News Vitivinicole e tenute agricole di venerdì 18 marzo 2022!

Buongiorno,
Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 18 marzo 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Vinitaly, più acquirenti dall’estero – Vinitaly attrae il mondo Attesi 630 compratori.
Cresce il numero dei compratori. Record dagli Usa arrivi da Asia, Africa e Cina Vinitaly, più acquirenti dall’estero. Record di buyer provenienti da 50 Paesi per l’evento dal 10 al 13 aprile Vinitaly attrae il mondo Attesi 630 compratori Dagli Stati Uniti la delegazione più numerosa con 130 operatori Gruppi in arrivo dall’Oriente Il continente Africa, tra le novità. I buyer a stelle e strisce arriveranno numerosi come non mai al prossimo Vinitaly, in programma a Veronafiere, dal 10 al 13 aprile. Dagli Stati Uniti, primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, partiranno 130 «super acquirenti», delega Sospese a causa del conflitto tutte le iniziative di promozione in programma in Russia zione più numerosa attesa al 54° Salone internazionale del vino e dei distillati. È la prima volta che la manifestazione centra un risultato tanto importante sulla piazza statunitense, grazie alla campagna di incoming di Veronafiere e Ice Agenzia che, proprio in questi giorni, si sta avviando a conclusione, tra le difficoltà cresciute giorno dopo giorno e causate dalla guerra in Ucraina e dalla A SoleAgrifood, l’agroalimentare di qualità attira operatori da Usa, Germania, Francia e Danimarca recrudescenza del virus.

Fonte: Arena.

Il vino dell’Elba che ha 2.400 anni e viene dal mare.
Nesos, un frammento di Antica Grecia in cantina Sembrano boe, di vimini invece che di plastica. Sommerse, invece che emerse. Dieci metri di profondità. Sono ceste di vimini posate dai palombari e ancorate ai fondali dei Tirreno. «Come facevano gli antichi greci per offrire il vino alle divinità», spiega il vignaiolo Antonio Arrighi (nell’illustrazione qui sotto). 11 risultato è Nesos, un esperimento archeoenologico. «Come bere un vino ambrato di zoo anni fa», dice Laura Zuddas, l’enologa. In varie zone del Mediterraneo, alcuni vignaioli non solo italiani fanno affinare le loro bottiglie avvolte dall’acqua marina. Nessuno aveva pensato di affidare al mare le proprie uve per alcuni giorni.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Sagrantino 2018 Scacciadiavoli Personalità e identità umbra.
La nostra grande Provincia ci regala storie straordinarie. — – Pensiamo ad esempio all’azienda agricola Scaeciadiavoli, che alle porte di Montefalco, in Umbria, produce vini dal 1884. La fondò il principe Ugo Boncompagni Ludovisi e il nome «Scacciadiavoli» è il soprannome di un esorcista che confinava con la tenuta. Dal 1954 la cantina storica di Montefalco è di proprietà della famiglia Pambuffetti. Ora alla guida ci sono Amilcare, i fratelli, i figli e nipoti. Tra questi Litt Pambuffetti, che si è laureata alla Bocconi, ma ha poi «studiato» vino e agricoltura a Bordeaux per rispondere al richiamo della terra. La sua terra. Liti è la locomotiva della quarta generazione di Pambuffetti che a Montefalco producono ottimi vini umbri.

Fonte: Gazzetta dello Sport.

Apre Sana Slow Wine terra madre del vino.
C’è grande attesa di pubblico per l’apertura di Sana Slow wine fair. Per evitare file agli ingressi la direzione dell’evento ha deciso mettere in vendita i biglietti esclusivamente on di Gabriele Mignardi line. Ecco gli orari della manifestazione. Domenica 27 marzo dalle 12 alle 19; lunedi 28 marzo dalle 10 alle 18; martedì 29 marzo dalle 10 alle 16. II costo del ticket per domenica 27 e lunedi 28 e i 39 euro, per martedi 29 scende a 29 euro. Ai professionisti sono proposti due abbonamenti: due giornate 55 euro e tre giornate 75 euro. BolognaFiere apre una finestra sul mondo del vino. Un certo tipo di vino, ed un certo tipo di agricoltura, quella che si muove nel solco della filosofia di Slow Wine e del Bio, che sotto le due torri ha maturato una esperienza trentennale con il salone internazionale Sana.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Intervista a Giancarlo Gariglio – «La nuova linea e’ un prodotto con senso etico».
«Diciamoci la verità: una bottiglia di vino che a scaffale costa meno di 3 € non è un vino ‘giusto’ perché o viene prodotto sfruttando chi coltiva l’uva o sfruttando il pianeta. E forse non è nemmeno buono e pulito». Giancarlo Gariglio, curatore guida Slow Wine e coordinatore Slow Wine Coalition, è un po’ il curatore artistico del Sana Slow Wine Fair che debutta a BolognaFiere dal 27 al 29 marzo. Sarà il salone del vino bio italiano? «E’ sicuramente un salone a forte trazione biologica: su oltre 500 cantine più di 300 sono certificate bio e 40 anche biodinamiche. E anche 68 cantine straniere, da 18 paesi. Quindi l’evento ha un valore più ampio» Cioè?

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Cosmico, Cesanese e Passerina per cacio e pepe.
Sembra che siano tutti d’accordo che l’origine della Cacio e pepe riconduca ai pastori dell’Agro Romano e alla transumanza delle greggi, quando la sussistenza imponeva piatti semplici, con ingredienti nutrienti, capaci di conservarsi a lungo. Ma oggi? E’ un piatto che rappresenta Roma, al pari del Colosseo, e si conferma terreno di sfida per i cuochi capitolini. Un equilibrio gustativo soave, dato dalla tenacia della pasta (rigatoni o spaghettoni), da sottoporre a leggera mantecatura con acqua di cottura, lasciando emergere la parte lattica del pecorino e le pungenze del pepe nero macinato al momento. Ecco un’indicazione sugli abbinamenti, grazie ai consigli sapienti di Paolo Trimani, ‘Vinaio’ dell’enoteca Trimani, la più antica della capitale, che suggerisce tre vini laziali.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Vini sostenibili per decreto L’Uiv: ora il logo nazionale.
Via libera al primo disciplinare pubblico europeo per la certificazione della sostenibilità delle produzioni vitivinicole sui piani economico, ambientale e sociale. Il protocollo – istituito ai sensi dell’articolo 224 ter del decreto-legge n.34/2020, convertito dalla legge 77/2020 – contiene l’insieme delle regole produttive che la filiera deve adottare, a partire dalle pratiche in campo fino a quelle per l’immissione del prodotto sul mercato, per definire i propri vini sostenibili in base ad una aorta di codice nazionale «di stato» della sostenibilità enologica. Vincoli e procedure collegati al protocollo dovranno essere rispettati dalle cantine a partire dal 2023. Non solo. Il disciplinare sarà aggiornato ogni anno dal comitato della sostenibilità vitivinicola (CoSVi), per recepire i più recenti orientamenti.

Fonte: Italia Oggi.

Il vino buono, pulito e giusto.
Tre giorni di incontri, degustazioni e masterclass per ripensare il ruolo del vino Presentata lo scorso anno durante SANA 2021, prende vita la prima edizione di SANA SLOW WINE FAIR, una manifestazione ambiziosa che vuole collocarsi fuori dai soliti schemi fieristici, rappresentando, anche per il settore vitivinicolo, il primo passo concreto verso la transizione ecologica cui si vuole tendere nei prossimi decenni. L’evento, organizzato da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, in partnership con FederBio e Confcommercio Ascom Bologna, e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’ICE (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), avrà luogo a BolognaFiere dal 27 al 29 marzo 2022. Nata dalla trentennale esperienza di BolognaFiere e dal solido connubio con Slow Food sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale, questa manifestazione rappresenta il primo incontro internazionale della Slow Wine Coalition e riunisce per la prima volta centinaia di produttori e operatori della filiera del vino, provenienti dall’Italia e dall’estero, all’insegna di una sostenibilità che guardi anche alla tutela del paesaggio, alla crescita socio-culturale delle campagne e al lavoro correttamente retribuito.

Fonte, Sole 24 Ore.

I ricavi Barone Pizzini al top di crescita (+25%).
Vini di Franciacorta Risultati in decisa crescita per le cantine Barone Pizzini in Franciacorta (Brescia), marchio pioniero nella realizzazione di Franciacorta Docg con il metodo biologico. L’azienda, condotta dal presidente Ugo Colombo e dal ceo Silvano Brescianini, nello scorso anno ha superato di slancio la tragica situazione innescata dal Covid, totalizzando un significativo +25% nei ricavi rispetto al 2019 (precedente anno record), raggiungendo quota 7,16 milioni di euro grazie alla vendita di 356mi1a bottiglie di Franciacorta. Assieme alle 163mila bottiglie delle cantine di Pievalta (Castelli di Jesi – Marche) e a quelle di Poderi di Ghiaccioforte (Maremma – Toscana) e del Montenetto di Brescia le vendite totali della società bresciana hanno complessivamente raggiunto la ragguardevole vetta di 7oomila unità.

Fonte, Sole 24 Ore.

Vini toscani, domenica partono le degustazioni – Con «Anteprime» i vini della Toscana tornano in vetrina.
È il principale prodotto agroalimentare della regione e una importante voce dell’export ma anche elemento strategico del paesaggio e un formidabile canale di attrazione turistica. Per promuovere i vini del territorio si apre domani “Anteprime di Toscana’, occasione di confronto, scambio e assaggio delle nuove annate in commercio da parte di enoteche, ristoranti, stampa e, in qualche caso, del pubblico. Domani l’apertura poi da domenica si susseguiranno le presentazioni a partire dalle etichette di Chianti e Morellino alla Fortezza da Basso di Firenze. Con «Anteprime» i vini della Toscana tornano in vetrina Fino al 25 mar” +16,4% Degustazioni Silvia Pieraccini per la Toscana il vino non è solo il principale prodotto agroalimentare della regione e una importante voce dell’export (1,13 miliardi di vendite all’estero nel 2021, in crescita del 16,4% sul 2020, terza regione italiana dopo Veneto e Piemonte).

Fonte, Sole 24 Ore Centro.

Cantine d’Italia 2022.
uscita la nuova edizione 2022 di Cantine d’Italia, la guida per l’enoturista a cura di Gu Wine. Cantine d’Italia 2022 si presenta con una copertina flessibile rinnovata, 820 cantine selezionate, 245 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 4.400 vini segnalati, circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire. Si tratta di una guida alle cantine, con una sua identità specifica, non è una guida tradizionale ai vini. Una guida pensata per i turisti del vino, che racconta e scrive di vino partendo dalla “cantina”. Ovvero la cantina come luogo dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro.

Fonte, Abruzzo Magazine.

100% chardonnay per questo satén educato e morbido.
Franciacorta tra il Lago d’Iseo e le colline circostanti ha sede l’Azienda Agricola Lo Sparviere, il cui nome deriva dalla raffigurazione del rapace posta sul maestoso camino all’interno del salone, una antica residenza risalente al XV secolo. Padrona di casa è la signora Monique Poncelet Gussalli Beretta, donna risoluta che conduce l’azienda con mano ferma e sicura tanto da aver riportato agli antichi albori le bellezze di questo luogo. La famiglia Gussalli già dai tempi lontani si dedicava alla gestione della terra attraverso varie attività agricole fra le quali la cura delle vigne. Oggi la signora Monique ha ereditato dal suocero, l’avvocato Franco Gussalli, l’amore per la terra e per l’azienda. Le vigne sono parte determinante di questo territorio per la sua vocazione innata alla produzione di vini pregiati. Se negli anni passati il vino prodotto era limitato a uso familiare, oggi sui 60 ettari di proprietà ben 30 rappresentano i vigneti condotti a Chardonnay e Pinot Nero.

Fonte, Gazzetta di Parma Gusto.

Da Tedeschi un Valpolicella per l’occasione: La Fabriseria.
Quella di domani è insomma la giornata dedicata all’amore per tutti i papà del mondo, una importante ricorrenza che va celebrata con un grande vino. Molte proposte le facciamo sotto, ma c’è anche un vino molto speciale come La Fabriseria Valpolicella Doc Classico Superiore di Tedeschi: un’etichetta intensa, un vino corposo e avvolgente, il regalo perfetto per un giorno da ricordare. La Fabriseria Valpolicella Doc Classico Superiore racchiude e racconta lo splendido territorio da cui prende vita e la passione di Tedeschi per il suo terroir. Le uve provengono dall’omonimo vigneto situato all’interno della Valpolicella classica, tra i Comuni di Sant’Ambrogio e Fumane, ovviamente in provincia di Verona.

Fonte, Nuova Ferrara.

Con un vino è impossibile sbagliare Alcuni consigli dal Piemonte alla Toscana con una speciale puntatina in Francia.
Che si tratti di usanza commerciale odi reale occasione di festeggiamento, la festa del papà è ormai ricorrenza solida, occasione per scoprire (o riscoprire) classici e insieme vini ‘insoliti’, italiani e internazionali. Ecco allora che partiamo, per la precisione dal Piemonte, dove le anteprime del Barolo 2018 promettono sorprese. Enzo Boglietti, con il suo Barolo Docg Arione 2018 è una delle più gradite. Questo, da cru nella parte meridionale di Serralunga d’Alba, ha naso di lampone nero, con tocchi di menta e chinotto. Bocca succosa, densa, di grande croccantezza, persistenza lunghissima. Ci spostiamo di poco, per un’altra gemma, da Cantina Ca’ Del Baio, a Treiso. Famiglia Grasso, egregiamente rappresentata dalle sorelle Valentina, Paola e Federica, nel Barbaresco Docg Autinbej 2019 (frutto dell’unione di diverse parcelle aziendali, quelle che nonno Ernesto definiva gli “autinbej”, ovvero le più belle e soleggiate) compendia il meglio delle caratteristiche del Nebbiolo.

Fonte, Nuova Ferrara.

Giallo paglierino o rosso rubino? Meglio fidarsi di naso e palato….
Come molti di voi appassionati sapranno, il colore, è uno dei passaggi dell’esame organolettico del vino. Ci sono regole, infatti, seguite dai sommelier per meglio decifrare le tonalità del liquido vinoso. Oggi, però, che l’offerta lega i vini anche allo stile del produttore e non più solo al territorio, è più difficile leggere un vino dal solo esame visivo. Questa, l’introduzione. La premessa, invece, sarà da parte mia ancora più chiara e fondamentale per comprendere quanto leggerete. Ho sempre affermato, già in tempi non sospetti, che l’analisi del colore del vino serve a ben poco se non a darvi delle conferme di ciò che avete, prima, percepito al naso e al palato. Non crediate, insomma, di capire un vino solo dal colore. La tinta può trarre in inganno. Detto questo, partiamo dalle basi: giallo paglierino e rosso rubino. Da qui le sfumature delle tonalità s’intrecciano e si combinano nei nostri occhi e talvolta potrebbero creare confusione nella mente di chi degusta.

Fonte, Ravenna & Dintorni.

Ecco i 25 vini romagnoli migliori del 2022 secondo i sommelier.
Sono stati premiati il 5 marzo a Riccione, alla prima edizione di “Esperienze di Vitae”, i 71 produttori di Emilia, Romagna e Marche che hanno ottenuto le prestigiose “Quattro Viti”, il massimo punteggio attribuito dai sommelier nell’edizione 2022 della guida Vitae, a cura dell’Ais (Associazione Italiana Sommelier). Ecco i vini vincitori realizzati nelle tre province della Romagna, 25 in tutto: il Remel 2018 di Ca’ di Sopra (Marzeno); l’albana passito Arrocco 2019 della Fattoria Zerbina (Marzeno); il trebbiano Tera Colli di Faenza del Fondo San Giuseppe (Brisighella); il sangiovese Serra II Beneficio Riserva 2017 di Costa Archi (Castel Bolognese); il Domus Caia Riserva 2018 di Ferrucci (Castel Bolognese); il Corallo Rosso di Gallegati (Faenza); l’albana Sabbia Gialla della Cantina San Biagio Vecchio (Faenza); il sangiovese Calisto Riserva 2018 di Stefano Berti (Forlì); iI Raggio Brusa Riserva 2018 di Condé (Predappio); il sangiovese Le Lucciole Riserva 2018 di Chiara Condello (Predappio); il sangiovese Vigna del Generale Riserva 2018 della Fattoria Nicolucci (Predappio); II Sangiovese 2020 di Noelia Ricci (Predappio); il Maestroso Riserva 2017 di Sadivino (Predappio); il Cesco 2019 della Tenuta Piccolo Brunelli (Galeata); il Notturno 2019 di Drei Donà – Tenuta La Palazza (Forlì); il Baravelli vermouth bianco di Calonga (Forlì); l’albana passito 2018 di Raffaella Bissoni (Bertinoro); l’albana secco I Croppi di Celli (Bertinoro); l’albana secco Cleonice 2019 di Fiorentini (Castrocaro); il sangiovese Ombroso Riserva 2018 di Giovanna Madonia (Bertinoro); il sangiovese P.

Fonte, Ravenna & Dintorni.

In 60 al corso in collina per diventare esperti di vino.
Sessanta allievi del corso assaggiatori vino di Milano in visita alle cantine di San Colombano domani, sabato 19, e poi una delegazione di 3 aziende vitivinicole banine in rappresentanza del Consorzio volontario doc a Milano da oggi a domenica insieme alle eccellenze italiane per Milano in Vino 2022 in piazza Città di Lombardia, la più grande piazza coperta d’Europa, su cui si affaccia palazzo Lombardia sede del Governo regionale. Dopo le ruggini del Covid e le difficoltà di una seconda parte di 2021 segnata da manifestazioni poco riuscite e dalla dolorosa uscita della Nettare dei Santi dall’associazione, il Consorzio volontario San Colombano Doc con la primavera riparte in iniziative sul territorio e nel mercato milanese di riferimento. A San Colombano sono attesi domenica mattina 60 corsiti della sezione di Milano dell’Onav, Organizzazione nazionale assaggiatori vino.

Fonte, Cittadino di Lodi.

Sale a 680 il numero dei «top importatori».
Con 130 top buyer confermati, gli Stati Uniti, primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, guidano le delegazioni internazionali presenti al 54/o Vinitaly (Veronafiere, 10-13 aprile). E la prima volta che il Salone internazionale del vino e dei distillati raggiunge un tale risultato sulla piazza americana. Ad oggi, annuncia Veronafiere, sono 630 i «super acquirenti» divino italiano da tutto il mondo che hanno aderito alla chiamata di Vinitaly.

Fonte, Eco di Bergamo.

Al Vinitaly forte presenza di compratori americani.
Con 130 top buyer confermati, gli Stati Uniti, primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, guidano le delegazioni internazionali presenti al 54° Vinitaly (Veronafiere, 10-13 aprile). È la prima volta che il Salone internazionale del vino e dei distillati raggiunge un tale risultato sulla piazza americana. È quanto emerge dalla campagna di incoming di Veronafiere e Ice Agenzia che, proprio in questi giorni, si sta avviando a conclusione superando l’obiettivo prefissato. Ad oggi sono 630 i “super acquirenti” di vino italiano da tutto il mondo – e riferiti esclusivamente a questo progetto di promozione internazionale – che hanno aderito alla chiamata di Vinitaly. A questi si aggiungono ulteriori 50 operatori profilati della domanda che faranno il loro debutto a Verona grazie a un altro progetto di incoming “tailor made”, nato quest’anno e frutto della collaborazione diretta della fiera con circa 30 aziende espositrici di Vinitaly.

Fonte, Provincia Sondrio.

Colonnara-Pisaurum La mossa di Moncaro.
La mossa di Moncaro La cooperativa di Montecarotto interviene per sostenere la produzione di Marchedoc L’attesa svolta per le cantine di Cupramontana e Vallefoglia: nuovi canali commerciali MARCHETTI: «SFIDA CHE CI DÀ PIÙ FORZA SU TUTTI I MERCATI». Una nuova partnership commerciale. Ma soprattutto una vera e propria azione di salvataggio firmata Terre Cortesi Moncaro (Montecarotto) per la cooperativa Marchedoc che detiene i marchi Colonnara (Cupramontana), noto brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum (Vallefoglia), già leader nella produzione di vini di qualità nell’area nord delle Marche. L’aggregazione Per il momento viene definita aggregazione. Moncaro, la più grande cantina delle Marche con oltre 10 milioni di bottiglie piazzate sui mercati nazionali e internazionali (il 40%) ogni anno, è una cooperativa (fondata nel 1964) con oltre 800 soci e un fatturato (nel 2021) di 29,8 milioni di euro.

Fonte, Corriere Adriatico Ancona.

«Marchedoc» riunisce Colonnara e Pisaurum.
L’operazione di Moncaro per rafforzarsi sui mercati nazionali e internazionali Terre Cortesi Moncaro, la cooperativa vitivinicola di Montecarotto che riunisce circa 800 soci, annuncia l’avvio di nuova aggregazione tra vini marchigiani, dal nome «Marchedoc» che ingloba il marchio storico Colonnara, brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum che produce vini di qualità nell’area nord delle Marche. La novità scaturisce da una partnership commerciale con la cooperativa Marche Doc che detiene i marchi Colonnara e Pisaurum. L’accordo prevede la gestione commerciale della produzione «Marchedoc» da parte di Moncaro «in modo da ottimizzare le risorse e valorizzare la distribuzione, oltre ad un supporto dal punto di vista produttivo» spiegano dalla cooperativa di Montecarotto, fino a ieri concorrente della cantina Colonnara di Cupramontana.

Fonte, Resto del Carlino Ancona.

Moncaro, il fatturato sfiora i 30 milioni.
Sale, nel 2021, il fatturato di Moncaro: +10% rispetto al 2020, attestandosi a 29,8 milioni di euro derivante per il 40% dall’export con oltre 40 Paesi di destinazione. Lo annuncia la cantina di Montecarotto (Ancona), la più grande realtà del settore vitivinicolo delle Marche, con i suoi 800 soci.

Fonte, Resto del Carlino Emilia Romagna Marche.

I professionisti del mondo del vino alle Ogr.
Grandi Ianghe 2022 si prepara ad accogliere i professionisti del mondo del vino alle OGR di Torino il 4e S aprile. Buyer, enotecari, ristoratori e importatori italiani e internazionali potranno partecipare alla più grande degustazione dedicata alle denominazioni di l.anghe e Roero. Con una novità importante: per la prima volta anche i privati consumatori potranno accedere alla manifestazione, durante una sessione a loro interamente dedicata, lunedi 4 aprile dalle 18.30 al le 21.30. Ben 226 cantine del territorio presenteranno le proprie etichette nei suggestivi spazi delle Officine Grandi Riparazioni a Torino, luogo strategicamente scelto per riflettere la crescita della manifestazione. II Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani c il Consorzio Tutela Roero, con il supporto della Regione Piemonte, e con i1 sostegno di Intesa San Paolo, sono i promotori della manifestazione, giunta alla sesta edizione dopo Io stop del 2021, che accoglierà anche 50 buyer selezionati provenienti da USA, Canada, UK e Scandinavia.

Fonte, Stampa Torino Sette.

Miglior rosato italiano viene dal Salento.
Riconoscimento al concorso di Bruxelles PREMIO Miglior rosato italiano viene dal Salento 1 concorso mondiale di Bruxelles elegge il Pietra Rosato 2021 – Salento Igt di Cantine Menhir come miglior rosato italiano. Sono stati 1.170 i campioni di vino provenienti da 23 Paesi sottoposti al giudizio della giuria di professionisti internazionali che dall’11 all3 marzo si è riunita a Vallodolid in Spagna. “Siamo molto felici dei riconoscimenti conquistati dalle nostre aziende con una Gran Medaglia d’Oro, una Medaglia d’Oro, due medaglie d’Argento, e tante ottime valutazioni che i nostri vini hanno saputo conquistare – dichiara Damiano Reale, presidente del Consorzio di Tutela e Valoriz727ione dei Vini Doc e dei vini Igt Salento -. Riconoscimenti che premiano l’impegno profuso in campagna ed in cantina”. La Sessione Vini Rosé ha assegnato le medaglie d’Argento, d’Oro e Grand’Oro ai vini rosé.

Fonte, Gazzetta del Salento.

Arriva il gran galà dei vini – A Tenuta Moreno arriva il Golden Wine Awards.
I migliori vini italiani saranno protagonisti della prima edizione pugliese dei Golden Wine Awards di Food and Travel Italia, in programma il prossimo 21 marzo a Tenuta Moreno a Mesagne. Dopo il grande successo internazionale a Lavello (Potenza), lo scorso primo ottobre, degli Awards di Food and Travel Italia, edizione italiana del magazine internazionale edito in 18 Paesi sul tema dell’enogastronomia e dei viaggi gourmet, un nuovo prestigioso evento enologico, ideato per premiare le aziende italiane produttrici che brillano per qualità, riunirà in Puglia l’Italia intera in un format capace di valorizzare il vino e l’enoturismo. A decretare i vincitori, che saranno annunciati durante la serata di gala degli Awards, sono state le valutazioni di due giurie di esperti del settore e delle redazioni di Food and Travel Italia e Wine and Travel, in aggiunta ai voti dei lettori.

Fonte, L’Edicola del Sud Brindisi.

Vigneti Cru a Bonnanaro Ledda punta sull’unicità.
Gli uomini e le donne, le aziende, i territori Vigneti Cru a Bonnanaro Ledda punta sul’unicità Nel Meilogu una coltivazione sul massiccio calcareo di Monte Santu E un’ altra, sperimentale, sulla sommità vulcanica di Monte Pelao di Simone Giuliani Era il lontano 2010 quando Andrea Ledda e la sua famiglia decisero di dare sfogo ad una passione conservata da anni impiantando vigneti destinati alla produzione di vino di alta qualità, che da allora non si è mai arrestata. Tutto nasce a Bonnanaro, nel cuore del Meilogu, culla di storia e di importanti vigneti. Un’area che ha ispirato Andrea Ledda, originario proprio del piccolo paese, e che l’ha spinto a voler investire su un prodotto fortemente legato al territorio. La famiglia Ledda, nei decenni precedenti, aveva sempre prodotto il vino in casa, grazie ad una passione tramandata di generazione in generazione. Il progetto della cantina parte proprio dal territorio, dalla sua assoluta vocazione vitivinicola e dall’indissolubile legame tra la gente di Bonnanaro, la coltivazione della vite, la produzione di vino.

Fonte: Nuova Sardegna.

Il Morellino di Scansano in passerella a Firenze per Anteprima 2022.
Il Morellino di Scansano è pronto a recitare di nuovo un ruolo da protagonista. Lo farà domenica, in occasione di Anteprima 2022 —Chianti Lovers e Rosso Morellino, manifestazione nella quale saranno presenti oltre 400 etichette in degustazione, di cui la metà nuove annate in anteprima e circa 110 aziende presenti con i propri stand per gli assaggi. Numerosi anche i giornalisti che si stanno accreditando per partecipare, riferiscono gli organizzatori. Nell’era pre Covid la Fortezza da Basso di Firenze, tradizionale location dell’Anteprima, era abituata ad accogliere oltre quattromila amanti del buon vino. Quest’anno saranno proposti in degustazione nuove annate di Morellino di Scansano Docg 2021 e Riserva 2019, in uscita nel 2022, e Chianti Docg 2021, Superiore 2020 e Riserva 2019, sempre in uscita ne1 2022.

Fonte: Tirreno Grosseto.

Vino: Società Excellence, distribuzione cuore della filiera.
“Fino a qualche anno fa la parte della distribuzione era vista come una cosa marginale. Oggi invece si è organizzata e gestisce la parte del marketing, fa le scelte con il produttore e porta segnali e riscontri precisi di quello che è il mercato. I volumi di affari delle nostre aziende sono cresciuti del 25% rispetto al 2019”. Sono le parole di Luca Cuzziol, presidente di Società excellence, una società cooperativa di 19 aziende che si occupa della distribuzione di vini e distillati di prestigio. Il gruppo sarà presente alla prima edizione di ‘Sana slow wine fair’, la fiera – organizzata da Bologna Fiere, con la direzione artistica di Slow Food e in collaborazione con FederBio, Confcommercio Ascom Bologna, e il supporto del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale – che dal 27 al 29 marzo ospiterà a Bologna Fiere 500 cantine espositrici per tre giorni di incontri, degustazioni e masterclass.

Fonte: ANSA.it.

Vino, il Morellino di Scansano aumenta il prezzo medio (+1,2%) e il posizionamento nei ristoranti.
Il Morellino di Scansano chiude il 2021 con una crescita complessiva di valore, volumi e anche posizionamento nel mondo HoReCa. Il Morellino di Scansano DOCG brinda al 2021 per una crescita a tutto tondo, che coinvolge sia il valore complessivo (+6,7%) grazie a un lieve incremento del prezzo medio dell’1,2%, che il posizionamento, in Italia come all’estero, nelle carte dei vini dei ristoranti. L’annuncio arriva direttamente dal  Consorzio Tutela Morellino di Scansano che, in occasione dell’Anteprima 2022 – Chianti Lovers & Rosso Morellino, sottolinea anche come la produzione dell’annata abbia registrato un incremento del 7% rispetto al 2019.

Fonte: Dissapore.

In Piazza Città di Lombardia tre giorni dedicati al nettare di Bacco.
La primavera a Milano ha i colori del vino. Per tre giorni – da venerdì 18 a domenica 20 marzo – l’immensa e avveniristica Piazza Città di Lombardia ospiterà la sestae dizione della Fiera Nazionale MILANO IN VINO, vetrina dedicata alle realtà enologiche più interessanti del nostro paese. Un modo per viaggiare, grazie a profumi e sapori, attraverso il ricco e variegato “vigneto Italia” eandare alla scoperta dipiccole e grandi cantine e di etichette eccellenti. Organizzata da Arte del Vino, MILANO IN VINO è l’opportunità, sia per i wine lover “alle prime armi”, sia per ipalati più esperti, di entrare in contatto con 45 produttori provenienti da tutt’Italia confrontandosi direttamente con i vignaioli per scoprire le oltre 250 etichette presenti.

Fonte: Milano Today.

Vino italiano, via libera al decreto sullo “standard” nazionale unico di sostenibilità.
Per il 2022 valgono le procedure del Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (Sqnpi), entro il 2023 l’integrazione dei diversi sistemi. Il vino italiano compie il passo decisivo verso lo standard unico di sostenibilità, da tempo atteso alla filiera. “È stato approvato il disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola. Il decreto, particolarmente atteso da tutti gli operatori del settore, mette a sistema le buone pratiche e le esperienze condotte in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo, attraverso i vari schemi di certificazione della qualità sostenibile operanti a livello nazionale”, ha annunciato nella tarda serata di ieri una nota del Ministero delle Politiche Agricole. “La filiera vitivinicola italiana, attraverso lo standard unico di sostenibilità, si dota così di un nuovo strumento di intervento, finalizzato a garantire una vitivinicoltura più sostenibile e in linea con i più recenti indirizzi contenuti delle diverse strategie europee e declinate dalla nuova Politica Agricola Comune”.

Fonte: WineNews.

Vino, Uiv: con decreto Mipaaf Italia capofila vino sostenibile.
L’Italia è da oggi il capofila europeo del vino sostenibile. L’ultimo decreto, relativo al disciplinare di certificazione nazionale, siglato ieri dal capodipartimento del ministero delle Politiche agricole, Giuseppe Blasi, dà infatti avvio a un nuovo fondamentale capitolo di crescita per il vino italiano, primo comparto dell’agroalimentare del Vecchio Continente a dotarsi di una norma pubblica sulla sostenibilità. Unione italiana vini (Uiv), che ha contribuito scientificamente alla stesura del piano, è convinta che entro 2-3 anni la stragrande maggioranza delle imprese del vino aderirà a un protocollo con stringenti norme di carattere ambientale, sociale ed economico che si rivelerà determinante per la crescita del brand del prodotto enologico tricolore nel mondo.

Fonte: Askanews.
Umbria e futuro, quanto potenziale ha il vino umbro? Quanto può incidere sul turismo? E quanto costa un ettaro di vigneto? L’indagine.
La struttura produttiva delle aziende vinificatrici umbre, che nel terzo trimestre 2021 erano circa 1.350, è di piccole e medie dimensioni e oltre la metà di queste produce meno di 100 ettolitri all’anno. Le cantine che nell’annata 2020/21 hanno fatto vino biologico erano circa 50 ed hanno prodotto 16.795 ettolitri. E’ quanto emerge dall’ultima ricerca pubblicata da Aur, Agenzia Umbria Ricerche, su elaborazione dei dati Istat. L’Umbria ha una grande tradizione vitivinicola: il rispetto delle tradizioni si unisce al coraggio di innovare. Molte aree della nostra regione possono vantare di avere un grande terroir, il rapporto cioè che lega un vitigno al microclima e alle caratteristiche minerali del suolo in cui è coltivato e che determina il carattere e l’unicità del vino che viene prodotto.

Fonte: Perugia Today.

Enoteche online e vendita vino sfuso.
Le migliori enoteche online per acquistare vini bianchi, frizzanti e rossi di qualità a prezzi convenienti. Vendita di vino in bottiglia diretta da cantine e produttori italiani e offerta di damigiane e cartoni sfusi da imbottigliare a casa per risparmiare. Tra enoteche online e vendita di vino diretta di piccoli produttori, comperare una buona bottiglia su internet pagandola il giusto prezzo è sempre più facile e conveniente. Per chi vuole risparmiare rimane l’alternativa dei vini sfusi da acquistare in damigiana e cartoni da imbottigliare a casa. In questa pagina troverete una selezione di distributori di vini bianchi e rossi suddivisi per regione e città italiana.

Fonte: Bintmusic.it.

Esportazione Vini Italiani All’estero: Presente E Futuro.
L’esportazione di vini italiani all’estero è da sempre un asset importante dell’economia nazionale, nonché un vanto per la nostra Italia, terra di vigneti e patria di buoni vini. Da sempre in concorrenza con Francia e Spagna, l’Italia ha potuto poggiare la sua produzione prima sul largo consumo interno, poi sulle esportazioni all’estero, soprattutto negli ultimi dieci anni. Sebbene il futuro appaia incerto, a causa del clima geopolitico in corso, possiamo guardare a quello che l’Italia è riuscita a fare durante il periodo altrettanto complesso della pandemia. Gli ultimissimi dati sono sul 2021, elaborati da Qualivita Wine. Ci dicono che l’Italia ha avuto risultati persino migliori del periodo pre-covid. Questo è vero per ben 16 regioni italiane. Nel complesso le esportazioni di vini raggiungono il valore record di 7,11 miliardi di euro, che in percentuale significa +12,4%. Il 2020 aveva registrato una flessione pari a -2,2%, ma da quanto evidenziato il calo è stato recuperato e superato da un’ottima crescita.

Fonte: Corriere.

Vino, le nuove frontiere della sostenibilità
Il comparto vinicolo deve affrontare una transizione dal valore ambientale, sociale e culturale. Anche attraverso appuntamenti che riuniscono l’intera filiera. La sostenibilità è una delle parole chiave al centro del dibattito attuale, a tutti i livelli. Dal punto di vista economico è il veicolo di quella transizione, ecologica ma non solo, che dovrebbe portare a nuove modalità produttive in ogni settore, all’insegna del rispetto dell’ambiente e del valore sociale del fare impresa. Un approccio che mira a portare vantaggi al pianeta e alla collettività e a dar vita a nuovi modelli di business che garantiscano la crescita, offrendo la possibilità di collaborazioni e dinamiche virtuose inedite nei vari comparti. Come quello del vino, realtà strettamente legata ai territori e al loro paesaggio naturale e sociale e che quindi non può che essere in prima fila in questo processo di cambiamento.

Fonte: PiacenzaSera.

STAMPA ESTERA

Pourquoi les vins de Bourgogne ont vécu une année record miraculeuse.
L’année incertaine que fut 2021 a paradoxalement été la meilleure jamais enregistrée à l’exportation. • Une euphorie tempérée par la hausse des prix liée aux coûts de production et par la rareté des stocks. Monique Clemens — Correspondante d Besançon Du Jamais-vu pour la Bourgogne: en 2021, elle a vendu pour 1,3 milliard d’euros de ses vins à iexport Un exploit d’autant plus inattendu que les freins s’étaient multipliés ces dernières années. De la R taxe Tramp », cette taxe douanière de 25 % mise en place par l’ex-président américain pour les importations de vins européens au Br®dt, dont on craignait les conséquences sur les ventes, en passant par la sécheresse de l’été 2020 puis le gel d’avril 2021, e t maintenant une guerre aux portes de l’Europe. Sur un chiffre d’affaires estimé à 2,3 milliards d’euros pour 2021, la filière bourguignonne enregistre ainsi une hausse de ses ventes hors France de 28% par rapport à 2020, de 27 96 par rapport à 2019 et de… SO % par rapport à 2012! «Pour un vignoble qui ne fan que 31000 hectares, représenter 0,5 % des échanges mondiaux, c’est une ires belle performance», commente Frédéric Drouhin, directeur général de la maison Joseph Drouhin, à Beaune. en Côte-d’Or

Fonte: Echos.

Un virage technique dû au changement climatique.
Les bonnes ventes des vins de Bourgogne ne font pas oublier à ses acteurs que le climat menace leur production. Le gel d’avril 2021 sur des bourgeons déjà débourrés lb brutalement rappelé : les impacts du dérêglementdimatique s’intensifient dans les vignes bourguignonnes. Pour Albérlc Hichot, président de la Fédération des négociants épveurs de Grande Bourgogne, Il y aujourd’hui urgence. a La capacité de production de nos vigroblesen fonction du gel, de la grêle de ia sécheresse ei des maladies rk la vigne, c’est phis quelamais soi epremiersufet . A tel poins qu’il a poussé le Bureau interrrofesslonnel des vins de Bourgogne (HIVE) à prendre un virage -eciurlque et à faire passer son budget de recherche de solutions de 1,4 à 2,2 millions d’euros pour 2022. » Nous avons pu embaucher deux ingénieurs pour une équipe de dix personnes maintenant, font quatre impliquées sur le ptrotege de projets, la construction le programmes de recherche ef les expérimentations », détaille Jean-Philippe Gervais, directeur du pille technique et qualité du BIVB implanté à Beaune.

Fonte: Echos.

The allure of Argentina and Chile is clear.
For many years, I rarely found an emotional connection to South American wines. Not because they were bad. Malbec from Argentina has been so popular that it’s become almost a brand name, while Chile can be counted on for sound, moderately priced wines and high-end bottles of polish and gloss. The wines seemed generic to me, well-made but rarely distinctive. I felt as if they were being shaped by the perceived desires of the market rather than offering their own distinctive characters. Over the past six or seven years, however, I started to see a change. More and more, I was finding soulful wines that were cracking the stereotypes — or at least my stereotypes. These wines drew me in. In February, I went shopping at New York wine stores and found a dozen bottles from Argentina and Chile that I eagerly recommend. If I had gone These distinctive wines show off the character and identity of South American terroirs. shopping in another month, with different bottles available, I might have put together an entirely different collection. What sets this dozen apart? Unlike those earlier, more generic bottles, these all have a real sense of place and identity. Of the Chilean examples, I’ve especially been drawn to those from southern regions like Itata, where farmers have made wine for centuries from old vineyards for local consumption

Fonte: New York Times International Edition.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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