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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 12 agosto 2022!
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L’aquila reale che fa volare il Trentodoc.
Enrico Zanoni e il rilancio di Cesarini Sforza Continua a correre Cesarini Sforza, il volto aristocratico del Trentodoc. La cantina fondata nel 1974 da Lamberto Cesarini Sforza, discendente del casato parmense approdato ai piedi delle Dolomiti due secoli fa, è ora uno dei motori rombanti di Cavit, ll gruppo guidato da Enrico Zanoni (nell’illustrazione qui sotto). Cavit è una super cooperativa di u cantine sociali con più di 5.000 soci. Zanoni, direttore generale da oltre una dozzina d’anni, ex manager Nestlè e Illva di Saronno, cremonese, appassionato di cani giapponesi e del suo buen retiro in una valle sperduta del Trentino, ha fatto crescere Cavit con una media del 4% l’anno.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Spifferi – Passione 5S Dopo Conte, Patuanelli é sommelier – Patuanelli come Conte: sommelier.
L’immagine del ministro per le Politiche agricole infatti trionfa sul nuovo numero della rivista di enologia, gastronomia e turismo II Sommelier: tra le mani ha il diploma della Fisar.
Fonte: Verita’&Affari.
Le eccellenze dei vini a Bertinoro La cantina Bissoni è la ‘regina’.
L’enologia del forlivese conquista il primato regionale mettendo a segno il maggior numero di eccellenze. A dirlo è la guida ‘Emilia Romagna da Bere e da Mangiare’ 2022/23 (PrimaPagina editore), realizzata dai sommelier di Ais Romagna ed Emilia che ha mappato e valutato i vini dell’intero panorama regionale, da Piacenza a Rimini. Secondo il responso dei sommelier sono 43 i vini del forlivese meritevoli dell’eccellenza, 12 dei quali con il riconoscimento Oro: cioè quei vini che hanno ottenuto un punteggio superiore ai 91 punti. Riguardo i territori a primeggiare è Bertinoro con 16 eccellenze, seguita da Predappio con 8, Modigliana con 7 e Galeata con 5.
Fonte: Resto del Carlino Forlì.
La vendemmia di ferragosto – «Pesano rincari e siccità, ma il vino sarà ottimo».
La siccità e il caldo record hanno inciso soprattutto sulle vigne in collina Navacchia (Tre Monti): «Favoriti dalle argille imolesi». Zeoli (Monticino Rosso): «Ottimista» i «Pesano rincari e siccità, ma il vino sarà ottimo» Vendemmia al via in anticipo a causa del caldo prolungato. Le associazioni: «Uva sana, però ci saranno cali di produzione anche del 15%». «Le coltivazioni rischiano di saltare Bisogna fare subito bacini e canali per stoccare e distribuire l’acqua alle aziende» dl Mattia Grandi Temperature elevate, siccità e rincari. La vigilia della vendemmia 2022 nei vigneti di Imola e del circondario è come una corsa ad ostacoli. Eppure la vite, al cospetto delle difficoltà, sfodera tutte le sue risorse. Un po’ come gli agricoltori.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
Navacchia: «La qualità è intatta e c’è più uva».
All’azienda Tre Monti la vendemmia partirà il 20-21 agosto. «I rincari? Ci sono, ma non ci rifaremo sui clienti: è la nostra politica» Alla cantina Tre Monti di via Lola si guarda sempre al bicchiere mezzo pieno. Era la filosofia di vita di Sergio Navacchia. Il solido credo del sorriso trasmesso dal fondatore ai figli Vittorio e David. «Un’estate bollente. Ci sarebbe davvero bisogno di qualche buona pioggia soprattutto per le uve da Sangiovese – spiega Vittorio Navacchia -. Stiamo vivendo ancora di rendita con quelle precipitazioni cadute lo scorso maggio. Merito anche delle argille imolesi che mantengono il terreno più fresco rispetto ad altre porzioni della regione».
Fonte: Resto del Carlino Imola.
«Ci siamo tutelati con l’irrigazione».
Fabio Minzolini della cantina Merlotta «Ci siamo tutelati con l’irrigazione» Per la cantina Merlotta di Imola sarà la vendemmia numero 60. Un traguardo tondo e di prestigio da tagliare sotto i migliori auspici. Le aspettative sono, come sempre, alte nell’analisi della vigilia. «Prevediamo l’avvio delle prime procedure già nella prossima settimana con i vitigni precoci come il Pinot nero, quello bianco e il Chardonnay – spiega l’enologo Fabio Minzolini (nella foto con il fratello Marco) -. Non ci saranno soste in programma perché poi sarà la volta dell’Albana, base spumante, e dei Pignoletti». L’istantanea dai campi racconta di uve che rispecchiano i consolidati canoni di qualità.
Fonte: Resto del Carlino Imola.
«Non è stato un anno facile».
Angelo Branchini dell’omonima azienda di Toscanella di Dozza Angelo Branchini dell’azienda di Toscanella «Non è stato un anno facile» Fervono gli ultimi preparativi all’azienda vitivinicola Fratelli Branchini di Toscanella di Dozza. «Sarà un Ferragosto all’insegna della vendemmia – ammette Angelo Branchini -. La maturazione dei grappoli è già in uno stadio avanzato». Un prezioso traguardo agguantato dopo mille peripezie. «Per noi viticoltori non è stata di certo un’annata facile – continua -. Abbiamo lottato contro la siccità, un problema sempre più serio. Lo avvertono soprattutto quelle realtà collocato nelle zone collinari dove non sono presenti infrastrutture per l’irrigazione».
Fonte: Resto del Carlino Imola.
«Grande impegno, siamo fiduciosi».
Luciano Zeoli del Monticino Rosso «Grande impegno, siamo fiduciosi» Ultimi giri di ricognizione nei campi e partenza della vendemmia 2022 fissata in agenda nell’ultima settimana di agosto. Un canovaccio consolidato per Luciano Zeoli (foto) della Fattoria Monticino Rosso di Imola. «Un’estate caratterizzata dal gran caldo, il clima sta cambiando – osserva -. Per fortuna l’area imolese gode ancora dei benefici di una significativa escursione termica notturna. L’annata dovrebbe essere buona perché le viti hanno un bell’aspetto». Nonostante il contributo ridotto al minimo delle piogge. «Poche ma cadute nel momento giusto – prosegue Zeoli -. Il resto l’ha fatto l’irrigazione di soccorso tramite quell’impiantistica installata ormai da anni».
Fonte: Resto del Carlino Imola.
La Cantina produttori: «Pinot Grigio e Sauvignon Dal 26 si vendemmia»
La Cantina Produttori farà partire la propria vendemmia il 26 agosto con la raccolta delle uve di Pinot Grigio e Sauvignon in un’annata che resterà nella storia per la poca pioggia — tra i 200 e i 300 millimetri in meno rispetto al 2021, dati rilevati dalle centraline di Cormons, Farra, Moraro e Piuma — caduta sui terreni di proprietà dell’azienda. Sono questi i dati principali emersi dall’incontro prevendemmiale alla presenza dei soci e introdotto dal direttore generale Alessandro Dal Zovo e dal consulente agronomico Alessandro Zanutta. Oltre alla scarsa piovosità si è affrontato il tema delle alte temperature, iniziate già in un maggio quasi estivo, il più caldo degli ultimi 30 anni. Il trend è proseguito a giugno e a luglio, mese durante il quale la temperatura media si è innalzata di due gradi in rapporto agli ultimi cento anni.
Fonte: Piccolo Gorizia.
A luglio +4 gradi di temperatura media. Viti e olivi, la maturazione è in anticipo.
Una temperatura media di 33 gradi per tutto il mese di luglio (massima di 37,4° il 18 luglio a Diano Castello) con un innalzamento di quattro gradi della media dei valori massimi e minimi. La pioggia assente, sul Ponente, con un deficit pluviometrico significativo rispetto alla media storica (a luglio un solo temporale concentrato nella zona di Pornassio). Sono chiari gli elementi dell’emergenza idrica che riguarda l’economia agricola (con un’attenzione anche al florovivaismo) che emergono dal Bollettino Agrometeo della Regione Liguria emesso ieri. Gli osservatori della «rete-agricola» hanno individuato in particolare due ondate di calore di lunga durata che si sono concentrate tra il 10 e i122 giugno e tra il 14 e il 28 luglio.
Fonte: Stampa Imperia.
San Colombano, si vendemmia «Annata magra, ma buona qualità».
Bassi, presidente del Consorzio volontari vini doc: la siccità ha ridotto del 30% la produzione Anticipata di una settimana la raccolta delle prime uve. Per le “rosse” si attenderà settembre. «La Malvasia è pronta così come in generale tutta la “bianca” A luglio ce la siamo vista brutta…». Quantità in calo, qualità costante. Diego Bassi, presidente del Consorzio volontari vini doc di San Colombano (che oggi conta 9 aziende, di cui 8 del paese e una di Miradolo Terme, nel Pavese), racconta la vendemmia 2022. Solo a metà luglio le ansie per la produzione dell’unico vino doc della provincia di Milano erano molte. La siccità ha fatto anticipare la vendemmia per le basi dello spumante.
Fonte: Giorno Lombardia.
A Terre e Torrevilla vendemmia al via con più ottimismo.
La temperatura più “fresca” sta aiutando la raccolta Poca la manodopera, si punta ormai sulla meccanizzata. Parte la vendemmia 2022 per le “big” del vino oltrepadano. Dopo la Torrevilla Viticoltori Associati di Torrazza Coste (200 soci), che ha tagliato i primi grappoli mercoledì, ieri è toccato agli oltre 650 produttori associati alla cantina Terre d’Oltrepo. Le operazioni di conferimento sono iniziate, come previsto dal programma, negli stabilimenti di Broni e di Santa Maria della Versa, mentre quelli a Casteggio partiranno da martedì 16 agosto. Ieri, come primo giorno, c’è stato un afflusso normale di trattorie carrelli e non si sono formate code: «Oggi (ieri per chi legge ndr) arriveremo a circa 2.500 quintali conferiti, in modo da toccare entro sabato i 5.000 quintali e poi partire a pieno regime dalla prossima settimana quando inizieranno i conferimenti anche a Casteggio.
Fonte: Provincia – Pavese.
Calici di Stelle più soft Ma con 1.200 degustatori – Calici di stelle Edizione numero 25 nello stile antico.
Ottima affluenza alla manifestazione, quasi ai livelli pre Covid. Bella vetrina perla città, per il centro storico, Castel Masegra e, naturalmente, per le nostre cantine. Il Calici di stelle Edizione numero 25 nello stile antico La serata. Venduti 1.200 calici, quasi come nel 2019 Evitata la pioggia, la gente si è riversata in centro Rispetto al passato un vantaggio: minore il caos Quest’anno un clima più soft e maggiore attenzione alla qualità dei vini. Calici di stelle, tanto tuonò che non piovve. Non astri, ma neppure gocce d’acqua, l’acerrima nemica del vino. Più forte di tutte le previsioni meteo, la tradizionale manifestazione dedicata alle degustazioni delle migliori produzioni doc, docg, igt e sforzati di Valtellina e Valchiavenna mercoledì sera è stata graziata dal tempo riuscendo a regalare un’edizione da incorniciare per numeri, atmosfera e anche clima.
Fonte: Provincia Sondrio.
Amare il Falerio: ecco cantine e ristoranti vincitori.
SI è conclusa con gustazione dei 26 vini del tipo Falerio (12) e Falerio Pecorino (14) prodotti da aziende vinicole fermane ed ascolane, in 10 locali del centro città (tra via Cesare Battisti e la Statale16), la 18a edizione di ‘Amare il Falerio’ promossa da Confartigianato in collaborazione con Ais Marche e Assoenologi. L’iniziativa nata per promuovere il Falerio, vino tipico delle province di Fermo e Ascoli, è stata declinata in divesrsi momenti che hanno portato la commissione tecnica, composta da 10 sommelier e da un enologo, a decretare i vini vincitori (3 per ognuna delle due categoria) e i 3 ristoranti che hanno saputo creare il miglior abbinamento tra pietanze e una etichetta a loro scelta una maxi tra le 26 del Falerio in gara, tutti premiati nel corso della serata finale.
Fonte: Resto del Carlino Ascoli-Fermo.
Loro Piceno, patria del vino cotto arricchita da meraviglie storiche.
Macerata, il paese sorge sul sito dell’antica Castrum Lauri. Un tuffo nel passato tra palazzi e prelibatezze di Lucia Gentili Non è solo la patria del vino cotto. Loro Piceno è anche il borgo dove si beve ancora l’acqua dalle fontane sparse per le viuzze e dove si possono assaporare piatti tipici della cucina marchigiana. II paese sorge sul sito dell’antica Castrum Lauri, sulla dorsale del versante destro della Valle del Fiastra, e offre al visitatore la dolcezza delle colline circostanti, la serenità del paesaggio e il rigore dei vari restauri apportati all’impianto urbano.
Fonte: Resto del Carlino Macerata.
Intervista a Massa Walter – «Voglio che il Timorasso arrivi in tutto il mondo perché ogni bottiglia è la sua migliore pubblicità».
Che il Timorasso sia ormai diventato ‘oro bianco’ su cui un numero sempre maggiore di produttori e di investitori punta le proprie fiches, è indiscutibile. Gli inizi, però, sono stati tutt’altro che incoraggianti e solo la determinazione di un giovane vignaiolo ha fatto sì che la prima vendemmia non fosse contemporaneamente anche l’ultima. Il Timorasso si è rivelato da subito essere un’uva molto difficile. Contro il parere di mio papà decido di andare avanti nella vigna e la prendo in gestione assieme alla cantina che intanto in quegli anni era un deficit totale e quindi non potevo fare danni: mi hanno lasciato fare quello che volevo che tanto con le pesche si andava avanti.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
Le candidature Offerte di lavoro: vendemmia, servono 50 persone.
Cercasi personale per la vendemmia. L’appello arriva dall’Agen- i zia Piemonte Lavoro, l’ente strumentale dell’assessorato al lavoro della Regione, che coordina la rete territoriale dei Centri per l’impiego. L’Agenzia è stata incaricata di ricercare e selezionare personale – circa 50 lavoratori di ambo i sessi- da avviare alla vendemmia, in particolare nei territori fra Alessandrino, Astigiano e Cuneese. «Si sta infatti avvicinando il momento della raccolta delle uve da vino, attività che si concentra soprattutto nel periodo fra metà agosto e la fine di settembre, a seconda delle aree di produzione – fanno sapere – Il contratto proposto è a tempo determinato.
Fonte: Piccolo di Alessandria.
Salemi, raccolta firme per valorizzare il vino.
L’iniziativa annunciata dal presidente delle cantine Colomba Bianca Salemi, raccolta firme per valorizzare il vino Perchè diventi una Unità geografica aggiuntiva della Doc Sicilia. Valorizzare la produzione vitivinicola delle campagne salemitane, e farne un marchio ancora più riconoscibile. Con questo proposito è stata avviata una raccolta firme che si pone un obiettivo preciso, ovvero modificare l’Indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuta a Salemi, affinchè compia un ulteriore salto in avanti e diventi una Unità geografica aggiuntiva della Doc Sicilia. L’appello, che già sta coinvolgendo diverse cantine del territorio trapanese, è stato lanciato dalle Cantine Colomba Bianca, che conta 6.800 ettari di vigneti, 2.480 soci e 6 cantine, proponendo in pratica una nuova classificazione dei vini siciliani, sul modello francese.
Fonte: Giornale di Sicilia Agrigento-Caltanissetta-Enna-Trapani.
Vendemmia prima di Ferragosto, le scelte di una stagione estrema.
Il via alla raccolta due giorni fa, solo due Un’ottima annata per i rossi. La siccità volte così precoce negli ultimi decenni. Su ha condizionato tutto, ma l’irrigazione a bianchi e spumanti acidità da preservare goccia salva vigne, olivaie e l’80% d’acqua. A memoria di viticoltore è la seconda volta negli ultimi decenni che la vendemmia nell’Alto Garda parte prima di Ferragosto. ll via ufficiale è stato dato ai trecento soci della cooperativa “Agraria” lunedì, durante l’assemblea pre-vendemmiale che tradizionalmente si tiene in questo periodo e i primi grappoli d’uva sono stati staccati dai vigneti mercoledì. Ovviamente si parte con le uve bianche, in particolare con quelle più fresche destinate alla base spumante. Per le quali – ed è una prima caratteristica della stagione 2022 – si prevede una limitata acidità, effetto previsto e prevedibile di un’estate calda e secca come non ne ricordiamo.
Fonte: Adige.
«Preoccupati per il valore delle uve».
Appello dell’agricoltore Lucio Tebaldi al sindaco di San Bonifacio in vista della vendemmia «Preoccupati per il valore delle uve» «Pinot Grigio, Io 0,65 euro del 2021 non basta». Armani (Consorzio): «Cautela, vediamo» Paola Dalli Cani paola.dallicani@larena.it •• Quotazioni in linea con quelle dei 2021, «ma a fronte di costi di produzione più alti del 35-40%: senza un cambio di passo a rimetterci per primi saranno gli agricoltori, poi le loro famiglie e infine l’intera salvaguardia del territorio». È l’appello che Lucio Tebaldi – agricoltore di San Bonifacio che coltiva Pinot grigio, Chardonnay, Merlot e uve per Prosecco sui 22 ettari tra l’Est veronese e Merlara – ha lanciato al sindaco di San Bonifacio Giampaolo Provoli: «Solo ad aprile, in occasione del convegno che ha aperto la Fiera dei prodotti agricoli della Val d’Alpone,è stato lanciato l’allarme e io misi sul tavolo la necessità di un faccia a faccia con chi mancava, cioè la grande distribuzione organizzata che detta legge e che ragiona a partire dal prezzo sullo scaffale.
Fonte: Arena.
Un altro vigneto tagliato nella notte con la motosega Caccia al vandalo – Un altro vigneto distrutto con le cesoie «Mi hanno tranciato le piante alla base».
A fine maggio il furto di 500 barbatelle nei vigneti de “Le Manzane” a San Pietro di Feletto. Notti fa 155 piante di glera recise a Collalbrigo. E adesso 22 viti tagliate a Vazzola. Nel mondo del prosecco non mancano dispetti e boicottaggi. Un altro vigneto distrutto con le cesoie «Mi hanno tranciato le piante alla base» Mario Cescon, 81 anni, coltiva viti al confine tra Vazzola e Raidi San Polo: «Una desolazione, non riesco a capire i perché». Vigneti di Prosecco tranciati di netto, hanno così fatto seccare le piante e morire i grappoli d’uva in piena maturazione. «Spero che succeda lo stesso a chi ha fatto questo atto criminale, che gli si secchino le mani», dice Mario Cescon, ottantunenne vazzolese. Nel suo vigneto a Rai di San Polo ignoti hanno devastato un filare, otto piante tagliate alla base nelle scorse notti.
Fonte: Tribuna Treviso.
«Più che il danno economico pesa il senso di insicurezza».
«Non è simpatico sopportare questi gesti, soprattutto alla vigilia di una vendemmia che non si annuncia semplice» L’ipotesi di un gesto da balordi. A fine maggio il furto di 500 barbatelle da poco piantumate nei vigneti de “Le Manzane” di San Pietro di Feletto. Notti fa, 155 piante di glera recise sui colli di Collalbrigo. Adesso le viti tagliate a Vazzola. Che cosa sta succedendo nel mondo del prosecco? «I dispetti, se così vogliamo chiamarli, sono sempre esistiti. Speriamo che siano solo tali», commenta Ernesto Balbinot, titolare de “Le Manzane”. «I furti, purtroppo, si stanno moltiplicando. Si tratta, però, di una forma di violenza diversa da quella della conflittualità vigliacca, magari tra vicini di campo». Non c’è tanta voglia di commentare le baruffe tra confinanti nel mondo associativo.
Fonte: Tribuna Treviso.
Vino, dalla Regione bando da 10 milioni di euro per investimenti sulle cantine.
Nel bando sono previste premialità, “in linea con il Green new deal”, per le realtà che garantiranno risparmio energetico, efficienza energetica globale e processi sostenibili. È stato pubblicato, sul portale istituzionale della Regione Siciliana, il bando Ocm Vino destinato agli investimenti in cantina per la qualificazione della viticoltura e dell’enologia. I finanziamenti sono disponibili per quelle cantine sociali e aziende produttrici di vini di qualità che intendono realizzare nuove strutture aziendali o ammodernare quelle esistenti, e acquistare attrezzature per la produzione, la trasformazione, l’imbottigliamento, il confezionamento, la commercializzazione e la conservazione del vino. La copertura finanziaria ammonta complessivamente a circa dieci milioni di euro.
Fonte: FocuSicilia.
La classifica dei big del vino italiano, focus sulle top 115 cantine per fatturato nel 2021.
Puntuale come ogni anno arriva la classifica dei vini 2021, focus sulle 115 maggiori aziende vitivinicole italiane con un campione significativo dell’industria nazionale del vino che rappresenta il 55,6% del giro d’affari totale del settore calcolato dall’Osservatorio UIV, il 65,36% delle esportazioni e il 46,2% delle vendite domestiche. L’analisi redatta dalla giornalista Anna Di Martino e pubblicata sull’edizione del Corriere Economia dello scorso 8 agosto, inizia a prendere in considerazione il primo quadrimestre del 2022, con le esportazioni sono in crescita +12,6% per un controvalore di 2,3 miliardi, tenendo comunque in considerazione il rallentamento degli ordini di vino registrato dall’UIV a partire da aprile. Per il mercato vinicolo si prevede realisticamente un’annata con minori margini, considerata l’inflazione, i costi esorbitanti delle materie prime e delle difficoltà di trovare manodopera. Complessivamente le 73 cantine private e le 42 coop presenti nella classifica 2021 hanno registrato un fatturato poco superiore a 8 miliardi, un export di 4,6 miliardi e 3,4 miliardi di incassi sul mercato interno, con un incremento del 18,31% sul giro d’affari totale, una crescita export del 20,86% e uno sviluppo in Italia del 15,02%.
Fonte: Beverfood.com.
Vendemmia 2022: volumi a -10%. E frena il mercato del vino.
Il punto di Confagricoltura sull’andamento della vendemmia nelle varie regioni d’Italia. Alert di Castellucci sul mercato del vino in frenata nel medio periodo. «Un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto». Questa, in sintesi, la fotografia della vendemmia 2022 scattata l’8 agosto da Confagricoltura, in una fase cruciale per il settore vitivinicolo italiano, con alcune zone d’Italia in cui è già in corso, ma altre in cui deve iniziare e per le quali eventuali piogge entro Ferragosto potrebbero essere decisive nel definire l’esito dell’annata, visto che «siamo nel momento dell’ultima maturazione delle uve, che hanno sofferto l’estrema siccità della stagione».
Fonte: Floraviva..
Vino, i vigneti impiantati su portainnesti M stanno resistendo alla siccità.
I vigneti impiantati su portainnesti M potrebbero rivelarsi la risposta del mondo del vino alla morsa della siccità. Quale stress test migliore della peggiore siccità degli ultimi 70 anni? Secondo quanto rilevato dai ricercatori della Facoltà di Agraria dell’Università di Milano e da Winegraft – start-up italiana che sostiene la ricerca nell’ambito dei portainnesti – il 100% dei vigneti impiantati sui cosiddetti portainnesti M stanno rispondendo con ottimi risultati alla morsa della siccità. Nello specifico, il monitoraggio è avvenuto sugli oltre cento ettari vitati distribuiti in tutta Italia, cresciuti di fatto del 300% negli ultimi due anni: i risultati appena accennati rappresentano di fatto una notizia tanto attesa quanto rassicurante per il mondo del vino, che di fatto sta affrontando una vendemmia macchiata dall’imperversare del maltempo e dalla carenza idrica.
Fonte: Dissapore.
Il mercato del vino ritrova la normalità.
Alla vigilia della vendemmia, l’Interprofessione della vite ha trovato un accordo sul prezzo dell’uva ticinese, il quale torna ai livelli pre-pandemici – Rientrato anche il problema delle troppe giacenze in cantina – Conconi: «Segnale positivo per tutto il settore». Dopo due anni un po’ più burrascosi del solito, il mercato vitivinicolo ticinese è tornato alla normalità. Alla vigilia della vendemmia, l’Interprofessione della vite e del vino (IVVT) ha comunicato il prezzo delle uve Merlot. Prezzo che, a dimostrazione della ritrovata normalità, è tornato ai livelli prepandemia. «Dopo una discussione costruttiva – scrive l’IVVT in un comunicato – la Federviti e i commercianti di vino ticinesi si sono accordati sul prezzo d’acquisto consigliato delle uve Merlot: 4,15 franchi al chilogrammo alla gradazione media ponderata che scaturirà dalla vendemmia». In soldoni ciò significa, appunto, che il prezzo è tornato indietro di tre anni, alla situazione prima dell’emergenza sanitaria che ha segnato il 2020 eil 2021.
Fonte: Corriere del Ticino.
Il futuro di Capraia sempre più nel segno del vino con l’arrivo di Antinori.
Dopo la chiusura della colonia penale Stefano Teofili con la tenuta La Piana è stato il pioniere della viticoltura eroica sull’isola dagli anni Duemila. Fare il viticoltore a Capraia non è solo una sfida ma soprattutto un atto d’amore. Con la chiusura della colonia penale nel 1986 e l’abbandono delle terre per anni a causa di un contenzioso, solo dal duemila è comincia la riscossa dell’isola. Sempre più nel segno dell’agroalimentare e ora del vino. Se il pioniere della viticoltura eroica fu Stefano Teofili con l’azienda agricola biologica La Piana all’inizio degli anni 2000, ora ad affacciarsi sull’isola dell’Arcipelago Toscano più lontana dalla costa si fa il nome di Antinori. La storica famiglia, 26 generazioni dedite alla vite, è pronta a sbarcare per coltivare i terreni terrazzati destinati ad uso civico. Terre che sono state oggetto per lungo tempo di un braccio di ferro tra lo Stato e il Comune. Battaglia che si è conclusa a favore dell’ente locale. Da qui l’accordo con Antinori per tornare a vinificare.
Fonte: InToscana.
Simei, la 29° edizione punta sulla sostenibilità.
A Fiera Milano dal 15 al 18 novembre 2022 torna la rassegna internazionale per l’enologia e l’imbottigliamento di Unione Italiana Vini, al centro dell’evento l’innovazione tecnologica e i processi green. Dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura fino al bicchiere, ma non solo. Tutta la tecnologia applicata alla filiera vitivinicola e al beverage torna a Simei, il salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento di Unione Italiana Vini (Uiv), in programma a Fiera Milano (Rho) dal 15 al 18 novembre 2022, dopo lo stop forzato nel 2021. La sostenibilità sarà il fil rouge della 29° edizione della manifestazione a cadenza biennale: una quattro giorni per operatori professionali italiani ed esteri all’insegna dell’innovazione tecnologica e dei processi green in enologia, liquid food, olio, birra e spirit.
Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.
STAMPA ESTERA
Glass is perfect for wine, not for the planet.
A stellar container is a big problem for our climate. Glass bottles have historically been the perfect containers for wine. They are inert and handily sealed, so wine can age and evolve for years free of influence. They are easy to transport and store. A 750-milliliter bottle is the perfect size for two people. Yet glass bottles have never been more of a problem than they are today, at a time of global trade disruptions and climate crisis. Many producers over the last couple of years have reported difficulties obtaining bottles and complained about higher costs. Along with the usual pandemic supply-chain problems, bottles from China, a major source for the United States, have been subject to 25 percent tariffs since 2018. Production in Ukraine, where bottles are made mostly for Europe, has effectively halted because of the war with Russia, diminishing the supply. These are cyclical problems. Wine producers can adapt in the short term, no matter how painful. The far more urgent long-term concern is the climate crisis and related environmental challenges. Numerous audits of the carbon footprint of wine production have blamed glass bottles, from production to delivery, for the largest percentage of greenhouse-gas emissions from the industry. This perfect container, it turns out, is a huge problem for the planet. Making glass bottles demands an enormous amount of heat and energy, and bottled wine, with all the necessary packing materials to protect the fragile containers, are heavy loads that require lots of fuel to ship. The heavier the bottles, the more fuel burned and the more greenhouse gases produced. The world could perhaps accept this, except for one major additional problem: Once those bottles are drained of wine, they are typically thrown away. The whole energy-demanding, greenhouse gas-emitting process must be repeated, again and again.
Fonte: New York Times International Edition.
Le vin rosé cartonne grâce à l’été chaud et précoce.
Depuis mai, les ventes de rosés ont progressé avec un bond de près 10 %. • Sur la même période, les rouges reculaient de 8,5 % et la hausse du grand concurrent, la bière, se limitait à 3%. L’an dernier, les amateurs avalent attendu la trolLe rosé fait cet été beaucoup sème semaine de juin pour le d’ombre au vin rouge. Chaleur déguster. Des températures plus oblige, sesvientesontprogresséplus élevées dès ce printemps explirapidement avec un bond de 9,8 % quent cet engouement «J’en ai bu entre mai et Juillet, selon une étude plus cette année, confirme Bruno, de IsenLQ. Alors que oelies devin un père de famille quinqua. C’est un rouge reculaient de 8,5 % sur la vin frais facile, élégant, qu’on peut même période, et {Welles restaient boire d I’apéritff ou pour accompastables pour le vin blanc. gnerun repas léger. Il séduit em plus Son grand concurrent la bière, a latgepubltcqu’un pastis ou même un vu sa hausse limitée à 3 96. « ()ripent vin rouge . parler de dynamique, car depuis au Son prix plus attractif peut aussi moins 5 á 6 ans, la bière M’agressait convaincre des consommateurs phis rapidementquelevfn », souligne non experts en vin. estime l3runo. Nicolas Léger directeur analytique Surtout dans cene période de crinchez NlelsenlQ.Une bonne nouvelle, t<ainte du pouvoir {l’achat De fait notammentpour la Prouence,lepremier producteur national (40 9(1), en grande distribution, on peut avec 160 millions de bouteilles dont trouver des écarts de prix plus 90 %de rosé, un vin dont la France réduits, avec des vins rosés entre 5 à est le premier consommateur dans i0 euros, contre de 3 euros à 15 ou le monde, niais qui sexporte bien, 30 euros pour un vin rouge. surtoutwrs les Etats-Unis. Entre début 2022 et Juillet, les Peu de promos l’été ventesderoséenvaleurontalnsiété Bien placé sur les tables en cette multipliées par 2A contre 1,8 pour période de l’année, le rosé souffrlla bière.
Fonte: Echos.
Les célébrités toujours plus investies dans le vin et l’huile d’olive de Provence.
Le couple Sarkoay et Stéphane Courbit ont repris le Chitteau d’Estoubion. Patrick Bruel, lui, commercialise son premier rosé du Domaine Leos. La Provence est l’épicentre plusactlf que jamais de l’engouement mondial pour le rosé et l’huile d’olive de prestige. La montée en gamme du terroir lancée il y e plus de dix ans per des investisseuse des passionnés fortunés ne s’épuise pas. Cet été, cest le rosé de Patrick Bruel dans son Domaine de Leos Llsie-sur-la-Sorgue qui a fait une première apparition sur les étalages ch ies et les b elles tabl es. L exe mpie métre de ce qui se trame depuis des années dans l’arrière pays de la Riviera Le chanteur à succès a réalise ses premières plantations d’oliviers en 2011 qui n’ont donné que cinq ans plus tard. Son huile. depui s, coll eddlotme les récompenses. Les plants de vigne ont été installés plus lard, en 2019, et n’ont offert leur premier rosé que cette année. Vingt mille bouteilles sur un terroirau potentiel de 20 hectares dont les premiers rouges ne couleront qu’en 2026. Le directeur général du domaine de Leos Joel Gayer, explique que seuls des investisseurs patients peuvent consacrer pendantdixansles montants nécessafresau recrutement de conseillers et d’équipements de haut niveau. Investisseurs« paillettes n Ce furent au début surtout des chefs d’enureprisequireprirent des exploitations pour les tirer vers le baut, pris de passion pour la grenache, le cinsault, lemourv@dre ou la tibouren. Le débarquemenrde Brad Pittet Angelina Jolie dans le domaine varois de Mimai en 2008 ramreutaà sa suite des investisseurs plus en paillettes dans les coteaux provençaux, comme Geo rge Clooney. Très récemment, C’est Tony Parker qui a pris pled au Chàteau La Mascaronne. Une aune star de la NBA, Chris Paul, vient de s’assoler au Chèteeu Saint-Maur pour diffuser le rosé méditerranéen aux États-Unis.
Fonte: Echos.
Les vendanges débutent avec une production attendue en hausse.
Cest parti pour les vendanges, dans l’Hérault, d’autres parties du Languedoc Roussillon ou encore en hauteCorse. La sécheresse a contraint certains viticulteurs à avancer leurs dates de près de trais semaines. Car dans de nombreux bassins viticoles, les fortes chaleurs ont accéléré la maturation du raisin Selon les premières estimations établies début août 2022 par le service statistiqueduministèrede l’agriculture. la récolte devrait 2tre bien meilleure que celle de l’an dernier. ou un gel de printemps avait occasionné beaucoup de dégits. La production devrait ainsi atteindre entre 42,6 et 45,6 millions d’hectolitres pour l’ensemble du vignoble français. Ce qui représente une progression entre 13321%. La production devrait atteindre entre 42,6 et 45,6 millions d’hectolitres pour l’ensemble du vignoble français. Cette hausse concernerait tous les bassins viticoles, sauf les départements desCharentes, où les pertes pourraient atteindre 15 % des surfaces. Mais prudence: «Il s’agit d’une première estimation h affiner au r t ord de l’incertitude entourant révolution de la sécheresse en MUS », Insiste les experts. Car la vigne, lorsqu’elle manque d’eau se dessèche: le «stress hydrique» lui fait perdre ses feuilles et elle cesse de nourrir ses grappes, dont la taille diminue, a expliqué Pierre Champetler, président de l’1GP d’Ardèche 8l’AFP. « Soumis d des températures de phis de 38 degrés, le raisin brille, fi est sec, perd du volume et de la qualité ». rie plus, la chaleur fait monter le degré d’alcool un niveau . trop élevé pour les consommateurs ». La Charente touchée par la gréle Ces bonnes perspectives s’expliquent selon le ministère par les conditions climatiques obsertiéesjusque-ld. Ce qui a favorisé la floraison Par ailleurs, les vignes n’ont pas connu autant de maladies que d’autres années.
Fonte: Echos.
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A risentirci a domani.