rassegna stampa del vino di venerdì 14 aprile 2023!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 14 aprile 2023!

Le news di oggi, sono state offerte da QuidQuid Srls strategie tecniche commerciali per potenziare il tuo business.

Un abbinamento eccellente: Parmigiano Reggiano e whisky.
L’esperienza durante una masterclass al recente Vinitaly Il Parmigiano Reggiano è un prodotto unico. Ce n’è uno per tutti i gusti: la biodiversità delle razze bovine, le stagionature — dai 12 agli oltre 48 mesi—e i prodotti “certificati” offrono gusti, sapori, sfumature ed emozioni estremamente variegate. E tutto questo a renderlo diverso dagli altri formaggi e a far sì che non sia solo un prodotto di estrema versatilità e distintività, ma un simbolo del Made in Italy in grado di conferire un tocco di carattere unico ai piatti, di figurare nei menù dei migliori chef del mondo e, al contempo, di abbinarsi con disinvoltura a vini, birre e distillati. AVmitaly2023, proprio le lunghe stagionature del Parmigiano Reggiano sono state protagoniste di un abbinamento tanto ricercato quanto fine con i whisky di alcune tra le migliori distillerie “single malt” della Scozia.

Fonte: Gazzetta di Modena.

Vin Santo re a Montefollonico.
Parte domani la manifestazione tra visite e degustazioni Domani primo giorno a Montefollonico di “Lo gradireste un goccio di Vin Santo?”. Partirà da Porta del Pianello la visita guidata del borgo (con bis nel pomeriggio), alle 11 a Palazzo Pretorio la mostra I vetri di Montefollonico. Alle 17 la degustazione di una selezione speciale di Vin Santi, la sera la cena di gemellaggio tra Montefollonico e Vignolo: si scopriranno i vincitori del concorso per il miglior vin santo amatoriale.

Fonte: Nazione Siena.

Pizzolato e la frontiera dei resistenti.
Huakai, il Piwi dalla cantina super bio di Treviso Si chiama Huakai, ha un’etichetta con disegni di fiori gialli tropicali e una libellula verde. Figlio di un vitigno resistente, un Piwi, frutto di incroci che permettono di resistere alle malattie. Un Bronner, con tratti simili a uno Chardonnay. A lanciarlo è la cantina Pizzolato, a Villorba, in provincia di Treviso. È una di quella aziende che raccontano-la storia del Veneto contadino diventato una locomotiva economica. «Negli Anni 8o avevamo un’azienda di 2 ettari, con frutta e animali. Ora c’è un vigneto di 89 ettari certificato organico. Facciamo anche vini vegani», raccontano i Pizzolato, che hanno da poco acquistato il Casale Terzo a Colle Val d’Elsa (convincente il Chianti Colli Senesi Edoardo Pi).

Fonte: Corriere della Sera 7.

Lambrusco e Brut Ceci vestono l’alluminio.
Le icone del marchio di Torrile sposa no la sostenibilità del packaging Berlin Lambrusco e Brut Ceci vestono l’alluminio di Egidio Scala Le Cantine CECI 1938 e Berlin Packaging hanno presentato a Vinitaly Otello Ceci for the future, un progetto innovativo all’insegna della sostenibilità e del rispetto della tradizione. CECI 1938 sarà il primo produttore al mondo a proporre per i propri vini iconici – Otello nero di lambrusco e Otello Brut – un inedito contenitore concepito da Berlin Packaging, il maggiore Hybrid Packaging Supplier® a livello mondiale specializzato nella fornitura di packaging in vetro, plastica, metallo e chiusure. Si tratta di una bottiglia di alluminio da 0,75 litri, oggetto di brevetto da parte di Berlin Packaging, dotata di un collo progettato per ospitare il classico tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula: una vera e propria bottiglia per il vino spumante.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Luxardo tra passato e futuro La storia dei distillati ora trova casa in un Museo.
II progetto dell’azienda di Torreglia che si apre ai visitatori Luxardo tra passato e futuro La storia dei distillati ora trova casa in un Museo «Non c’è futuro senza memoria», diceva Primo Levi. Ma è anche vero che, a volte, non c’è passato senza futuro, la storia la fa chi sa guardare avanti. A Torreglia, in provincia di Padova, dal 1947 Luxardo fa proprio questo: testimone della Storia, anche quella drammatica con la “s” maiuscola delle foibe e dell’esodo italiano dalla Dalmazia, la storica famiglia e azienda di distillati (su tutti il Maraschino) si è sempre proiettata verso il futuro. E ora, per celebrare il passato, il presente e appunto il futuro, c’è anche un museo.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Enologia sartoriale.
Piccoli produttori e grandi bottiglie — a ara di Riccardo Lagorio Cantine Emanuele Angelinetta La moglie del re Emanuele Angelinetta ha raccolto il testimone della passione per la viticoltura di Gianfranco Miglio, il noto politologo della Lega della prim’ora. Fu infatti l’ex senatore a ridare impeto alla viticoltura sul lago di Como, da sempre alternata alla coltivazione di gelsi e ulivi. Una viticoltura fatta di terrazzamenti, sudore e una meraviglia tutta locale, il Verdese, uva a bacca bianca utilizzata sino agli anni Cinquanta come uva da taglio e senza pretese. Alcuni accorgimenti tecnici in vigna e in cantina hanno permesso di esaltarne i delicati profumi di pera Williams e la salinità: le bottiglie di una decina d’anni si esprimono invece con sorprendenti evoluzioni di liquirizia al naso e una bocca grassa che sopperisce alla scarsa alcolicità.

Fonte: Il Settimanale PMI.

La Fondazione Enpaia è salita al 6,2% nel capitale della Masi Agricola.
Masi Agricola – società quotata su Euronext e tra i big italiani nella produzione di vini premium – rende noto di aver ricevuto da parte di Fondazione Enpaia (Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura) una comunicazione di aumento della propria partecipazione in Masi Agricola pari al 6,2% del capitale sociale. Alla famiglia Boscaini fa capo direttamente il 73,5% del capitale, diviso tra i Fratelli Sandro, Bruno e Mario Boscaini che alla fine del 2022 hanno sottoscritto un patto parasociale, possedendo ciascuno il 24,5% delle azioni. Il patto prevede prevede, per tre anni, impegni di consultazione e voto per la nomina dell’organo amministrativo, e diritti di prelazione in caso di trasferimento delle partecipazioni sindacate.

Fonte: Libero Quotidiano.

Grignolino, nobile ribelle che piace ai millenials: produzione su del 7%.
II trend Vino Giorgio dell’Orefice i1 più bianco dei rossi o il più rosso dei bianchi. Ë la definizione del Grignolino, vitigno autoctono piemontese a lungo sotto considerato e che invece sta conoscendo un forte ritorno di interesse in particolare da parte delle giovani generazioni. Un aspetto in totale controtendenza col trend generale che vede in particolare i millennals preferire spumanti e vini bianchi. E Invece questa inaspettata curiosità da parte dei giovani (sia consumatori che produttori) per 11 Grignolino è uno dei tratti caratteristici emersi dalla seconda edizione di Grignolino, il Nobile Ribelle una tre giorni di masterclass e confronti con io8 produttori organizzata a Grazzano Badoglio (Asti) dall’Ais dei Piemonte e dall’Associazione produttori del Grignolino d’Asti (affiliata al Consorzio della Barbera).

Fonte: Sole 24 Ore Nord Ovest.

Made in (North) Italy.
Marchi camuffati. Filiere inesistenti. E Dop mai create. II Mezzogiorno ospita il 40 per cento delle aziende agricole nostrane. Ma i pochi fondi e la mancata promozione rischiano di farne terra di colonizzazione. E l’autonomia differenziata favorirà le denominazioni del Nord. Arrivata alla 55esima edizione del Vinitaly a Veronafiere, la premier Giorgia Meloni incontra alcuni studenti di un Istituto Agrario e dichiara: «Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura». Arriva poi l’annuncio: per queste ragioni, il governo lavora al “Liceo del made in Italy” (suggeriamo a Meloni “Fatto in Italia”, vista la lotta dello stesso governo agli anglicismi).

Fonte: The Post Internazionale-TPI.

Educazione sovranista II liceo della Meloni sa tanto di propaganda.
Chiara Godano «In un mondo nel quale è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto sicuramente un grande sbocco nella tua esistenza e se invece magari avessi scelto un istituto tecnico, forse le tue opportunità sarebbero state minori, forse dimentichiamo che in questi istituti, come l’agrario, c’è una capacità di sbocco nel mondo professionale molto più alta di quella che danno spesso altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo. Non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. È la ragione per la quale ragioniamo del liceo del Made in Italy, cioè di fare un’operazione che spieghi il legame profondo che esiste tra la nostra cultura e la nostra identità, che è la cosa più preziosa che abbiamo».

Fonte: The Post Internazionale-TPI.

I super ricchi non abbassano le ali.
hi se ne fre a dell’inquinamento I super ricchi non abbassano le all È il mezzo di trasporto più dannoso per l’ambiente. Eppure nell’Ue aumentano i viaggi dei jet privati. In barba alle promesse sul contenimento delle emissioni. E l’Italia è quarta per numero di partenze. Ma c’è chi ha già cominciato a vietare i voli. Iniqui, inutili, inquinanti, insostenibili: i jet privati sono la forma di trasporto più dannosa per l’ambiente, se si considerano le emissioni per passeggero per chilometro, e nonostante ciò nel 2022 hanno raggiunto livelli record in Europa, arrivando a superare quota 572 mila voli, con un aumento del 64% rispetto all’anno precedente. Mentre gli scienziati dell’IPCC (il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, ndr) gridano al mondo intero che il tempo per agire è praticamente già scaduto, mentre l’Unione europea fissa come obiettivo la neutralità carbonica entro il 2050.

Fonte: The Post Internazionale-TPI.

L’enologo lucano Fabio Mecca premiato nell’ambito dei «Wine Awards» 2023.
La bacheca di Fabio Mecca, giovane enologo lucano, si arricchisce di un importante premio, l’ennesimo. E quello ottenuto a Matera, nell’ambito dei «Wine Awards» di Food and Travel Italia, il prestigioso evento enologico che celebra le aziende produttrici italiane e internazionali che brillano per qualità, selezionate da una giuria di esperti del settore, dalle redazioni dell’importante magazine dedicato al foodewine e ai viaggi gourmet, e dagli stessi lettori. Mecca, 41 anni originario di Barile, ha ricevuto nella Città dei Sassi, il premio «Enologia e territorio».

Fonte: Gazzetta di Basilicata.

Torna «Bologna in vino» e propone anche bollicine francesi.
A DumBo fino a domenica tre giorni di degustazioni per scoprire oltre 300 etichette Proseguono i weekend all’insegna del gusto in città. H prossimo, lungo, nel senso che ingloba anche la giornata odierna, darà la possibilità di scoprire 30o etichette in uno spazio sempre molto suggestivo quale DumBo in via Casarini. Torna, dopo tre buone edizioni, Bologna in vino, fiera nazionale organizzata da Arte del vino. I produttori presenteranno oltre 300 vini nell’ex scalo merci Ravone per un viaggio in Italia che si snoderà tra piccole e grandi cantine per conoscere la produzione vitivinicola italiana raccontata dagli stessi produttori.

Fonte: Corriere di Bologna.

Diploma di sommelier, gli alunni del Navarra ambasciatori del gusto.
Si è tenuto nei giorni scorsi, al Vergani Navarra, un evento simbolico di una strategia di promozione delle peculiarità culturali nazionali. Si sono conclusi i percorsi di I e II livello per l’ottenimento della certificazione di sommelier. Ais (Associazione Italiana Sommelier) e Vergani Navarra suggellano così un gemellaggio che sta sfornando nuove professionalità. Oltre ai presidenti Ais Emilia Romagna e Ferrara, alla consegna dei 23 attestati, l’ex ministro Patrizio Bianchi, l’Assessore del Comune di Ferrara Angela Travagli, il segretario generale per la Camera di Commercio di Ferrara Ravenna Mauro Giannattasio, Paolo Bruni presidente Cso Italy, il direttore generale del Comune di Ferrara Sandro Mazzatorta.

Fonte: Resto del Carlino Ferrara.

Mangiatrekking in cammino fra i vigneti Schiacchetrà.
Un gruppo dell’associazione Mangia Trekking ha effettuato una ricerca sul legame tra vite e vino fino ad arrivare ad apprendere tutti i passaggi necessari per la produzione dello sciacchetrà. Durante le camminate alle Cinque Terre, il gruppo di alpinisti lenti ha imparato che la vite è una delle piante alimentari più antiche, la cui coltivazione risale addirittura al 2400 avanti Cristo.

Fonte: Secolo XIX La Spezia.

Fratelli Brambilla. Due brianzoli re delle bollicine – A Monza i signori delle bollicine. Il metodo classico dei Brambilla.
E Marco Citron da Cesano Maderno diventa Cavaliere dello Champagne Galimberti all’interno A Monza i signori delle bollicine II metodo classico dei Brambilla I fratelli Massimiliano e Matteo, titolari della cantina Vigne Olcru, hanno investito nell’Oltrepò Pavese Reduci dal Vinitaly, confermano il boom della linea sulla quale hanno scommesso con la loro cantina. Hanno scelto la zona del Pinot nero un vitigno storico per la produzione dello spumante. Due fratelli monzesi tra i protagonisti del Vinitaly, la più grande fiera dedicata al vino in Italia, che si è svolta all’inizio del mese nella fiera di Verona: sono Massimiliano e Matteo Brambilla, titolari della cantina “Vigne Olcru”, con sede a Santa Maria La Versa, nell’Oltrepò Pavese.

Fonte: Giorno Monza Brianza.

Buttafuoco, assaggio con un sommelier.
Una degustazione di Buttafuoco organizzata dalla Pro loco di Canneto Pavese. È la nuova iniziativa del direttivo dell’associazione, che ha deciso di far conoscere il vino rosso principale di Canneto Pavese. L’appuntamento è domenica 16, a partire dalle 10.30, alla Sala della cultura e del vino di via Roma 15. Alle 11 prenderà il via la degustazione guidata da Fiorenzo Detti di Ais (Associazione italiana sommelier) Lombardia: al banco di assaggio il Buttafuoco delle aziende agricole Giorgi, Quaquarini Francesco, Maggi Francesco, Bruno Verdi, Fiamberti, Piovani Massimo, Picchio- ni. Al termine, la degustazione del `Rata Lavar” De.Co. di Canneto Pavese a cura del ristorante Bazzini.

Fonte: Provincia – Pavese.

Grignolino, nobile ribelle che piace ai millenials: produzione su del 7%.
Il trend Vino Giorgio dell’Orefice i1 più bianco dei rossi o il più rosso dei bianchi. È la definizione del Grignolino, vitigno autoctono piemontese a lungo sotto considerato e che invece sta conoscendo un forte ritorno di interesse in particolare da parte delle giovani generazioni. Un aspetto in totale controtendenza col trend generale che vede in particolare i millennals preferire spumanti e vini bianchi. E invece questa inaspettata curiosità da parte dei giovani (sia consumatori che produttori) per il Grignolino è uno dei tratti caratteristici emersi dalla seconda edizione di Grignolino, il Nobile Ribelle una tre giorni di mastcrclass e confronti con loti produttori organizzata a Grazzano Badoglio (Asti) dall’Ais del Piemonte e dall’Associazione produttori del Grignolino d’Asti (affiliata al Consorzio della Barbera).

Fonte: Sole 24 Ore Nord Ovest.

Viaggio alla scoperta di vini e vigne Il percorso a bordo dei treni locali – Sui binari lenti del Salento per innamorarsi dei vitigni.
Si chiama “Salento Wine Train” il progetto ›L’idea del deputato leccese Andrea Caroppo che sarà raccontato nel convegno di domani è far viaggiare l’enoturismo sulle tratte. Uva e rotaie. Come ai vecchi tempi, ma con una differenza di sostanza: allora i mosti salentini, issati sui vagoni ferroviari, partivano alla volta del Nord a mo’ di flebo per le più esangui etichette piemontesi, francesi e via tagliando. Oggi – se l’idea mettesse tutti d’accordo, e andasse in… stazione, anziché in porto – i binari sarebbero al contrario strumento di esaltazione del vino salentino, da raccontare in tutta la sua bellezza lungo i suoi percorsi d’elezione; cosr da valorizzare non solo il patrimonio enologico, ma tutto il territorio circostante. L’idea – perché al momento di questo si tratta, anche se le suggestioni al riguardo hanno già radici importanti – è del parlamentare salentino di Forza Italia Andrea Caroppo.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia.

Il vino Marilina e Ninù di Spelonga conquista il Mondial du Rosè.
È il più importante concorso mondiale sui vini rosati, A Marsiglia sono due le medaglie d’oro per la cantina di Stornara Vino, Marilina e Ninù di Spelonga conquistano il Mondial du Rosè Due vini della provincia di Foggia, il Marilina e il Ninù, sono campioni del mondo. Al Mondial du Rosè di Marsiglia, infatti, i due rosati delle Cantine Spelonga di Stornara, entrambi prodotti dal Nero di Troia Puglia IGP, si sono aggiudicati la medaglia d’oro, un riconoscimento che per un vino italiano, in Francia, acquista un valore aggiunto. Spelonga in realtà non è nuova ad imprese simili, visto che da anni continua a conquistare il mondo con medaglie e riconoscimenti che identificano la cantina dei Cinque Reali Siti in un universo vasto e variegato come è quello del vino.

Fonte: Quotidiano di Foggia.

«Vinitaly il nostro salto di qualità».
Pitigliano Bilancio positivo a Verona per la Cantina della piccola Gerusalemme Pitigllano Si è chiusa lo scorso 5 aprile la 55a edizione del Vinitaly a cui ha preso parte come di consueto anche la Cantina di Pitigliano. La più importante fiera internazionale dedicata al mondo del vino si è svolta come sempre a Verona; quattro giorni intensi e stimolanti dedicati allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder per condividere esperienze e competenze, un evento che da 55 anni riesce a coinvolgere l’intera filiera vinicola nazionale e internazionale e che lascia sempre spunti molto interessanti per le centinaia di aziende che vi partecipano. Un bilancio sicuramente positivo per la Cantina di Pitigliano, presente nel padiglione dedicato alla Toscana con tutta la propria vasta linea di produzione e attenta a tutti i tipi di mercato vinicolo che un evento del genere può proporre.

Fonte: Tirreno Grosseto.

Piccolo è bello, 100 produttori nel cuore di Città di Castello.
Dceci anni e corre da solo da un pezzo. E’ Only Wine che torna a Città di Castello, come ogni stagione, in centro storico. Una manifestazione originale e vincente, fatta di degustazioni e divulgazione in una straordinaria location. Only Wine è stato presentato nelle scorse settimane al Parlamento Europeo a Bruxelles, come espressione del Made in Italy e poi al Vinitaly. II Salone dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine aprirà i battenti nella cittadina dell’Altotevere, sabato 22 e domenica 23 aprile nello splendido scenario di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio. Qui i visitatori potranno scoprire i segreti enoici più nascosti delle 20 regioni italiane rappresentate dai vignaioli under 40, con meno di 7 ettari di terreno o con meno di 15 anni di storia.

Fonte: Corriere dell’Umbria Via Bacco.

Osteria di Cantina Urbana a Milano. Cicchetti e piatti: i prezzi.
Cantina Urbana, il nuovo concept di cantina presente da qualche tempo a Milano si lancia in un nuovo progetto, la sua Osteria. Osteria è lo spin-off di Cantina Urbana e nasce proprio accanto alla prima cantina, sul Naviglio Pavese a Milano, in quella che prima era solo una rivendita. “Siamo una cantina in città, produciamo il vino a Milano”. È questo il loro claim. Ed in effetti Cantina Urbana, ideata da Michele Rampici, è la prima cantina di produzione vini in città a Milano. Con un selezionato network di artigiani del vino e viticoltori di fiducia, produce il vino scegliendo le migliori uve dagli amici vignerons sparsi in tutta Italia. Cantina Urbana ha il proprio stabilimento enologico in Via Ascanio Sforza 87, sul Naviglio Pavese a Milano. È dotata di tutte le attrezzature necessarie per la produzione vinicola e vasi vinari per l’affinamento, come barrique e anfore in terracotta di Impruneta. La filosofia produttiva è focalizzata sull’artigianalità della materia prima con una continua ricerca e selezione.

Fonte: Scatti di Gusto.

Consorzio dell’Asti: tante attività in programma e anche Canelli sarà Docg.
E’ stato un Vinitaly declinato al futuro quello dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti che grazie al Consorzio si è presentato alla kermesse veronese con una collettiva di aziende e decine di espositori che proprio nei giorni hanno celebrato la notizia di Canelli, culla del Moscato d’Asti, quale nuova Docg. con il riconoscimento nella Gazzetta Ufficiale europea, l’iter di riconoscimento del Canelli Docg è ormai prossimo al traguardo: le uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco potranno accedere alla nuova Denominazione di origine controllata e garantita e saranno quelle provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato.

Fonte: Identità Golose.

In Abruzzo la prima fontana di vino d’Italia.
L’idea è stata lanciata nel 2016 ma ultimamente se ne sta parlando sul web. Storie Instagram e contenuti raccontano qualcosa di magico, quasi rituale: la Cantina Dora Sarchese di Ortona, in Abruzzo, che accoglie i propri visitatori con una fontana da cui sgorga vino rosso Montepulciano. La fontana, è una sorta di monumento al vino d’Abruzzo. Precisamente si trova a Villa Caldari, una frazione di Ortona che è in provincia di Chieti. Ma le sue radici sono lontane dall’Italia. L’idea della realizzazione nasce sì da Dina Cespa e Luigi Narcisi, ortonesi doc promotori del Cammino di San Tommaso. Ma pare che la coppia, appassionata di percorsi di tutto il mondo sia stata ispirata a un qualcosa di simile visto in Spagna. Dove? Lungo il Cammino di Santiago, precisamente, a Estella, in Navarra, avevano visitato infatti una cantina che aveva istallato una fontana di vino. Sembra fosse la prima al mondo.

Fonte: inNaturale.

I dati sullo champagne 2023: più di 10 milioni di bottiglie e consumo da intenditori.
Dati decisamente positivi sul consumo di champagne in Italia. Il vino francese più amato del mondo è sempre più apprezzato dal consumatore italiano con un acquisto di 10,6 milioni di bottiglie (+11,5%) nel 2022 e un giro d’affari di 247,9 milioni di euro (valore franco cantina e tasse escluse) in crescita del 19,1%. Il nostro Paese si posiziona quindi al quinto posto al mondo per volume e rappresenta oggi il quarto mercato all’export per lo champagne nella classifica mondiale a valore, davanti a Germania e Australia. Ma non solo: siamo dei veri intenditori e degli estimatori, visto che ben il 20% del totale si indirizza verso la punta più alta della piramide con la preferenza per le cuvée prestige e i millesimati. Un altro trend interessante che emerge dai nuovi dati è l’amore per i rosé che nel 2022 hanno rappresentato quasi un terzo delle bottiglie, raggiungendo complessivamente il 31% delle importazioni a valore, con performance per queste categorie superiori a quelle di mercati quali il Regno Unito e la Germania.

Fonte: Identità Golose.

Vino e territorio nel Monferrato.
L’Associazione Produttori del Nizza, domenica 23 aprile, sarà coinvolta nella realizzazione del Giro del Nizza, l’evento organizzato dalla Condotta Slow Food di Alessandria e Colline Nicesi e dall’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato e giunto ormai alla sua undicesima edizione. “La nostra Associazione da anni è coinvolta e collabora alla realizzazione di questa iniziativa” racconta il Presidente Stefano Chiarlo “Si tratta di un tour tra le colline Unesco durante il quale è possibile visitare le cantine alla presenza dei produttori che presenteranno i vari Nizza e Nizza Riserva Docg. Una preziosa occasione per far conoscere il territorio, la denominazione e le singole realtà produttive agli enoappassionati”. L’Associazione Produttori del Nizza collabora dunque alla realizzazione dell’iniziativa insieme ad altri partner: città di Nizza Monferrato, il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato con il patrocinio della Camera di Commercio Alessandria-Asti.

Fonte: The Way Magazine.

Bologna in Vino 2023, al DumBo tre giorni di degustazioni.
Bologna, 13 aprile 2023 – Dopo tre edizioni di successo, dal 14 al 16 aprile torna sotto le due Torri Bologna in Vino, la fiera nazionale organizzata da Arte del Vino. Novità del 2023 il cambio di location: ad accogliere quest’anno i produttori che presenteranno in degustazione oltre trecento vini, sarà infatti Spazio DumBO (in via Casarini 19), il progetto di rigenerazione urbana che ha riqualificato l’ex scalo merci Ravone. Bologna in Vino sarà un vero e proprio viaggio da Nord a Sud attraverso lo Stivale, che si snoderà tra piccole e grandi cantine per conoscere la produzione vitivinicola italiana raccontata dagli stessi produttori. Ma ad arricchire la quarta edizione della kermesse ci saranno anche alcune proposte di carattere internazionale: un piccolo gruppo di vigneron francesi presenterà una selezione di Champagne, Chablis e Pinot Noir.E per la prima volta, saranno presenti anche dei produttori portoghesi che offriranno in degustazione vini biologici, il celebre Porto e il Licor de Ginja.

Fonte: Il Resto del Carlino.

Enoturismo Tenerife. Bodega Lomosapiens: un’evoluzione di vino!
Una cantina gestita da Pedro Reyez González e da sua moglie Mercedes Diáz, situata al nord di Tenerife e più precisamente nel municipio di Tegueste nella zona del “El Lomo”: una vallata verde con vista sull’oceano, chiamata il “Barrio de l’Infierno”. Dal 2009, rilevando i terreni e la cantina del padre, produce vini bianchi e rossi rinomati e premiati nell’isola. Il nome deriva da un incontro con un signore francese, appassionato di vini e cui figli giocavano insieme a quelli di Pedro, che un giorno provò uno dei suoi vini rimanendone estasiato! Durante la seguente partita, il distinto signore gli chiese una “bottiglia di Lomo Sapiens”, il proprietario rimase perplesso e gli chiese spiegazioni, così l’altro rispose: “Orsù, Pedro! Sei nella zona de El Lomo e quel vino rappresenta l’evoluzione dei suoi vini. Per cui per me quello è un Lomo Sapiens!”.

Fonte: ViviLeCanarie.

Le molecole del vino “giusto”, per riconoscere (e tutelare) i vini DOC.
Sara, neodottore Agrisystem, il suo obiettivo lo ha avuto chiaro sin da subito. Guidata da una passione che arriva da lontano (la sua è una famiglia di viticoltori), Zambianchi ha puntato tutto sul tema della tracciabilità, per dare un contributo al suo territorio, l’Oltrepò pavese, zona di assoluta eccellenza per la produzione di vino, e per fornire uno strumento utile a chi il vino lo produce onestamente. Sara Zambianchi ha frequentato triennale e magistrale della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, scegliendo sin da subito la specializzazione in viticoltura ed enologia e poi il dottorato per il sistema agroalimentare, che ha appena concluso con una tesi sulle Applicazioni di metodi biomolecolari nei controlli della filiera produttiva di vini DOC di qualità.

Fonte: Secondo Tempo Cattolica News.

Vini dei Colli di Parma: “Una certificazione per un vino sano e senza prodotti chimici”.
Tommaso Moroni Zucchi, co-fondatore e AD presso Artiessenze Srl, Membro CDA presso S.T. Energy Srl, amministratore delegato della Cantina Ca’ Nova di Costamezzana, è da poco nuovo Presidente del Consorzio Tutela Vini Colli di Parma DOC, che raccoglie circa 35 aziende di produttori, viticoltori e vinificatori dei colli parmensi. Succeduto a Maurizio Dodi che ha guidato il Consorzio per dodici anni e oggi siede nel nuovo consiglio d’amministrazione insieme al neo vicepresidente Giovanni Lamoretti. Il Consorzio volontario per la Tutela dei Vini “Colli di Parma” dal 1977 ha come obbiettivo lo sviluppo ed il miglioramento della viticoltura collinare della provincia di Parma. Moroni Zucchi e gli altri soci del Consorzio puntano alla promozione, allo sviluppo, al miglioramento ed alla salvaguardia della qualità e della tipicità di produzione, sempre nel pieno rispetto della tradizione. I vitigni più diffusi sono quelli della Malvasia aromatica di Candia, del Lambrusco, della Barbera, della Bonarda, del Merlot e dello Chardonnay: vitati che si snodano fra il fiume Enza ad est ed il torrente Stirone a ovest in zone definite “a spiccata vocazione viticola”, che presentano la maggiore densità di vigneti nelle valli tra Parma e Baganza, soprattutto nei i comuni di Langhirano, Felino e Sala Baganza.

Fonte: IlParmense.net.

In vigna con Loris Follador: “Il vino deve essere genuino, non naturale”.
Il produttore dell’azienda Casa Coste Piane, di Santo Stefano Valdobbiadene, racconta la centralità della filosofia per chi produce secondo un metodo artigianale. “Il mondo industriale ha trasformato il vino da alimento in bevanda. La differenza non è lessicale, ma concettuale: una bevanda la scegli per il suo gusto, da un alimento pretendi la salubrità”.

Fonte: Repubblica TV.

Come mai le bottiglie di vino non hanno la data di scadenza? Non ci avresti mai pensato.
Gli amanti del vino avranno sicuramente notato che le bottiglie di vino non hanno la data di scadenza. Quasi tutti i prodotti in commercio ne hanno una, come mai il vino no? Ecco spiegato il vero motivo. Se siete soliti bere del vino, avrete notato che non c’è sulla bottiglia alcuna data di scadenza stampata. In effetti, la maggior parte dei prodotti ha una data di scadenza stampata sopra, in modo che i clienti possano decidere facilmente quando utilizzare o buttare via il loro acquisto. In molti avranno notato che le bottiglie di vino non hanno la data di scadenza. Eppure, il vino non dura per sempre

Fonte: Wine and Food Tour.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup

A risentirci a domani.

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