News Vitivinicole e tenute agricole di martedì 29 marzo 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 29 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

“Gusta il vino, senti il Lazio”, 58 produttori e scorci turistici dalle province in mostra a Verona dal 10 al 13 aprile.
Regione Lazio, presentazione stamane delle assessore Onorati, Corrado e Lombardi “Gusta il vino, senti il Lazio”, 58 produttori e scorci turistici dalle province in mostra a Verona dal 10 al 13 aprile ‘Gusta il vino, senti il Lazio’. È questo il claim con cui la Regione Lazio, in collaborazione con Arsial e Excellence, si presenterà a Vinitaly e SoleAgrifood, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile. È stato presentato questa mattina, presso ‘The box’ a Roma, il programma della partecipazione della regione al più importante salone del vino italiano. Dopo due anni di pandemia che hanno messo a dura prova anche le eccellenze del Made in Italy, il salone di Verona sarà un’importante occasione in cui Il Lazio sarà protagonista con numerosi produttori del vino e dell’olio e con un ricco calendario di appuntamenti per dare un nuovo slancio alla ripresa post-pandemica.

Fonte: L’Inchiesta.

Sale l’attesa per il Vinitaly Faenza ospita Vini ad Arte.
Verrebbe veramente dire vino che passione visti gli eventi in programmi in queste settimane. Se si è appena conclusa la 1a edizione di Sana Slow Wine Fair, organizzata da BolognaFiere sotto la direzione artistica di Slow Food e la collaborazione di FederBio, quasi in contemporanea a Rimini Fiera si è tenuta la 7aa edizione di BeereFood Attraction, anch’essa posticipata rispetto alle date iniziali e proprio oggi c’è l’ultima giornata di apertura. Confermato, invece, “Vini ad Arte 2022”, l’evento firmato dal Consorzio dei Vini di Romagna, in programma in varie location del territorio e nel Museo delle ceramiche di Faenza: appuntamento dal 22 al 24 maggio. E per chi ha vogli di andare all’estero, ricordiamo “Barcelona Wine Week’, fiera di riferimento per il vino spagnolo, con 600 espositori, in programma dal 4 al 6 aprile.

Fonte: Nuova Ferrara.

Export in Russia, lo stop a beni da 300 ? si misura sulla vendita al dettaglio.
Lo stop alla vendita in Russia dei beni di lusso italiani (ed europei) di valore superiore a 300 euro pub valere per il singolo «pezzo» o anche per una confezione contenente più pezzi. Il valore di 300 euro ad articolo va, infatti, riferito al prodotto per come è posto in vendita al dettaglio. Cioè per come è venduto al consumatore finale russo. È quanto emerge da una risposta resa dall’helpdesk della commissione europea a un quesito posto dal ministero degli affari esteri italiano su cosa si debba intendere per «articolo/ltem». Il regolamento 2022/428 del Consiglio Ue del 15 marzo 2022 — modificando l’art. 3 del regolamento n. 833/2014 – ha fissato nuove sanzioni alla Russia, stabilendo, in particolare, che il divieto di esportazione verso quel paese si applichi ai beni di lusso elencati nell’allegato XVIII del regolamento 833/14, nella misura in cui il loro valore sia superiore a «300 euro per articolo, salvo diversamente specificato nell’allegato».

Fonte: Italia Oggi.

In vino veritas – La Malvasia per un brindisi alla nuova primavera.
È questa la stagione dei fiori; la natura s’adorna delle essenze sue più fragranti evitali. Lasciate perdere le dispute dei meteorologi (pure importantissime, sia chiaro) sulle siccità, i ritardi, il clima pazzo. Preferisco pensare la Primavera come Sandro Filipepi in arte Botticelli con i significati esoterici compresi. Sento desiderio di un vino, oserei dire, di passaggio. Che faccia da ponte tra le consistenze dei rossi amici dell’inverno e l’urgenza di fresche, stimolanti fragranze. Lo trovo questo vino nella terra forse più vocata ai bianchi. Tra i tanti, tutti eccelsi, che il Friuli Venezia Giulia offre con inflessioni territoriali assai caratteristiche, vado sopra Cormons a cercarne uno che «sgorga» da un’oasi di natura. Non a caso si chiama Ronco dei Tassi. Stanno le vigne di Fabio e Daniela Coser al limitare del parco di Plessiva e li da 33 anni conducono la loro azienda con ostinata, felice passione per il vino. Fanno bottiglie sentimentali e consonanti col naturale che è cosa assai diversa, più complessa e meno di marketing che scrivere in etichetta: vino naturale.

Fonte: La Verita’.

Affari di donne L’azienda vinicola velenosi, dal nulla al top nelle Marche.
Master alla bocconi, un bello stipendio all’estero e un fidanzato Ma ho lasciato tutto Sabrina Quartieri Due donne legate dal vincolo di sangue e dalla passione per il vino, ma con attitudini radicalmente opposte: creativa e “folle’, Angela; logica e razionale, Marianna. Sono madre e figlia, entrambe a capo della cantina ‘Velenosi”, un’azienda al femminile di Ascoli Piceno che si sta facendo spazio nel campo dell’enologia, storicamente dominato dagli uomini. Eppure, i risultati arrivano, nonostante lavorare in famiglia non sia sempre facile. ANGIIA Ho iniziato da sola a 20 anni, senza un’esperienza Ma ho studiato molto «Soprattutto se i genitori hanno una personalità un po’ ingombrante, come mia mamma», racconta Marianna, entrata in azienda dopo un master alla Bocconi e un’esperienza lavorativa all’estero.

Fonte: Leggo.

Più qualità e nuovi mercati La sfida lombarda al Vinitaly.
Dal 10 al 13 aprile a Verona Più qualità e nuovi mercati La sfida lombarda al VInitaly Per i nostri vini nel 2021 l’export è salito dell’11,8%. Rolfi: «Punteremo sulla promozione». Un export che nel 2021 è risultato in crescita dell’11,8% rispetto al 2020. Una qualità al top in Italia, con oltre il 90% di vini a Denominazione di qualità, per un totale di un milione e 102 mila ettolitri tra Docg, Doc e Igt prodotti nella vendemmia 2021. E una presenza a Vinitaly che promette di essere una delle più significative tra quelle regionali, grazie a un padiglione di 3 mila metri quadrati nel quale saranno riuniti tutti i consorzi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio vitivinicolo lombardo. Sono questi i numeri con cui i vini lombardi si preparano a sbarcare a Vinitaly 2022, il Salone intenazionale dei vini e dei distillati che andrà in scena a Verona dal 10 al 13 aprile. Dopo due anni di sospensione (2020 e 2021) e dopo la parentesi “light” della Special Edition dello scorso ottobre, la manifestazione toma a pieno regime.

Fonte: Libero Quotidiano Milano.

In vino veritas.
Quell’eleganza scoperta da Cavour Una delle aziende piemontesi di più antica tradizione vitivinicola, la cui nascita si deve a Camillo Benso Conte di Cavour, talmente appassionato dei vini di Borgogna da volerli replicare in patria. Il progetto si realizzò con il prezioso contributo di Louis Claude Oudart, enologo della Reale Società Agraria di Torino, il quale si concentrò sulla varietà Nebbiolo che cresceva rigoglioso nelle tenute di Carlo Tancredi Falletti e sua moglie Juliette Colbert: i Marchesi di Barolo. Circa un secolo fa l’azienda fu acquistata dalla famiglia AI.CHk. In Note di mirtilli avvolgenti come un salice Tradizionalmente, in questi territori, i tralci del salice (salco), per via della loro flessuosità e reperibilità, venivano utilizzati per legare le viti.

Fonte: Messaggero.

Renzo Rosso, altro sorso di amarone: sale al 10% nel capitale di Masi agricola – Renzo Rosso al 10% dei vini Masi.
Ha comprato in borsa un altro 2,5%, rafforzandosi nella società della Valpolicella dei fratelli Boscaini Sironi a pagina 15 Renzo Rosso al 10% dei vini Masi di Lucio Sironi Renzo Rosso, patron di alcuni brand della moda tra cui Diesel, si rafforza nella Masi agricola dei fratelli Boscaini, società vinicola veronese produttnce tra gli altri di apprezzati amaroni, rilevando sul mercato un altro 2,5% del capitale salendo così al 10%, quarto socio doro i tre fratelli, Sandro (presidente e ad), Marion e Bruno, titolar ciascuno di una quota del 24,5%. Le nuove azioni sono state rastrellate da Rosso sul mercato al prezzo medio d 4,8 euro per un investimento di 3,86 milioni. Rosso, che ha cominciato a comprare azioni Masi un paio di anni fa in occasione dell’uscita dal capitale del fondo Alcedo, non è l’unico ad aver messo un piede nella società.

Fonte, Mf.

Quel Picolit che non ti aspetti.
Anche nel mondo del vino c’è chi segue strade tracdate e chi invece tenta nuovi percorsi. Come nel caso della cantina Aquila del Torre condotta da Claudio e Michele Ciani, una piccola azienda con 18 ettari di vigneto circondati dai boschi nelle colline nord orientali del Friuli. Qui, accanto a vini già consolidati e sperimentati, come il Friulano e il Refosco, i due proprietari hanno seguito una via diversa per il loro Oasi, prodotto con uve Picolit che non sono state fatte appassire come tradizione vuole, e un Sauvignon che spiazza completamente chi si aspetta di trovare nel bicchiere la tipicità del vitigno. Partiamo da quest’ultimo (annata 2019), presentato in degustazione al ristorante Untitled a Roma (via Monte della Farina 53). Al naso si avverte subito lo «straniamento» con note di pesca gialla, mela, cedro e tanta mineralità che poi si ritrova anche in bocca.

Fonte, empo.

Lambrusco penalizzato – «Il boom dei costi penalizza il Lambrusco».
«Il boom dei costi penalizza il Lambrusco» Le tensioni su energia, materiali e trasporti e la guerra in Ucraina incidono pesantemente sul settore vinicolo emiliano «Da questo grave difficoltà può nascere l’opportunità di compallare la filiera. Sono rincari importanti, a volte non giustificati, quelli che le aziende della filiera produttiva del vino, nelle province di Modena e Reggio Emilia ma non solo, si sono trovate a dover affrontare negli ultimi mesi. Dall’energia elettrica al gasolio, dalle spedizioni ai materiali necessari per confezionamento e imballaggio, dai prodotti necessari per la coltivazione ai trasporti, con il costo del nolo dei container che ha subito una fortissima impennata: sono solo alcune delle aree più critiche che stanno avendo un grande impatto sui conti economici dei diversi attori della filiera. Talvolta, in aggiunta a tariffe notevolmente più alte, le cantine si trovano inermi di fronte all’impossibilità di reperire materiali necessari per garantire la corretta realizzazione e consegna del prodotto finito.

Fonte, Gazzetta di Reggio.

La magia delle Langhe nel Barolo di Palladino.
A poche centinaia di metri di distanza nascono due vini diametralmente opposti, ovvero i cru di Serralunga e Parafada La cantina fondata nel 1971 (la due cugini Uve affinate in botte e un anno in bottiglia Sapete quale è il segreto della qualità altissima del vino che si fa nelle Langhe? In una parola, il terroir. Lo so, è un francesismo, ed è anche difficile da tradurre, ma a volte succede che il termine perfetto per definire qualcosa sia stato coniato in un’altra lingua, e allora l’unica cosa che possiamo fare è usarlo in maniera appropriata. Cosa vuol dire terroir? In pratica, tutte le caratteristiche che rendono un vino diverso da un altro. Clima, sottosuolo, altitudine, allevamento delle piante e, alla fine, ovviamente, anche le uve. Se dovessimo eleggere il “re” della viticoltura italica sarebbe una gara a due, tra il Sangiovese e, ovviamente, il Nebbiolo.

Fonte, Nuova Ferrara.

L’Ornato del 2018 si fa amare per l’incredibile persistenza.
La principale caratteristica permette di abbinare questi rossi ai piatti tipici della cucina piemontese a partire dalla guancia brasata Eccoli all’assaggio, le due anteprime di Parafada e Ornato 2018. Il primo vino ha naso più d’impatto, più socievole, è sfaccettato, piccoli frutti rossi, una bella nota di menta valdostana, una sfumatura salino-sapida sul finale. L’Ornato invece è più ermetico e riservato, mirtilli, poi sottobosco ed eucalipto, la bocca poi e domenica, Maurilio, Margherita, Alessandro, Veronica e Matteo è muscolare, presenta tannini salati, con bellissimo ritorno balsamico a chiudere. Tutti e due hanno la caratteristica comune della persistenza. È incredibile, lunghissima, in entrambi i casi con finale mentolato. Sono vini d’impatto, che non scivolano via, sono come amici sui quali puoi contare, sempre.

Fonte, Nuova Ferrara.

Siccità, ortaggi a rischio rincaro – Irrigazione artificiale per viti e olivi. Lo spettro del rincaro sugli ortaggi.
Sos degli agricoltori: «Mancano invasi comprensoriali» Marcello alle pagine ºe3 Irrigazione artificiale per viti e olivi Lo spettro del rincaro sugli ortaggi La Cia lancia l’allarme: «Anche le piogge previste nei prossimi giorni daranno un sollievo temporaneo» E indica la soluzione per uscire dall’emergenza: invasi comprensoriali per la raccolta dell’acqua piovana. «Dobbiamo mirare a un progetto comprensoriale» I viticoltori hanno dovuto ricorrere all’irrigazione artificiale per permettere alle barbatelle di sopravvivere; stessa cosa hanno dovuto fare gli olivicoltori per non pregiudicare la prossima fioritura e dunque il raccolto. Una situazione complicata, quella cui devono far fronte gli agricoltori spezzini: non bastavano gli aumenti del gasolio e degli altri materiali utilizzati, che hanno praticamente azzerato i margini di guadagno su molte delle produzioni, ma da mesi è anche la mancanza d’acqua a far perdere il sonno a chi lavora la terra.

Fonte, Nazione La Spezia.

Bando della Regione per la riconversione dei vecchi vigneti.
L’uva appena raccolta è stata caricata su uno dei trenini a cremagliera che solcano le Cinque Terre Bando della Regione per la riconversione dei vecchi vigneti Si potrà smantellare quelli improduttivi e realizzarne di nuovi I produttori locali: «È una opportunità per chi vuole investire». Un bando per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, con la possibilità di reimpiantare nuove barbatelle e recuperare così i terrazzamenti alle Cinque Terre. La Regione Liguria ha indetto il bando per la campagna 2022 e 2023, con l’obiettivo di aumentare la competitività dei produttori liguri di vino, attraverso il finanziamento di interventi che permettano di rinnovare e potenziare gli impianti viticoli già esistenti. Con questo progetto, già avviato anche in passato, i produttori delle Cinque Terre e del resto della provincia, potranno smantellare i vecchi vigneti, non più produttivi e quelli a scarso rendimento, per impiantare vigne nuove.

Fonte, Secolo XIX La Spezia.

I Consorzi lombardi fanno sistema: qualità e mercati internazionali. Nel 2021 export +11,8%.
II Vinitaly è alle porte (dal 10 al 13 aprile) e i vini lombardi sono pronti a occupare un padiglione da 3mila metri quadrati della fiera di Verona in cui saranno ospitati tutti i consorzi regionali sotto il titolo “Lombardie; una straordinaria esperienza di gusto”..

Fonte, Avvenire Milano.

Vino, export da record Ma la guerra fa paura.
Balzo in avanti delle esportazioni, valore complessivo 285 milioni, il vino lombardo in un anno è cresciuto sui mercati esteri dell’11,8%. «In un contesto di incertezza globale e di evidenti difficoltà per le aziende fra caro energia e conseguenze del conflitto in Ucraina, il comparto sceglie di puntare su qualità e promozione, sia sul mercato interno che a livello internazionale», dice Fabio Rolfi, assessore regionale all’agricoltura. Per i consorzi arriva la vetrina a Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile: un padiglione di 3mila metri.

Fonte, Giorno Lombardia.

Vinitaly, l’Oltrepo vede aumentare le cantine presenti.
Uno spazio espositivo di 3.000 metri quadrati dedicato alla promozione dei tredici Consorzi del vino lombardi con iniziative e degustazioni. È il Padiglione Lombardia, presente all’edizione 2022 del Vinitaly, grazie all’impegno di Regione, Unioncamere Lombardia e Ascovilo. «In un contesto di incertezza globale e di difficoltà per le aziende agricole, per i rincari energetici e il conflitto in Ucraina, il mondo del vino lombardo sceglie di puntare su qualità e promozione» ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, ieri alla presentazione a Milano. «C’è voglia di riprendere le degustazioni in presenza per tornare alla normalità» ha commentato il direttore del Consorzio Oltrepo, Carlo Veronese.

Fonte, Provincia – Pavese.

Terre Lariane Al Vinitaly il consorzio comasco.
La rassegna Alla manifestazione parteciperanno i consorzi lombardi, forti di un export cresciuto dell’11,8% Anche il Consorzio Vini Igt Terre Lariane sarà al prossimo Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile, insieme a tutti i consorzi della Regione Lombardia, prima regione agricola d’Italia e forte di un incremento delle esportazioni di vino con un valore da 285 milioni di euro e un +11.8% del 2021 sul 2020. Lo ha annunciato l’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi Fabio Rolfi ieri mattina a Palazzo Lombardia nel presentare le iniziative del Padiglione Lombardia da 3mila metri quadrati, con spazi dedicati a tutti i consorzi lombardi. Le provincie di Como e Lecco esprimono insieme il consorzio Igt Terre Lariane. Il 90% del vino prodotto in Lombardia è a Denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.

Fonte, Provincia Como.

Alba brinda con Vinum.
Le date: 23, 24 e 25 aprile 1 30 aprile e 1° maggio 1 7 e 8 maggio 2022 ALBA BRINDA CON VINUM. Presentato l’evento che propone i grandi vini del Piemonte protagonisti nei tre weekend della 44a edizione profumi inebrianti, colori e riflessi che vanno dal giallo verdolino al rosso aranciato, leggerezza e voglia di godere di una manifestazione di altissimo livello: i grandi vini del Piemonte tornano protagonisti, nelle colline di Langhe e Roero, per la 44a edizione di Vinum. L’appuntamento per tutti gli enoturisti e i wine lovers è per tre weekend di metà primavera – da sabato 23 a lunedì 25 aprile, sabato 30 aprile e domenica 1° maggio e nel fine settimana del 7 e 8 maggio – nella Città di Alba, che scaldando i motori in vista della Global Conference on Wine Tourism si trasformerà nella più grande enoteca a cielo aperto d’Italia.

Fonte, Piazza Grande.

Tra gradite conferme e piacevoli novità, ecco i punti salienti di questa 44a edizione.
Nell’ideale percorso alla scoperta delle proposte enologiche della kermesse, Palazzo Mostre e Congressi “G. Morra” di piazza Medford giocherà un ruolo di primo piano, ospitando “I grandi vini rossi delle Langhe”, a partire dagli iconici Barolo DOCG e Barbaresco DOCG, grazie alla collaborazione con il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Piazza Bubbio, davanti all’ex tribunale, vedrà nuovamente protagonista il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani con “I vini bianchi delle Langhe”, accompagnati dallo street food proposto dal Borgo Moretta e dall’Associazione Macellai Albesi. Ad arricchire l’offerta di piazza Rossetti, il Consorzio di tutela Roero insieme al Consorzio del Vermouth di Torino e all’associazione Cantine di Alba, degustando le proposte gastronomiche dei Borghi del Fumo, Santa Rosalia e Santa Barbara.

Fonte, Piazza Grande.

Scuole Enologiche in gara al Vinitaly coni migliori vini.
Saranno in concorso sob vini ad indicazione geografica » Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura analisi dell’Economia Agraria di Ricerca Viticoltura ed Enologia organizza, in nome e per conti) del Ministero delle Politiche agricole. alimentari e forestali, il “Concorso Enologico Istituti Agrari d’Italia”. con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Possono partecipare unicamente i vini a “Denominazione di origine controllata e garantita”, a “Denomina Acme di origine controllata’; a indicazione geografìca tipica” e i vini “Spumanti di qualità” prodotti diretta mente e unicamente (intera fìliera) dagli Istituii di Istruzione Tecnica e Professionale con indirizzo agrario e agroalimentare; oppure direttamente dagli Istituti.

Fonte, Corriere di Alba.

Russia: arriva to stop all’export dei vini.
Para un duro colpo per i Russi o per l’Italia’ Lo sapremo presto. Intanto le parole di Ursula Von Ier I.cyen. presidente della commissione l’eu, lanciano l’ennesimo allarme tra i produttori: ., Vieteremo l’esportazione di qualsiasi bene di lusso dell’Ue dai nostri Paesi verso la Russia. come un colpo diretto al relite russa. Coloro che sostengono la macchina da guerra di Putin non dovrebbero più essere in grado di godere del loro sontuoso stile di vita mentre le bombe cadono su persone innocenti in Ucraina•. Dunque, ancora sanzioni che diventano sempre più ampie.

Fonte, Corriere di Alba.

Il vino “buono, pulito e giusto” di scena a Sana Stow Wine Fair.
Il Piemonte sarà tra gli indiscussi protagonisti della prima edizione di Sana Slot Wine Fair.

Fonte, Corriere di Alba.

Un 2021 da incorniciare: il vino italiano si conferma superpotenza mondiale.
Crescita a doppia cifra per le esportazioni che raggiungono la quota del 12,4% e raccoglie circa 6.7 miliardi di utile. Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo. II 2021 si chiude infatti in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro e una bilancia commerciale, tra le più importanti del made in Italy, che segna un attivo di quasi 6,7 miliardi di curo. Lo annuncia l’Osservatorio Uiv Vinitaly Ismea, che ha elaborato i dati rilasciati oggi da Istat sull’export nei 12 mesi 2021. Secondo l’analisi il vino tricolore (22,2 milioni di ettolitri esportati, + 7,3%) consolida il ruolo di superpotenza enologica grazie in particolare alle proprie produzioni Igp, che fanno meglio della media generale (+15,8% in valore) con gli spumanti (+25,3%) che grazie all’ennesimo exploit del Prosecco (+32%) doppiano il pur lusinghiero incremento dei vini fermi (+12,3%).

Fonte, Corriere di Alba.

Dopo 2 anni di stop torna Vinum. Attesi ad Alba 400 produttori con 700 etichette.
Ci siamo. Dopo due anni di penitenza” ad Alba torna la primavera del vino, con la 44′ edizione di Vinum. L’appuntamento per tutti gli enoturisti i wine lovers si terrà per tre fine settimana da sabato 23 aprile a domenica 8maggio.

Fonte, Corriere di Alba.

Premio Gavi. Il Brunello di Montalcino vincitore dei 2022: parla in 4 lingue.
Consorzio Bolghen: Giacomo Bertolommei, Consorzio vino Brunello: Maurizio Montobbio, Gavi, e Carlo Alberto Panont. Garda Premio Gavi Il Brunello di Montalcino vincitore dei 2022: parla in 4 lingue La consegna del riconoscimento da parte del Consorzio Tutela del Gavi è accompagnata da uno studio sulla comunicazione Internazionale Castellania Casa Coppi: tra novità e amarcord • Casa Coppi, sabato 26 marzo, alle 11, apre la stagione turistica con il Premio “Wlecome Castellania”. «Quest’anno diremo grazie a Sylvan Adams, magnate ebreo canadese, – dice Massimo Medano, presidente del Consorzio “Terre di Coppi”-che crede nello sport come messaggio di pace. A lui affideremo il mandato di “Ambasciatore di Casa Coppi nel mondo”.»

Fonte, Novese.

Quei vini buoni puliti e giusti in fiera a Bologna – Bologna celebra i vini buoni, puliti e giusti che rispettano la terra.
Si chiude oggi la prima edizione di Sana Slow Wine Fair tra appelli alla sostenibilità e clima di festa anche fra i produttori di Langa e Roero Bologna celebra i vini buoni, puliti e giusti che rispettano la terra. Assaggi impegnati, tanta passione e un buon clima di festa. Sono queste le sensazioni che si respirano alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la nuova manifestazione lanciata da Slow Food che si chiude oggi a BolognaFiere dopo tre giorni intensi di degustazioni e approfondimenti con oltre 500 cantine provenienti da 19 Paesi, tra cui una buona delegazione di vignaioli di Langa e Roero. Se l’obiettivo era quello di uscire dai soliti schemi fieristici per affermare che il vino che non è soltanto Pil, ma economia relazionale e simbolo della transizione ecologica, possiamo dire che è stato ampiamente raggiunto. Lo ha dimostrato il messaggio lanciato durante l’inaugurazione da Carlo Petrini e don Luigi Ciotti.

Fonte, Stampa Cuneo.

Siddùra acquista 12 ettari e amplia la sua cantina.
La tenuta “Cilistrone” ingrandisce le superfici vitate e crea opportunità di lavoro Nei 600 nuovi metri quadri della struttura è ospitata un’innovativa barricaia di Sebastiano Depperu. Crescono la cantina e la superficie coltivata per Siddùra. L’azienda di Luogosanto acquista un’altra tenuta agricola, “Cilistrone”, dodici ettari vitati si aggiungono già alla vigna originale, ampliando inoltre di ben 600 metri quadri le strutture. È in vista un aumento della produzione, dunque, per un’azienda al top in Italia per la qualità dei suoi vini e con un palmarès ricco di premi nazionali e internazionali. L’azienda guidata da Massimo Ruggero ha deciso di investire nella tenuta che si trova anch’essa nel Comune di Luogosanto, a pochi chilometri dalla cantina madre, e che entra a far parte della famiglia Siddùra. Il sogno di ogni produttore di vino è poter crescere e quello di Siddùra è un investimento che rientra nei suoi piani di sviluppo.

Fonte, Nuova Sardegna.

La Boigheri Doc torna a Vinitaly con uno squadrone di 45 aziende.
Binda: «Dopo due anni di assenza forzata è un piacere» A Verona anche Suvereto con la novità del Cabernet Franc. La Bolgheri Doc si presenta al Vinitaly con un nuovo stand, più grande, che permetterà anche ai singoli produttori di avere delle postazioni più esclusive per gli assaggi rivolti agli operatori del settore. Fino agli anni passati infatti si poteva degustare solo fissando un appuntamento, quest’anno si potrà invece circolare con più libertà nonostante le restrizioni dovute alla pandemia ancora in corso. «Dopo due annidi assenza forzata è un piacere tornare a Vinitaly e promuovere i nostri vini in prima persona — spiega il direttore del Consorzio Riccardo Binda -. Per l’edizione di Vinitaly 2022 abbiamo ottenuto uno stand (9C08) di maggiore metratura, che, oltre a consentirci di ospitare le degustazioni per i giornalisti e il trade come negli anni passati, ci darà modo di dare uno spazio autonomo alle aziende che ne hanno necessità, soddisfacendo così sia le esigenze degli ospiti che dei nostri soci.

Fonte, Tirreno Cecina-Rosignano.

Una panchina gigante per far conoscere al mondo il piccolo vigneto Laste rosse.
La panchina gigante immersa nei vigneti del Groppello in val di Non è la numero 132 del circuito Big Bench Community Project, la prima del Trentino-Alto Adige. Costruita e posta in opera un anno fa da Silvia e Pietro Pancheri, proprietari della cantina Laste rosse nel Comune trentino di Novella, ha l’obiettivo di portare qui turisti e appassionati di vino per far loro scoprire «non solo la fragile bellezza di questo territorio, ma anche la realtà della coltivazione a quota 750 metri di questo vitigno particolare», spiegano. Già 10.000 persone, stima Pancheri, sono salite sul manufatto di un luminoso color giallo limone per farsi fotografare sullo sfondo della vallata. I visitatori sono attratti anche dal wine trekking di circa 2,5 chilometri che dal centro della frazione di Romallo attraversa meleti e vigneti – punteggiati di cartelli illustrativi dell’ambiente circostante e delle specie coltivate — per poi condurre alla cantina Laste Rosse per una degustazione.

Fonte, Corriere del Trentino.

Un’asta per aiutare l’Ucraina alla Vetrina dell’Amarone.
Nel complesso Mosconi Bertani di Novare ad Arbizzano, grande risposta del pubblico e delle cantine Un’asta per aiutare l’Ucraina alla Vetrina dell’Amarone Ventisette lotti di bottiglie da collezione, pezzi rari o trilogie battuti per cinquemila euro Il ricavato andrà in aiuto di donne e bambini nelle zone di guerra tramite la Croce rossa. Splende il sole sulla vetrina dell’Amarone 2022. Torna a risplendere dopo due anni di buio  a causa dell’emergenza sanitaria, che ha fatto saltare due edizioni di fila, e porta un po di luce e speranza non solo al territorio ma anche alla popolazione ucraina sofferente per la guerra.

Fonte, Arena.

Cantina di Soave Arriva il serbatoio da 100mila ettolitri.
Se ne è discusso in Consiglio. Il Durello svetterà a 12,80 metri: tanto sarà alto il nuovo magazzino serbatoio di Cantina di Soave lungo la strada provinciale 17 a Montecchia di Crosara. L’ampliamento dell’azienda, presente a Montecchia dal 2008, è diventato tema di Consiglio comunale perla necessità di accordare una deroga sulle altezze rispetto a quanto previsto dallo strumento urbanistico vigente che prevede un’altezza massima di 10,50 metri: quest’ultimo tra qualche mese sarà superato dal Piano degli interventi già improntato al superamento di questo ostacolo e la deroga, quindi, non ha altro significato se non consentire all’azienda di procedere speditamente coi lavori.

Fonte, Arena.

Pizzolato compra tenuta in Toscana.
La Cantina Pizzolato, azienda vitivinicola veneta che produce oltre 8 milioni di bottiglie certificate biologiche esportate in oltre 30 paesi nel mondo con oltre 20 milioni di fatturato 2021, ha acquisito la tenuta in Toscana “Casale III” della famiglia Borella, che dagli anni ’70 ha avviato una viticultura biologica di Chianti Colli Senesi e olio extravergine di oliva. «L’incontro con Giovanni Borella – racconta Settimo Pizzolato – si è caratterizzato fin da subito per un profondo e autentico rispetto di tutto i1 grande lavoro che negli anni è stato svolto in questi meravigliosi vigneti.

Fonte, Gazzettino.

Risultato record a 80 milioni pronti nuovi investimenti.
La storica azienda di Valdobbiadene, fondata nel 1926, nel 2021 ha realizzato un risultato da record a 80 milioni di fatturato (+ 30%) con un valore di ebitda pari al 6,5%. E punta sull’export. sull’evoluzione del mercato italiano e sull’e-commerce. Stanziati 16 milioni di euro per raddoppiare la capacità produttiva, sempre in ottica sostenibile. ll mercato italiano resta fondamentale, l’incremento è del 20%, con ottime performance nel canale Gdo. Valdo Europe ha registrato un +22%, mentre nel Regno Unito si è a + 10%. Nel mercato Nord Americano l’aumento è del 30%.

Fonte, Gazzettino.

Piglio, presentata nuova cantina Massimi con vini di altissima qualità.
In una bella serata nel centro storico è stata anche l’occasione per far conoscere la nuova Dmo tra Piglio e Valmontone. La Dmo tra Valmontone e Piglio parte con la presentazione di un importante cantina della cittadina del nord della Ciociaria che ha presentato ad un vasto pubblico la rinnovata struttura sotto il castello basso e dove sono stati presentati i pregiati vini Massimi. È stata questa, anche l’occasione, da parte del Comune di Piglio rappresentato dal Sindaco Mario Felli e dall’assessore Francesco Fontana (assessore alle politiche agricole) ed altri amministratori di donare ai presenti l’importante libro della storia del loro paese di Massimo Felli.

Fonte, FrosinoneToday.

I ragazzi del centro diurno “Pars” realizzano etichette per la cantina.
Sociale, arte ed enologia unite nel nuovo progetto realizzato dal centro diurno per disabili “Il Ciclamino” di Corridonia, gestito dalla cooperativa sociale “Pars”, insieme alla cantina Bastianelli di Monte San Pietrangeli. Sono circa quindici i ragazzi e le ragazze della struttura che stanno prendendo parte all’attività di ideazione e di realizzazione (a mano) di due etichette, che impreziosiranno altrettante bag in box di vino, uno bianco e uno rosso, del marchio Bastianelli. Il percorso è iniziato qualche settimana fa e vedrà la conclusione nel corso dell’estate. Al termine, una volta che le etichette saranno ultimate, saranno presentate nel corso di un evento speciale, che si terrà all’interno della cantina di Monte San Pietrangeli. “Ancora una volta i nostri ragazzi si sono dimostrati un esempio incoraggiante per tutti – spiega l’assessore alle pari opportunità, Monica Sagretti –. Pur tra mille problemi, affrontano la vita con il sorriso e nonostante tutte le battaglie, ci insegnano che possono comunque donare qualcosa. “L’unica disabilità – prosegue l’assessore – è quella di avere un cattivo atteggiamento nei confronti della disabilità stessa”.

Fonte, Il Resto del Carlino.

Addio a Vito Didonna, imprenditore del settore vinicolo aveva fondato storica cantina a Foggia.
L’ultimo saluto è previsto per il giorno 29 marzo, alle ore 16, presso la Basilica Santuario della Madre di Dio Incoronata a Borgo Incoronata. Nella serata del 27 marzo, all’età di 79 anni, è venuto a mancare Vito Didonna, storico e stimato imprenditore vinicolo del foggiano. Originario di Rutigliano, in provincia di Bari, nei primi anni sessanta si trasferì nel capoluogo dauno dove, assieme alla moglie e ai figli, diede vita ad una nota cantina, che ancora oggi opera sul territorio di Capitanata, coinvolgendo più di un centinaio di soci e fornendo vino alle più note realtà italiane del settore.

Fonte: l’Immediato.

Il “regno” tricolore del Sauvignon? Friuli Venezia Giulia. Cantina di Rauscedo il migliore d’Italia.
Il verdetto del “Concours Mondial du Sauvignon”. 22 medaglie su 31 (e 7 ori su 8) sono made in Friuli Venezia Giulia. Dalla Loira il n. 1 al mondo. Il Sauvignon è una delle varietà più amate e coltivate nel mondo. E la sua migliore espressione italiana viene dal Friuli Venezia Giulia, ovvero il Cantina Rauscedo Sauvignon Venezia Giulia Igt 2020 della Cantina di Rauscedo. E’ il verdetto del “Concours Mondial du Sauvignon”, che ha incoronato la cantina e la regione friulana al vertice italiano per la tipologia. Di 31 medaglie tricolore (di cui 8 d’oro), infatti, 22 (di cui 7 d’oro) vengono dal Friuli Venezia Giulia, compreso lo stesso Sauvignon 2020 della Cantina di Rauscedo, premiato come “Rivelazione Italia 2022”.

Fonte: WineNews.

Il vino di lusso non va in crisi, anzi diventa investimento.
Cresce il settore dei vini di lusso: nonostante la pandemia, la guerra e la crisi economica le bottiglie di alta gamma vendono sempre più, anzi sono usate come investimento. Il vino di lusso non conosce crisi, anzi in momenti di incertezza come quello attuale diventa un investimento, un asset: ovviamente, per chi se lo piò permettere. Stando al Knight Frank Luxury Investment Index il settore del vino pregiato (“fine wine”) è cresciuto del 16% nel 2021,  e addirittura del 137% negli ultimi 10 anni: si tratta degli incrementi più alti nei beni di lusso. E questo in barba agli sconvolgimenti economici e sociali che hanno afflitto il mondo negli ultimi anni: la pandemia, poi la crisi della supply chain, l’inflazione, ora la guerra in Ucraina. Anzi, addirittura il vino diventa un bene-rifugio per i super ricchi.

Fonte: Dissapore.

Vino, in arrivo aumento dei prezzi, e non per colpa della guerra.
L’allarme dell’Uiv, Unione Italiana Vini, è legato all’aumento dei prezzi di vetro e carta più che alla guerra in Ucraina. La crisi e il probabile aumento dei prezzi nel mondo del vino sono legati alla variazione dei costi dei materiali di produzione più che alla guerra in Ucraina: questo però non vuol dire che il problema non esista. Si tratta sempre di crisi congiunturale e non strutturale, ma in seguito a un tavolo commerciale internazionale con più di 70 aziende del settore, arriva l’allarme dell’Unione italiana vini (Uiv). Succede che i produttori di vetro, per esempio, stanno comunicando aumenti fino al 15% per i contratti relativi al 2022, che si aggiungono a quelli di grandezza analoga già verificatisi a fine 2021. Inoltre non garantiscono la certezza delle forniture, e situazioni analoghe si stanno avendo per la carta, i cartoni, le gabbiette di alluminio per gli spumanti.

Fonte: Dissapore.

Vino: Report Agricoltura 100, settore ad alta sostenibilità.
“Le imprese agricole italiane sono a un livello alto di sostenibilità, ma quelle vitivinicole sono a un livello ancora più alto, e ciò è dovuto a motivi culturali e di relazione con il territorio”. Con queste parole Enea Dallaglio, partner di Innovation Team e curatore del rapporto 2022 ‘Agricoltura 100’ di Confagricoltura e Reale Mutua, ha presentato il documento alla Sana Slow Wine Fair, la prima fiera internazionale del ‘vino buono, pulito e giusto’ organizzata da Bologna Fiere con la direzione artistica di Slow Food. L’indagine ha coinvolto 2.162 aziende agricole italiane di cui 492 imprese vitivinicole.

Fonte: ANSA.

Il vino più assurdo del mondo si trova in Cina: Ecco come viene fatto, non ci crederete mai.
La Cina è un paese distante dal nostro non solo fisicamente ma anche culturalmente. In alcune città ai crede ancora ad antiche pratiche mediche che vengono praticate ancora oggi. La storia del vino di serpente che state è per leggere è davvero incredibile. Avete capito bene, vino di serpente. Nella terra del Sol Levante, e non solo, è una bevanda molto comune. Ecco come viene preparata e le leggende che si celano dietro a questo rimedio medico. Per chi è abituato alla medicina occidentale e ai suoi protocolli, le usanze cinesi possono sembrare veramente assurde.

Fonte: Mezzokilo.

Vino: Ruffino vince il Drinks Business Green Award 2021.
L’azienda vinicola toscana Ruffino vince il Drinks Business Green Award 2021, premio conferito dalla rivista britannica The Drink Business nella categoria “wine, beer or cider business”. Il riconoscimento è arrivato alla dodicesima edizione ed è attribuito agli operatori del settore delle bevande che adottano un approccio ecologico e sostenibile alla loro attività.
“Il vincitore di quest’anno – è scritto nelle motivazioni – è un’azienda che ha fatto grandi passi avanti nella gestione sostenibile della sua produzione di vino. Dal ridurre l’uso di energia e i rifiuti, al promuovere la biodiversità, Ruffino- sostiene la giuria- ha davvero impressionato i nostri giudici”.

Fonte: Dissapore.

Danimarca, mercato del vino in calo. Due possibili motivi.
ll mercato del vino in Danimarca è in calo. Secondo Wine Intelligence il numero di consumatori di vino è sceso del 17% dal 2019, nonostante un aumento della popolazione adulta nello stesso periodo. Questo dato potrebbe trovare spiegazione in un consumo più moderato, in particolare per i più giovani, e nella maggior diffusione degli RTD, suggerisce l’analisi di Wine Intelligence. La ricerca mostra che i consumatori più giovani di ADL stanno mostrando incertezza sulle proprie abitudini di consumo post-Covid. Quattro su dieci bevitori mensili di vino di 18-34 anni prevedono di aumentare il loro consumo di alcol, mentre il 23% dice che lo diminuirà.

Fonte: Federvini.

Slow Wine Fair Bologna, vino e sostenibilità: le nuove sfide.
La seconda giornata dedicata agli specialisti del settore, dedicata agli incontri tra i produttori e le enoteche o i buyer. Bologna, 28 marzo 2022 – Al via la seconda giornata di Sana Slow Wine Fair. Dopo aver accolto appassionati di vino da ogni città del globo, oggi la fiera si concentrerà esclusivamente sui professionisti del settore, dedicando loro appuntamenti ad hoc sul mondo enogastronomico, ma anche diverse degustazioni, masterclass e approfondimenti sul tema. In quella che si presenta come un’occasione unica per assaggiare sapori internazionali e non, c’è chi dall’aeroporto arriva direttamente in fiera, posizionandosi davanti agli stand ancora con il trolley in mano. O chi, per l’evento, porta con sé l’intera famiglia, facendo così conoscere il mondo dei “vini rari” anche alle nuove generazioni.

Fonte: Il Resto del Carlino.

‘Taste it! Esperienze di Vino’: successo di pubblico e di esperti per la prima edizione.
Bilancio estremamente positivo per la prima edizione di ‘Taste it! Esperienze di Vino’: evento di degustazioni, incontri ed esposizioni, dedicato al vino italiano e internazionale, alla birra e allo spirits (liquori), rivolto a professionisti (gestori di bar e ristoranti) e drink lovers, svoltosi negli ultimi giorni a Marotta. Una kermesse tenuta a battesimo dal vicepresidente della Regione Mirco Carloni, dal sindaco di casa Nicola Barbieri e dal noto enogastronomo Giuseppe Cristini, che in tre giornate ha ospitato ben 35 produttori per un totale di 200 etichette e ha fatto registrare oltre 1.500 presenze.

Fonte: Il Resto del Carlino.

Vino del Piemonte in difficoltà per embargo e guerra.
Lo stop alle esportazioni in Russia rischia di danneggiare seriamente il settore del vino italiano e piemontese. L’Italia è infatti il primo Paese fornitore di questo prodotto in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna. Per di più con un boom della domanda di spumanti nel 2021 a partire da Prosecco e Asti, oltre ai vini Dop piemontesi insieme a quelli toscani, siciliani e veneti. I numeri arrivano dallo studio di Coldiretti in riferimento all’allarme lanciato dai Ristoratori e Albergatori della Federazione Russa sui problemi di approvvigionamento per ristoranti e caffè in Russia che non riescono a ricevere i prodotti necessari a causa delle sanzioni, oltre che per la svalutazione del rublo.

Fonte: Radio Gold.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 28 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Aspettative per Vinitaly «Ora si può ripartire».
E’ grande attesa da parte delle aziende del vino, che in tempo di guerra, tensioni internazionali e rincari delle materie prime, da questo Vinitaly (10-13 aprile a Veronafiere) si aspettano molto, essendo il primo appuntamento internazionale in presenza dopo un lungo periodo, che consentirà di incontrare nuovi compratori e allargare gli orizzonti a diversi mercati. Permettendo quindi di compensare l’erosione della marginalità, che per molti produttori sta per diventare un grave problema. Il calcolo degli impatti degli aumenti delle materie prime sui viticoltori è, per l’Unione italiana vini, del 32-33%. «Vinitaly segna il ritorno alla normalità», dice Paolo Castelletti, segretario generale Uiv, «e questo è confermato dal numero di adesioni delle cantine; le loro agende sono fitte di appuntamenti. Mancherà il continente asiatico, pochissimi saranno i russi; i Paesi europei saranno tutti presenti.

Fonte: Arena L’Arena Economie.

La vite è meravigliosa – Terlano sfida il tempo.
Il tempo, si sa, è un ingrediente fondamentale nella vita e in quella sua rappresentazione liquida che è il vino. Il tempo può semplicemente trascorrere oppure può diventare un progetto, come nel caso della Cantina Terlan, uno dei più grandi produttori altoatesini (e quindi italiani) di vini bianchi. Fin dal 1979 la cantina cooperativa fondata nel 1893 dedica molte energie al progetto Rarity, individuando ogni anno una etichetta a cui affidare il cimento di sfidare il calendario con buone prospettive di vittoria. Perché, come dice Klaus Gasser, direttore vendite della cantina, «nel mondo i grandi vini sono sempre caratte. La vite è meravigliosa Terlano sfida il tempo rizzati da longevità, complessità e anima».

Fonte: Giornale.

Viaggio dentro Gardo-land Il ragioniere dei misteri di D’Alema tra vigneti e armi.
Tra Cento e Castello D’Argile (Bo) vive e lavora il ragioniere Gardo con un ruolo primario nel Colombia-gate e negli affari di Tortorella, divenuto socio dei vini D’Alema «per 2/3 milioni». Agli atti ne risultano molti meno. Il premier nella produzione di vino, ci aveva ¦ Nel Colombia-gate adesso spunta anche il cabernet-gate. Stiamo parlando della tenuta agricola che si estende per sette ettari tra Narni e Otricoli (Terni), la Madeleine della famiglia di Massimo D’Alema, che nella società agisce, fin dal 2010, come procuratore dei figli, «con ogni più ampia e necessaria facoltà». La settimana scorsa l’imprenditore romano Massimo Tortorella, socio dell’ex raccontato di aver conosciuto nel 2017 a Miami il ragionier Gherardo Gardo, uno dei protagonisti della trattativa per la vendita delle armi in Sud America. E a lui si era affidato, poiché una sua società americana, la Consulenza, non aveva ingranato e andava messa in liquidazione. Nello stesso periodo Tortorella aveva conosciuto D’Alema in un ristorante londinese e in poco tempo avevano deciso di diventare Viaggio dentro Gardo-land II ragioniere dei misteri di D’Alema tra vigneti e armi Il professionista «low profile» non ci risponde nemmeno sull’affare da «2/3 milioni» di cui ci ha parlato il socio dell’ex premier.

Fonte: La Verita’.

Produrre bottiglie in vetro costa troppo l’avviso ai viticoltori: consegne a rischio.
Le imprese del vetro comunicano ai produttori di vino che non garantiscono più la fornitura di bottiglie e annunciano modifiche unilaterali ai contratti con aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al + 15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo internazionale con oltre 70 aziende del settore. È inevitabile, secondo Uiv, che le aziende del vino ricorrano ad aumenti dei listini che però rischiano di catapultare fuori mercato il vino italiano nel mondo. Secondo il consigliere Uiv e coordinatore del Tavolo, Alessandro Botter, «le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti comunicando un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, perché non ci sono più i margini per riuscire a lavorare».

Fonte: Stampa.

Vini irpini, prima riunione del Distretto.
Sabato scorso si è riunita la prima assemblea del Daq, il Distretto agroalimentare di qualità `Vini d’irpinia’. L’iniziativa si è tenuta ad Avellino nella sala convegni della Camera di Commercio. I lavori sono stati aperti e condotti dal presidente Francesco Maria Acampora, Ilaria Petitto e da Veronica Barbati, membri del cda. La strategia è stata presentata dal prof. Giovanni Quaranta, docente di economia agraria presso l’Università degli Studi della Basilicata nonché esperto di Sviluppo Rurale. L’occasione è stata utile anche per un approfondimento sui temi del credito e delle assicurazioni.

Fonte: Il Sannio Quotidiano.

Dagli arabi ai danesi. Il Moscato di Scanzo fa brindare il mondo.
La delegazione. Compratori anche da fuori Europa con Visit Bergamo sulle colline vitate del paese «Vini eccezionali». Apprezzati anche i prodotti tipici. Il vino bergamasco, insieme ai prodotti tipici della nostra provincia, è in grado di conquistare i palati più esigenti sia in Italia che all’estero. Sabato una delegazione di acquirenti turistici internazionali (i cosiddetti buyer) ha fatto tappa in un’azienda vitivinicola di Scanzorosciate. Il Moscato di Scanzo è indubbiamente una chicca della nostra terra e gli operatori del settore, provenienti dall’Europa ma anche da altri continenti, hanno apprezzato. Una dozzina di acquirenti ed esperti di vino, provenienti da Austria, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Norvegia, Spagna, ma anche Emirati Arabi, ha degustato le etichette orobiche, bollitine, bianchi, rossi e passito, all’azienda agricola «Il Cipresso» di Scanzorosciate.

Fonte: Eco di Bergamo.

Barbera d’Asti, Ruchè e formaggi piemontesi E4quality a Copenaghen.
Torna a rifare la valigia E4quality e mette, tra gli altri, Barbera d’Asti e Ruchè oltre ai formaggi con cui è pronto a conquistare i palati. Destinazione Danimarca. Qui il progetto di Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato proverà a bissare il recente successo ad Amburgo e Berlino. Si va così a completare il programma di appuntamenti di un’iniziativa che vuole promuovere in mercati chiave europei conoscenza e cultura dei grandi vini autoctoni del Monferrato, come pure dei grandi formaggi piemontesi (Castelmagno e Toma Piemontese), incentivando la creazione di network e opportunità di relazione per i produttori del territorio. Da domani a giovedì tappa a Copenaghen per un mercato da sempre strategico per i produttori piemontesi che necessita di attività di promozione dopo la parentesi pandemica. «La filosofia di E4Quality è raccontare in modo nuovo e innovativo i prodotti agroalimentari di qualità del Piemonte – spiegano i curatori del progetto- loro tipicità e peculiarità in fatto di sicurezza alimentare e attenzione all’ambiente».

Fonte: Stampa Piemonte e Valle d’Aosta.

Aumentati i costi del vetro vini più cari.
La valanga dei prezzi • Rialzi in bollette mai visti prima, inflazione, listini rincarati per materie prime e trasporti, e da ultimo la guerra in corso in Ucraina L’industria del vetro, come tutti i comparti energivori, si scopre a rischio e ritocca i listini per coprire i crescenti costi di produzione. Tra gennaio e settembre 2021, secondo dati Assovetro, sono state prodotte 2,9 milioni di tonnellate di bottiglie in vetro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in costante crescita dal 2016, ma su questo comparto le problematiche del caro energia hanno pesato a partire dall’ultimo trimestre del 2021. Ed ora cominciano a tremare anche i produttori di vino, per la scarsità di offerta sul mercato dei fornitori. «In un anno per noi il prezzo del gas è aumentato sei volte, passando da 20 euro a Megawatt a 120, mentre quello dell’energia è triplicato, salendo da 60 euro a 240» spiega Massimo Noviello, il presidente e Ad di O-I, una delle maggiori aziende italiane per la produzione di bottiglie e vetri per le confetture alimentari.

Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.

Centro del vino per il post-xylella.
La curiosità Centro del vino per it post-xylella Si spazia a 360 gradi e non poteva non esserci spazio per un settore chiave della nostra economica come quello agroalimentare e, in particolare, enoloica. Il progetto “Oeno-Vation” (12 milioni richiesti) è uno dei sette candidati da Unisalento con il bando “Ecosistemi di innovazione” nell’ambito dei finanziamenti del Miur. La finalità, in questo caso, è quella di sviluppare per l’ambito vitivinicolo «un sistema regionale di ricerca coordinato e competitivo a livello nazionale e internazionale – come si legge nella schede progettuale – incrementare la sostenibilità, la resilienza e la capacità di adattamento del sistema vitivinicolo e della società ai cambiamenti anche climatici e offrire una direzione di sviluppo e conversione territoriale nell’era post-Xylella».

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Dal vetro ai tappi, i prezzi folli minacciano le cantine.
Alle stelle anche le spese per imballaggi e trasporli: allarme di Federvini Dal vetro ai tappi, i prezzi folli minacciano le cantine La crisi internazionale legata alla guerra in Ucraina e gli aumenti delle materie prime coinvolgono anche il comparto vinicolo. Sono soprattutto i costi degli imballaggi e delle bottiglie a preoccupare gli addetti ai lavori. A lanciare l’allarme è Federvinni: «11 2022 ha tutte le premesse per diventare l’anno della tempesta perfetta» dice la presidente Micaela Pallini, «da molti mesi lamentiamo una situazione intollerabile rispetto ai costi dei trasporti, che ha danneggiato pesantemente il nostro export. A questo si sono aggiunti il progressivo aumento dei costi delle materie prime e dell’energia». Le statistiche I numeri sono drammatici: il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi e aumentato del 4.0% e il vetro del 25%. Molti fornitori che hanno scritto alle cantine e alle distillerie anticipando nuovi aumenti e addirittura possibili sospensioni delle forniture nelle prossime settimane.

Fonte, Unione Sarda.

II Chianti guarda a Mosca «Guai se la guerra durerà».
Busi, presidente del Consorzio: «II mercato russo assorbe il 10% del nostro vino Impatti più pesanti da energia e logistica. Difficile trovare tappi e bottiglie». «Obbligati a rivedere i prezzi per i rincari Godiamo di ottima salute, il mercato italiano è cresciuto». Nonostante i conflitti e le sanzioni, il Chianti continua a puntare sulla Russia, un Paese dove i wine lovers sono in crescita soprattutto grazie alle nuove generazioni, i millennials, nelle due città principali: Mosca e San Pietroburgo. «La situazione mondiale indubbiamente è preoccupante – ammette il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi e al momento il mercato russo è fermo. Nel caso di una risoluzione a breve non prevedo grandi perdite di mercato. Se però l’attuale situazione perdurerà per mesi allora ci potrebbero essere problemi». II mercato russo, infatti, è un punto di riferimento importante per il Chianti con il 7-8% di quote di mercato mondiale che salgono al 10% per la sottosezione ‘Colli Senesi’.

Fonte, Nazione Siena.

Vicino a Piazzale e aeroporto arrivano due vigneti urbani – Aeroporto e Piazzale il vigneto urbano dove non te lo aspetti.
La novità Vigne anche in città Atterrare all’aeroporto di Peretola e trovarsi a osservare un vigneto. Stesso discorso per chi entrerà in città dall’autostrada. Quella che fino a oggi poteva sembrare solo una suggestione, a breve diventerà realtà. E lo stesso accadrà in un’altra zona di Firenze, questa volta ben più pregiata, in una parte dell’area dell’ex camping al piazzale Michelangelo. • a pagina 6 Aeroporto e Piazzale il vigneto urbano dove non te lo aspetti Saranno realizzati dal Comune insieme a Avito, l’associazione dei consorzi vinicoli toscani di Alessandro Di Maria Atterrare all’aeroporto di Peretola, a prescindere da quello che ne sarà in futuro, e trovarsi a osservare un vigneto. Stesso discorso per chi entrerà m città dall’autostrada. Quella che fino a oggi poteva sembrare solo una suggestione, a breve diventerà realtà. E lo stesso accadrà m un’altra zona di Firenze, questa volta ben più pregiata, in una parte dell’area dell’ex camping al piazzale Michelangelo. I progetti di vigneti urbani stanno prendendo sempre più piede nelle città, in un’ottica di un nuovo modello di turismo smart e di sviluppo sostenibile. E così a New York e a Parigi, ma lo stesso sta accadendo a Torino, Milano, Venezia, Siena, Palermo e Catania (con tanto di associazione, l’Urban Vineyards Association che a oggi riunisce undici vigneti di città situati in tutto il mondo).
Fonte, Repubblica Firenze.

Duemila ospiti per Vinifera Interesse anche dall’estero.
Organizzatori e operatori molto soddisfatti per il numero di visitatori e per aver potuto tornare ad un confronto diretto tra gli imprenditori del settore e i possibili clienti Per le cantine più piccole è stato importante ritrovare un contatto con il mercato. I colleghi vignaioli hanno scelto di premiare con la “Picca d’oro” Weingut Seppi. Più di duemila persone (circa 1.200 sabato e 900 ieri) hanno varcato la soglia di Trento Fiere questo week end, per assistere a Vinifera. Un appuntamento che ha richiamato un pubblico eterogeneo, tra imprenditori ed esperti del settore di tutte le età, accomunati dalla passione per la scoperta di nuovi sapori e dalla voglia di ricercare le novità. Gli oltre 130 espositori, dal canto loro, non si aspettavano una simile risposta. Lo hanno evidenziato quelli trentini, friulani, lombardi o alto atesini, ma in particolare feedback positivi sono arrivati da chi si è messo in gioco da altri Paesi, come Slovenia, Austria, Svizzera e soprattutto Francia. Tantissimi i giovani che, “armati” di calice, hanno passeggiato tra gli stand.

Fonte, Adige.

Sgarbi fa pace con Depero: «Vive qui».
Folla all’inaugurazione della sala multimediale allestita dalla cantina Vivallis in onore al Mago Un migliaio di persone hanno incontrato l’arte che è stata abbinata alla storia della Say, la cooperativa agricola della Vallagarina. E la promozione punta sul nostro artista II presidente del Mart: «II futurismo è il linguaggio della modernità ed è attuale oggi perché è energia. La sua grandezza coincide con l’età dell’elettricità e dell’industria».  Depero è vivo, continua a vivere qui». Un applauso scrosciante ha sottolineato la chiosa di Vittorio Sgarbi sabato sera all’inaugurazione della grande sala multimediale che la cantina Vivallis ha voluto dedicare all’artista futurista. E chi se lo sarebbe aspettato che il noto critico d’arte chiamato a presiedere il Mart si sarebbe ricreduto su Fortunato Depero, dopo lo scetticismo che aveva dimostrato all’inaugurazione della mostra allestita nel museo d’arte moderna e contemporanea. L’altra sera a Nogaredo lo ha fatto davanti a circa mille persone arrivate in destra Adige per un evento di quelli che non si vedevano da tempo e che ha segnato un nuovo corso per la cantina vitivinicola che porta avanti con i suoi 734 soci il patrimonio storico del marchio Say, la società agricoltori Vallagarina.

Fonte, Adige.

Vini: Verona record, il futuro è incerto.
Brillanti risultati del 2021, con la provincia scaligera in testa per esportazioni. Mercato russo azzerato dopo una crescita dell’11 % Vini: Verona record, il futuro è incerto II Valpolicella tra i più venduti in Italia: 3,7 milioni di litri Castelletti, Uiv: «Ma ora il quadro si fa preoccupante: materie prime e guerra avranno effetti pesanti» L’impatto stimato degli aumenti delle materie prime sui viticoltori arriva al 32-33%: erosione dei margini I Aura ‘/,anona •• Una fotografia del mercato vinicolo 2021 incoraggiante è quella fornita dai dati dell’Osservatorio Uiv (Unione italiana vini) – Vinitaly Veronafiere – Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) sul sistema nazionale, veneto e veronese, con forti incrementi sull’anno precedente e con Verona sul podio nazionale e veneto per export. Non altrettanto positive, anzi dal colore incerto, sono le aspettative per quest’anno, iniziato – ancor prima del conflitto russo-ucraino – con penalizza7ioni fortissime legate ai rincari delle materie prime, dai costi energetici fino ai materiali per il confezionamento (vetro, legno, imballaggi, cartone, tappi), «aumenti straordinari di settimana in settimana, che la grande distribuzione organizzata fatica ad assorbire» e che quindi preoccupano moltissimo soprattutto per la diminuzione della marginalità delle aziende, con possibili ripercussioni sull’occupazione del settore, come spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti. Peggio del previsto. A gennaio Uiv aveva stimato un rincaro medio a bottiglia di circa il 10%, per un totale di 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi.

Fonte, Arena.

Vetro e carta Con i rincari sono a rischio le forniture.
Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture e un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto in Ucraina e alle sue conseguenze. L’allarme arriva dall’UIv, Unione italiana vini dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui, di fatto, non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in corso e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% applicato a fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per spumanti. Un ulteriore costo, con il rischio di carenza, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire. È quindi inevitabile, per Uiv, che le aziende del vino ricorrano ad aumenti dei listini che però rischiano di catapultare fuori mercato il vino italiano nel mondo, in particolare nel segmento popular.

Fonte, Arena.

Al castello la Giornata per i Colli Veneti L’Unpli lancia la Primavera del Prosecco.
Follador: «Fino a luglio una rassegna con diciassette mostre del vino». La bellezza dei colli veneti non può prescindere dal risetto del territorio. Il forte richiamo lo ha lanciato Marina Montedoro, presidente dell’Associazione Colline Unesco, ricordando quanto gli incendi stanno devastando boschi e montagne. Un rispetto ovviamente a 360 gradi, al quale cercano di educare sia l’associazione che gestisce il patrimonio dell’Umanità che l’Unpli, l’Unione delle Pro Loco, entrambi in collaborazione con la Regione. L’impegno è stato ribadito ieri mattina nella prima Giornata per i Colli Veneti, che ha preso il via dal castello di Conegliano, e che è stata istituita con legge regionale. «L’iniziativa di oggi ha avuto un riscontro positivo in tutti i territori, lo testimoniano i quasi 250 eventi che rappresentano la vitalità della nostra Regione — ha detto l’assessore regionale Cristiano Corazzare.

Fonte, Tribuna Treviso.

Vivallis “cantina dell’arte”, Fugatti: una bella iniziativa che mette in relazione due eccellenze del territorio.
“Un connubio interessante che unisce le potenzialità di un comparto vitivinicolo importante qual è Vivallis con quelle della cultura e del turismo, partendo da un’intuizione di Vittorio Sgarbi che porta il Mart all’esterno della propria sede per valorizzare anche altre specificità del nostro territorio”: questo il commento del presidente Maurizio Fugatti che ieri sera ha partecipato all’evento organizzato da Vivallis che si propone come “cantina dell’arte” e che da anni è sponsor della Casa d’Arte futurista Depero. In concomitanza alla mostra Depero new Depero al Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Treno e Rovereto, ieri sera la cantina Vivallis ha infatti inaugurato una grande sala dedicata all’artista che negli anni Cinquanta aveva realizzato il marchio per l’azienda (allora SAV). L’installazione costruisce una storia incentrata su una serie di figurazioni sovrapposte – estrapolate da 10 opere di Fortunato Depero – e realizzate con alcuni legni del Trentino: larice, pino cembro, roverella, abete, faggio e frassino.

Fonte, ufficio stampa provincia trento – Provincia autonoma di Trento.

La sostenibilità è un dovere. Ma nelle aziende serve un cambiamento gestionale e culturale.
Da Equalitas a Viva, allo standard unico nazionale, la visione e lo stato dell’arte della sostenibilità del vino al Congresso Assoenologi n. 75. La sostenibilità è ormai tema e valore onnipresente nella vita delle cantine, nella comunicazione, nel commercio e del dibattito intorno al vino. E di conseguenza è stato anche l’argomento più evocato nel Congresso Assoenologi n. 75, di scena a Verona: la sostenibilità in vigneto e in cantina, nei prossimi anni, sarà al centro dell’attenzione delle aziende. “È stato un crescendo negli anni – ha raccontato Vincenzo Gerbi dell’Università di Torino – abbiamo cominciato a considerarla dapprima per una ragione di carattere commerciale: sapevamo che ci sarebbe stata richiesta dai mercati. Poi è intervenuta la sensibilità ambientale.

Fonte, WineNews.

Sana Slow Wine Fair Bologna: un brindisi a nuove sfide.
Giorno di debutto (e unico aperto al pubblico) per la nuova kermesse in Fiera. Quasi sessanta le cantine emiliane romagnole presenti. Bologna, 27 marzo 2022 – C’è chi arriva dal Cile, chi dal Portogallo, dall’Albania o dall’Argentina. Ma anche dal Perù, dalla Slovenia, dalla Spagna e da tutte le regioni dello Stivale. Tra i 542 produttori di vino presenti oggi in Fiera per la prima giornata del Sana Slow Wine Fair (video), seppur non si parli la stessa lingua, è facile intendersi. Ognuno dei presenti condivide non solo lo stesso spazio, ma anche i principi evidenziati nel manifesto del Vino Buono, Pulito e Giusto presentato, a ottobre 2020, da Slow Food: sostenibilità ambientale, difesa del paesaggio e, non ultima, l’importanza del ruolo sociale e culturale delle cantine.

Fonte, Il Resto del Carlino.

Vino: Grignolino conquista giovani, stranieri e importatori.
Successo per la prima edizione di ‘Grignolino, il Nobile Ribelle’, una due giorni ospitata a Grazzano Badoglio (Asti) e dedicata alle numerose interpretazioni di questo vitigno che, con i suoi tannini vivaci, si presta a diversi tipi di vinificazione e d’invecchiamento. In tanti sono arrivati a degustare le oltre cento etichette prodotte nelle 85 aziende vitivinicole dell’Astigiano e del Monferrato Casalese che hanno risposto alla chiamata dell’Ais – l’Associazione Italiana Sommelier del Piemonte con le delegazioni di Asti e Casale.

Fonte, Ansa.

Italia tra i leader mondiali nella produzione di vino biologico.
FederBio, che ha sottoscritto il Manifesto del vino di Slow Food per una produzione improntata sul rispetto del territorio e della biodiversità, valorizzando l’identità dei sistemi agricoli locali, è partner di Slow Wine Fair. Il mercato del vino bio è in grande crescita, i dati del Report Wine Monitor Nomisma evidenziano un incremento dei consumi interni del 60% negli ultimi tre anni per un valore stimato di circa 50 milioni nel 2021. Anche la produzione vitivinicoltura biologica registra valori in grande sviluppo. Dai dati Sinab Italia, con 117.378 ettari di vite bio, il nostro Paese conta un’incidenza sulla superficie vitata complessiva di oltre il 19%, la più alta in Europa e nel mondo. Negli ultimi 10 anni la produzione di vino biologico è aumentata in maniera significativa, quasi del 110%. Segnale che i cittadini sono sempre più attenti e scelgono un prodotto di qualità, ma allo stesso tempo sostenibile, prodotto nel rispetto dell’ambiente.

Fonte, Mixer Planet.

Petrini: “il vino ha di fronte a sé una nuova rivoluzione, con al centro ambiente e lavoro”.
Da “Slow Wine Fair” (Bologna, da oggi al 29 marzo), il messaggio del fondatore Slow Food e Don Luigi Ciotti, fondatore Libera. “Ho vissuto passaggi epocali nel modo di produrre, promuovere e valorizzare il vino. Oggi viviamo un nuovo momento storico, quello della transizione ecologica, che ci farà tornare a vivere in armonia con la natura. La produzione enologica può avere un ruolo molto importante, liberandoci dalla chimica, dallo sfruttamento, e regalando la libertà di fare i vini che i vignaioli vogliono fare, in modo virtuoso, da raccontare agli altri ma senza i punteggi, perché il dialogo è molto più importante”. Dalla “Slow Wine Fair”, di scena da oggi al 29 marzo a Bologna, nelle parole di Carlo Petrini, fondatore Slow Food, muove i primi passi la rivoluzione inscritta nel “Manifesto del vino buono, pulito e giusto” che ha dato vita, nel 2020, alla “Slow Wine Coalition”, di cui l’evento organizzato da BolognaFiere, con la direzione artistica Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, è il primo atto pratico, raccontato, oltre che da Carlo Petrini, da Don Luigi Ciotti, fondatore Libera, Giancarlo Gariglio, Coordinatore Internazionale Slow Wine Coalition, e Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio.

Fonte, WineNews.

Caro bollette,vetrai costretti aumento prezzi bottiglie vino.
Rialzi in bollette mai visti prima, inflazione, listini rincarati per materie prime e trasporti, e da ultimo la guerra in corso in Ucraina. L’industria del vetro, come tutti i comparti energivori, si scopre a rischio e ritocca i listini per coprire i crescenti costi di produzione. “In un anno per noi il prezzo del gas è aumentato sei volte, passando da 20 euro a Megawatt a 120, mentre quello dell’energia è triplicato, salendo da 60 euro a 240” ha sottolineato Massimo Noviello, intervistato dall’ANSA, il presidente e Ad di O-I, una delle maggiori aziende italiane per la produzione di bottiglie e vetri per le confetture alimentari. “Noi produttori di vetro, già prima della guerra in corso in Ucraina, avevamo il gran timore – ha detto – di non farcela a mantenere le forniture per gli effetti del caro energia che si sono sviluppati a partire dall’ultimo trimestre 2021, insieme a inflazione, rincaro delle materie prime e dei trasporti. Un quadro difficile per noi vetrai ma anche per l’industria della carta, ceramiche, alluminio, le manifatture più energivore.

Fonte, Giornale di Sicilia

A tutto Nosiola, lungo la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino.
Dieci giorni di degustazioni, visite guidate e viaggi dedicati al più antico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino. Armatevi di tempo libero e soprattutto di buon appetito. Con la primavera torna “A tutto Nosiola”, un cartellone di oltre venti iniziative, tra esperienze di gusto, serate speciali, visite in cantina e proposte vacanza, per celebrare Nosiola e Vino Santo. Tante proposte di questa undicesima edizione, condensata in una decina di giorni e in particolare in due weekend, da vivere su un territorio che spazia dalla Valsugana al lago di Garda, dalla Piana Rotaliana alla Vallagarina, dall’Altopiano di Pinè alla Valle dei Laghi, passando  per Trento. Il re della festa è il più antico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino. Dà origine ad un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, dal profumo delicato con leggere sfumature di fiori bianchi e frutta acerba e dal gusto secco e piacevolmente fresco, fruttato ed armonico, con retrogusto leggermente ammandorlato. È coltivato principalmente in Valle dei Laghi e fino alle colline Avisiane, grazie all’influenza dell’Ora del Garda, vento tipico del lago. In Valle dei Laghi, le sue uve, vendemmiate al culmine della loro maturazione e fatte appassire nei granai su graticci fino alla Settimana Santa, quando avviene la torchiatura, dopo almeno quattro anni di riposo in piccole botti di legno – periodo minimo fissato dal disciplinare – danno vita all’esclusivo Vino Santo Trentino Doc, il passito dei passiti.

Fonte, Quotidiano.net.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 27 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Anteprima del Nobile Record di presenze.
Continua l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano in Fortezza. Ieri, giornata aperta anche ai wine-lovers, accessi esauriti con circa 400 persone che hanno degustato le nuove annate in commercio tra cui il Nobile 2019, premiato con cinque stelle. Oggi porte aperte dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, i posti si stanno esaurendo. L’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano terminerà domani. Tra gli appuntamenti in calendario oggi il contest delle ‘Belle Vetrine’ (edizione n. 18) promosso dalla Pro-Loco Montepulciano con il Consorzio del Nobile. II tema di quest’anno è ‘Le associazioni di volontariato che operano per la promozione del territorio e delle sue tradizioni’. Un tema che vuole premiare l’impegno delle tante e volonterose associazioni presenti a Montepulciano ma anche ricordare quegli eventi che si legano alla storia poliziana e che contribuiscono a dare lustro e visibilità al territorio favorendo la socialità e l’aggregazione.

Fonte: Nazione Siena.

Vino: vetro e cartone alle stelle «In aprile alla cassa rincari del 6%».
L’allarme di Federvini. E in cantina si scelgono bottiglie più leggere. C’è chi usa bottiglie con meno vetro, 38o grammi contro 500, e chi riduce la quantità di materiale di protezione negli imballaggi. C’è anche chi s’è preso per tempo e, che, grazie al fotovoltaico, riesce in buona parte ad ottenere da sé l’elettricità. Rimane che, come in tanti altri comparti, anche i produttori di vino combattono contro l’aumento dei costi di energia e materiali per il confezionamento, dalle bottiglie alle etichette, dai tappi alle «gabbiette» in fil di ferro per gli spumanti. Si ottimizza e si cercano efficienze; ma sarà inevitabile ricaricare sul cliente finale, dal 1. aprile, un 6% in più alla cassa. A lanciare per primo l’allarme è stato l’altro ieri Federvini, l’associazione di settore di Confindustria, in vista del Vinitaly, che torna dal io al 13 aprile. II prezzo del cartone è raddoppiato, quelli di tappi, vetro e trasporto su gomma saliti del q0% nel primo caso e del 25% negli altri due.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.

Ecco la macchina per fare lo spritz Una miscela perfetta di alcol e seltz.
Si chiama Sprizzer e rispetta alla lettera la ricetta dell’aperitivo. Martedì la presentazione mondiale Un’innovativa fontana che sgorga spritz. Non si tratta di nuova una versione della fontana delle tette, ma dell’invenzione brevettata da una start up trevigiana, che ha creato la prima macchina per fare lo spritz, da tenere a casa per rallegrare feste, cene e soprattutto che permette di bere la versione perfetta per dosi e qualità degli ingredienti del famoso aperitivo. Lo spritz è stato consacrato negli ultimi anni come uno dei dieci drink più bevuti al mondo. Peccato che il suo gusto cambi a seconda della persona che lo realizza e degli ingredienti utilizzati. Per questo motivo nasce Sprizzer, che in modo automatico assicura di poter bere lo spritz perfetto, secondo la ricetta tradizionale. A partire da martedì 29 marzo verrà presentato a livello mondiale, tramite la piattaforma di crowdfunding internazionale Kickstarter. Una necessità impellente comune a tanti, a giudicare dalla lista d’attesa delle prenotazioni, che a tre giorni dal lancio sfiorano già le 4.500.

Fonte: Tribuna Treviso.

Le nuove vie dei pascoli saranno mappate sulle colline dell’Unesco.
Le `vie dei pascoli” passeranno anche per le Colline Unesco. Sono infatti allo studio del Comitato Unesco, con il proposito di rilanciarle turisticamente. I pastori erranti, che praticano ancora la pastorizia nomade scendendo dalle montagne verso la pianura, percorrono centinaia di chilometri lungo tragitti della memoria ormai perduti a causa dell’urbanizzazione del territorio. Tra i primi tratturi anche quelli che attraverseranno le Colline del Prosecco, peraltro non ancora definiti. «Questa normativa è il coronamento di un progetto promosso dalle agricoltrici di Coldiretti — sottolinea Chiara Bortolas, presidente regionale di Donne Impresa Coldiretti e rappresenta una presa di coscienza anche politica di una realtà strategica per la salvaguardia del patrimonio zootecnico, la conservazione delle specie in via d’estinzione per la produzione di formaggi e tipicità locali altrimenti perdute.

Fonte: Tribuna Treviso.

Non solo il cronometro anche auto e tanta musica.
Expo Natura aperto in centro fino alle 20, bancarelle con prodotti tipici Sfilata d’auto d’epoca ed esibizione di gruppi musicali a Roncade 12 Tribuna di Treviso si conferma storico media partner della manifestazione. Non solo cronometro, non solo agonismo e corse promozionali, non solo chilometri da percorrere. La Treviso Marathon è anche eventi collaterali, grande impegno dietro le quinte e sostegno da parte delle eccellenze del territorio. Tutti insieme per rendere possibile un evento articolato come una maratona. Sarà aperto ancora fino a questa sera alle 20 l’Expo Natura, evento coordinato da Explicom, che ha fatto, fin da giovedì, da gustoso corollario alla Treviso Marathon. Le piazze dei Signori, Borsa e Indipendenza si sono trasformate in piccole tappe di una corsa lungo la Penisola, tra mostra mercato di prodotti tipici locali, show cooking e laboratori.

Fonte: Tribuna Treviso.

Trionfo al mondiale II «Rosè» diventa oro.
Il Marilina Rosè vince un altro premio prestigioso: il vino delle Cantine Spelonga di Stornara, in provincia di Foggia, si è infatti aggiudicato ancora una volta la medaglia d’oro al Mondial du Rosé, il campionato mondiale dei Rosè, che si svolge ogni anno a Cannes sulla Costa Azzurra Vincere con un rosato italiano in Francia la dice lunga sulla qualità di questa igp ricavata dal Nero di Troia L’annata 2021, poi, è particolarmente buona, poiché al già celebrato sapore del Marilina, si è aggiunto un più ampio e variegato bouquet sia olfattivo che gustativo che esprime eleganza e delicatezza, con una piacevole freschezza Il Marilina prende il nome dalla sua produttrice, Marilina Nappi, giovane imprenditrice delle cantine Spelonga, nel cuore del Tavoliere delle Puglie.

Fonte: L’Edicola del Sud Foggia.

Coppola punta sulle bollicine di alto livello – Coppola ora punta sulle bollicine top.
Presentato il metodo classico invecchiato 60 mesi ii Sessanta mesi che significano attesa paziente e lavoro quotidiano. Questo in qualche modo rappresenta proprio la nostra filosofia L, amore di una famiglia per la terra ha dato alla luce un metodo classico che si presenta come il fiore all’occhiello della produzione della Cantina Coppola di Gallipoli. Presentato ieri mattina nella sede dell’azienda, dai proprietari Giuseppe e Lucio Coppola; dal figlio di Giuseppe, Niccoló, che gestisce il ristorante “Vigneto”; da Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo dell’azienda vitivinicola; Luciano Pignataro giornalista enogastronomico, lo spumante invecchiato cinque anni che verrà commercializzato in edizione limitata (solo 900 bottiglie) al costo di 60 euro. Così Giuseppe Coppola racconta 1″`avventura’ della prova ardita di piegare il negroamaro al bianco piuttosto che al tradizionale rosso: «Fin dal primo momento abbiamo fissato l’obiettivo di produrre, interamente nella nostra azienda, uno spumante a 60 mesi di affinamento.

Fonte: L’Edicola del Sud Lecce.

Si chiama ” Ex Vite” È il vino per la santa messa.
II nome deriva dalla locuzione latina che sta ad indicare la provenienza, “dalla vite”. Il progetto di “economia civile” nasce dalla collaborazione tra la Caritas locale e la storica cantina. Si chiama “Ex Vite” il vino che sarà utilizzato per la celebrazione delle Sante messe nelle parrocchie della diocesi di Nardò-Gallipoli. Il frutto della vite e del lavoro dell’uomo, come recita la Liturgia, il primo ed unico ad essere prodotto in Puglia. All’incontro di presentazione con la stampa erano presenti il vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna; il responsabile del progetto Opera Seme”, don Giuseppe Venneri; il presidente della cantina “Cupertinum”, Francesco Trono e l’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi. Perché “Ex Vite”? 11 nome deriva dalla locuzione latina che sta ad indicare la provenienza, “dalla vite”, per l’appunto. Il progetto di economia civile” nasce dalla collaborazione dalla Caritas operante nella diocesi guidata dal Vescovo Filograna e la storica cantina `Cupertinum”.

Fonte, L’Edicola del Sud Lecce.

Assoenologi, Stefàno premiato come “personaggio dell’anno”.
Il senatore Dario Stefano è stato premiato come “Personaggio dell’anno” da Assoenologi, nell’ambito del 75° Congresso nazionale dell’associazione che riunisce gli enologi italiani. La consegna della targa da parte del presidente Riccardo Cotarella è avvenuta ieri a Verona, dove si sta svolgendo il congresso dell’organizzazione che si concluderà oggi. “Per l’impegno, la serietà, la competenza e la passione dimostrate a vantaggio della promozione dei territori italiani, della cultura del vino e della valorizzazione dell’enoturismo e perla vicinanza ad Assoenologi nella tutela dei titoli professionali di enotecnico ed enologo”, queste le motivazioni del riconoscimento che ha colto il senatore Stefano, padre delle leggi su enoturismo ed olioturismo ed estensore del ddl per l’insegnamento della storia del vino nelle scuole primarie e secondarie e del testo che intende normare le figure di enotecnico ed enologo, particolarmente commosso ed emozionato.

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia.

Il miglior rosato italiano viene dalla Puglia.
II concorso mondiale di Bruxelles elegge il Pietra Rosato 2021 – Salento Igt di Cantine Menhir come miglior rosato italiano. Sono stati 1.170 i campioni di vino provenienti da 23 Paesi sottoposti al giudizio della giuria di professionisti internazionali che dall’ 11 a113 marzo si è riunita a Vallodolid in Spagna. La seconda edizione del Concours Mondial de Bruxelles – Sezione Vini Rosè ha assegnato numerosi riconoscimenti che premiano l’impegno, la passione e l’abnegazione dei produttori che vi hanno partecipato, sostenuti come nel caso delle aziende salentine, anche dai Consorzi di Tutela. “Siamo molto felici dei riconoscimenti conquistati dalle nostre aziende con una Gran Medaglia d’Oro, una Medaglia d’Oro, due medaglie d’Argento, e tante ottime valutazioni che i nostri vini hanno saputo conquistare – dichiara Damiano Reale, presidente del Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini Doc e dei vini Igt Salento.

Fonte, Salento in tasca.

Slow Wine da Michiletta, omaggio ai vini doc.
Si è svolta all’Osteria Michiletta di Cesena, la Cento Cene per Slow Wine. Una serata dedicata ai produttori e ai loro vini presenti nella guida “Slow Wine”: l’edizione 2022, che recensisce 1958 cantine, non è solamente una guida, è un progetto di racconto e promozione a tutto tondo. Unica nel panorama delle guide al vino, infatti, Slow Wine non si limita a degustazioni ma, grazie alla capillarità degli oltre 200 collaboratori, visita i filari e le cantine delle aziende recensite. Lo chef Rocco Angarola ha proposto un menu giocato su piatti di recupero e sfumature culinarie giocate sull’intreccio Romagna-Piemonte, come lo sformatino di cardi ed erbette con bagna cauda, le reginette di semola di grano duro con radicchietto e prosciutto, il coniglio in porchetta con fricò e il bunet, un crème caramel amaretti e cioccolato.

Fonte, Resto del Carlino Cesena.

Dopo due anni di assenza ritorna la Festa del vino a San Cassiano.
La pandemia, in questi ultimi due anni, ha causato lo stop di numerose attività, e tra queste ce n’è una di cui gli abitanti di Brugnera hanno sentito particolarmente la mancanza: la Festa del vino di San Cassiano. E finalmente, l’attesa viene ripagata: dall’8 al 25 aprile, infatti, la borgata del Livenza tornerà ad essere animata da aperitivi, cene, spettacoli musicali e dj set. «Siamo carichi ed entusiasti, pronti per ripartire: non vediamo l’ora di scoprire come risponderà la gente – ha annunciato il presidente dell’associazione che organizza il festival, Nicolò Parro -. Siamo certi che le persone, qui in paese, aspettano l’evento con trepidazione: non avendo bar o altre attività commerciali, la Festa del vino è una delle poche occasioni di ritrovo, un punto di riferimento perla vita sociale della frazione».

Fonte, Gazzettino Pordenone.

L’attività e ricerca vitivinicola di Rauscedo sono un modello europeo.
«Il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato in questi anni una capacità di ricerca e innovazione nel settore agroalimentare di qualità eccellente, tale da diventare patrimonio dell’intero Paese. La sfida principale è trasferire la ricerca al settore produttivo guardando in particolare alle soluzioni nel settore vitivinicolo che rispondono meglio alla sostenibilità ambientale delle colture e alla resistenza ai cambiamenti climatici». È quanto ha detto l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna Stefano Zannier nella tavola rotonda organizzata dall’Università di Udine in occasione della visita di Francesco Mattina, presidente del Community Plant Variaty Office, l’ufficio della Comunità europea per le varietà vegetali. Zannier ha ricordato che «il Friuli Venezia Giulia con il 13 per cento di superficie vitata sull’intera superficie agricola, supera di molto la media italiana, che si attesta sul 5 per cento».

Fonte, Gazzettino Pordenone.

Dopo due anni il Lazio torna a Vinitaly a Verona 59 produttori e sei espositori.
Dopo due annidi stop, dovuti alla pandemia da Covid-19, la Regione Lazio torna protagonista al Vinitaly e Sol e Agrifood, che si terranno a Verona dal 10 al 13 aprile. «Oltre al padiglione di 1.200 metri quadrati, dedicato al vino, e allo spazio di 150 mq, dedicato all’olio, quest’anno saremo presenti anche al Vinitaly and the City nella splendida cornice del cortile del Tribunale nel centro di Verona con uno spazio enoteca destinato ai vini del Lazio – sottolinea Nicola Zingaretti – L’occasione ci consentirà di promuovere e valorizzare le eccellenze del comparto vitivinicolo e olivicolo regionale e al tempo stesso di puntare sulla narrazione di tutto il bello che il Lazio ha da offrire». In particolare, nel padiglione del Vinitaly saranno presenti 59 produttori di vino, nello spazio del Sol e Agrifood ci saranno 6 espositori, tra cui un birraio artigianale e prodotti tipici e tradizionali del Lazio, con un ricco programma di eventi dedicati al cibo e non solo.

Fonte, Messaggero Cronaca di Roma.

Agricoltura: via libera al bando per ristrutturazione vigneti.
Deliberazione della giunta della Regione Liguria sul bando per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la campagna 2022-2023. Spiega il vice presidente con delega all’agricoltura Alessandro Piana: “Con il via alle modalità attuative della misura, si intende promuovere gli interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei vigneti liguri con un sostegno economico complessivo di 90 mila euro, incrementabili nel caso di richieste eccedenti la disponibilità finanziaria. I valori massimi di contributo ammissibili a ettaro sono di 16mila euro per i costi di ristrutturazione e riconversione dei vigneti, nel limite del 50% dei costi effettivamente sostenuti, cui si aggiungono 3.000 euro per ettaro per il mancato reddito nel caso di estirpazione di un vecchio vigneto”. Precisa ancora l’assessore Piana: “L’importo del contributo viene inoltre elevato sino a un massimo di 22 mila euro a ettaro per le zone viticole situate su terrazze e gradoni o che abbiano una pendenza del terreno superiore al 30%o, ancora, che siano situate a più di 500 metri di quota”.

Fonte, Ancora.

I vini tipici locali sotto i riflettori all’Enoteca regionale di Ortovero.
Vini tipici locali, degustazioni, masterclass, presentazioni di libri e tanto altro saranno protagonisti di “Vite in Riviera”, un evento in programma oggi e lunedì ad Ortovero, all’Enoteca regionale di Liguria. La rassegna si apre oggi alle ore 14, mentre le prime attività avranno inizio alle ore 15.30 con un “Wine tasting di vini bianchi invecchiati” dedicato a “I Bianchi del Ponente Ligure, il tempo che migliora” presentati dal sommelier Augusto Manfredi. Nel corso della giornata sarà possibile conoscere, assaggiare ed apprezzare la produzione locale dell’olio extra vergine d’oliva e materie prime tipiche del territorio e ricette locali. La rassegna “Vite in Riviera” proseguirà domani. Da non perdere, alle ore 12.30, il wine tasting dedicato a “L’eleganza dei Grandi Rossi del Ponente Ligure” in cui saranno protagonisti una selezione di vini rossi provenienti dalla piana ingauna e da Ortovero.

Fonte, Secolo XIX Savona.

Cantina Terre, via libera del cda al secondo acconto per le uve.
I versamenti a. 650 soci per l’ultima vendemmia saranno fatti entro il mese Durante la riunione di venerdì vagliate le candidature di possibili direttori BRONI Il consiglio di amministrazione della cantina Terre d’Oltrepo ha deliberato il secondo acconto relativo ai conferimenti delle uve della vendemmia 2021, che sarà erogato entro fine mese. La riunione del Cda della cooperativa oltrepadana si è svolta venerdì e all’ordine del giorno c’era proprio questo importante adempimento che rappresenta una boccata di ossigeno per gli oltre 650 soci alle prese con una situazione economica molto difficile, complicata anche dalle ripercussioni della guerra sull’export dei prodotti. «Come avevamo già anticipato abbiamo dato il via libera al secondo acconto — annuncia il presidente di Terre, Enrico Bardone -. Non ci sono stati problemi di copertura finanziare per erogare i pagamenti, che arriveranno nei prossimi giorni, entro la fine del mese, e crediamo che i soci saranno soddisfatti.

Fonte, Provincia – Pavese.

Un lungo viaggio per conoscere l’Italia dei vini.
«Un lungo viaggio nell’Italia del vino alla ricerca di chi, nonostante tutto, mette la passione davanti alle difficoltà e diventa fiero custode del luogo che abita». Questo il senso del libro «Custodi del Vino. Storie di un’Italia che resiste e rinasce» di Laura Donadoni, per Slow Food Editore, che è stato presentato venerdì nella cornice del teatro Luigi Mercantini di Ripatransone. Per le Marche, il Piceno è la zona scelta dall’autrice, terra dove la viticoltura sembra essersi affermata per prima e dove a raccontarsi sono diverse le eccellenze locali. Un plauso al progetto che ha unito e messo in rete territori ed esperienze diverse, unite da un filo conduttore comune: tradizione, amore e innovazione nel fantastico mondo del vino.

Fonte, Resto del Carlino Ascoli.

Chianti, Brunello e Amarone stravincono sullo scaffale.
Nei supermercati in forte crescita le vendite delle etichette più pregiate Boom del Vermentino, in calo Bonarda e Barbera, frena il Prosecco. Il mercato del vino al consumo conferma le trasformazioni registrate a partire dal 2020, con l’inizio della pandemia che ha cambiato il nostro modo di fare la spesa. Crollano i bottiglioni e le confezioni in tetrapak, mentre crescono le bottiglie da 75 centilitri. Non basta: si conferma la forte crescita delle denominazioni di pregio, a scapito dei prodotti a prezzo basso. Non lasciano dubbi i dati contenuti nella tradizionale ricerca condotta da Iri Infoscan per l’edizione 2022 di Vinitaly che si terrà a Veronafiere da110 al 13 aprile. Complessivamente nella grande distribuzione sono stati acquistati nel 2021 quasi 700 milioni di litri di vino, per un valore che, con gli spumanti, arriva ai 3 miliardi di euro. In volume, rispetto all’anno precedente c’è stata una lieve flessione (-2,2%), compensata però dalla crescita (+2,1%) a valore. Calano i litri venduti ma le cantine incassano di più. In testa alla classifica dei campioni di vendite si conferma il Chianti con 15,3 milioni di litri venduti (+3,7%) e un prezzo medio a bottiglia di 4,09 euro.

Fonte, Libero Quotidiano.

Al Vinitaly 2022 andrà in scena la voglia di ripartire.
Tra tante incognite nella gestione della logistica e del pubblico, che gli espositori si augurano possa godere della manifestazione senza code, intoppi e restrizioni oppressive, dal 10 al 13 aprile toma il Vinitaly in presenza, con la promessa di un’edizione di ripartenza e ripresa come ha spiegato nei giorni scorsi il direttore generale Giovanni Mantovani al Gambero Rosso. Il vino non si è però mai fermato del tutto, come hanno confermato gli ultimi dati sull’export. Si tomerà però a parlarsi faccia a faccia tra operatori. Il ritomo delle cantine a Verona è considerevole: i numeri saranno paragonabili a quelli delle migliori edizioni di Vinitaly, con oltre 4mila adesioni. Sono già 680 gli importatori attesi in fiera. Tra le novità ci sarà l’area mixology che aveva esordito, con grande successo, in occasione di Vinitaly Special Edition di ottobre e che sarà consolidata.

Fonte, Libero Quotidiano.

Mancano le bottiglie: export di vino a rischio.
La presidente di Federvini: «È inutile ›La corsa dei prezzi e la guerra possono accettare ordini, non ci sono imballaggi» vanificare il rialzo record (+13%) del 2021. SUL MERCATO INTERNO DA SEGNALARE L’EXPLOIT DEI PRODOTTI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE: BENE SPIRITI E SPUMANTI. Nelle classifiche dei migliori vini del mondo le etichette italiane sono ormai stabilmente nel gruppo di testa; addirittura, imbattibili quando si giudica il rapporto costo-qualità. A conferma i dati dell’export che nel 2021 è tornato a crescere dopo il primo drammatico anno della pandemia Covid: oltre 7 miliardi di euro di export, + 13% sul 2020. Il punto è che nei primi tre mesi di quest’anno a mettere in crisi i primati dell’enologia italiana non è la bontà del nettare di Bacco – rosso, bianco o rosè che sia – ma sono i contenitori che mancano e i prezzi dei trasporti. «E inutile accettare ordinativi quando non abbiamo le bottiglie per riempirle con i nostri prodotti, né disponiamo del cartone per imballarli», denuncia la presidente di Federvini Micaela Pallini.%.

Fonte, Messaggero.

Bottiglie di lusso investimento sicuro.
Non c’è crisi per il vino pregiato: secondo il Knight Frank Luxury Investment Index, il settore ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 (+16%) con un boom del +137% negli ultimi 10 anni. L’indice di riferimento Liv-ex 100 nel 2021 ha registrato un +23%, in crescita anche a gennaio 2022 (+1,8%). Per Luigi Sangermano (foto),imprenditore del lusso e ad di Laurent-Perrier Italia: «Stiamo parlando di un mercato sicuro, con un grande potenziale di rendimento».

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Generazione Z i giovani che amano le bollicine.
RICERCA DI NOMISMA WINE MONITOR E VINO.COM LE VENDITE E-COMMERCE REGISTRANO UN + 22% ECCO TUTTE LE PREFERENZE DIVISE PER FASCE DI ETÀ GENERAZIONE I GIOVANI CHE AMANO LE BOLLICINE. Corre l’export del vino italiano, ma corrono anche le vendite online. La pandemia ha accelerato le vendite ‘digitali’ del vino che – pur presentando ancora un’incidenza ridotta rispetto per esempio a quelle della gdo (meno del 10% in confronto) – sono ormai un canale importante per i produttori e consumatori. Lo dice la prima ricerca dell’Osservatorio sull’e-commerce del vino, nato dalla partnership tra Nomisma Wine Monitor e Vino.com e dedicato ai trend di consumo e dei profili di chi acquista. Dopo il boom del 2020, influenzato dal lockdown e dalle restrizioni sanitarie, nel 2021 le vendite di vino degli e-commerce hanno continuato a crescere, mettendo a segno un +22% a valore contro una media delle vendite offline della distribuzione moderna del 5%.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

In arrivo a Vinitaly 630 buyer dal mondo Ci sono Africa e Asia.
Con 130 top buyer confermati, gli Stati Uniti, primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, guidano le delegazioni internazionali presenti al 54° Vinitaly (Veronafiere, 10-13 aprile). È la prima volta che il Salone internazionale del vino e dei distillati (nella foto Luca Zaia, presidente del Veneto) raggiunge un tale risultato sulla piazza americana. È quanto emerge dalla campagna di incoming di Veronafiere e Ice Agenzia. Ad oggi, infatti, sono 630 i ‘super acquirenti’ di vino italiano da tutto il mondo, che hanno aderito alla chiamata di Vinitaly. A questi si aggiungono ulteriori 50 operatori profilati della domanda che faranno il loro debutto a Verona grazie a un altro progetto di incoming ‘tailor made’. Per quanto riguarda i circa 50 Paesi coinvolti nel programma di promozione e di comunicazione, la mappa di Vinitaly registra new entry dall’area high spending a stelle e strisce del Midwest e del Sud degli Stati Uniti a riprova degli ampi margini di crescita ancora inespressi. Dal Canada arrivano poi rappresentanti dei due monopoli di Ontario e Québec.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Il Gallo Nero svela i colli del Chianti.
ACCANTO ALLO STEMMA DELLA DENOMINAZIONE A BREVE COMPARIRA IL NOME DEL SINGOLO TERRITORIO. NEI PRIMI MESI 2022 LE VENDITE SEGNANO +7%. VIGNE A TUTTO BIO IL GALLO NERO SVELA I COLLI DEL CHIANTI. Greve in Chianti o Gaiole come Vosne-Romanée, Lamole come Chambolle-Musigny, Panzano come Vougeot, Vagliagli come Echézeaux… II Chianti Classico si veste da Borgogna, e in un tempo che pur in mezzo a mille difficoltà – prima la pandemia, poi la crisi energetica e i riflessi della guerra russo-ucraina – vede la denominazione balzare già di un +7 % nei primi mesi dell’anno dopo un 2011 che aveva visto crescere i volumi di export dell’11% sul 2019, aggiunge una chicca al caratteristico distintivo delle bottiglie.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Ribolla Gialla e Friulano: equilibrio fra uomo e natura.
Com’è un bianco super-Friuli? Risposta: il Collio Riserva di Robert Princic, un progetto targato Gradisc’iutta cominciato nel 2009 con la volontà di produrre un bianco vinificato esclusivamente con i vitigni autoctoni Ribolla gialla, Malvasia e Friulano, fermentato in botti di legno da dieci ettolitri. Si riprendono così quelle antiche tradizioni del Collio, codificate nel disciplinare del 1968, che secondo un’usanza secolare volevano un uvaggio a base della varietà più diffusa – la Ribolla – con l’aggiunta delle altre due più apprezzate dai consumatori: Malvasia istriana e Friulano. Una Riserva che ‘invecchia’ minimo un anno, col nome «scritto volontariamente in grande in etichetta -dice Robert – per esprimere con forza l’essenza del terroir da cui nasce». Partiamo da qui, da un grande bianco di territorio, per parlare di Gradis’ciutta, 40 ettari vitati nei comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio. Bella realtà famigliare, nata per vendere uva a terzi, presa in mano da Robert giovanissimo (nel 1997) dopo gli studi in Enologia a Conegliano.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Gusto Italia. Emozioni in nettare.
L’Italia nel bicchiere. E chi ci avrebbe mai pensato? O forse sì. Un po’ tutti – esperti o meno – riconosciamo a qualsiasi nettare dello Stivale un carattere identitario che nessun’altra eccellenza del territorio può vantare. Ebbene, partendo da questo presupposto, raccontare il vino significa raccontare un luogo. Ma anche, verosimilmente, le persone che quei luoghi rendono unici. Spesso, magici. L’edizione di marzo di Qn Itinerari è dunque una sorta di Grand Tour d’Italia, che passa in rassegna cantine e filari, contadini 2.0 e imprenditori navigati, ristoratori che hanno a che fare con il vino e vino che ha molto da dialogare con l’arte, il design, le tradizioni. Ad aprire le danze c’è un personaggio del mondo dello spettacolo, Gianmarco Tognazzi, che svela ai nostri lettori la sua più grande passione dopo il piccolo e grande schermo.

Fonte, Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.

Intervista a Gianmarco Tognazzi – Non scherziamo. Il vino è davvero una cosa seria.
Alla scoperta dell’azienda agricola La Tognazza il progetto sostenibile tra Lazio e Toscana Nel segno del padre Ugo e della ricerca della qualità intervista di Enrico Salvadori Lui è cresciuto più nelle vigne e negli uliveti che sui set cinematografici anche se il piccolo e il grande schermo sono la sua vita professionale. Ma per Gianmarco Tognazzi il vino è una cosa seria. Molto seria. È molto più che ricordare degnamente papà Ugo che era un visionario, amante della natura e delle genuinità. Tutti valori che ha trasmesso al figlio che è alla guida della Tognazza (in quel di Velletri) e ha il vino che scorre nelle vene. “Sono molto eno e meno logico” ci scherza su Gianmarco che come il padre ha sempre la battuta pronta. Chi meglio di lui può essere testimonial del fatto che il vino sia portatore sano di emozioni. Nell’apprezzarlo sorseggiando un calice ma anche produrlo. Come nasce la svolta naturalistica di Gianmarco Tognazzi e come si è avvicinato al vino? “A 18 anni sono fuggito dalla campagna per andare in città. C’era lo slancio comprensibile degli anni dei grandi progetti e dei sogni che si fanno a quell’età.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.

Effetto wow.
Ice wine, vendemmie eroiche e arte tra i filari: il vino è sorpresa Viaggio in lungo e in largo per l’Italia alla scoperta dei numerosi modi di vivere il mondo del vino Dai picnic in mezzo ai vigneti alle performance artistiche e musicali in cantine sempre più di design Il nostro Paese regala emozioni uniche e irripetibili legate ai nettari dall’arco alpino fino alle isole di Diego Casali u na vendemmia di notte, al freddo, con i grappoli gelati. A sfidare temperature ben al di sotto dello zero, la forza di gravità e la pendenza di declivi montani da brivido. È il cosiddetto ‘ice wine, vino ghiacciato, che si distingue un po’ ovunque nell’arco alpino e dove qualche produttore, incredibilmente audace, ha costruito addirittura delle cantine nel ghiaccio del monte. L’esperimento, a duemila metri, avviene in Valcamonica. L’effetto sorpresa è, manco a dirlo, garantito. Ma, sempre per rimanere in alta quota, merita certificare che uno dei vigneti più elevati d’Europa è sulla Sila, nell’Appennino Calabro.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.

Trentino Alto Adige. I vigneti più estremi – Viti spericolate per bianchi rivoluzionari.
Nettari che vengono dal freddo e parlano tedesco caratterizzano la Valle Isarco Vigneti coltivati su piccole parcelle di montagna con pendenze tra il 30 e il 60 per cento Ecco l’Alto Adige più suggestivo tra maestose montagne, antichi masi, castelli e monasteri di Lorenzo Frassoldati uei bianchi cristallini che vengono dal freddo parlano varietà germaniche (Sylvaner, Kerner, Grüner Veltliner) e contrassegnano una viticoltura che più che eroica è ‘spericolata’, come la definisce Riccardo Cotarella, il numero 1 degli enologi italiani. Vini estremi, di confine, dove la montagna, l’altitudine (fino ai 1000 metri), le esposizioni giocano un ruolo determinante. Varietà che lentamente si sono imposte nei gusti dei wine lovers, prima con i più conosciuti Gewürztraminer e Müller Thurgau, avanguardie di una rivoluzione bianchista che dall’estremo nord d’Italia ha insidiato i primati della regione bianchista per eccellenza, il Friuli Venezia Giulia delle Malvasie, dei Sauvignon, dei Friulani (ex Tocai).

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Itinerari.

“Il vino supererà anche questa fase di crisi, come ha sempre fatto”. Parola di Bruno Vespa.
Dal Congresso Assoenologi a Verona, il “telegramma” dell’anchorman e produttore in terra di Puglia. “Oggi il grande problema, anche per il settore del vino, è quello dei costi energetici e della mancanza di materie prime, ma forse, non domani, ma a breve, ci sarà una svolta. Le battaglie salutiste in Ue? Il problema non è il vino, ma l’abuso, che tra i giovani è di superalcolci. Il vino dealcolato? Non è vino, è un’altra bevanda.”

Fonte: WineNews.

“Vino in forte ripresa nella ristorazione, che era e resta il canale privilegiato della qualità”.
Dal Congresso Assoenologi la visione di Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa. “Il mercato italiano, al netto di tutte le difficoltà che conosciamo, cresce. Anche i giovani sono sempre più presenti nella ristorazione di qualità. A livello di tendenze, vanno sempre bene i territori classici, Montalcino, le Langhe e così via, ma vediamo una crescente attenzione ai vini del Sud”.
Fonte: WineNews.

“Il vino aiuta anche il turismo Serviva un evento per riaccendere i riflettori sul settore”.
Si trova all’interno del Parco Regionale dei Gessi e Calanchi dell’Abbadessa dove, da più di dieci anni, la Cantina Tomisa abbraccia il suo territorio seguendo la filosofia di una produzione biologica. E i vini – prodotti in purezza, unicamente dalle loro uve – sono ora pronti a presentarsi entro in uno scenario unico nel suo genere. Tra gli stand di Slow Wine Fair, infatti, il gusto ‘dei colli bolognesi’ si farà spazio tra quello dei Paesi di tutto il mondo. Donatella Zanotti, proprietaria della cantina Tomisa, che cosa presenterete a Slow Wine Fair? “Porteremo all’evento sei vini: Pignoletto fermo e frizzante, Chardonnay, Barbera, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Fonte: Il Resto del Carlino.

Vino, il valore sociale e terapeutico di un calice a Sana Slow Wine Fair.
Centopassi, Valdibella, l’Olivera: storie di riscatto e inclusione che passano dalla vigna. Per tre giorni, a Bologna, oltre 500 cantine provenienti da 18 Paesi in mostra nell’evento firmato Slow Food. Buono, pulito e giusto. Ma anche appassionato, responsabile nei confronti dell’ambiente e sostenibile a livello sociale. Così è il vino che si mette in mostra da domenica a martedì con la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, l’evento che porta a Bologna oltre 500 cantine provenienti da 18 Paesi per affermare che il nettare di Bacco non è soltanto Pil, ma economia relazionale e simbolo della transizione ecologica. Un po’ come quello ormai famoso che la cooperativa Libera Terra produce, con il marchio Centopassi, grazie alle uve coltivate su terreni confiscati alle mafie, arricchendo il bouquet nel calice di sapori quali giustizia, diritti, onestà.

Fonte: La Repubblica.

Franciacorta, non solo vino: ci sono pure i nidi sostenibili.
Non solo vino, in Franciacorta, ma pure progetti mirati a promuovere l’ecosostenibilità e la permanenza delle specie autoctone nel territorio. Per questo motivo l’azienda agricola Ricci Curbastro, che gestisce pure il Museo agricolo e del vino di Capriolo, dove sono raccontati la storia e cultura del territorio, negli ultimi giorni ha deciso di mettere una serie di nidi per la fauna avicola nelle proprie proprietà e in particolare nei vigneti di famiglia, che da oltre 70 anni servono per produrre vino Franciacorta docg, bianco e rosso.

Fonte: Il Giorno.

Il vino sale in quota, la sfida dei Camuni che ora fa gola anche alla Franciacorta.
I cambiamenti climatici spostano verso l’alto la linea della vite: il futuro è in valle? C’è aria buona, ma soprattutto aria nuova per il vino in Valcamonica. Ancora più importante in un momento storico dove i cambiamenti climatici stanno facendo valorizzare enormemente i vigneti, se non proprio in montagna, almeno a buone quote. E la terra dei Camuni in questo senso non può che avere prospettive inedite, più importanti di quanto si pensi. Tanto più alla luce di numeri da pionieri, facilmente aumentabili, a partire dagli ettari vitati: siamo sui 140, di cui solo la metà seguiti da professionisti. Senza spingersi agli anni ’30 (erano quasi 1800) o agli anni ’50 (2600, il record), 40 anni fa in Valcamonica si vitavano ben 423 ettari.

Fonte: Corriere Brescia.

Vino, Consorzio Chianti pronto per il 54esimo Vinitaly.
Dopo il successo dell’Anteprima 2022 – Chianti Lovers & Rosso Morellino che ha portato circa 2mila persone alla Fortezza da Basso di Firenze, con il lancio del merchandising (dalle magliette ai cappellini), ora il Consorzio Vino Chianti si prepara a partecipare, in presenza, a un altro importante evento dedicato al mondo del vino. Una consistente rappresentanza di produttori di vino Chianti sarà infatti presente al 54esimo Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. “La partecipazione in presenza al salone internazionale del vino e dei distillati dopo l’Anteprima a Firenze è un’altra grande opportunità per il vino Chianti – commenta il presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi -. Dopo lo stop agli eventi imposto dall’emergenza sanitaria, ora aziende e Chianti Lovers stanno finalmente tornando a incontrarsi dal vivo, per fare business o anche soltanto per riattivare quella socialità che sta alla base dell’amore per il vino che noi tutti condividiamo”.

Fonte: Radio Siena Tv.

Vino, il senatore Dario Stefàno Personaggio dell’anno per Assoenologi.
Il senatore Dario Stefàno è stato premiato come “Personaggio dell’anno” da Assoenologi, nell’ambito del 75° Congresso nazionale dell’associazione che riunisce gli enologi italiani. La consegna della targa da parte del presidente Riccardo Cotarella è avvenuta a Verona, dove si sta svolgendo il congresso dell’organizzazione che si concluderà il 27 marzo. «Per l’impegno, la serietà, la competenza e la passione dimostrate a vantaggio della promozione dei territori italiani, della cultura del vino e della valorizzazione dell’enoturismo e per la vicinanza ad Assoenologi nella tutela dei titoli professionali di enotecnico ed enologo», queste le motivazioni del riconoscimento che ha colto il senatore Stefàno, padre delle leggi su enoturismo ed olioturismo ed estensore del ddl per l’insegnamento della storia del vino nelle scuole primarie e secondarie e del testo che intende normare le figure di enotecnico ed enologo, particolarmente commosso ed emozionato.

Fonte: Italia a Tavola.

Tra mercato ed enoturismo, il vino italiano cerca di ripartire, in un contesto mondiale complesso.
A Verona riflessioni, spunti e messaggi di istituzioni, imprese ed accademici, dal Congresso Assoenologi n. 75. Il mercato del vino italiano di qualità è sempre più legato alla ristorazione e, di conseguenza, al turismo e all’enoturismo. Che, nel 2021, della riscossa hanno mostrato segnali incoraggianti. Ma oggi, con la testa quasi fuori dalla pandemia, con tante restrizioni prossime a cadere in parte dal 1 aprile, e poi in maniera quasi totale dal 1 maggio, la guerra, le tensioni internazionali e l’aumento dei costi, tutto è tornato in discussione. Al netto di questo, per il vino, “main trend” come la sostenibilità, il legame con il territorio e la valorizzazione dei vitigni autoctoni, restano punti di forza su cui lavorare per costruire il nuovo domani. Messaggi che arrivano da Verona da istituzioni, imprese ed accademici nel Congresso Assoenologi.

Fonte: WineNews.

Il miglior rosato del mondo è donna, in Francia premiato il vino di Marilina Nappi.
Il Marilina Rosè ancora sul tetto del mondo. Il vino delle Cantine Spelonga di Stornara, in provincia di Foggia, si è infatti aggiudicato ancora una volta la medaglia d’oro al Mondial du Rosé, il Campionato Mondiale dei Rosè, che si svolge a Cannes. Vincere con un rosato italiano in Francia la dice lunga sulla qualità di questo igp ricavato da Nero di Troia. L’annata 2021 è particolarmente buona, poiché al già celebrato sapore del Marilina, quest’anno è più ampio e variegato il bouquet sia olfattivo che gustativo. Un vino che esprime eleganza e delicatezza, con una piacevole freschezza. Il Marilina prende il nome dalla sua produttrice, Marilina Nappi, giovane imprenditrice delle cantine Spelonga, nel cuore del Tavoliere delle Puglie. Presenta un colore rosa corallo sfavillante. Bouquet vario e fine, regala note di ciliegia, lampone, gelso rosso e petali di rosa. Sorso ricco, denso e magnificamente fresco.

Fonte: l’Immediato.

Terre di Toscana, sorprendenti i bianchi nell’annata 2021.
Quattordicesima edizione per Terre di Toscana, dopo il prevedibile anno di stop causa Covid, organizzata con grande cura dallo staff de L’AcquaBuona, rivista enogastronomica online forte dei suoi 1.600 abbonati alla newsletter, le 10mila pagine lette al giorno e i 5.600 amici della pagina Facebook, dati che collocano www.acquabona.it come uno dei magazine più seguiti nel panorama dell’enogastronomia in rete. FernandoP ardini, Riccardo Farchioni e Luca Bonci hanno messo assieme 120 cantine che costituisco un’ossatura importante del panorama vinicolo toscano con 600 etichette in libero assaggio.

Fonte: Italia a Tavola.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di sabato 26 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

In cantina – Il blasone premia il Brunello.
Le quotazioni di Castelgiocondo hanno registrato alle aste un balzo del 65% Il blasone premia il Brunello di Cesare Pillon Le sei aziende che compaiono in tabella questa settimana sono rappresentative di una gamma variegata di produttori di Brunello di Montalcino. Tre di essi, presenti soltanto con una o due annate del loro vino, forniscono ugualmente interessanti indicazioni sugli orientamenti del mercato: non con le quotazioni dei loro vini, troppo limitate, ma perché sono tutte e tre aziende storiche fondate da casati nobiliari. Curioso il fatto che la Lisini e la Fuliggnni, tuttora possedute da quelle famiglie, siano state portate al successo negli anni 80 del secolo scorso da due donne del vino di grande capacità, Elina Lisini e Maria Flora Fuligni. La terza, invece, la Ciacci Piccolomini d’Aragona, estintosi il casato nel 1985, è stata ereditata dal fattore Giuseppe Bianchini. Molto più breve la storia delle altre tre aziende, tutte premiate da risultati positivi.

Fonte: Milano Finanza.

Gérard Bertrand sceglie Valdo.
Gérard Bertrand, colosso francese del vino, ha scelto la trevigiana Valdo Spumanti per la distribuzione dei suoi vini nel nostro Paese. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi le due realtà, sottolineando che «Importanti sono le prospettive anche sul mercato italiano dove Gérard Bertrand ha deciso di affidare la distribuzione esclusiva della sua linea più conosciuta a livello internazionale, Còte des Roses, a Valdo Spumanti scelto per la sua importante expertise nella Gdo italiana sviluppata, dalla sua forza vendita nel rapporto con i key buyers oltre che su una conoscenza approfondita del mercato italiano e su innovative politiche di marketing create per soddisfare le esigenze del mondo retail». C’è ovviamente entusiasmo per l’accordo nella casa vitivinicola trevigiana.

Fonte: Milano Finanza ed. Nord-Est.

Slow Wine Fair la prima fiera del vino “buono pulito e giusto”.
«L’Emilia-Romagna diventa capitale internazionale del vino buono, pulito e giusto», lo ha detto Federico Varazi di Slow food Italia presentando la prima edizione di Sana-Slow Wine Fair. La prima fiera che Slow Food dedica esclusivamente al vino, con BolognaFiere in partnership con FederBio, Ascom, ministero degli Affari esteri, Ice, col patrocinio della Regione. Tre giorni, da domani a martedì, per incontrare 542 produttori di 18 Paesi, che l’associazione della chiocciola ha selezionato in base ai criteri del “buono, pulito e giusto” vale a dire: qualità, sostenibilità ambientale ed etica. Tre giorni riservati ai professionisti del settore, con la giornata di domenica aperta anche agli appassionati di vino i quali potranno accedere anche gli altri giorni se iscritti a una delle 9 masterclass, fra queste una dedicata al vino cinese. L’unicità della fiera sta nel fatto che qui si troverà in un solo luogo il meglio della produzione artigiana e sostenibile italiana e internazionale, la grande comunità del vino nata intorno alla Guida Slow Wine.

Fonte: Corriere Romagna.

Menù romagnolo-piemontese, 6 vini degustati e quiz a premi.
Una delle Cento Cene per Slow Wine si è svolta giovedì sera all’Osteria Michiletta di Cesena. Sono le cene organizzate in tutta Italia per presentare la nuova edizione della guida, organizzata in questo caso da Slow Food Cesena. La guida Unica nel panorama delle guide al vino, Slow Wine, che in questa edizione recensisce 1.958 cantine, non si limita a degustazioni ma, grazie alla capillarità degli oltre 200 collaboratori presenti in tutta l’Italia, visita i filari e le cantine delle aziende recensite. Uno sforzo grandissimo che pone la guida di Slow Food come un punto di riferimento di tutta l’enologia e di chi vuole conoscere questo mondo, in Italia e non solo. I menù elvInl Lo chef Rocco Angarola ha proposto un menù giocato su piatti di recupero e sull’intreccio Romagna-Piemonte, come lo sformatino di cardi ed erbette con bagna cauda, le reginette di semola di grano duro con radicchietto e prosciutto, il coniglio in porchetta con fricò e il bunet, un crème caramel amaretti e cioccolato.

Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.

Roma e i Castelli si alleano: scommessa sull’agricoltura.
L’intesa Adesione comune a “Città del Vino” I sindaci castellani con la bandiera “Citta di Vino”. Roma e i Castelli si alleano: scommessa sull’agricoltura Roma e i comuni dei Castelli Romani impegnati nel rilancio del comparto vitivinicolo e nella difesa dell’agricoltura. Con una manifestazione molto partecipata è stato sancito ieri, nella Protomoteca del Campidoglio, l’ingresso della Capitale nel novero dell’associazione nazionale “Città del vino”, cui aderiscono 470 comuni di tutta Italia. Erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Genzano, Marino, Colonna, assessori di Frascati e Monte Porzio Catone, i presidenti dei consorzi di tutela vini Frascati e Roma doc, i vertici dell’associazione “Città del Vino” e Sabrina Alfonsi, assessore all’Agricoltura di Roma. I sindaci castellani chiedevano da tempo alla Capitale, nel cui territorio insistono le doc Frascati, Marino, Castelli Romani, Colli Albani e Roma, di aderire all’associazione per trovare una strategia d’intervento comune.

Fonte: Messaggero Roma Metropoli.

Raviolotti di baccalà e Moscatello di Taggia.
È nato il raviolotto di baccalà e Moscatello di Taggia a seguito dell’accordo di filiera tra la rete di imprese agricole Terra del Moscatello e il Pastificio artigianale Voglia di sfoglia. Marco Risso, presidente della rete di imprese agricole, e Simone Gasparini, amministratore del Pastificio, hanno siglato una partnership che prevede l’utilizzo del Moscatello delle aziende della rete per la preparazione del raviolotto di baccalà. Alla serata di presentazione che si è tenuta ad Arma di Taggia in regione Prati Pescine nella sede del pastificio, hanno partecipato i produttori, i rappresentanti di varie amministrazioni comunali e Chiara Cerri, consigliere regionale e consigliere delegata alla cultura del Comune di Taggia.

Fonte: Secolo XIX Imperia.

RistorExpo, una vetrina per i vini valtellinesi Quindici aziende in fiera.
Quando la montagna con i suoi vini di qualità incontra il lago e i suoi sapori sapientemente cucinati. È un connubio vincente che si ripete nel tempo quello tra il Consorzio dei vini di Valtellina e RistorExpo, l’appuntamento ormai tradizionale – quest’anno siamo alla 24esima edizione – con la ristorazione professionale, pronto a riproporsi negli spazi di Lariofiere a Erba dal a16 aprile. Sono una quindicina le aziende valtellinesi che porteranno i loro prodotti per le degustazioni alla manifestazione che quest’anno ha scelto un tema tanto simbolico quanto emblematico: “L’enogastronomia del conforto”. «In mezzo alle tante difficoltà del momento che stiamo vivendo – dice Giovanni Ciceri, ideatore e curatore della mostra, oltre che presidente di Confcommercio Como – il cibo può avere una straordinaria funzione consolatoria, ma anche e soprattutto può divenire la tavola del conforto, della serenità, dell’autenticità e della tranquillità».

Fonte: La Provincia Settimanale di Sondrio.

Quanta diversità nella famiglia degli Aglianico.
La zona di Venosa può senz’altro essere considerata la più produttiva dell’areale J del Vulture. I vigneti si estendono oltre che nel comune di Venosa anche su quelli di Maschito, Banzi, Palazzo San Gervasio, Gemano e Lavello, con altitudini che vanno dai 500 metri di Maschito ai 40o di Venosa e ai Zoo di Lavello. Una zona molto vasta, in cui l’Aglianico si presenta con caratteristiche differenti, specie nelle aree site nel territorio di Lavello. Qui l’altitudine scende al di sotto dei 200 metri, in particolare nel versante dell’Ofanto dove i terreni sono più grassi, con una maggior componente di origine alluvionale. Se ne ottengono, generalmente, vini di buon volume alcolico con acidità più mitigata, tannicità meno aggressiva rispetto a quelli prodotti nelle zone ad altitudine maggiore.

Fonte, Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Manduria e il suo «Primitivo» una storia lunga più di 200 anni.
Un vino, un vitigno, una storia, un territorio. Non soltanto gusto, consistenza, profumi. II vino non si tracanna, si gusta; e non si beve per sete. In un calice di buon vino non c’è soltanto alcool. II Primitivo di Manduria, per esempio: una carta vincente dell’enogastronomia pugliese, uno dei vini italiani più esportati nel mondo. Racchiude in sé valori culturali, storici, paesaggistici, economici e sociali, oltreché – naturalmente – gustativi. II suo boom è relativamente recente. C’è voluta la crisi del metanolo per far virare la produzione dalla quantità di vino da taglio (o da distillazione) verso la qualità. Ancora negli anni ’90 stava per perdere la doc per mancanza di produzione. Ma i miglioramenti qualitativi, la commercializzazione non più artigianale, la «scoperta» che uno dei più accorsati vini californiani, lo Zinfandel, altro non è che un clone del Primitivo (e sostanzialmente lo stesso vitigno è il croato Crljenak Kastelanski), hanno creato le premesse, consolidate dalla costituzione del Consorzio di tutela, per un successo rapido, travolgente e che non conosce riflusso.

Fonte, Gazzetta del Mezzogiorno.

«Un vino che sa di gioia e speranza» Ex Vite, dalla vigna nelle chiese.
Con queste parole, l’arcivescovo della diocesi di Nardo e Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, ha presentato ieri “Ex Vite”, il rosato negroamaro per la celebrazione eucaristica prodotto in Puglia, e nato dalla collaborazione tra Opera Seme (progetto di economia civile della Caritas) e la Cupertinum, storica cantina di Copertino. Presenti al taglio del nastro don Giuseppe Venneri, responsabile di Opera Seme, Francesco Trono e Giuseppe Pizzolante Lcuzzi, rispettivamente presidente ed enologo della Cupertinum. Il vino, frutto di un lavo- ro iniziato in vigna lo scorso settembre, è stato realizzato “ex genimine vitis”, cioè a norma del Codice di Diritto Canonico e delle prescrizioni ecclesiali che dispongono che “il vino deve essere naturale, del frutto della vite e non alterato”. L’idoneità all’uso sacramentale è stata certificata dal Vicario Generale della diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Giuliano Santantonio. Per il debutto sono state prodotte 2.500 bottiglie dalla capienza di 375 ml..

Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Lecce.

Intervista a Raffaele Massa – Massa “Scoprite il vino con il sommelier astemio”.
Ai ragazzi diversabili spieghiamo i segreti del bere usando solo o fatto e vista le di Gilda Camero Un progetto di inclusione sociale per permettere ai ragazzi diversamente abili di inserirsi nel mondo del lavoro attraverso un percorso di formazione nel quale imparano a raccontare il vino usando soltanto l’olfatto e la vista. Organizzato dalla delegazione di Bari dell’Associazione italiana sommelier e intitolato //Sommelier astemio è stato presentato ieri, con il libro Io Valgo. Imparo a raccontare il Vmo, il prossimo 25 marzo, alle 16,30, al Grande albergo delle nazioni di Bari da Antonello Maietta, presidente Ais Italia, Vito Sante Cecere, presidente Ais Puglia, Giuseppe Baldassarre (consigliere nazionale Ais) e dal sommelier e delegato Ais di Bari Raffaele Massa, che ha curato il progetto ed è anche l’autore del volume (info sommelierpuglia.it). Massa come e quando è nato questo progetto? «Tutto è nato ne12018 con lo scopo di arricchire di competenze una ventina di ragazzi di una cooperativa sociale per permettergli di descrivere, come veri sommelier, le caratteristiche principali delle varie tipologie di vino e anche di birra attraverso la vista e l’olfatto».

Fonte, Repubblica Bari

Masi Agricola utile a 5,4 milioni ritorna ai livelli del pre-pandemia.
Conti 2021 chiusi con ricavi in aumento del 28,4% per la quotata a Piazza Affari Masi, utile a 5,4 milioni balzo ai livelli pre-covid Valeria Zanetti •• Un buon 2021 nonostante il persistere della pandemia e l’assottigliamento pesante del canale travel. Il consiglio di amministrazione di Masi Agricola spa, quotata nell’Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, presieduto da Sandro Boscaini, ha approvato ieri il bilancio consolidato dell’esercizio chiuso al 31 dicembre. Risultatie indici positivi L’utile netto schizza a 5,4 milioni di euro, in crescita da 0,8 milioni nel 2020 e superiore anche al dato pre-pandemia. I ricavi netti consolidati si sono attestati a 66,4 milioni , in aumento del 28,4% rispetto ai 51,7 del 2020, con un risultato migliore del 2019 (erano a 64,9 milioni; +2,3%). L’Ebitda è salito a 12,9 milioni dai 5,5 registrati nel 2020, con margine al 19,5% dal 10,6% del 2020 (nel 2019 era a 11,189 milioni e il margine era al 17,2%). L’Ebit del 2021 è stato di 8,655 milioni, contro 1,348 nel 2020.

Fonte, Arena.

«MuVin», la cittadella del vino strizza l’occhio alle doc dell’est.
Presentato a una platea di imprenditori vitivinicoli del Soave e del Lessini Durello il progetto scaligero «MuVin», la cittadella del vino strizza l’occhio alle doc dell’est Sul modello di quanto realizzato a Bordeaux, accoglierà centinaia di migliaia di visitatori Corsi: «Un sogno che diventa realtà, serve da subito il coinvolgimento del territorio» MarieIla Gugole •• Le vallate veronesi con ettari ed ettari di pendii tappezzati di pregiati vitigni sono in prima linea per la realizzazione del MuVin, il Museo del Vino che rafforzerà Verona nel suo ruolo di capitale italiana del vino. Il progetto è pronto ed entro l’anno si apriranno i cantieri nelle ex Gallerie Mercatali, in Zai di fronte alla Fiera con una previsione di spesa di 36 milioni di euro. L’obiettivo è di accogliere migliaia di visitatori per le Olimpiadi invernali del 2026. Corsi «È un sogno che sta diventando realtà», ha dichiarato Enrico Corsi, il consigliere regionale veronese della Lega a cui va la paternità dell’iniziativa, giovedì sera al Centro convegni di Montecchia di Crosara ricambiato dal ringraziamento del sindaco Attilio Dal Cero per aver scelto l’est veronese, Val d’Alpone e Val Tramigna, come primo incontro territoriale. Presenti in platea i sindaci dell’area, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi e il senatore Crsitiano Zuliani, una sessantina di imprenditori del vitivinicolo di Val Tramigna e Val d’Alpone, territori culla delle denominazioni del Soave e del Lessini Durello.

Fonte, Arena

Vino: aumenti a raffica dai fornitori Botter: «Prosecco, rincari da aprile».
Da fornitori modifiche unilaterali dei contratti. Imprese del vino senza vetro e carta. L’imprenditore veneto Alessandro Botter: «Grandi aziende prosecco costrette a ritoccare i listini da aprile». L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro stanno inviando lettere commerciali comunicando ulteriori aumenti nell’ordine de115% in aggiunta al + 15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. Secondo il consigliere Uiv, Alessandro Botter, «le principali imprese del Prosecco hanno deciso di scrivere a tutti i clienti comunicando un aumento percentuale in doppia cifra sul prezzo delle proprie bottiglie a partire da aprile, non ci sono più i margini per riuscire a lavorare».

Fonte, Gazzettino.

Fridays for future, giovani in piazza «Siamo in mano agli irresponsabili».
Ieri anche a Padova il corteo per l’ambiente diventa occasione per una richiesta di pace Più di trecento ragazzi hanno attraversato le strade della città tra cori e rulli di tamburi Giulia Tasca Clima antiguerra: i Fridays for Future sono scesi ieri mattina nelle piazze di tutto il mondo per manifestare non solo per la salvaguardia del pianeta, ma anche della pace. A Padova i “ragazzi delvenerdì” erano più di 300. Si sono ritrovati in stazione, dandosi appuntamento nei giorni scorsi con il tam tam sui social. «Quello di cui ha bisogno la crisi climatica è una cooperazione a livello internazionale, la stessa che serve per risolvere i conflitti», riferisce il portavoce del gruppo Sebastiano Michelotti, ventunenne studente di scienze politiche all’Università patavina, «stiamo parlando di un problema che non guarda ai confini territoriali, alla nazionalità, al genere o all’età: interessa tutti, indistintamente.

Fonte, Mattino Padova.

Federvini: tanti rincari il 2022 anno a rischio.
Il 2022 del vino italiano si prospetta grigio. Secondo i dati dell’Osservatorio Federvini, ci sono molte incognite. «I12022 ha tutte le premesse per diventare l’anno della tempesta perfetta – dichiara la presidente di Federvini, Micaela Pallini – da molti mesi lamentiamo una situazione intollerabile rispetto ai costi dei trasporti, che ha danneggiato pesantemente il nostro export». Negli ultimi mesi del 2021 sono arrivati i primi segnali di tensione sul fronte dei prezzi e delle materie prime. «L’entusiasmo è stato presto smorzato da nuove incertezze», commenta spiega Beniamino Garofalo, ad di Santa Margherita. Il prezzo del cartone è quasi raddoppiato, il costo dei tappi è aumentato del 40% e il vetro del 25%. «Il mondo del Prosecco è in fermento — aggiunge Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi — la pressione che arriva dai fornitori presto comincerà a scaricarsi sui consumatori finali».

Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Ambasciatori del gusto lezione per 1.200 allievi.
Più di 1200 studenti si sono iscritti da tutta Italia alla lezione organizzata ieri da Ambasciatori del Gusto e a cui ha partecipato il Consorzio di Tutela con lo chef Anthony Genovese. Insieme hanno proposto l’abbinamento di una ricetta di pesce di mare e il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. La campanella è suonata alle 11 e dalla “cattedra-cucina” sono intervenuti lo chef Anthony Genovese del ristorante Il Pagliaccio di Roma (2 Stelle Michelin) e il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene. Lo chef ha spiegato ai partecipanti come preparare la sua ricetta e come abbinarla. Il piatto, Cefalo in acqua di piselli e lattuga romana, è stato proposto con la tipologia Brut di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore.

Fonte, Tribuna Treviso.

FEDERCOOP * CANTINA “VIVALLIS”: « IN MOSTRA LE OPERE DELL’ARTISTA ….
Cantina Vivallis: pensando a Depero. Fare vino è un arte e l’arte trova casa in Cantina.  In concomitanza con la mostra “Depero new Depero” allestita nelle sale del Mart, alla sede di Cantina Vivallis a Nogaredo domani sera, sabato 26 marzo alle ore 20, sarà inaugurata una grande sala dedicata all’artista che, negli anni Cinquanta, aveva realizzato il marchio dell’azienda (allora Sav – Società Agricoltori Vallagarina). Domani sera alla sede di Cantina Vivallis, a Nogaredo, si terrà il vernissage dell’installazione ideata dall’architetto Gianni Filindeu che costruisce una storia incentrata su una serie di figurazioni sovrapposte, ispirate a 10 opere di Fortunato Depero, e realizzate con alcuni legni del Trentino: larice, pino cembro, roverella, abete, faggio e frassino. Appuntamento domani, sabato 26 marzo, alle ore 20. Interverranno il presidente di Vivallis, Mauro Baldessari, la direttrice Paola Gregori, Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, l’architetto Gianni Filindeu, e Nicoletta Boschiero responsabile della Casa d’Arte Futurista Depero.

Fonte, Agenzia giornalistica Opinione.

Vino: Tannico, a Sana slow con 14 cantine in esclusiva.
“Con la partecipazione a Sana Slow Wine Fair vogliamo farci portavoce della parte più bella del mondo del vino: quella che promuove le storie di uomini, di viticoltori, del territorio e delle mani di chi lavora”. A dirlo è Marco Magnocavallo, amministratore delegato di Tannico, il portale online di vendita del vino che, secondo i dati pubblicati sul sito dell’azienda, nel 2020 ha gestito 400mila ordini consegnando 2,5 milioni di bottiglie nel mondo e registrando un fatturato di 37 milioni di euro. Tannico parteciperà alla prima fiera internazionale del vino ‘buono, pulito e giusto’ – prevista dal 27 al 29 marzo e organizzata da Bologna Fiere con FederBio, Confcommercio Ascom Bologna e con la direzione artistica di Slow Food – presentando in esclusiva 14 cantine di produttori italiani e stranieri.

Fonte, Ansa.

Vino: Assoenologi, Ue aiuti a non cancellare la ripresa.
“Il mondo del vino ha i giusti anticorpi per resistere anche alle crisi più profonde e l’ha saputo dimostrare proprio in questi anni così tribolati”. Lo ha affermato il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, a margine del 75/o Congresso nazionale degli enologi ed enotecnici italiani che si è aperto oggi alla Fiera di Verona “I numeri del 2021 nonostante tre mesi di ristoranti, enoteche e locali chiusi per la pandemia – ha spiegato Cotarella – hanno detto chiaramente che il vino è l’asset dell’agroalimentare italiano più trainante nel mondo, e da quei numeri dobbiamo trarne linfa vitale per continuare nel nostro percorso di impresa. Un asset che però potrebbe essere messo a dura prova dal rincaro delle materie prime e dei costi di energia e carburanti.

Fonte, Ansa.

Vino, il comparto rischia un 2022 nero.
Dopo un 2021 da record, aumentano le preoccupazioni delle aziende produttrici per gli incrementi dei costi di produzioni e la mancanza di materie prime. Non si prospetta nulla di buono per il 2022 del settore vitivinicolo. I rilevanti incrementi dei costi delle materie prime, le incertezze sul piano internazionale e le impennate delle quotazioni dei trasporti minano gli ottimi risultati ottenuti nel 2021 e preparano gli operatori del settore a un anno negativo. Partendo dai risultati dell’anno passato, secondo i dati dell’Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma e TradeLab, il 2021 è stato un anno di forte ripresa per il settore vini e spiriti, mentre il comparto aceti, meno colpito dalla pandemia, ha avuto un andamento contrastato. Le vendite di vino nel canale Gdo hanno segnato una crescita del 3,7% sull’anno precedente, trainata dagli spumanti (+18,4%), mentre vini fermi e frizzanti hanno registrato ricavi stabili. Buone performance anche per gli spiriti, dagli aperitivi agli amari, fino ai liquori e ai distillati, con un fatturato da 1,2 miliardi di euro, in crescita del 6,5%.

Fonte, AgroNotizie – Image Line.

Vino, l’allarme di Uiv: a rischio le forniture di vetro e carta, aumentano i costi per le imprese.
I fornitori di questi materiali stanno inviando lettere commerciali annunciando modifiche unilaterali dei contratti e un incremento dei prezzi. E le aziende del prosecco sono costrette a ritoccare i listini da aprile. Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture e un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, per esempio, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in essere e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumenti nell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminio per gli spumanti. Un ulteriore costo aggiuntivo, con il forte rischio di shortage, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire.
Fonte, La Repubblica.

Vino: il Chiaretto di Bardolino comincia il 2022 in crescita (+26,7%) e si prepara a un grande evento.
Forte di un inizio 2022 da record, il Chiaretto di Bardolino è pronto all’appuntamento di Corvina Manifesto – L’Anteprima. Se chi ben comincia è a metà dell’opera, allora il 2022 ha tutti gli ingredienti in regola per essere un’annata da record per il Chiaretto di Bardolino: stando ai dati rilasciati dal Consorzio di tutela, infatti, il primo bimestre dell’anno corrente ha portato al vino una crescita su base annua del 26,7%; un ottimo auspicio mentre si prepara a proporre la tredicesima edizione di Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino.

Fonte, Dissapore.

I 20 anni di Poggio al Tesoro, il vino «sostenibile» è donna.
L’azienda è capitanata da Marilisa Allegrini affiancata dalle figlie Carlotta e Caterina. Poggio al Tesoro, a Bolgheri, festeggia 20 anni. L’azienda capitanata da Marilisa Allegrini, produttrice storica, con la famiglia, dell’Amarone, a Villa Della Torre in Valpolicella, è arrivata in Toscana grazie ad una intuizione del fratello Walter nel 2001. Fu una sorta di colpo di fulmine. Oggi l’azienda è cresciuta e conta 64 ettari in 4 zone diverse del territorio bolgherese. Con le figlie Carlotta e Caterina continua ad investire e presto sarà pronto anche un boutique hotel di charme proprio sulla strada del vino dove ha sede la loro zona accoglienza con sala degustazione. Lo scorso anno il portfolio delle etichette aziendali si è arricchito con un Viognier in purezza, Sondraia Bianco che ha debuttato sul mercato nell’annata 2019 in una tiratura limitata di 2.750 bottiglie e 150 magnum. E nel periodo post pandemico è cresciuto l’interesse per la Doc Bolgheri che attesta il valore medio a bottiglia più alto d’Italia.

Fonte, Corriere Fiorentino – Corriere della Sera.

I super ricchi scommettono sul vino pregiato.
I super ricchi scommettono sul vino pregiato come primario asset di investimento. Secondo l’autorevole Knight Frank Luxury Investment Index infatti il settore del “fine wine” ha registrato la crescita più alta tra gli investimenti nel lusso nel 2021 con un +16%, che diventa addirittura +137% se si tengono in considerazione gli ultimi 10 anni, come sottolineato da un recente approfondimento di Spear’s Magazine. Nonostante la pandemia, le difficoltà della catena di approvvigionamento e i tragici fatti che riguardano il conflitto attualmente in corso, il mercato dei vini pregiati si sta dimostrando molto solido: l’indice Liv-ex 100, che misura l’andamento del mercato dei vini pregiati, nel 2021 ha registrato un boom con un +23% e anche nel 2022 si è aperto in crescita con un +1,8% per il mese di gennaio. Un incremento trainato dal consumo delle etichette di pregio all’interno dei locali di ristorazione italiana: i dati Istat descrivono una crescita nel 2021 del 22,3% nelle vendite di food & wine all’interno dei canali della ristorazione italiana e il 35% dei consumatori prevede una crescita della spesa per l’acquisto di bottiglie di alta gamma al ristorante per il 2022 (ricerca Nomisma – Wine Monitor commissionata dall’Istituto Grandi Marchi).

Fonte, Gazzetta d’Asti.

Quasi cinque milioni di bottiglie e 36mila ettolitri di vino prodotti.
Tanto per fare alcuni conti con i numeri della Vernaccia di San Gimignano, dal Consorzio ricordano che nella vendemmia 2021 sono stati prodotti 36.388,51 ettolitri di Vernaccia di San Gimignano dai 730 ettari dichiarati. Un dato che registra un aumento di produzione di circa il 13% rispetto al 2020, quando furono prodotti 36.188,72 ettolitri. Nel 2021 il totale di ettolitri di Vernaccia immessi sul mercato sono stati circa 37.129. E ancora i dati dell’andamento mensile dell’imbottigliamento nel 2021 sono stati parzialmente influenzati dalla pandemia e dalle chiusure, ma il dato finale di 4.950.553 di bottiglie registra una ripresa a fronte delle 4.337.213 bottiglie di Vernaccia immesse nel 2020. Il giro di affari della denominazione si attesta sui 13 milioni di euro, come anche la percentuale di Vernaccia di San Gimignano destinata all’export, pari a circa il 52%. Del 48% di Vernaccia destinata al mercato italiano circa la metà viene venduta a San Gimignano, direttamente nelle aziende e nei locali del territorio. Intanto per questa edizione nella sala allestita con 16 postazioni sedute poste a distanza di sicurezza e con servizio di sommelier, i visitatori potranno assaggiare le nuove annate di Vernaccia, la 2021, le Riserve 2020 e i vini di annate precedenti ma ancora non commercializzati: in tutto 76 vini ancora non usciti sul mercato.

Fonte, La Nazione.

Ex Vite, Vino per la Santa Messa.
Ex Vite (in latino significa: dalla vite) è il primo e unico vino per la Santa Messa prodotto in Puglia, nasce dalla collaborazione tra Opera Seme, progetto di economia civile della Caritas diocesana di Nardò-Gallipoli, e la Cupertinum, storica Cantina di Copertino. Rigorosamente “ex genimine vitis” (dal frutto della vite) a norma del Codice di Diritto Canonico (can 924 § 3) e di tutte le prescrizioni ecclesiali in materia. La sua idoneità all’uso sacramentale è controllata e certificata dal Vicario Generale della Diocesi di Nardò Gallipoli. Significato liturgico del vino. Al momento della consacrazione, secondo il dogma cattolico della Presenza reale, il vino si trasforma realmente in sangue. Questo fenomeno è detto più precisamente transustanziazione, ovvero trasformazione in un’altra sostanza, pur nella permanenza delle caratteristiche sensibili del vino originario come colore, aroma, gusto, quantità.

Fonte, Newsfood.

Vetro e cartone sempre più carente: allarme tra i produttori di vino.
Con le modifiche unilaterali dei contratti da parte dei fornitori, le imprese rischiano di rimanere senza imballaggi. Si torna al vino venduto sfuso? Le imprese italiane del vino stanno registrando un’ulteriore crisi delle forniture di vetro e cartone, oltre ad un aumento dei prezzi delle stesse non sempre imputabili al conflitto e alla drammatica congiuntura che ne deriva. L’allarme arriva dall’Unione italiana vini (Uiv) dopo il tavolo commerciale internazionale con oltre 70 aziende del settore. Le imprese del vetro, spiega Uiv, stanno inviando lettere commerciali in cui di fatto non garantiscono più la certezza della fornitura annunciando modifiche unilaterali ai contratti in essere e in scadenza a fine anno, comunicando ulteriori aumentinell’ordine del 15% in aggiunta al +15% di fine 2021. Lo stesso vale per le forniture di carta, cartoni, gabbiette di alluminioper gli spumanti. Un ulteriore costo aggiuntivo, con il forte rischio di carenza, cui si sommano gli enormi aumenti delle tariffe energetiche che il settore non può più assorbire.

Fonte: Il NordEst Quotidiano.

STAMPA ESTERA

Oregon’s bargain priced answer to Burgundy.
‘Spending time in Oregon and hanging out with the growers afterhours means we get on the inside track’ ommercial success is all about spotting an opportunity. Based in the English county of Kent, AeB Vintners — which employs three members of the Arnold family plus right-hand man Simon Davies — has enjoyed huge success by quietly filling a gap. AeB’s speciality has been importing handpicked, domaine-bottled burgundy into the UK. But in the past decade, as demand grew, prices started to climb out of reach for many. These were not plutocrats with limitless budgets, but mainly British wine lovers who had developed a taste for handcrafted wines made on a small scale from Pinot Noir and Chardonnay grapes. Could somewhere other than Burgundy supply a satisfactory substitute? An early find for John Arnold, cofounder of AeB, was Pierre-Yves Colin, a grower in Chassagne-Montrachet who was ignored at first by France’s winewriting establishment but is now revered. He broke away from the family wine business, Marc Colin, to set up with his wife Caroline Morey, daughter of vigneron Jean-Marc Morey. Pierre-Yves Colin-Morey wines, which I first tasted in 2007 in their kitchen, have proved sufficiently compelling to see the couple build their own ambitious winery and glamorous tasting room with a view over the vineyards to the village of Chassagne.

Fonte: Financial Times.

Merci Macron!.
Toute la filière salue le président de la République pour son investissement en faveur du vin durant son quinquennat Avant même d’être président de la République, Emmanuel Macron affichait la couleur: il aimait le vin, connaissait les vignobles, en parlait avec aisance et soutenait la filière. Alors que les candidats à la présidentielle rechignent à évoquer le sujet — trop de coups à prendre du côté de la médecine —, il avait accepté, en décembre 2016, un entretien filmé proposé au débotté par le journal Sud Ouest et le magazine Terre de Vins. On y voit Emmanuel Macron déguster des vins à l’aveugle, les identifier (« C’est un bordeaux. Le nez ne trompe pas!»), identifier un sauvignon de l’entre-deux-mers et un rosé de Provence, citer ses vins préférés. Estimant aussi qu’a un repas sans vin est un peu triste », que boire en mangeant «participe de notre civilisation ». Quelques semaines plus tard, juste avant l’élection présidentielle, le candidat évoquait, dans La Revue du vin de France, l’enjeu de l’cenotourisme ou la concurrence pour la France des vins chiliens en Chine. Dans le vignoble, on en parle encore avec émotion. Avant Macron, aucun président de la V’ République ne s’est intéressé au vin. Certains buvaient, mais n’en parlaient pas ou se fichaient de ce qu’ils buvaient. En revanche, depuis quarante ans, nombre de mesures ont souligné sa dangerosité. Le vin n’a été interdit dans les cantines des lycées que sous Giscard. La fameuse loi Evin visant à limiter la publicité pour l’alcool tout en délivrant un message sanitaire date de Mitterrand en 1991. Le logo « interdit aux femmes enceintes » est intervenu à la fin du mandat de Chirac en 2006.

Fonte: Monde.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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