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Tenute agricole 24 presenta le news vitivinicole di venerdì 30 dicembre 2022!
Le news di oggi, sono state offerte da Blinkup Srl (https://www.blinkup.it/), strategie per potenziare il tuo business.
Storico record di bottiglie per le bollicine italiane L’effetto traino del Prosecco Volano le esportazioni.
Nel mondo Corre la domanda nei mercati chiave di Usa, Regno Unito e Germania. Quandø, 16 anni fa, Gianluca Bisol, ventunesima generazione di una famiglia veneta che produce vino da cinque secoli, profetizzò che il secco sarebbe diventato lo spumante più vv,enduto al mondo, molti gli-diedero dell’utopista. Qualche tempo dopo stupì tutti dichiarando che la richiesta mondiale di Prosecco sarebbe arrivata a un miliardo yli bottiglie. La prima previsione si è avverata da tempo. Nel 2022 è toccato alla seconda, anche se non riguarda solo le bollicine del Nord Est. Quota un miliardo è stata raggiunta dall’intero comparto delle bollicine italiane., Il Prosecco è comunque la locomotiva: oltre 7 bottiglie su io vengono dalle due Docg (Conegliano-Valdobbiadene e Asolo) e dalla Doc che si estende su 5 province venete e 4 del Friuli-Venezia Giulia. La conferma del 2022 come anno d’oro per lo spumante italiano è arrivata a novembre da Londra: allo Champagne e Sparkling Wine World Championships 2022, il campionato planetario degli spumanti, l’Italia ha conquistato 53 medaglie d’oro,129 d’argento e il trofeo più ambito, quello di cantina dell’anno, è andato per la quinta volta alla Ferrari di Trento della famiglia Lunelli.
Fonte: Corriere della Sera.
Leyda Tacconi.
Dopo la maturità al liceo artistico, Leyda Tacconi ha deciso di prendersi un anno sabbatico. Vuole chiarirsi le idee sul futuro. Intanto fa la cameriera «per fare un po’ di esperienza» e insegna ginnastica ritmica a bambine e ragaz7P (ha praticato questo sport per 13 anni). Nel 2023 ha in mente di andare nel Regno Unito o in Irlanda per perfezionare l’inglese. E ora pensa già al prossimo settembre: «Potrei cominciare un’università di moda perché mi piacerebbe diventare modellista però vorrei iniziare anche un corso di sommelier, mi sto avvicinando al mondo del vino, ho fatto un corso di conoscenza generale e mi è piaciuto». 11 vino è una passione condivisa anche dai genitori. La sua famiglia ha un ristorante a Firenze con grandi varietà. E il vino, ci tiene a raccontare Leyda, è un elemento che la lega anche ai trisnonni che avevano un negozio a Lambeth, nel cuore di Londra, dove vendevano il Chianti importato dall’Italia.
Fonte: Corriere della Sera 7.
Aceto balsamico dop Modena. Nel 2022 record di bottiglie certificate.
Nel 2022 record di bottiglie certificate Si chiude con un forte segno più l’anno 2022 dell’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop. Soprattutto in termini di bottiglie certificate, che rispetto al 2021 hanno registrato un ulteriore incremento del 43″‘x, migliorando il già lusinghiero + 30s’io dello scorso anno rispetto al precedente.
Fonte: Giornale.
I record dei Vignaioli Indipendenti, e la burocrazia che li frena.
Edizione record per la manifestazione targata Fivi e Piacenza Expo, giunta all’ l la edizione e ormai fondamentale appuntamento per appassionati e operatori, con 870 Vignaioli e 24mila ingressi distribuiti nei tre giorni. A parlare sono i numeri, con ingressi totali che registrano un + 20% rispetto all’edizione 2021 .Presentato il Dossier Burocrazia: i Vignaioli Indipendenti chiedono semplificazione, efficienza e proporzionalità. Le aziende dei Vignaioli, infatti, hanno la struttura delle micro imprese, spesso a conduzione familiare e non prevede, nella maggior parte dei casi, una persona addetta a svolgere pratiche burocratiche.
Fonte: Corriere di Bologna Vivi Bologna.
Alessandro Perini, una vita di scommesse.
Cantine Romagnoli nascono dal sogno di un imprenditore visionario che per primo ha creduto nella produzione di Spumanti con Metodo Classico in terra piacentina da sempre legata a vini semplici. Oggi questa stessa filosofia muove la Nuova Romagnoli guidata da Alessandro Perini: una cantina con un’anima giovane, molto attenta alla tradizione ma con tanta voglia di stupire. «Fare vino è una passione, una filosofia di vita, un continuo sognare e immaginare. Ma non è semplice, occorrono sacrifici. La Natura è la nostra ricchezza ma anche la nostra più grande paura. Chi fa vino ha lo sguardo per aria: per tenere d’occhio il cielo e per sentire i profumi delle vendemmia. I vini migliori nascono da “scommesse” con le uve che ogni annata raccontano sapori e aromi differenti.
Fonte: Corriere di Bologna Vivi Bologna.
Cantina Il Poggio: un anno di successi.
Tutto è cominciato da qui. Si potrebbe riassumere così, con una fotografia della cantina «II poggio», la visione della «rinascita» di Salsomaggiore che ha guidato un imprenditore di successo nelle scelte sul territorio e per la città, ad iniziare proprio da quella che, ancor oggi, è l’unica cantina salsese. Emilio Mondelli l’ha comprata un bel po’ di tempo fa, la tenuta «11 poggiolo», in quel delle colline di Cangelasio: una tenuta che conservava un passato di viticoltura, anche se trascurato. Innamorato di Salso e della natura che circonda la «città bellissima», Mondelli ha voluto intraprendere una strada nuova: la via dell’esperienza diretta, della capacità di far assaporare quella che chiama «la cultura del vino», in quel luogo speciale che è «II poggio». Niente vendite in Italia (ad esclusione della provincia di Panna): «II 75% della nostra produzione viene esportato – dice Mattia Ravanetti, il «wine expert» che guida i visitatori alle degustazioni – innanzitutto verso la Cina, il Brasile, la Svizzera, ma in questi ultimi anni sta prendendo piede anche il nord Europa»>.
Fonte: Gazzetta di Parma.
Marketing territoriale, vice presidente Alessandro Piana: “Enoturismo ed experience a tema per promuovere la Liguria”.
Imperia. Continua la promozione delle eccellenze liguri, con le politiche propulsive dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Liguria insieme ad Assaggia la Liguria, all’Enoteca Regionale della Liguria, al Consorzio di Tutela dell’Olio extravergine di Oliva Dop Riviera Ligure e al Consorzio di Tutela del Basilico Genovese Dop. Una valorizzazione dei prodotti di qualità che è risultata vincente soprattutto con gli eventi in presenza come Vinitaly, Euroflora, Ventimiglia Wine Festival, Mare e Mosto, Oliveti Aperti, Premio Vermentino, 50 anni di Rossese DOC, OliOliva, Fattorie Didattiche, Montecarlo Gastronomie e molte altre. Agroalimentare e ristorazione sono la punta di diamante della Liguria.
Fonte: Stampa Imperia.
Intervista a Carlo Aguzzi – «È Capodanno solo col brindisi» – «Non rinunciate al brindisi È Capodanno!».
Aguzzi, decano dei sommelier: come scegliere lo spumante d’Oltrepo. «Non rinunciate al brindisi È Capodanno!» Carlo Aguzzi, decano dei sommelier pavesi e scrittore «Uno spumante d’Oltrepo è perfetto: si può scegliere» il decano dei somme/ lier (degustatore dal 1984), grandissimo esperto divini e ambasciatore del talento enologico d’Oltrepo in tutto il mondo, qualifica che gli è valsa nel 2010 anche il titolo di cavaliere della Repubblica. La sua passione per l’enogastronomia si è tramutata anche in numerosi libri di successo. All’approssimarsi del classico brindisi di mezzanotte (che lo vedrà sul palco del Fraschini) ci dà alcune indicazioni e valutazioni personali. Il brindisi di mezzanotte… quali sono i vini consigliati da Carlo Aguzzi? «Io sono tradizionalista per natura e quindi, vista la zona, direi di puntare sui vini dell’Oltrepo Pavese.
Fonte: Provincia – Pavese.
Per la Cantina Terre due nuovi depuratori a Broni e a Casteggio.
Gli impianti dovrebbero entrare in funzione entro un anno obiettivo: evitare contenziosi (e sanzioni) sugli scarichi BRONI Nuovi depuratori, si spera in funzione a partire dalla vendemmia 2023, per i due stabilimenti a Broni e Casteggio di Terre d’Oltrepo. Nei giorni scorsi, il presidente del colosso cooperativo Enrico Bardone ha presentato istanza alla Regione per l’autorizzazione alla nuova costruzione degli impianti di lavorazione degli scarichi e delle acque reflue prodotti dalle cantine. Una questione che era sul tavolo del nuovo consiglio di amministrazione fin dai primi giorni dopo l’insediamento, visto che, a causa di alcune irregolarità nella gestione degli scarichi e problemi di inquinamento, è in corso da tempo un contenzioso con Ato e Broni-Stradella Pubblica con alcune diffide nei confronti della cantina.
Fonte: Provincia – Pavese.
Capodanno tra cenoni e spettacoli in piazza – Capodanno 2023: «foodwine» trainano il turismo in Piemonte.
L’assessore piemontese al Turismo Vittoria Poggio annuncia il boom di occupazione delle camere d’albergo Ai turisti «fanno gola i prodotti dell’enogastronomia, A Genova preparativi per la diretta di Mediaset ¦ Un 2022 ricco di soddisfazioni, dove i nu- alberghi registrano quasi il tutto esaurito». meri parlano chiaro: un turista su due sce- Anche Genova si è organizzata per una festa glie il Piemonte come meta del proprio viaggio lunga tre giorni. Il «TriCapodanno» è cominciato. Un risultato che nasce dalla varietà ciato ieri sera e culminerà domani con lo dell’offerta e che si conferma anche per la spettacolo Mediaset in diretta da piazza De pausa natalizia. Risultati riportati con soddisfazione, Ferrari. Attenzione alla sicurezza anche nel sfazione dall’assessore alla Cultura, Turismo la zona del Porto Antico, meta di molti turisti. e Commercio della Regione Piemonte Vittoria Poggio: «Fioccano le prenotazioni.
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
Nasce il Salone del Vino di Torino Appuntamento dal 4 al 6 marzo.
Nasce il nuovo Salone ino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi. Dal 4 al 6 marzo 20231a Città di Torino diventa una grande cantina che accoglie produttori delle nostre terre. «Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio meraviglioso, dove, attraverso il vino, le eccellenze, le tradizioni e l’innovazione trovano cura e passione – sottolinea Patrizio Anisio, Direttore del nuovo Salone del vino di Torino -Al salone nasce per contribuire a questo racconto. Grazie ai produttori e alle tante realtà che lavorano per far conoscere la nostra regione e le sue unicità, porteremo in città tutti i sapori delle nostre terre». Il Salone sarà «un’occasione importante per contribuire alla diffusione delle eccellenze vitivinicole del territorio torinese» secondo Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.
Fonte: Giornale del Piemonte e della Liguria.
Brindisi col botto delle “bollicine” piemontesi – Per le bollicine piemontesi è un brindisi da record.
Brindisi con il botto per le bollicine piemontesi. Il Metodo Classico Alta Langa, 3 milioni circa di bottiglie prodotte nell’ultima vendemmia, vede crescere le vendite del 40% rispetto a12021. L’Asti spumante a fine novembre segnava un + 14%, ovvero 61,2 milioni di bottiglie pronte per la vendita che perl’85%è all’estero. Prodotti e numeri molto diversi accomunati dal vento di favore che spinge l’intero comparto spumantiero a vele spiegate, tutto l’anno. Nell’ultima vendemmia prodotte 3 milioni di bottiglie di Alta Langa Metodo Classico Bene anche l’Asti Spumante che segna una crescita del 14 per cento e per il Moscato Per le bollicine piemontesi è un brindisi da record brindisi con il botto per le bollicine piemontesi.
Fonte: Stampa Asti.
Empoli Ultimo appuntamento con il Mercatale.
Ultimo appuntamento dell’anno in corso per il Mercatale in Empoli. Odori e sapori a chilometro zero sui banchi del mercato agroalimentare, tra eccellenze e qualità dei prodotti locali e toscani, sabato 31 dicembre 2022, dalle 8 alle 13, in via Bisarnella, a due passi dal parco Mariambini, dal centro cittadino e dalla Statale Tosco Romagnola. Gli affezionati clienti e i numerosi visitatori di Empoli Città del Natale, che in queste settimane stanno affollando la città e che hanno scoperto il ‘Mercatale’, potranno assaggiare e gustare prodotti di qualità e stagionalità da mettere in tavola al cenone dell’ultimo dell’anno.
Fonte: Tirreno Firenze-Prato-Empoli.
Dal ritorno delle anteprime con “Grandi Langhe” a “Vinitaly” & “OperaWine”, ecco gli eventi 2023.
Le “Anteprime di Toscana” e “Wine&Siena”, “Identità Golose” e la “Slow Wine Fair”, e non solo, mentre le Feste si trascorrono nei territori del vino. “Vinitaly”, l’evento di riferimento internazionale del mondo del vino italiano a Verona (2-5 aprile), con il prologo di “OperaWine 2023”, la prestigiosa degustazione firmata Vinitaly e “Wine Spectator” con 130 produttori e altrettanti vini icona a rappresentare il meglio del made in Italy enologico (1 aprile), ma anche il ritorno delle Anteprime con “Grandi Langhe”, la grande degustazione dedicata alle Denominazioni di Langhe e Roero firmata dai Consorzi del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e del Roero a Torino (30-31 gennaio), la Settimana delle “Anteprime di Toscana” con le ultime annate dei vini toscani (11-17 febbraio, da Firenze ai territori), e “Vini ad Arte”, l’appuntamento di riferimento del Consorzio Vini di Romagna con la Romagna del vino in anteprima a Faenza (28-30 maggio). E ancora e non solo, “Wine&Siena – Capolavori del gusto” a Siena (27-30 gennaio), primo appuntamento del “The WineHunter” Helmuth Köcher, “Identità Golose” a Milano, il Congresso internazionale di Cucina d’Autore tra i più prestigiosi al mondo (28-30 gennaio), “Slow Wine Fair”, la Fiera del vino buono, pulito e giusto organizzata da BolognaFiere e Sana-Salone Internazionale del Biologico e del Naturale con la direzione artistica di Slow Food a Bologna (26-28 febbraio), il nuovo “Salone del vino di Torino” (4-6 marzo), e “Summa”, la rassegna delle eccellenze enologiche biologiche e biodinamiche della Tenuta Alois Lageder (1-2 aprile): ecco alcuni degli eventi già in programma nell’agenda 2023, segnalati a WineNews.
Fonte: WineNews.
Promozione: se le Regioni “fanno concorrenza” alle fiere internazionali.
Dal 4 al 6 marzo il Salone del Vino di Torino: i Consorzi piemontesi in ordine sparso, ma per Barolo e Barbaresco la priorità è “Grandi Langhe”. Dopo i due anni di pandemia, che hanno a lungo azzerato il calendario dei grandi eventi delle grandi fiere del vino, adesso il settore sembra volersi rifare con gli interessi. Tanto che, oltre agli appuntamenti di carattere internazionale (su tutti la ProWein di Dusseldorf e il Vinitaly di Verona) le grandi Regioni del vino italiano puntano ad avere un grande appuntamento collettivo, un momento di promozione e business che sposti, almeno per qualche giorno, il fulcro e l’attenzione dall’ambito nazionale a quello locale, da VitignoItalia, con le cantine riunite a Napoli, all’ormai storica BuyWine di Firenze, appuntamento prettamente business dedicato all’internazionalizzazione delle aziende toscane, a Sicilia en Primeur, la finestra internazionale del vino siciliano, solo per citarne alcuni. In questo senso, anche Torino avrà il suo Salone del Vino, sulle ceneri della Torino Wine Week e sull’esempio della Milano Wine Week, di scena dal 4 al 6 marzo e dedicato ai vini della Regione, con un calendario di oltre 100 eventi Off, tra masterclass, cene, degustazioni ed enoteche, che animeranno ristoranti, piole ed enoteche della città della Mole già dal 28 febbraio.
Fonte: WineNews.
Fine wines: quando il vino è così prezioso che va messo in cassaforte.
Rossi da invecchiamento e champagne millesimati: la ricerca di bottiglie pregiate come beni rifugio sta crescendo a ritmi esponenziali. Ma occorre sapere come conservarle. È l’affascinante nome dato ai vini che vengono venduti durante l’affinamento. Ossia mesi, più spesso anni, prima del rilascio sul mercato. Una realtà tipica per vini come il Barolo, che riposa per anni prima di essere pronto nel calice. Si chiama proprio Barolo en primeur l’asta svolta a fine ottobre al Castello di Grinzane Cavour, in collaborazione con Christie’s e in contemporanea con New York. Sono state battute 14 barrique di Barolo della vendemmia 2021 dalla vigna storica Cascina Gustava, quella di Camillo Benso di Cavour, che diventeranno circa 300 bottiglie con etichette artistiche ad hoc, per un ricavato di quasi 770mila euro, donato a progetti di solidarietà e inclusione sociale sul territorio.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
Vino e salute, alimentazione, e cibo sintetico: le riflessioni del nutrizionista Giorgio Calabrese.
“Mai e poi mai gli “healt warning” nelle etichette dei vini. Altrimenti andrebbero messe su tutto. È questione di quantità e ripetitività. Il vino è un alimento liquido, che non va consumato prima dei 16-17 anni, perchè il fegato non ha gli enzimi per digerirlo. Dopo di che è dimostrato che un bicchiere a pasto non solo non fa male, ma può avere effetti benefici. Il cibo sintetico? Semplicemente, non è cibo, ma una questione di grandi interessi economici”.
Fonte: WineNews.
Per fare un vino ci vuole il lievito.
E spesso il loro apporto enzimatico e la loro azione, che servono per trasformare l’uva in aromi, alcol, CO2 e calore, viene manovrato in cantina per dare nel bicchiere i sentori che servono a essere piacione, o a vincere i concorsi. Abbiamo provato a capire come. Per fare un vino ci vuole il lievito, e su questo non si discute. Questi piccoli esserini unicellulari sono indispensabili per trasformare l’uva in aromi, alcol, CO2, calore e, diciamolo, piacere inebriante. Spesso viene manovrato in cantina per dare nel bicchiere i sentori che servono a raggiungere l’obiettivo enologico e/o commerciale sperato. Abbiamo provato a capire come, perché e quando…
Fonte: Linkiesta.
Vino: i contributi ai produttori per la digitalizzazione.
Sono state decisi i criteri e le modalità per i contributi a favore dei produttori di vino per promuovere i territori locali di produzione. A cura di Cica Bologna, Assistenza Tecnica e Servizi per lo Sviluppo delle Imprese. Il Decreto del Ministero dell’Agricoltura,della Sovranità Alimentare e delle Foreste del 20 giugno 2022 ha stabilito criteri e modalità per l’assegnazione di contributi a favore dei produttori di vino Dop e Igp nonché dei produttori di vino biologico che investano in più moderni sistemi digitali, ai sensi dell’art. 1, comma 842, della legge 30 dicembre 2021, n. 234. Sono ammessi a presentare istanza di contributo i viticoltori ed i trasformatori di vino Dop, Igp o biologico. Nonché gli imbottigliatori qualora siano anche viticoltori o trasformatori, che esercitino anche l’attività agrituristica, ovvero l’attività enoturistica nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente.
Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.
STAMPA ESTERA
Charles Philipponnat. Des bulles et des étoiles.
PORTRAIT CE VITICULTEUR DIRIGE DEPUIS PLUS DE VINGT ANS LES CHAMPAGNES PHILIPPONNAT, CRÉÉS PAR SES ÁÍEUX IL Y A 500 ANS. LA MAISON EST AUJOURD’HUI SALUÉE À [UNANIMITÉ POUR LA QUALITÉ DE SES CUVÉES, DIGNES DES PLUS GRANDS.
Depuis Apvril le Philipponnat en 1522, viticulteur à Ay – la Beaune du champagne, le patronyme ne s’est jamais éteint. Charles est son descendant direct. La quinzième génération de cette lignée agnatique. Il arbore à l’annulaire une chevalière aux armes de la famille, les mêmes que celles qui décorent depuis plus d’un siècle les étiquettes du champagne Philipponnat. Mais ce sexagénaire tient à préciser qu’il a longtemps juge ceta ostentatoire et prétentieux. « Je n’ai commencé à la porter qu’en 2000 lorsque j’ai pris les rênes de la maison qui n’était d’ailleurs plus dans l’escarcelle familiale mais aux mains du groupe Lanson BCC (Boizel Chanoine Champagne) depuis le milieu des années 1990. Aujourd’hui je l’assume. Je suis le faire-valoir d’un patrimoine que je me dois de faire fructifier. » A l’époque, il est appelé pour redorer le blason de la maison champenoise, qui, après deux propriétaires successifs, a perdu de sa superbe. Pour cela il n’a qu’une obsession, «améliorer chaque jour quelque chose dans l’entreprise, précise-t-il. Cela peut être un détail administratif. une décision plus importante (lamie gestion du vignoble, dans la vinification. C’est comme cela que j’inculque la culture de la qualité auprès de mes équipes». Aujourd’hui, Charles Philipponnat récolte les fruits de son travail. Alors que la maison fête ses 500 ans cette année, ses cuvées viennent d’obtenir leur troisième étoile dans le Guide vert de Lu Revue des vins de France (elles n’en avaient aucune à son arrivée). Elles sont aujourd’hui notées entre 93 et 100 (sur 100) par les critiques anglosaxons et Philipponnat a été élu maison de l’année par le Guide Bettane et Desseauve qui a, au passage, qualifié son président de génie du vin – un détail qui le gêne un peu, « tant ma modestie en souffre », précise-t-il. Derrière ses lunettes, on devine néanmoins dans ses yeux une certaine fierté. Il explique être « le petit nouveau des helles maisons de champagne », alors que – ironie du sort – « elle est l’une des plus vieilles de France ». Pas question en revanche de « stariser » ses bulles. i.e glamour, ce n’est pas le genre de la maison. « Nous ne voulons pas devenir une marque recherchée pour son étiquette. Notre marketing se concentre à l’intérieur de la bouteille.» 11 poursuit : « Faire un bon vin demande de la patience et de la persévérance. Entre le montent où l’on décide d’apporter des améliorations dans nos vignes et le moment où le champagne est commercialisé, il se passe dix à quinze ans. A cela, il faut ajourer le temps que les professionnels, les cavistes, les restaurateurs mais aussi le public reconnaissent le sérieux et la régularité de notre travail. Ces vingt années à la tête de Philipponnat, je les ai donc passées à préparer la reconnaissance que l’on a aujourd’hu.
Fonte: Figaro.
Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Blinkup
A risentirci a domani.