REMINDER: GLI STATI UNITI AI RAGGI X.
Ricordiamo che lunedì 15 gennaio 2024 è in programma il webinar gratuito di presentazione del ciclo di incontri sul reale posizionamento dei vini italiani ricavato dalle depletion dei distributori USA (base dati SipSource-WSWA).
Il webinar offrirà un’anteprima dei temi e dei dati che verranno approfonditi dall’Osservatorio del Vino durante i 6 seminari in programma da gennaio a marzo 2024, per capire le dinamiche del mercato USA e confrontarsi sulle possibili evoluzioni future. Inoltre, in collaborazione con il Servizio Giuridico UIV, una preview delle ultime novità sul fronte legislativo.
Temi trattati:
- Overview del mercato USA: canali distributivi (off e on-premise) e vendite per aree (North-East, Midwest, South, West), posizionamenti di prezzo per prodotto.
Date previste: 22 e 29 gennaio 2024. - Overview quadro normativo export USA grazie al contributo del Servizio Giuridico UIV. Date previste: 22 gennaio 2024.
- Focus: posizionamento dei vini italiani – Pinot grigio italiano e Pinot gris – Prosecco.
Date previste: 19 e 26 febbraio – 18 e 25 marzo 2024.
Lunedì 15 gennaio 2024 ore: 10:30 – 12
Piattaforma: Microsoft Teams
SAVE THE DATE!
Iscriviti:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfV_9u3hYFqJqKYoboa7jcHZXiiVbIEjYsGS3OHQKn7MkroEw/viewform
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Situazione di stallo!
Se il secondo quarto dell’anno aveva dato qualche timido segnale di ripresa rispetto a un inizio d’anno profondamente negativo, il bilancio dei nove mesi per i vini italiani venduti sul circuito retail di Usa, Regno Unito e Germania resta piuttosto stabile.
Il totale volume dei tre Paesi sale timidamente in territorio positivo, a +0.4% (da -0.2% nel primo semestre), per 3,4 milioni di ettolitri, grazie ancora alle discrete performance dei vini fermi in UK e Germania (+4%) e dello spumante in Usa (+3.7%).
Valori totali a +2%, sopra 3,3 miliardi di euro, con prezzi medi a +1.6% rispetto allo scorso anno (con la Germania immune da qualsiasi effetto inflattivo).
Nei report, i dati delle principali tipologie italiane ed estere vendute e l’analisi dei dati NielsenIQ a cura dell’Osservatorio del Vino UIV.
Inizio d’anno problematico.
Volumi in calo del 4% e valori a -1%. Per il vino italiano si chiude con saldi negativi il primo trimestre dell’anno sui canali retail di Usa, UK e Germania. In base alle elaborazioni su dati NielsenIQ effettuate dall’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly, sui tre principali mercati di esportazione a soffrire maggiormente sono i vini spumanti: a fronte di volumi in calo del 3% per i vini fermi (814.000), gli sparkling arrivano a -5% (245.000 ettolitri), con picchi negativi in UK (-10%) e Germania (-6%), mentre in Usa per ora si viaggia ancora in terreno moderatamente positivo (+1%). Sugli still wines, invece, il calo più vistoso viene marcato dagli Stati Uniti (-9%), mentre Londra limita le perdite a -1% e Berlino segna stallo.
A valore, complici listini in generale aumento, il saldo generale dice -1% (1 miliardo di euro tondi), di cui -1% per i vini fermi (670 milioni) e 0% per gli sparkling (335). In aumento – lato spumante – il valore del venduto sul circuito off-premise Usa (+6%), mentre sono in perdita sia Germania (-3%) che UK (-6%). Vini fermi invece in calo in America (-6%), contro crescite speculari del 3% per gli altri due mercati.
Guardando i dati di vendita delle principali tipologie di vino, sembra di poter affermare che ad aumenti di prezzo – anche non eclatanti – venga associata quasi automaticamente una decrescita delle vendite, con la ricerca di prodotti alternativi/similari e più economici: sul mercato tedesco questa equazione vale per esempio per Chianti Classico e Chianti, per gli spumanti italiani e tedeschi. Poche le eccezioni, come il Primitivo, in aumento sul fronte prezzi e anche come volume di vendite. Sul mercato americano, i dati negativi abbracciano tutte le principali produzioni italiane: dal Pinot grigio al Lambrusco, dal Chianti ai rossi piemontesi e toscani. In UK, precipitano le vendite di vini base Sangiovese e quelle di Pinot grigio private label, arrivato a costare più della versione a marchio aziendale, ma sono in forte calo anche quelle di Prosecco, sia marchio proprio che del distributore, mentre tengono quelle del Rosé.
Operazione strategica che va a rafforzare ulteriormente posizionamento e distribuzione dei vini Serego Alighieri.
Masi Agricola S.p.A., società quotata nell’AIM Italia e leading Amarone producer, annuncia che dal 1° gennaio scorso i vini a marchio Serego Alighieri vengono importati negli USA da Vineyard Brands, azienda specialista di vini premium e ultrapremium.
Situate nel cuore della Valpolicella Classica, le Possessioni Serego Alighieri vantano una lunga tradizione culturale e vitivinicola, che risale a più di 650 anni fa, rimanendo sempre di proprietà dei Conti Serego Alighieri. Producono solo vini di alta qualità – tra cui Amarone, Valpolicella e Recioto – che ne fanno una delle più prestigiose aziende vinicole del Veneto e un’eccellenza italiana, riconosciuta nel mondo e il cui Amarone, il noto Vaio Armaron, è stato classificato da Wine Spectator tra i 10 più prestigiosi vini al mondo.
Federico Girotto, Amministratore Delegato di Masi Agricola, ha dichiarato: “Grazie a Vineyard Brands, alla sua consolidata expertise e al suo focus solo su vini premium e ultrapremium potremo rafforzare il posizionamento e sviluppare la penetrazione del marchio Serego Alighieri nel mercato americano, con un lavoro di segmentazione pianificato, preciso e metodico. Quello tra Serego Alighieri e Vineyard Brands è un connubio perfetto”.
Gregory Doody, Presidente e CEO di Vineyard Brands, importatore esclusivo dei vini Serego Alighieri negli Stati Uniti, ha dichiarato “È un grande privilegio rappresentare uno château storico e affascinante come Serego Alighieri. Siamo entusiasti di condividere le sue ricche tradizioni, da cui scaturiscono storie e vini unici ed eccezionali, e non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con la famiglia Serego Alighieri e il Gruppo Masi”.
Vineyard Brands è un importatore di fine wines operante in tutti gli Stati Uniti, che rappresenta oltre 85 marchi di vini dei più importanti Paesi vinicoli, principalmente francesi, importando oltre 25 château di Bordeaux, Borgogna, Champagne e altre aree vocate. Tra questi, Château Petrus, Champagne Delamotte, Château Miraval. La mission di Vineyard Brands è di selezionare e offrire vini della migliore qualità e valore provenienti da tutto il mondo, in modo che ci sia assoluta fiducia su qualsiasi vino che riporta in etichetta “Imported by Vineyard Brands”.
La straordinaria storia di Serego Alighieri è intrecciata con quella dell’illustre poeta Dante Alighieri, di cui peraltro ricorre quest’anno il settecentesimo anniversario della morte. Tutto iniziò nel 1353, quando il figlio del Poeta, Pietro Alighieri, acquistò villa e terreni nel Casal dei Ronchi a Gargagnago. Da allora 21 generazioni di discendenti di Dante hanno dimorato e tuttora dimorano nella proprietà che oggi, con i suoi 120 ettari, risulta una delle più vaste della Valpolicella Classica.
Negli anni Settanta i Conti di Serego Alighieri hanno iniziato a collaborare con il Gruppo Masi, in uno schema che è poi diventato una vera e propria joint venture per il supporto tecnico e distributivo, condividendo un grande amore per la terra e incarnando il vero spirito della Valpolicella.
Situate a est del Lago di Garda e a pochi chilometri dalla città di Verona, le Possessioni di Serego Alighieri sono riferimento per la viticoltura e la vinificazione praticata e perfezionata nel corso dei secoli.
I vigneti di Serego Alighieri, ubicati nella pregiata semivalle di Gargagnago e nelle colline circostanti, producono vini di personalità, complessità ed eleganza uniche, utilizzando uve autoctone della Valpolicella e vantando tre storici e celebri single vineyard: Casal dei Ronchi, Vaio Armaron e MontePiazzo. La Tenuta si caratterizza dal punto di vista tecnico per l’uso del clone di uva “Molinara Serego Alighieri”, che la Famiglia ha mantenuto gelosamente, custodendo alcune viti piantate all’interno della corte della villa nel 1875 e sopravvissute alla fillossera. Onorando le antiche tradizioni, le uve vengono sottoposte alla tecnica dell’appassimento su “arele” o graticci di bambù per concentrare gli aromi, mentre i vini vengono affinati in botti del tipo “fusto veronese” in legno di ciliegio, tramandando questa tradizione da generazioni. Serego Alighieri pratica la vitivinicoltura sostenibile, compreso l’utilizzo di fertilizzanti naturali, energia rinnovabile e attente tecniche di riciclo e riduzione dei rifiuti. Oggi il Gruppo Tecnico Masi si impegna a difendere l’antico, nobile ed esperto patrimonio enologico di Serego Alighieri.
Le Possessioni di Serego Alighieri sono anche punto di riferimento per l’enoturismo in Valpolicella Classica: ai visitatori è offerta la possibilità di pernottare in Foresteria e una serie di attività tra cui tour nei vigneti, degustazioni, ricevimenti ed eventi esclusivi, acquisti nella cantina dello château. La tenuta è stata recentemente onorata del premio Best of Wine Tourism, promosso dall’organizzazione internazionale Great Wine Capitals; inoltre è stata riconosciuta come “Best Location of the year 2020” da Food & Travel Magazine, prestigiosa rivista pubblicata in 14 Paesi.