Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di lunedì 21 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Ai piedi dell’Etna il vino rinasce con bio (e Docg).
C’è molta emozione nella voce di Vincenzo Lo Mauro, consigliere delegato della Vini Franchetti di Iassopisciaro (Catania), cantina che fa parte del Consorzio tutela vini Etna Doc, mentre racconta l’unicità delle vigne che crescono alle pendici del vulcano. «Questo territorio è straordinario per la varietà che offre — spiega —. L’Etna ha quattro versanti, ognuno dei quali ha un suo tipo di vino: a Nord quelli più eleganti, a Sud quelli più alcolici, mentre l’Est e il Sud-Est sono più vocati al bianco. Poi ci sono le 133 contrade, porzioni di terreno differenti tra di loro a causa delle diverse colate laviche, che rendono il suolo più o meno minerale. E la pianta che cresce qui, che ha più di cento anni, è alta circa 6o centimetri». Tra i primi ad accorgersi di queste specificità, vent’anni fa, è stato Andrea Franchetti, di origine toscana e fondatore dell’omonima azienda, autore insieme ad altri imprenditori di un nuovo Rinascimento della viticoltura sull’Etna.
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Export e filiere gli affari delle Dop spingono la ripresa.
Made in Italy: le etichette valgono 16,6 miliardi. Il Sud cresce del 7,5%. Grazie al Prosecco, la regione più ricca è il Veneto di Andrea Bonafede economia delle etichette certificate traina il settore agroalimentare. E risulta una delle aree che, in tempo di pandemia, ha saputo contenere meglio l’emorragia causata dalle limitazioni a produzione, distribuzione e consumo. A rivelarlo è il XIX Rapporto Ismea Qualivita sul settore italiano dei prodotti Dop e Igp nel 2020, presentato lunedì scorso alla presenza del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli. L’analisi mostra che, nell’anno dell’esplosione della pandemia da Covid-19, il valore complessivo della produzione certificata Dop e Igp agroalimentare e vinicola italiana —che conta 841 prodotti e 286 Consorzi di tutela — è pari a 16,6 miliardi di euro, in flessione del 2% rispetto al 2019. Di questi, 7,3 miliardi provengono dal comparto cibo (-3,8% su base annua) e 9,3 dal vino (-0,6%).
Fonte: L’Economia del Corriere della Sera.
Stop all’etichettatura: viticoltori soddisfatti.
E’ stata respinta la proposta di bollare come pericolosa perla salute (con una «F» nera) ogni bevanda alcolica, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol. Lo «stop» all’etichettatura «Nutriscore», mette in salvo i vini della Riviera di Ponente. Esultano i viticoltori della Piana ingauna e con loro il presidente provinciale della Cia Mirco Mastroianni: «Giustamente si è ritrovato equilibrio e buon senso per tutelare una delle nostre eccellenze produttive». E’ stato il Parlamento Ue ad aver eliminato i riferimenti al legame tra il consumo d’alcol e i tumori con il settore vitivinicolo in subbuglio che contestava l’apertura all’introduzione di una etichetta per le bevande alcoliche sul modello di quanto avviene per le sigarette, ossia con delle avvertenze sui rischi perla salute.
Fonte: Stampa Liguria.
La Dop economy.
LE PRIME 10 REGIONI PER IMPATTO ECONOMICO. La produzione certificata DOP IGP agroalimentare e vinicola nel 2020 esprime un valore di 16,6 miliardi di euro, pari al 19% del giro d’affari del food italiano. In Piemonte la tavola di qualità vale quasi 1,5 miliardi di euro. Traino della filiera è soprattutto il cuneese, le cui eccellenze hanno un impatto economico superiore a 700 milioni di euro l’anno.
Fonte: L’Economia del Corriere Nord Ovest.
Conoscere il vino, corso base di avvicinamento.
Confcommercio Lecce propone un nuovo corso dedicato al mondo del vino. “Conoscere il vino. Corso di avvicinamento al vino” propone un percorso formativo diretto a far conoscere il vino nelle sue diverse declinazioni ad operatori della ristorazione, addetti alla sala, barman, beverage manager, guide turistiche e semplici appassionati. Le lezioni verranno realizzate presso Officine Cantelmo a Lecce. I partecipanti, guidati dal sommelier Fabio Monittola, ad ogni lezione degusteranno 3 tipologie di vini italiani o internazionali. Verrnano approfondite, inoltre, le tecniche di produzione del vino, le tipologie di denominazione di origine, i vitigni autoctoni e internazionali. Verranno, inoltre, approfonditi spumanti, passiti e distillati analizzando le diverse modalità d’ abbinamento cibo, vino e temperature di servizio. II corso, che prevede 5 lezioni da 3 ore e si concluderà con una degustazione didattica presso la cantina Conti Zecca di Leverano e la consegna dell’attestato di partecipazione.
Fonte: Salento in tasca.
Forbes mette Garbole tra le eccellenze italiane.
I fratelli Finetto da autodidatti ai vertici dell’enologia italiana Forbes mette Garbole tra le eccellenze italiane «Un sogno? Lo si può realizzare, noi siamo la prova» •• Nella classifica delle 100 Eccellenze italiane 2022 del vino e cibo made in Italy stilata da Forbes Italia c’è anche una piccola cantina veronese, la Garbole dei fratelli Finetto di Tregnago. Un coronamento di un’avventura iniziata nel 1994 prima da Ettore, ex operaio specializzato metalmeccanico e musicista bassista, e poi dal fratello Filippo, ex dirigente alla Pedrollo di San Bonifacio. Insieme hanno scelto di produrre vini nella terra del Valpolicella allargata puntando sulla fascia alta di prodotto con un’operazione di brandizzazione della cantina. Non vogliono che si parli di qualità ma di stile creativo nel fare vino.
Fonte: Arena.
«Il virus, la paura, i soldati sulle strade: i nostri 2 anni a Vo’» – Dal dolore alla nuova vita, la forza e rinascita di Vo’.
II reportage La pandemia raccontata dai protagonisti «Il virus, la paura, i soldati sulle strade: i nostri 2 anni a Vo’»? La festa per la fine dell’isolamento di Vo’. l.ucchin e Pipia alle pagine Il e III Dal dolore alla nuova vita, la forza e rinascita di Vo’ >Sono passati 731 giorni da quel 21 febbraio 2020. Ora il paese è meta di tanti turisti e nuovi abitanti quando si sono scoperti i primi due casi di Covid II sindaco: «Siamo un’isola felice, 30 nuovi residenti». I1 sole è già calato dietro al monte Venda da un bel po’, fa un freddo pungente e in giro per la piccola Vo’ non c’è praticamente nessuno. Sono le 17.45 del 21 febbraio di due anni fa. È venerdì, per tutti è l’inizio del tanto atteso fine settimana. Ma la realtà è un’altra: è l’alba di una nuova era, fatta di paura, mascherine, zona rossa, militari, cordone sanitario.
Fonte: Gazzettino Padova.
«Io e Renato quella sera in ambulanza».
Silvia Busolli ha trasportato uno dei «La collega aveva un bimbo, le ho detto: primi due pazienti il 21 febbraio 2020 vado io. E indossavo i guanti per i piatti». Quanto è lungo un viaggio a sirene spiegate da Schiavonia a Padova? Trentuno chilometri, ventitré minuti. Molto di più, se quella strada ti porta ad imboccare un tunnel da cui solo due anni dopo riesci forse a vedere la fine. Silvia Busolli, trentacinquenne di Rovigo, lavora da sette anni come infermiera a Schiavonia e quella maledetta sera del 21 febbraio 2020 era a bordo dell’ambulanza che ha trasportato Renato Tu retta, uno dei primi due pazienti Covid scoperti in Veneto. Silvia, torniamo a quel giorno? «Ero fuori per una normale emergenza. Una persona con una crisi respiratoria, intubata sul posto.
Fonte, Gazzettino Padova.
Più ettari destinati al Prosecco Oggi l’istanza va in Regione.
Il Prosecco Doc sottrarrà 3.600 ettari, da oggi al 2024, al Pinot grigio oppure ai vini rossi? «Nessun timore», risponde Albino Armani, presidente del Consorzio di Tutela delle Venezie. «Il Pinot Grigio è tornato in grande spolvero. L’anno scorso la denominazione è cresciuta del 6% e in questo primo mese di gennaio siamo addirittura ad oltre il 30% di crescita. Quindici fa solo piacere poter competere virtuosamente con il Prosecco Doc, che va così bene da immaginare ulteriori traguardi». Oggi, infatti, i vertici della Denominazione presieduta da Stefano Zanette, chiederanno alle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia di poter attingere ad altri 10.800 ettari di glera (magari estirpando 3.600 ettari di altre varietà per impiantare il vino base delle classiche bollicine). La domanda, interna e internazionale, potrebbe infatti rendere necessaria la produzione entro tre anni di altre 213 milioni di bottiglie, per un maggiore valore di 650 milioni di euro.
Fonte: Tribuna Treviso.
Anteprima del Chiaretto di Bardolino torna l’appuntamento con il vino rosa.
Anche questo è un segno che stiamo uscendo dall’emergenza Covid. Dopo due anni torna da sabato 3o aprile e domenica primo maggio, sulla riviera orientale del lago di Carda, l’appuntamento con Corvina Manifesto, l’anteprima del Chiaretto di Bardolino, la rassegna di presentazione della nuova annata del vino rosa. Durante l’evento, giunto alla sua tredicesima edizione, saranno in degustazione i vini della vendemmia mg, i primi peri quali è obbligatoria in etichetta la dizione “Chiaretto di Bardolino”, entrata in vigore con il nuovo disciplinare di produzione, che ha anche previsto l’innalzamento al 95 % della percentuale utilizzabile del vitigno autoctono della corvina veronese. La manifestazione si svolgerà sulle colline di Bardolino, nella sede dell’Istituto Salesiano Tusini, un centro professionale dedicato alla formazione di giovani operatori specializzati nella gestione della cantina e nella conduzione del vigneto.
Fonte: Voce di Rovigo.
Prosecco assediato dal tarocchi.
Coldiretti: “E’ imbarazzante pensare che l’Europa possa autorizzare il termine Prosek” Prosecco assediato dai tarocchi “L’Ue chiuda questa partita e rigetti le richieste croate. Quello che sta accadendo è scandaloso”. La corsa alle imitazioni del Prosecco non si ferma. Mentre sulle bollidne più famose d’Italia pende la spada di Damocle dell’Europa che deve ancora decidere sul Prosek croato, il mondo enologico attinge a mani basse all’italian sounding nella speranza di replicare il successo targato made in Italy. Così, spuntano fuori nomi che cercano di richiamare alle orecchie l’esperienza di un fresco e profumato bicchiere di Prosecco. Dalla Germania arrivano così il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco, mentre dalla vicina Austria arriva il Whitesecco. Sulla sponda di Mosca preferiscono andare sul sicuro con un “Prosecco” made in Russia e la Moldova rilancia con il suo Crisecco, mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur.
Fonte: Voce di Rovigo.
Un bicchiere di vino prima di dormire concilia il sonno? la risposta degli esperti.
Che sia sull’alcool o sia sul sonno, di falsi miti ce ne sono troppi in entrambi i casi. Sul sonno se ne dicono tante, come ad esempio l’imposizione di dormire otto ore, o la notte è incompleta. Probabilmente è una delle più grosse fandonie si dicono: imporre otto ore di sonno ad una persona che magari per sua natura ha bisogno di dormire molto meno, è controproducente sotto ogni punto di vista. Probabilmente lo\ la sventurata neppure riuscirà a dormire all’orario imposto e invece diverrà quasi insonne, con buona probabilità. Altra cosa che spesso si dice che contare aiuti a prendere sonno: falso.
Fonte: Inran.it.
Mercato del vino: 2021 positivo ma 2022 incerto.
Nel 2021 il mercato del vino nella distribuzione moderna pur avendo registrato una leggera inflessione pari a -2,2% a volume rispetto al 2020 (anno caratterizzato dal Covid) risulta positivo se paragonato al 2019 (considerato vero termine di paragone). I dati emergono nel corso del webinar dal titolo Vino e Bollicine nella Distribuzione Moderna: consuntivo 2001 e prospettive per il 2022, organizzato da Veronafiere, nell’ambito di una serie di webinar organizzati come tappe di avvicinamento a Vinitaly, in programma dal 10 al 13 aprile 2022. Crescono le bollicine (+18,1% a volume) trainate dal prosecco e +20,5% a valore. Il vino a valore registra +2,1%. Il valore in euro è di 3 miliardi complessivi (dati IRI:
Iper+Super+LS+Discount+VenditeOn line).
Fonte: Gdoweek.
Covid: vino difende dal virus, birra e sidro peggiorano la situazione!
Sin dall’inizio della pandemia, ne abbiamo sentite tante di notizie, su probabili rimedi al Covid, che si rivelavano inconsistenti e privi di fondamento scientifico. Questa volta però la notizia arriva al termine di una ricerca scientifica cinese effettuata su pazienti. I risultati sono stati sorprendenti, perché hanno confermato che il vino rosso protegge dalle infezioni da Coronavirus, mentre il vino bianco e gli spumanti proteggono dall’infezione in misura lievemente più bassa. In sostanza, chi consuma 4 o 5 bicchieri di vino rosso al giorno ha il 17% di probabilità in meno di contrarre il Coronavirus, mentre chi consuma 4 o 5 bicchieri di vino bianco o spumantizzato vede scendere un po’le probabilità all’8%. Gli scienziati ritengono che a giocare il ruolo chiave, siano i polifenoli.
Fonte: Giornale della Birra.
Vino, il Concours Mondial a Rende: l’ira dei vignaioli di Cirò.
Il Viaggio alle origini del vino, che comprende il Concours Mondial de Bruxelles 2022, non si farà nel territorio cirotano, dove si produce il celebre Cirò doc, bensì a Rende e a Cosenza, dal 18 al 22 maggio. Lo ha deciso il Dipartimento agricoltura della Regione Calabria, autorizzando una spesa pari a 300 mila euro. Evidentemente, i dirigenti regionali competenti alla parola “vino” associano la città di Rende e il capoluogo bruzio. Quando hanno appreso la notizia, i vignaioli cirotani sono rimasti basiti. Non è una questione di campanilismo, come sottolineano i produttori interpellati, ma di logica.
Fonte: Il Quotidiano del Sud.
Dalle Marche alla Campania torna la nuova edizione di Io Vino.
Torna dopo due anni di stop la nuova edizione di Io Vino, Selezione da Vitigno Autoctono, più testarda che mai e con quella passione di sempre per il vino e per la gente che ama il vino. E per questo quinto e tanto atteso appuntamento Io Vino arriva nel cuore della Capitale per presentare e far conoscere una selezione di vitigni autoctoni tra Marche e Campania. Appuntamento domenica 13 marzo dalle 11 alle 20 a Roma, presso Ergife Palace Hotel. Se la location cambia, si conferma saldo il format di degustazioni e seminari organizzati dall’Associazione Io Vino che pone l’attenzione su una serie di produzioni vitivinicole e aziende di Marche e Campania.
Fonte: EgNews.
Faremmo un errore a buttare via il vino aperto da giorni perché sono tante le cose sorprendenti che possiamo fare in cucina risparmiando ma anche in giardino e per il nostro corpo.
Quando si apre una bottiglia di vino, soprattutto se si è da soli, può capitare che la bevanda avanzi. Se non siamo dei grandi bevitori, lo sorseggiamo per una evenienza speciale, probabilmente senza riuscire a vedere “il fondo della bottiglia” come si usa scherzare. D’istinto, non sapendo che farne, siamo tentati di versarlo nel lavandino, dispiacendoci per lo spreco che, soprattutto in questo periodo, non è mai piacevole. Eppure, come tutte le cose che abbiamo in casa, anche il vino che abbiamo aperto da una settimana, potrebbe essere un valido aiuto per noi. Ci sono, infatti, vari modi per sfruttare questo “nettare”, alcuni davvero insospettabili, ma che potrebbero essere efficaci. Insomma, faremmo un errore a buttare via il vino aperto da giorni, così come capita anche con la birra scaduta.
Fonte: Proiezioni di Borsa.
Donne, alleanza tra vino e arte per sbriciolare il gender gap, l’idea di una (geniale) manager vinicola della Valdobbiadene.
Donne che aiutano donne in settori dove tradizionalmente le capacità femminili affiorano con fatica e dove si misura evidente il gap tra i sessi. E’ così che, tra le colline della Valdobbiadene, in Veneto, è nato un bellissimo progetto – più unico che raro – tra una importante azienda vinicola a trazione femminile e un gruppo di artiste locali. Un laboratorio che ha unito la capacità imprenditoriale di Giulia Tramet, la manager della Cantina Fasol Menin all’idea di dare l’opportunità a donne talentuose di farsi conoscere sul mercato dell’arte, abbattendo qualche steccato in più, visto che si tratta di uno dei settori maggiormente penalizzanti e discriminatori in assoluto. Il progetto decollato in provincia di Trento ha velocemente varcato i confini nazionali.
Fonte: Il Messaggero.
Elegante, classica, simile alla Borgogna: l’annata 2018 di Barolo secondo i produttori di Deditus.
“Parlano” Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti. Per certi grandi vini, l’annata è un valore importante. Così è per i Barolo, che, in questo 2022, sta uscendo sul mercato con la vendemmia 2018. Annata che, dai primi assaggi, sembra raccontare grande eleganza e classicità, con vini che stilisticamente ricordano molto la Borgogna. E se il Barolo 2018 (che sarà protagonista della newsletter mensile di degustazione, “I Quaderni di WineNews”, a marzo 2022), dalle Langhe arrivano le prime impressioni dei produttori di Deditus, associazione guidata da Gianni Gagliardo, che riunisce nove grandi famiglie alla guida di cantine che sono firme importanti di Barolo, come Azelia, Cordero di Montezemolo, Luciano Sandrone, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti.
Fonte: WineNews.
Sana Slow Wine Fair debutta a Bologna.
Il vino buono, pulito e giusto è il claim che accompagnerà la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, una manifestazione che esce dai soliti schemi fieristici e rappresenta, anche per il settore vitivinicolo, il primo passo concreto di quella transizione ecologica che caratterizzerà i prossimi decenni. Dal 27 al 29 marzo a Bolognafiere 500 saranno le cantine espositrici per una tre giorni di incontri, degustazioni e masterclass. Sana Slow Wine Fair nasce dal connubio tra la trentennale esperienza di BolognaFiere nel mondo del biologico con il Salone Internazionale SANA e lo storico impegno di Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale.
Fonte: Corriere del Vino.
STAMPA ESTERA
Cinq idées reçues sur le tonneau.
Pour être bien élevé, un vin doit-il forcément passer par la case barrique? Age, volume, essence… tout compte, fût-ce pour la beauté de l’art ophél.e Neiman 0vag1. Le vin est meilleur s’il a été élevé en fût de chêne Voilà qui est aussi faux que l’inverse: «L’élevage en barrique est un aquillage inutile.» L’élee en fût de chêne n’est ni bon ni mauvais en soi. Il joue un rôle sur la structure et le goût du vin. Si vous appréciez les arômes de vanille, de noix de coco, de toast, de praliné, de caramel, de feu de bois… ainsi qu’une structure ronde et veloutée, alors vous vous régalerez d’un vin au boisé affirmé. Si vous préférez les dominantes expressives de fruits, les vins juteux, vifs, aux tanins peu présents, alors les contenants neutres, comme la cuve en Inox ou en béton, plairont davantage à votre palais. Mais, surtout, au-delà du goût propre à chacun, certains vins puissants, aux tanins solides, auront besoin d’un élevage « sous bois », afin de se patiner et de se polir, à la façon d’un enfant poli qu’on dit «bien élevé». Tandis que d’autres, plus légers, pàtiront d’un passage en fût qui pourrait dominer, voire écraser, leurs arômes et leur fine structure.
Fonte: Monde.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di domenica 20 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Fra Vinitaly e Mäneskin i primi sold-out in aprile: anche 1.600 euro a camera.
Effetto-Vinitaly. Alcuni alberghi della città sono già sold-out. L’Hotel Bologna, ad esempio. Ma non solo. Su «Booking.com», l’86% delle strutture non ha disponibilità di camere dall’8 al 13 aprile. «Sul nostro portale siamo al 60% di strutture esaurite, anche se il dato non tiene conto di tutte le camere “fermate” e non ancora pagate» dice Daniel Frank, direttore del servizio di prenotazione alberghiera online della Cooperativa Albergatori Veronesi. Dopo due anni, il salone del vino toma in presenza e già fa sentire il suo «traino» su una città che di grandi eventi è bisognosa. Anche in termini di prezzi. Sui siti intemet, alcuni fanno impressione. Un esempio di ricerca: camera singola, tre notti dal io al 13 aprile. In una struttura del centro storico il prezzo sotto Vinitaly può essere di 1.606 contro i 346 euro degli stessi giorni nel mese di marzo.
Fonte: Corriere di Verona.
Per i Brangelina la vita non è più rosé Litigano anche per la loro azienda vinicola.
La Jolie vende le sue azioni della provenzale Miraval, lui vuol farle causa. La vie en rosé non dura mai in eterno. Prendete Angelina Jolie e Brad Pitt. Fino a qualche tempo fa sembravano la coppia perfetta: belli, famosi, ricchi, buoni. Una «ditta» talmente affiatata da meritare una ragione sociale: Brangelina. Poi la love story è finita e le due star non si può dire abbiano brindato al loro divorzio, «celebrato» nel 2020. Comunque, non con il vino della loro tenuta vitivinicola nel Sud della Francia, la Miraval Côtes de Provence. La tenuta di 500 ettari, di cui 50 a vigneto, che i due acquistarono nel 2008 e nella quale si sposarono nel 2014, lei peraltro con un romanticissimo abito firmato Atelier Versace in cui aveva fatto ricamare i ritratti di tutti i loro figli. E che negli ultimi anni è diventata rinomata anche per i vini che vi sono prodotti, in particolare il Miraval Rosé, prodotto con uve Cinsault, Rolle, Syrah e Grenache e considerato uno dei rosati più rinomati del mondo (il suo prezzo, sui siti di e-commerce del vino, si aggira sui 18 euro a bottiglia).
Fonte: Giornale.
Boom delle bollicine al supermercato: +18%.
Bene il mercato del vino nella grande distribuzione ne12021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza. È quanto emerso in un webinar organizzato da Veronafiere in preparazione di Vinitaly, che si terrà da110 a113 aprile prossimi. 11 vino nei supermercati chiude il 2021 con un -2,2% a volume sul 2020 ma guadagna rispetto a12019, anno pre-pandemico e quindi vero termine di paragone. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una crescita straordinaria dei 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. Se analizziamo i dati a valore troviamo che il vino è cresciuto del 2,1% e le bollicine del 20,5%.
Fonte: Libero Quotidiano.
Alla filiera del vino manca un’iniezione di vera normalità.
C’è chi esulta per il “Cancer plan” emendato, ma è stata vinta solo una battaglia e non la guerra che si chiama ripartenza della ristorazione, delle enoteche, dei bar, dei piccoli esercizi storici e dei centri cittadini di tutta Italia. Resta il fatto che dopo le barricate italiane sulle etichette delle bottiglie di vino ci sarà solo un avviso sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un consumo responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, come sulle sigarette, in virtù del fatto che alla fine ha prevalso la linea morbida italiana. I1 16 febbraio il risultato della votazione al Parlamento europeo sul cosiddetto “Cancer Plan” (piano strategico per la lotta al cancro) ha visto passare gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura delle bottiglie. Federvini ha commentato: «Siamo contenti che l’Europarlamento abbia capito che non era il caso di usare una linea troppo dura.
Fonte: Libero Quotidiano.
Sannio, 63 milioni dalla filiera Dop Igp.
Il comparto ha resistito all’urto della pandemia ma adesso è esposto ai contraccolpi del caro energia Sannio, 63 milioni dalla filiera Dop Igp Cinque milioni e mezzo dai cibi e 58 milioni dai vini certificati la Campania si conferma Prima regione del Mezzogiorno tra le principali vocazioni economiche del territorio, ma adesso pesa in negativo l’emergenza rintano energia e materie prime Dati asseverati sulle performance della Dop economy italiana e dei comprensori territoriali nel rapporto Ismea Qualivita, con riferimento al computo statistico per il 2020 diffuso in questo inizio 2022. Per il beneventano notizie lusinghiere con un valore delle produzioni, soprattutto vini e in parte cibi Dop Igp, non intaccato dalla crisi pandemica.
Fonte: Il Sannio Quotidiano.
Le battaglie dell’industria enologica irpina.
Veniva fissata a 13 gradi la ricchezza alcoolica dei vini rossi destinati all’esportazione. Ad essere penalizzata l’Irpinia La crisi che minacciava l’industria irpina era quanto mai grave Cesare Carpenito L’industria enologica rappresenta, senza dubbio, un fiore all’occhiello della nostra provincia: pochi sanno che una grande svolta, in tal senso, giunse già sul finire del XIX secolo, come è possibile ricostruire a partire da un interessante opuscolo della Camera di Commercio, intitolato “Il decreto ministeriale del 28 Marzo 1888 sulla determinazione del grado alcoolico naturale dei vini e la Camera di Commercio ed Arti di Avellino” ed edito dal Premiato stabilimento Maggi nel 1888. E’ proprio in virtù di tale opuscolo che possiamo ricostruire un’importante pagina della storia dell’industria vitivinicola irpina, in particolare, tramite il resoconto di due riunioni di basilare importanza. Riunione della Camera di commercio ed arti di Avellino del 22 aprile 1888.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Intervista a Luca Bonacini – L’Atlante dei lambruschi, l’enciclopedia del vino «che non se la tira».
L’azienda Due ragazzi sui colli e il vino che rinasce di Helmut Fanoni a pagina 13 Due ragazzi sui Coffi Enrico Verdilio e il suo socio Giulio Scagliarini hanno 50 anni in due. Insieme hanno rilevato una delle aziende storiche della regione La loro avventura a Terre Rosse Vallania di Helmut Falloni acciamo 5o anni /¡ scarsi in due», \\ scherza Enrico Verdilio (1998) insieme al socio Giulio Scagliarini (1996), con il quale ha rilevato una delle aziende vinicole storiche della nostra regione, a Zola Predosa, nel bolognese. Il nome di Vallania, a chi invece di anni ne ha di più e magari anche qualche capello bianco, riaccende nella memoria il ricordo di grandi vini.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Golf e buon vino, tesori di Salso.
La cantina «Il poggio» proprietaria delle 18 buche Golf e buon vino, tesori di Salso. Le colline di Salso come la Franciacorta: nasce l’abbinamento di assoluto prestigio fra il Golf club Salsomaggiore e la cantina «Il poggio», nuova proprietaria delle 18 buche salsesi. La cantina di Cangelasio, confermata anche per il 2021 tra le «top ten» dai commentatori di Tripadvisor e sempre saldamente al primo posto nella classifica di «Cosa fare a Salsomaggiore», sempre del portale Tripadvisor, è una delle new entry di maggiore successo nella classifica del «Gambero rosso», conquistando due calici con il vino che è l’emblema stesso della piccola casa vinicola: «Il poggio».
Fonte, Gazzetta di Parma.
Cancer plan, vino salvo dal bollino nero Ora occhio a Nutriscore.
II vino è uno dei settori regionali dl punta «Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette. Emendamenti che hanno visto co-firmatari gli europarlamentari Paolo De Castro ed Elisabetta Gualmini.
Fonte: Nuova Ferrara
Pitt fa causa alla Jolie per la vendita della tenuta vinicola.
Brad Pitt ha fatto causa all’ex moglie Angelina Jolie per aver venduto la sua quota della tenuta Chateau Miraval nel sud della Francia che la ex coppia aveva comprato assieme nel 2008 per 28 milioni di dollari e dove, sei anni dopo, aveva pronunciato il fatidico sì. «Ci eravamo accordati che non avremmo venduto senza il consenso l’uno dell’altra», ha argomentato Pitt denunciando la Jolie alla Superior Court di Los Angeles. L’anno scorso Angelina ha ceduto la sua quota a Tenute del Mondo, l’azienda vinicola controllata del Gruppo Stoli che possiede insieme alla famiglia Frescobaldi vini come Luce, Ornellaia e Masseto e che fa capo all’uomo d’affari russo Russian businessman Yuri Sheller.
Fonte: Nuova Ferrara.
Prodotti Dop e Igp Filiera da 3,3 miliardi.
Saranno le cantine Eu bea del Vulture, Elena Pucci di Barile e Dragone del materano a rappresentare la Basilicata alla manifestazione Vini da terre estreme che si terrà. nella città dei Sassi dal 5 al 7 marzo. L’evento (patrocinato da Confartigianato Imprese Matera, Oprol – olivicoltori lucani, Orto Sociale APS, Associazione. Matera 2019) avrà luogo presso l’Hotel Alvino 1884. «I primi anni – dice Alvaro De Anna, promotore e ideatore dell’iniziativa – abbiamo scelto di fare una rassegna itinerante, poi, per qualche edizione ci siamo fermati a Venezia in una splendida villa e quale città migliore poteva essere abbinata a Venezia se non Matera, che è bellissima?» Da dove nasce l’idea? Cosa sono quelli che voi chiamate “vini eroici”? «Sono quei vini che vengono prodotti in zone impervie e solo un eroe può dedicare energia e cuore alla cura delle vigne posizionate in alta quota o a strapiombo sul mare, su terreni sabbiosi, terrazze, gradoni o isole di difficile accesso.
Fonte: Nuova Ferrara.
Russiola e Fortana I vitigni vanno in Cina.
Vale ben 3,3 miliardi di giuro il ritorno economico delle filiere agroalimentare vitivinicole dei prodotti Dop Igp in Emilia-Romagna. Prima regione italiana nel settore cibo, seconda solo al Veneto nel complesso per valore delle filiere Dop e Igp, l’Emilia-Romagna conta ben 74prodottiDop Igp e 17.272 operatori di settore. Sono questi i dati principali, riferiti al 2020, emersi dal Rapporto Ismea-Qualivita 2021 che descrive la Dop economy italiana, un settore che nel suo complesso vale qualcosa come 16,6 miliardi di euro. Tornando alla nostra realtà regionale il Rapporto indica Parma come prima provincia per impatto economico (1.289 milioni di euro), seguita d a Modena (717 milioni), Reggio Emilia (606 milioni) e Piacenza (254 milioni).
Fonte: Nuova Ferrara.
Fondi per il vino Ci sarà un progetto per il Celanese.
II senatore Gianfranco Rufa con Tonino Borgia Fondi per il vino Ci sarà un progetto per il Cesanese Decreto illustrato da Centinaio Rufa incontra Borgia. Il sottosegretario alle politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha dato notizia dello stanziamento di 25 milioni di euro destinati al comparto del vino contenute nel “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, su cui è arrivata l’intesa in conferenza Stato-Regioni. Grazie a questo decreto – commenta Centinaio – vengono stanziati a sostegno della filiera vitivinicola 25 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale. Si tratta di fondi che vogliono aiutare la filiera nel post pandemia. Il vino è tra i migliori ambasciatori del made in Italy nel mondo come confermano i risultati straordinari dell’export. Vogliamo sostenere la filiera, non solo fuori ma anche dentro i nostri confini nazionali.
Fonte: Ciociaria Oggi
Intensità e raffinata speziatura Le buone «note» di un rosso.
Le note organolettiche «suonate» dal Violino del millesimo 2017 compongono un’armonica sinfonia tra il merlot ed il cabernet sauvignon vendemmiati ad un mese di distanza (va da sé nell’ordine citato). Antonio Lecchi li tiene separati ad affinare in barriques fino al momento di decidere anno per anno la percentuale del taglio a freddo che precede l’imbottigliamento. Ricordiamo un eccellente 2009 ed ora questo 2017 promette perlomeno di eguagliarlo: ha intensità e complessità, ricchezza di frutto e raffinata speziatura. II Violino 2017 Bergamasca Rosso IGP Tenuta Casa Virginia Via Cascina Violo 1, Villa d’Almè Telefono: 340.2260681 Prezzo 25 euro.
Fonte: Corriere della Sera Bergamo e Treviglio.
II made in Piemonte vale 1,3 miliardi – Dalla torna ai salumi I nostri prodotti Dop valgono 1,3 miliardi.
Le storie degli imprenditori. Piemonte quarto in Italia per cibi e vini tipici Dalla toma ai salumi I nostri prodotti Dop valgono 1,3 miliardi A dominare sul fronte del cibo la nocciola con 40 milioni, ma solo il comparto del vino vale un miliardo con 59 qualità Un patrimonio da 1,3 miliardi di euro. E solo per quello che è il valore di produzione. Sono le 82 eccellenze nostrane che portano sull’etichetta il marchio della Denominazione d’Origine Protetta o dell’Indicazione Geografica Protetta. Dop e Igp, appunto, che nell’ultimo Rapporto Ismea “Qualivita 2021” sui comparti agroalimentare e vitivinicolo in Italia rivelano quanto alto sia l’impatto economico di vini, formaggi, ortofrutta e carni fresche: 361 milioni di euro nel piatto e più 1,027 miliardi in calice o nel bicchiere.
Fonte: CronacaQui Torino.
«Festeggiamo la decima vendemmia Doc a Villa della Regina».
«La freisa è un cavallo di razza che bisogna saper domare, proprio per questo dà tante soddisfazioni». Sceglie questa metafora Luca Balbiano, titolare dell’azienda vitivinicola di famiglia, per definire il vitigno coltivato nella vigna di Villa della Regina. «Abbiamo appena festeggiato i 10 anni del marchio Doc. Non è stato semplice ottenerlo perché Torino non è mai stato un Comune produttivo dal punto di vista vitivinicolo, ma è stato possibile perché a Villa della Regina c’era già in origine una vigna» spiega Balbiano, da 15 anni nell’azienda di famiglia fondata dal nonno Melchiorre nel 1941 ad Andezeno. «Le ultime annate sono state molto buone – spiega Balbiano -, la vigna di Villa della Regina è posta in una posizione favorevole, sia per l’esposizione sia per la composizione del terreno. Siamo contenti di riuscire a esprimere la qualità di un vino così, che viene molto apprezzato.
Fonte: CronacaQui Torino.
Dal Barolo a Bordeaux Il Cerequio di Chiarlo debutta sulla “Place”.
È il primo vino piemontese ad essere distribuito nella prestigiosa piattaforma francese vicino alle etichette più blasonate del pianeta Dal Barolo a Bordeaux Il Cerequio di Chiarlo debutta sulla “Place”. Un partenariato commerciale che porterà a un altro livello la distribuzione Risultato frutto del grande impegno per fare arrivare i nostri vini in tutto il mondo. Dal Barolo a Bordeaux, guardando ai mercati mondiali. È un vero itinerario sulla strada dei tannini e dell’internazionalizzazione quello che la cantina Michele Chiarlo di Calamandrana intende tracciare, annunciando il debutto del suo Barolo Cerequio 2018 nella prestigiosa Place de Bordeaux. «Sarà il primo Barolo e il primo vino piemontese ad essere distribuito dalla prestigiosa piattaforma francese — dicono dall’azienda -. Con l’ingresso sul mercato de La Place, il nostro Barolo Cerequio sarà al fianco delle etichette più blasonate al mondo».
Fonte: Stampa Cuneo.
Comuni e Consorzio uniti per il Chianti.
Promuovere il vino e il territorio Firmato il protocollo d’intesa fra 16 amministrazioni e il ‘Colli Fiorentini’. La firma sull’atto sta arrivando, a Montespertoli, a Montelupo, a Certaldo: parliamo dell’esito ufficiale, perché il protocollo è già stato firmato. Di che si tratta? Della promozione e valorizzazione di un territorio che appare eterogeneo ma non lo è: il Chianti Colli Fiorentini. Ovverosia quella striscia di territorio che dalla parte est dell’Empolese (appunto Certaldo, Montespertoli e Montelupo) abbraccia i territori a nord del Classico (Lastra-Scandicci-Impruneta) sino ad est del Classico (Monti del Chianti versante del Valdarno Superiore) per arrivare ad alcune colline della zona di Fiesole. E’ un processo che parte da lontano, almeno 19 anni fa e che tuttavia, andando a guardarlo bene, presentava, nell’ordine: aziende agricole d’eccellenza con vini sublimi, monumenti d’importanza superiore, paesaggi umani e ambienti naturali senza pari.
Fonte: Nazione Empoli.
I vitigni resistenti puntano all’Igt De Bacco: «L’iter è a buon punto».
II riconoscimento sarà quello delle “Coste del Feltrino” È presto invece per le produzioni di Alpago e Valbelluna. Non è in grande spolvero solo il Prosecco, che domani chiederà alle Regioni di poter produrre 213 milioni di bottiglie in più, arrivando al 2024 a quota 756 milioni di confezioni. Lo sono anche i vini di nicchia bellunesi, quelli autoctoni del Feltrino e le varietà resistenti coltivate in Valbelluna e in Alpago. Marco De Bacco, coordinatore del “Consorzio Coste del Feltrino” annuncia che: «Dopo la pausa della pandemia concluderemo l’iter per il riconoscimento della Igt, l’Indicazione geografica tipica, primo passo che ci porterà poi ad una vera e propria Denominazione». La prima Doc bellunese. Oggi la provincia di Belluno è inserita nella “Igt Dolomiti” che gravita sul Trentino e sull’Alto Adige. I produttori del consorzio feltrino sono 16, coltivano 60 ettari: di varietà Pavana, Gata, Turca e Bianchetta. «Sono vini autoctoni, con alle spalle 500 anni di storia», ricorda De Bacco, «sono molto apprezzati e hanno un loro mercato.
Fonte: Corriere delle Alpi
Vigneti feltrini: salgono i prezzi – Boschi svalutati dopo Vaia, e volano i prezzi dei vigneti feltrini.
Valore delle aree boscate in calo dopo Vaia, prezzo dei terreni seminativi stabili, in aumento nelle zone di frutteti e vigneti, interesse per le superfici agricole con strutture produttive nella parte alta della provincia. È questo l’andamento del mercato fondiario post pandemia in provincia, così come fotografato dal report di Confagricoltura sull’indagine Crea. Emerge che i prezzi sono fermi da due anni. Trentin a pagina V Boschi svalutati dopo Vaia, e volano i prezzi dei vigneti feltrini› L’analisi del mercato fondiario Crea fotografa in media valori pre-pandemia «MA C’È TANTO INTERESSE PER MALGHE E PASCOLI DA PARTE DI OPERATORI PROVENIENTI DA ALTRI TERRITORI». Valore delle aree boscate in calo dopo Vaia, prezzo dei terreni seminativi stabili, in aumento nelle zone di frutteti e vigneti, interesse per le superfici agricole con strutture produttive nella parte alta della provincia.
Fonte: Gazzettino Belluno.
Il Fratta premiato tra i grandi vini di tutto il mondo.
II ’17 di Maculan tra i primi 10 delle guide Il Fratta premiato tra i grandi vini di tutto il mondo II “mitico” Parker gli assegna 96 Angela: «È un’annata speciale» •• Il Fratta 2017, vino icona di Maculan è tra i dieci migliori vini rossi d’Italia nel mondo. La classifica, firmata per Gentleman da Cesare Pillon ed Emanuele Elli, incrocia i punteggi delle principali guide italiane con le valutazioni di quattro autorità internazionali: Wine Spectator, Robert Parker – The Wine Advocate, Vinous e James Suckling. Dalla rivista di Robert Parker – The Wine Advocate Monica Lamer valuta il Fratta 201796/100. Punteggi elevati anche da James Suckling (94 punti), Vinous (92), Daniele Cernilli di Doctor Wine gli attribuisce il Faccino e 95 punti e La Guida Oro I Vini di Veronelli 93. Inoltre, Fratta 2017 è valutato con 97 centesimi da Luca Maroni, affermandosi come il Secondo Miglior Vino Rosso d’Italia 2022 dell’Annuario.
Fonte: Giornale di Vicenza.
«Sbancamenti, più dialogo e un vero piano di tutela».
Democratici e Verdi, contro Io scempio del territorio, sollecitano un confronto maggiore tra produttori, proprietari di terreni e amministrazione comunale «Abbiamo ottenuto il riconoscimento Unesco per la bellezza delle nostre colline non per la quantità del vino prodotto. Conegliano città del vino, senza un piano definito per l’agricoltura. La questione è sollevata dal Partito Democratico, che domanda inoltre maggiore collaborazione nella tutela del territorio.
Fonte: Tribuna Treviso.
Oltre 8500 aziende pronte a chiedere di riconoscere glera come Prosecco.
Un affare da 650 milioni di euro. Entro 3 anni, se il mercato del Prosecco Doc continuerà a crescere ai ritmi di oggi, la denominazione presieduta da Stefano Zanette passerà dai 543 milioni e 400 mila bottiglie del 2021 ai 756 milioni e 400 mila dei 2024. Un aumento, dunque, di 213 milioni di confezioni, pari, queste ultime, ad un valore di 650 milioni. Tanto vale la decisione che prenderà il Consorzio Prosecco Doc, martedì prossimo, attraverso il suo cda: di attingere altri 10.800 ettari, di glera a terra, ma da impianti antecedenti i12018. Sono ben 8690 le aziende che potenzialmente possono chiedere il riconoscimento del glera a terra come Prosecco, da oggi al 2024, grazie ai 10.800 ettari che fra 3 anni andranno ad aggiungersi ai 24.450 ettari ora in coltivazione. «Attenzione – mette le mani avanti Giuseppe Facchin, presidente della Cia di Treviso, componente del cda del Consorzio del Doc – l’attingimento a questa ulteriore quota di glera-Prosecco avverrà solo se il mercato lo richiederà».
Fonte: Tribuna Treviso.
Imbottiglia in cantina da Reassi a Carbonara di Rovolon.
Sabato 19 febbraio andremo alla scoperta dei segreti dell’imbottigliamento! L’azienda agricola REASSI di Carbonara di Rovolon è aperta tutto il giorno per rivivere la tradizione di un tempo e vivere l’esperienza dell’imbottigliamento del vino, ascoltando i loro segreti e suggerimenti! Degusta il vino fra le proposte Reassi, scegli il tuo preferito, spinalo dalla botte, imbottiglialo e metti la tua personale etichetta!! Sarà bellissimo, divertente anche per le famiglie e i bambini! E se vorrai rendere questa esperienza ancor più emozionante, mettiti gli scarponi e partecipa all’escursione fra i sentieri di Rovolon! Saremo in compagnia di una guida naturalistica alla scoperta del territorio che accoglie anche i vigneti di Reassi, per capire quali sono le caratteristiche geologiche che rendono speciale questo vino euganeo.
Fonte: PadovaOggi.
Una cantina-igloo a 2.000 metri per invecchiare le 200 migliori bottiglie camune.
Una cantina a 2000 metri di altezza per praticare una viticoltura sostenibile. Un esperimento unico nel suo genere e unico in Italia. Completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Valle Camonica all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione, a 2.000 metri di quota, al Corno d’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Obiettivo: studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. L’igloo, da utilizzare come originale cantina di affinamento, è stato realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie: la Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valle Camonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.
Fonte: Prima la Valcamonica.
Cantina Terre, trionfo per Bosini-Bardone eletti i 12 della lista, ex presidente bocciato.
La lista dell’area dei soci che hanno sfiduciato il precedente cda della Cantina Terre, fa il pieno di voti e stravince le elezioni per il rinnovo dei vertici della coop, conquistando tutti i 12 posti disponibili nel Cda. Fuori l’ex presidente Andrea Giorgi, primo degli esclusi. L’esito è arrivato ieri sera, poco dopo le 22, al termine di una lunghissima assemblea che è durata, tra voto e scrutinio, circa nove ore. Boom di affluenza, che ha superato il 70% (479 soci tra presenti e deleghe su 670 conferitori). A trainare il successo della lista è stata la zona del Casteggiano, visto che i primi tre candidati più votati arrivano da lì: recordman di preferenze è Giulio Romanini, viticoltore di Borgo Priolo, che ha collezionato 352 preferenze, seguito da Enrico Bardone di Casteggio (342) e Daniele Gabetta di Torrazza Coste (338).
Fonte: La Provincia Pavese.
Slow Food Marche, le cantine in esposizione a Bologna.
Slow Food ha presentato ufficialmente Slow Wine, l’evento dedicato al mondo del vino. Fiera internazionale dove protagonista è un certo tipo di vino. Che sia buono, pulito e giusto, cioè che sia sostenibile dal punto di vista ambientale. Produzione che sia motore di crescita economica grazie al rapporto virtuoso instaurato dalla cantina con i propri dipendenti e con le comunità con essa interagisce. All’evento di Bologna sarà presente una nutrita batteria di cantine marchigiane.
Fonte: Prima Pagina Online.
‘Esperienze di Vitae in Umbria’: presentazione a Perugia della Guida ai Vini 2022 dei degustatori AIS.
Evento dell’Associazione Italiana Sommelier aperto al pubblico e su prenotazione. In programma anche i banchi d’assaggio per la degustazione dei vini di 50 cantine. Sarà Perugia, capoluogo di una regione da sempre vocata alla produzione del vino, a far da sfondo alla giornata del prossimo 20 febbraio che accoglierà l’evento “Esperienze di Vitae 2022″, rassegna delle cantine umbre e delle eccellenze enologiche della nostra regione recensite dalla Guida Vitae 2022 ai migliori vini d’Italia. Il taglio del nastro dell’evento, organizzato da AIS (Associazione Italiana Sommelier) Umbria, è previsto per le ore 14 all’interno del Centro Congressi dell’Hotel Giò di Perugia. A seguire, si apriranno i banchi di assaggio per le degustazioni libere delle cantine umbre che hanno aderito alla kermesse.
Fonte: Umbria24.
Vino, via il riferimento al cancro dalle etichette. L’Europa sceglie la linea morbida.
Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero. “C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”. E’ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate qualche giorno fa dall’Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol.
Fonte: QuiCosenza.it.
Il vino tira l’economia. Nel 2021 export +12,6% per 7,1 miliardi di euro.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sono soprattutto le bollicine che tirano l’export del vino italiano . Un terzo in più la vendita di vino italiano negli Usa. Quasi raddoppiata l’esportazione del Prosecco (+43%) che si avvicina a quella dello champagne che cresce di oltre il 50%. Anche in Cina, consumatrice di rossi, l’incidenza degli spumanti è quasi raddoppiata, con il Prosecco a +117% e con un export degli spumanti italiani in crescita del 33%. Il vino italiano vola anche in Canada (+23%), Svizzera (+11%) e Giappone (+5%).
Fonte: L’Adige di Verona.
Napoli Food&Culture festival: musica, degustazioni e attività per bambini.
Sabato 19 febbraio a partire dalle ore 10.00 speciale appuntamento per tutti, grandi e piccini, al Mercato Coperto Campagna Amica Fuorigrotta dove, con gli eventi del progetto Napoli Food&Culture festival si celebra la contaminazione della musica e del cibo. In programma perfomance sonore, degustazioni e animazioni per i bambini.
Sarà possibile pranzare al Mercato scegliendo tra le varie offerte proposte, partecipare a degustazioni di prodotti tipici locali a km zero e gustare il cuoppo fritto di pesce a miglio zero. Il progetto è realizzato da Coldiretti Napoli con il finanziamento di Camera di Commercio di Napoli e con la collaborazione di Casartigiani Napoli Campania Incoming e Itinerari Alchemici Napoli
Fonte: Napoli Today.
Le degustazioni a Los Angeles con i vini Doc.
Tutto esaurito per le degustazioni che hanno visto protagonisti, a Los Angeles, i vini dell’Oltrepo Pavese, grazie alla collaborazione tra Consorzio e Gambero Rosso. «Il mercato americano è pronto ad aprirsi ai nostri grandi vini» commenta il direttore del Consorzio, Carlo Veronese, che ha guidato le degustazioni con Marco Sabellico e Giuseppe Carrus, curatori della guida vini del Gambero.
Fonte: La Provincia Pavese.
Vino: Parlamento UE salva 10mila anni di storia e patrimonio da 12 mld di fatturato.
Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. È quanto afferma Coldiretti nel ringraziare, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. Si salva così il patrimonio vitivinicolo della provincia alessandrina, messo a dura prova dalla pandemia con il blocco dell’export, che vanta 12 Doc e 7 Docg, con 10.544 ettari di superficie vitata per una produzione di circa 850.000 quintali e 591.633 ettolitri prodotti, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 950 quintali. A livello piemontese conta 14 mila imprese, 43 mila ettari di superficie vitata e vanta 42 Doc e 17 Docg.
Fonte: Settimanale LAncora.
Come scegliere il vino da portare a cena e fare un figurone spendendo poco anche al supermercato.
Del vino ci sono i sommelier, gli esperti e più in generale gli amanti che lo bevono senza chiedersi troppi perché. Capita, però, che siamo invitati a una cena con delle persone che di vino poi ne capiscono davvero. Di conseguenza, noi vorremmo cercare di fare bella figura e superare la nostra conoscenza di base che ci vede limitati a sapere che il rosso sta bene con la carne e il bianco con il pesce. Certo, noi di ProiezionidiBorsa abbiamo già sfatato questo mito, ma come si sa queste credenze sono dure a morire. Ad ogni modo oggi vorremmo proporre al Lettore alcune caratteristiche che ci consentono di comprare un vino che ci farà fare davvero un’ottima impressione agli altri invitati spendendo poco. Ecco, dunque, come scegliere il vino da portare a cena e fare un figurone anche se non siamo dei grandi esperti.
Fonte: Proiezioni di Borsa.
In un mondo sempre più vecchio, la sfida del vino è quella di conquistare i giovani.
Wine Intelligence: la pandemia fa crollare i consumi enoici tra gli under 34. Ma chi sceglie Bacco spende di più e beve sempre meglio. Le previsioni sul futuro demografico in Italia di Istat raccontano di un Paese in cui nel 2050 vivranno appena 54,1 milioni di persone (dai 59,6 milioni del 2020), con un rapporto tra giovani e anziani di 1 a 3, che si traduce in una percentuale di popolazione in età lavorativa che scenderà dal 63,8% al 53,3% del totale.
Fonte: WineNews.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 18 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Vino, nubi in vista per il 2022 nella Gdo.
Dopo un 2021 positivo incombono inflazione prezzi delle materie prima e la fine dell’emergenza •• Vino e gdo. Binomio vincente in piena pandemia, mentre il nuovo anno si apre all’insegna dell’incertezza. E quanto emerso ieri nel webinar «Vino e bollicine nella distribuzione moderna: consuntivo 2021 e prospettive 2022», organizzato da Veronafiere. Il primo di una serie di incontri di avvicinamento a Vinitaly, dal10 al 13 aprile. Per il vino nei supermercati, il 2021 si chiude con -2,2% a volume sul 2020, ma in positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico e vero termine di paragone. Mentre le bollicine volano del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. A valore però i risultati sono sempre positivi: il vino ha agganciato una crescita del 2,1% e le bollicine del 20,5%, per 3 miliardi di euro. Diverse variabili potranno influenzare l’andamento nel 2022: l’aumento dei prezzi di materie prime, energia e trasporti; potere d’acquisto più basso dei consumatori; eventuale forte rallentamento della pandemia, che spingerà gli acquisti fuori dalla Gdo.
Fonte: Arena.
Vino italiano nel mondo, record storico.
Vinitaly, tutto esaurito Vino italiano nel mondo, record storico Record storico per il vino italiano. Superati i timori per al bollino nero anticancro (escluso dalla Ue) si fanno i conti in attesa del Vinitaly, che torna dopo due anni a Verona. Con più di 4mlla aziende (tutto esaurito nel padiglioni), dal io al 13 aprile. Il ‘Alando del zo21, secondo l’Osservatorio Uiv Vinitaly, toccherà per la prima volta í 7,1 miliardi di euro di export. Con un aumento del 1396 sul 2020 e del io% sul 2019. Sono gli spumanti a trainare il mercato, le vendite sono cresciute del 30%. II mercato più vivace è quello statunitense, che nel 2019 hanno stappato il 50% in più di bollitine. Gli sparkling italiana sono cresciuti del 26% sul 2019, arrivando a quota 600 milioni di dollari.
Fonte: Corriere della Sera.
Il colpo di fortuna che si cela dietro a un barolo.
Stefano Gagliardo: così è nato il nostro Monvigliero L’ultimo nato nella famiglia dei Barolo di Gianni Gagliardo è il Monvigliero. Stefano, figlio di Gianni, lo racconta come il frutto di una botta di fortuna. «A Verduno, luogo di Barolo eleganti, nessuno vende vigne», spiega il vignaiolo, «Monvigliero è come un grand cru di Verduno. Un giorno una segretaria mi dice che una sua cugina potrebbe cedere un po’ di terra. La famiglia era in difficoltà con le rate del trattore. Così mi precipito, analizzo la vigna di Nebbiolo, sovralimentata di fertilizzante, e in breve tempo l’affare è concluso. Cl sono voluti anni per riportare In equilibrio il Barolo di quella vigna, anni di sovesci e di altre pratiche biodinamiche. Ora è pronta l’annata 2017.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Retrogusto – La vite è meravigliosa – Vajra, Nebbiolo d’altri tempi.
Che cosa «ci azzecchi» Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, e il Nebbiolo, nobile uva piemontese che non si concede a tutti, ce lo spiega Francesca Vaira, nel corso di un pranzo impreziosito dai vini della sua azienda, la G.D. Vajra. Prima di salire alla Casa Bianca Jefferson fu ambasciatore in Francia, e nel corso di una visita a Torino ebbe modo di assaggiare il Nebbiolo, che così descrive nei suoi diari: «È dolce quanto il setoso Madeira, astringente al palato come il Bordeaux e frizzante come lo Champagne». Un’analisi singolare, molto differente dal modo in cui il Nebbiolo è percepito ora, che ha dapprima sconcertato e quindi incoraggiato i Vaira a viaggiare all’indietro lungo i secoli per riscoprire interpretazioni «altre» della grande uva rossa.
Fonte: Giornale.
Intervista a Michele Bernetti – «Verdicchio il gioiello delle Marche».
Michele Bernetti, vice presidente di Imt (Istituto Marchigiano tutela vini), che anno è stato per il Verdicchio il 2021? «Positivo nonostante la pandemia. Da un anno e mezzo abbiamo inserito la fascetta della Doc, con il contrassegno di Stato, nella bottiglia e questo ci consente di avere un quadro preciso del numero di bottiglie prodotte e commercializzate. Abbiamo aumentato la quantità prodotta rispetto alle annate precedenti, ma non conterei il 2020 condizionato dal virus» Quali sono i formati che hanno registrato i maggiori aumenti? «La bottiglia da trequarti classica, mentre quest’anno c’è stato un calo del formato grande rispetto al 2020 che è stato l’a nno del lockdown e in cui si sono vendute anche le dame da tre o cinque litri».
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Qualita’ & prezzi – Cilento slow tra fiano e aglianico.
II Cilento è terra di contadini e patria della Dieta mediterranea. E’ il più esteso Parco nazionale d’Italia in provincia di Salerno. Entroterra semi-selvaggio, sulla costa gioielli del turismo come Paestum, Castellabate, Palinuro, Agropoli, Pisciotta, Marina di Camerota. Popolo di pastori, i cilentani hanno imparato a coltivare la vite (e l’ulivo) con disciplina e orgoglio. Quello cilentano è un suolo alcalino e forte, perfetto per l’allevamento della vite, integrando l’acidità con una grande presenza salina; le brezze marine mitigano il rigore dell’inverno ma anche le torride estati. Il Cilento enoico va scoperto con una vacanza ‘slow’. Qui propongo due belle cantine, Tempa di Zoé e Tenute del Fasanella. Le ‘tempe’ sono le sinuose colline del Cilento.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
Gdo, bene le vendite traina il prosecco.
II vino nella Gdo chiude il 2021 con un – 2,2%, ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico. Le bollicine crescono: + 18,1% trainate dal Prosecco.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.
E la Ue vuole sgambettarci anche sul nostro Prosecco.
Arriva all’Europarlamento il caso del Prosek E la Ue vuole sgambettarci anche sul nostro Prosecco • Lo scontro sul Prosek, la menzione tradizionale per il vino che la Croazia vorrebbe vedere riconosciuta e contestata dall’Italia, arriva in plenaria al Parlamento Europeo. Ma i tempi per una decisione Ue sulla domanda croata si annunciano in realtà piuttosto lunghi. Il tema potrebbe diventare uno degli elementi chiave per il legislatore europeo nella riforma del sistema Dop e Igp, attesa in aprile. Secondo quanto emerso dal dibattito promosso dall’eurodeputata Mara Bizzotto. L’europarlamentare della Lega ha ottenuto che la Commissione europea rispondesse in Plenaria a un’interrogazione dal titolo «Rafforzamento del sistema di tutela delle denominazioni Dop e Igp nella Ue dopo il caso Prosecco/Prosek».
Fonte, Libero Quotidiano
Volano i ricavi di Villa Sandi.
I Villa Sandi, leader nella produzione di vini e di Prosecco Docg e Doc, ha chiuso il 2021 con 121 milioni di ricavi (+33%). Al risultato contribuisce l’export, al 70%, verso l’Europa e gli Usa, oggi primo mercato estero. La cantina punta ai mercati di Asia e Pacifico dove vuole progressivamente rafforzare la presenza.
Fonte: Sole 24 Ore.
La Romagna che eccelle secondo la guida Vitae dell’Ais Il 5 marzo a Riccione la grande degustazione.
In attesa del nuovo evento del vino: “Esperienze di Vitae” che sabato 5 marzo prossimo al Palazzo del Turismo di Riccione vedrà protagonista il meglio dell’enologia dell’Emilia-Romagna, insieme a quella delle Marche con una settantina di cantine in rappresentanza dei tre territori, l’Ais premia la Romagna con un serie di riconoscimenti. Di scena a Riccione ci saranno i migliori vini delle due regioni abbinati ai prodotti tipici, ma in quella stessa sede verranno anche premiati i 31 vini romagnoli che hanno ricevuto il massimo punteggio nell’ultima edizione della guida. «Quello che emerge dalle 4 Viti in Romagna è un quadro di crescita qualitativa sempre maggiore il cui cuore è rappresentato dal Sangiovese “premiato” in particolare nelle sue menzioni territoriali, con alcune aree in evidenza.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
I ragazzi de… I muretti – “I muretti” della Valconca che delimitano vigne, uliveti e una giovane passione.
Nicolò e Beatrice Bianchini hanno preso in mano l’azienda agricola biologica di famiglia Vinificano nella piccola e bella cantina ipogea e accolgono a tavola con una cucina dell’orto. “I muretti” della Valconca che delimitano vigne, uliveti e una giovane passione Nicolò e Beatrice Bianchini sono fratello e sorella e anche colleghi nell’azienda agricola biologica fondata dai genitori. Producono vini naturali e prodotti per l’agriturismo. Nicolò e Beatrice Bianchini sono fratello e sorella, ma anche colleghi nella loro stesa impresa. Hanno una genuina voglia di raccontare il lavoro che fanno e li appassiona tangibilmente che è quello di produrre in armonia con la terra e accogliere nell’agriturismo creato negli anni Novanta dai loro genitori: “I muretti”, una delle prime aziende agricole biologiche della Valconca, che oggi la nuova generazione ha arricchito di idee, attività, produzioni.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
La scelta di Gardini – Marta e Carlotta Il lato femminile del Barolo Rinaldi.
Il lato femminile del Barolo Rinaldi Eredi dello storico produttore di Langa Giuseppe Rinaldi, i loro vini esprimono il volto classico del territorio piemontese. In cantina si sente semplicemente a casa. Regista sensibile di quel mondo ovattato fatto di profumi e penombre, Marta Rinaldi travasa, pigia, supervisiona, pulisce le botti. Guardarla all’opera è uno spettacolo, gustare i vini che realizza insieme alla sorella Carlotta (capo indiscusso in vigna) una prelibatezza per il palato.
Fonte: Corriere Romagna Cibo.
Intervista a Claudio Biondi – Dal Lambrusco al Balsamico: «Eccellenze sotto attacco» – «Lambrusco nocivo? Sbagliato Oggi si beve meno e meglio».
«Negli ultimi anni l’Europa in campo agroalimentare ha puntato sulla criminalizzazione piuttosto che sull’educazione alimentare» Attraverso il voto in Parlamento europeo di alcuni emendamenti sul ‘Cancer plan’, si è riconosciuta la differenza tra i riflessi di un abuso e quelli di un consumo moderato di bevande alcoliche, tra cui il vino. Un recupero in extremis, ma almeno si è risolta una situazione dagli effetti potenzialmente esplosivi. La filiera del Lambrusco tira quindi un sospiro di sollievo, ma s’interroga sul motivo per cui si sia «perso tempo per ribadire qualcosa da sempre dato per scontato».
Fonte: Resto del Carlino Modena.
Intervista ad Alessio Mammi – «Macché bollini, serve educazione» – «Salvato il vino, ma i bollini sono un problema».
L’assessore regionale all’Agricoltura: «In generale non basta una etichetta per educare all’alimentazione i consumatori». L’Europa voleva apporre un marchio sui vini che indicasse il rischio tumorale di Daniele Petrone Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura, scampato pericolo: la battaglia ‘No al bollino nero sul vino’ è stata vinta al Parlamento Europeo. «Sì. Sono passati gli emendamenti dei nostri europarlamentari De Castro e Dorfmann che hanno fatto un grande lavoro per correggere la correlazione alcool-cancro. Non si poteva fare questo automatismo, troppo generico e superficiale. D’altronde lo dicono nutrizionisti e tanti studi: tutto è relativo alla quantità di consumo.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Lo scontro sul Prosek all’Europarlamento.
Dibattito in seduta plenaria. Alla Commissione Ue arrivate dodici opposizioni alla domanda di riconoscimento di Zagabria La vicina Repubblica non molla e sostiene che i due vini sono totalmente diversi e ben riconoscibili dagli acquirenti. La battaglia del vino sul Prosecco-Prosek tra Italia e Croazia prosegue a livello europeo. La Commissione Ue «ha ricevuto dodici opposizioni» alla domanda di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek ha comunicato ieri Helena Dalli, Commissaria Ue all’uguaglianza, intervenendo nel dibattito parlamentare promosso dall’interpellanza dell’eurodeputata Mara Bizzotto (Lega) sul futuro del sistema Dop/Igp alla luce del caso Prosek. «Come prevedono le regole – ha aggiunto Dalli, che sostituiva il commissario competente Janusz Wojciechowski – le opposizioni ammissibili saranno inviate alla Croazia per osservazioni», quindi «tutte le risposte della Croazia saranno comunicate all’Italia».
Fonte: Piccolo.
Trenini elettrici per il Parco delle 5 Terre.
I trenini a cremagliera sono caratteristici delle Cinque Terre Trenini elettrici per il Parco delle 5 Terre L’ente cerca professionisti che realizzeranno la nuova rete ferroviaria green mandando in pensione le motrici a benzina. Le nuove monorotaie saranno nella collina dei cappuccini e in località Maggiola. Nuovi trenini a cremagliera e nuovi interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle monorotaie alle Cinque Terre, per mantenere in piena efficienza la “rete ferroviaria” delle cremagliere.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Cantine Lunae: «Energia green per difenderci dal caro-bollette»
«Nel 2018 abbiamo investito in un impianto fotovoltaico La sostenibilità verde ci aiuta in tante voci della produzione». Il caro bollette si aggira con una gestione oculata delle aziende. Diego Bosoni, insieme al padre Paolo, allo zio Lucio e l’apporto fondamentale della madre Antonella e della sorella Deborah, da qualche anno ha effettuato investimenti per autoprodurre energia verde. «Questo non significa affatto che gli aumenti delle scorse settimane, che solo per la luce sono come minimo raddoppiati, non ci mettano in difficoltà — spiega— La verità è che siamo stati fortunati a compiere gli investimenti avviati nel 2018, considerato il consolidamento della nostra azienda sul mercato». Il brand Cantine Lunae è uno dei fiori all’occhiello non solo dello Spezzino.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Aumentano i costi, progetto da rivedere Si usano droni e laser
La contrada diventa una cittadella del vino Ma serve la tecnologia per avere estimi più accurati II sindaco: «Bisogna capire se bastano i soldi stanziati». Chiama in campo il Politecnico di Milano con droni e laser scanner ad alta definizione il Comune di Castione per fare un rilievo al millimetro sulla contrada Böcc, area che si trova in centro storico e che, dopo una mirata e ingente opera di ristrutturazione, si trasformerà in una sorta di cittadella del vino. Le materie prime La scelta di affidarsi a strumentazioni all’avanguardia ed ipertecnologiche è stata dettata dalla necessità, come spiega dal municipio il sindaco Massimiliano Franchetti, di rivedere il progetto esecutivo in seguito al forte aumento delle materie prime.
Fonte: Provincia Sondrio.
«Vino, rischio scongiurato Tutelate le nostre etichette».
L’assessore Rolfi II consumo moderato non è cancerogeno «In Europa ha vinto il sistema Italia» «L’agroalimentare è una delle ricchezze più grandi del nostro Paese e la Lombardia è la prima regione agricola d’Italia. Il risultato ottenuto dimostra come il sistema Italia debba fare squadra per tutelare il proprio patrimonio. I vini Doc, Docg e Igt hanno disciplinari riconosciuti a livello comunitario in termini di qualità e salubrità. Sarebbe stata una contraddizione per l’Unione europea». Parole dell’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, che ha commentato le modifiche alla relazione sul Piano di azione anti cancro approvate dall’Europarlamento, con le quali si è scongiurato il tentativo di inserire riferimenti al cancro sulle etichette di vino e birra.
Fonte: Provincia Sondrio.
Stop dalla Regione al parco eolico «È salva la terra del Primitivo».
«Da tempo siamo in prima linea contro questo progetto» ii Siamo soddisfatti della decisione della giunta perché riconosce la necessità di rispettare i valori paesaggistici Il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria tira un sospiro di sollievo per due scampati pericoli, uno di diretto interesse e l’altro di carattere più generale, ma non meno importante. Il 15 febbraio la giunta regionale ha espresso parere negativo sulla reahz7. 7ione di un parco eolico nel territorio della denominazione di origine del pregiato vino, scongiurando così l’inquinamento visivo del paesaggio agrario, importantissimo per la promozione del territorio da cui il Primitivo trae origine.
Fonte: L’Edicola del Sud Taranto.
Vino salvo ma guardia alta «Temiamo altri “assalti”».
Dopo la battaglia vinta a Strasburgo ›«Qualcuno potrebbe spingere sui dazi timori sui futuri attacchi al mondo enologico magari per spingere sui consumi della birra» Gli eurodeputati pugliesi hanno contribuito a evitare il blocco di tutta la filiera vitivinicola. Il pericolo è stato sventato, per ora: il piano-anticancro che l’Europa ha in animo di varare contro la diffusione incontrollata del male del secolo terrà conto della differenza tra consumo moderato e abuso di alcol, e quindi le bottiglie di vino non verranno deturpate da scritte tipo “Nuoce gravemente alla salute”, ma riporteranno solo avvisi sulla necessità di bere in maniera responsabile. Così ha deciso l’altro giorno il Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo, votando alcuni emendamenti in tal senso alla relazione della Commissione speciale Beca che in prima battuta metteva a rischio tutta la filiera vitivinicola europea – e tremila anni almeno di storia, non solo enologica – tacciando l’alcol di cancerogenicità tout court.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Ispettrice nei guai per il vino Doc.
E stata rinviata a giudizio per il reato di falso I’ ispettrice Alessia Di Liberto, accusata di avere effettuato delle attestazioni non veritiere nell’ambito dell’iter di certificazione (denominazione di origine controllata) di un Cannonau prodotto ad Arzachena. Ieri il gup ha mandato a processo l’ispettrice che n e l 2018 era impegnata (per conto della Camera di commercio di Nuoro) nei Piani di controllo dei vini Doc. Secondo il pm, avrebbe riportato nei verbali di controllo dichiarazioni non veritiere sulle modalite di prelievo del vino oggetto del campionamento. Tesi respinta dal difensore dell’ispettrice, l’avvocato Mario Delitala.
Fonte: Unione Sarda.
Valorizzare il Chianti dei Colli fiorentini.
Anche i Comuni di Certaldo, Montelupo e Montespertoli tra i firmatari del protocollo d’intesa per la promozione del Consorzio del Chianti dei Colli fiorentini. L’obiettivo: attivare insieme, i sedici comuni interessati, forme di collaborazione che porteranno a dare ancora più valore al Chianti e alle sue eccellenze. «Questa firma ha un significato storico – ha detto il presidente Eugenio Giani intervenuto a salutare l’intesa – Se si pensa che a 90 anni dalla sua costituzione il Consorzio con la sua attività crea un legame fra tutti i Comuni che rappresentano con il loro territorio una parte di identità forte della Toscana.
Fonte: Nazione Empoli.
Brindisi tra sedici comuni e il Consorzio del Chianti Intesa per promuovere II vino dei colli fiorentini.
Più forte e più decisa la promozione del Chianti dei Colli fiorentini, che peraltro si farà più strategica e soprattutto di concerto: lo conferma il protocollo d’intesa che firmato ieri dal Consorzio del Chianti dei Colli fiorentini e dai 16 Comuni coinvolti, alla presenza del presidente Eugenio Giani e della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. Obbiettivo: attivare forme di collaborazione che porteranno a dare ancora più valore al Chianti dei Colli fiorentini e alle sue eccellenze, puntando su cultura, turismo, enogastronomia e paesaggio. Ma in cosa consiste il progetto? In pratica, tutti i Comuni tutti lavoreranno per promuovere al meglio il territorio, con eventi come l’Expo 2022 del Chianti Colli Fiorentini; un’apposita cartellonistica e il «Progetto del parco cicloturismo» che verrà incrementato.
Fonte: Nazione Firenze.
‘Vino italiano l’anno che verrà’ Tornano i Digital talk.
Aspettando WineeSiena ‘Vino italiano l’anno che verrà’ Tornano i Digital talk Tornano i Digital talk di WineeSiena, il format studiato da Confcommercio Siena che registra una media di circa 2.500 visualizzazioni a puntata sulle pagine social che parlano di vino. ‘Vino Italiano, l’anno che verrà’ è il filo conduttore dei quattro appuntamenti che ogni giovedì alle 18,30 vanno in streaming su pagine, profili e gruppi social. Ogni puntata ha un focus preciso: si inizia con le prospettive dopo la pandemia e i canali di vendita, per andare a parlare dei mercati asiatici. Terzo e quarto Digita Talk sono dedicati alle opportunità del Pnrr ai produttori vitivinicoli e agli strumenti finanziari a disposizione delle aziende agricole, con il contributo di Banca Mps.
Fonte: Nazione Siena.
L’Ue non blocca il Prosek, l’ira di Zaia: «Imbarazzante».
L’audizione all’Europarlamento si conclude con un nulla di fatto L’Ue non blocca il Prosek, l’ira di Zaia: «Imbarazzante». L’appuntamento del Prosecco con l’Europarlamento si è risolto con un nulla di fatto. Nonostante la commissione abbia già ricevuto dodici opposizioni alla domanda di riconoscimento del Pros’ek, ieri in aula, complice l’assenza del commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, l’Europa non ha risposto a nessuna interrogazione. Al caso infatti è stata dedicata appena mezz’ora provocando un’irritazione diffusa nelle fila della politica nazionale. In pratica la battaglia tra Prosecco e Prosek resta al palo fino a quando la Croazia non presenterà le controdeduzioni. Solo a quel punto l’Europa prenderà una decisione. E la mancanza di certezze sta scaldando gli animi.
Fonte: Corriere del Veneto Treviso e Belluno.
«Prosek, dall’Italia 12 obiezioni».
La sfida al Prosecco in scena all’Europarlamento? Bizzotto (Lega): «Basta chiacchiere, si dica no» L’Ue: «Attendiamo le osservazioni della Croazia» Coldiretti: «Lucrano sul successo del nostro vino». Nell’aula di Strasburgo ci sono una maltese, due italiani, tre croati, uno sloveno e un tedesco. Sembra una vecchia barzelletta, invece è una faccenda seria: va in scena il duello parlamentare tra Prosek e Prosecco, arbitra la Commissione Europea, chiamata perla prima volta a pronunciarsi pubblicamente sulla sfida della Croazia all’Italia, con la domanda di protezione della menzione tradizionale dalmata, così assonante rispetto alla denominazione di origine veneto-friuliano-giuliana.
Fonte: Gazzettino.
Villa Sandi brinda al record nel 2021: fatturato a 121 milioni, bene l’estero.
I vini distribuiti in 120 Paesi del mondo Successo per il Rosè. Villa Sandi da record nel 2021. La cantina trevigiana ha registrato un fatturato di 121 milioni, in crescita sul 2020 (+ 33%) ma anche sull’annata pre pandemica del 2019, che si era chiusa con 94 milioni di giro d’affari. Il 70% dei ricavi arrivano dall’estero. Una crescita maturata anche con il grande successo del Rosè. «Siamo molto soddisfatti della performance dello scorso esercizio, che ha ci ha visto superare per la prima volta la soglia dei 100 milioni di fatturato – commenta Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi.
Fonte: Gazzettino.
Distribuzione: vanno forte le “bollicine”.
Bene il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza. È quanto emerso ieri in un webinar organizzato da Veronafiere in vista del Vinitaly(foto), che si terrà dal 10 al 13 aprile 2022. Il vino nella Dm chiude i12021 con un – 2,2% a volume sul 2020, in crescita sul 2019. Le bollicine in crescita de118,1% a volume, trainate dal Prosecco. Per valore, il vino è cresciuto del 2,1% (3 miliardi), bollicine del 20,5%.
Fonte: Gazzettino.
Sgarbi in missione: un prosecco per il Canova.
Un prosecco dedicato a Canova. Brandizzato da Fasol Menin. Sarà questa una delle novità frizzanti dei 200 anni dalla morte del celebre scultore. Vittorio Sgarbi, ieri alla cantina Fasol Menin per il collegamento con “Controcorrente”, trasmissione di Rete 4, era anche in missione per conto della Fondazione per definire i termini di un prosecco celebrativo dedicato al maestro di Possagno che vedrà la luce proprio nei prossimi mesi grazie alla collaborazione con la cantina valdobbiadenese all’interno di un programma più ampio di valorizzazione del bicentenario e dell’ospitalità in collina.
Fonte: Gazzettino Treviso.
«Prosecco, l’Europa si nasconde sul Prosek».
La deputata vicentina pressa la Commissione Ue Prosecco, l’Europa si nasconde sul Prosek» Bizzotto: «È un comportamento scandaloso» Zaia: «Imbarazzante, Bruxelles dica no ai croati» •• Fermare il Prosek croato che va a ledere la denominazione Dop del Prosecco italiano? Sperava di spingere la Commissione europea a dire finalmente da che parte sta, l’eurodeputata vicentina Mara Bizzotto (Lega) che aveva ottenuto di discutere la questione ieri alla seduta plenaria dell’Europarlamento con una “interpellanza primaria”. «Perla prima volta si riesce a parlare di questa vicenda», ha esordito al microfono Bizzotto: «È un caso-simbolo per tutti i prodotti Dop e Igp e la Commissione Ue ha tenuto un comportamento scandaloso, avviando l’iter del Prosek e tacendo poi per tre mesi sull’opposizione dell’Italia.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Clima sempre più arido vino in collina a rischio.
Clima sempre più arido vino in collina a rischio Con l’avanzare dei cambiamenti climatici e l’espansione delle zone aride entro la fine del secolo potremmo dire addio all’agricoltura sui terreni in pendenza. Prosecchi compresi. Lo spiega una ricerca pubblicata dal professor Paolo Tarolli del dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell’Università: lo studio è basato sulla proiezione delle zone climatiche attuali (1980-2016) a fine secolo (2071-2100) secondo uno scenario di crescita delle emissioni ai ritmi attuali.
Fonte: Mattino Padova.
Prosek, 12 opposizioni in Commissione Ue.
Via al confronto in Parlamento Europeo sulla richiesta della Croazia; francesi, spagnoli e tedeschi “alleati” del Veneto «Ora scelta rapida» Mai tempi perla decisione si annunciano lunghi. I croati si sono presentati ieri, nella Plenaria del Parlamento europeo, assicurando che il loro Prosek non farà alcuna concorrenza al Prosecco, che l’anno scorso ha venduto 756 milioni di bottiglie nelle tre denominazioni Doc e Docg. Però hanno insistito per il riconoscimento del loro vino liquoroso. Via al confronto, dunque, in sede europea, con gli europarlamentari italiani tutti (o quasi) pronti a dar battaglia.
Fonte: Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Villa Sandi, anno storico fatturato a 121 milioni.
Villa Sandi manda in archivio il 2021 con un fatturato pari a 121 milioni di euro, in crescita del 33% rispetto ai 91,5 milioni del 2020. Perla prima volta nella storia dell’azienda vitivinicola, leader nella produzione di Prosecco Doc e Docg, i ricavi superano la soglia dei 100 milioni di euro. Progressione ancor più apprezzabile se comparata con i risultati pre-Covid: ricavi 2021 crescono del 28% rispetto ai 94 milioni del 2019 e del 30% sui 93 milioni del 2018. Il presidente di Villa Sandi, Giancarlo Moretti Polegato saluta lo storico traguardo con soddisfazione definendolo «un risultato significativo e stimolante, seppur raggiunto con dodici mesi di ritardo rispetto alle nostre stime a causa degli effetti del Covid».
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Vino, niente bollino nero in etichetta. Vince la linea morbida italiana.
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea.
Niente bollino nero sul vino. Il Parlamento Europeo, chiamato a votare sul Cancer Plan, ha accolto gli emendamenti dell’Italia deliberando che sulle etichette del vino vada apposto un alert sulla salute, ma che consisterà di fatto in una raccomandazione a un consumo responsabile. Nessuna scritta di forte impatto stile sigarette, quindi. L’Italia, patria del buon cibo e del buon vino, ha presentato tre emendamenti che riguardavano in particolare la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol quale fattore di rischio, la revisione e attenuazione del concetto di “no-safe level”, secondo cui non ci sarebbe un livello sicuro associato al consumo di vino, e la revisione della proposta sugli avvisi salutistici, modello sigarette. Ebbene, ha vinto la linea “morbida” italiana, che considera il vino un patrimonio dell’agroalimentare e un simbolo della cultura del BelPaese, da tutelare e non demonizzare.
Fonte: Fruitbook Magazine.
Vino: Vinitaly, bene 2021 negli “scaffali” ma 2022 incerto.
Bene il mercato del vino nella Distribuzione Moderna nel 2021, ma il 2022 si apre nel segno dell’incertezza: il panorama è emerso oggi nel corso di un webinar sull’argomento, organizzato da Veronafiere, una delle tappe di avvicinamento a Vinitaly, che si terrà dal 10 al 13 aprile prossimi. Il vino nella DM chiude il 2021 con un -2,2% a volume, negativo in confronto al 2020 ma positivo rispetto al 2019, anno pre-pandemico. Le bollicine, invece, hanno fatto registrare una crescita del 18,1% a volume, trainate dal Prosecco. A valore, il vino è cresciuto del 2,1% e le bollicine del 20,5%.
Fonte: Ansa.
Degustare il vino: quali sono e che caratteristiche hanno i calici.
Quello della degustazione di un vino è un momento ad alto tasso di convivialità, perfetto per intrecciare nuovi rapporti o per consolidare quelli già esistenti. L’apparecchiatura è un elemento cruciale in qualsiasi contesto, sia a pranzo che a cena. Un ruolo da protagonista in tavola spetta senza dubbio ai calici da vino dei quali esistono forme e dimensioni diverse. Ciascuna tipologia di vino si degusta al meglio in uno specifico bicchiere, che è progettato per esaltarne aromi e sapori. Vediamo quali sono i tipi di calice, in modo tale da scegliere con cognizione di causa e servire ogni bevanda nel modo più corretto.
Fonte: Uomo&Manager.
“Questa è la fine del vino italiano”: il dossier Ue che lo mette fra i cancerogeni. Cosa sta succedendo.
Etichette con alert sanitari, limitazioni sulla pubblicità, divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, aumento della tassazione. Poi la svolta, che parte dal report “Beca”. Tutte le associazioni di categoria l’avevano definito “l’inizio della fine del vino italiano”, un settore che chiuderà l’ultimo esercizio commerciale con “l’ennesimo record storico dell’export a 7,1 miliardi di euro”. Ed è stato subito panico misto terrore.
Fonte: Tiscali FoodCulture.
Vino, le giacenze italiane ammontano a 70 milioni di ettolitri: +2% su base annua.
Stando ai dati emersi dall’ultimo report redatto dall’ICQRF, le giacenze italiane di vino e mosto ammontano a 70,4 milioni di ettolitri. Le giacenze italiane di vino e mosti ammontano, in data 31 gennaio 2022, a ben 70,4 milioni di ettolitri: un patrimonio che fa registrare una crescita del 2% rispetto ai 69 milioni che risultavano in cantina al 31 gennaio 2021. È quanto emerge dall’ultimo report redatto dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), che ha analizzato i dati contenuti nei registri telematici del settore.
Fonte: Dissapore.
Cantina Urbana® si moltiplica e arricchisce l’offerta.
Cantina Urbana® presenta le nuove rivendite di quartiere non solo di vino: aprono a Milano “Porta Romana” e “Ravizza”. Novità in vista per Cantina Urbana®, la prima realtà vinicola italiana aperta in un contesto metropolitano, fondata a Milano nel 2018, dall’imprenditore e professionista del settore vitivinicolo, Michele Rimpici. La “urban winery” ideata da Michele Rimpici – la prima in Italia a fare “vino in città” – è pronta per due nuove aperture, con mescita e vendita vini prodotti nella cantina sul Naviglio Pavese, nei Quartieri di Porta Romana e De Angeli. Le prime di un progetto di crescita a Milano e in tutta Italia.
Fonte: Corriere del Vino.
Cantina del Vermentino Monti, sabato l’assemblea dei soci nomina il nuovo Cda.
Si riunisce sabato 19 febbraio, alle ore 15 in seconda convocazione, l’assemblea dei soci della Cantina sociale del Vermentino, società cooperativa agricola Arl, nella sala riunioni dello stabilimento in Monti. Pochi ma rilevanti i punti inseriti all’ordine del giorno: discussione e approvazione del Bilancio, chiuso al 31 agosto 2021; compensi agli amministratori; nomina collegio sindacale per scadenza di termini; nomina consiglio di amministrazione per scadenza mandato; varie ed eventuali. In apertura dei lavori, la lettura del bilancio, cui seguirà la relazione sulla gestione da parte del presidente Mauro Murrighile e quella del collegio sindacale, quindi la discussione e l’approvazione.
Fonte: Logudorolive -.
‘L’Umbria del vino’, annunciate le 19 cantine vincitrici del concorso enologico regionale.
Come un importante momento dedicato al vino umbro, allo stesso tempo celebrativo ma anche storico, si è caratterizzata la cerimonia di proclamazione delle aziende vitivinicole vincitrici della prima edizione del concorso enologico regionale “L’Umbria del vino”. Cerimonia che si è tenuta mercoledì 16 febbraio a Perugia nella sala del Consiglio della Camera di Commercio dell’Umbria. Primo momento molto atteso dopo la fase degli assaggi dei 176 vini (bianchi, rossi, rosati, spumanti, dolci) di 59 aziende vitivinicole che sono state ammesse a partecipare al concorso autorizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Fonte: Umbria24.
Una “bolla” bresciana tra le 100 eccellenze della guida di Forbes.
Quando si parla di Forbes, c’è poco da dire: è una delle più note riviste mondiali di economia, fondata negli Stati Uniti nel lontano 1917 e portatrice di un appellativo semplice ma sempre efficace, ovvero “Lo strumento del capitalista”. Tra le sue celebri guide non manca nemmeno quella dedicata alle cento migliori eccellenze italiane, quest’anno con un pizzico di orgoglio bresciano: nella Top 100 della penisola è stato infatti inserito anche il Satèn di Villa Franciacorta, storica cantina (le sue origini si perdono addirittura nel XVI secolo) famosa nei tempi moderni per la produzione di soli millesimati. La cantina di Monticelli Brusati è dunque presente nella guida Forbes 2022 con uno dei suoi prodotti più emblematici: è il Mon Satèn, etichetta che si è già guadagnata svariati riconoscimenti, tra cui spicca la Medaglia d’Oro (a livello nazionale) e il secondo posto a livello mondiale all’International Wine Challenge del 2017.
Fonte: BresciaToday.
TORNA “WINEHOUSE CONCERT JAZZ” LA PRIMA RASSEGNA JAZZ IN CANTINA NELLO SPLENDIDO SCENARIO DELLA TENUTA RASOCOLMO. SABATO 26 DI SCENA GIANCARLO MAZZÙ E LUCIANO TROJA CON “TALES ABOUT STANDARDS”.
Di scena il secondo appuntamento della rassegna “Winehouse concert jazz”, cartellone interamente dedicato alla musica jazz in cantina. L’appuntamento è con due musicisti che collaborano da oltre trent’anni e che hanno legato all’American Songbook e alla forma canzone, gran parte della propria attività musicale che, sabato 26 febbraio andrà in scena in un luogo unico e nella magica atmosfera della cantina. Protagonisti con “Tales about standards” i maestri Luciano Troja e Giancarlo Mazzù, che di ritorno dai concerti di New York, regaleranno al pubblico alcune fra le più celebri canzoni dei compositori americani più noti (Gershwin, Kern, Rodgers, Weill, Porter) trattate attraverso il background dei due musicisti, in cui il linguaggio del jazz si fonde con la melodia italiana, la composizione spontanea, la musica di scena, in una visione personale ma rispettosa.
Fonte: Vocedipopolo.
Cantina Italia, 70,4 milioni di ettolitri di vini e mosti in giacenza al 31 gennaio 2022.
Le giacenze italiane di vini e mosti ammontano, al 31 gennaio 2022, a 70,4 milioni di ettolitri in aumento del 2% rispetto ai 69 milioni di ettolitri che risultavano in cantina al 31 gennaio 2021. Più precisamente, le giacenze di vini Dop sono superiori dell’1,5% rispetto allo scorso anno; i vini Igp del 2,3%; i vini varietali registrano scorte inferiori del 4,9%; i vini generici scontano giacenze inferiori dell’1,6%; le giacenze totali di vini sono superiori dell’1% rispetto al 2021; i mosti segnano un più 13,8%; il vino nuovo ancora in fermentazione meno 11%.
Fonte: Federvini.
Il Morellino vince sulla pandemia La Cantina dei Vignaioli fa +5%.
Morellino di Scansano batte Covid19 5 a 0. Perché proprio 5? Perché nonostante la pandemia il fatturato 2021 della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano si è chiuso con un netto 5% in più rispetto al 2020, superando la crifra di 13,7 milioni di euro. “Questo risultato – afferma il presidente della cantina, Benedetto Grechi – è stato possibile innanzitutto grazie all’ottimo lavoro fatto con il canale della grande distribuzione organizzata che ha segnato un +8%.Il canale della ristorazione è stato, come ci si aspettava, più penalizzato dalla situazione pandemica.Soprattutto nella ristorazione ma la diminuzione complessiva del canale Horeca è stata solo del 7% grazie al fatto che parte delle vendite di questo canale sono state dirottate sulle enoteche dove invece è sempre stato possibile l’asporto (+22%). Anche per l’export – prosegue Grechi – la diminuzione è stata contenuta grazie al fatto di aver lavorato su più mercati”.
Fonte: LaNazione.it.
La vittoria dell’Italia sulle etichette del vino.
Coldiretti: “Salvati 10 mila anni di storia”.
Il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti alla strategia anti-cancro in cui viene inserita una differenziazione tra il consumo e l’abuso. In particolare viene aggiunta la definizione di consumo “nocivo” e non moderato. Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino. Lo sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che elogia il lavoro di squadra dei parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti.
Fonte: AGI.
STAMPA ESTERA
12 natural wines to drink now.
The ethos of natural wine is to farm organically and remove nothing. As polarizing as natural wine has been as heated and contentious as the arguments have gotten over its name and its reasons for being, its audience continues to expand, as do the number of producers. Recently, I went shopping online for natural wines and found a dozen that are a pleasure to recommend. I might have included twice that many as I found bottles everywhere and from all over. The 12 I recommend are from New York, California, Australia, Chile, the Czech Republic, Spain, Germany, Austria, Italy and France. Among natural wine’s growing audience, some have surely been attracted because they think it’s fashionable. Others are curious about wines made outside the norm, wines that combine a respect for nature with traditional methods of production and that both taste and feel really good. Regardless of the initial allure, for many the appeal has lasted. Most striking is how popular natural wine seems to be among younger people, the demographic that the mainstream wine industry has the most difficulty reaching.
Fonte: New York Times International Edition.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.
Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di giovedì 17 febbraio 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.
Gli emendamenti salvano il vino dal bollino nero.
La risoluzione del Parlamento Ue specifica ora che è il «consumo nocivo» di alcol ad essere cancerogeno. Bruxelles In Italia il sollievo è grande. Come previsto, sono passati al Parlamento Europeo gli emendamenti presentati su iniziativa degli eurodeputati italiani (a parte qualche sparuta defezione) per smorzare i due paragrafi relativi all’alcol nella risoluzione sulla lotta contro il cancro (il voto è avvenuto martedì sera, ma i risultati sono stati diffusi solo ieri: 652 voti a favore 15 contrari e 27 astensioni). Un risultato, ha sottolineato l’ex ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro, eurodeputato Pd e tra i principali iniziatori degli emendamenti, ottenuto «grazie al supporto trasversale ai nostri emendamenti, da parte della stragrande maggioranza dei gruppi politici».
Fonte: Avvenire.
Cancro: linee guida Vino, sull’etichetta niente bollino.
Le indicazioni europee Cancro: linee guida Vino, sull’ etichetta niente bollino. II «consumo nocivo di alcol» è un fattore di rischio per il cancro e non più il semplice «consumo di alcol». L’introduzione dell’aggettivo «nocivo» è una delle modifiche votate dagli europarlamentari, riuniti in plenaria a Strasburgo, alla strategia Ue nella lotta contro il cancro. Dal testo è stato anche cancellato il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta (sul tipo di quelle usate per le sigarette) sostituito con «informazioni sul consumo moderato e responsabile».
Fonte: Corriere della Sera.
Contro Mastro Ciliegia – Mi hai fatto male.
L’Europarlamento ha tolto il comma di un articolo che imponeva ai produttori di vino di scrivere sull’etichetta che l’alcol fa venire il cancro, o giù di lì. Da qualche parte hanno inserito un sotto comma per distinguere tra il consumo nocivo e quello no (speriamo non abbiano scritto “ricreativo”, se no poi Giuliano Amato glielo boccia) e la domanda è sempre quella: ma la gente non è in grado di regolarsi da sola? No, nell’occidente decadente non lo è. Si è sempre “vittime” di qualcosa o qualcuno, e bisogna essere risarciti. E’ il paradigma vittimario, bellezza. Ad esempio nel Connecticut un produttore di armi dovrà risarcire 73 milioni di dollari a nove famiglie in quanto fabbricante di un fucile da guerra usato per la strage di Sandy Hook nel 2012.
Fonte: Foglio.
L’Europa salva il vino: «Via dalle etichette i riferimenti al cancro».
Il Parlamento di Strasburgo modifica il piano Ue: «Il consumo in sé non è nocivo». Sono state rispettate le differenze tra uso consapevole e abuso Manila Alfano • $ la vittoria del blocco italiano a Strasburgo che ha lottato compatto e ha portato a casa il risultato: non ci sarà il bollino nero sulle bottiglie di vino, è passato il concetto che «c’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». $ questa una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate martedì sera dall’Europarlamento.
Fonte: Giornale.
Stop al bollino anti-cancro sugli alcolici.
Resta però la possibilità di un aumento della tassazione Stop al bollino anti-cancro sugli alcolici All’Europarlamento passa la distinzione tra abuso e consumo moderato. La filiera del vino respira. II mondo del vino, della birra e degli alcolici in generale tira un sospiro di sollievo. L’Europarlamento ha infatti approvato alcuni emendamenti al testo sul Cancer Plan della Commissione Beca che salvano, almeno in parte, il settore da iniziative di demonizzazione dell’alcol che – secondo le aziende del settore – avrebbero avuto pesantissime conseguenze, economiche e di immagine.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione.
Toccare il cielo con la vite Ecco i vigneti più alti del mondo.
La sfida di Roberto Cipresso in Perù, a 3660 metri, col vigneto dei record: “I vini d’alta quota hanno plus: la luce In Argentina a Salta si sale a 2200 metri: qui regna il Malbec di Lara Loreti. Quando uomini e montagne si incontrano – dice il poeta William Blake – grandi cose accadono. Lassù in alta quota, il cielo è un foulard che ondeggia tra mosaici di nubi e la luce è così abbagliante da restare impressa nello sguardo, anche ad occhi chiusi. Il terroir è unico, spietato e magnetico. La luminosità droga le viti, le rende magiche, cariche di un’uva dai super poteri. Tutto sta a sfruttarli nel modo giusto. Ma è possibile coltivare uva a 1000, 2000, 3000 metri e oltre? In Italia possiamo vantarci di almeno due esempi di viticoltura di alta montagna: in Valle d’Aosta, a 1210 metri, ai piedi del Monte Bianco; e in Calabria, a ben 1300 metri, a Cava di Melis.
Fonte: Gusto.
Nel calice – I vini veg.
Sempre più richiesti, originali, dal packaging che richiama colori e materiali della natura. E col bollino veg friendly ben in vista per andare incontro a chi ha scelto uno stile alimentare privo di carne e derivati dagli animali (1’8,2% degli italiani è vegetariano o vegano). I vini vegani stanno conquistando il mercato: sono quei prodotti in cui, durante il processo di vinificazione, non vengono usate sostanze di origine animale come caseina e albumina, di solito impiegate per chiarificare il vino. AI palato è impossibile notare le differenze rispetto alle etichette convenzionali. Quanto al prezzo, è quasi uguale, a volte leggermente superiore. Ma chi li produce non ha dubbi sulla bontà della scelta: “11 vino veg è più pulito, integro e ricco di frutto”.
Fonte: Gusto.
L’analisi – Sulle Rive del futuro dove si sfida la gravità
Tradizione, territorio e socialità sono parte del progetto dei cru di Valdobbiadene, filari dove la pendenza arriva a 65 gradi e la vendemmia è manuale. Alessandro Vella (Val d’Oca): “Abbiamo creato etichette di pregio e questo ci ha fatto crescere a doppia cifra” di LARA LORETI E Quelle di San Pietro di Barbozza sono puntellate di piccoli ricoveri dove i contadini riparavano il bestiame. A Santo Stefano i grappoli sono più grandi e danno vita a vini con spiccata salinità e note di frutta matura. E che dire di Guia, dove il vigneto si strappa alla roccia madre della Scaglia Rossa e del Biancone, in un paesaggio difficile e strepitoso. Ogni “riva” ha la sua storia, le sue curve, i suoi capricci. E i suoi vini, diversi, volubili, accoglienti. Siamo sulle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dai 300 ai 500 metri sul mare, dove la pendenza si spinge fino ai 65 gradi, sulle rive, parola che in veneto indica gli appezzamenti di terra sui profili delle alture.
Fonte, Gusto.
L’orgoglio di chiamarsi Prosecco.
Dal rito dell’aperitivo agli eventi di lusso La bollicina italiana più famosa resta democratica ma diventa chic e aumenta (di poco) il prezzo medio. Molo Extrabrut Villa Sandi inonda di effervescenza le piste della Coppa del mondo di Snow Polo della lussuosa Saint Moritz. Il Prosecco Doc di Bottega, con le sue bottiglie dorate, sigilla i brindisi sulle passerelle Dolce e Gabbana in Sudafrica. Bolle delle Colline trevigiane protagoniste alla Mostra del Cinema di Venezia e sulle maglie della squadra di rugby Benetton, oltre che negli eventi di design di Milano e in musei sparsi per il mondo, dal Veneto a San Pietroburgo. Con l’obiettivo di arrivare a stappare e celebrare ori e argenti sul palcoscenico delle Olimpiadi di Cortina.
Fonte: Gusto.
Intervista a Niccolò Marzichi Lenzi – Dai cavalli al vino l’ascesa di Niccolò.
A vent’anni dalla nascita dell’azienda vitivincola toscana Tenuta di Biserno, fondata da Lodovido Antinori e partecipata dal fratello Piero, il giovane Marzichi Lenzi, cognato di Eva Green, prende in mano la cantina: “I nostri vini sono unici, li farò riconoscere in tutto il mondo”. Gli amori non finiscono, fanno dei giri immensi. E poi ritornano… I versi di Venditti riassumono bene la storia di Niccolò Marzichi Lenzi, giovane manager del vino, rampollo della famiglia Antinori. L’infanzia la trascorre in Toscana, tra le vigne dell’azienda del padre, nel Chianti. Poi arrivano i cavalli, la Francia, l’amore, gli Stati Uniti, il Sudamerica. Ma all’orizzonte c’è il grande ritorno, in Toscana, alla guida della cantina di famiglia, stavolta ramo materno: Tenuta di Biserno, cantina firmata Antinori. Una vigna che profuma di mare: siamo a Bibbona, in un terroir unico che confina con Bolgheri.
Fonte: Gusto.
Il cibo in un francobollo pasta e fichi da collezione.
La filatelia celebra le eccellenze gastronomiche, dalla serie sul Made in Italy alle 15 novità che Poste Italiane dedica ai prodotti della nostra terra Ognuno dei nuovi vale 0,25euroedè stato stampato in 100 mila copie: riprodotti cipolle e pomodori. Dal pomodoro al pistacchio, dalla castagna alla cipolla, dal peperone al fico: sono 15 i prodotti della terra con il marchio di denominazione protetta celebrati con altrettanti francobolli da Poste Italiane che con questa emissione, nel novembre scorso, ha deciso di rendere omaggio ai tesori del nostro territorio. «Questa – spiega Franco Maria Ricci, presidente della Fondazione italiana sommellier che in occasione all’uscita dei francobolli ha dedicato a questi prodotti un libro – è la vera ricchezza dell’Italia, il suo filone minerario: la varietà delle sue campagne, delle sue tradizioni, della sua identità». Fra le molte denominazioni che costituiscono il patrimonio del nostro Paese, si sono scelti i prodotti della terra.
Fonte: Gusto.
Vini e liquori francesi, l’export tocca i 15,5 mld.
Dopo due annate nere a causa della pandemia e delle sanzioni Usa, i viticultori e commercianti francesi di vini e liquori hanno ritrovato il sorriso. Nei 2021, secondo i dati della Fevs (Fédération des exportateurs de vins et spiritueux de France), le esportazioni di champagne, vino e cognac hanno raggiunto il livello record di 15,5 miliardi di euro: un balzo del 28% rispetto al 2020 e un aumento dell’l l% rispetto al precedente record, registrato nel 2019. Gli Stati Uniti, il primo mercato di destinazione di vini e liquori francesi, hanno ritrovato il ruolo di locomotiva. Oltreatlantico, le esportazioni sono aumentate del 34% per raggiungere i 4,1 miliardi di euro.
Fonte: Italia Oggi.
Vino, più tasse meno aiuti.
L’Europarlamento chiede alla commissione Ue una stretta anti-cancro Vino, più tasse meno aiuti Ma niente etichette allarmistiche sulle bottiglie. Sulle bottiglie di vino birra e alcolici in gene re non compariranno etichette allarmisti che sul cancro, ma avvertenza per indurre a un consumo moderato e responsabile di alcol Resta, però, l’assunto che nor esiste alcun livello di sicurezza minimo nel consumo di al colici, che consenta di essere protetti dai tumori («the safes level of consumptionis none» tradotto: «non esiste un livello di consumo totalmente sicuro»).
Fonte: Italia Oggi.
Il cancro , il vino e la realtà.
Era la solita balla lamentosa e inutile, quella secondo cui vi fosse una qualche iniziativa europea contro il `nostro’ vino. Non era `contro’ e non era relativa al `nostro’. In ogni caso è stata modificata e respinta dal Parlamento europeo. Si trattava dell’idea di indicare, nell’etichetta dei vini, la possibilità che trincando possa venire il cancro. Il che è teoricamente vero, ma: a. si riferisce a molte cose, prima di tutto ai salami; b. si riferisce all’abuso e non certo al bere un bicchiere dopo avere mangiato qualche fetta.
Fonte: La Ragione.
Pericolo scampato: niente bollo nero sul vino – Per ora il vino si salva dall’Ue ma scoppia la pandemia dei costi.
Il Parlamento Ue blocca (per ora) l’idea che consumare alcol con moderazione provochi il cancro, ma in agguato ci sono ancora Oms, Nutriscore e soprattutto crisi energetica e delle materie prime che hanno portato a una vera e propria pandemia dei costi per le cantine. a pagina 16 Per ora il vino sì salva dall’Ue ma scoppia la pandemia dei costi Bloccata l’idea che faccia venire il cancro, in agguato ci sono ancora Oms, Nutriscore e crisi energetica e delle materie prime. L’antica saggezza contadina recita: piuttosto che niente è meglio piuttosto. E cosiè andata per il vino al plenum del Parlamento europeo di Strasburgo.
Fonte: La Verita’.
II vino non è cancerogeno Lo capisce anche l’Europa.
Bocciata l’etichetta che lo definiva nocivo II vino non è cancerogeno Lo capisce anche l’Europa Sventato a Strasburgo l’attacco al Made in Italy: condannato l’abuso di alcolici si riconosce l’importanza del settore agroalimentare e delle nostre eccellenze. II Parlamento europeo seppellisce l’ascia di guerra contro il consumo di vino e l’Italia brinda allo scampato pericolo. Una delle modifiche al piano di azione anti-cancro approvate dall’assemblea di Strasburgo riconosce la differenza fra consumo nocivo e consumo moderato di bevande alcoliche.
Fonte: Libero Quotidiano.
Solo il buon vino non fa male alla salute.
Abbiamo vinto», e ano ra «Hanno trionfato l’Italia e la dieta mediterranea». Questi i titoloni che riempiono i quotidiani online e delle principali agenzie di stampa del nostro paese appena è stato ufficializzato i116 febbraio il risultato del voto al parlamento europeo al piano di azione anticancro. Il rischio piuttosto concreto che correva il vino era che il suo consumo fosse assimilato a quello delle sigarette, con tanto di etichette shock sul modello di cibo che i tabagisti possono ammirare sui loro pacchetti. E, invece, il principio che per il vino il consumo e l’abuso siano due cose differenti è stato accolto da un vo- to a maggioranza.
Fonte: Manifesto l’ExtraTerrestre.
Perché bevuto a giuste dosi il vino fa solo buon sangue.
Ieri il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha votato per eliminare dal report della commissione speciale sulla lotta al cancro i riferimenti alla possibilità di inserire informazioni sanitarie sulle bottiglie di vino e di birra Non risulta essere il consumo in sé “un fattore di rischio per il cancro”. Finalmente ha prevalso il senso di responsabilità, dare il giusto valore alle cose senza rimanere prigionieri di schemi astratti. In tutto quello che beviamo e mangiamo, ma proprio tutto tranne i veleni come la cicuta, esiste una bella differenza tra uso e abuso. In realtà, qualsiasi cosa, persino l’acqua, ingerito in dosi eccessive, può comportare seri rischi alla salute.
Fonte: Mattino.
Vino, cancellati dall’Europarlamento i riferimenti al cancro sulle etichette.
Il voto a Strasburgo è arrivato solo in serata, ma già al mattino era chiaro che la Plenaria del Parlamento Europeo non avrebbe criminalizzato (e penalizzato) il consumo di vino approvando la relazione della commissione Beca sulla lotta al cancro, così com’era stata proposta. Se nelle settimane scorse erano stati solo i parlamentari italiani a opporsi a nuove forme di proibizionismo a presunta tutela della salute, ieri già alla prima votazione più del 60% dei deputati presenti hanno approvato i quattro emendamenti proposti da 150 eurodeputati italiani.
Fonte: Messaggero.
Sul vino niente etichettatura sanitaria.
Parlamento europeo passa la linea morbida sul piano strategico di lotta contro il cancro. Le bottiglie di vino non dovranno quindi riportare etichette sul rischio di sviluppo del cancro. L’allerta riguarderà soltanto i rischi per l’abuso di alcool. In due parti del testo al riferimento al consumo di alcol è stato aggiunto il termine «nocivo», ritornando alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea. Questi emendamenti hanno ottenuto l’appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270. «Se il testo non fosse stato modificato sarebbe stato un disastro per l’intero comparto vitivinicolo italiano e per le nostre aziende del settore. Siamo soddisfatti per aver respinto l’ennesimo attacco.
Fonte: Mf.
Ue, l’Italia vince la battaglia del vino.
La decisione di Bruxelles: il consumo moderato non è cancerogeno Ue, l’Italia vince la battaglia del vino. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fatto\ re di rischio per il cancro, ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro. Con il voto dell’Eurocamera inoltre è stato cancellato dal testo della relazione – che si trattava comunque di una misura non vincolante – anche il riferimento sulle etichette a possibili rischi di tumore.
Fonte: Secolo XIX.
Europarlamento, Italia e Francia salvano il vino dal bollino nero.
Piano Ue anti cancro Riconosciuta la differenza tra consumo nocivo e consumo moderato Giansanti: «Vittoria anche contro l’etichettatura Nutriscore, va ripensata» Micaela Cappellini Il Parlamento europeo salva il vino: «C’è differenza tra consumo nocivo e consumo moderato di bevande alcoliche, e non è il coniano in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Passano dunque gli emendamenti, voluti dall’Italia ma sostenuti anche dalla Francia, al Piano di azione anticancro (Beca) approvato ieri dall’Europarlamento.
Fonte: Sole 24 Ore.
Vino, niente alert a Bruxelles passa la linea dell’Italia.
Sull’etichetta delle bottiglie di vino ci sarà l’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione ad un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida «italiana». Da ieri è finalmente noto il risultato del voto sul cosiddetto “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per prevenzione e salute. In particolare, il voto del Parlamento europeo ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. EsultanoAssoenologi, Cia, Confagricoltura, Copagri, Federvini, Federdoc e Unione Italiana Vini.
Fonte: Stampa.
Intervista a Ylenia Lucaselli – L’Italia vince la battaglia del vino contro l’Europa.
Parla la deputata di Fdl Lucaselli: «È un primo passo ma siamo ancora troppo timidi nel proteggere il made in Italy» L’Italia vince la guerra del vino Accolti gli emendamenti che escludono la scritta «provoca il cancro» sull’etichetta sulle bottiglie. Il vino italiano è salvo, almeno per ora: nessuna avvertenza sul rischio di cancro apposta sulle bottiglie e nessuna esclusione per le bevande alcoliche in generale dalla sponsorizzazione di eventi e competizioni sportive. Dopo ore di attesa, ieri il Parlamento Europeo ha dunque accolto gli emendamenti al così detto Beca (piano perla lotta al cancro) presentato dalla Commissione, segnando la vittoria di quella che è stata definita come la «linea italiana».
Fonte: Tempo.
Poltronissima – Gubitosi si consola con le vigne Apre il quinto podere a Capalbio.
Lasciati i telefoni Luigi Gubitosi si butta sui campi e vigneti. Qualche settimana fa, infatti, a Roma davanti al notaio Monica Giannotti si sono presentati l’ex amministratore delegato di Telecom Italia e la moglie Maria Ludovica Tosti di Valminuta. Esponente di una nobile famiglia partenopea, per costituire insieme la nuova società agricola Quinto Podere con un capitale di 5mila euro detenuto dalla consorte di Gubitosi per 3mila 500e euro e per la quota restante dal marito. La newco ha per oggetto «l’esercizio della sola attività agricola di coltivazione della terra, la silvicultura e l’allevamento di animali» oltre alla «conduzione e alla gestione, in conto proprio e di terzi, di attività agrituristiche».
Fonte: Tempo.
Il vino provoca tumori? L’Europa dice no.
Soddisfazione dei vignaioli irpini prr la decisione di ieri Il vino provoca tumori? L’Europa dice no Pericolo scampato: Il vino non provoca l’insorgere del cancro. Lo ha deciso ieri l’Europa. Grande soddisfazione per la decisione anche in Irpinia “Con il voto al Rapporto Beca si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di alcol, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la quantità che ne viene assunte.
Fonte: Quotidiano del Sud Irpinia.
Vino, niente bollino nero sospiro di sollievo in Romagna.
«Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Vitae 2022, i sommelier d’Italia premiano 31 vini del territorio.
Degustazione esclusiva sabato 5 marzo alla prima edizione di “Esperienze di Vitae”. Si terrà a Piccione, al Palazzo del Turismo, sabato 5 marzo, “Esperienze di Vitae”, in collaborazione con Ais Emilia – Romagna e Marche. Nel nuovo format lanciato da Ais Romagna saranno di scena i migliori vini dei tre territori, 31 etichette premiate con il punteggio massimo, abbinati a prodotti tipici Crescono infatti i vini del territorio, parola dei sommelier di Ais nella guida Vitae 2022 che hanno assegnato il massimo punteggio, le 4 Viti, ai vini al top nella produzione enologica.
Fonte: Corriere Romagna Rimini.
Lambrusco nessun bollino nero – Il lambrusco vince la sfida più importante Niente etichettatura di allerta cancro.
Buona notizia per il lambrusco modenese e il vino italiano. Non sarà apposto alcun bollino di pericolosità sulle bottiglie. Il lambrusco vince la sfida più importante Niente etichettatura di allerta cancro L’Italia evita il bollino nero e la tassazione. Mezzacqui: «Basta decisioni semplicistiche». Biondi: «Bene, ma non è finita» Centinaio: «Ottimo, ha Finto il buonsenso C’è differenza tra consumo e abuso» Mattia Vernelli «Esiste differenza tra consumo moderato di vino e l’abuso». Questo il verdetto del Parlamento europeo al termine della giornata di votazioni sul “Beating Cancer Plan” avvenuta ieri, che salva il vino e i produttori di tutta Europa.
Fonte: Gazzetta di Modena.
Il vino è salvo: via dalle etichette il rischio di contrarre un tumore.
Unione Europea Il vino è salvo: via dalle etichette il rischio di contrarre un tumore. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore vitivinicolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro. Con il voto dell’Eurocamera inoltre è stato cancellato dal testo della relazione – che si trattava comunque di una misura non vincolante – anche il riferimento sulle etichette a possibili rischi di tumore.
Fonte: Gazzetta di Parma.
Elegante e iconico il Sangiovese firmato da Cracco.
Elegante e iconico il Sangiovese firmato da Cracco Allievo di Gualtiero Marchesi da podio, cuoco di valore assoluto, star televisiva. Un attimo di stop e Carlo Cracco ha alzato il sipario di un progetto metropolitano faraonico – cinque piani per oltre mille metri quadrati — per il nuovo Cracco in Galleria. Poi firme su satelliti e consulenze fatte con criterio e pragmatismo. Ora è la volta di tuffarsi in un mondo collaterale. Quello del vino e già il nome è tutto un programma per individuare la location della azienda agricola: Vista mare. Siamo sulle dolci verdi colline della Romagna, a Ciola Comiale nei pressi di Sant’Arcangelo terra natale di Rosa, consorte di Cracco.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Cabernet Franc 2018.
E di Monte delle Vigne il primo rosso fermo bio prodotto a Parma onte delle Vigne presenta il nuovo Cabernet Franc 2018, primo rosso fermo biologico DOC prodotto nella zona di Parma. Le uve da cui è ottenuto nascono da un vigneto di sedici anni, esposto a nord ovest e con un’altitudine di 230 metri s.l.m., su terreni calcareo-argillosi intervallati da stratificazioni di sabbia su cui ben si adatta questo varietale. Un piccolo appezzamento di soli 1,30 ettari posizionato tra il bosco e il lago e da cui si ricavano poche e preziose bottiglie, chiamato “il Chiuso”, a ricordare la caratteristica che lo contraddistingue: l’essere completamente abbracciato dal bosco circostante.
Fonte: Gazzetta di Parma Gusto.
Bocciato il bollino nero per Lambrusco e Spergola – Niente bollino nero per il Lambrusco e per la Spergola.
Bocciato il bollino nero per Lambrusco e Spergola Niente bollino nero. Il Parlamento Europeo salva Lambrusco e Spergola e le associazioni di categoria non possono che esultare. Questo l’esito dell’accoglimento di quattro emendamenti De Castro/Dorfmann che chiedevano di eliminare dal report sul Cancer Plan i riferimenti al cancro in etichetta. Niente bollino nero per il Lambrusco e per la Spergola Accolti gli emendamenti che chiedevano di eliminare dal report Cancer Plan i riferimenti al cancro in etichetta. Niente bollino nero.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
«Una battaglia vinta nel segno dell’equilibrio e del buonsenso».
II presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Alessio Mammi. «Una battaglia vinta nel nome del buonsenso e di un approccio equilibrato al tema del consumo di vino, che ha scongiurato il rischio di danni molto gravi a un prodotto che è sinonimo di cultura, tradizione e lavoro della terra e a un comparto economico fatto di tanto lavoro e tante imprese, fondamentale per l’economia regionale e nazionale». Esprimono soddisfazione il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dopo che il Parlamento europeo ha approvato gli emendamenti che cancellano la proposta di inserire il vino tra i prodotti con bollino nero, nell’ambito del Cancer Plan, inserendo nell’etichetta avvisi analoghi a quelli di tabacco e sigarette.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Il vicepresidente: «Scongiurato l’attacco a un importante settore».
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: «Il voto del Parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi. Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (al voto a maggio) che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno».
Fonte: Gazzetta di Reggio.
«Salvate dai pregiudizi le nostre eccellenze».
«Il Parlamento europeo ha sventato un attacco ai produttori di vino, in particolare quelli del Nord-Est che rappresento al Parlamento europeo. Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia sono ai primi posti nel mondo per la qualità dei loro prodotti e il Prosecco e il Lambrusco sono vini che fanno parte della cultura di quei territori». Così in una nota Sabrina Pignedoli, euro parla Sabrina Pignedolimentare reggiana del Movimento 5 Stelle. «Il vino in modiche quantità non fa male ed è un piacere della vita.
Fonte: Gazzetta di Reggio.
Il vino fatto sul tetto si trasforma in una tesi di laurea – Il vino prodotto sui tetti diventa argomento di tesi.
La vigna di via Mari, in ztl. II vino fatto sul tetto si trasforma in una tesi di laurea Tassi a pagina 7 11 vino prodotto sui tetti diventa argomento di tesi Tra i casi studio per la laurea di Edoardo Carnevali, ci sono i reggiani Masoni Il Sangiovese nasce in piena ztl, in centro storico, con l’aiuto di tutto il quartiere. «La mia analisi si sofferma anche sul concetto di sostenibilità nell’enogastronomia» d i Massimo Tassi Dalla botte alla tesi. Bacco va all’università per brindare con un vino reggiano attento alla sostenibilità. Nel bicchiere c’è il ViaMarilO, ricavato da un minuscolo vitigno che cresce sui tetti del centro.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Il Parlamento europeo ‘salva’ Lambrusco e Spergola.
Coldiretti esulta dopo il no all’idea del bollino nero in etichetta. L’on. Pignedoli: «Attacco sventato» Il Parlamento europeo ‘salva’ Lambrusco e Spergola 1l Parlamento Europeo salva Lambrusco e Spergola, con i loro anni di storia e tradizione con le radici che affondano nei terreni reggiani da millenni. E il direttore della Coldiretti Albertino Zinanni ringrazia, per il lavoro di squadra, i parlamentari italiani per la difesa di un settore importante per l’agricoltura di Reggio. È stato, infatti, respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan”, proposto dalla Commissione Europea.
Fonte: Resto del Carlino Reggio Emilia.
Intervista a Paolo De Castro – De Castro: «Le correzioni hanno evitato di equiparare il vino alle sigarette».
L’eurodeputato è soddisfatto per l’esito della “battaglia” in sede Ue «Nessun bollino nero, solo un’etichettatura più attenta a informare» De Castro: «Le correzioni hanno evitato di equiparare il vino alle sigarette». C’è una bella differenza tra abuso e consumo moderato e consapevole di vino. Non è il consumo in sé a costituire un fattore di rischio per il cancro. Il Parlamento Europeo a larga maggioranza se ne è reso conto ed io non posso che essere soddisfatto”. Ne ha certamente motivo Paolo De Castro, europarlamentare italiano di lungo corso e primo firmatario degli emendamenti depositati dagli eurodeputati della “maggioranza Ursula”, con lui Herbert Dorfmann e Iréne Tolleret, a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sulle proposte relative al consumo di vino contenute nella relazione della commissione parlamentare contro il cancro.
Fonte: Messaggero Veneto.
Regimenti: “E’ una vittoria di FI considerare pericoloso l’abuso e non l’uso moderato di alcol”.
“Non possiamo che esprimere grande soddisfazione per la decisione del Parlamento europeo di non danneggiare il made in Italy, obbligando a considerare il semplice consumo di vino come pericoloso per la salute. Non ha prevalso l’integralismo ma la ragionevolezza nel considerare dannoso l’abuso di alcol e non l’uso moderato. E questo grazie al decisivo apporto di Forza Italia, che ha dimostrato ancora una volta di essere un partito responsabile e in prima linea per difendere gli interessi del nostro Paese in Europa e nel mondo. In particolare, siamo felici di aver sostenuto e protetto il settore vitivinicolo, cioè una delle nostre migliori eccellenze”.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Nessun bollino nero su etichette del vino – Etichette vino, cancellati riferimenti al cancro.
Europarlamento, passa linea italiana Nessun bollino nero su etichette del vino – a pagina 4 Regis All’Europarlamento approvati emendamenti italiani al piano della commissione Beca. Coro di consensi da parte di tutta la filiera Etichette vino, cancellati riferimenti al cancro. Martedì sera il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, ha approvato la modifica al piano di azione anti-cancro presentato dalla Commissione speciale Beca, con cui ha inserito la differenziazione nelle etichette sul vino tra consumo moderato e “nocivo” di bevande alcoliche, specificando che non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro.
Fonte: Corriere di Viterbo.
Cotarella: “Noi enologi per primi combattiamo gli eccessi”.
L’Umbria è la nona regione italiana per numero di imprenditori del settore vitivinicolo. Anche qui, quindi, si è levato un coro di consensi sulla decisione presa dal Parlamento europeo di eliminare la richiesta di inserire sulle etichette delle bottiglie di vino avvertenze sanitarie come sui pacchetti di sigarette con riferimento alla lotta con il cancro. In particolare, è intervenuto il presidente dell’Unione internazionale enologi, Riccardo Cotarella, a margine della presentazione della prima edizione del concorso l’Umbria e il vino alla Camera di Commercio di Perugia. “Finalmente un po’ di buon senso – ha detto Cotarella – sarebbe stato davvero un crimine accostare il vino a un prodotto potenzialmente cancerogeno.
Fonte: Corriere di Viterbo
Premi a 19 aziende vitivinicole umbre.
Svelate le imprese vincitrici. II 9 marzo si terrà la cerimonia di proclamazione Premi a 19 aziende vitivinicole umbre. Sono state annunciate le aziende vincitrici della prima edizione del concorso L’Umbria e il vino. In attesa di sapere quali saranno poi gli abbinamenti, queste intanto sono le aziende che saranno premiate a Perugia il 9 marzo alle 10,30 al centro congressi della Camera di Commercio dell’Umbria: Agricola Spacchetti (Montefalco); Agroturistica Marella (Castiglione Del Lago); Azienda agraria Carlo e Marco Carini (Perugia); Azienda agricola Blasi Anna e Mauro (Umbertide); Azienda agricola Le Crete (Giove); Azienda agricola Pucciarella (Magione); Azienda agrituristica Baldassarri di Roberto Lepri (Perugia); Cantina Santo Iolo (Narni); Cantina Terre De’ Trinci (Foligno); Cantina Tudernum (Todi); Fattoria di Monticello (San Venanzo); Società Agricola Aliara Vini (Gualdo Cattaneo); Società agricola Bettalunga (Marsciano); Società agricola Briziarelli (Bevagna); Società agricola Moretti Omero (Giano Dell’umbria); Società agricola Poggio Bertaio (Castiglione Del Lago); Società agricola San Michele (Orvieto); Tenute Baldo Agricola (Bastia Umbra); Tenute Lunelli (Bevagna).
Fonte: Corriere di Viterbo
Ue, l’Italia vince la battaglia del vino.
La decisione di Bruxelles: il consumo moderato non è cancerogeno Ue, l’Italia vince la battaglia del vino on è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro, ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Secolo XIX.
«Dai vigneti storici un assist per il recupero dei territori».
Vendemmie verticali alle Cinque Terre. Per trasportare le corbe d’uva appena raccolte bisogna spesso salire o scendere tantissimi scalini prima di raggiungere la strada. Per fortuna oggi molti appezzamenti sono collegati con i trenini a cremagliera che alleviano le fatiche dei viticoltori «Dai vigneti storici un assist per il recupero dei territori» II consigliere regionale Natale suggerisce di seguire la procedura dell’Emilia Romagna «Così si possono ottenere autorizzazioni per creare impianti viticoli molto più ampi».
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Intervista a Matteo Bonanini – «Etichette come quelle sulle sigarette avrebbero bloccato la nostra crescita».
II presidente della Cooperativa Agricoltura 5 Terre sul dietro front della Ue di considerare nociva qualsiasi assunzione di vino «Etichette come quelle sulle sigarette avrebbero bloccato la nostra crescita». Consumare vino non procura il rischio di sviluppare il cancro. Il Parlamento europeo boccia la avvertenza sanitaria in etichetta sul cancro e fa così un passo indietro, nel procedimento che avrebbe potuto sferrare alle produzioni tipiche locali, quali il vino, se avesse stabilito di applicare in etichetta le scritte shock riferite al cancro, come quelle visibili sui pacchetti di sigarette.
Fonte: Secolo XIX La Spezia.
Tra le eccellenze italiane di Forbes c’è il Saten di Villa Franciacorta.
Forbes, prestigiosa testata che non necessita di presentazioni, ha appena pubblicato l’edizione 2022 della Guida dedicata alle 100 Eccellenze Italiane, inserendo tra queste il Satèn di Villa Franciacorta, storica cantina del ‘500, famosa per la produzione di soli millesimati e per l’attenzione che da sempre ha verso una decisa sostenibilità. La cantina di Monticelli Brusati è infatti presente nella Guida Forbes 2022 con uno dei prodotti più emblematici ed importanti: il Mon Satèn, etichetta che ha già visto significativi riconoscimenti, tra cui spicca la Medaglia d’Oro a livello nazionale aggiudicandosi il secondo posto a livello mondiale all’International Wine Challenge 2017, concorso con una giuria di soli Masters of Wine.
Fonte: La Voce del Popolo.
Salvato il Made in Italy: No a bollini neri sul vino.
Modificato il “Cancer plan” Salvato il Made in Italy: No a bollini neri sul vino Cancellati dal testo i riferimenti al cancro sulle etichette di bottiglia: «C’è differenza tra consumo moderato e quello nocivo» Dopo settimane di discussioni e interventi politici più o meno efficaci, il Parlamento europeo ha approvato una modifica al “Piano di azione anti-cancro”, inserendo la differenziazione – nelle etichette sul vino – tra il consumo moderato e quello «nocivo» di bevande alcoliche.
Fonte: Cittadino di Lodi.
Imbottigliato sotto casa.
Il vino «a chilometro zero» è la nuova tendenza m città Crescono le enoteche di quartiere che coinvolgono il pubblico non solo con degustazioni e incontri ma creando prodotti locali ad hoc a Riserva di Porta Romana uscirà a giugno: Barbera dell’Oltrepò pavese affinata in due barriques che al momento riposano in via Muratori 22. La stessa cosa accadrà in zona De Angeli: un altro vino verrà invecchiato ad hoc in via Ravizza 21, dove Cantina Urbana sta aprendo la seconda delle sue «Rivendite di quartiere». Enoteche con cucina che ambiscono a coinvolgere i mila nesi non solo attraverso degustazioni e incontri con i vignaioli, ma anche con una vera e propria partecipazione al processo di vinificazione.
Fonte: Corriere della Sera Milano.
Pressing agricoltori L’Europarlamento dice no a etichette sul cancro per il vino – Vino, battaglia vinta no etichette sul cancro Sollievo della filiera.
L’ Europarlamento dice no a etichette sul cancro per il vino Niente riferimenti al pericolo di cancro, al pari dei pacchetti di sigarette, sulle etichette divino: lo ha deciso l’Europarlamento Vino, battaglia vinta no etichette sul cancro Sollievo della filiera Le reazioni. L’Europarlamento fa marcia indietro Associazioni, consorzi e politica: «Errato considerare il vino un prodotto tossico, nelle giuste dosi fa bene». La filiera vitivinicola tira un sospiro di sollievo, dopo la decisione dell’Europarlamento di non introdurre sulle etichette i riferimenti al pericolo di cancro, così come era stato fatto peri pacchetti di sigarette.
Fonte: Eco di Bergamo.
Vino, niente alert La linea italiana passa a Strasburgo.
Sull’etichetta delle bottiglie divino ci saràl’alert sulla salute, ma riguarderà la raccomandazione a un uso responsabile. Nessuna scritta di forte impatto, stile sigarette. Passa la linea morbida «italiana». Da ieri è finalmente noto il risultato del voto sul “Cancer Plan”, Piano strategico per la lotta al cancro, contenente indicazioni per prevenzione e salute. Il voto del Parlamento europeo ha riguardato in primis gli emendamenti sul consumo moderato di vino e sull’etichettatura sulle bottiglie. Esultano Assoenologi, Confagricoltura, Copagri, Federvini, Federdoc e Unione Italiana Vini.
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Vino e rischio tumori: nessun collegamento Il plauso è trasversale.
Sulle bottiglie di vino ci sarà la raccomandazione a non abusarne, ma nessun riferimento al cancro o avvertenze sanitarie come quelle che compaiono sulle sigarette. Il Parlamento europeo ha accolto gli emendamenti al CancerPlan, il Piano strategico per la lotta al cancro, e ha fatto prevalere la linea soft italiana. Molte le reazioni per un settore che in Lombardia è in forte crescita: nei primi nove mesi del 2021, le esportazioni lombarde di vino sono aumentate del 12% rispetto all’anno precedente (dati Coldiretti).
Fonte: Gazzetta di Mantova.
Ok all’uso responsabile del vino.
L’Eurocamera nega che il consumo moderato sia cancerogeno STRASBURGO – Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Prealpina.
Vino: «Il made in Italy è salvo».
Giansanti e Rolfi soddisfatti per il voto espresso dal Parlamento Ue. «Con il voto di ieri al Rapporto BECA (la Commissione speciale sulla lotta contro il cancro, ndr), si è evitato di compromettere il futuro del mondo del vino e il suo sviluppo sui mercati internazionali. Era fondamentale distinguere tra uso e abuso di al col, poiché si riconosce il principio che non sono pericolosi i singoli prodotti, ma la quantità che ne viene assunta». Il presidente della Federazione Nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, commenta così il voto in plenaria del Parlamento europeo alla relazione sul rafforzamento delle strategie dell’Europa nel combattere il cancro.
Fonte: Provincia – Cremona.
Vince il vino italiano: niente “bollino nero” dall’Europa – Il vino salvo dal “bollino nero” europeo.
Nessun bollino nero sul vino, ma una raccomandazione al consumo responsabile. In Europa passa la linea dell’Italia. Il vino salvo dal “bollino nero” europeo Non passa l’indicazione restrittiva in etichetta sul rischio salute. Si dovrà invece invitare a un uso moderato degli alcolici. Nessun bollino nero su vino e altri alcolici, ma solo una raccomandazione al consumo responsabile.
Fonte: Provincia – Pavese.
I produttori: «Poteva essere il colpo di grazia per moltissime aziende».
Le reazioni in Oltrepo. Centinaio: non si demonizza un prodotto Ha vinto il buon senso, c’è differenza tra consumo e abuso I produttori: «Poteva essere il colpo di grazia per moltissime aziende» fanno un sospiro di sollievo i produttori di vino e gli enti del settore vitivinicolo oltrepadano dopo la notizia dell’eliminazione dell’indicazione di pericolosità per la salute dalle etichette degli alcolici. «Era importante che il mondo mediterraneo, produttore di vini, ma anche la Germania e l’Austria, facesse valere la sua voce, protestando contro questo provvedimento, illogico per qualsiasi consumatore — commenta da Los Angeles, dove si trova per un evento con il Gambero Rosso, il direttore del Consorzio, Carlo Veronese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Vino, Coldiretti: “Salvati 10.000 anni di storia. Produzione top in Lombardia”.
II Parlamento Europeo salva quasi 10.000 anni di storia del vino. E quanto afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che a livello nazionale vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone. In Lombardia la superficie coltivata a vite è di oltre 20 mila ettari, con il 90% dei vini prodotti che è a denominazione di qualità, grazie a 5 Docg, 21 Doc e 15 Igt.
Fonte: Voce di Mantova.
Baroni: (Fi): “Bene eliminazione riferimenti sul cancro da etichette”.
«Grazie all’impegno degli eurodeputati di Forza Italia, il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, ha votato per eliminare dal report sulla lotta al cancro i riferimenti alla possibilità di inserire informazioni sanitarie inesatte sulle etichette delle bottiglie di vino. II lavoro politico svolto dai colleghi a Strasburgo ha avuto un ottimo esito poiché è stato fondamentale per fare approvare emendamenti correttivi grazie ai quali si sono modificate le linee guida per lotta al cancro inserendo la distinzione tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche.
Fonte: Voce di Mantova.
Intervista a Fabiano Porcu – «E’ fondamentale che la politica non rimanga ferma».
Raffaele Viglione Appassionato com’è di pallacanestro e di immersioni, si potrebbe pensare che Fabiano Porcu non si trovi a proprio agio a Cuneo, dove il basket non è certo il primo sport e le immersioni non esattamente a portata di mano. Invece il direttore provinciale di Coldiretti Cuneo ha trovato nel capoluogo della Granda una dimensione che gli è congeniale. Perché è vicino alle montagne, che gli consentono, innevamento permettendo, di dedicarsi allo sci, ma sopratutto perché, come spiega lui stesso: (Cuneo è una città con tutti i servizi, ma a misura d’uomo. Ho poi la fortuna di lavorare nella più grande Federeazione Coldiretti di Italia, in una struttura che è funzionante, funzionale e all’avanguardia. Sia dal punto di vista professionale che personale mi trovo particolarmente bene.
Fonte: Idea.
Da Amazon ai grandi vini Etichette col contagocce – La filiera del packaging senza carta A rischio anche gli ordini Amazon.
La filiera del senza carta packaging A rischio anche gli ordini Amazon. E’ l’effetto di uno sciopero che va avanti da settimane in una cartiera tailandese che fornisce 15 imprese in Piemonte Il vicepresidente di Api Torino: “A singhiozzo le forniture di etichette ad aziende alimentari, farmaceutiche e vinicole” di Massimiliano Sciullo Un vento gelido soffia dalla Finlandia, in direzione Torino e Piemonte. È quello che porta pessime notizie per il settore della carta, in particolare quello delle etichette: con l’inizio del 2022, infatti, sciopera Upm, una delle più grandi cartiere al mondo, che da sola copre il 35-40% del mercato globale, soprattutto se si parla di carta adesiva.
Fonte: Repubblica Torino.
Listino 2022, prezzi in rialzo Quotazioni Chardonnay +62%.
Commissione Vini: domanda vivace e scorte dello sfuso in esaurimento L’aumento generalizzato dei prezzi spinge verso l’alto anche le quotazioni dei vini. La vendemmia 2021 non così abbondante ma eccellente per qualità riscuote interesse sul mercato interno e all’estero confermando il trend molto positivo registrato nell’ultima parte dell’anno. «La domanda è molto vivace con prezzi al rialzo per tutte le tipologie e scorte in via di esaurimento per quanto riguarda lo sfuso», segnala la Commissione Vini della Camera di Commercio di Asti che ha fissato pochi giorni fa il primo listino prezzi dell’anno.
Fonte: Stampa Asti.
Le aziende del quadrante in vetrina a Vinitaly, Sol&Agrifood e Cibus.
Il Covid rallenta e la situazione attuale consentirà lo svolgimento in presenza di tre fiere del settore agroalimentare che per le aziende biellesi e vercellesi sono un importante appuntamento promozionale. Si tratta di Vinitaly (a Verona dal 10 al 13 aprile) per le imprese vinicole, SoleAgrifood (stesse date e location) e Cibus (a Parma dal 3 al 6 maggio) per gli attori della produzione agricola e degli alimenti. In tutti e tre i casi, è prevista l’organizzazione di un’area collettiva che raggrupperà tutte le aziende piemontesi a costi ridotti grazie al contributo stanziato dalle Camere di commercio della regione, tra cui ovviamente anche quella di quadrante, la Monte Rosa Laghi Alto Piemonte peri partecipanti delle province di Biella, Novara, Verbania e Vercelli.
Fonte: Stampa Vercelli.
Niente bollino, sì dei produttori «Vino in salvo» – No al bollino sanitario sulle bottiglie, i produttori esultano.
I produttori esultano. Il Tino e la battaglia infinita con l’Europa. No al bollino sanitario sulle bottiglie, i produttori esultano di Monica Caradonna Pericolo scampato. Il vino non sarà etichettato come le sigarette. Accolti i quattro emendamenti presentati da Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, grazie ai quali si fa una distinzione tra uso e abuso di alcol inserendo il termine «nocivo» accanto a «consumo» come fattore di rischio, in più viene riformulata la parte sul «livello sicuro di alcol» in relazione alla prevenzione oncologica. Niente lettera scarlatta per il vino italiano, dunque, e niente bollini che facciano riferimento ad avvertenze sanitarie sulle etichette. Tutti esultano da destra a sinistra con buona pace dei produttori che tirano un sospiro di sollievo.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.
Il vino non è nocivo – L’Unione europea “grazia” il vino.
Non ci sara la scritta “cancerogeno” sulle etichette Era uno dei voti più attesi Ha tenuto con il fiato sospeso decine di migliaia di imprenditori e agricoltori. Il Parlamento europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 ac.». Con questa suggestiva immagine del presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandin, è stato salutato il lavoro di squadra deli europarlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a un milione e trecentomila persone.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Intervista a Michele Biancardi – «Scampato un grave danno Tutta la Puglia può esultare».
Michele Biancardi ha da poco superato i 40 anni ma da 15, terminati gli studi in agraria a Perugia, si dedica al vino. L’azienda agricola che porta il suo nome, affonda le radici in un terreno generoso, immerso nelle campagne che da Cerignola conducono al mare, e gli permette di produrre uve d’eccellenza. Raccolti che lui, insieme ai suoi collaboratori, trasforma in bottiglie di pregio dopo aver accudito i mosti sia nelle tradizionali botti di rovere sia in innovative giare di terracotta: negramaro e nero di Troia, ma anche Fiano e minutolo, tra le eccellenze imbottigliate. In questi giorni, nonostante «un 2021 andato oltre le migliori previsioni», ha vissuto «con ansia la discussione a Strasburgo in merito alla questione del vino cancerogeno.
Fonte: L’Edicola del Sud.
Tutti ebbri per il nostro vino.
Da Fitto a Furore, da Casanova a Caroppo, a Labbate Il vino italiano è salvo e rende ebbri gli esponenti politici pugliesi. “Battaglia vinta. Ottime notizie da Strasburgo dove, e meno male, ha prevalso il buon senso. E’ stato, infatti, evitato che strumentalizzando il tema della lotta contro il cancro, sul quale ribadiamo fortemente il nostro impegno, si verificasse, senza alcun fondamento scientifico, un vero e proprio tentativo di demonizzare le bevande alcoliche a cominciare dal vino. Il nostro contributo è stato fondamentale per modificare la proposta iniziale riconoscendo la differenza tra abuso e consumo nocivo di alcol rispetto ad un uso moderato e consapevole, eliminando il tentativo di imporre sistemi di etichettatura fuorvianti, ed evitando che le imprese del settore vengano escluse dalla sponsorizzazione di importanti eventi come quelli sportivi.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Bevi tranquillo: è vino!.
Il vino italiano è salvo: i Parlamento europeo boccia il bollino nero in etichetta previsto nell’ambito del Piano di azione anticancro proposto dalla commissione Beca (Beating Cancer). Con l’approvazione degli emendamenti degli eurodeputati della “maggioranza Ursula” Paolo De Castro (Pd, SeD), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) viene respinto l’assalto al gioiello del made in Italy, frutto di una cultura millenaria che unisce popoli e tradizioni del mediterraneo col forte rischio che altri possano avvantaggiarsi di questa norma discriminatoria dell’Unione Europea.
Fonte: Mattino Puglia e Basilicata.
Vino, in Europa finisce a tarallucci – Il vino vince a Strasburgo «Non è cancerogeno il consumo moderato».
Prodotti certificati: in Puglia agroalimentare in ripresa. Qui la Dop economy vale 600 milioni Il vino è salvo, per ora. E a salvarlo a Strasburgo sono stati anche e soprattutto gli eurodeputati italiani grazie agli emendamenti modificativi della relazione firmata dalla Commissione speciale Beca – abbreviativo di “Beating Cancer”, “Sconfiggere il cancro” – che inizialmente, non distinguendo tra uso e abuso di alcol, considerava il consumo dannoso a prescindere. Anzi, cancerogeno proprio. La distinzione sarà tra consumo moderato e abuso di alcol.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Soddisfatti i politici pugliesi «Ha trionfato il buonsenso».
«Ha trionfato il buonsenso» Hanno vinto «la storia, la tradizione e il buonsenso. Il vino non è un fattore di rischio per il cancro». Così, ieri, Dario Stefàno, presidente della Commissione Politiche Ue al Senato, appassionato winelover e ormai produttore egli stesso. «Si è scongiurata la consumazione di un vero e proprio delitto a danno di un prodotto espressione e cifra costitutiva della nostra identità. Questa è l’Europa che ci piace, l’Europa della Next Generation che guarda al futuro con la ricchezza del suo passato».
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.
Il Morellino vince sulla pandemia. La Cantina dei Vignaioli fa 5%.
Approvato il bilancio 2021: risultato straordinario nonostante la flessione del canale Horeca (-7%). Morellino di Scansano batte Covid19 5 a 0. Perché proprio 5? Perché nonostante la pandemia il fatturato 2021 della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano si è chiuso con un netto 5% in più rispetto al 2020, superando la crifra di 13,7 milioni di euro. «Questo risultato – afferma il presidente della cantina, Benedetto Grechi – è stato possibile innanzitutto grazie all’ottimo lavoro fatto con il canale della grande distribuzione organizzata che ha segnato un +8%. II canale della ristorazione è stato, come ci si aspettava, più penalizzato dalla situazione pandemica.
Fonte: Nazione La Grande Costa Grosseto-Livorno-Pisa.
Il vino vince in Europa Sventata la minaccia dell’etichetta di nocività.
Se il consumo che se ne fa è moderato non è cancerogeno Esultano gli europarlamentari italiani. Ma c’è già un altro fronte: la Croazia chiede il Prosek. Non è «il consumo di bevande alcoliche» a costituire un fattore di rischio per il cancro ma «il consumo nocivo»: su queste parole si è giocata, e vinta, la battaglia a supporto del settore viniviticolo lanciata dagli eurodeputati italiani con gli emendamenti presentati dall’esponente del Ppe, Herbert Dorfmann, e da Paolo De Castro del Pd per modificare la strategia Ue nella lotta contro il cancro.
Fonte: Tirreno.
Vino, vittoria all’Ue Ora sfida sul Prosek – No a «nuoce alla salute» Salvato il vino italiano.
No a riferimenti al cancro in etichetta Vino, vittoria all’Ue Ora sfida sul Prosek. Cancellati i riferimenti al cancro sulle etichette delle bottiglie di vino. Il mondo dell’agricoltura italiana e veronese tira un sospiro di sollievo dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo degli emendamenti al testo sul Cancer plan che era stato licenziato dalla Commissione. E oggi la battaglia si sposta sulla denominazione del Prosek della Croazia. Ieri il Parlamento Europeo ha bocciato la proposta dell’etichetta anti-cancro No a «nuoce alla salute» Salvato il vino italiano.
Fonte: Arena.
«Ha vinto la distinzione tra l’uso e l’abuso».
Paolo De Castro «Ha vinto la distinzione tra l’uso e l’abuso» «Pur sostenendo la lotta contro il cancro, abbiamo vinto contro la mancanza di distinzione di uso moderato dall’abuso di alcol sottolineando l’importanza del contesto alimentare in cui viene assunto. Non solo, nel Cancer plan abbiamo scongiurato la presenza sulle etichette dei vini di warning sanitari simili a quelli applicati sui pacchetti di sigarette. In sostanza, abbiamo inserito un principio di corretta informazione al consumatore, restituendo al settore vinicolo e degli alcolici un principio di equilibrio e di consumo consapevole e responsabile».
Fonte: Arena.
Bruxelles, al vino il primo round Oggi riprende la guerra al Prosek.
Non si tratta di «consumo dannoso», niente scritte choc e limiti alle sponsorizzazioni Bruxelles, al vino il primo round Oggi riprende la guerra al Prosek Caner Il prodotto Dop e Igp imbottigliato in Veneto vale 3,5 miliardi di euro e su89 prodotti tipici 53 riguardano proprio il vino. Il vino sconfigge il «cancer plan», non sarà paragonato al fumo. La notizia è arrivata ieri, ma già oggi si apre un altro scontro a Bruxelles: si parlerà della richiesta di riconoscimento del Prosek.
Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Matilde Poggi, i vignaioli e la «battaglia» a Bruxelles.
«Siamo contenti: crediamo nell’educazione, non nella repressione». Da Affi a Bruxelles, il tratto è breve se produci vino e sei presidente di Cevi, la Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti. C’è anche la produttrice veronese Matilde Poggi, una pasionaria della vite, tra chi ha lavorato di sensibilizzazione affinché l’Europarlamento modificasse quella relazione sul Piano d’azione anticancro che rischiava d’infilare il vino nel tunnel dell’equiparazione tra uso e abuso. «C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio», scriveva ieri l’Ansa riepilogando la posizione presa da Bruxelles, inclusa la cancellazione del riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta.
Fonte: Corriere di Verona.
Vino “assolto” dalla Ue: non è cancerogeno «Sventata follia» – Alcol, la Ue cambia il testo: non nocivo il consumo in sé.
Via libera dall’Europarlamento alla risoluzione anti-tumori della Ue. Ma il piano uscito dalla plenaria di Strasburgo è diverso da quello della commissione Beca, visto che sono stati approvati gli emendamenti della “maggioranza Ursula”, a difesa in particolare del vino che pure non è citato dal documento. Ad ogni modo le modifiche sono state molto apprezzate a Nordest, a cominciare da questo passaggio: «C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro». Pederiva a pagina 5 Alcol, la Ue cambia il testo: non nocivo il consumo in sé? Ok agli emendamenti in difesa del vino.
Fonte: Gazzettino.
Prosecco tra i vini più “taroccati”.
L’allarme Prosecco tra i vini più “taroccati”. 11 Prosecco rimane tra i vini più taroccati al mondo. L’allarme è di Coldiretti Treviso. Sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso made in Italy agroalimentare nel mondo, sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia e mettendo a rischio la tenuta e il futuro della “dop economy”, messa già alla prova dalla pandemia. L’industria del falso continua a destare preoccupazioni. Coldiretti riflette in tal senso a fronte della presentazione del Rapporto Ismea – Qualivita 2020 sui prodotti dop/igp, dal quale si evidenzia che il sistema italiano di qualità “Food and wine” conta su 841 specialità tutelate che sviluppano un valore alla produzione di 16,6 miliardi con un calo del 2%su base annua.
Fonte: Gazzettino.
Intervista a Ornella Venica – «Scongiurata offensiva contro un settore e un simbolo del nostro modo di vivere.
Anche al vertice di una delle aziende più di grido e con più rapporti internazionali del Friuli Venezia Giulia, non sono stati giorni facili. L’ipotesi che anche il vino friulano fosse marchiato come prodotto cancerogeno aveva destabilizzato anche un colosso come Venica e Venica, big dell’esportazione e del made’ in Italy sul Collio goriziano. Un pericolo percepito come reale da uno dei vertici aziendali, Ornella Venica. La controproposta italiana ha salvato il vino? «Ha salvato prima di tutto un’eccellenza italiana, un modo di vivere, un simbolo della nostra terra». Fino a poche ore fa siamo stati vicini a un bollino che avrebbe definito il prodotto cancerogeno.
Fonte: Gazzettino.
Il caso Prosecco a Strasburgo “Basta Prosek, l’Europa di deve ascoltare” – “Basta Prosek, l’Europa ci ascolti”.
Oggi il caso della denominazione del vino croato ?Bortolomiol: «E’ una battaglia per tutto il made in Italy» si discute in parlamento a Strasburgo: consorzi in attesa Bonaldi: «Bisogna tutelare la nostra eccellenza in pericolo». Oggi di Prosek si discuterà in sessione plenaria al Parlamento europeo di Strasburgo. La richiesta di riconoscimento del vino liquoroso croato con il nome Prosek, contro cui l’Italia ha dimostrato la più totale contrarietà, sarà dibattuta e portata alla conoscenza di tutti i deputati. Un risultato che gli europarlamentari italiani sono riusciti a raggiungere e che porterà ben oltre le aule della commissione agricoltura un tema importante per tutte le denominazioni.
Fonte: Gazzettino Treviso.
Stop al “bollino nero” per il vino «Sollievo per aziende e filiera».
E’ vitato l’inserimento nella lista degli alimenti cancerogeni con conseguente divieto di sponsorizzazioni Stop al “bollino nero” per il vino «Sollievo per aziende e filiera» Bizzotto: «Vinta una battaglia contro una proposta assurda» Cielo: «Si deve puntare sull’aspetto culturale della modica quantità». Non ci sarà bisogno del “copri bottiglia”. Se molti fumatori pur di non leggere le frasi d’impatto stampate sui pacchetti di sigarette e non vedere le immagini choc introdotte nel 2014 per disincentivare il fumo hanno fatto ricorso a scatoline in gomma o ferro, il pericolo per i consumatori di vino è scongiurato.
Fonte: Giornale di Vicenza.
Stop alle etichette allarmiste I viticoltori brindano alla Ue.
I viticoltori brindano alla tie Calaon (Consorzio): «Scrivere me ii imo fa male era un affronto una cultura» Nel Padovano operano 3.600 aziende in 7 mila ettari, uva per 1 milione di quintali Bressan (Coldiretti) «Attacchi che sviliscono chi lavora su sicurezza e sostenibilità» Gianni Biasetto ¡vo’ Sui Colli Euganei si brinda con il Serprino alla notizia che il Parlamento Europeo ha respinto il tentativo di demonizzare il consumo del vino attraverso allarmi salutistici in etichetta, del tipo di quelli adottati perle sigarette.
Fonte: Mattino Padova.
Intervista a Paolo De Castro – De Castro: «Vino salvo l’Europa ha capito non è come le sigarette».
L’ex ministro: c’è differenza fra consumo moderato e abuso «II Prosek? Deciderà la Commissione, ci vorrà del tempo». «C’è una bella differenza tra abuso e consumo moderato e consapevole di vino. Non è il consumo in sé a costituire un fattore di rischio per il cancro. Il Parlamento europeo a larga maggioranza se ne è reso conto ed io non posso che essere soddisfatto». Ne ha certamente motivo Paolo De Castro, ex ministro dell’Agricoltura, europarlamentare italiano di lungo corso e primo firmatario degli emendamenti della “maggioranza Ursula” sulle proposte relative al consumo di vino contenute nella relazione della commissione contro il cancro. De Castro ha parlato di questo ed altro ieri all’Università di Verona.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.
Il Prosecco e l’industria del falso «Il vino più taroccato al mondo».
Coldiretti lancia l’allarme: spuntano anche Consecco e Semisecco Polegato: «II cosidetto “italian sounding” colpisce tutti i prodotti» Il Prosecco e l’industria del falso «Il vino più taroccato al mondo». Il Prosecco rimane tra i vini più taroccati al mondo». L’allarme è di Coldiretti Treviso, in particolare del suo presidente Giorgio Polegato, che interviene sull’argomento nell’imminenza del dibattito in assemblea plenaria del Parlamento Ue sul Prosel, specificatamente sul riconoscimento richiesto dalla Croazia. Il sistema Prosecco ha venduto l’anno scorso 756 milioni di bottiglie. Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita2020, sale ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo.
Fonte: Tribuna Treviso
Vino, bocciate le etichette.
L’assessore Caner: “Tutelata un’eccellenza italiana e veneta” Vino, bocciate le etichette shock. Il patrimonio vitivinicolo del Nord-est rappresenta una delle ricchezze più grandi di questo territorio. Negli ultimi mesi, tuttavia, era emersa la possibilità che il vino venisse marchiato in Ue con il marchio “F”, riservato ai prodotti pericolosi, legati anche alle dipendenze. Fortunatamente “il parlamento europeo ha sventato oggi un attacco ai produttori di vino in particolare quelli del Nord-Est che rappresento al Parlamento europeo” ha spiegato ieri l’eurodeputato del M5S Sabrina Pignedoli.
Fonte: Voce di Rovigo.
Tutelato un bene di tutto Il Veneto.
Oggi è stato scongiurato un sistema di etichettatura allarmistica e ingannevole, che avrebbe messo in forte difficoltà l’intera industria vinicola italiana. Mi auguro che, con questo voto della plenaria di Strasburgo, si metta una volta per tutte la parola fine al tentativo di demoni77are un prodotto. Promuoviamo un consumo responsabile, non un bollino nero per dimostrare che abbiamo a cuore la salute dei consumatori… E’ stata una scelta di buonsenso, che ha accolto le istanze del mondo della politica e delle istituzioni che vivono nel mondo reale e che sono ben consapevoli del fatto che esiste una differenza enorme tra uso e abuso di alcol. Della qualità del vino veneto parlano anche i numeri legati al valore del prodotto Dop e Igp imbottigliato che è di 3,5 milioni di euro, vale a dire i137,9%.
Fonte: Voce di Rovigo.
STAMPA ESTERA
La Eurocámara suaviza su posición sobre el alcohol como factor de riesgo de cáncer.
El sector vitivinícola español y europeo se apunta una victoria en Estrasburgo El informe sobre la estrategia europea contra el cáncer señala que solo el consumo excesivo es un riesgo. La intensa campaña de presión para aguar las propuestas para endurecer el tratamiento de las bebidas alcohólicas en el marco de la lucha contra el cáncer ha dado resultados. El Parlamento Europeo aprobó ayer varias enmiendas que suavizan las afirmaciones contenidas en la versión original del texto parea matizar que solo el consumo excesivo, no el moderado, puede ser considerado como un factor de riesgo para el desarrollo de cánceres. “El PP ha frenado en Europa el intento de criminalizar el cava, el vino y la cerveza”, tuiteó la eurodiputada popular Dolor Montserrat tras la aprobación de sus cuatro enmiendas al informe final, que ayer recibió el visto bueno de la Eurocámara en su versión corregida.
Fonte: Vanguardia.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.
A risentirci a domani.