Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 17 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Incantati!.
Sempre più italiani, soprattutto tra i giovanissimi, sono attratti dalle aste online. Un segno dell’attenzione ai temi di sostenibilità, ma anche della voglia di accaparrarsi pezzi unici e di valore Altro che elitario e di nicchia. II mercato delle aste è più vivo che mai. Merito di Internet, che ha abbattuto le barriere di ingresso soprattutto tra le nuove generazioni. Sulla base del Catawiki Report 2021, l’analisi condotta da uno dei principali mercati di aste online in Europa, negli ultimi mesi l’Italia ha registrato un vero e proprio boom tra i giovani della Generazione Z (18-24 anni), anche se la fascia d’età più rappresentata è quella tra i 25 e i 34 anni. Un interesse, quello dei più giovani, che e mosso certamente da una sempre più crescente attenzione verso il tema della sostenibilità, che va tradotto in azioni concrete come, ad esempio, l’acquisto di oggetti usati.
Fonte: Business People.
Intervista a Wolfgang Reitzle – Desiderio il meglio!.
La filosofia di business di WOLFGANG REITZLE, ex top manager dell’automotive oggi proprietario dell’azienda vinicola VILLA SANTO STEFANO, è chiara: devi amare quello che fai e puntare sempre a diventare il numero uno. Anche quando sembra impossibile di Cecilia Lulli IDai motori al vino. dalla (k’rmania alla Toscana. L’avventura di Wolfgang Reitzle e sua moglie Nina Ruge tra le colline lucchesi inizia proprio grazie all’amore e alla passione per l’Italia. Oggi Villa Santo Stefano è un’azienda agricola che nei suoi 12 ettari di terreno pr.xiuce, con sguardo attento all’ambiente, circa 50 mila bottiglie di vino di ottima qualità e 1.500 litri di olio biologico Dop Lucca. Ma il viaggio verso l’eccellenza non finisce mai, come racconta a Business People lo stesso Reitzle. Dott. Reitzle, cosa l’ha portata dalla sua Germania alla campagna toscana? Da bambino venivo in Italia con i miei genitori una O due volte l’anno, così ho maturato sin dall’infanzia un grande amore per questo Paese.
Fonte: Business People.
Tipicamente italiani.
La Penisola vanta un primato in termini di varietà di vitigni autoctoni imbottigliati e molti di loro meritano un assaggio La tendenza a preferire vini da vitigni autoctoni è chiara ormai da anni e ha portato il nostro Paese a essere leader mondiale in questa classifica. Non siamo quelli che hanno più varietà, ma quelli che ne imbottigliano di più al mondo sì. Sono circa 300 i vitigni autoctoni italiani presenti sugli scaffali delle nostre enoteche ed è difficile parlarne in modo univoco, ma anche in questo campo si registra una preferenza per vini più immediati e diretti, con poco uso di legno e tanta freschezza. Lo hanno confermato i risultati degli Autochtona Awards (concorso enologico specializzato). Come bollicine si sono fatti notare il Lambrusco di Sorbara Spumante di Cantine della Volta e quello (ancestrale) prodotto dalla cantina Marchesi Ravarino.
Fonte: Business People.
Le nuove misure salvano il vino italiano.
Con il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia varato dal Consiglio Europeo arriva il blocco all’export di vini e liquori di fascia alta, oltre 300 euro a bottiglia. Si salvano così le esportazioni della stragrande maggioranza dei vini italiani, compresi prosecco e spumante.
Fonte: Repubblica.
Le sanzioni europee a Putin salvano le bollicine italiane – Il Prosecco escluso dalle sanzioni Sono le uniche bollicine in Russia.
Secondo Coldiretti il nostro export ogni anno verso Mosca è di circa 15 milioni di bottiglie Il Prosecco escluso dalle sanzioni Sono le uniche bollicine in Russia Beni lussuosi A essere colpite dall’embargo sono le bottiglie molto pregiate come lo champagne, con un valore superiore a 300 euro. Le sanzioni Ue alla Russia con lo stop all’export dei beni di lusso salvano il Prosecco che non figura nell’elenco dei vini colpiti dove, invece, rientrano altri vini e spumanti e lo Champagne francese. È quanto emerge dall’analisi che ha fatto Coldiretti sugli effetti del quarto pacchetto di misure adottate dall’Unione Europea riguardo alle misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina. Sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che – secondo i numeri che ha elaborato Coldiretti – finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 sono aumentate del 63% in quantità, secondo i dati Istat.
Fonte: Tempo.
Emilia-Romagna protagonista al primo Slow Wine Fair.
Sono 57 le cantine della regione che parteciperanno alla Terra madre del vino a Bologna, dal 22 al via i convegni on line. L’Emilia-Romagna è tra i protagonisti della prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si svolge a Bologna dal 27 al 29 marzo 2022. Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food e il patrocinio della Regione Emilia Romagna, rappresenta il primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition e riunisce per la prima volta centinaia di produttori selezionati da Slow Food e operatori della filiera del vino provenienti dall’Italia e dall’estero. Hanno infatti confermato la loro partecipazione 57 produttori della nostra regione, di cui 32 in biologico certificato e 3 in biodinamico certificato.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
Podere dell’Angelo – Podere dell’Angelo Suggestioni felliniane e affiatamento famigliare.
Due generazioni impegnate nella conduzione della vigna e della cantina biologica Il figlio Giacomo Bianchi è enologo e sta maturando esperienze anche tra Francia e Toscana. Una famiglia intera impegnata in vigna, quella del Podere dell’Angelo, nell’entroterra riminese a Vergiano. Prima sono partiti Milena Falcioni e il marito Angelo Bianchi, il nome dell’azienda si rifà proprio a lui, e oggi in campo, letteralmente, sono entrati a pieno titolo anche i loro figli Giacomo, enologo con all’attivo diverse esperienze in Francia e in Toscana, e Giulia che si dedica all’aspetto commerciale. Ma la storia viticola di questa azienda agricola comincia con i nonni, nei 1923, la cui casa sorge al limitare delle vigne stesse che nel frattempo si sono ampliate o rinnovate e sulle quali oggi domina la bella casa colonica che ospita la cantina e anche l’area ospitalità, con la grande sala degustazioni.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
Luca Gardini – Tastingbook premia Gardini Il cervese è ancora una volta sul tetto del mondo
Tastingbook premia Gardini Il cervese è ancora una volta sul tetto del mondo Dopo tre anni di “dominio” targato James Suckling, la critica ha un nuovo re La rivista ha eletto il “wine killer” come miglior critico di vini italiani al mondo. Ci voleva tutta l’energia e la maestria della Romagna per spezzare un impero che, nel mondo del vino italiano, durava da tre anni. Basta James Suckling (il celebre esperto americano), secondo la rivista Tastingbook.com, la più grande fonte di informazioni sul vino che esista, ora il miglior critico al mondo dei vini della penisola è il “wine killer” cervese Luca Gardini. Il riconoscimento, per alcuni considerato come il “pallone d’oro” del settore wine, è arrivato nei giorni scorsi e corona una carriera, quella dell’esperto romagnolo, che non sembra volersi mai fermare. La scalata al successo è iniziata nel 2004 con la vittoria del titolo di miglior sommelier d’Italia.
Fonte, Corriere Romagna Cibo.
Stop all’export dei vini alla russia Giansanti: aziende da indennizzare.
«Gli operatori interessati devono essere indennizzati perle perdi te economiche provocate dalle decisioni del Consiglio Ue». Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, dopo la notizia del nuovo pacchetto di sanzioni adottato dal Consiglio Ue contro la Russia in risposta alla sua aggressione contro l’Ucraina, che vieta le transazioni con alcune imprese statali e prevede restrizioni all’esportazione di beni e tecnologie per l’industria energetica, della difesa, per la sicurezza, nonché l’export dei beni di lusso, inclusi vini e liquori. Per colpire i «prodotti di lusso» è stata fissata una so glia pari a 300 euro a unità. «L’Italia osserva Giansanti è il primo fornitore di vini della Federazione Russa, davanti alla Francia». Secondo i dati di Nomisma Wine Monitor, le esportazioni italiane sono ammontate lo scorso anno a 345 milioni di euro.
Fonte, Provincia – Cremona.
Festa Campioli per i primi 30 anni: ecco il rinascimento del Bianchello.
La cantina Fiorini festeggia l’anniversario del suo bianco più carismatico. TRAGUARDO STORICO PER UN’ETICHETTA DI GRANDE SUCCESSO. L’etichetta della riscossa, della piena dignità per il Bianchello di stare a tavola alla pari con gli altri grandi vini bianchi. Marchigiani e nazionali. La cantina è Fiorini (Barchi), il Bianchello è il mitico Campioli, il simbolo stesso dell’azienda pesarese. Un nome, una garanzia. Trent’anni fa la prima uscita, giusto celebrare l’etichetta e la cantina: nel frattempo questo bianco, tipico del Pesarese, ha fatto strada. La storia Agli inizi degli anni Novanta, il Bianchello stava su piazza, soprattutto locale, ma subiva il ruolo di “cuscinetto” tra il Verdicchio (a sud) e i bianchi di Romagna. Semplice struttura, facile beva. Ma a Barchi si imbottigliava la svolta. La famiglia Fiorini (Valentino e Silvana) punta sulle uve di Biancame, potenzia le vigne in una parte dei terreni, la Tenuta Campioli, ristruttura la cantina: l’obiettivo è dare un profilo più alto (e mercato) al Bianchello. Con un’operazione di marketing che in quel periodo non ha eguali almeno nelle Marche.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Quasi 200mila bottiglie e anche rossi di spessore.
Cento annidi storia uniscono tre generazioni: nel 1900, Luigi Fiorini, agronomo e docente di pratica agricola, acquista la tenuta di Barchi e pianta, nel 1930, ¡[primo vigneto. Valentino Fiorini eredita l’amore perla vigna e, affiancato dalla moglie Silvana, rende accogliente l’azienda e più significativa la produzione. Carla Fiorini, ultima generazione, oggi guarda avanti, amplia l’azienda e la rinnova. Sono oltre 100 gli ettari di terra, di cui 45 destinati ai vigneti. Dodici le etichette per 180/200mila bottiglie all’anno. I vini bianchi: i Bianchelli Tenuta Campioli, Sant’Ilario e l’eclettico Andy. Poi l’Igt Radiant La batteria dei rossi: Sirio, Bartis, Luigi Fiorini, Roy. E ancora il rosato Le rose di Campioli e lo spumante Extradry.
Fonte, Corriere Adriatico Ancona.
Erbaluce, vittima delle sanzioni.
Penalizzato l’export di moltissimi prodotti piemontesi. Un ordine di 20mila bottiglie del bianco canavesano “Erbaluce di Caluso” destinate alla Russia sarebbe stato annullato per le ben note vicende legate all’attuale guerra, ed in particolare per le sanzioni inflitte dall’Europa a quel Paese. Quanti altri ordini di prodotti piemontesi per l’export sono stati annullati o lo saranno nel breve termine e cosa fare? È questo il senso della domanda che il Consigliere regionale del PD, Alberto Avetta, ha rivolto lunedì alla Giunta Regionale nel “question time”, la cui risposta è arrivata martedì, giorno di Consiglio regionale. II problema dell’export piemontese non è di poco conto; a livello internazionale nel 2021 la nostra Regione ha esportato all’estero prodotti per qualcosa come 50 miliardi di euro, registrando una crescita del 20,6% rispetto al 2020 e del +5,7% rispetto al 2019. E l’export verso i Paesi extra europei è cresciuto del 22,5% rispetto al 2020. Intensa la crescita dell’export verso tanti Paesi, tra cui la Russia che l’anno passato ha fatto segnare un + 28,3%.
Fonte, Risveglio Popolare.
Vino Sansilvestro nella top di Forbes.
Un numero speciale e atteso, il 52esimo volume di Forbes Italia, in cui spicca la selezione delle 100 Eccellenze italiane del food e wine. Tra queste c’è il vino di Cantine Sansilvestro, azienda di Novello. «Una grande soddisfazione essere presenti nel Magazine che racconta gli ambasciatori del made in Italy nel mondo. Noi ora vogliamo continuare a crescere e affermarci ancor di più», queste le parole dei proprietari Paolo e Guido Sartirano.
Fonte, Idea.
I vini di Sorso e Sennori in trionfo.
La cantina della Romangia fa incetta di riconoscimenti al “Berliner wine trophy”. Nuova slavina di riconoscimenti per i vini della Cantina Sorso-Sennori. La compagine guidata da Marina Popa e Giacomo Baralla ha infatti sbancato la recente degustazione invernale del “Berliner wine trophy 2022” portando in Romangia ben quattro medaglie d’oro. Tra le etichette premiate c’è Antas, una doc del moscato di Sorso Sennori, vino dal colore ambrato brillante, profumo intenso, aromatico nel quale spiccano sentori di favo di miele, uva passa, confettura, pesca, morbidezza vellutata e mai stucchevole. A fare coppia c’è anche Redentos, uno spumante moscato di Sardegna dal sapore dolce e vellutato. Il suo profumo delicato e caratteristico riporta ai fiori di glicine, all’arancio e al miele con un sottofondo speziato.
Fonte, Nuova Sardegna.
BuyWine, che successo “Accordi e nuovi mercati il sistema ha funzionato”.
BuyWine, la vetrina internazionale del vino in Toscana, è tornata in presenza. La dodicesima edizione dell’iniziativa commerciale dedicata al vino toscano, si è svolta in Fortezza da Basso, registrando numeri record: 2.800 incontri in due giorni con oltre 20mila degustazioni. «Un motivo di grande soddisfazione dopo quello a distanza del 2021, anche perché molti saloni sono stati rinviati a primavera» afferma il presidente di Promo Firenze Massimo Manetti. Per il crescente interesse verso i vini toscani, i buyer selezionati sono arrivati da ogni parte del mondo. Al BuyWine 2022 c’è stato un incremento di partecipanti dall’Europa dovuto anche allo stop forzato di molte manifestazioni. «Abbiamo scelto di rivolgerci solo ai mercati Europei e del Nord, Centro e Sud America a causa delle restrizioni per gli arrivi da paesi non in linea con le misure anti Covid. Pertanto non erano presenti buyer di aree come l’Asia» spiega Manetti.
Fonte, Repubblica Firenze.
La svolta in vigna “Guardiamo avanti con ottimismo”
«Nonostante i problemi legati al Covid il settore del vino è in crescita. È stato fatto un grande lavoro — dice Stefania Saccari, assessora regionale all’agricoltura — e continuiamo con investimenti per la promozione delle nostre imprese, i loro impianti e le cantine di trasformazione». Il mondo della filiera vitivinicola guarda al futuro con ottimismo. Oggi il comparto è un’eccellenza toscana. Si contano 60mila ettari di vigneti, di cui oltre il 96% in zone a certificazione dell’origine (Doc, Docg e Igt), e una produzione che lo scorso anno è stata di 2 milioni di ettolitri. Dal 2000, spiega l’assessora, la Regione ha attivato una misura di ristrutturazione e riconversione dei vigneti: reimpianto di varietà migliori di vite o ricollocazione in aree ottimali. In totale ne hanno beneficiato in 14 mila, per un contributo totale da 310 milioni di euro. «Sono stati ristrutturati o riconvertiti circa 31 mila ettari di vigneto, oltre la metà del la superficie vitata regionale — dice Saccardi, che fa i conti in vista de: prossimi mesi.
Fonte, Repubblica Firenze.
L’Altra Toscana alle Anteprime “Un caleidoscopio di gusti e terroir’.
L’appuntamento con quasi tutti gli attori del sistema vino della Toscana era fortemente atteso anche quest’anno e, dopo un primo cambiamento dovuto di data, ora siamo pronti ad accogliere la stampa internazionale e nazionale che ha risposto con grande entusiasmo al nostro invito. L’interesse e la curiosità nei confronti delle nuove annate sono come sempre molto alti e sono sicuro che le aspettative non saranno deluse; con tutti i Consorzi di Tutela si è lavorato in sinergia per poter realizzare in sicurezza questo momento e accogliere il pubblico. I1 25 marzo la settimana si chiuderà con L’Altra Toscana, novità di questa edizione delle Anteprime, che si terrà nel complesso museale di Santa Maria Novella a Firenze e che andrà a raccontare anche le Denominazioni più piccole o meno conosciute (Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra sono i dieci Consorzi che rappresentano queste tredici Denominazioni), un caleidoscopio di gusti e terroir, di aree votate alla vitivinicoltura da secoli, che vanno dal mare alle colline interne e che siamo sicuri incuriosiranno e piaceranno agli ospiti, specialmente a quelli che sono alla ricerca di qualcosa di nuovo.
Fonte, Repubblica Firenze.
“Enogastronomia, arte e cultura connubio perfetto per il rilancio”.
Il “blend” funziona. Vino, arte, cultura e cucina: sono questi gli asset del turismo in Toscana. Le linee sui cui spingere la ripresa. Ne è sicuro Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana. «La nostra regione è tra le più conosciute al mondo, e probabilmente la più nota, per le sue bellezze naturali e artistiche ma anche per il cibo e per gli importanti vini, veri e propri ambasciatori della toscanità, tra i più efficaci e riconosciuti all’estero. Ne è una testimonianza il fatto che i turisti che scelgono ogni anno la nostra regione cercano un mix tra arte, cultura, natura ed enogastronomia. In altre parole il benessere della mente e dei sensi». Non è una valutazione empirica, sia chiaro, ci sono i dati a confermare questa tendenza. Ancora Palumbo: «Si vede anche dai dati di Visittuscany.com, il sito ufficiale della destinazione Toscana gestito dalla nostra Fondazione.
Fonte, Repubblica Firenze.
Morellino di Scansano aumenta la richiesta.
La domanda che supera l’offerta, con una produzione di 9,2 milioni di bottiglie nel 2021 e un valore alla produzione di circa 51 milioni di euro, in crescita grazie anche a un aumento del prezzo medio. Sono alcuni dati che fotografano l’attuale l’andamento del Morellino di Scansano Docg alla vigilia dell’Anteprima 2022 di Chianti Lovers e Rosso Morellino, presentazione delle nuove annate in programma alla Fortezza da Basso di Firenze il 20 marzo.
Fonte, Tirreno.
II viale di cipressi, Carducci e il vino Bolgheri è poesia che ferma il tempo.
Stradine e vicoli bianchi e rossi di pietra e mattoni dove sembra ancora di poter incontrare il poeta Stefano Ada mi a Toscana apparentemente minore, terrestre, concreta, che an/ diamo cercando in queste narrazioni, in questi percorsi, si rivela poi per essere una Toscana spirituale, che accoglie e parla all’universo. Capita così anche per il piccolo borgo di Bolgheri. Piccolo borgo che, visto da lontano, mentre ci si avvicina lungo il noto, poetico viale dei Cipressi, sembra quasi filato da dita di dee e divinità nascoste, più antiche del tempo. Il viale dei Cipressi, si diceva, reso eterno dai delicati versi di Carducci. Versi in cui il grande poeta descriveva con immagini di intenso movimento proprio questi grandi alberi verdissimi di cipresso che lo accoglievano ogni volta che veniva a rivedere la tomba dell’amatissima nonna. Le cui spoglie riposano proprio nel piccolo, toccante cimitero di Bolgheri, vicino all’oratorio di San Guido.
Fonte, Tirreno Toscana Tempo Libero.
Dal Chianti al Morellino anteprima dei vini toscani.
I vini toscani sono i grandi protagonisti delle Anteprime in varie location fiorentine Dal Chianti al Morellino anteprima dei vini toscani. Da domani al via la settimana delle Anteprime dei vini di Toscana. In una serie di eventi sparsi per la nostra regione, appassionati e cultori potranno degustare alcuni dei calici che rendono famosi inostri viticoltori all’estero. Nello specifico verranno degustati i prodotti che insieme fanno parte di Anteprime: Chianti, Chianti Classico, Morellino di Scansano, Vernaccia di San Gimignano, Nobile di Montepulciano e L’Altra Toscana che raggruppa molti altri consorzi. Sei le manifestazioni volte a far conoscere le ultime annate di alcuni fra i brand più noti della nostra produzione vinicola.
Fonte, Tirreno Toscana Tempo Libero.
Il concorso Premio «Un Libro Di Vino» Demattè tra gli autori in gara.
Quattordici titoli di 11 case editrici rappresentate partecipano alla terza edizione del Premio Biblioteca Bruno Lunelli «Un Libro Di Vino», l’unico concorso in Italia rivolto a opere letterarie che hanno per oggetto il vino: fenomeno economico e culturale che ogni anno nel nostro paese muove 17 miliardi di euro. Tra gli autori in gara nel premio bandito dalla Biblioteca Bruno Lunelli e nato su iniziativa di Franco Lunelli figlio dell’imprenditore e del nipote Marcello, c’è anche l’insegnante trentino Flavio Demattè (foto) con Nel nome del padre, della vite e del vino (Effe Erre edizioni) che narra l’esperienza di un vitivinicultore trentino.
Fonte, Corriere del Trentino.
F1, da Ferrari Trento un’asta in favore dell’Ucraina.
Ferrari Trento ha deciso di inaugurare la seconda stagione di Formula 1 che lo vede protagonista come brindisi ufficiale rinnovando anche nel mondo dello sport il proprio impegno sociale: bottiglie come i Ferrari F1 Podium Jeroboam autografati dai piloti vincitori, sono infatti all’asta su F1 Authentics, il sito ufficiale di memorabilia F1 accessibile agli appassionati di tutto il mondo. L’intero ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa per il sostegno all’emergenza in Ucraina.
Fonte, Italia Oggi.
Valdo Spumanti distribuirò i vini Bertrand.
I vini a etichetta Côte des Roses della casa francese Gérard Bertrand, simbolo dell’art de vivre del Sud della Francia (con un fatturato di 1?5 milioni di euro) saranno distribuiti in Italia da Valdo Spumanti, uno dei marchi leader nella produzione di Prosecco superiore Docg, riferibile alla famiglia Bolla. E stata siglata una partnership tra i due player del mercato enologico, fondata su una serie di affinità e sulla condivisione di valori. Come Valdo, Gérard Betrand è un’azienda a conduzione familiare. Bertrand ha scelto Valdo per la sua expertise nella Gdo italiana. «Siamo entusiasti del brand Côte des Roses perla sua ottima notorietà, inserito in un trend decisamente in crescita», ha commentato Pierluigi Bolla, presidente di Valdo.
Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Sanzioni alla Russia, il Prosecco non rientra tra i vini colpiti.
Le sanzioni Ue alla Russia, con lo stop all’export dei beni di lusso, «salvano» il Prosecco, che non figura nell’elenco dei vini colpiti (vi rientrano, invece, altri vini e spumanti e lo Champagne). Lo sottolinea la Coldiretti, che ha analizzato gli effetti del quarto pacchetto di misure restrittive adottate dopo l’aggressione militare della Russia ai danni dell’Ucraina. Sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 erano aumentate del 63% in quantità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. L’esclusione del Prosecco dalla lista dei vini «sanzionati» in Russia — precisa l’organizzazione dei produttori agricoli – è importante anche per contrastare la fiorente produzione di imitazioni delle bollitine venete, che interessa anche il Paese di Putin, dove si trova in commercio un falso prosecco «made in Russia».
Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Nuove sanzioni alla Russia, salvo per ora l’export di vino italiano.
Prosecco tra i prodotti più venduti Nuove sanzioni alla Russia, salvo per ora l’export di vino italiano Con il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia varato dalla Ue, arriva il blocco all’export di vini e liquori di fascia alta. Salve le produzioni tricolori a partire dal Prosecco e dall’Asti spumante. Stop dalla Ue. quindi, alle spedizioni verso Mosca di bottiglie sopra i 300 euro, con un provvedimento che sospende le forniture di beni di lusso agli oligarchi, ma lascia fuori grossa parte delle esportazioni dell’Italia, primo fornitore di vino del mercato russo, davanti alla Francia, con un giro d’affari diretto di oltre 150 milioni di euro, in crescita del 35% in dieci anni. Secondo Coldiretti, sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 sono aumentate del 63% in quantità.
Fonte: Gazzettino.
Sanzioni contro la Russia: si salva il Prosecco.
Sanzioni alla Federazione russa. L’Europa salva il prosecco. Le sanzioni Ue alla Russia con lo stop all’export dei beni di lusso risparmiano il Prosecco che non figura nell’elenco dei vini colpiti dove, invece, rientrano altri vini e spumanti e lo champagne francese. Esultano le associazioni di categoria. «L’Italia è il primo fornitore di vini alla Federazione». Mentre in Ucraina la cronaca dei 21 giorno di guerra fa emergere una stima ufficiale di oltre 900 morti civili, l’Europa vara il pacchetto definitivo di misure economiche contro Putin. Da queste, non senza sorprese, viene escluso il prosecco. Sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che – secondo l’analisi della Coldiretti – finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 sono aumentate del 63% in quantità, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Gli spumanti, Asti e Prosecco in testa, inciderebbero per quasi la metà sul valore totale. Sanzioni alla Russia, escluso dal blocco all’export il Prosecco.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Nuova vita per la vigna del Petrarca «Idea che rilancia la Casa del Poeta».
Un progetto propone di recuperare il podere agricolo decantato dall’artista grazie all’antica vite che cresce in piazza Renato Malaman. Da qualche decennio, nonostante i ri- una risposta ufficiale dal Comune ripetuti appelli e i vari progetti sotto- di Padova. Aggrovigliato è dire poco. Metafo- posti all’attenzione del Comune di radicalmente e di fatto. Del resto i rom Padova, proprietario del podere LA VITE IN PIANTA li la fanno da padrone laddove c’e- fin dal 1875. L’assist perfetto per il La recente notizia della valorizzare il vigneto della augusta Casa del recupero di questo angolo di sto- zione dell’antica vite che spunta Petrarca di Arquà. Rovi che si sono ria e di natura è il recente annuncio dalla parete dell’Osteria del Guerdivorati le viti e avanzano ancora, di Andrea Colasio, assessore al- riero di Arquà e che veglia da secolo si nota bene dalla strada che sa- la Cultura del Comune di Padova: li sulla tomba del Petrarca (vite le verso Val Pomaro.
Fonte: Mattino Padova.
San Donà, Canella entra nel registro marchi storici «Tradizione e modernità dentro al bicchiere».
II gruppo vinicolo che produce il Bellini in bottiglia è tra le 350 imprese definite dal ministero Sviluppo Economico «di interesse nazionale» San Donà, Capella entra nel registro marchi storici «Tradizione e modernità dentro al bicchiere». La compagnia è blasonata: ci sono marchi che hanno fatto la / storia dell’impresa italiana. Dal Rabarbaro Zucca alla Eridania, dalla Sperlari alla Lubiam, dai Krumiri ai quaderni Pigna, le marmellate Santa Rosa e l’Amaretto di Saronno. Adesso nel Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale c’è anche la Canella di San Donà di Piave. La decisione è del Ministero per lo sviluppo economico, che ha istituito il registro dopo il caso Pernigotti, i famosi cioccolatini finiti ai turchi. Nel registro, che sarà presentato a Roma nei prossimi giorni, vi sono 350 imprese dal marchio storico di interesse nazionale. Per la Canella, galeotta è stata la foto che ritrae un giovane Lorenzo, bambino, a tavola con i genitori che festeggiano con una bottiglia del prosecco di casa.
Fonte: Nuova Venezia.
Export Prosecco nessuna sanzione Resta il problema dei pagamenti – Prosecco graziato dalle sanzioni Batte lo Champagne ma la cassa piange.
Le sanzioni Ue alla Russia con lo stop all’export dei beni di lusso salvano il Prosecco che non figura nell’elenco dei vini colpiti dove, invece, rientrano altri spumanti e lo Champagne francese. Il Prosecco graziato dalle sanzioni Batte lo Champagne ma la cassa piange Polegato: «È rassicurante, ma i problemi non mancano» Problemi con i pagamenti, i bonifici non arrivano Osservatorio Uiv-Vinitaly su base dogane, solo lo scorso anno le sanzioni Ue alla Russia non si sono registrati ordini con lo stop all’export dei beni dalla Russia per un valore di lusso salvano il Prosecco 375 milioni di dollari, in Greche non figura nell’elenco dei scita dell’11% sull’anno i vini colpiti dove, invece, riaccende, a fronte di 1,155 mitrano altri spumanti e lo Champagne francese. «È una ni complessive di vino dall’enotizia rassicurante — è il ph- estero. Un commento di Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti.
Fonte: Tribuna Treviso.
Prosecco risparmiato dalle sanzioni.
Non figura nella lista dei beni diretti verso la Russia bloccati dall’Ue Prosecco risparmiato dalle sanzioni TREVISO – Le sanzioni Ue alla Russia con lo stop all’export dei beni di lusso salvano il Prosecco che non figura nell’elenco dei vini colpiti dove, invece, rientrano altri vini e spumanti e lo Champagne francese. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sugli effetti del quarto pacchetto di misure adottate pubblicate dal Regolamento (Ue) 2022/428 del consiglio del 15 marzo 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina. Sono quasi 15 milioni le bottiglie di Prosecco che – secondo l’analisi della Coldiretti – finiscono in Russia, dove le vendite nel 2021 sono aumentate del 63% in quantità.
Fonte: Voce di Rovigo.
Il mondo del vino si dà appuntamento al Vinitaly dal 10 al 13 aprile.
Verona è di nuovo pronta ad accogliere nel suo quartiere fieristico, la più importante manifestazione internazionale dedicata al vino: dal 10 al 13 aprile torna a pieno regime la 54^ edizione di Vinitaly, dove il business incrocia le nuove tendenze internazionali, fornendo così al mercato nuovi indicatori in tema di consumo, senza dimenticare gli eventi consumer come Vinitaly & the City, il fuori-salone nel centro di Verona dedicato ai wine lover. Nei giorni di manifestazione aziende e operatori del settore avranno uno spazio dedicato a questa novo trend di consumo, con masterclass e laboratori di alto livello per la creazione di nuovi cocktail a base di vini, liquori e distillati
Fonte: Radio Pico.
MOVIMENTO TURISMO DEL VINO, 2022 RICCO DI APPUNTAMENTI.
Era il 1993 e una serie di aziende toscane, spinte dalla lungimirante visione di Donatella Cinelli Colombini, diedero vita alla prima edizione di Cantine Aperte. A pochi mesi di distanza, Cantine Aperte si organizza anche in Piemonte e Trentino Alto Adige. L’iniziativa vince e convince e nel maggio dell’anno successivo il Movimento Turismo del Vino si costituisce ufficialmente e organizza Cantine Aperte in ben 14 regioni italiane, totalizzando un numero complessivo di 150.000 visitatori. È così iniziata un’avventura capace di rivoluzionare l’approccio tradizionale al mondo produttivo da parte del consumatore, fino a quel momento spesso circoscritto a un veloce assaggio e a un distratto acquisto del vino.
Fonte: Virtù Quotidiane.
La Romagna del vino.
La Romagna insieme all’Emilia compongono uno dei territori vitati più estesi e rilevanti d’Italia. La vendemmia 2020 ha portato la regione al terzo posto, con una produzione di 6.611.000 hl, dietro rispettivamente a Veneto, seconda classificata e Puglia, medaglia d’oro. Solo la Romagna conta quasi 22.000 ettari vitati, che scorrono tra vallate e greppi, spesso anche distanti poche centinaia di metri tra loro, ma tanto diversi per ambiente ed impasti geologici, da conferire un carattere territoriale preciso ed identificabile nei vini. Il primo comprensorio vitato romagnolo sorge sui Colli di Imola, protagonisti dell’omonima DOC. All’interno di questa area, oltre alle uve internazionali Chardonnay ed Cabernet Sauvignon, si producono uve locali di evidente eredità emiliana, come Grechetto Gentile, nome dell’uva che da vita al Pignoletto e Barbera.
Fonte: Romagna a Tavola.
Esportazione Vini Italiani All’estero: Presente E Futuro.
L’esportazione di vini italiani all’estero è da sempre un asset importante dell’economia nazionale, nonché un vanto per la nostra Italia, terra di vigneti e patria di buoni vini. Da sempre in concorrenza con Francia e Spagna, l’Italia ha potuto poggiare la sua produzione prima sul largo consumo interno, poi sulle esportazioni all’estero, soprattutto negli ultimi dieci anni. Sebbene il futuro appaia incerto, a causa del clima geopolitico in corso, possiamo guardare a quello che l’Italia è riuscita a fare durante il periodo altrettanto complesso della pandemia. Gli ultimissimi dati sono sul 2021, elaborati da Qualivita Wine. Ci dicono che l’Italia ha avuto risultati persino migliori del periodo pre-covid. Questo è vero per ben 16 regioni italiane. Nel complesso le esportazioni di vini raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, che in percentuale significa +12,4%. Il 2020 aveva registrato una flessione pari a -2,2%, ma da quanto evidenziato il calo è stato recuperato e superato da un’ottima crescita.
Fonte: Cinque gusti.
Cantina Vicobarone, lo Spumante Brut Ortrugo 1960 medaglia d’oro al Berliner Wine Trophy.
Importante riconoscimento per la Cantina di Vicobarone alla 26esima edizione del Berliner Wine Trophy, prestigioso concorso enologico internazionale: lo spumante brut Ortrugo dei Colli Piacentini DOC 1960, una delle novità spumanti 2021 della Cantina, è stato premiato con la medaglia d’oro. La giuria, composta da 400 giudici internazionali, ha inoltre inserito nella Category IV, che racchiude i vini che hanno ottenuto il punteggio per entrare nella classifica delle medaglie d’argento, anche Malvasia e Ortrugo della linea I Sostenibili, certificati V.I.V.A. “La Sostenibilità della Vitivinicoltura in Italia” e Pleione Gutturnio D.O.C. Classico Riserva.
Fonte: PiacenzaSera.
Vecchie annate con affinamento in cantina questa la strada per bere vini al top.
Il progetto di Vigneron.wine consente al consumatore di crearsi una cantina di affinamento diffusa valorizzando habitat e potenzialità dei vini. Li ho conosciuti tutti e quattro in due fredde giornate di marzo nel corso di alcune degustazioni e di una cena condotte da Vigneron.Wine alla Banca del Vino di Pollenzo. «due anni fa, navigando su Internet, trovai sei bottiglie di un produttore di Cortona dell’annata 2010 che da tempo stavo cercando. Mentre sto per avviarmi alla conclusione dell’acquisto mi accorgo che quelle bottiglie mi sarebbero state spedite da un’enoteca svizzera. Resto un attimo interdetto. Non è che per caso ho selezionato e sto ordinando della cioccolata? Controllo e ricontrollo. È tutto corretto: ci sono le sei bottiglie del 2010 e c’è la Svizzera. Cortona e la Svizzera, la Svizzera e Cortona.
Fonte: Zipnews.it.
bibo, una cantina digitale con centinaia di prodotti beverage.
La startup bibo annuncia l’apertura dei primi dark store e il lancio del servizio nelle città di Roma e Milano: obiettivo diventare la più grande “cantina digitale” di prodotti beverage di qualità con consegna espressa (e a temperatura). È la nuova frontiera del q-commerce: una “cantina digitale” di centinaia di prodotti beverage – dalle birre ai vini, dai superalcolici ai soft drink fino agli aperitivi “pronti da bere”- distribuiti dai dark store di Roma e Milano, pronti per essere consegnati a temperatura entro pochi minuti dall’ordine, tutti i giorni e addirittura fino alle 3 di notte nei week-end. Questa la promessa con cui Bibo, startup nata tra Roma e Milano, lancia il suo servizio nelle due città con una missione: essere la prima app nativa di beverage q-commerce e diventare il punto di riferimento per la spesa di vini, birre, superalcolici e soft drink.
Fonte: MilanoBIZ.
Va ancora all’asta l’ex Cantina sociale chiusa da 40 anni.
Il prezzo dell’edificio è sceso del 60%: 41mila euro Si possono ricavare 24 appartamenti e un parcheggio. Si terrà a fine mese la prossima asta per cercare di vendere il complesso della ex cantina sociale di Stradella, che si trova lungo la via Emilia. Il fabbricato abbandonato, che si estende su una superficie di 2.000.
Fonte: La Provincia Pavese.
STAMPA ESTERA
Año récord para el cava.
El Conseil Regulador de la DO Cava, con su presidente, Javier Pagés en el centro. La cifra de negocio de la DO alcanza los 1.905 millones de euros con un crecimiento superior al 26%. Año récord para el cava. La exportación representa el 71% de las ventas, con Alemania y EE.UU. como principales destinos. Vilafranca del Penedès La DO Cava ha salido reforzada tras el choque de la pandemia. El año pasado consiguió superar los datos dei 2019, y la cifra global de negocio ascendió a 1.905 millones de euros, con un aumento superior al 26% respecto a los 1.505 millones del ejercicio anterior. En volumen, las ventas se incrementaron un 17,34%, hasta 252 millones de botellas, lo que supone un récord histórico. Un total de 180,8 millones de botellas se destinaron a la exportación, que representan un 71% de las ventas totales. De hecho, Cava es la denominación de origen española que más exporta. En los países que integran la Unión Europea las ventas crecieron un 3,16%, y en el resto del mundo, un 30,43%. El mercado alemán se mantiene como el principal país destino (+4,23%), seguido de Estados Unidos (+40%).
Fonte: Vanguardia.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di mercoledì 16 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
La nuova ecologia siciliana.
Dopo Sostain, la rete che unisce undici produttori dell’isola per una viticoltura a impatto minimo, Alberto Tasca lancia le visite «immersive» in cantina: passeggiate ñ Fboschi e cibo iper locale. E al Vinitaly presenerà il suo Mimó vino, il Frappato. Mentre racconta gli sviluppi di Sostain, il programma di viticoltura sostenibile da lui fondato che ora coinvolge u cantine siciliane (altre 3o sono in via di certificazione), Alberto Tasca, 5o anni, amministratore delegato del gruppo Tasca D’Almerita — 600 ettari di vigne e cinque tenute nell’isola — non nasconde la preoccupazione: «La guerra in Ucraina è una tragedia, ci riporta alla preistoria. Dopo la pandemia saremmo dovuti andare verso un altro modello e invece siamo ripiombati indietro: sono molto turbato.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Alta grave.
Fluor e Piligrin, due perle delle Alpi Carniche Nate in una zona del Friuli fredda ma molto ricca di biodiversità. Che oggi viene riscoperta ALTA GRAVE 1, ALTA 4RAVE, A ZONA NORD DELLA DOC FRIULI GRAVE (UDINE E PORDENONE) DIMOSTRA CHE IL FRIULI VENEZIA G1ULIA ANCORA SEGRETI DA SVELARE. SIAMO AI PIEDI DELLE PREALPI CARNICHE, lN UNA FASCIA DELLA REGI0NE IN CUI ERA DIFFICILE IN PASSATO OTTENERE BUONI VINI GRAZIE AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, CAQEA DIVENTATA MOLTO INTERESSANTE, CON NOTEVOLI E POSITIVE ESCURSIONI TERMICHE TRA NOTTE E GIORNO 4, MENTRE NELLA PARTE SUD DELLE 4RAVE DEL FRIULI I VITIGNI SONO GLEBA, PINOT 4RI410, FRIULANO, CABERNET, MERLOT E REFOSCO, A NORD Si RIMETTONO IN GIOCO ANTICHI VITIGNI. COME LO SCIAGLIN, LUCELUT E IL PICULIT-NERI. Albino Armani, il produttore che presiede il grande Consorzio che ha riunito i produttori di Pinot grigio delle Venezie, di freddo se ne intende. Viene dal Trentino, la sua famiglia è originaria del Monte Baldo e della Val di Gresta, i suoi antenati hanno iniziato a produrre vino 400 anni fa nella Vallagarina
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Lamole, il potere (vibrante) del territorio.
Suolo roccioso ma drenante. Vento, luce e altitudine. Sul cocuzzolo del Chianti Classico, l’azienda di vini Santa Margherita ha investito in pazienza e buona agricoltura. Cosi, oggi, la tenuta toscana della famiglia Marzotto è certificata bio in tutte le referenze. Ed è pronta la nuova Gran Selezione: «Vigna Grospoli 2018» e dame che danno il nome al borgo di Lamole sono gradoni di roccia ricchi di sostanze minerali. Un mix di arenaria, galestro e alberese che costringe le radici delle vigne a incunearsi fin da subito in profondità, in cerca di acqua e nutrienti. Questa discesa verticale la si ritrova, poi, anche nel vino: complesso, elegante, balsamico. In una parola, vibrante. Fino a trent’anni fa quasi nessuno credeva in questo minuscolo paesino sul cucuzzolo del Chianti Classico: vigneti tra 400 e i 700 metri d’altitudine, un terreno sì drenante ma anche duro, una specie di «isola pietrosa» in mezzo all’argilla del resto della denominazione.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Buono, pulito e giusto la prima fiera del vino «slow».
La prima edizione di «Sana Slow Wine Fair» si terrà dal 27 al 29 marzo a BolognaFiere. Apertura al pubblico domenica 27 marzo BUONO, PULITO E GIUSTO LA PRIMA FIERA DEL VINO «SLOW». I capisaldi della viticoltura «buona, pulita e giusta» sono tre: non basta la sostenibilità in vigna, alle buone pratiche agricole bisogna aggiungere la salvaguardia del paesaggio e il valore sociale del lavoro. Solo così il vino può diventare un motore di cambiamento verso una produzione più ecologica. La prima edizione di «Sana Slow Wine Fair», il salone organizzato da Slow Food a Bologna (27-29 marzo, in Fiera) debutta con tre convegni online su questi temi il 22, 23 e 24 marzo: l’iscrizione è libera per tutti gli appassionati, basta registrarsi sul sito slowinefair.it.
Fonte: Cook Corriere della Sera.
Auto, vini e gioielli, il lusso vietato agli oligarchi.
È di 3,5 miliardi di euro il valore delle merci che non potranno più essere vendute • Sanzioni per quindici persone e nove entità (tra cui Roman Abramovich, nella foto), ma anche stop all’importazione dalla Russia di prodotti siderurgici (acciaio in primis) e blocco dell’export dall’Ue verso Mosca dei beni di lusso. Questo è il contenuto del nuovo pacchetto di misure restrittive contro la Russia, il quarto dall’inizio della guerra, entrato in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. L’elenco di misure include una lunga lista di beni commerciali made in Europe – dal vino ai capi d’abbigliamento, dai profumi alla pelletteria passando per i gioielli – che non potranno più essere esportati verso la Federazione Russa «nella misura in cui il loro valore sia superiore a 300 euro per articolo».
Fonte: Giornale.
Poltrone in erba – Lorenzo Cesconi (nella foto), trentino, è il nuovo presidente di Fivi, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
Cesconi succede a Matilde Poggi che è stata alla guida di Fivi per nove anni e che attualmente ricopre il ruolo di presidente di Cevi, Confédération Europé enne des Vignerons Indépendants. Lorenzo Cesconi, 43 anni, gestisce con i fratelli e il padre l’omonima azienda agricola con 20 ettari di vigneto. Rinnovato anche il direttivo della federazione. Ne fanno parte Rita Babini, Paolo Beretta, Luca Ferraro, Luigi Mafñni (vicepresidente), Gaetano Morella, Diletta Nember (vicepresidente), Ermes Pavese, Stefano Pizzamiglio, Ludovico Maria Botti, Francesco Maria De Franco, Walter Massa, Pietro Monti, Monica Raspi e Stefan Vaja.
Fonte: Italia Oggi.
Vini a Mosca? Niet.
Le reazioni delle aziende e l’interscambio in gioco Vini a Mosca? Niet. Il consiglio Ue: basta con l’export. Stop alle esportazioni di cibo e vino in Russia. Lo ha deciso l’Unione europea che ha bloccato l’export di diversi prodotti Ue, dando un nuovo giro di vite alle sanzioni contro Mosca. Tra i prodotti vietati, vino e Champagne, caviale, tartufi, vermuth e sigari. Il tutto fino a 300 euro a unità, ma è rebus se questo valore sia riferito alla singola bottiglia (il che salverebbe gran parte della produzione italiana) o alla cassa. Il mistero dovrebbe chiarirsi oggi, con la pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue. L’agroalimentare italiano era stato già colpito dalle ritorsioni di Putin che, a seguito delle sanzioni europee comminate per l’invasione della Crimea, aveva bloccato le importazioni di ortofrutta e formaggi, carni e salumi (danno totale stimato per 1,5 mld).
Fonte: Italia Oggi.
Intervista a Lamberto Frescobaldi – Guerra o no, si brinda lo stesso.
Parla Lamberto Frescobaldi, vicepresidente Uiv e in pole per la presidenza dell’associazione Guerra o no, si brinda lo stesso Il vino vola (specie negli Usa). Mai trasporti sono nel caos. Le vendite sono soddisfacenti, tanto che se non seguissimo giornali e Tg non ci accorgeremmo della crisi in atto: cosi Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonimo gruppo toscano, uno dei big del vino. Frescobaldi, oggi vice presidente di Unione italiana vini, sarebbe, secondo indiscrezioni, in pole position per la presidenza dell’associazione che dichiara 660 aziende aderenti. Lo stesso imprenditore, pur non confermando la notizia, dichiara che della situazione se ne dovrebbe parlare nelle prossime settimane. Il rinnovo dei vertici di Uiv è in agenda per la seconda parte di aprile. Frescobaldi è nella Top 7 delle cantine private italiane.
Fonte, Italia Oggi.
Bisol in crescita. Una cantina è in vendita.
Bisol 1542 archivia un anno soddisfacente, in cui gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato con un milione di bottiglie vendute in ristoranti ed enoteche. Bisol è un produttore di Prosecco superiore controllato per 1’80% dalla famiglia Lunelli e per il 20% dai fratelli Bisol. Questi ultimi hanno posto in vendita una cantina a Valdobbiadene, senza vigneti, da 2,5 milioni di bottiglie, di proprietà esclusiva della società Campea controllata dai fratelli Bisol. Si tratta di un complesso con 10 mila metri cubi di superficie produttiva e una capacità di 25 mila quintali di uva. «In realtà cerchiamo un partner», obietta Gianluca Bisol, ceo di Biso11542, «che investa in un progetto per realizzare un salotto per enologi e produttori e fornisca servizi oltre che un luogo di incontro». E come conciliare la produzione di Biso11542 con il salotto? «La cantina è dimensionata per fornire servizi di pigiatura e vinificazione per Bisol 1542 e per altri 20 piccoli-medi produttori.
Fonte, Italia Oggi.
Vino, gli italiani comprano meno, ma spendono di più e “meglio”.
Nei supermercati e online sono ricercati i prodotti più costosi Nel 2021 calano le vendite a volume di vino nella grande distribuzione organizzata e pure nell’e-commerce, ma rimangono su livelli ancora superiori al pre-Covid. È questo quanto emerge dal Report Nomisma Wine Monitor elaborato con NielsenlQ sul consuntivo 2021 delle vendite di vino nella distribuzione (negozi e centri commerciali). Si evidenzia un leggero calo a volume dell’1,2% a fronte di una crescita a valori del 5%, confermando una tendenza in atto da diversi anni dove il cliente predilige sempre più l’acquisto di prodotti di qualità. Nel complesso, il livello delle vendite rimane superiore a quello del 2019. D’altronde nel 2021 c’è stato un vero proprio record nella vendita di alcuni vini, come il Prosecco, Barbera d’Asti e il Brunello. Inoltre, si registra ancora positivo il trend dell’e-commerce di vino dei retailer generalisti, con dinamiche inferiori rispetto al boom del 2020 (+22% a valori a fronte di un +19% a volume).
Fonte, La città.
Esce il nuovo Concerto 2021 e va in 70 Paesi del mondo.
La 28esima edizione del lambrusco d’autore «Da diverse generazioni portiamo avanti la tradizione e il prodotto del territorio». Esce il Concerto 2021, alla sua 28esima edizione, e la Medici Ermete lo porta in tutto il mondo raccontandolo come prodotto di un territorio pieno di storia, cultura e tradizione: l’Emilia. Nei 70 Paesi dove viene commercializzato, il lambrusco d’autore, che ha aperto la strada al comparto fuori dai confini nazionali, è sempre più richiesto: «Viene bevuto dagli appassionati e sempre di più dai giovani, perché ritenuto affascinante e unico, molto versatile, con la sua gradazione contenuta, un prodotto estremamente gastronomico che non conosce stagione e che si abbina ad una vastissima varietà di pietanze», riferisce Alessandro Medici, che nell’azienda di famiglia si occupa di marketing internazionale.
Fonte, Gazzetta di Reggio.
Da Piacenza a Reggio a caccia di cantine Dop.
L’Emilia non si visita, ma si vive. Tante esplorazioni di gusto, immersioni nella cultura, itinerari nella natura, a contatto con la vita di Visit Emilia, la terra dello Slow Mix. Infatti, se c’è un modo ideale per visitare l’Emilia è non fermarsi a osservarla con gli occhi di un turista, bensì immergersi totalmente nelle vite delle persone che vi abitano. Sperimentare il territorio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, a esempio, lasciandosi conquistare dalla miriade di esperienze che ogni giorno coinvolgono i visitatori nei luoghi di produzione delle eccellenze della “Food Valley”, tra le storie di castelli e meraviglie d’arte delle città, da scoprire da punti di vista sempre diversi e mai banali, escursioni nella natura che dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano abbraccia il fiume Po.
Fonte, Nuova Ferrara.
Medici, storia del Lambrusco puntando sempre alla qualità.
II capostipite Remigio da proprietario di quattro osterie iniziò a produrre vino II rilancio alla fine degli anni ’90 con Alberto, fra investimenti in filiera e cantina Si avvicina al timone la quinta generazione L’obiettivo resta quello di crescere I prodotti più noti Assolo e Concerto pochissime aziende come Medici Ermete permettono di riavvolgere il nastro della storia del Lambrusco, il quale rimane materia di grande interesse, anche in parte misconosciuta perché, ricordiamocelo, si tratta di una delle prime tipologie esportate (con successo) all’estero, oltre al vino tuttora più venduto a livello italiano. Si parte dalla fine degli anni ’80 del 1800 quando, in un contesto (è facile immaginarlo) completamente diverso, Remigio, il capostipite, proprietario di quattro osterie di successo, fra cui la mitologica Grotta Mafalda collocata di fronte al Teatro Regio di Parma, decide di iniziare a produrre vino, non con l’idea di venderlo nei propri locali bensì inseguendo, e fin da subito, obiettivi qualitativi.
Fonte, Nuova Ferrara.
Corte Madonnina lancia il Deusdedit Il risultato della vendemmia tardiva è dedicato all’architetto dell’Abbazia.
L’azienda agricola Corte Madonnina, situata di fianco alla millenaria Abbazia di Pomposa (come si vede nella bella foto di Mauro Gatti), vanta ormai una storica tradizione: da ben sessant’anni produce infatti i vini Doc del Bosco Eliceo, ma è dello scorso mese di dicembre una grande novità, denominata “Deusdedit”, ovvero un vino dedicato all’ingegno di Magister Deusdedit, l’architetto che nel 1063 progettò e innalzò la torre campanaria del bellissimo complesso abbaziale. Questo vino è ottenuto dalla vendemmia tardiva e manuale delle uve Merlot, coltivate nei vigneti attorno al complesso abbaziale, e caratterizzati da un terreno tipicamente sabbioso. Il “Deusdedit” è un vino di grande volume, caratterizzato dal colore intenso e dal finale piacevolmente morbido.
Fonte, Nuova Ferrara.
Le Città del vino fanno tappa a Rauscedo.
II presidente nazionale delle “Città del vino”, ospite a Rauscedo, onora le donne impiegate in viticoltura davanti al monumento. Lo scorso fine settimana, Angelo Radica, sindaco della città di Tollo e presidente Nazionale delle “Città del vino”, accompagnato dal direttore generale Paolo Corbini dal coordinatore regionale Tiziani Venturini e dal consigliere nazionale Maurizio D’Osualdo era in visita a San Giorgio. Il presidente, accompagnato dal sindaco di San Giorgio della Richinvelda, Michele Leon, e dal vicesindaco, Luca Leon, ha visitato il Vcrresech center luogo dove la ricerca in viticoltura è tra le più avanzate al mondo. Oltre al processo di ricerca, Radica è rimasto stupito delle microvinificazioni sperimentali prodotte in quel centro di eccellenza per immaginare il futuro delle produzioni.
Fonte, Gazzettino Pordenone.
Dopo 2 anni di stop, torna la Festa regionale del vino friulano a Bertiolo.
Due anni fa, a poche ore dall’inizio dei festeggiamenti, fu la prima sagra del Friuli Venezia Giulia a dover alzare bandiera bianca a causa dello scoppio dell’emergenza Covid-19: ora la Festa regionale del vino friulano di Bertiolo, giunta alla 73ma edizione, ritorna con un ricco programma che si svolgerà dal 19 marzo al 3 aprile. La Pro Loco Risorgive Medio Friuli, con il patrocinio del Comune, ha voluto così tornare alla tradizione, che vedeva quella di Bertiolo come la prima sul territorio regionale ad aprire la stagione delle sagre di primavera dedicate al vino. In tal senso, non mancherà la mostra concorso vini Bertiûl tal Friûl, giunta alla 39ma edizione, che premierà i migliori vini del territorio. «Due anni fa i volontari della Pro Loco si sono fermati con grande senso di responsabilità — commenta il presidente del Comitato regionale Pro Loco ValterPezzarini — e durante l’emergenza sanitaria, qui come in altri paese della regione, hanno fatto sentire la loro vicinanza al resto della cittadinanza, proseguendo nei limiti del possibile la propria attività.
Fonte, Messaggero Veneto.
La festa dei Santi Patroni Oggi premio a Brancati e il Vino della Solidarietà.
Gorizia è in festa, oggi è il giorno dei patroni, i Santi Ilario e Taziano. La giornata che si aprirà con il tradizionale momento dedicato alla fede, nella Cattedrale, e si chiuderà con la consegna del premio più importante della città a Mario Brancati. La celebrazione solenne dedicata ai patroni si svolgerà alle 11 in Duomo, presieduta dall’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli con la partecipazione di tutti i sacerdoti della città, mentre l’animazione musicale sarà curata dalla Cappella metropolitana diretta dal maestro Fulvio Madotto. Nel pomeriggio, poi, ecco il momento del premio “Santi Ilario e Taziano- Città di Gorizia” che alle 18 a Palazzo De Bassa verrà consegnato al presidente dell’Anffas di Gorizia e della Consulta regionale dei disabili Mario Brancati.
Fonte, Piccolo Gorizia.
Stappa e degusta.
VINI SUPERSTAR DUE RASSEGNE NEL WEEKEND STAPPA E DEGUSTA. Chi ha sempre pensato che vino faccia rima con autunno dovrà ricredersi. Sboccia una primavera enologica con due grandi manifestazioni dedicate: «Milano in Vino» in piazza Città di Lombardia e «Live Wine» al Palazzo del Ghiaccio. La piazza coperta della Regione ospita da venerdì a domenica una cinquantina di produttori da tutta Italia, che raccontano le loro bottiglie e le propongono in assaggio a «Milano in Vino». Ad accompagnare i calici c’è una piccola proposta gastronomica e nel weekend masterclass di approfondimento guidate dall’Associazione Sommelier. Due le tipologie di ingresso: quella diurna (sabato e domenica dalle 12 alle 19) comprende la degustazione libera di tutte le cantine presenti e costa 20 euro (12 euro per soci Ais, Fisar e Onav).
Fonte, Corriere della Sera Vivi Milano.
Perozzi (Vinea): «Tante spese rateizzazioni da bloccare».
La Stracci: «Il prodotto c’è Bottiglie ed etichette no». La guerra in Ucraina incomincia a dare forte preoccupazione anche ad interi settori di aziende vitivinicole del nostro territorio. A livello generale, l’Italia è i l primo Paese fornitore di vino alla Russia con una quota di mercato di circa il 30% davanti a Francia e Spagna. Perle Marche, i vini esportati nei Paesi dell’Est sono soprattutto spumanti e Doc. Ora, l’export è fermo. La situazione è grave. A parlarcene è il presidente della Vinea e gestore dell’enoteca regionale, Ido Perozzi. È in continuo contatto con le aziende vitivinicole associate e non, per affrontare i gravi problemi del momento. «Le nostre aziende regionali – afferma – hanno speso 300mi1a curo annui perla promozione dei nostri vini, hanno fatto contratti con la grande distribuzione e con la ristorazione.
Fonte, Corriere Adriatico Ascoli Piceno.
«Dai Paesi in guerra arriva il 10% del nostro fatturato».
Velenosi si allarga anche in Africa ma avverte: «Non ci sono materie prime» «Servono 6 mesi per ricevere un semplice ordine senza contare inflazione e aumento del carburante». «Stiamo vivendo una situazione irreale: dopo il Covid ecco il conflitto». Angela Velenosi va avanti, ottimista della volontà, è realista nel dichiarare che «1l 10% del fatturato Velenosi arriva da Russia, Ucraina e Bielorussia «quest’ultimo Paese arrivato da poco ma che stava dando grandi soddisfazioni, con clienti di fascia alta». Per questo è preoccupata per gli sviluppi del conflitto e, augurandosi che finisca prima possibile, non sono solo le conseguenze dirette a preoccuparla ma anche, e soprattutto quelle indirette. L’approvvigionamento «Non è solo la perdita di fatturato che in questo momento sta mettendo aziende come la mia, fortemente esposta in questi mercati, in difficoltà.ma quanto ne consegue. Comunque la si veda questa situazione crea inflazione e aumento dei costi. Ma anche instabilità sui mercati.
Fonte, Corriere Adriatico Ascoli Piceno.
Stop all’Erbaluce di Caluso Avetta interroga la Regione.
Finisce all’attenzione del consiglio regionale il caso sollevato dalla Sentinella riguardante lo stop di Erbaluce in Russia, con un ordine di 20mila bottiglie che l’azienda agricola di Cuceglio Tenuta Roletto si è vista annullare da un importante distributore moscovita a pochi giorni della guerra in Ucraina. A porlo sul tappeto è stato il consigliere regionale Pd, Alberto Avetta. Che, partendo appunto dal caso dell’Erbaluce, ha chiesto lumi alla Regione circa i modi con cui intende «tutelare le imprese dell’export piemontese il cui fatturato è fortemente e direttamente penalizzato dagli effetti della guerra in Ucraina». E allo stesso modo cosa pensa di fare «per aprire nuovi mercati internazionali ai nostri prodotti — ha incalzato.
Fonte, Sentinella del Canavese.
“Vinum” si riprende i suoi spazi e si allarga.
L’appuntamento tra aprile e maggio coinvolgerà Alba e le colline. Oltre settecento etichette in degustazione. La primavera albese ritrova Vinum in calendario. Dopo due annidi stop forzato, la manifestazione che segna l’avvio della stagione enoturistica è pronta a riprendersi i suoi spazi e i suoi tempi, anzi allargandosi un po’e adeguando l’offerta alle nuove esigenze. L’appuntamento per i wine lovers, infatti, sarà per tre weekend: da sabato 23 a lunedì 25 aprile, poi sabato 30 aprile e domenica 1° maggio e ancora nel fine settimana del e 8 maggio. Ancora una volta, il centro storico della città verrà trasformato nella più grande enoteca a cielo aperto d’Italia per ospitare nelle vie e nelle piazze i pregiati vini del Piemonte. Saranno oltre 7001e etichette in degustazione, offrendo una panoramica su circa 400 produttori, i cui vini verranno proposti in abbinamento con lo Street Food ëd Langa per valorizzare l’eccellente qualità delle ricette della tradizione riproposte dai Borghi albesi, sotto il cappello della Giostra delle Cento Torri.
Fonte, Stampa Cuneo.
Vinitaly, cento aziende sarde: in Vetrina l’isola dei Giganti – Vinitaly, in vetrina la Sardegna dei Giganti.
Torna la rassegna internazionale dedicata al mondo vitivinicolo, in programma dal 10 al 13 aprile Vinitaly, in vetrina la Sardegna dei Giganti A Verona circa 100 cantine isolane, Murgia: le statue del Sinis e i tappeti della tradizione Non può esserci vita nella galassia internazionale del vino se manca una terra da raccontare. E la Sardegna, in questo, certo non difetta. Eccolo il filo rosso che lega l’Isola enoica a Verona dove dal 10 al 13 aprile il variegato popolo del Vinitaly 2022, tra le più quotate rassegne internazionali del settore, potrà immergersi meglio di altre edizioni nella grande bellezza del vino sardo. Non solo calici di eccellenza qualitativa, ma vini isolani con un sempre più marcato richiamo alla terra che li vede nascere. E proprio per questo vini che vanno oltre il buono per vantare la bellezza di un’isola. La Sardegna torna nella città di Giulietta e Romeo con circa Boa aziende vitivinicole, 71 quelle nella collettiva della Regione.
Fonte, Unione Sarda.
Export, stop di bottiglie da oltre 300 euro L’Italia primo fornitore della Russia.
Quelle che gli oligarchi si facevano spedire nelle grandi città. La misura in vigore da domenica Export, stop di bottiglie da oltre 300 euro. L’Italia primo fornitore della Russia •• Stop all’export verso la Russia delle bottiglie di lusso. Quelle che i ricchissimi oligarchi hanno imparato a degustare nei loro soggiorni in Francia ed Italia e che negli ultimi anni si facevano spedire a Mosca o a San Pietroburgo, a Vladivostok o a Ekaterinburg. La misura è contenuta nell’allegato numero 18 al Regolamento Ue 833/2014, in vigore da domenica scorsa. Forse un primo segnale di blocco formale agli scambi enologici tra i principali Paesi produttori del Vecchio continente e la Federazione di Putin. Blocco che, benché non decretato ufficialmente, è già sostanzialmente operativo, visti la perdita di valore del rublo, la difficoltà degli importatori di riuscire a pagare in anticipo le forniture, a transazioni bancarie praticamente congelate e gli ostacoli alla dogana in Lettonia, la prima frontiera non coinvolta dal conflitto per le merci provenienti dal Sud Europa, praticamente congestionata.
Fonte, Arena.
Gender gap? Esiste anche in cantina.
“Introdurre la parità di genere nei luoghi di lavoro è uno degli assi strategici del governo per lo sviluppo dell’economia italiana. Auspico che il mondo del vino e in genere il settore agricolo diventino sempre più esempi di questo grande cambiamento nella cultura del lavoro.Un cambiamento vettore dí sviluppo che vede protagoniste le donne e che farà risalire l’Italia dagli ultimi posti in Europa per gender gap fra i Paesi europei”: così la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti nel suo intervento in Senato in occasione della presentazione del corso contro il sessismo e delle Giornate delle Donne del Vino. Secondo la ricerca effettuata per l’associazione Donne del Vino ancora il 7% delle donne è vittima di ingiustizie sul posto di lavoro. “Il vino sia un esempio di cambiamento” ha detto la ministra. Tra gliinterventi che il Governo sta mettendo in atto per contrastare il Gender Gap ci sono il Family Act per il stegno della genitorialità, la certificazione di parità per incentivare le aziende a politiche di inclusione femminili e gli appalti del Pnrr.
Fonte, Federvini.
A Montepulciano Bindella acquisisce Le Casalte: investimento complessivo da 17 milioni di euro.
La famiglia di imprenditori svizzeri – 200 milioni di euro di fatturato tra ristorazione e distribuzione di vino – cresce nella terra del Nobile. Il mondo del vino si dimostra, ancora una volta, particolarmente vivace e capace di attrarre nuovi investimenti. Questa volta, protagonista è un territorio storico della Toscana enoica come quello del Nobile di Montepulciano, dove Bindella, realtà nata nel 1983, quando Rudi Bindella – imprenditore svizzero alla guida di un gruppo da 200 milioni di euro di fatturato tra ristorazione e distribuzione di grandi vini – decise di investire nei pochi ettari vitati dell’allora Tenuta Vallocaia, nella zona di Argiano (Acquaviva), oggi diventati 53, ma pronti, come racconta “Il Sole 24 Ore”, a superare i 65. Con un investimento complessivo che, negli anni, raggiungerà i 17 milioni di euro, dai vigneti al completamento della cantina, infatti, il gruppo svizzero ha rilevato Le Casalte, 13 ettari di vigna a Nobile, Rosso di Montepulciano e Igt Toscana a Sant’Albino, sul versante sud, di proprietà dal 1975 della famiglia di Chiara Barioffi, che ha guidato l’azienda dal 1999, collaborando, tra gli altri, con il maestro del Sangiovese Giulio Gambelli.
Fonte: WineNews.
Dall’Ue via libera a nuove sanzioni contro la Russia: stop anche i vini “di lusso” verso Mosca.
Fonti di Bruxelles vicine a Federvini confermano la soglia degli oltre 300 euro “ad unità”. Confagricoltura: “indennizzi ad aziende colpite”. Queste sanzioni contribuiranno ulteriormente ad aumentare la pressione economica sul Cremlino e a paralizzare la sua capacità di finanziare l’invasione dell’Ucraina. Sono state coordinate con i partner internazionali, in particolare con gli Stati Uniti”. Così la Commissione, guidata da Ursula Von Der Leyen, conferma il via libera alla nuova ondata di sanzioni economiche verso Mosca, che, oltre a bloccare le transazioni con imprese statali russe in diversi settori, compreso quello militare ed industriale, e lo stop all’import di prodotto siderurgici dalla Russia per un valore di 3,3 miliari di euro, stoppa anche l’export di beni di lusso, vino incluso, verso il paese di Putin, “per colpire direttamente le élite russe”, spiega una nota della Commissione. Prodotti di lusso che, come riportato ieri da WineNews, coinvolgono anche il vino.
Fonte: WineNews.
Ucraina, la cucina di 5 chef stellati sardi per la cena solidale.
Alta cucina e solidarietà. Gli chef stellati Stefano Deidda, Italo Bassi, Salvatore Camedda, Francesco Stara e Claudio Sadler metteranno a disposizione i loro talenti per aiutare i bambini ucraini. Il ristorante cagliaritano di Deidda, Dal Corsaro, ospita il 20 marzo dalle 20.30, la cena degustazione d’autore. Ai cinque premiati dalla guida Michelin si aggiunge l’emergente Davide Atzeni del Bib Gourmand. Il ricavato sarà donato in beneficenza per sostenere le attività di Voices of Children, associazione ucraina non profit nata nel 2014 per dare supporto psicologico ai minori traumatizzati a seguito dell’invasione russa in Crimena, attiva soprattutto nelle regioni orientali di Donetsk e Luhansk.
Fonte: La Nuova Sardegna.
Vino, nel 2021 l’export è cresciuto per 19 regioni su 20.
Il 2021 è stata una grandissima annata per l’export di vino italiano, con 19 regioni su 20 che registrano una crescita su base annua. Vero, il futuro per l’export di vino italiano non è dei più rosei, con la guerra tra Russia e Ucraina che continua a imperversare. I produttori del territorio nazionale, però, potrebbero trovare la motivazione necessaria a stringere i denti dando un’occhiata ai dati del 2021, annata in cui le esportazioni hanno raggiunto il valore record di 7,11 miliardi di euro, equivalenti a una crescita su base annua del 12,4%.
Fonte: Dissapore.
Vino made in Italy, l’export supera i 7 miliardi.
Dop, spumanti e Prosecco portano il comparto a toccare il record storico del fatturato dall’estero nel 2021. Preoccupazione per costi delle materie prime, logistica e conflitto in Ucraina. È record storico per l’export di vino italiano nel 2021. Il comparto chiude l’anno precedente con una crescita del 12,4% in valore, sfondando quota 7,1 miliardi di euro di fatturato, con una bilancia commerciale tra le più performanti del made in Italy, con un attivo pari a 6,7 miliardi di euro. A riportare questi dati entusiasmanti è l’Osservatorio Uiv-Vinitaly-Ismea, che ha rielaborato i dati pubblicati dall’Istat sull’export dell’anno 2021. Il vino tricolore cresce dal punto di vista quantitativo con un +7,3% e oltre 22 milioni di ettolitri esportati.
Fonte: AgroNotizie – Image Line.
Vino, le giacenze nazionali sono in crescita del 2% su base annua.
I dati del Mipaaf inerenti alle giacenze nazionali di vino del 28 febbraio 2022 fanno registrare un aumento del 2% su base annua. Dando un’occhiata ai dati appena pubblicati dal Mipaaf inerenti ai volumi nazionali di vino aggiornati al 28 febbraio 2022 emerge che le giacenze sono in leggera crescita: si è passati, infatti, dai 66 milioni di ettolitri dell’anno scorso ai 67,4 milioni di ettolitri attuali, con un aumento complessivo del 2%.
Fonte: Dissapore.
Vino: ‘Grandi Langhe’ riparte e apre al pubblico.
Sono 226 le cantine di Langhe e Roero che parteciperanno a ‘Grandi Langhe’, il 4 e 5 aprile alle OGR di Torino, manifestazione quest’anno per la prima volta aperta anche al pubblico, con una sessione interamente dedicata, lunedì 4 aprile dalle 18.30 alle 21.30. A organizzarla i consorzi di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e Roero, con il supporto della Regione Piemonte e il sostegno di Intesa San Paolo. Ci saranno anche 50 buyer selezionati provenienti da Usa, Canada, Regno Unito e Scandinavia.
Fonte: Il Cittadino Online.
Export vino 2021: crescono 19 regioni su 20.
Risultati migliori del periodo pre-pandemia per 16 regioni italiane. Guidano Veneto, Piemonte, Toscana; in forte crescita Emilia-Romagna +19% e Friuli Venezia Giulia +22%. Le esportazioni di vino italiano nel 2021 raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020, secondo quanto evidenziato dalle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat (consulta i dati sull’export nazionale). I risultati a livello territoriale mostrano una crescita dell’export vinicolo per 19 regioni su 20 nel 2021, con crescite a doppia cifra percentuale per 13 regioni italiane. Inoltre 16 regioni su 20 segnano risultati migliori del periodo pre-pandemia, con un valore delle esportazioni superiore a quello del 2019. Per 15 regioni italiane, il valore dell’export del 2021 rappresenta il più alto mai registrato per le esportazioni di settore.
Fonte: Lavocedialba.it.
Poco vino ma buono, in Svizzera la vendemmia più scarsa dal 1957.
Le condizioni meteorologiche hanno provocato massicce perdite di raccolto. Tuttavia la qualità dell’uva è interessante, dicono gli esperti elvetici. Il raccolto è stato scarso ma il vino dell’annata 2021 sarà comunque interessante. L’anno scorso in Svizzera, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, si è registrata secondo l’ufficio federale dell’agricoltura, la peggiore vendemmia dal 1957: “Se negli ultimi dieci anni la media è stata di circa 95 milioni di litri di vino all’anno nel 2021 ne sono stati prodotti soltanto 61 (-36 %). Le gelate notturne in aprile, le precipitazioni intense in estate e le infestazioni da peronospora e oidio hanno provocato massicce perdite di raccolto in tutta la Svizzera”.
Fonte: Varese News.
Il vino si fa sostenibile, ora da Christie’s fino al 29 marzo.
Dal 15 al 29 marzo va in scena l’asta online di Christie’s per combattere il cambiamento climatico. Un’opportunità per mettere in cantina le migliori annate dei migliori produttori e fare bene al pianeta. Inizia oggi, 15/3/2022, la “Finest & Rarest Wines Including a Collaboration with Grapes for Humanity Global Charity Foundation” asta organizzata da Christie’s Wine Department, cui parte del realizzato sarà devoluto a progetti volti a mitigare l’impatto del cambiamento climatico sul mondo del vino. Fino al 29 marzo, si potrà, tramite il portale online della casa d’asta, fare offerte su 175 lotti, provenienti da due collezioni private ricche delle migliori annate di Bordeaux, Borgogna, Italia e California.
Fonte: We Wealth.
Il consumo moderato di vino durante i pasti diminuisce il rischio di ammalarsi di diabete.
Due bicchieri al giorno, secondo lo studio finanziato dal “National Institutes of Health” Usa, può avere effetti positivi sulla salute. Quello tra vino e salute è un rapporto complesso, alcune volte persino conflittuale, come racconta lo scontro – politico e medico – tutto in senso all’Unione Europeo, scaturito dalle conclusioni della Commissione Beca, chiamata a tracciare le linee guida delle politiche comunitarie contro il cancro, che ha messo alla gogna il consumo di alcol, e quindi di vino, a prescindere (almeno fino alla votazione degli emendamenti che ne hanno attutito la portata) da contesti anche molto diversi. Non mancano, però, gli studi che, al contrario, sottolineano le qualità benefiche di un consumo regolare, ed ovviamente limitato e responsabile, di vino. L’ultimo, finanziato dal National Institutes of Health e basato sull’analisi dei dati di quasi 312.400 bevitori, suggerisce che il consumo di alcol, in particolare vino, durante i pasti è associato a un minor rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Fonte: WineNews.
I migliori vini della provincia di Bologna: ecco quelli segnalati dal Gambero Rosso.
Nella 35^ edizione della prestigiosa guida sono recensiti 25mila vini fra cui alcuni prodotti da aziende e cantine del bolognese. Ce ne sono di buoni, molto buoni, ottimi ed eccellenti, di bianchi, rossi e rosati: insomma non c’è che l’imbarazzo della scelta. La guida “Vini d’Italia 2022”, edita da Il Gambero Rosso (www.gamberorosso.it), ha recensito qualcosa come 2.634 aziende italiane produttrici di vino, ben 25.417 vini di cui 476 hanno ottenuti i “tre bicchieri””, massimo punteggio assegnato, e 140 i “tre bicchieri verdi”, che indicano quelli prodotti da cantine che lavorano secondo i canoni della viticoltura biologica.
Fonte: Bologna24ore.it.
STAMPA ESTERA
Comment Montpellier vise le “Gotha des villes du vin”.
Avec son Pôle vin, lancé tin 2021, le présidera de a Metropoe de Montpellier Michaël Delafosse (au milieu sur la photo) veut mettre en avant I excellence de la viticulture montpelliéraine a travers sor pole de recherche et de formation. (Crédits DR) Michèle Trévoux Lors de sa visite au salon de l’Agriculture, Mickaél Delafosse, président de la Métropole de Montpellier, a réaffirmé son ambition de faire rayonner la viticulture locale en méme temps que l’image de Montpellier. Les vignerons du cru s’en réjouissent. Montpellier et le vin, c’est une longue histoire. Preuve en est, ce fouloir à pied, daté de 2.500 ans, retrouvé sur la commune de Lattes. Aujourd’hui, ce sont encore 200 vignerons, installés aux portes de Montpellier, qui cultivent 3.000 ha de vignes sur le territoire de la Métropole. t Le vin fait partie de l’identité de Montpellier, soutient Mickaél Delafosse, président de la Métropole (PS). C’est un volet important de notre patrimoine historique, culturel et naturel, de notre art de vivre. Il contribue à l’attractivité de notre territoire. Nous allons capitaliser sur ce lien étroit entre la ville et son vignoble.
Fonte: Tribune.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di martedì 15 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Wilson, il buon vino si fa (anche) cantando – Palco e vigne, la musica del vino.
L’impresa di Giulio Wilson, enologo e cantautore: «Produco sulle colline toscane 25mila bottiglie all’anno e recupero gli antichi vitigni» L’agricoltura biologica e il lavoro coi contadini anziani In tournée con gli Inti-Illimani. Il Doppio binario. Di qui, l’enologo: vigne, grappoli, vendemmie, le stagioni del vino, il recupero dei vitigni nobili e dimenticati. Di là, il cantastorie toscano che dice: «Vale la pena coltivare le piante/correre al vento su colline scoscese / aprire un libro chiuso in una soffitta / sentirsi bene pure in minoranza». Storie di alberi, gatti e legno di ciliegio più che di smartphone e social. Dal 2005 si occupa di riconversione in agricoltura biologica sulle colline delle Cerbaie sulla Via Francigena, tra Pisa e Firenze. Segue le viti, raccoglie le uve migliori, riempie i tini per pigiare.
Fonte: Buone Notizie Corriere della Sera.
In vino veritas.
Sull’etichetta pure Nietzsche e Paracelso Ona storica proprietà di famiglia, riportata in produzione dopo molti anni di interruzione dell’attività da Giovanni Maria Spanu, giovane vignaiolo di casa che ha ricominciato partendo da poco più di tre ettari di vigna impiantata con uve tipiche del territorio. In primis Cannonau, poi Bovale, Cagnulari e Muristellu, vitigni allevati a 500 metri di quota su suoli di origine vulcanica, sono i protagonisti di questo singolare rosso, la cui genesi viene spiegata nella controetichetta, che riporta concetti di Nietzsche e Paracelso. La maturazione nelle anfore di terracotta Nel cuore delle Cinque Terre, questa piccola azienda è una perla che esprime lo splendore del territorio che la circonda. Nata seguendo i dettami dell’agricoltura biologica, si è via via convertita alla biodinamica. Scelte audaci come l’utilizzo di soli lieviti indigeni, l’assenza di filtrazioni e l’adozione di anfore di terracotta, ricompensano con prodotti unici, espressioni di una terra votata e di una filosofia artigianale ben delineata. In tale quadro di originalità e purezza, si inserisce questo bianco da uve
Fonte: Messaggero.
Montepulciano, Bindella rileva Casalte: piano da 17 milioni.
II gruppo svizzero Bindella, con oltre 200 milioni di fatturato nel vino e nella ristorazione e titolare della Tenuta Vallocaia (nella foto) a Montepulciano, ha rilevato la Cantina Casalte. Previsti investimenti per 17 milioni.
Fonte: Sole 24 Ore.
Sanzioni e rappresaglie.
Bruxelles blocca la vendita di auto di lusso, vini pregiati e abiti firmati Ira risposta di Mosca: stop all’export di grano e zucchero fino a giugno II Cremlino cerca di aggirare la stretta Usa con l’utilizzo dello yuan nelle transazioni, orzo, segale, mais e zucchero. La Federazione russa, colpita dalle sanzioni dell’Occidente, ha deciso di rispondere con la stessa moneta. Mosca si barrica dentro, per assicurare «adeguate forniture al suo popolo, proteggendolo dall’aumento dei prezzi» e annuncia che, da oggi fino al 30 giugno, verranno limitate le esportazioni di questi prodotti alimentari di prima necessità. Un bando speciale, poi, riguarderà il commercio con l’estero di zucchero e zucchero grezzo, fino a fine agosto. Così la contro-macchina del Cremlino prova a mantenere la stabilità del mercato domestico. Mentre l’Ue adotta il quarto giro di vite contro l’aggressore, bloccando la vendita dei beni di lusso e allargando la black list degli oligarchi.
Fonte: Stampa.
Umbria. Lungarotti festeggia 60 anni del Rubesco-Rosso di Torgiano.
Era il 1962 quando la prima annata del Rubesco – Rosso di Torgiano Doc fu immessa sul mercato. Sono trascorsi 60 anni e il vino iconico di Lungarotti, che ha segnato la nascita della prima Doc dell’Umbria (1968),festeggia questo compleanno speciale con un’edizione limitata di 3.300 magnum da collezione.
Fonte: Tempo.
Incontri e degustazioni. La cantina La Scolca conquista gli Stati Uniti.
Dodici giorni intensi, tra incontri con stampa di settore, premi, partnership consolidate e nuove alleanze. Tanto è durato il tour negli Stati Uniti de La Scolca, la più antica cantina di Gavi, una delle prime realtà del comparto vitivinicolo italiano a tornare negli States per presentare i suoi vini.
Fonte: Tempo.
Il paese plautino tra sommelier e la lingua inglese.
L’eclettico Plauto passa dal latino all’inglese con nonchalance, senza disdegnare un sorso di buon vino tra una commedia e l’altra. Nella sala del Centro culturale in via Roma sta per cominciare un corso d’inglese: il primo appuntamento è in programma giovedì 17 marzo e si andrà avanti fino al prossimo 5 maggio. Per otto serate, dalle 20.30 alle 21.30, si potrà seguire gratuitamente un corso base. L’iniziativa è del Comune, del Gruppo Bocciofilo e della Consulta delle Donne. Info: 338-2140624 o 347-5391800. Pd Centro Studi Plautini di via IV Novembre 13 si terrà invece nel mese di aprile un corso di qualificazione professionale di primo livello per sommelier, in collaborazione con la sezione di cesenate dell’Associazione Italiana Sommelier.
Fonte: Corriere Romagna Forli’-Cesena.
Ludovico Botti nel Consiglio nazionale della Federazione vignaioli indipendenti.
Castiglione in Teverina La Trebotti da più di vent’anni è leader nella ricerca di un’agricoltura sostenibile e di qualità Ludovico Botti nel Consiglio nazionale della Federazione vignaioli indipendenti. Il Lazio entra nel Consiglio nazionale della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), grazie all’elezione di Ludovico Maria Botti dell’azienda biologica Trebotti. La Fivi è il sindacato dei vignaioli italiani, presente a livello europeo, nazionale e regionale sui tavoli di trattativa del mondo del vino. Ad oggi conta quasi 1400 iscritti sparsi su tutto il territorio nazionale. I vignaioli indipendenti si rappresentano da soli, direttamente senza intermediari. Tra gli scopi della Fivi uno dei più ambiziosi è il riconoscimento giuridico della figura del vignaiolo.
Fonte, Corriere di Viterbo
Vinitaly, i bergamaschi in versione ridotta.
Solo tre aziende del Valcalepio a Verona Conflitto e Covid scoraggiano la partecipazione Vinitaly in versione «small» per i produttori bergamaschi. Ai nastri di partenza della fiera di settore, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi, ci saranno solo tre aziende vitivinicole, insieme al Consorzio di Tutela del Valcalepio, contro la dozzina di partecipanti registrati nell’edizione 2019 pre pandemia. Gli operatori orobici hanno fatto scelte diverse, sia per le incertezze generate dall’emergenza sanitaria sia per il conflitto fra Russia e Ucraina che ha ulteriormente complicato le condizioni macroenonomiche. In provincia si contano 300 aziende produttrici di uva e 85 che imbottigliano con etichette proprie. La produzione si attesta sui 45 mila ettolitri, con 2,5 milioni di bottiglie Doc Valcalepio e Terre del Colleoni, 3 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica (Igt), 300 mila di Spumante Metodo classico 300, di cui 100 mila Terre del Colleoni Doc e 60 mila bottiglie da mezzo litro di Moscato di Scanzo Docg.
Fonte, Eco di Bergamo.
Ovada Copenaghen: cosi il vino locale apre nuovi mercati.
Il Consorzio di tutela protagonista in Danimarca tra degustazioni e presentazioni del territorio «Conoscenza approfondita e grande curiosità» • I numeri, calcolati in base alle prenotazioni, erano già conferma dell’interesse. Un’accoglienza molto calorosa quella riservata in Danimarca ai vini dell’Ovadese. Il Consorzio di tutela è stato protagonista con gli omologhi del Grignolino, otto l’egida del maxi consorzio regionale Piemonte Land, di «Piedmont to discover», evento enogastronomico andato in scena all’hotel Kosmopol di Copenhagen, una delle capitali europee più in vista dal punto di vista del cibo di qualità. Curiosità e numeri «In Danimarca – spiega Daniele Oddone, presidente del consorzio dell’Ovada docg – conoscono bene l’Italia e l’apprezzano. Sia la masterclass rivolta al mattino agli operatori che lo spazio aperto a tutti del pomeriggio hanno confermato questa curiosità». Un’uscita, quella di giovedì scorso, concretizzata dopo un lungo periodo preparatorio non facile. Erano nove le aziende del territorio presenti con i loro vini.
Fonte, Piccolo di Alessandria.
Vini e vignaioli monferrini in trasferta in Danimarca.
Promozione A Copenaghen dei viticoltori del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese Vini e vignaioli monferrini in trasferta in Danimarca. Trasferta a Copenaghen in Danimarca, la settimana scorsa, per un gruppo di viticoltori e vignaioli monferrini del Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese per promuovere, di concerto con i vigneron del Consorzio dell’Ovada docg, le migliori etichette di cantina. L’azione denominata “Piedmont to descover”, realizzata grazie al Psr 2014-2020 e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, è stata particolarmente concentrata e soddisfacente negli appuntamenti messi a punto dalla WineeFood Consultant Elisa Spada, a partire dal saluto dell’Ambasciatore Italiano in Danimarca Luigi Ferrari e dalla partecipazione dell’esperto Thomas Ilkjaer coinvolto nella blind tasting.
Fonte, Monferrato.
A Vignale un incontro informativo per i vignaioli del Monferrato.
È programmato entro fine marzo il tradizionale incontro informale tra i vignaioli monferrini perla degustazione en primeur di Grignolino del Monferrato Casalese e Barbera del Monferrato Superiore vendemmie 2021. L’appuntamento sarà alle ore 19 al Bricco Mondalinodi Vignale Monferrato. L’incontro tornerà ad essere una preziosa occasione di confronto e riflessioni, proprio partendo dalle degustazioni in anteprima di quelli che diverranno le bandiere del Monferrato casalese. La partecipazione è libera.
Fonte, Monferrato.
Ampliato l’elenco dei vitigni autoctoni pugliesi, ulteriore tassello del “made in Puglia”.
Puntare su qualità, valorizzazione, promozione dei vini da vitigni autoctoni pugliesi, come strategie di rilancio consolidamento di un comparto che è trai fiori all’occhiello dell’economia regionale. “Stiamo mettendo in atto ogni azione, misura, intervento a difesa delle nostre produzioni di qualità. E l’ampliamento della lista dei vitigni autoctoni è per certo un ulteriore tassello nella difesa del `made in Puglia—. E’ il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che integra e amplia l’elenco dei vitigni originariamente e storicamente presenti da oltre cinquant’anni sul territorio pugliese. Si arricchisce, quindi, la lista dei vitigni autoctoni pugliesi riconosciuti odi antica coltivazione presenti da nord a sud della nostra regione.
Fonte, L’Attacco.
Al via il “Primitivo wine tour” – “Primitivo wine tour day Su il sipario sull’evento.
Su il sipario sull’evento Saranno coinvolti per un’intera giornata tour operator, guide turistiche e giornalisti l’origine dell’incoming turistico ci sono il coinvolgimento degli operatori di mercato e la pianificazione. E il verbo che si predica ormai da anni durante il “Primitivo wine tour day” di Manduria, che oggi celebra la sua sesta edizione. Organizzata dalla cantina Produttori di Manduria e dall’annesso museo del Primitivo, l’iniziativa coinvolge per un’intera giornata tour operator, guide turistiche, operatori di infopoint, giornalisti, imprenditori della ricettività, della ristorazione e dei servizi, chiamati a conoscere le proposte turistiche del territorio e la loro gestione organizzativa, per poi rivenderle in forma integrata al consumatore finale. Tutto ruota attorno al vino, ma non si esaurisce nel solo apprezzamento del prodotto principe.
Fonte, L’Edicola del Sud Taranto.
Ampliato l’elenco dei vitigni autoctoni pugliesi.
“Puntare su qualità, valorizzazione, promozione dei vin i da vitigni autoctoni pugliesi, come strategie di rilancio e consolidamento di un comparto che è tra i fiori all’occhiello dell’economia regionale. Stiamo mettendo in atto ogni azione, misura, intervento a difesa delle nostre produzioni di qualità. E l’ampliamento della lista dei vitigni autoctoni è per certo un ulteriore tassello nella difesa del ‘made in Puglia’. E’ il commento dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che integra e amplia l’elenco dei vitigni originariamente e storicamente presenti da oltre cinquant’anni sul territorio pugliese. “Si arricchisce, quindi, la lista dei vitigni autoctoni pugliesi riconosciuti o di antica coltivazione presenti da nord a sud della nostra regione.
Fonte, Quotidiano di Bari.
Wine&Siena, successo per i capolavori di gusto Firmata la carta dei valori – Wine&Siena, cala il sipario su una sfida vinta.
La settima edizione della kermesse al Santa Maria della Scala si chiude con un successo di pubblico e di operatori presenti BERNARDINI, CONFCOMMERCIO SIENA IL SINDACO DE MOSSI «La qualità è già elevatissima ma il percorso si dovrà arricchire» WineeSiena 2022 mette a segno un grande successo e una scommessa vinta con i suoi 2.350 visitatori totali. «La città ci ha sorriso – afferma soddisfatto Helmuth Köcher, The WineHunter e patròn di Merano -. Sabato è stata una grande giornata. Domenica c’è stata invece una minor affluenza, ma questa ha garantito ai produttori di avvicinarsi ad ogni appassionato. Poi, ieri abbiamo chiuso benissimo, con 500 operatori accreditati. Buono il riscontro anche delle masterclasses, anche qui abbiamo sentito la parte emotiva, con numeri giusti».
Fonte, Nazione Siena.
Masottina lancia l’Extra Dry Rive di Ogliano Incetta di premi come miglior Prosecco.
Federico Dal Bianco, terza generazione di produttori di prosecco per la Masottina, l’azienda creata 76 anni fa da suo nonno Epifanio, è legittimamente orgoglioso dei sapori intensi del suo RdO Levante extra dry. Considerando che si parla di un prosecco del 2014, è sorprendente che conservi il suo perlage e il suo colore. «E’ prodotto in due ettari di vigneti ad Est – racconta Dal Bianco, durante il lunch nella cantina del Grand Hotel Continental, a margine di WineeSiena – ed è stato premiato più volte come miglior prosecco. Nel produciamo 12mila bottiglie per mercati particolari». La parola chiave per Masottina è proprio Rive. Pendii ripidi delle colline, dove è faticoso curare i vigneti e dove si sceglie una viticoltura a metà tra il biologico e tradizionale.
Fonte, Nazione Siena.
Gianna testimonial della Toscana del vino.
Sarà la cantante senese ad inaugurare a Firenze ‘PrimAnteprima 2002′ con la regia della Regione. PrimAnteprima 2022, giornata inaugurale della Settimana delle Anteprime di Toscana, ha scelto la sua testimonial: sarà la rockstar senese Gianna Nannini il volto della Toscana del vino. Da anni impegnata nel settore vitivinicolo con la rivitalizzazione della Certosa di Belriguardo, storica azienda della famiglia Nannini inserita a partire dal 2018 nella distribuzione 100 Vini Fine Italian Wines, la rockstar internazionale parteciperà all’evento promosso da Regione e Camera di Commercio di Firenze che si terrà nel capoluogo il 19 marzo. Nell’occasione, i Consorzi di tutela presenteranno alla stampa le nuove annate, con un occhio di riguardo ai temi del biologico e del rispetto dell’ambiente, due dei punti di forza degli stessi vini prodotti alla Certosa.
Fonte, Nazione Siena.
Cantina di Toblino, arriva un premio nazionale per l’innovazione.
L’impegno per l’innovazione ha portato a far conoscere la Cantina Toblino a livello nazionale dove si è aggiudicata il Premio eccellenza dell’anno nel settore vitivinicolo di “Le Fonti Awards”. Alla premiazione, che si è svolta a Palazzo Mezzanotte, storica sede della Borsa Valori di Milano, è intervenuto Carlo De Biasi, direttore generale della cooperativa trentina. In una premiazione che ha coinvolto studi legali, imprese e professionisti leader nei rispettivi settori, “Le Fonti Awards” ha riconosciuto a Cantina Toblino il merito di «essere un punto di riferimento perla viticoltura nella Valle dei Laghi» e di «garantire ai clienti l’eccellenza lungo l’intera filiera produttiva». Risultati significativi ottenuti grazie alla ricerca e alla continua innovazione in campo viticolo ed enologico e al costante raggiungimento di nuovi standard qualitativi.
Fonte, Adige.
Ampliare Vajo Galina e Progno Borago «Il Comune si attivi con la Regione».
L’area nel tempo ha «perso» decine di ettari mangiati dai vigneti e dall’espansione dei boschi Ampliare Vajo Galina e Progno Borago «Il Comune si attivi con la Regione» A rischio specie rare come le orchidee selvatiche Va implementato il sito come da direttiva «Habitat» •• Parallelamente all’attuazione del progetto di tutela del Fondo Alto Borago, un’area di 38 ettari di bosco e praterie da conservare per il suo patrimonio di biodiversità che è ancora presente in questa area protetta, sarebbe necessario dopo anni dalla sua costituzione rivedere l’intero Sito di interesse comunitario Vajo Galina e Progno Borago che coinvolge, oltre al Comune di Verona, i Comuni di Grezzana e Negrar.
Fonte, Arena.
Lo strano caso del Prosecco: rincara anche se è già prodotto – Lo strano caso del Prosecco, un anno di quotazioni in salita «Gli aumenti? Ingiustificati».
Tutti parlano (giustamente) di pasta, pane e altri prodotti di largo consumo, ma la quotazione al litro del Prosecco, rilevata dalla Borsa Merci di Treviso, è schizzata, per il prodotto Doc, da 1,55 euro (marzo 2021) a 2,30 euro, che possono diventare anche 2,50 (marzo 2022). Siamo nell’ordine di un +48%. Lo strano caso del Prosecco, un anno di quotazioni in salita «Gli aumenti? Ingiustificati» Da marzo `21 a marzo `22 segnato un +48% al litro. Tutti parlano (giustamente) di pasta, pane e altri prodotti di largo consumo, ma voi lo sapete di quanto è aumentata la «materia prima» Prosecco nell’ultimo anno? La quotazione al litro, rilevata dalla Borsa Merci di Treviso, è schizzata, per il prodotto Doc, da 1,55 euro (marzo 2021) a 2,30 euro, che possono diventare anche 2,5o (marzo 2022). In percentuale, siamo nell’ordine di un +48% abbondante in dodici mesi. Non sfugga il fatto che a novembre scorso, dopo la vendemmia 2021, i valori oscillavano già tra l’1,95 e i 2,10 euro, mentre a marzo le quotazioni, come si diceva, hanno toccato i 2,30-2,50 euro al litro.
Fonte, Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Vino, export Veneto da record: 2,5 miliardi di vendite nel 2021.
Con un balzo di oltre l’11% la regione si conferma ?I1 presidente Zaia: «Frutto di un lavoro spesso eroico» leader a livello italiano e segna un primato storico Balzo anche del Friuli Venezia Giulia, crescita del 21,5% MOLTO BUONA LA PERFORMANCE DEL TRENTINO ALTO ADIGE. SUPERATI ANCHE I LIVELLI DEL 2019 IL MERCATO VENEZIA Il vino veneto brinda a risultati record per l’export. Nel 2021 ha segnato vendite all’estero per 2,5 miliardi, in crescita dell’11,1% sull’anno precedente grazie in gran parte a sua “maestà” il Prosecco. Da solo il vino vale circa un terzo dell’export di tutto l’agroalimentare regionale. Una performance da incorniciare anche di molti altri produttori nazionali. Secondo l’Osservatorio Qualivita Wine, 19 regioni italiane su 20 hanno segnato un aumento delle esportazioni l’anno scorso portando il valore complessivo a 7,11 miliardi, per un + 12,4% su base annua che recupera decisamente il – 2,2% registrato nel 2020. Molto bene anche il Friuli Venezia Giulia: 142 milioni di euro l’export dell’anno scorso, + 21,5% sul 2020.
Fonte, Gazzettino.
Bottega Prosecco bar numero 34 al Marco Polo.
Nuova apertura Bottega Prosecco bar numero 34 al Marco Polo Il 34esimo Bottega Prosecco Bar è stato inaugurato ieri nell’area partenze dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Uno spazio enogastronomico di 80 metri quadri dove poter bere un buon bicchiere di vino e mangiare uno stuzzichino o un piatto caldo o al bancone come era uso fare nelle vecchie osterie veneziane. Il format ideato da Bottega spa è, infatti, ispirato a questa tradizione veneta ovviamente in chiave moderna e rivisitata. «Dovevamo aprire questo spazio un anno fa ma dapprima la pandemia e in secondo luogo la pochezza dei turisti stranieri ci ha indotto a rinviare l’inaugurazione. Ora il nostro Prosecco Bar è operativo.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Le donne del vino.
Il ruolo delle viticoltrici sempre più fondamentale nella Marca i casi di Antonella Grigoletto, Anna Balbinot e Nicoletta Canella Le donne del vino «QUANDO HO FATTO IL CORSO DA SOMMELIER NEGLI ANNI OTTANTA A PADOVA ERO L’UNICA. OGGI LE DONNE RAPPRESENTANO LA DOCG MA È NATURALE SIAMO FORTI I VOLTI DELLA DOCG VALDOBBIADENE Tre bottiglie, un calice, una scatola reversibile. Sorrisi, storie, dati: se il virtual tasting è in rosa diventa un piccolo capolavoro di dettagli, umorismo, utili informazioni. In una parola: gentile. Di rosa c’è solo questo: il prosecco, in collina, ha un colore unico: paglierino. E’ l’oro delle colline. E le donne, viticoltrici e imprenditrici, sono le regine. Oggi la Docg non ha solo un presidente donna, Elvira Bortolomiol, e una vicepresidente donna, Cinzia Sommariva, che bene esprimono i140% della forza lavoro.
Fonte, Gazzettino Treviso.
“Primavera del Prosecco” le 17 mostre tra le colline.
L’arrivo della primavera meteorologica, nelle colline dell’Alta Marca trevigiana, è segnata dalle bollicine del Prosecco Docg. Ritorna infatti dopo due anni di stop per la pandemia, la rassegna “Primavera del Prosecco Superiore”, il tour delle 17 mostre, dal 16 aprile al 12 giugno, abbinando territorio, accoglienza e tipicità sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene diventate patrimonio Unesco. Un avvio, quello della 26. edizione, posticipato rispetto alle precedenti, che scattavano prima della fine di marzo, proprio in attesa del rallentamento della pandemia. Ma ci sarà un’anteprima domenica 27 marzo al Castello di Conegliano in occasione della “Giornata regionale dei Colli Veneti”, istituita dalla Regione Veneto con lo scopo di favorire la tutela e la valorizzazione delle colline venete, i loro paesaggi, la biodiversità ma anche la particolare dimensione economica, sociale ed istituzionale delle comunità di collina.
Fonte, Gazzettino Treviso.
Vino, è veneto un terzo dell’export nazionale.
Il 2021 è andato in archivio con una crescita record per il vino italiano che ha raggiunto i 7,11 miliardi di euro con un +12,4% rispetto al 2020 (anno in cui aveva chiuso in flessione a -2,2%). A fare da traino alla crescita, stando alle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, è stato il Veneto che con i suoi 2,49 miliardi e +11,1%, rappresenta il 35,1% del totale esportazioni italiane di vino.
Fonte, Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Fonte: Ansa.
Vino: Qualivita, cresce export di 19 regioni su 20.
Cresce l’export vinicolo per 19 regioni italiane su 20 nel 2021, con incrementi a doppia cifra percentuale per 13 regioni nel quadro di un’esportazione nazionale che ha raggiunto il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020. A segnalarlo sono elaborazioni dell’ Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. Le prime tre regioni, che esprimono oltre i due terzi dell’export italiano in valore segnano- informa una nota- ottimi risultati nel 2021: il Veneto raggiunge 2,5 miliardi di euro (+11,1%), il Piemonte supera 1,2 miliardi di euro (+12,2%) e la Toscana 1,1 miliardi di euro (+16,4%).
Fonte: Ansa.
Vino: l’annata record del Nero D’Avola, 50 milioni di bottiglie.
Freschi profumi di spezie e ciliegie, quelli di un vino che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell’isola: è il Nero D’Avola, la cui annata 2020 è considerata ottima, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Considerato il vitigno a bacca nera più importante della Sicilia, oggi è presente in modo esteso in tutte le provincie siciliane ed è il più coltivato nelle provincie di Agrigento e Caltanissetta. Secondo quanto evidenziato dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ben 14.749 ettari di superficie vitata in tutta la Sicilia hanno prodotto 49.471.172 bottiglie certificate, circa 10 milioni in più rispetto al 2018.
Fonte: Ansa.
Vino: il mercato degli accessori crescerà del 5,2% all’anno, secondo una stima.
Il mondo degli accessori per vino e spirits cresce e continuerà a farlo, tanto che si stima un valore di 3,37 miliardi entro il 2028. Shaker, cavatappi e soprattutto decanter e calici: il mercato degli accessori legati al mondo del vino e degli spirits continua a crescere di dimensione e popolarità, tanto che si stima un incremento su base annua del 5,2% entro il 2028. A dare i numeri in questo caso è un report redatto da Million Insights, che stima un valore di mercato intorno ai 3,37 miliardi di dollari entro sei anni (contro i 2,24 registrati nel 2020).
Fonte: Dissapore.
Export vino: nel 2021 Liguria a +26,7%, in totale vale quasi 22 milioni.
Le esportazioni di vino italiano nel 2021 raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, per un +12,4% su base annua che recupera di molto il -2,2% registrato nel 2020, secondo quanto evidenziato dalle elaborazioni dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. La Liguria non è da meno, anzi, guadagna un 26,7% rispetto al 2020. Certo, le quantità sono minime rispetto ai numeri che fanno altre regioni, come si vede dalla tabella qui sopra, però si può notare come l’export sia salito parecchio rispetto anche al 2019. Si tratta della terza percentuale di incremento più alta dopo Valle d’Aosta e “regioni diverse non specificate”. In totale l’export vinicolo ligure nel 2021 vale quasi 22 milioni.
Fonte: Liguria Business Journal – Bizjournal.it.
Vino, nel 2021 nuovo record per le esportazioni italiane.
Superati i sette miliardi di euro di valore. In crescita 19 regioni su 20. Bene soprattutto Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Le esportazioni di vino italiano nel 2021 hanno raggiunto il valore record di 7,11 miliardi di euro, +12,4% su base annua. A dirlo è un report dell’Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat. Una bella notizia per uno dei settori più colpiti dalla pandemia soprattutto nel 2020, quando il valore delle spedizioni oltre confine segnò un -2,2% rispetto al 2019. A trainare il convoglio delle bottiglie made in Italy nel mondo è la locomotiva Veneto, le cui etichette pesano per oltre un terzo del valore totale delle esportazioni (35,1%, equivalente a poco meno di 2,5 miliardi di euro).
Fonte: Terra e Vita – Edagricole.
Vino ed export da record: Veneto, Piemonte e Toscana leader, con il 67% del valore totale.
Le tre Regioni mettono insieme 4,8 miliardi di euro sui 7,1 dell’Italia. Veneto al top per valore (2,4 miliardi di euro), Toscana per crescita (+16%). Il Veneto del Prosecco e dell’Amarone, del Soave e del Pinot Grigio, per citare le “teste di serie”, è ancora Regione leader delle esportazioni del vino italiano nel 2021, con 2,4 miliardi di euro in valore (+11,1%) su 7,1 del totale; la Toscana del Brunello di Montalcino e del Chianti Classico, di Bolgheri e del Nobile di Montepulciano, del Chianti e della Vernaccia di San Gimignano, del Morellino di Scansano e della Maremma Toscana, passando per l’Igt Toscana e tante altre denominazioni, terza in valore, con 1,1 miliardi di euro, è la Regione cresciuta di più (+16,4%), tra le prime tre regioni per valore assoluto, avvicinandosi molto al Piemonte del Barolo e del Barbaresco, del Gavi e della Barbera d’Asti, dell’Asti e dell’Alta Langa, tra gli altri, a quota 1,2 miliardi di euro (+12,2%). Fotografia da cui emergono ancora una volta le locomotive dell’export del vino italiano da record assoluto, nel 2021 (+12,4% sul 2020) che arriva dai dati Istat analizzati da WineNews.
Fonte: WineNews.
Nicoletta Bocca è la nuova presidentessa della Bottega del Vino di Dogliani.
Riceve il testimone da Anna Maria Abbona, mentre passa la carica di vice a Nicola Chionetti. «La Bottega richiede tempo e dedizione. Ci attende un lavoro di squadra in cui ognuno sarà impegnato secondo le proprie competenze». La Bottega del Vino di Dogliani ha una nuova presidentessa. Si tratta di Nicoletta Bocca, figlia del giornalista Giorgio Bocca e produttrice di vino, che inizia così la nuova avventura alla guida di una realtà fondata nel 1984 e voluta dai produttori della denominazione Dogliani Docg che ha come scopo principale la tutela e la promozione del vino. La ex vicepresidentessa riceve il testimone da Anna Maria Abbona, mentre passa la carica di vice a Nicola Chionetti.
Fonte: Lavocedialba.it.
STAMPA ESTERA
Les Russes dans le vignoble français sont peu nombres mais voyants.
Une dizaine de domaines appartiennent à des néovignerons russes. • Ils sont arrivés entre 2011 et 2016 pour la plupart, en ciblant le Bordelais et le sud de la France. Les étrangers ne détiendraient que 2 96 du vignoble national. Et les Russes ne sont gue1e IAni ¡bue ux. VIN Léa Delpont — Correspondanteà Lyon Il a fait la première – et la derniére pour un moment- acquisition russe dans le vignoble français : Alexander Purnpyansky, sur la liste noire de l’Union européenne depuis le 9 mars, avait acheté le prieuré Saint-Jean-de-Bébian en 2008, à Pézenas en Languedoc. £t l’an dernier, il a pris de court le monde du vin en reprenant le domaine de Jean-François Ganevat, la star du Jura. Les étrangers ne détiendraient que 2 % du vignoble national, 12,000 hectares pour 500 propriétés,selon une étude Vinea Transaction datant de 2015. Parmi eux, les Russes ne sont guère nombreux : une poignée en Bordelais, une demi-douzaine en Languedoc et Provence… Parmi eux, les Russes ne sont guère numibreux. Une infime minorité comparée aux Anglo-Saxons présents en France depuis des siècles, aux Belges, aux Scandinaves”.
Fonte: Echos.
Le désarroi des châteaux chinois.
Depuis 2008, près de 150 domaines viticoles du Bordelais ont été acquis par des investisseurs chinois. Mais l’effet de mode est retombé et certains d’entre eux, passé l’euphorie des premiers temps, connaissent d’inquiétantes difficultés 1 est seul en son royaume. Bernard Pitoux, maître de chai et chef de culture depuis quinze ans, vient tous les jours travailler au Château de Pic, un domaine de 32 hectares, situé au Tourne, dans l’Entre-deux-Mers, en Gironde. Il fait un tour, entretient ce qui peut l’être, avec les moyens du bord: le tracteur est immobilisé, faute d’argent pour le gazole… Les fenêtres du château, une bâtisse du XVIC siècle flanquée de deux tours, sont fermées. Dans les vignes, non taillées, la végétation envahit les rangs. A l’intérieur des chais, les cuves contiennent encore les récoltes des quatre dernières années, toujours pas mises en bouteilles. Un couple franco-chinois, qui représente la direction et vit sur place, a dû payer de sa poche une partie de la facture d’électricité, qui a failli être coupée. Dans une cour constellée de leurs déjections, deux labradors, dont les propriétaires ne veulent plus entendre parler, tournent en rond. A l’image du Château de Pic, de nombreux producteurs bordelais ont été rachetés par des hommes d’affaires chinois à partir de 2008. En quelques années, 147 d’entre eux — soit 3 % du domaine viticole — ont changé de mains, certains étant même rebaptisés au passage: « Lapin impérial», « Lapin d’or», « Antilope tibétaine »… Cette vague d’acquisitions a suscité aussi bien de l’enthousiasme que des craintes.
Fonte: Monde.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 14 marzo 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Due aziende locali presenti al Vinitaly – Le Macchie e Casale Nibbi al Vinitaly di Verona.
Le due aziende reatine parteciperanno dal 10 al 13 aprile alla più importante manifestazione nazionale del settore Le Macchie e Casale Nibbi al Vinitaly di Verona Eccellenze del territorio “Una grande opportunità di scambio e conoscenza” di Marco Stafflero. Due aziende agricole del territorio ospiti d’onore al Vinitaly di Verona. E’ in fase organizzativa la 54^ edizione della manifestazione fieristica in programma dal 10 a113 aprile. La manifestazione rappresenta uno dei principali appuntamenti della produzione vitivinicola a livello mondiale che riparte dopo due anni di fermo a causa della pandemia. Vinitaly è un salone Internazionale del vino e dei distillati, che si tiene a Verona dal 1967, con cadenza annuale. Si estende per oltre 95 mila metri quadrati, conta più di 4 mila espositori l’anno e registra circa 150 mila visitatori per edizione, raccogliendo produttori, importatori, distributori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leader.
Fonte: Corriere di Rieti.
Numeri del vino italiano del 2021.
Record storico per il commercio di vino italiano nel mondo II 2021 si chiude infatti in crescita del 12,4% in valore, per un corrispettivo di 7,1 miliardi di euro.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Economia&Lavoro.
L’etichetta di cotone per una bottiglia «verde».
«Poderi Visone» lancia in Campania il vino rivestito in modo naturale Dal Madagascar a Napoli progetti e idee all’insegna di riuso creativo e sostenibilità Tornerò presto in Italia per firmare l’atto di acquisto di alcuni vigneti a Taurasi dove produrrò un cru esclusivo di Rosata Castaldo lanciata in Campania la prima etichetta in carta naturale, r00% cotone. E Poderi Visone a sostenere il progetto innovativo che vede le bottiglie di vino rivestite con una carta green. Mediamente, per ottenere il chilo di cotone tessile occorrono u.000 litri di acqua per diluire quelle reflue stracolme di fertilizzanti e prodotti chimici dell’industria tessile. L’impronta idrica è dunque inaccettabile? Si, se ci riferiamo alla produzione tradizionale, migliora se la piantagione e biologica. La situazione diventa addirittura virtuosa, se consideriamo il riciclo dei materiali di risulta dalla lavorazione della fibra estremamente inquinanti. In questo caso parliamo di upcycling (riuso creativo) che impiega materiali di scarto tossici per creare nuovi oggetti green. La scelta di Poderi Visone è l’esempio lampante.
Fonte: Corriere del mezzogiorno – Extra – Campania.
Ma le sanzioni quanto ci costano? – Nella morsa delle sanzioni.
9,5 mld 670 milioni Il calzaturiero In Russia Le aziende calzaturiere italiane hanno registrato nel 2021 un giro d’affari di 9,5 mld (+21%). La Russia vale solo il 2,7% dell’export made in Italy, le sanzioni potrebbero limitare la spesa dei consumatori di fascia alta dove l’Italia è leader mondiale. na guerra nella guerra, quella economica innescata dal conflitto in atto tra Russia e Ucraina. Un fuoco incrociato di sanzioni. Non solo. Il drammatico evolversi di queste settimane ha accentuato la crisi energetica, causando un forte rallentamento produttivo dell’industria italiana, stimato – secondo il Centro Studi di Confindustria – in calo dell’1,3% a gennaio dopo -0,7% a dicembre: una contrazione dovuta al caro-energia (elettricità +450% a gennaio 2022 su gennaio 2021) e al rincaro delle altre commodity che comprimono i margini delle imprese e, in diversi casi, stanno rendendo non più conveniente produrre.
Fonte: Gazzetta di Parma.
La guerra ucraina blocca l’export dei vini del Collio verso la Russia.
Il mercato con Mosca è ancora aperto ma deve passare dai porti sotto assedio Matteo Femia di CORMONS. Il conflitto tra Mosca e Kiev ha dei riflessi anche sull’economia del Collio. Per il mondo del vino, il mercato dell’Est Europa è importante. A fare il punto è il presidente del Consorzio Collio David Buzzinelli. «La situazione tra Ucraina e Russia sta già portando dei disagi concreti al nostro comparto», osserva, senza nascondere la preoccupazione nel mondo vitivinicolo per le ricadute economiche e logistiche della crisi in atto nell’Est Europa, che ha portato all’invasione da parte delle truppe russe del territorio ucraino. Le conseguenze della guerra si stanno facendo già sentire.
Fonte: Piccolo Gorizia.
Dal vigneto bio del Brignoli un tocai green.
Dalla “vite invincibile” dell’Isis “Brignoli” un vino innovativo sulle tavole dell’Isontino. Si chiama “Bianco Preval”: un nettare delicato, ma spiccatamente floreale e fruttato, con note di pera e mandorla che derivano dal vitigno autoctono Tocai Friulano. Segni particolari? L’innovazione, appunto: è il vino “Pi Wi” derivato da un vigneto biologico impiantato nel 2016 – su un terreno della località mossese del Preval – di proprietà dell’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero di Gorizia, lavorato dagli studenti dell’istituto agrario gradiscano utilizzando barbatelle delle nuove varietà Soreli e Fleurtai. Ove Pi Wi sta per pilzwiderstandsfähig, in tedesco: vale a dire resistente alle malattie funginee. Oggi nella scienza e nella ricerca si parla sempre più spesso di “Nuovi vitigni innovativi” in questo contesto.
Fonte: Piccolo Gorizia.
Stazioni climatiche, droni di controllo e crowdfunding per le barbatelle 4.0 da Ruchè di Rabezzana.
Vino: patrimonio da condividere, dal vitigni alle bottiglie. Non è per dire una frase fatta. Eli progetto the ha in mente Franco Rabezzana: «C’è l’idea che I giovani siano più interessati al mondo della birra. SI pensa che conoscere e produrre vino sia roba da vecchi». Così nasce un crowdfunding inedito: sl devolve non solo denaro, ma si diventa allo stesso tempo socio del capitale. «Con dei benefit. Per esempio se investo mille euro per cinque anni riceverò 200 euro di vino in regalo — spiega Rabezzana —. Con questa filosofia stiamo creando una nostra piccola comunità di persone che si interessano, partecipano con Idee». Rabezzana ha compiuto settant’anni da poco: «Gestisco l’enoteca a Torino, la pasticceria Glustetto, un bed and breakfast nel Monferrato insieme ad alcuni terreni. La mia è una storica famiglia di esperti in enologia». Il bisnonno è stato U primo ad aprire nell’ottocento un’enoteca, In via san Massimo. Il papà ne apre un’altra.
Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.
II vino pugliese sotto il gioco di Putin – Anche il vino pugliese pagherà il conto delle ritorsioni di Putin.
Anche il vino pugliese pagherà il conto delle ritorsioni di Putin Tutto il mondo vuole il vino pugliese ma le ritorsioni che arriveranno dalla Russia rischiano di colpire pesantemente il settore. E questo l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia in occasione della Fiera Pessima svoltasi a Manduria, in provincia di Taranto. Il vino, d’altronde, è uno dei prodotti made in Italy più venduti nel paese guidato da Putin, per un vaore di circa 150 milioni di euro. «In particolare l’Italia — sottolinea Coldiretti – è il primo Paese fornitore di vino, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti». Un danno che si aggiunge a quello dei rincari dei costi di produzione. «Sono aumentati del 18% – affermano dall’associazione di categoria- a causa dei rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti».
Fonte, L’Edicola del Sud.
II vino pugliese sfuma con Putin.
Siamo i primi fornitori di vino. Aumentano anche i costi di produzione L’export di vino pugliese ha chiuso con +8% il 2021, alla vigilia delle ritorsioni di Putin come già accaduto nel 2014 con l’embargo ad una ampia lista di prodotti in risposta alle sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea. E’ l’allarme della Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro alla Fiera Pessima di Manduria sul bilancio del settore vitivinicolo con la new economy e la necessaria attenzione all’andamento dei mercati nazionale e internazionale. Tra i prodotti Made in Italy più venduti nel Paese di Putin – precisa la Coldiretti regionale – ci sono infatti prodotti come il vino e gli spumanti per un valore attorno ai 150 milioni di euro, l’olio di oliva per 32 milioni di euro e la pasta per 27 milioni di euro. In particolare l’Italia – riferisce la Coldiretti – è il primo Paese fornitore di vino in Russia, con una quota di mercato di circa il 30%, davanti a Francia e Spagna, ed ha registrato nel 2021 un boom della domanda di spumanti.
Fonte, Mattino Puglia e Basilicata.
Boom EnoLiexpo: 10mila visitatori nel weekend Ma in Fiera resta il nodo ospedale e spazi – EnoliExpo, boom di visitatori oltre 10mila nel weekend.
La prima esposizione dell’anno porta numeri in Fiera del Levante quasi 5mila persone di rilievo: «È stato un ritorno alla normalità» Un grande evento per oli e vini: in vetrina le eccellenze pugliesi. Un successo che ha superato tutte le aspettative quello della fiera EnoliExpo, che ha animato la Fiera del Levante nel weekend appena trascorso, precisamente nelle giornate da giovedì 10 a sabato 12 marzo. Un evento dedicato al settore dell’olio e del vino, in cui la Puglia eccelle a livello nazionale (è la prima regione produttrice di olio della penisola, e la seconda nella produzione del vino). Oltre diecimila le presenze registrate nei tre giorni da parte di operatori professionali, sia dell’olio che del vino. Giornata clou quella di venerdì 11 marzo, quando hanno varcato i cancelli della Fiera del Levante per assistere alle esposizioni e agli eventi di EnoliExpo tra i 4 mila e cinquecento e i cinquemila visitatori. Un evento fondamentale perla Fiera del Levante e che ha segnato la ripartenza del settore fieristico.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Bari.
«Non solo vendita, il settore riparte con la ricerca e con i fondi del Pnrr».
La soddisfazione degli organizzatori: «Tante attività che hanno portato soluzioni innovative» EnoliExpo a Bari è stato un successo di pubblico e non solo. La tre giorni dedicata al mondo dell’olio e del vino, eccellenze di Puglia. «Era la prima fiera che si teneva alla Fiera del Levante dopo la pandemia, e la prima fiera annullata a marzo 2020 – sottolineano dall’organizzazione-. F un successo che è andato al di là di ogni più rosea aspetta uva». Gli stand hanno accolto professionisti di tutte le specializzazioni riguardanti i settori coinvolti, e garantito momenti di formazione e di approfondimento. «Ci sono state attività- aggiungono – che hanno portato a Bari non solo conoscenza sulle soluzioni innovative e sulle innovazioni tecnologiche da vedere, ma soprattutto formazione e aggiornamento professionale, con almeno 40 appuntamenti che si sono distribuiti nell’arco dei tre giorni». D’altronde, l’eccellenza della Puglia in questi settori riguarda anche la trasformazione delle olive in olio e dell’uva in vino, nella ricerca e nella formazione.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Bari.
Ecco il PrimitivoWineTourday, organizzato dalla Cantina Produttori di Manduria.
Ecco il PrimitivoWineTourday: vino, cibo, tradizioni e paesaggi, per promuovere il territorio. Ricerca di prodotti genuini, vino e cibo del territorio, attenzione ed interesse verso tradizioni e cultura dei luoghi, relax e ritmi tranquilli: sono questi i principali motivi ed elementi di soddisfazione per turisti stranieri ed italiani che viaggiano sempre più la nostra Regione. Turismo rurale quindi, che si afferma con le degustazioni di prodotti tipici e le visite in vine e cantine, grazie anche alla qualificazione e allo sviluppo dell’enoturismo. Il vino è un’attrattiva per i turisti italiani e stranieri diretti in Puglia ed interessa soprattutto un target medio alto, informato e sensibile al paesaggio, alla gastronomia tipica ed all’arte. Ecco perché domani – dalle ore 10 alle ore 18 – la Cantina Produttori di Manduria ha organizzato questo Primitivo Wine Tour day, una giornata destinata solo ad imprenditori ed operatori del comparto turistico, ovvero i primi veri promoters del territorio.
Fonte, Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.
Il Chianti in vetrina alla Fortezza – II Chianti in vetrina alla Fortezza.
Montespertoli Il Chianti torna in vetrina alla Fortezza. II vino Chianti si rimette in vetrina. Lo fa insieme al Morellino, col ritorno in presenza della tradizionale Anteprima, in agenda per domenica 20 marzo alla Fortezza da Basso di Firenze. Oltre 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione, di cui la metà nuove annate in anteprima, circa 110 aziende presenti, con la consueta buona rappresentanza (per il Chianti) da Montespertoli e dall’Empolese. Obiettivo: ripartire, dopo anni difficili e nonostante la pandemia e la guerra. L’Anteprima 2022 ha come titolo ‘Chianti Lovers e Rosso Morellino’. Quest’anno si torna finalmente in presenza, sempre rispettando le dovute misure di sicurezza anti Covid. L’iniziativa è organizzata e promossa da Ascot – Associazione Consorzi Toscani per la qualità agroalimentare e realizzata grazie al cofinanziamento ‘Feasr’ del piano di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana.
Fonte, Nazione Empoli.
La grande sete della terra minaccia anche i vigneti – Due mesi senz’acqua, colture in ginocchio e le falde basse minacciano anche i vigneti.
Non piove da due mesi e le colture autunno vernine stanno soffrendo. È a rischio la messa a dimora delle piantine di mais e di tutti gli altri seminativi. Preoccupa l’accrescimento del frumento, già seminato. Se dovesse perdurare questa situazione lo sviluppo delle piantine potrebbe addirittura fermarsi e appassirebbero i germogli. Ma qualche preoccupazione comincia a sorgere anche per i vigneti e il Prosecco. Due mesi senz’acqua, colture in ginocchio e le falde basse minacciano anche i vigneti A rischio la messa a dimora di mais e di tutti gli altri seminativi, problemi per l’accrescimento del frumento, fermo l’orzo Francesco Dal Mas Non piove da due mesi e le colture autunno vernine stanno soffrendo. È a rischio la messa a dimora delle piantine di mais e di tutti gli altri seminativi. Preoccupa l’accrescimento del frumento, già seminato. Se dovesse perdurare questa situazione lo sviluppo delle piantine potrebbe addirittura fermarsi e, di conseguenza, appassirebbero i germogli.
Fonte, Tribuna Treviso.
Il rischio: dal nulla al troppo «Danni con le bombe d’acqua».
Per Polegato si è creata «una tempesta perfetta» Feletti, Cia: «Le nostre aziende sono in difficoltà estrema e molte rischiano di sparire». «Questa è la tempesta perfetta», la definisce Giorgio Polegato, presidente provinciale Coldiretti. Perché tempesta e perché perfetta? Lo spiega il presidente della Regione, Luca Zaia. «Gli agricoltori, massacrati dai costi sempre più alti delle materie prime, dei carburanti, dall’indisponibilità di granaglie per gli allevamenti (fino a essere costretti a drastiche riduzioni), si trovano ora in allarme per la mancata piovosità da due mesi. Ma, attenzione: c’è il rischio che la pioggia arrivi, in ritardo ovviamente, e che produca altri danni, se si risolvesse in bombe d’acqua». Zaia lo sottolinea mentre scruta le colline del prosecco davvero troppo brulle; la primavera è infatti vicina. L’anno scorso ci sono stati 60 giorni di pioggia, con ben 55 grandinate, quasi una al giorno. Polegato ascolta ed annuisce. «In effetti i nostri agricoltori stanno ritardando le semine di due, anzi tre settimane.
Fonte, Tribuna Treviso.
E adesso ripartono i “Ristoratori Intavolando” rilanciando i magici sapori della cucina veneta.
Dopo una lunga pausa, dovuta all’emergenza sanitaria, ritorna sulla scena gastronomica lo storico “Gruppo di ristoratori di Intavolando”, costituito nel 1996 per dare voce alla cultura, alla storia e alle tradizioni culinarie del territorio tra il Piave e le Prealpi venete orientali nelle colline del prosecco superiore. I nove ristoratori, tutti di lungo corso, con notevole esperienza di cucina e di accoglienza, hanno varato il calendario di eventi promozionali per valorizzare lo spirito della cucina tradizionale veneta e la volontà di fare conoscere uno dei territori più interessanti della provincia di Treviso, tra le colline del Prosecco Superiore, nel 2019 inserite nel patrimonio dell’Umanità Unesco e le terre del fiume Piave. Un territorio da sempre amato per le caratteristiche paesaggistiche, artistiche, vitivinicole ed enogastronomiche. Il gruppo ristoratori di Intavolando, ora composto da un nucleo di nove locali con l’obiettivo di raggiungere il numero di 10 associati entro il 2022, rinasce e si rinnova con la mission di promuovere e valorizzare la cucina veneta avendo come focus il rispetto della tradizione, la diffusione della cultura dell’ospitalità, l’accrescimento della consapevolezza del forte valore del territorio e del suo sviluppo turistico legato all’enogastronomia, elemento di fortissima attrazione per i viaggiatori del gusto.
Fonte, Voce di Rovigo.
Bere il vino durante i pasti può ridurre il rischio di diabete tipo 2.
Secondo un recente studio bere il vino durante i pasti può far bene alla salute, soprattutto perché è in grado di ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Vediamo insieme perché. A chi è che non piace il vino? Penso a pochi di voi. Perfetto per qualsiasi occasione, soprattutto se in compagnia, il vino è la bevanda dal gusto unico e inconfondibile che mette tutti di buon umore. Qualunque cosa decidiate di portare in tavola, la pietanza che sceglierete avrà un vino di accompagnamento su cui contare, che può essere bianco o rosso. Molti studi hanno trattato l’argomento per valutare se questa bevanda può far bene o male alla nostra salute. Vediamo insieme che cosa è emerso da uno degli studi più recenti in merito alla relazione tra vino e rischio di diabete di tipo 2.
Fonte, Inran.it.
Politica del vino, mercato, sostenibilità e degustazioni: il Congresso Assoenologi n. 75 a Verona.
Appuntamento dal 25 al 27 marzo. Sul palco tre Ministri, Patuanelli (Politiche Agricole), Garavaglia (Turismo) e Brunetta (Pubblica Amministrazione). La politica del vino, importante come non mai in questi tempi difficili; i numeri ed i trend di un mercato sempre più complesso da decifrare, interpretare e guidare; la sostenibilità, valore ormai imprescindibile per il vino, in ogni pezzo della sua filiera: sono tanti i temi del Congresso n. 75 di Assoenologi, finalmente pronto ad andare in scena a Verona, dal 25 al 27 marzo, anche per celebrare i 130 anni della più longeva associazione di categoria al mondo, oggi guidata da Riccardo Cotarella. Che venerdì 25 marzo, alle ore 17.45, aprirà i lavori, insieme, tra gli altri, ai vertici di Veronafiere (che ospiterà il Congresso), Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, e con una tavola rotonda guidata dall’anchorman e produttore di vino Bruno Vespa sulla “Tutela e Valorizzazione del patrimonio vitivinicolo italiano”.
Fonte, WineNews.
Assaggiatori di vino: al via un corso organizzato dall’ONAV.
Il corso, che si tiene in orario serale dal 24 marzo al 13 maggio presso la Cave des Onze Communes di Aymavilles, consiste in 16 lezioni con circa 18 ore di teoria, 12 ore di degustazione, una visita in una cantina e 50 vini in degustazione. Alla scoperta dei segreti del vino, dal grappolo alla bottiglia, per imparare a degustare il nettare di Bacco, apprezzandolo in maniera consapevole.
Con questo obiettivo riparte il corso per Assaggiatori di vino organizzato dall’’ONAV (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino), giunto alla 18esima edizione che permette di conseguire la Patente di “Assaggiatore di Vino” (riconoscimento giuridico D.P.R. 8/7/1981 n. 563) e di ottenere la conseguente iscrizione all’Albo Nazionale degli Assaggiatori di Vino. Il corso, che si tiene in orario serale dal 24 marzo al 13 maggio presso la Cave des Onze Communes di Aymavilles, consiste in 16 lezioni con circa 18 ore di teoria, 12 ore di degustazione, una visita in una cantina e 50 vini in degustazione.
Fonte, Aostasera.
I vini delle donne. Storie e degustazioni tutte al femminile.
In Italia il 30% delle cantine è guidata da un’imprenditrice. Sempre più alta la quota rosa legata alle produzioni vinicole, oggi protagonista al Principi di Piemonte. Se i discorsi sulla parità di genere talvolta sanno di retorica da otto marzo, è probabilmente perché la cultura dominante è ancora quella maschile. Soprattutto in alcuni ambienti, dove le donne si trovano in netta minoranza tanto da fare notizia se riescono a raggiungere risultati ragguardevoli, quasi fosse una cosa straordinaria. L’alta ristorazione per esempio. O il mondo del vino, dove pure lavorano tantissime donne capaci. Non senza affrontare problemi: dai recenti dati portati in Senato dall’Associazione nazionale Donne del Vino, una donna del settore vinicolo su quattordici ha subito violenze, tanto che ora la proposta è quella di promuovere corsi specifici rivolti alle aziende vinicole per sensibilizzare gli operatori del settore e incoraggiare le vittime a denunciare i soprusi.
Fonte, Torino – la Repubblica.
Gli eventi del vino in ripartenza.
Dopo due anni, passati in un susseguirsi di rinvii, cancellazioni e rimodulazioni di eventi e fiere del vino in forma ridotta, con regole rigidissime per il contenimento della pandemia, o con l’inserimento di incontri e degustazioni virtuali, il mondo del vino sta davvero ripartendo. I primi segnali li abbiamo avuti, quando nonostante l’imperversare della pandemia, i Consorzi toscani hanno ripreso a viaggiare all’estero (a gennaio i Consorzi del Vino Chianti, del Chianti Classico e del Brunello di Montalcino con propri eventi hanno raggiunto gli USA). In questi giorni, l’agenda degli appuntamenti si infittisce sempre più. Mentre questa settimana a Siena ritorna in presenza l’attesissimo Wine&Siena, che si sta tenendo in questi giorni, subito dopo si apriranno le porte delle Anteprime Toscane, dal 19 al 25 marzo con un lieve slittamento rispetto al programma originario.
Fonte, Siena News
Bollicine rosse, passione da (ri)scoprire.
Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma anche Campania: qui si trovano i terroir da cui prendono forma nettari frizzanti color vermiglio. Eccone una carrellata completa, dal più noto Lambrusco, al Brachetto … Pensando a un vino rosso è difficile che ne venga in mente uno frizzante. Eppure i vini rossi frizzanti sono un vero fiore all’occhiello dell’enocultura italiana. È una tipologia prodotta prevalentemente nelle regioni del Nord, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, anche se troviamo alcune chicche anche in Campania. Il processo di produzione è lo stesso dei frizzanti bianchi.Il vino base attraversa la fermentazione primaria in modo simile ai vini fermi e in questa fase prende anche il suo colore quando il succo d’uva viene a contatto con le bucce dei vitigni a bacca rossa.
Fonte, We Wealth.
STAMPA ESTERA
Los espumosos crearán una nueva denominación de origen en dos años.
Los espumosos amparados por la DO Penedès, los Clàssic Penedès, han decidido crear una nueva denominación de origen en el plazo de dos años. Su portavoz, Agusti Torelló Sibili, afirma que quieren apostar por la sostenibilidad económica, social y medioambiental. Los Clàssic Penedès son 100% del Penedès, 100% ecológicos y tienen una crianza mínima de 18 meses. Torelló argumenta así esta decisión estratégica: “No queremos ser una subzona de una DO, ya que tenemos una historia, desde finales del siglo XIX, que nos avala”
Fonte: Vanguardia.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.