L’associazione non profit fondata da Luigi Veronelli e l’ente Parco inaugurano una collaborazione finalizzata a creare occasioni di approfondimento del patrimonio vitivinicolo e alla cultura alimentare, con appuntamenti rivolti ai professionisti e agli appassionati.
Il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione fondata dal “filosofo della terra e della tavola”, annuncia la nascita di una nuova e prestigiosa collaborazione con il Parco dei Colli di Bergamo, parco regionale istituito nel 1977 per salvaguardare e valorizzare l’equilibrio tra natura e presenza umana.
Una partnership creata a partire da sensibilità e valori condivisi, ma anche dalla volontà di promuovere in ambito agroalimentare un’idea di qualità che includa le relazioni sociali, la cura del paesaggio e la tutela dell’ambiente. Per proporre questo particolare approccio all’agricoltura e alla gastronomia sono previste numerose attività nel prossimo biennio: ad esempio, il corso di degustazione e cultura enologica “Il vino secondo Veronelli”, rivolto a tutti coloro che desiderano incontrare e conoscere il patrimonio dei vini d’Italia, e gli incontri di aggiornamento e formazione tecnica firmati Vinidea, proposti in esclusiva per la Lombardia.
Dopo il lungo periodo di inevitabile fermo imposto dalla pandemia, la cultura enoica “secondo Veronelli” torna, dunque, protagonista anche a Bergamo.
«L’intesa con Parco dei Colli di Bergamo è emblematica» afferma Dario Guerini, Consigliere del Seminario Permanente Luigi Veronelli. «La nostra Associazione, infatti, porta avanti il lascito di Luigi Veronelli in modo concreto e coerente, e opera da 35 anni a favore della qualità dei prodotti agroalimentari. Questa nuova collaborazione, che prevede un’offerta di servizi formativi e culturali rivolta a produttori e consumatori, rientra appieno negli obiettivi associativi ed è una notizia importante: il Seminario Veronelli riunisce appassionati, operatori e aziende dell’intero territorio nazionale, ma ha anche una sede fisica a Bergamo, città che il suo geniale fondatore scelse come luogo di vita e di lavoro. In tal senso, intendiamo mantenere ben saldi i rapporti con le istituzioni e le realtà territoriali che condividono la nostra missione».
Una partnerhisp che il Presidente del Parco dei Colli di Bergamo, Oscar Locatelli, così presenta: «Il Parco è orgoglioso di collaborare con questa prestigiosa associazione che onora la figura e il ruolo di Luigi Veronelli nella diffusione e nella divulgazione di una cultura del territorio, dell’alimentazione e della produzione vinicola di qualità ante litteram. L’auspicio è che questa collaborazione possa essere utile e feconda anche per le aziende agricole che operano sul territorio».
Come prima iniziativa, la splendida sede del Parco in Valmarina ospiterà, da mercoledì 3 novembre, l’edizione autunnale del primo livello de “Il vino secondo Veronelli – Corso di degustazione e cultura enologica”, risultato dalla trentennale esperienza didattica dell’Associazione, finalizzato ad avvicinare gli appassionati ai temi della viticoltura, dell’enologia e delle scienze sensoriali, attingendo alla storia della gastronomia, al pensiero veronelliano e al suo portato culturale e sociale.
Un percorso articolato in sei mercoledì, in orario serale, dedicati all’approfondimento del processo produttivo vitivinicolo, in particolare dei principi cardine di una viticoltura di qualità, e allo sviluppo della capacità di utilizzare i propri sensi nell’assaggio. I partecipanti acquisiranno competenze utili per «leggere il racconto del vino» attraverso la degustazione, con un linguaggio appropriato per descriverne le caratteristiche organolettiche e per argomentare razionalmente il proprio giudizio qualitativo.
Nell’edizione organizzata con il Parco dei Colli di Bergamo, grande attenzione sarà dedicata alle produzioni territoriali: Il vino secondo Veronelli, infatti, rappresenterà anche un’occasione privilegiata per conoscere i vignaioli del Parco e il loro prodotti, quindi per approfondire il contesto produttivo bergamasco con una visita conclusiva.
Dal 12 gennaio 2022 il secondo livello de “Il vino secondo Veronelli”: dopo aver accompagnato il corsista alla scoperta della tecnica di degustazione, saranno approfonditi il processo enologico e i profili sensoriali delle diverse tipologie. Cinque serate monografiche dedicate al lavoro di cantina, agli stili e ai riferimenti estetici del vino contemporaneo, mentre nel sesto e ultimo incontro si terrà la visita a un’azienda vitivinicola d’eccellenza nel territorio regionale.
Il terzo e conclusivo livello, in programma nell’autunno 2022, sarà riservato a quanti intendano acquisire una piena padronanza del patrimonio vitivinicolo italiano e si compone di tre cicli dedicati, rispettivamente, all’Italia Settentrionale, Centrale e Meridionale/Insulare. Nei venti incontri totali, protagoniste saranno le denominazioni, le varietà, le grandi vigne e le migliori aziende d’Italia.
Largo spazio avrà anche la formazione tecnica: per il Seminario Veronelli, gli incontri di argomento viticolo ed enologico hanno da sempre una speciale rilevanza. In quest’ottica, proseguirà presso la sede del Parco la proficua collaborazione con Vinidea, innovation broker specializzato nel settore vitivinicolo, che coordina una rete internazionale di tecnici e ricercatori.
Insomma, una collaborazione, quella tra Seminario Veronelli e Parco dei Colli di Bergamo, destinata ad arricchire le occasioni proposte al pubblico bergamasco per approfondire la sua cultura enologica.
Per conoscere il calendario completo dei corsi attivati, i prezzi e le modalità di partecipazione consultare il sito web: seminarioveronelli.com/shop
DAL 2 AL 14 SETTEMBRE LE DONNE DEL VINO E IL COMUNE DI FIRENZE ORGANIZZANO INCONTRI, TAVOLE ROTONDE, DIBATTITI E DEGUSTAZIONI A COROLLARIO DELL’EVENTO INTERNAZIONALE.
Firenze ospita il G20-Agricoltura alla metà di settembre 2021, un forum che coinvolge 35 nazioni e discuterà di “Sostenibilità e resilienza agroalimentare”. Per prepararlo, il Comune di Firenze e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino danno vita a un progetto intitolato «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio» incorniciandolo con i dipinti della pittrice Elisabetta Rogai.
Per 13 giorni – dal 2 al 14 settembre – la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ospiterà la mostra personale delle opere della Rogai. La speciale tecnica «enoarte» praticata dalla pittrice celebra il suo decennale e costituisce l’anello di congiunzione fra arte e vino. In questa spettacolare cornice di bellezza, vengono organizzati incontri, tavole rotonde, dibattiti e degustazioni che mostrano come il vino sia uno strumento di sostenibilità sociale, economica e ambientale oltre che un accorciatore delle distanze fra città e campagna.
Il Comune di Firenze e Le Donne del Vino diventano i portavoce dei valori che, attraverso il vino, conducono alla tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’occupazione e la qualificazione del lavoro agricolo, lo sviluppo sostenibile sociale e economico delle zone di campagna soprattutto in relazione alle nuove generazioni, la formazione e la salute.
Le risorse endogene e il patrimonio di storia e cultura, dei territori del vino italiani e toscani, diventano chiavi di ripartenza in linea con gli obiettivi UE: Next Generation, Farm to Fork, Ecological transition e Wine in Moderation.
Il progetto «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio» li sviluppa coinvolgendo un grandissimo numero di Donne del Vino e di associazioni e istituzioni come Regione Toscana, Università di Salerno, Assoenologi, Movimento Turismo del Vino, ENEA-Federesco, Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani – AGIVI, UIV.
«Un evento con un fitto programma che declina il vino in tutte le forme – dice Donatella Cinelli Colombini, presidente de Le Donne del Vino – stimola la riflessione e porta esempi concreti come le Cantine Camper friendly, oppure bike friendly, capaci di aprire strade verso un futuro più sostenibile dell’agricoltura e, in generale, dello stile di vita. Relatori di altissimo profilo propongono, spesso con taglio inconsueto, come accorciare le catene alimentari fra città e campagna attraverso un turismo agroalimentare, come rimodellare l’insegnamento del vino e come le imprese del vino abbiano imboccato con decisione la via della compatibilità ambientale anche con scelte sull’uso di bottiglie leggere e sull’efficientamento energetico di cui il premio Enea-Federesco costituisce un primo segnale».
«Un percorso di avvicinamento al G20-Agricoltura – ha detto l’assessore all’Ambiente, turismo e agricoltura urbana Cecilia Del Re – all’insegna dell’arte e della sostenibilità ambientale ed economica legate al mondo del vino. Una spinta nella direzione di un approccio più consapevole al territorio e al turismo agroalimentare, inteso come motore di sviluppo e sostegno a un comparto agricolo strategico per la nostra economia metropolitana e per il nostro paesaggio. Valorizzare un territorio più ampio risponde agli obiettivi che ci siamo posti nell’ottica di un miglior governo dei flussi e di una narrazione allargata dell’area metropolitana, che dalla città d’arte porta a immergersi nelle colline più belle al mondo, come riconosciuto anche dall’Unesco. Una visione sintetizzata nell’originale arte di Elisabetta Rogai, che ospiteremo a Palazzo Vecchio con una mostra quanto mai attuale e centrata su compatibilità ambientale e nuovi stili di vita».
«Un programma di alto livello – ha detto la vicesindaca Alessia Bettini – per contribuire a sostenere un modello di sviluppo meno impattante sul territorio, basato su un’economia in grado di riconnettere città e campagna, salvaguardare e valorizzare il lavoro agricolo legato al mondo del vino e puntare su stili di vita più sostenibili. Con Le Donne del Vino abbiamo voluto testimoniare e promuovere questo modello, mettendo in evidenza gli aspetti culturali e artistici che si rispecchiano in questo percorso lungo la strada della sostenibilità ambientale, economica e sociale».
IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI
2 SETTEMBRE ore 12 Conferenza stampa
3 SETTEMBRE ore 17,30 Vernissage e inaugurazione della mostra personale della pittrice Elisabetta Rogai che celebra il decennale della sua Enoarte
5 SETTEMBRE ore 17,50 Performance di Elisabetta Rogai e brindisi con i vini delle Donne del Vino dedicata alle terrecotte da vino
6 SETTEMBRE ore 11,30 – 13,30 Meeting nazionale delle Donne del Vino
8 SETTEMBRE ore 11-12 incontro sul tema “l’economia del vino”
9 SETTEMBRE ore 11-12 Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante – Letteratura arte e vino
10 SETTEMBRE ore 11-12,30 Incontro sul tema “Le donne raccontano …”
11 SETTEMBRE ore 10-12 Incontro sul tema “La vite e il metodo naturale”
12 SETTEMBRE ore 11-13 Incontro sul tema “La nuova generazione del vino e la sostenibilità” con l’associazione AGIVI
13 SETTEMBRE ore 15-17 Incontro sul tema “Sostenibilità e resilienza – ecological transition”: esiti del sondaggio sul vetro da vino e premio Enea Federesco
14 SETTEMBRE ore 15-17 Incontro sul tema “Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità”: presentazione del libro Turismo del vino in Italia di Dario Stefano e Donatella Cinelli Colombini
Quante volte, davanti a una bottiglia di vino, liquore, olio, ecc, avremmo voluto che l’etichetta ci
raccontasse tutto sulla sua storia e le sue caratteristiche e ci suggerisse con che piatti abbinarlo?
Dall’idea di due amici nasce così l’Etichetta Vocale (SPEAKING LABEL), che Blinkup presenterà alla
filiera agroalimentare ed enogastronomica del Made in Italy.
Quali sono i vantaggi? L’Etichetta Vocale permette di presentare il vino, i distillati, l’olio ecc. in
modo immediato nella lingua desiderata, fornendo le caratteristiche organolettiche e informazioni
sulla provenienza, sulla presentazione e sugli abbinamenti, eventualmente unite a servizi come
l’acquisto online. Dopo il consumo, l’etichetta vocale può essere staccata ed inserita nella carta dei
vini o in un album dei vini.
I sistemi basati su QR code e su NFC hanno bisogno di uno smartphone, mentre l’etichetta vocale
non ha bisogno di nulla … con un tocco sull’etichetta viene riprodotta una presentazione vocale
registrata da esperti e da sommelier in diverse lingue: in questo modo il vino italiano sarà
presentato a livello mondiale nella maniera più rappresentativa ed efficace.
L‘Associazione Stella dell’Appennino firma un progetto di comunicazione video innovativo e visionario. «Il Covid è stata “l’occasione” per ripensare tutto e guardare al futuro».
Un progetto innovativo per far conoscere il territorio emergente della Romagna del vino, Modigliana. L’evento annuale che presenta i sangiovese che escono con la MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva) Modigliana è diventato un grande set che ha visto come protagonisti 24 ristoratori dell’Emilia Romagna, quelli che più hanno creduto, in questi anni, nell’eleganza estrema di questo territorio. “Sono loro i nostri ambasciatori più importanti“, dice Renzo Morresi, Presidente dell’associazione Stella dell’Appennino che riunisce gli 11 produttori di questo piccolo paese dell’alta collina tosco romagnola, “la prima linea del racconto che alza il rango del nostro territorio e lo fa conoscere a tutti“. E i ristoratori hanno risposto con entusiasmo e con una notevole preparazione. “I nomi e i caratteri delle tre valli che salgono in Appennino – Acereta, Tramazzo, Ibola – erano ben conosciuti da tutti i ristoratori intervistati“, a parlare è Francesco Bordini di Villa Papiano, “Un risultato straordinario che alimenta l’idea territoriale della nostra narrazione, l’idea di un luogo che si esprime sulla finezza e l’eleganza, ma che ha anche il potenziale di un dettaglio unico in Italia, sfaccettato e originale“.
A Modigliana, è stato dunque allestito un grande studio per riprese dove i ristoratori e gli uomini di sala della Romagna, di Bologna, Modena, Parma e Ferrara, hanno parlato di quest’angolo di Appennino. “Qui a Modigliana vediamo una opportunità nuova“, dice Roberto Casamenti dell’osteria Campanara di Pianetto, nella Valle del Bidente, “un confine, quello della qualità, migrato in alto a valorizzare i suoli di marne e arenarie che accompagnano l’Appennino che sale verso il crinale“.
Il materiale è stato poi selezionato e montato in ben 37 video che sono pubblicati “a puntate” sulle pagine Instagram e Facebook di “Modigliana, Stella dell’Appennino” e sul canale YouTube dell’associazione. “Noi, che raccontiamo una geografia precisa fatta di valli, vigne e boschi siamo usciti dal nostro spazio fisico con un progetto che può portarci a casa di tutti e anche molto lontano. In un anno in cui tutti gli eventi si sono fermati abbiamo ripensato alla nostra progettualità creando una piattaforma di contenuti che viaggerà nel mondo.” A parlare è l’ideatore del progetto Giorgio Melandri, wine writer e produttore a Modigliana con i vini Mutiliana. L’associazione riunisce 11 produttori, rappresentando la quasi totalità delle bottiglie che escono dalle vigne di questo comune. Ad ognuno dei soci – Agrintesa, Casetta dei Frati, Castelluccio, Fondo San Giuseppe, Lu.Va., Menta e Rosmarino, Mutiliana, Il Pratello, Il Teatro, Torre San Martino, Villa Papiano – è dedicato un video ai quali vanno aggiunti due montaggi speciali dedicati al sindaco di Modigliana, Jader Dardi, che ha sostenuto l’iniziativa, e alla presidente del Consorzio Vini Romagna, Ruenza Santandrea, che ha portato il suo saluto istituzionale.
I ristoratori protagonisti dei video.
Dalla provincia di Rimini: Gian Luca Raschi del ristorante Guido di Miramare di Rimini, Fabrizio Timpanaro del ristorante Quartopiano di Rimini, Federica Pozzi dell’Osteria Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna.
Dalla provincia di Forlì-Cesena: Roberto Celli della Locanda Appennino di Predappio, Roberto Casamenti dell’Osteria La Campanara di Galeata, Filippo Burioli dell’enoteca Burioli di Budrio di Longiano, Andrea Fiorini del Magnolia di Cesenatico, Andrea Bravaccini del Ristorante Del Lago di Acquapartita Bagno di Romagna, Valentina Antonelli di Vineria del Popolo Cesena, Andrea Carloni del ristorante Terre Alte di Longiano.
Dalla provincia di Ravenna: Alessandro Fanelli delle Officine del Sale di Cervia, Fabio Olmeti e Ronnie Asioli de La Baita di Faenza, Alessandro Zoli del Salsedine di Lido di Savio, Davide Fiorentini di O’fiore Mio di Faenza, Ilaria Di Nunzio del Ristorante Velico di Marina di Ravenna.
Dalla provincia di Bologna: Elisa Argentesi dell’Enoteca Storica Faccioli di Bologna, Francesco Cioria del San Domenico di Imola, Alberto Bettini di Amerigo 1934 di Savigno, Daniele Minarelli dell’Osteria Bottega di Bologna, Enrico De Rossi dell’Osteria dell’Orsa di Bologna.
Dalla provincia di Ferrara: Luca Matteucci della Trattoria Noemi di Ferrara.
Dalla provincia di Modena: Jennifer Chacon Lopez di MozzaBella Modena, Elisa Cifola de La Franceschetta Modena.
Dalla provincia di Parma: Maura Gigatti, Ristorante I Du Matt Parma.