incontaminati, nel cuore del Prosecco DOC a pochi passi da Treviso.
Un’esperienza indimenticabile nel nostro mondo GREEN perfetta per grandi e piccini e i vostri amici a quattro zampe tra visite guidate alla Cantina, PIC NIC in vigna, passeggiate a piedi e in bici nella nostra campagna. Potete venire a trovarci nell’orario che più preferite, dalle ore 10.30 alle ore 20.00, mattino o pomeriggio, ecco il programma completo:
10.30 Apertura Evento “Pasquetta in Cantina”
10.30 Visita guidata alla Cantina
Fonte: Treviso Today.
Vino, addio alla bottiglia di vetro per ridurre gli aumenti di prezzo.
La richiesta arriva da Ascovilo, associazione che riunisce i consorzi lombardi: utilizzare plastica o cartone per imbottigliare il vino. Vino Secondo quanto emerso da uno studio condotto da Censis – Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino dal titolo “la febbre dei costi” è di 1,1 miliardi di euro il conto che si abbatterà sulla filiera vitivinicola a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime. AUMENTO DEI PREZZI DEI MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO E IMBALLAGGIO.
Tra gennaio 2021 e gennaio 2022, considerato anche gli effetti derivanti dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, il prezzo della produzione del
vetro è cresciuto del 8,5% e quello del sughero del 9.4% A ciò si aggiungono gli aumenti relativi alla carta e agli imballaggi compresi tra il 23% e il 30%. Vanno anche segnalati gli incrementi dei costi dell’energia elettrica, dei carburanti, nonché dei fertilizzanti e dei concimi utilizzati nella coltivazione. Questi rincari si rifletteranno inevitabilmente sul prezzo finale del vino.
Fonte: Tgcom24 – Mediaset Infinity.
Vino: Vinitaly-Nomisma, lo consumano 9 su 10, più del precovid.
Come prima, più di prima: il gradimento degli italiani per il vino rimane altissimo, ancora più alto rispetto all’ultimo periodo pre-Covid. Nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha infatti bevuto vino – dato in crescita rispetto a tre anni fa – per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, protagonisti di un approccio moderato e consapevole. Lo dice l’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, presentata oggi a Roma alla conferenza stampa della 54/a edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. Dal sondaggio emerge un quadro di immutata passione verso il bere di Bacco a cui si aggiunge una accresciuta curiosità da parte dei giovani. Rispetto al 2019 i consumatori appartenenti a Generazione Z e Millennials (18-41 anni) sono infatti considerevolmente aumentati sul piano numerico (dall’84% al 90%) ma non sulle quantità, mentre rimane invariata l’incidenza dei consumatori della Generazione X (89%, 42-57 anni) e si abbassa la quota dei Baby Boomers (over 57 anni), che perdono il primato della numerosità (non della frequenza al consumo) passando dal 93% al 90%.
Fonte: ANSA.it.
I “falsi miti” sul vino, dagli antiossidanti ai benefici per il cuore: “Fake news promosse dai media e dai social. Ecco quanto alcol si può consumare”. La parola all’esperto.
“Due bicchieri sono già troppi per il rischio cardiovascolare complessivo”, sottolinea il professor Emanuele Scafato, Direttore Osservatorio Nazionale Alcol – Centro Oms Promozione Della Salute e Ricerca Sull’alcol, Istituto Superiore di Sanità. Anche il bere moderato di alcolici sarebbe fonte di rischio per la nostra salute. Partiamo dall’inizio, da un’analisi condotta dall’Anglia Ruskin University e dall’University College di Londra del database dell’UK Biobank Study. Si tratta di una raccolta di dati epidemiologici, iniziata nel 2006-2010, a cui partecipano su base volontaria mezzo milione di cittadini britannici. Le informazioni mediche e i campioni clinici di queste persone sono stati messi a disposizione (in forma anonima) dei ricercatori che ne hanno fatto domanda, per studiare come prevenire, diagnosticare e curare gravi malattie.
Fonte: Il Fatto Quotidiano.
Blitz in un’azienda vinicola: sequestrati 160mila litri di vino e 3300 tonnellate di mosto per un valore di 1,2 milioni.
Il sequestro in provincia di Foggia per omesso aggiornamento dei registri di cantina e mancanza di indicazioni obbligatorie previste per l’identificazione delle superfici vitate idonee alla produzione di vini igp. Nei giorni scorsi i carabinieri dei reparti Tutela Agroalimentare nel corso di un controllo effettuato presso un’azienda vinicola della provincia di Foggia, hanno sequestrato 3.300 tonnellate di mosto muto e 160mila litri di vino igp Puglia Primitivo del valore di mercato di circa un milione e 200mila euro, per omesso aggiornamento dei registri di cantina e mancanza di indicazioni obbligatorie previste per l’identificazione delle superfici vitate idonee alla produzione di vini igp. Contestate sanzioni amministrative per complessivi 25.500 euro.
Fonte: FoggiaToday.
Vino: giù i prezzi nel carrello ma è boom costi.
In controtendenza rispetto all’andamento generale calano dello 0,4% al dettaglio i prezzi di vendita del vino mentre i costi di produzione a carico delle cantine balzano a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dell’inflazione a febbraio 2022 che evidenziano una grave criticità per il settore, unico a scendere nella spesa alimentare, che cresce del 5,7% a livello generale. Gli effetti della guerra in Ucraina, con l’esplosione dei costi, si sommano infatti – sottolinea Coldiretti – a quelli delle politiche commerciali adottate al dettaglio, con sottocosto e promozioni, scatenando una tempesta perfetta sulle cantine italiane.
Fonte: GIORNALE DI PUGLIA.
É cresciuto, in pandemia, l’amore degli italiani per il vino. E lo consumano 9 persone su 10.
L’indagine “Gli italiani e il vino” by Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor. Per la maggioranza, il consumo moderato non è dannoso. Non solo preoccupazioni da mercati e caro prezzi, ma anche buone notizie per il vino italiano: in due anni, nonostante la pandemia, sono cresciuti i consumatori, soprattutto tra i giovani. Le battaglie salutiste non spaventano più di tanto i wine lover: per la maggior parte di loro non fa affatto male un consumo moderato (e solo 1 su 10 sa cosa sia il famigerato Nutriscore). Biologico e vitigni autoctoni sono tra i valori più importanti nella scelta, ma cresce anche il consumo di vino per la mixology.
Fonte: WineNews.
Vino, salumi e colombe di Pasqua senza tracciabilità: sequestri da oltre 1,2 milioni di euro in tutta Italia.
Tonnellate di alimenti e vini erano stati messi in commercio senza l’etichettatura obbligatoria e spacciati per DOP e IGP: sequestri a tappeto da Nord a Sud in diversi negozi alimentari e in un’azienda vinicola. Sono oltre 3.300 le tonnellate di alimenti e ben 160mila i litri di vino sequestrati negli ultimi giorni in diverse Regioni italiane. Quasi tutti privi di etichettatura obbligatoria. A condurre la maxi operazione i Carabinieri dei Reparti Tutela Agroalimentare (Rac), che hanno eseguito controlli in 27 attività del settore agroalimentare per tutelare i consumatori. Dai blitz sono emerse numerose violazioni: dalla mancanza di etichettature e di informazioni relative alla rintracciabilità all’utilizzo illecito dei marchi DOP e IGP senza alcuna autorizzazione da parte dei Consorzi. I prodotti sequestrati hanno un valore di mercato di oltre 1,2 milioni di euro. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 25.500 euro.
Fonte: greenMe.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 30 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vinitaly, l’Irpinia alla ribalta.
L’Irpinia dei vini alla ribalta alla 54esima edizione del “Vinitaly”, il Salone Internazionale dei vini e dei distillati in programma dal 10 al 13 aprile che, quest’anno, ha registrato l’adesione di oltre 4mila espositori. Sono 891e aziende vitivinicole della provincia, guidate dalla Camera di Commercio di Avellino, che parteciperanno alla quattro giorni di eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati. Una vetrina dedicata al territorio e alle sue eccellenze, Una sfida nata dalla volontà di sostenere la filiera enologica irpina sui mercati internazionali, nell’attuale fase economica di ripartenza dopo la crisi pandemica da covid-19. Massiccia l’adesione da parte del mondo vitivinicolo irpino, a conferma della diffusa volontà di tornare alla normalità e, quindi, di riprendere a condividere esperienze, know-how e produzioni di eccellenza, come nella migliore tradizione della prestigiosa manifestazione internazionale.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Un progetto sulle terre del vino.
Turismo, domani la presentazione del blog per promuovere gli “itinerari di…vini”. Parte la seconda fase del progetto di promozione territoriale “Itinerari di….vini” per valorizzare progetti innovativi del turismo esperenziale. L’iniziativa, che già in autunno ha valutato e sostenuto con un finanziamento di 200mi1a euro iniziative turistiche soprattutto nei piccoli centri dell’Aquilano, della Marsica e della Valle Peligna, è stata promossa dalla Fondazione Carispaq e patrocinata dalla Camera di commercio Gran Sasso d’Italia. Il progetto e rivolto alla promozione di appuntamenti che valorizzano aspetti unici e irripetibili del territorio: le grotte, la montagna, gli altipiani, l’arte e l’antropologia, ma anche l’enogastronomia, le tradizioni, il folklore e il patrimonio culturale.
Fonte: Centro L’Aquila Avezzano Sulmona.
Caro prezzi e carenza di materie prime Per filiera del vino 1,1 miliardi di extra costi.
II boom dei prezzi e la carenza di materie prime, aggravati dalla guerra in Ucraina, mettono a rischio anche la crescita della filiera del vino. Filiera che, secondo uno studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, sarà aggravata quest’anno da extra costi per oltre 1,1 miliardi di euro. L’indagine parla di una “tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali”. II fatturato 2021 del comparto è stato di 13,6 miliardi. La variazione dei costi di produzione del prodotto vino fra febbraio 2021 e febbraio 2022, è stata del 10,5%, ossia 1.124 milioni di euro. Contribuiscono in modo sostanziale all’incremento dei costi di produzione le componenti dei prodotti energetici, che hanno fatto segnare tra febbraio 2021 e febbraio 2022 un +31,4% medio annuo, con un incremento dei carburanti pari al 38,3%, quello dell’energia elettrica del 16,7% e quello dei lubrificanti addirittura del 70%. Fra i fattori produttivi utilizzati nella coltivazione, fertilizzanti e concimi hanno visto crescere il livello del 32,3%.
Fonte: Conquiste del Lavoro.
Renzo Rosso sale ancora In Masi Agricola è al 10%.
Renzo Rosso (foto), attraverso la Red Circle investments, rafforza la partecipazione nell’azienda vinicola Masi Agricola, leader dell’Amarone, quotata a Piazza Affari, raggiungendo il 10%. Rosso era entrato in Masi Agricola nel maggio 2020 col 5%, per poi salire al 7,5% nel 2021.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Federico Delvai, 48 anni, trentino di Cavalese, laurea in economia a Ca’ Foscari di Venezia, è approdato alla AngeliniWines&Estates….
Realtà del gruppo Angelini, che comprende sei cantine tra Veneto, Friuli, Marche e Toscana. Delvai, che ha avuto incarichi di responsabilità prima al Gruppo Lunelli di Trento poi alla toscana Cecchi, è stato chiamato a operare nel ruolo di business development director nello staff del numero uno Ettore Nicoletto.
Fonte: Italia Oggi.
La Strada del vino e dei sapori della Piana Rotaliana in Trentino ha eletto presidente Paolo Dorigati.
Rosa Roncador è la vicepresidente. Succedono a Daniele Endrici e Luca D’Angelo. Fanno parte del direttivo Sergio Valentini, Luca Miorandi, Rosario Pilati e Vera Rossi, mentre il comitato composto anche da Elisabetta Donati, Daniele Endrici, Tatiana Moresco, Elena Pasquazzo, Martina Togn e Fabrizio Toninandel.
Fonte: Italia Oggi.
Il Prosecco traina gli spumanti.
Report dell’osservatorio Uiv-Vinitaly. Le sanzioni a Mosca pesano su vendite per 71 min Il Prosecco traina gli spumanti Usa primo mercato. In Russia crescita a due cifre ne1 2021. I1 Prosecco traina il successo degli spumanti italiani all’estero. Puntando dritto su Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Russia. Nel 2021 le bollicine tricolori hanno realizzato esportazioni per 1,82 miliardi di euro, di cui il 64% in Europa e il 26% in Nordamerica. La performance porta la firma del Prosecco, che, nelle sue varie versioni, ha realizzato 1,3 mld di euro, il 73% dell’export di sparkling. Il report dell’Osservatorio del vino Uiv-Vinitaly su dati Istat (che non tengono conto di eventuali triangolazioni) considera come base di riferimento il biennio 2020/21, allo scopo di depurare il dato degli ultimi 12 mesi dall’effetto «revenge spending», fenomeno che in pandemia ha determinato, a causa della diversa modulazione delle restrizioni anti-contagio, un rimbalzo (dopo la caduta del 2020) dell’export di vini e spumanti nel 2021.
Fonte: Italia Oggi.
Volano i vini premium di Pasqua cantine Oggi valgono il 53% del fatturato totale.
Volano i vini premium della cantina veronese Pasqua. Nel 2021 le vendite dei vini di fascia più alta hanno rappresentato il 53% del fatturato complessivo di Pasqua Vigneti e Cantine che ha chiuso l’esercizio con un giro d’affari consolidato di 63 mln di euro, in crescita del 14% sul 2020 e del 4% sul 2019. L’Ebitda si attestato a 8,6 min (+18%), il 14% dei ricavi. «Anche il primo trimestre dell’anno corrente è molto positivo», commenta il ceo Riccardo Pasqua, «e lo sarebbe stato di più senza i problemi connessi al boom delle materie prime. Comunque ci aspettiamo un annodi ulteriore crescita». Nel conto economico di Pasqua i vini premium sono balzati dai 25 mln del 2019 ai 32 min nel 2021. Anche i vini Rosé hanno compiuto un progresso poderoso, da 1 min del 2014 ai 9 del 2021(14% del totale giro d’affari).
Fonte, Italia Oggi.
Extra-costi sul vinicolo per 1,1 mld.
Il caro materie prime-energia provoca alla filiera del vino exta-costi di produzione per 1,1 mld di euro. A fare il calcolo sono il Censis e Alleanza cooperative agroalimentari vino con lo studio: «La febbre dei costi». In un anno l’aumento dei costi di produzione è stato del 10,5%. Il fatturato 2021 di filiera è di 13,6 mld, i consumi intermedi per la produzione hanno pesato per i178,4%; si sono avuti costi per 10,7 mid. Coi valori attuale si arriva a 11,8 mid.
Fonte, Italia Oggi.
Di vino.
II vino segna una evoluzione positiva dell’export +12,5%, e un incremento ancora maggiore si ha per acquaviti e liquori, +22,8%. Un’opportunità importante è data dall’e-commerce. È quanto emerso in un webinar di Ups e Federvini. La pandemia ha fatto crescere gli acquisti online di vino di donne e millennials oltre che dei più giovani (Generazione Z) che comprano vini dal prezzo medio più elevato. Lo rileva Wine Monitor di Nomisma. Tra i vini acquistati, le bollicine mettono tutti d’accordo, si va dal 26% dei baby boomers al 32% della Gen Z, mentre i rossi sono preferiti dai Millennials, 45%, e i bianchi dagli over 55. Approvato dal Comitato Nazionale Vini il «Modello Abruzzo» che prevede un’unica Igt (rispetto alle 8 esistenti), la menzione Superiore per tutte le doc, e le appellazioni provinciali.
Fonte, Italia Oggi.
Report di Intesa Sanpaolo: il futuro dell’agroalimentare italiano è nei distretti.
Il futuro dell’agroalimentare italiano è nel distretto. Specie se si parla di export. Secondo il monitor di Intesa Sanpaolo nel 2021 le esportazioni dei distretti agroalimentari hanno superato i 22 mld di euro: +9,2% sul 2020 (il trend di crescita va avanti dal 2010). Di più. Gli agro-distretti, al contrario di altre realtà manifatturiere, hanno realizzato un rimbalzo maggiore (+20,3%) dopo la battuta d’arresto del 2020. E il loro andamento è in linea con le performance dell’export italiano di cibi e bevande, che nel 2021 hanno superato i 50 mld di euro. A incidere, pert), è il rialzo dei prezzi alla produzione, con l’indice sul mercato estero che ha visto un +2,6%: a subire di più l’aumento dei prezzi è stato il comparto olio, +10,3%. Tra le filiere, a guidare l’export in valore è quella del vino: 6 mld di euro, +12,5% sul 2020 e +10,6% sul 2019.
Fonte, Italia Oggi.
Vino e carni, bailamme etichette.
Vignaioli indipendenti e Adiconsum chiedono più dati e meno confusione sulle bottiglie Vino e carni, bailamme etichette Ecologisti contro il Sistema di qualità del benessere animale. Una questione d’etichetta agita sia la filiera della carne sia il comparto vitivinicolo. Partiamo dalla prima: «Il Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale» (SQNBA) è un’etichetta fuorviante, incapace di favorire una reale transizione verso sistemi di produzione che si allontanino dalle condizioni tipiche degli allevamenti intensivi»: lo hanno denunciato 14 associazioni aderenti alla «Coalizione contro le #BugielnEtichetta», di cui fanno parte, tra gli altri, anche Wwf e Greenpeace. Tutto nasce a seguito dell’incontro sulla certificazione su base volontaria organizzato dai ministeri della Salute e delle Politiche Agricole e da Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento che, in applicazione del regolamento europeo n. 765/2008, attesta la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura. «La proposta del governo è un vero e proprio inganno per i cittadini»: sostiene la Coalizione.
Fonte, Italia Oggi.
Vallepicciola, azienda vinicola nel cuore del Chianti Classico….
arricchisce la propria gamma di vini con il nuovo marchio di Champagne Petite Vallée, registrato al Comité Champagne (MA-4696-33-00193), organismo creato per gestire e tutelare gli interessi dei vignerons e dei négociants produttori dello Champagne. L’idea è frutto dell’amicizia tra Bruno Bolfo, proprietario di Vallepicciola, Michel Forget e Frédéric Jorez della maison Forget-Brimont, nel cuore della Montagne de Reims. Il progetto nasce per festeggiare i 35 anni di attività di Vallepicciola. Il nuovo brand vede quattro Champagne tra cui una speciale riserva destinata esclusivamente ai ristoranti della famiglia JRE – Jeunes Restaurateurs Italiani in tiratura limitata di sole 5mila bottiglie. Nel 2020 Vallepicciola ha registrato un fatturato di poco superiore a 1 milione di euro.
Fonte, Italia Oggi.
Non tutti i vini del Garda sono uguali.
La cantina Famiglia Olivini (a fianco, con tutti i componenti ) a Demesse Vecchie. Desenzano del Garda (8S). Non tutti i vini del Garda sono uguali La cantina Famiglia Olivini ha una lunga tradizione, tramandata da generazioni, che punta sulfa natura: azzeramento di pratiche invasive in campagna per preservare il più possibile territorio, sanità delle uve e bontà della produzione. uando si riavvolge il nastro delle storie legate al vino, spesso si scoprono due costanti. La prima: tutto inizia per la pura e semplice passione di un solo uomo, per una sua intima e quasi inspiegabile attrazione nei confronti della terra e di ciò che sa dare. La seconda: la medesima passione riesce a contagiare le generazioni future. È stato così anche per la Famiglia Olivini. È il 1970 quando Giuseppe Olivini, già affermato imprenditore bresciano, decide di vestire i panni di vigneron.
Fonte, Panorama.
La cantina Rosarubra presenta il primo vino con certificato Nft.
La cantina Rosarubra, con la sua linea Nft, apre le porte alla certificazione digitale. Gli Nft (non-fungible token), sono oggetti digitali che contengono l’atto di proprietà e il certificato di autenticità di un bene crittografato su una infrastruttura informatica chiamata blockchain, che ne garantisce l’unicità. In questo caso, sarà una prestigiosa bottiglia di vino Rosarubra invecchiata in tenuta. Un progetto innovativo che accompagnerà la nuova linea Vigne Lomanegra. Nove etichette a tiratura limitata: gli autoctoni abruzzesi Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Pecorino, accompagnati dagli internazionali Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Merlot, Moscato e Sauvignon, tutti da agricoltura biodinamica. Si tratta della prima linea di vini che aspira a rompere le barriere tra mondo fisico e mondo virtuale, usando la tecnologia blockchain e gli Nft.
Fonte, Centro.
Montepulciano terzo vino più venduto nel Belpaese.
È il terzo vino più amato del Belpaese, con circa 10 milioni di litri venduti. In Italia, sullo speciale podio delle bottiglie più acquistate al supermercato, c’è il Montepulciano d’Abruzzo. La Doc simbolo della regione, insieme a Chianti e Lambrusco, si riconferma il vino più ricercato sugli scaffali della grande distribuzione. A documentarlo è la ricerca IRi per Vinitaly che ha reso noti I primi dati del tradizionale studio che verrà presentato il prossimo 11 aprile a Verona in occasione del Salone internazionale dei vini e dei distillati. Presente in Abruzzo sin dalla metà del Settecento e coltivato su circa 17 mila ettari di territorio regionale, con un trend in continua crescita (negli ultimi anni oltre il 70% dei nuovi impianti sono stati realizzati con questo vitigno a testimonianza della sua ampia diffusione), il Montepulciano si colloca dunque a pieno tito- lo tra i grandi rossi italiani all’interno del panorama nazionale.
Fonte, Messaggero Abruzzo.
Sos scorte in Russia, il 30% del vino è italiano.
L’Italia è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. E’ quanto emerge dallo studio di Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dai Ristoratori e Albergatori della Federazione Russa sui problemi di approvvigionamento che non riescono a ricevere i prodotti necessari a causa delle sanzioni. Sull’agroalimentare continua a pesare l’embargo deciso da Putin come risposta alle sanzioni occidentali per l’annessione della Crimea. Un blocco che è già costato alle esportazioni agroalimentari tricolori 1,5 miliardi negli ultimi 7 anni. Al danno delle mancate esportazioni in Russia si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione del Made in Italy.
Fonte, Cronache di Napoli.
Il lambrusco in tour per farsi apprezzare in venti enoteche.
Sono 26 ventisei le Cantine associate al Consorzio Tutela Lambrusco che partecipano all’iniziativa “Anteprima Fiere Vino — Wine Tasting MCW — Speciale Lambrusco Dop”. Si tratta di un vero e proprio giro d’Italia del Lambrusco, organizzato in collaborazione con Gambero Rosso da Enoteca Regionale Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Mediterranean Cheese and Wine. L’associazione Confcooperative Modena segnala la partecipazione delle 4 Cantine aderenti: Cantina di Carpi e Sorbara, Santa Croce di Carpi, Formigine Pedemontana e Settecani di Castelvetro. In questo giro d’Italia oltre venti enoteche italiane da Trento a Palermo, passando per Milano, Firenze, Roma e Napoli (solo per citare alcune città), ospitano assaggi e degustazioni gratuite di sedici diversi tipi di Lambrusco protagonista vino Lambrusco.
Fonte, Gazzetta di Modena.
Seimila presenze in tre giorni per Sana Slow Wine Fair.
Prossima edizione dal 26 febbraio 2023 Con oltre 6.000 appassionati, buyer e professionisti che hanno visitato le 542 cantine arrivate in presenza dall’Italia e da 18 altri paesi, chiude oggi nei padiglioni di Bologna Fiere la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, «la fiera del vino buono, pulito e giusto». Nord Europa, con prevalenza di Germania e Danimarca, e Usa sono stati i paesi più presenti in fiera tra i buyer. Nata dal connubio fra la trentennale esperienza del quartiere fieristico nel mondo del biologico, con il salone internazionale Sana, e l’impegno di Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale, «Sana Slow Wine Fair ha risposto alle aspettative», segnalano gli organizzatori diffondendo le date della prossima edizione: dal 26 al 28 febbraio 2023.
Fonte, Corriere di Bologna.
Concorso sui Sauvignon Ripartenza con due ori per la Cantina Rauscedo.
II presidente scrive ai soci dopo i mesi dell’inchiesta e le difficoltà «Abbiamo sofferto ma vogliamo dimostrare che si può migliorare» Concorso sui Sauvignon Ripartenza con due ori per la Cantina Rauscedo. Siamo inciampati, abbiamo sofferto, vogliamo dimostrare al mondo che si può rinascere e migliorare». Nella lettera che il consiglio di amministrazione della Cantina di Rauscedo ha inviato ai suoi 370 soci c’è l’essenza di un percorso che, dopo un’indagine che ha segnato profondamente la cantina, ora porta a risultati importanti: due Sauvignon targati Rauscedo si sono aggiudicati le medaglie d’oro al Concours mondial du Sauvignon, una competizione internazionale e itinerante che ogni anno valuta i migliori vini della categoria. Le bottiglie di Cantina Rauscedo Sauvignon 2020 sono state premiate con l’oro italiano, conquistandosi anche il titolo di “Rivelazione Italia”.
Fonte, Messaggero Veneto Pordenone.
Enoteca, ma popolare riapre a Cantù lo storico spazio Arci.
Enoteca, ma popolare Riapre a Cantù lo storico spazio Arci on sarà soltanto una mescita di vino, ma un luogo di incontro fra giovani e non solo, nel segno della musica, della cultura, della politica. Uno spazio aperto». Così Danilo Lillia, presidente del circolo Arci “Terra e Libertà”: i124aprile, a Cantù, vi sarà un’anteprima parziale, con l’edizione numero l0 del Lario Critical Wine, delle attività che l’Enoteca Popolare, in fase di definizione, intende portare avanti in via Ettore Brambilla. Terra e Libertà intende infatti raccogliere, per il futuro, il testimone dal circolo Arci “Vuginio Bianchi”, chiuso nei mesi scorsi. Quindi, lo spazio di via Ettore Brambilla che va verso la riapertura. «Pronti per il nostro primo evento negli spazi dell’Enoteca Popolare? Vi aspettiamo i124aprile per lo storico evento Lario Critical Wine!
Fonte, Provincia Como.
Produttori lombardi al Vinitaly sotto un’unica bandiera.
Lombardia compatta al Vinitaly: la partecipazione all’edizione 2022 della fiera dedicata al buon bere, in programma dal 10 al 13 aprile a Verona, sarà caratterizzata dalla presenza dei consorzi lombardi sotto un’unica bandiera. Protagonisti, in un padiglione da tremila metri quadrati, di un ricco cartellone congiunto di iniziative con Regione e Unioncamere a fare da guida. Tra loro il Consorzio vini mantovani, in rappresentanza di oltre 1800 ettari di vigneto, e il Garda Doc, che nel Mantovano pub contare su circa 500 ettari. Una dozzina le cantine mantovane: del gruppo Gozzi, Ricchi, Tenuta Maddalena, Lebovitz, Cantina sociale di Quistello, Bertagna, Virgili, Caftani, Cantina di Gonzaga e la Prendina.
Fonte, Gazzetta di Mantova.
l ritono di Vinitaly Nuovi mercati e brindisi di qualità.
Dal 10aprile. La produzione lombarda troverà posto in un padiglione da 3mila mq con tutti i Consorzi locali Bene l’export 2021, ma pesa molto l’attuale incertezza. Con i costi e internazionale, e Vinitaly è un Mantovani, Valtènesi Riviera appuntamento imprescindibile Del Garda Classico, Garda Doc, in íbrte aumento per le nostre imprese vitivinicole Cellatica Doc, Vini Di Valtellina, il settore le». I vini lombardi saranno Docg, 21 Doc e 15 Igt, oltre alle cantine piene d’ottimismo saranno presenti in un padiglione da sue etichette proporrà ai visitatori 3mila metri quadrati in cui assaggiatori. Il Panel Unioncamere Lombardia 3mila ospitati tutti i Consorzi della kermesse.
Fonte, Provincia Sondrio.
Torna Tipicità: Marche in tavola.
Fermo, da sabato la rassegna delle eccellenze regionali con 130 espositori e 90 eventi. Vini, birra artigianale, agrichef, pasta e olio biologici: «La nostra proposta turistica veicolata attraverso l’enogastronomia». Un format tutto nuovo, 130 espositori e 90 eventi in cartellone. Al via la trentesima edizione di Tipicità Festival, in programma al Fermo Forum da sabato prossimo a lunedì 4 aprile. E stavolta si torna in presenza dopo le passate edizioni «virtuali». Cinque le aree tematiche nei 10mila mq del padiglione e tante regioni ospiti come Umbria, Toscana, Sicilia, e Paesi come Regno Unito. Dal Canada in arrivo la Console Generale d’Italia a Montreal e poi il caporedattore del TG 5 Gioacchino Bonsignore, da Radio Rai Marco Ardemagni e Tinto e il direttore di Wall Street Italia Leopoldo Gasbarro.
Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.
Il Grignolino torna a splendere e piace sempre di più.
Due giorni di assaggi con gli 85 produttori dell’Astigiano, del Casalese e del Monferace. Il Grignolino, l’autoctono monferrino dal carattere un poco spigoloso, dopo anni di silenzio, torna ad avere un certo appeal su consumatori, critica enogastronomica e addetti ai lavori. Piace ai giovani e agli stranieri, interessa i giornalisti di settore ed è sempre più presente nel portfolio degli importatori stranieri. Un’inversione di tendenza sempre più evidente negli ultimi anni, che ha portato molti viticoltori a crederci di nuovo e a impiantare nuovi vigneti nell’Astigiano e nel Casalese. Ne hanno avuto la conferma nel weekend gli organizzatori di «Grignolino, il Nobile Ribelle», una due giorni ospitata a Grazzano Badoglio e dedicata alle numerose interpretazioni di questo vitigno che, con i suoi tannini vivaci, si presta a diversi tipi di vinificazione (in acciaio, in legno, in anfora) e d’invecchiamento.
Fonte, Nuova Provincia (Asti).
“Prodotto vitivinicolo come patrimonio culturale”. Il forum.
“Il prodotto alimentare vitivinicolo come patrimonio culturale. Profili giuseconomici ed imprenditoriali”. E’ il tema del convegno che si svolgerà a partire dalle 15 nella Biblioteca Comunale, il 1° aprile, col patrocinio del Comune di Martina. Docenti universitari, avvocati, esponenti istituzionali, imprenditori, operatori enogastronomici e turistici approfondiranno strumenti e tutele legali di cui gli imprenditori possono usufruire nella commercializzazione e nella valorizzazione dei propri prodotti tipici locali. Interverranno per l’Ordine degli Avvocati il presidente avvocato Antonio Vito Altamura, i consiglieri avvocati Antonella Semeraro e Luca Panarelli, il presidente Scuola Forense di Taranto avvocato Paola Donvito, il segretario dell’Anf, Lucio Tommasini di Taranto avvocato Laura Di Santo, il giudice di pace, avvocato Alessandra Di Biase, l’assessore Regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, il presidente della Provincia di Taranto Giovanni Gugliotti e il sindaco di Martina Franco Ancona.
Fonte, Taranto Buonasera.
Dall’Europa arriva lo stop al vino «Bolgaré» Vittoria di Bolgheri contro il marchio bulgaro «troppo simile», che sarà ritirato.
Non potrà esistere un «Bolgheri» made in Bulgaria. L’Euipo, ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, ha riconosciuto dopo 5 anni di battaglie legali le ragioni del Consorzio Doc Bolgheri e Bolgheri Sassicaia contro il marchio «Bolgaré». Che ora dovrà essere ritirato. II Consorzio aveva dichiarato guerra a una delle principali cantine bulgare, il Domaine Boyar che, nel 2017, aveva fatto domanda di registrare il marchio. «La decisione, emessa lo scorso 21 marzo ma pubblicata solo ieri, è fondamentale per noi e per tutto il sistema delle denominazioni, e potrà rivelarsi dirimente anche per risolvere questioni ancora in essere che vedono minacciato il Made in Italy» scrivono dal Consorzio di Bolgheri. La registrazione era già avvenuta e una prima opposizione del Consorzio era stata respinta.
Fonte, Corriere Fiorentino.
Momento d’oro per il vino: export 7,4%. Suonano la carica.
Suonano la carica 600 cantine toscane La classifica dei più venduti in Italia vede al primo posto il Chianti con +3,7% per volume e +5,4% per valore L’intero mercato del nettare di Bacco vale 700 milioni di litri per un valore di due miliardi e 269 milioni di euro. Sono 600 le cantine toscane che saranno presenti a Vinitaly a Verona (10-13 aprile), la più importante fiera del vino italiano che torna in presenza dopo il periodo pandemico. Un bel numero considerando il totale degli espositori che si attesta attorno ai 4.500. In un momento d’oro perché crescono export, con un + 7,4%, e i prezzi del Made in Tuscany, nonostante la flessione della produzione (circa -7% per il 2021 a causa di gelate e siccità). Questi i numeri rilasciati da Ismea e presentati durante le ultime anteprime del vino toscano: una cifra che colloca la produzione toscana 2021 tra le più basse rispetto agli ultimi 5 anni.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
La start-up del vino senza intermediari a caccia di investitori (che diventano soci).
L’azienda follonichese ispirata ad Airbnb aumenta il capitale «Obiettivo: 10 milioni di euro di transazioni entro il 2025» «Con il nostro sistema il cliente risparmia c il piccolo produttore guadagna cli più». Più di 400 produttori vinicoli iscritti nella piattaforma, 2.200 etichette a disposizione dei clienti, 35mila bottiglie consegnate fino a oggi in 45 Paesi di tutto il mondo. E adesso anche un aumento di capitale di 450mi1a euro. Sono i numeri di Air Wines, la start-up nata nel 2018 dall’intuizione dell’imprenditore follonichese Matteo Casuccio, che assieme al socio Patrizio Dini ha creato uno dei portali più innovativi nel settore della vendita del vino: una piattaforma che, senza passaggi intermedi, consente ai produttori di vendere direttamente al cliente finale. L’azienda si ispira al modello di impresa di Airbnb mettendo in pratica la disintermediazione del mercato. Il cliente finale, sul sito www.ariwns.com, può scegliere l’etichetta preferita che gli verrà recapitata a domicilio partendo direttamente dalla cantina del produttore; consentendo a chi vende di guadagnare di più e a chi compra di pagare di meno evitando tutta la catena di distribuzione, saltando grossisti e connessi ricarichi di prezzo.
Fonte, Tirreno Grosseto.
Vigorello festeggia cinquanta vendemmie.
Primo Supertuscan prodotto nel Chianti Classico, si fa riconoscere per eleganza È la massima espressione dell’enologia dell’azienda San Felice (Gruppo Allianz). Dopo la recente acquisizione di Batzella srl a Bolgheri, l’agricola San Felice, di proprietà del Gruppo Allianz, ha un anniversario importante da segnare sul calendario. Infatti con l’annata 2018, in uscita, Vigorello, il primo Supertuscan prodotto nel Chianti Classico, festeggia le 50 vendemmie. Un vino divenuto negli anni iconico e riconosciuto per la sua eleganza e longevità. La storica azienda toscana, situata nel cuore del Chianti Classico a Castelnuovo Berardenga si estende nei territori d’elezione della viticoltura della regione, come Montalcino e Bolgheri. Vigorello nasce nel 1968 come Sangiovese in purezza, quando ancora i limiti imposti dal disciplinare di produzione della Doc Chianti Classico non lo consentivano ed ha rappresentato un vero e proprio punto di rottura con i sistemi di produzione tradizionale.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
Bettino Ricasoli, il barone che inventò il Chianti.
Oggi Francesco, un suo discendente, guida la tenuta del Castello di Brolio e lancia un nuovo vino: Casalferro 2018, caratterizzato da un Merlot in purezza. La stazione Leopolda, una masterclass è stata dedicata alle 9 decadi di questo Sangiovese toscano così caratteristico, con un salto temporale in bottiglia che ha corso dal 1949 fino ai giorni nostri. E proprio la prima bottiglia era il 1949 di Brolio, la Riserva del Barone Ricasoli. Un vino monumento ancora vivo, caratterizzato da sentori agrumati come l’arancia sanguinella e con una fine acidità. Quella di Castello di Brolio è la tenuta tra le più antiche del Chianti Classico e la più grande per estensione conta 1.200 ettari di cui 240 vitati.
Fonte, Tirreno Toscana Economia.
La quotata Gruppo Masi Red Circle sale al 10% del capitale.
Red Circle Investments srl ha raggiunto la soglia del 10% del capitale sociale di Masi Agricola spa, società vitivinicola con sede a Gargagnago di Valpolicella (Verona), quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium. La finanziaria che fa capo a Renzo Rosso ha informato la società di avere raggiunto il 25 marzo 2022 la soglia del 10% del capitale sociale rappresentativo di azioni che conferiscono diritto di voto (dal precedente 7,5%). A seguito del cambiamento, gli azionisti che detengono una partecipazione almeno pari al 5% («azionisti significativi») nella società risultano Sandro Boscaini, presidente del Gruppo Masi, con il 24,5%; Bruno Boscaini con un altro 24,5% e Mario Boscaini con un’uguale percentuale. «Questo rappresenta un ulteriore riconoscimento per Masi», commenta il presidente Sandro Boscaini, «che ha visto nei mesi scorsi l’interesse di molti attori; ad esempio l’investimento di Enpaia.
Fonte, Arena.
Vinacce allungate con l’acqua rinasce la bevanda dei nonni.
Dopo avere ideato il sakè italiano, il giovane querese Nicola Coppe ha lanciato “Acquerello” La ricetta, opportunamente modificata va a ripescare nelle antiche tradizioni vitivinicole Vinacce allungate con l’acqua rinasce la bevanda dei nonni Prezioso il supporto dell’amico bartender Stefano Canova rientrato dall’Australia icola Coppe non si ferma più: il giovane querese, ideatore y \ del sakè italiano e dei fermentati alla frutta ha dato inizio al progetto “Acquerello”. Una sorta di bevanda che rispecchia la tradizione vinicola, ma che si arricchisce al tempo stesso di aspetti innovativi, a cominciare dagli elementi con cui viene prodotta: bucce d’uva freschissime (da vigne naturali non trattate), acqua (in egual porzione a quella delle bucce) e zucchero, il quale viene aggiunto in piccolissima parte solo per la presa di spuma finale (in quanto il minore grado alcolico che presentano questi “vinelli” viene compensato da un abbondante gasatura naturale in bottiglia).
Fonte, Corriere delle Alpi.
I distillati Cracco sbarcano in città «Un ristorante? Non è il momento».
Lo chef stellato al Marciano pub Linea bio, il sale ingrediente segreto «CON LA PANDEMIA I GIOVANI CUOCHI SI SONO SPAVENTATI È MANCATA LA VISIONE ADESSO VA CREATA UNA NOSTRA CATEGORIA». “Cracco distillati” sbarcano in laguna. Creati dallo chef vicentino di fama internazionale, tra i protagonisti del seguitissimo “Masterchef Italia”, sono stati presentati ieri al Marciano Pub di Cannaregio, dove sarà possibile degustarli non solo in loco ma anche a casa, acquistando la bottiglia in negozio. Cuzziol Beverage, azienda leader nella distribuzione di distillati, birre e bevande del Triveneto, accoglie dunque con entusiasmo – nella propria selezione – la raffinata collezione dello chef stellato, formata da gin organico composto da bacche di ginepro, salvia sclarea e bucce di limone, da limoncello.
Fonte, Gazzettino Venezia.
Distretti agroalimentari vini veronesi e Prosecco in testa per esportazioni.
Prosegue ininterrotto dal 2010 il trend di crescita dell’export italiano nell’agroalimentare, che non si ferma nemmeno durante la pandemia. Nel 2021 le esportazioni a prezzi correnti dei distretti agroalimentari italiani si chiudono con un bilancio che supera i 22 miliardi di euro (+9,2%rispetto all’anno precedente). È stato pubblicato ieri il Monitor dei distretti agroalimentari, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Quasi tutte le filiere si posizionano su livelli di esportazioni superiori al pre-pandemia. Se guardiamo al Veneto, il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene nel 2019 aveva segnato un export di 746 milioni, calato a 718 nel 2020 e cresciuto a 829 milioni lo scorso anno. La crescita dalla pandemia è stata dell’11,2%. Oltre al prosecco è da segnalare l’andamento positivo dei vini del distretto veronese: l’export ha superato il miliardo, attestandosi a 1.123 milioni nel 2021.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
In cantina la parola d’ordine è sostenibilità.
Cinquant’anni fa la parola d’ordine era massima produttività; alla fine degli anni Novanta arrivarono i giapponesi con la filosofia qualità totale. Oggi domina una frase: «Sostenibilità ambientale». Sul tema abbiamo intervistato due cantine che in tempi non sospetti hanno creduto e investito in sostenibilità a vari livelli.” Alla cooperativa Terre del Barolo di Castiglione Falletto, il direttore Stefano Pesci e l’agronoma Martina Tarditi spiegano: «Per noi la sostenibilità è totale, sia nei vigneti dei nostri associati, correlata ai nuovi trattamenti antiparassitari, condotti in relazione all’andamento climatico, sia nei vini, per primi quelli della nuova linea Arnaldo Rivera. Un gruppo di lavoro interno segue tutte le pratiche relative alle certificazioni. Sulle concimazioni diamo priorità a quelle organiche: sovesci, inerbimenti e, quando possibile, letame di stalle familiari. Sono banditi i diserbanti chimici; per gli antiparassitari attuiamo un progetto green che prevede il controllo di residui sull’uva. La cantina da alcuni anni incentiva le produzioni biologiche certificate e produce vini biologici. Il 90 per cento dei soci aderisce ai progetti di sostenibilità, ricevendone i giusti incentivi. Speriamo di arrivare al 100 per cento».
Fonte, Gazzetta d’Alba.
Regione – Vinitaly, 58 aziende vitivinicole e 6 produttori di olio dal Lazio, 8 saranno ciociare.
58 aziende vitivinicole nel Padiglione di 1800 mq del Vinitaly e 6 produttori dell’olio nei 150 mq al Sol&Agrifood con un ricco calendario di appuntamenti. E’ stato presentato questa mattina, presso THE BOX a Roma, il programma della partecipazione della Regione Lazio, in collaborazione con Arsial ed Excellence, ai prossimi Vinitaly e Sol&Agrifood in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. Una importante occasione in cui Il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio e con un ricco calendario di appuntamenti, illustrato dall’Assessora Agricoltura, Promozione della filiera e della cultura del cibo, Enrica Onorati, insieme alle assessore al Turismo, Valentina Corrado, e alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi, e al presidente di Arsial, Mario Ciarla. A moderare l’incontro, Pietro Ciccotti, founder di Excellence, alla presenza di rappresentanti delle associazioni di categoria, istituzionali, scuole alberghiere, ristoratori e proprietari di enoteche del territorio regionale.
Fonte: TG24.info.
Finisce un’era in Borgogna: Aubert de Villaine lascia la guida di Domaine de la Romanée-Conti.
Alla co-gestione della cantina più celebrata del mondo il nipote Bertrand de Villaine, insieme a Perrine Fenal. Finisce un’era in Borgogna: Aubert de Villaine co-proprietario di una delle cantine più prestigiose del mondo, Domaine Romanée-Conti, icona della Borgogna, e protagonista dell’ultimo mezzo secolo di uno dei territori più storici ed importanti nel panorama mondiale, secondo fonti di stampa internazionale, ha lasciato il suo incarico nella tenuta, sostituito dal nipote, Bertrand de Villaine, nominato co-manager della tenuta in dicembre 2021.
Fonte: WineNews.
Vino: da energia a materie prime 1,1 mld di costi in più.
E’ salato il conto che sta per abbattersi sulla filiera vitivinicola italiana che dovrà pagare oltre 1,1 miliardi di euro a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime. Una vera tempesta dei prezzi che intaccherà la redditività delle imprese e rischia di comprometterne anche la capacità competitiva sui mercati internazionali. È quanto emerge dallo studio Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari ‘Vino, La febbre dei costi’. “Un carico aggiuntivo sulla redditività delle imprese che andrà a erodere i loro margini, compromettendone anche la loro capacità competitiva sui mercati internazionali”, ha detto il Coordinatore Vino di Alleanza, Luca Rigotti, spiegando che il calcolo si basa sui 13,6 miliardi di fatturato 2021 della filiera e su una variazione del 10,5% dei costi di produzione tra febbraio 2021 e lo stesso periodo 2022.
Fonte: ANSA.it.
“Per fermare gli aumenti del vino stop alle bottiglie di vetro”.
La presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini, lancia la proposta di autorizzare materiali diversi per imbottigliare. Un aumento del prezzo dei vini sarà inevitabile. A meno che non vengano autorizzati materiali diversi nei disciplinari di produzione e non si imbottigli, ad esempio, con alcuni tipi di cartone o di plastica. A lanciare l’allarme è Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo (l’associazione che riunisce i consorzi lombardi del vino), intervistata dall’AGI. L’aumento dei prezzi e la guerra “destano grandissima preoccupazione. Dopo due anni di pandemia abbiamo una ripresa della domanda, ma in questo momento il problema è l’acquisto materiali che per mondo vino sono indispensabili, come il vetro, i cartoni”, denuncia Prandini. A bocce ferme, continua la presidente, “degli aumenti saranno inevitabili sul prezzo finale. Il vetro da marzo ad aprile aumenta del 12%. Ci è stato comunicato con un mese di preavviso, quando il mercato è già uscito con i listini del 2022. È evidente che la filiera dovrà proteggersi. Non c’è alternativa al vetro. Se il disciplinare dice che il tuo vino è Lugana doc o Garda doc solo se imbottigliato in vetro, bisogna cambiare il disciplinare e non si fa in un giorno”. Si potrebbe, suggerisce Prandini, “autorizzare delle soluzioni, utilizzando in via sperimentale materiali diversi”.
Fonte: AGI.
Energia e crisi Ucraina, per il vino italiano il conto è salato: 1,1 miliardi di euro.
Lo studio di Censis e Alleanza Cooperative Agroalimentari analizza la “febbre dei costi”: per le cantine italiane una netta riduzione dei margini. E parte degli aumenti si riverserà sui clienti. L’allarme rincari per il boom dei prezzi dell’energia e delle materie prime raggiunge anche la filiera vinicola italiana. Il rischio è di un impatto pesante che intaccherà la redditività delle imprese e la loro capacità competitiva sui mercati internazionali. Contribuiscono in modo sostanziale all’incremento dei costi di produzione le componenti dei prodotti energetici, che hanno fatto segnare tra febbraio 2021 e febbraio 2022 un +31,4% medio annuo, con un incremento dei carburanti pari al 38,3%, quello dell’energia elettrica del 16,7% e quello dei lubrificanti addirittura del 70%. Fra i fattori produttivi utilizzati nella coltivazione, fertilizzanti e concimi hanno visto crescere il livello del 32,3%. Pesa però anche l’aumento dei costi di materiali come vetro (+8,5%), sughero (+9,4%) e imballaggi (tra il +24 e il +30%).
Fonte: La Repubblica.
Vino, dai rincari per energia e materie prime extracosti per 1,1 miliardi.
Extracosti da oltre 1,1 miliardi di euro per la filiera vitivinicola italiana a causa dell’incremento dei costi dell’energia e delle materie prime, una constante erosione del reddito dei produttori e il rischio concreto di perdere competitività soprattutto sui mercati internazionali. A crescere è ogni singola voce di costo: imballaggi, vetro, sughero, fertilizzanti, concimi, trasporti, carburanti e soprattutto energia elettrica. E non solo i prezzi sono alle stelle, ma si registra una sempre più grave carenza e lentezza negli approvvigionamenti. Per questo, alla luce degli incrementi dei costi, la filiera vitivinicola ritiene opportuno uno spostamento nei tempi dell’applicazione delle regole europee sulla sostenibilità, a partire dal Farm to Fork e chiede decisione un intervento europeo sui costi dell’energia, metterndo un tetto condiviso al prezzo dell’energia e del gas e valutando la possibilità di svolgere il ruolo di acquirente unico sul mercato. È quanto emerso oggi dallo studio Censis-Alleanza Cooperative Agroalimentari Vino, “La febbre dei costi” presentato a Roma. Il fatturato 2021 della filiera è pari a 13,6 miliardi di euro. Applicando a questo dato la quota del 78,4% dei consumi intermedi necessari alla produzione, si determina il valore dei consumi intermedi della filiera in 10,7 miliardi per il 2021.
Fonte: L’Opinionista.
10 cose che la moda e il vino hanno in comune.
Il mondo vitivinicolo e quello sartoriale si sono sempre affascinati a vicenda, incuriositi, annusati (per restare in tema) ma mai si erano uniti come sta accadendo da qualche mese a questa parte. E finalmente verrebbe da dire. Questi due settori di punta del made in Italy hanno molto in comune e la loro sinergia ha tutte le carte in regola per sviluppare una vasta eco mondiale. Si guardi ad esempio al la collaborazione fra lo storico brand enologico Donnafugata e la casa di moda di Dolce&Gabbana. I due stilisti hanno recentemente disegnato quattro etichette prodotte dalla cantina con sede a Marsala (TP): il Rosa (rosato etneo da uve Nerello Mascalese e Nocera), l’Etna Bianco Isolano (Carricante in purezza), l’Etna Rosso Cuordilava (da sole uve Nerello Mascalese) e il Tancredi (storico blend di Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola e Tannat, prodotto nella zona di Contessa Entellina).
Fonte: Agrodolce.
I soldi non fanno la felicità, ma il vino costoso sì.
I super ricchi puntano su bottiglie e etichette di valore. Tra gli investimenti nel lusso, il settore vitivinicolo ha registrato la crescita più alta. Nft e edizioni limitate fanno presagire un’ulteriore crescita della performance di questo mercato. Non c’è crisi per il vino pregiato: secondo il Knight Frank Luxury Investment Index, il settore ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 (+16%) con un boom del +137% negli ultimi 10 anni. Basti pensare che l’indice di riferimento Liv-ex 100 nel 2021 ha registrato un +23%, in crescita anche a gennaio 2022 (+1,8%). Secondo Luigi Sangermano, imprenditore del lusso e AD di Laurent-Perrier Italia: “Stiamo parlando di un mercato sicuro, poco volatile e con un grande potenziale di rendimento che non risentirà delle problematiche legate al tragico conflitto tra Russia e Ucraina”. Nuovo impulso agli investimenti anche dal mercato delle bottiglie NFT su blockchain.
Fonte: Linkiesta.
Il vino italiano alle prese con il forte aumento dei costi, tra mercato interno ed export.
A WineNews le riflessioni di Andrea Toma, direttore di ricerca del Censis, che ha analizzato il momento insieme ad Alleanza delle Cooperative. A WineNews le riflessioni di Andrea Toma, direttore di ricerca del Censis, che ha analizzato il momento insieme ad Alleanza delle Cooperative. “Questi aumenti concentrati nel tempo di energia e materie prime metteranno a rischio i margini e la sopravvivenza di molte imprese. È uno scenario inatteso. Ci saranno effetti sulla domanda interna, sui consumi e sulle esportazioni, con attese che andranno ridimensionate”.
Fonte: WineNews.
STAMPA ESTERA
Un investissement de 20 millions d’euros pour abriter les équipes Vigne et Vin à Montpellier.
Laurent Torregrosa, directeur de l’Institut des Hautes Etudes de la Vigne et du Vin (IHEV), ve.lt assembler chercheurs, enseignants, etidiants, entreprises travaillant sur les différentes structures de recherche sur la vigne et le vin dans un mène bátiment. (Crédits . J. Kändier) Michèle Trévoux pour mettre en valeur l’expertise montpelliéraine en recherche et formation sur la vigne et le vin, un nouveau bätiment verra le jour à l’horizon 2025 sur le site de l’Institut Agro. Un investissement de 20 millions d’euros. A Montpellier, la recherche et l’enseignement sur la vigne et le vin ne date pas d’hier. L’expertise des chercheurs montpelliérains s’est particulièrement illustrée à la fin du 19e siècle, lorsqu’un de ses chercheurs a trouvé la solution pour lutter cortre le phylloxera, fléau qui a ravagé le vignoble français. Aujourd’hui encore, la métropole montpelliéraine concentre une forte population de chercheurs et d’enseignants dédiés à cette filière viticole : près de 300 personnes travaillent sur les thématiques de la vigne et du vin, que ce soit à l’Institut Agro (Institut national d’enseignement supérieur pour l’agriculture, l’alimentation et l’environnement, anciennement Montpellier SupAgro), l’Inrae, l’Université de Montpellier ou l’Institut français de la vigne et du vin (IFV).
Fonte: Tribune.
Pourquoi ce viticulteur de 60 ans n’a pas encore transmis son exploitation.
Dans ce village de Charente-Maritime, l’activité est concentree autour de la viticulture pour la production du Cognac- (Crédits Maxime Giraudeau) Maxime Giraudeau, en Charente-Maritime. En Charente-Maritime, un viticulteur de 60 ans approche de la retraite, sans avoir pu transmettre ses terres comme il l’aurait voulu. Un exemple qui illustre la difficulté des agriculteurs à se séparer totalement de Ieurs exploitations. Avec la terre, vient aussi un socle de valeurs. Les ouvriers s’affairent à travers les rangs de vignes. C’est la saison de la taille dans le vignoble du Cognaçais. Sur ces plaines charentaises silencieuses, seuls résonnent les petits moteurs des sécateurs électriques. Deux tailleurs sont à la manoeuvre sous le ciel gris, pour redonner forme à la vigne avant qu’elle ne bourgeonne au printemps. ‘Philippe?* Oui on le connalt. On a entendu que ses neveux doivent reprendre’, croit savoir l’un. Dans un village de 400 habitants, pour une vingtaine de vrticulteurs, les nouvelles de clocher, on adore ça. A quelques centaines de mètres de là, une grande bâtisse en pierre surplombe les hectares de vignes alentours. Sur le portail d’entrée, les initiales du premier propriétaire de la maison, entrée dans la famille depuis quatre générations. Son actuel occupant nous renseigne : ‘%e vais vendre une partie de mes vignes à des neveux’. Cette fois, la rumeur s’accorde avec la réalité.
Fonte: Tribune.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.