IL CONSORZIO TUTELA VINI COLLIO SALUTA LA VENDEMMIA 2021: UN’OTTIMA ANNATA CON PUNTE DI ECCELLENZA

Confermate le ottime aspettative sulla raccolta, di alto livello anche quest’anno.
Il Consorzio prosegue il proprio impegno nella valorizzazione di un territorio unico, che coniuga enologia, arte e cultura in un mix imperdibile.

IL CONSORZIO TUTELA VINI COLLIO SALUTA LA VENDEMMIA 2021: UN’OTTIMA ANNATA CON PUNTE DI ECCELLENZA

Un’ottima annata, che si prospetta tra le migliori degli ultimi anni: il Consorzio Tutela Vini Collio saluta con entusiasmo la conclusione della vendemmia 2021 e si prepara a vivere un autunno che lo vedrà ancora più impegnato nel valorizzare un territorio magico come il Collio, apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo come una delle aree vitivinicole più vocate del nostro Paese. Tra il 15 e il 18 novembre, infatti, è in programma la versione autunnale di Enjoy Collio Experience, che celebra il patrimonio enoturistico della “mezzaluna” ospitando una piccola delegazione di stampa inglese e americana.

“Siamo davvero molto soddisfatti per la vendemmia che si è appena conclusa e che ha pienamente rispettato le previsioni estive – racconta David Buzzinelli, Presidente del Consorzio di Tutela Vini Collio -. La raccolta 2021 darà grandi risultati, con punte di eccellenza enologica che premiano i tanti sforzi di cui le aziende si sono fatte carico in questi mesi. In questo angolo d’Italia vengono prodotti alcuni tra i migliori vini bianchi del Paese e i nostri vitigni autoctoni, Malvasia, Ribolla Gialla e Friulano, raggiungono un’altissima qualità, emblema dello straordinario patrimonio enologico del Collio, riconosciuto in tutto il mondo. I nostri vini esprimono la magia di un territorio dove le colline vitate e la natura incontaminata fanno da teatro a borghi bellissimi, che custodiscono meraviglie artistiche e culturali tutte da scoprire. Per questo, dopo il successo dello scorso mese di giugno, abbiamo deciso di proporre una nuova edizione autunnale di Enjoy Collio Experience e ospitare giornalisti selezionati dal mondo anglosassone e americano, con l’obiettivo, una volta di più, di dare valore a questa ‘mezzaluna’ così affascinante e capace di coniugare natura, enologia e gastronomia in uno mix imperdibile”.

“Ci avviamo verso la parte conclusiva di un 2021 che, seppur nelle difficoltà che abbiamo vissuto e che ancora ci condizionano, ci ha regalato anche tante soddisfazioni. Le nostre aziende, e i tanti produttori del Collio, hanno svolto un lavoro eccezionale, riconosciuto anche dai numerosi premi che sono stati assegnati alle eccellenze enologiche di questo incredibile territorio: questo ci rende estremamente orgogliosi e ci dà ancora più motivazione per affrontare con entusiasmo le prossime sfide”, conclude il presidente Buzzinelli.

Vendemmia 2021: il quadro generale fitosanitario e climatico
In virtù di un clima eccezionalmente caldo e ventilato, la vendemmia 2021 è iniziata nel mese di settembre, con una settimana di ritardo rispetto allo scorso, e si è conclusa nei primi giorni di ottobre.
Le poche piogge, meno di 100 mm, si sono concentrate nella seconda decade del mese di settembre, quando le aziende avevano già concluso la raccolta della maggior parte delle uve a bacca bianca, mentre la vendemmia delle uve rosse si è protratta fino alla fine del mese.
Il clima del mese ha garantito un ottimale sanità delle uve mentre un’apprezzabile escursione termica notturna ha favorito la complessità aromatica nelle uve a bacca bianca. Rispetto al 2020 si registra mediamente una produzione inferiore in termini di quantità di uva ed i primi dati analitici fanno registrare una buona concentrazione zuccherina, con un leggero aumento della componente acida, fondamentale per l’equilibrio aromatico del futuro vino. Complessivamente si può definire qualitativamente un’ottima annata con delle punte di eccellenza.

Ottime premesse per un’annata all’insegna dell’eccellenza.

MASI: Al via la vendemmia 2021 in tutte le aree vinicole del gruppo

Con qualche giorno di ritardo rispetto al consueto calendario vitivinicolo, nei vigneti Masi ha inizio la vendemmia 2021, con la prospettiva di un’ottima annata in tutte le aree in cui si sviluppa l’attività del Gruppo.

Nonostante le produzioni di alcune tenute si attestino leggermente sotto la media, a causa degli intensi fenomeni metereologici che si sono susseguiti nel corso dell’anno, le premesse sono quelle di una vendemmia all’insegna della qualità: le uve si presentano infatti perfettamente sane e in stato ottimale per la raccolta. È quanto emerge dall’analisi del Gruppo Tecnico Masi che, grazie all’alta competenza dei suoi esperti, contribuisce allo studio e alla produzione dei vini pluripremiati della cantina veronese.

Andando nel dettaglio dei singoli vigneti, presso la sede di Masi, in Valpolicella Classica, la resa in uva rientra nella media degli ultimi 10 anni e i grappoli dei vigneti presentano ottime caratteristiche per la messa a riposo: sani, lunghi e abbastanza spargoli.

In Trentino, nelle tenute Conti Bossi Fedrigotti, le produzioni si attestano leggermente sotto la media, soprattutto per quanto riguarda il Marzemino con una riduzione del 10% rispetto alle rese standard di questa varietà.

La gelata tardiva che ha interessato i vigneti della Toscana, presso i Poderi Bell’Ovile di Serego Alighieri, ha comportato una forte riduzione delle rese, in alcuni lotti fino a raggiungere il 50% di quantità inferiore rispetto al potenziale produttivo totale.

Anche nelle vigne di Canevel a Valdobbiadene le produzioni si attestano sotto la media per l’evento grandinigeno che ha colpito la zona a fine luglio.

Nei vigneti di Castion di Strada, in Friuli, la gelata primaverile ha causato una riduzione di resa del 15% rispetto alla resa potenziale sulle varietà bianche, in particolar modo nei lotti di pinot grigio.

Raffaele Boscaini, Direttore Marketing e Coordinatore del Gruppo Tecnico Masi commenta: “Anche quest’anno siamo giunti al momento in cui possiamo finalmente apprezzare il lungo lavoro svolto durante l’annata. Grazie al progetto uve di qualità del Gruppo tecnico Masi ci accingiamo a vendemmiare uve che rispondono alle caratteristiche cercate, in termini di qualità e sanità. Sono uve coltivate e curate con la massima attenzione ad un equilibrio nello sfruttamento delle risorse, affinché annate come questa si possano ripetere negli anni e nelle generazioni future. Questo approccio responsabile è condiviso e portato avanti dai viticoltori conferenti coinvolti che possono sentirsi pienamente appagati nell’essere parte determinante di una filiera affascinante come quella del vino”. 

Tutti i dati previsionali quali-quantitativi nel Focus di questa mattina di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura con Avepa, Arpav e Crea-VE. Nel Veneto si prevedono 12,5 milioni di quintali, -12% circa sul 2020. Il flagello flavescenza dorata. Caner, sostenibilità parola d’ordine.

VENDEMMIA 2021: SARÀ BUONA, MA IN CALO…

“Per la vendemmia 2021 la parola chiave resta ‘Qualità‘. In Veneto grazie all’impegno e alla passione dei nostri produttori anche quest’anno potremmo offrire un prodotto di alto livello, specie per alcuni vitigni, come il Glera, e quelli a bacca rossa”. Lo ha sottolineato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, intervenendo questa mattina alla 47^ edizione del focus sulle previsioni vendemmiali, storico evento promosso da Regione del Veneto e Veneto Agricoltura con Avepa, Arpav e Crea-VE che, come ogni anno, rappresenta per il mondo vitivinicolo non solo veneto un importante momento di approfondimento e confronto alla vigilia della vendemmia. “Dopo un avvio difficile – ha continuato Caner – soprattutto a causa delle avverse condizioni climatiche, il caldo dell’estate ha favorito la viticoltura e dunque la produzione enologica oggi sempre più orientata ai principi di qualità e sostenibilità. Un valore quest’ultimo, fortemente condiviso con i Consorzi DOC e DOCG, che si realizza attraverso pratiche fitosanitarie che fanno scuola anche nel resto d’Italia. Penso alle produzioni biologiche che hanno avuto un incremento significativo nelle zone storiche, come la Valpolicella, e alla certificazione SQNPI (Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata), alla quale da tempo lavora il Consorzio del Prosecco Doc, maggiormente diffusa nell’area del Veneto centro orientale, primo passo verso la certificazione di sostenibilità territoriale”.

Sul ruolo dei Consorzi DOC e DOCG, Caner ha ricordato che: “Oggi questi organismi svolgono una funzione fondamentale di indirizzo nei confronti degli strumenti di valorizzazione del prodotto e per la tutela della qualità della Denominazione intesa come qualità globale e percepita da parte del consumatore che ingloba non solo i caratteri intrinseci del vino, ma anche la qualità di vita e del territorio di produzione, per guidare, anche da un punto di vista tecnico le scelte strategiche della Denominazione stessa. I produttori veneti sono consapevoli che andare verso un sistema certificato dell’intera filiera, in linea con quanto disposto dalla norma nazionale, significa poter sfruttare nuove occasioni mediatiche e di valorizzazione del prodotto”. “Il dialogo con i Consorzi è continuo – ha concluso l’Assessore – e la Regione, solo per fare alcuni esempi, ha attivato prontamente quanto chiesto in termini di riserve, stoccaggi e blocco delle rivendiche. Insieme al progetto per offrire indicazioni ai tecnici sulle potature e la gestione del vigneto, è stato avviato il monitoraggio del fenomeno della flavescenza dorata attraverso il sistema integrato tra il Servizio fitosanitario regionale e tecnici che operano nelle aziende. Abbiamo inoltre emanato apposite ordinanze di lotta obbligatoria alla cicalina Scaphoideus titanus e di estirpo delle piante sintomatiche, con le eventuali relative sanzioni in caso di inadempimento. Si tratta di un impegno che deve continuare unitamente a tutto il sistema, viticoltori per primi, a tutela del mantenimento della potenzialità produttiva regionale. Ho dato mandato ai miei uffici di individuare, in collaborazione con i Consorzi, le risorse necessarie per contrastare questo fenomeno. In Veneto l’export di vino vale 2,24 miliardi di euro, un valore che conferma la nostra Regione come quarta potenza mondiale. Proprio a sostegno della promozione dei vini veneti sui mercati mondiali, dopo la pubblicazione venerdì dell’avviso nazionale, stiamo lavorando alla nuova delibera che consentirà di finanziare progetti regionali per 15 milioni di euro“.

Da parte sua, il Direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua, ha ricordato l’impegno dell’Agenzia a favore del settore vitivinicolo regionale, a partire dalla realizzazione dei tre focus del Trittico che da tanti anni contribuiscono a tenere costantemente monitorato il comparto e aggiornati gli operatori.

In estrema sintesi, relativamente alle previsioni di vendemmia nel Veneto, iniziata in queste ore, il focus di stamattina, svoltosi online con la partecipazione di oltre 130 operatori ha confermato per il vigneto veneto un ritardo medio di inizio vendemmia di 8/10 giorni rispetto allo scorso anno; un calo complessivo della produzione di circa il -10%, con punte anche superiori in alcune aree colpite da pesanti grandinate e dalle gelate tardive di aprile; uno stato sanitario delle uve al momento ottimale (slide, report e video sono disponibili al seguente indirizzo internet: https://www.venetoagricoltura.org/evento/previsioni-vendemmiali-2021/; inoltre sul profilo Facebook è disponibile il video dell’intero incontro). Da tenere d’occhio in futuro la forte recrudescenza della flavescenza dorata segnalata in tutte le aree produttive.

Vediamo ora nel dettaglio la situazione nei vigneti delle singole province, inquadrata sotto il profilo meteo da Francesco Rech di Arpav e sotto l’aspetto quali-quantitativo da Diego Tomasi del Crea-Ve di Conegliano sulla base dei dati raccolti sul territorio da Avepa e dal team del Trittico composto da rappresentanti dei Consorzi e delle Cantine.

Belluno, un’annata difficile

Annata particolarmente difficile quella di quest’anno nel bellunese. Il protrarsi della stagione invernale ha comportato un ritardo vegetativo che ad oggi risulta essere di una decina di giorni. L’inizio dell’annata è stato caratterizzato da basse temperature ma anche da abbondanti precipitazioni che hanno favorito attacchi di peronospora e botrite; diffusa anche la presenza di sintomi di flavescenza dorata. Nell’area sono entrate in produzione nuove superfici, ma una forte grandinata che ha colpito le aree di Fonzaso e Feltre ha compromesso circa un 20% della produzione (con punte anche superiori a Cesiomaggiore dove il danno supera addirittura il 50%). In pratica, a causa dell’andamento anomalo di inizio stagione, si registra una riduzione dei grappoli delle varietà precoci (Pinot Nero, Pinot Grigio e Chardonnay) stimata in circa 10-20%, mentre il vitigno Glera risulta nella media. Complessivamente, tenendo in considerazione dell’entrata in produzione dei nuovi vigneti, si prevede una diminuzione delle rese quantificabile sull’ordine del 5-10% rispetto allo scorso anno.

Padova e Rovigo, in pianura hanno colpito duro le gelate di aprile

Le gelate tardive di aprile hanno colpito pesantemente l’area di pianura della provincia di Padova e del rodigino. Anche per questo motivo, l’annata in questo ampio areale si presenta poco carica. Fortunatamente, grazie alle frequenti piogge estive, i grappoli nei vigneti si sono ben ingrossati e oggi si presentano in ottima fase di maturazione. Da qui alla raccolta servirebbero giornate calde e soleggiate e notti fresche e arieggiate – l’auspicio di ogni viticoltore – per l’ottenimento di uve sane. In termini quantitativi, per quanto riguarda la Glera la produzione è in linea con la vendemmia 2020, salvo per i vigneti di pianura danneggiati dalle gelate primaverili, dove potrebbero risultare riduzioni tra il 20-25%. Per il Pinot Grigio si prevede una buona produzione, salvo anche in questo caso per i vigneti di pianura danneggiati dalle gelate tardive e dalla conseguente bassa fertilità per cui potrebbero esserci delle riduzioni fino al 20%. Il Moscato Giallo è invece in linea con le produzioni 2020; il Merlot potrebbe essere in crescita anche del 10% rispetto al 2020; per il Raboso si stima una riduzione in pianura, con punte fino al 50% in alcune aziende.

Treviso, elevata qualità delle uve, produzione in calo

Tutti i vitigni hanno un ritardo fenologico di 7-10 giorni rispetto al 2020. Visto il numero contenuto di grappoli presente nelle piante e le escursioni termiche giorno/notte di questa parte finale di agosto, si può ipotizzare un livello qualitativo delle uve molto buono, ma come sempre molto dipenderà dall’andamento meteorologico dei prossimi giorni. In linea di massima, quest’anno le produzioni potrebbero attestarsi su valori nettamente più bassi rispetto allo scorso anno, soprattutto per le varietà Pinot Grigio e Chardonnay. Anche la Glera (Prosecco) risulta essere mediamente meno carica in termini di quantità di grappoli sulla pianta. Si sa, però, che questo vitigno è molto generoso e se sarà aiutato dalle piogge pre-vendemmiali potrebbe riassestare la propria produzione su valori quasi normali. Complessivamente nella Marca si stima una produzione inferiore di circa il 10% rispetto al 2020, in piccola parte compensata dall’entrata in produzione di nuovi vigneti (circa 2-3%). Pertanto, si stima quest’anno una produzione complessiva di 5.5000.000 q.li di uva di cui 4.9500.000 a bacca bianca e 550.000 a bacca nera.

Vicenza,produzione in calo 

Nel vicentino, dove la gelata di aprile ha generato danni a macchia di leopardo, le diverse fasi fenologiche hanno registrato un ritardo rispetto al 2020 variabile tra i 7 e i 15 giorni, stimabile sui 9-12 giorni in riferimento all’invaiatura e alla raccolta. Le gelate tardive e la flavescenza dorata sono state la concausa di un calo stimato della produzione. In provincia si stima complessivamente un calo produttivo di circa il 10%, ma nelle zone in cui i problemi metereologici sono risultati meno impattanti si ritiene che la produzione possa essere in linea con i livelli quantitativi dello scorso anno.

Verona, preoccupa la flavescenza dorata

Dal punto di vista fitosanitario, ad oggi nell’area veronese la sanità delle uve è buona, solo l’oidio sembra aver fatto capolino nelle colline più sensibili. La peronospora si è vista solamente in alcuni vigneti posti in zone di fondovalle, particolarmente favorevoli allo sviluppo di tale fungo, oppure in questa fase finale dove i soli prodotti rameici, non garantiscono un’adeguata persistenza. Nell’area del Soave, e particolarmente nella Val d’Alpone a ridosso del vicentino, è esploso il problema flavescenza dorata che risulta essere in netta crescita. Nei vigneti stanno aumentando notevolmente i rimpiazzi delle viti sintomatiche da flavescenza, in alcuni casi addirittura si arriva al reimpianto totale quando le viti sintomatiche superano il 30-40 %. Nelle principali aree di produzione si prevede: per il Garda e Pinot Grigio Venezie un -10% di produzione rispetto al 2020; per lo Chardonnay e altri vitigni precoci -20%; per il Valpolicella la produzione dovrebbe risultare come da disciplinare, tranne nelle aree grandinate: per il Soave e Soave Classico le produzioni dovrebbero essere in calo del -5-8%; il Bardolino è in linea con la produzione del 2020 e del disciplinare; il Custoza si annuncia in diminuzione del -15% circa, rispetto al 2020, a causa di una forte grandinata; il Durello e l’Arcole sono in linea con le produzioni storiche.

Riepilogo

Nel Veneto la produzione di uva quest’anno dovrebbe arrivare a 12,5 milioni di quintali (erano 14.039.000 milioni nel 2020); a Bolzano quasi 400.000 quintali (440.000); a Trento 1.158.000 ((1.258.700); in Friuli-Venezia Giulia 2.555.000 (3.116.300).

Giornata importante domani con il via della vendemmia (si comincia con il Pinot Grigio) e il Focus di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura con Avepa, Arpav e Crea-VE. Verranno diffusi tutti i dati (sembrano positivi…) previsionali di Veneto, Nord Est, principali regioni vitivinicole italiane, Francia e Spagna.

VENDEMMIA 2021, DOMANI L’ATTESO APPUNTAMENTO SULLE PREVISIONI, NON SOLO A NORD EST

Domani, martedì 31 agosto, con inizio alle ore 9:30, focus online di Regione del Veneto e Veneto Agricoltura con Avepa, Arpav e Crea-Ve dedicato alle previsioni vendemmiali nel Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, nelle altre principali regioni vitivinicole italiane (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia), in Francia e Spagna.

L’atteso incontro, giunto alla 47^ edizione, unico nel suo genere in Italia, sarà l’occasione per fare il punto sull’andamento dell’annata vitivinicola e analizzare nei dettagli le previsioni di raccolta 2021, operazioni che inizieranno proprio domani con la vendemmia delle uve di Pinot Grigio, principale vitigno precoce nella nostra regione.

Al momento, le primissime indicazioni di produzione raccolte sul territorio dal team regionale del Trittico Vitivinicolo confermano che nel Veneto la vendemmia si presenta in ritardo di qualche giorno rispetto allo scorso anno, che la quantità è stimata in calo e che la qualità delle uve è al momento ottima.

Causa restrizioni Covid, l’incontro si svolgerà online sulla piattaforma Zoom con diretta sul profilo Facebook di Veneto Agricoltura.

Style Selector
Select the layout
Choose the theme
Preset colors
No Preset
Select the pattern