Le vendite di vino nella grande distribuzione organizzata (GDO) nei primi 8 mesi del 2024 sono rimaste stabili a volume, ma i prezzi sono aumentati del 2,2%. Gli spumanti continuano a crescere (+3,5%), mentre i vini comuni hanno registrato un calo del 5,6% a volume. I consumatori si stanno orientando verso i vini IGT (+3,3%) a scapito dei vini DOC (-3,2%).
La vendemmia 2024 è prevista in crescita del 7%, ma con una produzione di 41 milioni di ettolitri, ben al di sotto della media quinquennale. Il cambiamento climatico ha influito negativamente.
Negli Stati Uniti, i consumi di vino sono in forte calo (-8% nei primi 8 mesi), ma gli spumanti italiani resistono, salvando il settore, soprattutto grazie al Prosecco, che domina il mercato estero e guida l’export con una crescita del 13% a volume. Tuttavia, l’export di vino italiano mostra segnali di rallentamento in alcuni mercati chiave come Germania e Svizzera.
Vendite in Grande Distribuzione
Le vendite di vino nella grande distribuzione in Italia continuano a rallentare, registrando un calo del 2,5% nel primo semestre del 2024. Secondo l’Osservatorio UIV-Ismea basato su dati Nielsen-IQ, la diminuzione è attribuita principalmente ai vini fermi e frizzanti, che hanno visto un calo del 3,4%, mentre gli spumanti sono aumentati del 4,2%. Nonostante il calo nei volumi, il valore complessivo delle vendite è cresciuto leggermente dello 0,6%, raggiungendo quasi 1,4 miliardi di euro.
Mercato dei Vini Pregiati
Il mercato dei vini pregiati ha chiuso il primo semestre con un calo dello 0,6%, influenzato principalmente dalla Francia, che ha subito un calo dell’1,1%. L’Italia ha mantenuto una stabilità, con una lieve flessione dello 0,1%. La Toscana continua a registrare una crescita positiva, aumentando del 1% nei dodici mesi precedenti, mentre il Piemonte ha mostrato una crescita più contenuta dello 0,3%.
Export e Mercati Esteri
Il mercato estero della grande distribuzione mostra un calo del 4,3% a volume nei principali mercati di riferimento come Stati Uniti, Regno Unito e Germania, con un valore di 13,9 miliardi di euro (-1,5%). Tuttavia, l’Italia ha mantenuto un risultato stabile con un aumento dei volumi dello 0,1% e un valore di 2,3 miliardi di euro (+0,9%). Negli Stati Uniti, le vendite di vino italiano hanno raggiunto i 973 milioni di euro, con gli spumanti che hanno registrato una crescita del 2,8%. In Germania, l’esplosione dei “frizzantini” ha sostenuto il mercato, con un aumento del 23,3% a volume e del 14,6% a valore.
Tendenze Estive nei Consumi
Secondo Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane, le tendenze estive mostrano una buona tenuta dei vini bianchi e spumanti, con una ripresa dei vini rosati. C’è un crescente interesse per i vini rossi leggeri che possono essere consumati freschi. I consumatori cercano vini con gradazioni alcoliche più basse, segno di una crescente attenzione alla sostenibilità e al consumo responsabile.
Sfide e Strategie Future
L’Unione Italiana Vini (UIV) sottolinea la necessità di adottare scelte manageriali più moderne per affrontare la riduzione dei consumi. Il presidente Lamberto Frescobaldi ha evidenziato l’importanza di ridurre le rese produttive e riscoprire le peculiarità delle diverse zone viticole italiane per mantenere la competitività sul mercato internazionale.
In sintesi, il settore vitivinicolo italiano sta affrontando sfide significative, ma rimane resiliente grazie alla diversificazione dei prodotti e all’adattamento alle tendenze di consumo emergenti.
Il mercato del vino in Italia mostra grande incertezza. Bianchi e bollicine sono in crescita, mentre alcuni rossi soffrono. Carlo Miravalle di Med.&A. prevede una vendemmia 2024 più abbondante, che potrebbe contenere i prezzi e recuperare quote di mercato perse. C’è un crescente interesse per rosati e vitigni meno noti come Ribolla Gialla e Pecorino.
IWSR prevede un declino a lungo termine nei consumi di vino, influenzato da cambiamenti nello stile di vita e preferenze dei giovani per altre bevande. La Silicon Valley Bank e OIV registrano un calo dei consumi tra i giovani, con un decremento tra i 18-39enni dal 37% del 2010 all’attuale 26%.
L’export di vino italiano è cresciuto del 5,8% nei primi quattro mesi del 2024, grazie agli ordini di Russia e Giappone, destinati però a ridursi nella seconda metà dell’anno. Le esportazioni di spumante, soprattutto Prosecco, hanno raggiunto 684 milioni di euro, con un incremento del 14,3% in volume.
Nonostante questi dati positivi, permangono incertezze legate al clima e alle tensioni commerciali tra Europa e Cina, che potrebbero influenzare il futuro del mercato.
Il settore vitivinicolo italiano ha mostrato una crescita robusta nei primi quattro mesi del 2024, con un incremento del 7% in valore e del 5,8% in volume nelle esportazioni, totalizzando oltre 2,5 miliardi di euro e 690,76 milioni di litri. Questo incremento è una ripresa significativa rispetto ai dati più moderati del trimestre precedente.
Gli Stati Uniti continuano a guidare come principale mercato di importazione del vino italiano, mostrando una crescita del 6%, mentre il Regno Unito ha segnato un incremento impressionante dell’11,5%. Anche Canada e Russia hanno mostrato aumenti notevoli. Al contrario, la Francia ha visto una riduzione del 6,4% nelle importazioni di vino italiano.
I vini spumanti, guidati dal Prosecco, hanno registrato un aumento dell’11,2% raggiungendo 684 milioni di euro. Nonostante un generale calo delle vendite di vino nei supermercati italiani, le esportazioni continuano a dimostrare la resilienza e il potenziale di crescita del settore.
Trend del Vino in Italia: Uno Sguardo al Futuro
L’industria vitivinicola italiana affronta una fase di cambiamento e sfide, con una attenzione particolare verso la prossima vendemmia mentre gestisce ancora scorte significative. Al 30 giugno, secondo il rapporto “Cantina Italia” dell’Icqrf, sono presenti 43,5 milioni di ettolitri di vino in cantina, cifra che riflette una diminuzione del 12,2% rispetto all’anno precedente, e una produzione del 2023 tra le più basse registrate.
Oltre la metà del vino immagazzinato è classificato come Dop, evidenziando una predominanza di vini con denominazione di origine protetta. Il Prosecco Doc guida la “classifica” delle scorte con 4,2 milioni di ettolitri.
Parallelamente, il vino biologico italiano mostra una realtà dolce-amaro con la perdita di quasi 4mila ettari nel 2023, nonostante una crescita complessiva delle superfici bio del 4,5%. Questo contesto sottolinea le sfide introdotte dalla nuova politica agricola comune (Pac) 2023/27.
Il mercato globale delle bevande alcoliche vede una prospettiva di lenta ripresa dal 2025, con una crescita stimata del 1% annuo fino al 2028. Tuttavia, il vino potrebbe affrontare maggiori difficoltà rispetto a birre e superalcolici, con una previsione di calo di volumi del -1% annuo nel medio termine.
Nonostante le difficoltà globali e una diminuzione del consumo nei mercati chiave come gli USA, il settore vitivinicolo italiano non è in crisi. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, enfatizza l’importanza di riconoscere il valore del vino italiano, che contribuisce significativamente al PIL e all’occupazione in Europa, e chiede un’azione governativa per sviluppare ulteriormente il mercato.
In sintesi, l’industria del vino in Italia naviga tra sfide e opportunità, con la necessità di adattarsi a un contesto economico e normativo in evoluzione, mantenendo al contempo un ruolo di leadership nel panorama vitivinicolo europeo e globale.
Guardando al futuro, il mercato delle bevande alcoliche prevede una crescita globale lenta ma costante, ma il vino potrebbe affrontare sfide maggiori rispetto a birra e superalcolici. La situazione è in continua evoluzione, con l’Italia che si prepara per la prossima vendemmia, mantenendo un occhio vigile sui trend globali e le opportunità emergenti.