News Vitivinicole Wine Idea lunedì 31 gennaio 2022!

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di lunedì 31 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Filippo Zangani: «Contiamo sul settore vitivinicolo».
II leader di Confagricoltura La Spezia: «Il Covid ha penalizzato gli agriturismi, ma in altri comparti c’è stata una reazione». A ESPRIMERSI fornendo una panoramica dell’andamento delle imprese legate al settore agricolo in questi anni di pandemia è il presidente di Confagricoltura La Spezia Filippo Zangani che spiega: «Visto a consuntivo il 2021 è stato per certi versi simile al 2020, abbiamo affrontato una grossa paura iniziale per tutte le aziende e settori che lavorano con la ristorazione e ricezione, temevano nuove chiusure dovute all’andamento del Covid, di contro fortunatamente il 2021 è stato un buon anno dal punto di visto commerciale -continua il presidente Zangani – Invece le aziende che lavorano principalmente con i privati, così come nel 2020, anche nel 2021 hanno riscontrato nel periodo di chiusura un periodo florido, infatti dopo le riaperture il lavoro è stato continuo.

Fonte: Nazione Top Aziende.

Rapporti Imprese – Corrono i numeri del vino, vince la qualità.
I numeri del vino corrono anche in pandemia. Secondo l’Osservatorio Economico Federvini, realizzato in collaborazione con Nomisma e Trade Lab, l’Italia è il primo paese per aumento dell’export di vini nel periodo 2019-2021. Ma non solo, si registra una crescita sostenuta nel mercato domestico, anche se sono cambiate notevolmente le abitudini di consumo. Aspetti che il gruppo vinicolo Fantini, nato a Ortona in Abruzzo nel 1994, e oggi leader tra le aziende esportatrici del Sud Italia, ha saputo cogliere, cambiando il core business per passare con successo dall’on-trade all’of trade. Già il 2020 ha segnato i primi risultati positivi di questa strategia, con un fatturato in crescita, che nel 2021 è migliorato, segnando un +11,7% per raggiungere un volume di affari di quasi 91 milioni di euro.

Fonte: Repubblica Affari&Finanza.

I grandi vini campani conquistano nuovi mercati.
I vini Nel 2021 cresciuta la vendita di rossi e bianchi campani Nessuna ricaduta sull’estero, ma ora si temono rincari alle pagine 8 e 9 I grandi vini campani conquistano nuovi mercati Pierluigi Melillo Dal più 5% de12020 siamo passati a un più 30% dell’anno appena concluso Ma ad agitare il settore sono i rincari: Aglianico e Falanghina i più colpiti il pregiato vino campano si conferma leader mondiale, ma i prezzi della bottiglia ora rischiano di aumentare. La pandemia ha lasciato il segno: i nuovi costi delle materie prime e il sensibile aumento delle bollette di energia elettrica inesorabilmente avranno dei riflessi negativi sulle produzioni delle aziende vitivinicole. «Ma tutto sommato ci lasciamo alle spalle un anno molto positivo, anche se viviamo una forte incertezza per il 2022. È scontato prevedere, a questo punto, che tutti i fornitori alzeranno i prezzi.

Fonte: Repubblica Album.

L’eredità del capostipite Creare il progetto comune del Collio “no border”.
II territorio senza più barriere L’eredità del capostipite Creare il progetto comune del Collio “no border” Dalla Goriska parte un’iniziativa che vuole valorizzare il lavoro dei vignaioli italiani e sloveni. Dopo una Gorizia senza confini anche un Collio no border? Perché no, visto anche il lavoro che si sta svolgendo a livello governativo tra Italia e Slovenia sul delicato ma estremamente importante per il Pil dei due Paesi mercato dell’export dei prodotti vitivinicoli. E così, quello che doveva essere solo il momento celebrativo per la ricorrenza dei cent’anni dalla nascita di Zvonimr Simcic, il padre della ribolla, si è trasformato in un’occasione di riflessione e di progettualità per un percorso comune e transfrontaliero di Collio e Goriska Brda. Basti vedere i partecipanti il prossimo 4 febbraio alla manifestazione con il patrocinio del Comune di Brda che si svolgerà al castello di Dobrovo.
Fonte: Piccolo.

Intervista a Simon Simcic – Brda, la festa al castello di Dobrovo Un monumento nel segno della ribolla.
La cerimonia è in programma il 4 febbraio per i 100 anni dalla nascita di Zvonimir Simcic. Parla il nipote Simon Brda, la festa al castello di Dobrovo Un monumento nel segno della ribolla «AI consumatore il buon vino non basta deve avere anche una storia e la nostra è unica e vera». Un monumento che ricorda i 100 anni dalla nascita di Zvonimir Simcic sarà inaugurato il prossimo 4febbraio al castello di Dobrovo. Il nipote Simon prosegue intanto l’opera del nonno alle cantine Medot. Simon come è venuta questa intuizione di scommettere tutto sulla ribolla? Per quanto mi riguarda, l’inspirazione è venuta dal nonno, che già negli anni 50 ha avuto l’astuzia di privilegiare il vitigno autoctono della ribolla, al tempo dimenticata rispetto ai vitigni internazionali come chardonnay, sauvignon e soprattutto pinot grigio, che erano di moda. Oggi nel mercato globale valgono ancora di più i valori del chilometro zero, vitigni autoctoni e prodotti nostrani.

Fonte: Piccolo.

Il borgo dove anche i vigneti fanno la storia.
Non si può lasciare questa terra unica senza aver assaggiato l’Est! Est!! Est!!!, un bianco leggendario • Equi che, nella zona, si ha la vista più bella sul lago, oltre che quella più completa. Da Montefiascone, Bolsena è infatti un gioiello che si erge sul colle più elevato dei monti Voisini, sulla sponda lacustre orientale. Piccolo borgo di una Tuscia nascosta e antica, Montefiascone richiama i turisti soprattutto grazie alla sua vocazione vinicola. Il territorio è infatti originariamente ricco di tufo, e di conseguenza adatto alla coltivazione della vite. Nel corso degli anni Montefalcone è diventata così meta prediletta per gli amanti del vino, un piccolo fiore all’occhiello, con la sua produzione, del Lazio più tipico.

Fonte: Corriere di Viterbo.

Terre d’Oltrepo venerdì 18 febbraio dovrà eleggere il nuovo consiglio – Assemblea di Terre Il 18 febbraio si vota per il nuovo Consiglio.
Si terranno i118 febbraio le elezioni per il rinnovo del Cda della cantina Terre d’Oltrepo, dopo che i vertici precedenti sono stati sfiduciati dai soci a larga maggioranza nell’assemblea del 21 gennaio. C’è una settimana per presentare le candidature. Assemblea di Terre I118 febbraio si vota per il nuovo Consiglio II collegio sindacale ha fissato le elezioni dopo la sfiducia del 21 gennaio, Entro il 7 si presentano le candidature BRONI Si terranno venerdì 18 febbraio le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della cantina Terre d’Oltrepo, dopo che i vertici precedenti sono stati sfiduciati dai soci a larga maggioranza durante l’assemblea dello scorso 21 gennaio. E ora c’è una settimana di tempo per presentare le candidature.

Fonte: Provincia – Pavese.

Consorzio, il tour negli Stati Uniti Mercoledì degustazioni a New York.
Prosegue il tour dei vini del Consorzio negli Stati Uniti, in collaborazione con Slow Food. Dopo le tappe di San Francisco, Seattle e Austin, oggi la delegazione porterà in degustazione le etichette a Miami, mentre mercoledì ci sarà l’ultimo appuntamento a New York. Le degustazioni, riservate a importatori, distributori, giornalisti, sommelier, agenti, enotecari, ristoratori, sono guidate dal direttore del Consorzio, Carlo Veronese. Sono venti le aziende oltrepadane presenti negli Stati Uniti coni loro vini, in rappresentanza delle denominazioni: Castello di Stefanago, Torti Eleganza del Vino, Cà Montebello, Terre d’Oltrepo, Bruno Verdi, Cordero, Castello di Cigognola, Conte Vistarino, Losito e Guarini, Calatroni, Castello di Luzzano, Tenuta Mazzolino, Defilippi, Cà di Frara, Vanzini, Quaquarini, Frecciarossa, Tenuta Travaglino, Francesco Montagna, La Travaglina.

Fonte, Provincia – Pavese.

Puglia, effetto pandemia nella ristorazione e nel turismo «Nel 2021 vino e cibo invenduto, danno per 400 milioni».
L’ALLARME COLDIRETTI AVVERTE SULL’EFFETTO A CATENA CHE LA SITUAZIONE STA AVENDO NELL’ANNO IN CORSO SU ALTRE 100 MILA REALTA. Sono coinvolte 20 mila attività, fra bar, mense ristoranti, oltre a 900 agriturismi Il crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi travolge a valanga interi settori dell’agroalimentare made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in quasi 400 milioni di euro nel 2021 e un trend in ulteriore peggioramento con i locali deserti a causa della ripresa dei contagi nel 2022.

Fonte: L’Edicola del Sud.

Il Pinot Grigio spinge sull’export e punta su Parigi.
Salone internazionale, 14-1 6 febbraio n Pinot Grigio spinge sull’export e punta su Parigi Germania, Stati Uniti e Regno Unito i principali mercati di sbocco N Nel 2021 il trend di imbottigliamento di Pinot grigio in Triveneto è cresciuto del 6% per un totale di 2,4 milioni di ettolitri, di cui il 77% doc delle Venezie, nonostante le difficoltà del periodo pandemico. Trainante per il comparto di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino è la doc delle Venezie, con 1.840.889 ettolitri imbottigliati. Intanto, il Consorzio doc delle Venezie, presieduto da Albino Armani, torna al Wine Paris e Vinexpo Paris, il meeting vitivinicolo internazionale, dal 14 al 16 febbraio, al Paris Expo. Le cifre del vigneto Con i suoi 27mila ettari di vigneto di cui 14mila doc delle Venezie, la più grande denominazione a livello nazionale chiude il 2021 con un +5,11% di imbottigliato, 12 milioni di bottiglie in più sul 2020.

Fonte: Arena.

Follador: «Si rischia l’effetto bolla Più controlli a tutela della qualità».
Il presidente dell’Unpli esprime apprezzamento ma anche preoccupazione per il proliferare di strutture per i visitator Follador: «Si rischia l’effetto bolla Più controlli a tutela della qualità». Giovanni Follador, presidente regionale delle Pro Loco dell’Unpli, abita nel suo “nido” di Combai. Ed è proprio in questo borgo, di cui lui stesso anima la vivacità, che hanno visto la luce le prime attività agrituristiche, a cominciare dall’ex latteria, e dove stanno continuando a nascere nuovi beb. «Da quando è emersa la prospettiva delle Colline Unesco, fondate sulla biodiversità delle rive (a proposito, noi abbiamo rigenerato il verdiso accanto alle “bollicine”) è stato un fiorire dell’intraprendenza per il settore turistico. Ma adesso, sinceramente, cominciamo un po’ a preoccuparci: non vorremmo che quest’esplosione d’interesse puntasse solo a far cassa, e a farlo con un’offerta di bassa qualità. Rischieremmo la bolla.

Fonte: Tribuna Treviso.

Refrontolo dice stop e respinge le richieste.
Refrontolo le domande di ristrutturazione-edilizia sono tante, ma le disponibilità sono tutte esaurite- riferisce il sindaco Mauro Canal -. Ricordo che le prime richieste di beb o altra ricettività sono arrivate non appena si era diffusa la certezza che saremmo diventati patrimonio Unesco». Gianpietro Tittonel è presidente della Cantina Soligo e di professione fa il conmercialista. «Di gru effettivamente ce ne sono tante, ma saranno ancora più numerose dopo che la pandemia accennerà ad esaurirsi. I restauri sono di gran lunga più numerosi delle nuove costruzioni. E questo è assolutamente positivo, come lo è l’intraprendenza dei giovani in questa nuova sfida. D’altra parte, la domanda di turismo è rilevante, lo noto perfino nella sollecitazione di visite in cantina». I prezzi, intanto, si alzano. «Una casa anni ’70, di medie dimensioni, non la si trovava, quando c’era, fino a qualche tempo fa, a meno di 200 mila euro» ricorda il sindaco di Refrontolo.

Fonte: Tribuna Treviso.

Collet: «Nell’area patrimonio dell’Umanità riaprono anche i vecchi capannoni industriali».
A Follina l’effetto Unesco fa da traino all’artigianato. Qui si riuniranno i Borghi più belli d’Italia Collet: «Nell’area patrimonio dell’Umanità riaprono anche i vecchi capannoni industriali». Mario Collet, sindaco di Follina, sta preparando l’assemblea dei Borghi più belli d’Italia. «Dovevamo trovare 241 posti letto e, con sorpresa, ho scoperto che li avevamo a disposizione quasi tutti nel territorio comunale». Eppure Collet e collaboratori non si accontentano: stanno cercando il modo di rianimare 80 alloggi chiusi in centro, ma nello stesso tempo anche i siti produttivi chiusi da anni. Ed ecco la sorpresa. «In queste ultime settimane, la trazione dell’Unesco è stata tale che, sul piano psicologico, tre investitori hanno scelto il nostro territorio per riattivare tre capannoni.

Fonte: Tribuna Treviso.

Cinque cartelli per ogni Comune Montedoro: «Segno di identità».
L’associazione punta a incrementare gli elementi di attrattività Cinque cartelli per ogni Comune Montedoro: «Segno di identità». Le ex stalle delle colline del Prosecco? «Una cucina, il bagno, una ca/ mera, magari una seconda cameretta: per le nuove modalità del turismo naturalistico queste sono soluzioni con ampia prospettiva di successo». Lo ammette Denny Buso, sindaco di Miane, dove già ci sono dei casolari in ristrutturazione. Sarà lo sviluppo futuro, a suo avviso, di interi borghi, da Campea a Combai, magari secondo il modello dell’albergo diffuso. A Campea operano già quattro beb, ed altri ancora se ne aggiungeranno. Siamo nella “core zone” dell’Unesco, nel cuore del Prosecco Docg. «Aspettiamo con ansia— anticipa il sindaco — il ritorno dei visitatori, fin dalla prossima primavera». Ed ecco che l’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco, in collaborazione con le amministrazioni comunali, sta installando i primi grandi cartelloni segnaletici “Unesco World Heritage”.

Fonte: Tribuna Treviso.

La corsa all’oro dei b&b Unesco.
La corsa dei beb unesco all’oro Oltre 300 pratiche edilizie nei Comuni della “core zone” per aprire strutture ricettive: almeno mille posti letto in arrivo Dai rustici ai “caser si punta al recupero per ospitare i visitatori da primavera VALDOBBIADENE A Guia, in via Cal de l’Ost, un nuovo beb sarà pronto ad accogliere i turisti da primavera. A Saccol, in via Roccat, una ristrutturazione è completata, mentre un cantiere è in avvio. Lungo la provinciale 36, a San Pietro di Barbozza, gli operai sono al lavoro su uno stabile destinato anch’esso all’ospitalità. Giri l’angolo, ed ecco, in via Valsane, un casolare di prossima trasformazione a fini ricettivi. Un secondo – parliamo sempre di casolari – a San Giovanni. E via scendendo. «Dopo due anni di pausa, per la pandemia, con la primavera ripartirà il turismo e qui ci prepariamo con altri 200 posti letto, oltre agli 800 già disponibili – conferma il sindaco, Luciano Fregonese.

Fonte: Tribuna Treviso.

Cantine Goretti: patrimonio vitivinicolo, enogastronomico e culturale dell’Umbria che punta all’innovazione.
L’Umbria, cuore verde d’Italia, è tra le più suggestive e affascinanti regioni italiane, da molti apprezzata per la sua ricchezza storica, culturale ed artistica oltre che per i suoi incantevoli paesaggi caratterizzati da vigneti. Il vino è un pilastro della cultura enogastronomica del territorio umbro, che affonda le sue profonde radici nelle tradizioni contadine e rurali. Una storia fatta di amore. Amore per le colline umbre, amore per la qualità, amore per la “magia” che porta un grappolo d’uva a trasformarsi in un liquido capace di sfidare il tempo. Un racconto che ha origine nei primi del ‘900 dalla volontà di realizzare un sogno, quello che ho avuto modo di conoscere alle Cantine omonime della famiglia Goretti.

Fonte: Vivo Umbria.

Autoctono si nasce, oltre 60 cantine per l’evento conclusivo di Go Wine a Milano.
Oggi parlare del grande patrimonio dei vitigni autoctoni italiani sembra quasi scontato, ma non era così una decina di anni fa quando Go Wine ha ideato un tour per raccontare la ricchezza e varietà del patrimonio viticolo italiano, con una vasta selezione di vitigni da diverse regioni del nostro paese. “Autoctono si nasce”, questo il titolo del grande evento che ha chiuso a Milano qualche giorno fa la quinta e ultima tappa di un tour che da settembre 2021 a gennaio 2022 ha visto presente la biodiversità del vigneto italiano in cinque grandi città italiane. Roma, Torino, Genova, Bologna e appunto Milano, per valorizzare gli autoctoni rari e da scoprire, spesso legati ad un solo o a pochissimi viticoltori. Oltre 65 vitigni autoctoni complessivamente valorizzati, 61 le cantine che hanno partecipato in varie forme e anche in più di una serata, provenienti da tutte le regioni italiane.

Fonte: Beverfood.com.

Il Bardolino si rilancia con i suoi “cru”, a partire dal Montebaldo. E pensa da “distretto”.
Un progetto di promozione che riunisce Consorzio di tutela del Bardolino, Unione Montana del Baldo-Garda, Marchio del Baldo e Mag Verona. Quando un vino è capace di raccontare un territorio davvero unico, il successo è quasi assicurato. Ennesima conferma di questo “teorema” arriva dal Montebaldo Bardolino Doc, storico “cru” della denominazione, già delineato nel 1825 all’interno di quella che sarebbe diventata l’attuale area di produzione del Bardolino, assieme a La Rocca e Sommacampagna, e rinato in tempi recenti e legato a quello che è stato definito “il Giardino d’Europa” per l’eccezionale biodiversità dovuta alla presenza di svariate specie endemiche e per la ricchezza di paesaggi.

Fonte: WineNews.

“Il caro-energia distrugge gli agricoltori”.
Il presidente della Cantina di Val Virginio, Ritano Baragli, lancia un appello a tutte le istituzioni affinché si mobilitino per le piccole aziende. In poco più di 10 anni,dopo quella finanziaria e quella da Covid peraltro non conclusa, le aziende agricole stanno scivolando nelle spire di una terza crisi devastante: quella energetica e del caro-bollette.

Fonte: LaNazione.it.

Catawiki, la pandemia spinge le aste online del vino: 50.000 bottiglie vendute nel 2021.
Quella enoica è la categoria più performante tra i collezionisti in Italia, dove un Romanée-Conti 2006 è stato aggiudicato a 15.500 euro. Il secondo anno di pandemia fa segnare tre nuovi record per l’industria delle aste online: nel 2021 sono stati spesi più di 500 milioni di euro e oltre un milione di persone ha fatto un’offerta per gli oltre 3,5 milioni di oggetti andati all’asta su Catawiki: sono gli atout che emergono dal “Catawiki Report 2021”, l’analisi realizzata dalla piattaforma di aste online leader in Europa, che conferma la crescita costante del portale, anche grazie al settore vino che, con oltre 50.000 bottiglie vendute e una crescita del settore di quasi il 45% sul 2020, si posiziona in pole position tra le categorie più amate dagli italiani.

Fonte: WineNews.

L’anno d’oro del vino italiano: l’export ha superato i 7 miliardi.
Il 2021 si è chiuso con dati record: il Prosecco ha raggiunto 750 milioni di bottiglie vendute, picchi anche per qualità pregiate come Brunello di Montalcino (+27%), Amarone (+30%) e Barolo (+22%). Un anno che ha visto incrementi delle vendite in doppia cifra per tutte le categorie di prodotto, dai vini fermi confezionati (+15% con punte del +20% per i rossi) agli spumanti (+20%). Ne hanno beneficiato le grandi denominazioni come quelle emergenti di ogni regione, singoli brand come le grandi cooperative.

Fonte: Il Sole 24 Ore.

Vini italiani più cercati al mondo nel 2022 secondo Wine searcher.
Ogni anno Wine searcher, motore di ricerca dedicato agli appassionati di vino pubblica una classifica con le 100 bottiglie di vino (e spirits) più cercate. Nel 2022, all’interno della top 100 di Wine searcher figurano anche 7 etichette italiane, di cui 6 provenienti dalla regione Toscana, che si conferma dunque una delle eccellenze a livello mondiale. Tra queste, un’etichetta conquista addirittura la top 10: è il Sassicaia di Tenuta San Guido, che si piazza al sesto posto della classifica generale dominata dai vini francesi, come testimonia il primo posto dello Champagne Dom Perignon brut.

Fonte: Investire Oggi.

Vino vegano: solo una moda o fa davvero bene al pianeta?
Nel giro di una decina di anni, la richiesta in Italia è aumentata parallelamente al diffondersi dello stile alimentare e della sensibilità green. Tra tendenze, marketing, rispetto dell’ambiente e difesa del pianeta, la parola ai produttori e agli esperti.

Fonte: la Repubblica.

Vino rosso protegge dal Covid, l’incredibile scoperta.
Il vino arma in più contro il Covid, secondo alcuni ricercatori, riduce il rischio di contrarre la malattia. Ma non bisogna esagerare. Un bicchiere di buon vino rosso a tavola non può che fare bene e, secondo uno studio, protegge anche dal Covid-19. Secondo quanto emerso, infatti, ci sarebbe una correlazione tra consumo di alcolici e l’infezione da Coronavirus. Proprio questa relazione è stata studiata in modo da evidenziare i fattori che possono favorire il potere protettivo dell’alcol.

Fonte: In Prima News.

RASSEGNA ESTERA

La bodega de múltiples tentáculos.
La segunda generación de la familia Arambarri ha liderado su renovación Han apostado por abrir nuevos mercados como Honduras, Nicaragua o Venezuela La exportación representa el 47% del negocio y fue la que lo salvó en 2020 POR PILAR CALLEJA resume de no ser un grupo vinícola al uso, con un punto de rebeldía en todo lo que hace, incluso, con una pizca de irreverencia en su forma de comunicar y en sus atrevidas etiquetas. Su historia empezó como en muchas otras bodegas de La Rioja, en la que el legado de elaborar vinos pasa de generación en generación. Una historia que, en este caso, tiene dos etapas definidas, en las que dos generaciones de la familia Arambarri, propietaria del grupo al 90% (el resto está en manos del equipo de la bodega), ha comandado su desarrollo. La primera comenzó con José Arambarri, un emprendedor nacido en los años cuarenta, que en cuan La bodega de múltiples tentáculos Vintae elabora 47 vinos en 14 denominaciones de origen y exporta a más de 70 países. En 2021 prevé cerrar con unos ingresos de 40 millones de euros, en torno a un 30% más to pudo salió de su pueblo y, tras poner en pie negocios de construcción e inmobiliarias en Logroño, decidió volver a elaborar vino.

Fonte: Pais.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di domenica 30 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

In Valpolicella il sogno in botte dei castagnedi – Valpolicella i rossi delle nobili colline.
Valle di Mezzane, un territorio unico, a parte, nella Valpolicella. E la famiglia Castagnedi è una famiglia unica. Quattro fratelli (foto in basso): Armando, responsabile commerciale estero; Paolo responsabile prodotto; Tiziano responsabile mercato Italia e Massimo, responsabile agronomico. In famiglia ha prevalso la voglia di stare uniti, seguendo l’insegnamento di papà Antonio. E oggi Tenuta Sant’Antonio è uno dei punti di eccellenza del territorio veronese, dai grandi rossi (Valpolicella, Ripasso, Amarone) al bianco simbolo del Veronese (Soave) . L’azienda nasce nel 1995 a Colognola ai Colli come passione di famiglia. L’impresa oggi è un punto di riferimento del territorio con 50 dipendenti, 150 ettari vitati e oltre 1,8 milioni di bottiglie prodotte ed esportate in tutto il mondo (70%). I vigneti sono situati per il 70% in Valpolicella sulla collina Monti Garbi e per il 30% nel Soave, sulla collina Monte Ceriani.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Montepulciano il top in vetrina.
E’ ufficiale: l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano riapre le porte agli operatori e agli appassionati. Dal 26 al 28 marzo, infatti, alla Fortezza di Montepulciano, i produttori torneranno in presenza per far conoscere le nuove annate in commercio dal 2022: il Nobile 2019 e la Riserva 2018. Una passerella internazionale per una delle prime Docg italiane che, dopo la versione ridotta del 2021, causa Covid-19, sarà riproposta dal Consorzio del Vino Nobile che riaprirà a buyers e wine lovers.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

L’Altra Toscana racconta i segreti dei dieci Consorzi che raccolgono le piccole cantine della tradizione.
Carmignano, Chianti Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma Toscana, Montecucco, Orcia, Terre di Casole, Terre di Pisa, Valdarno di Sopra: sono i dieci Consorzi che rappresentano le 13 Denominazioni de ‘L’Altra Toscana’, pronti a presentare le nuove annate durante la storica settimana delle Anteprime Toscane, che si terrà dal 19 al 25 marzo. Piccole o meno conosciute, alcune molto legate alla tradizione enologica toscana che reinterpretano in continuazione, altre decisamente ‘alternative’, si presentano assieme il 25 marzo a Firenze con degustazione e un ricco programma di masterclass. Location evocativa, e aperta al pubblico in via eccezionale, per andare a raccontare questi ‘gioielli enoici’: refettorio e atrio del complesso museale di Santa Maria Novella, tra i più spettacolari al mondo per la ricchezza delle opere d’arte ospitate.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Turismo del vino ok Esportazioni in volo.
Siglato un accordo per promuovere i vini del territorio legati al turismo. Partecipano l’enoteca di Broni (Pavia), la Regione Lombardia, Ascovilo e Strada dei vini. E l’export vola.
Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Sana Slow Wine Fair slitta a fine marzo.
Slitta a fine marzo, in presenza, la prima edizione di ‘Sana Slow Wine Fair’, la kermesse dedicata al vino in programma a Bologna. Le nuove date di Slow Food: 27, 28 e 29 marzo.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Vendite online crescita boom bene l’export.
ENTRO IL 2025 LE-COMMERCE DEL VINO RAGGIUNGERÀ UN GIRO D’AFFARI DI 42 MILIARDI DI DOLLARI (+66%) SI ACQUISTA ANCHE UNA SOLA BOTTIGLIA ALLA VOLTA VENDITE ONLINE CRESCITA BOOM BENE L’EXPORT. Il canale Horeca piange in conseguenza della caduta del giro d’affari nei locali e negli alberghi, ma contestualmente si sta sviluppando in modo esponenziale il canale di vendite on line. Entro il 2025 il giro d’affari complessivo dell’e-commerce del vino e delle bevande alcoliche dovrebbe raggiungere i 42 miliardi di dollari, con un incremento del 66%. E’ la proiezione che fa l’Iwsr, l’istituto londinese di ricerche di mercato di settore che conferma il trend positivo del prodotto in questa particolare congiuntura economica contrassegnata dal dilagare della pandemia da Covid-19.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

Le uve bellone cantate da Plinio anima del radix 2016.
L’ultima sfida, fare un bianco importante da uve Bellone, autoctone del Lazio e poco conosciute. Varietà antichissima, citata da Plinio, conosciuta anche come ‘uva pane’ coltivata solo nel Lazio, dai castelli romani fino al litorale di Anzio e Nettuno. Sfida vinta con successo: il suo Radix 2016 è subito entrato tra i bianchi più premiati sulle guide, grande bicchiere da pesce. Dell’Agro Pontino, terra vergine per la vite, Antonio Santarelli (dinasty di commercianti romani di olio e vino) ha fatto uno dei laboratori d’avanguardia per l’enologia laziale. Il padre Dino nel 1967 crea Casale del Giglio, a Le Ferriere (Latina), non lontano dall’antica città di ‘Satricum’, 50 km a sud della capitale. Territorio inesplorato per il vino, cui il figlio Antonio si è dedicato (con l’enologo Paolo Tiefenthaler) coltivando varietà internazionali con un intenso programma di ricerca e sperimentazione.

Fonte: Giorno – Carlino – Nazione Weekend.

L’Oltrepò riparte se gli imprenditori ci credono davvero.
La ripartenza dell’Oltrepò Pavese passa dall’enoturismo? Una speranza c’è ma senza le imprese pronte a crederci a ogni livello, anche cofinanziando strategie e azioni, rischia di rimanere un sogno di carta. Intanto, però, qualcosa si muove. Un protocollo di collaborazione per promuovere il territorio in tutti i suoi ambiti con particolare riguardo al contesto vitivinicolo ed enoturistico. È quello siglato in settimana all’Enoteca regionale di Broni (Pv) dall’assessore regionale lombardo all’Agricoltura Fabio Rolfi e dai presidenti di Ascovilo e Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia, Giovanna Prandini e Gianni Boselli. «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti, con iniziative specifiche, studi e programmazione, coinvolgendo altri enti territoriali», ha dichiarato Rolfi. «I nostri vini sono sempre più apprezzati all’estero. L’export cresce a due cifre ogni anno, dobbiamo usare le nostre eccellenze come strumento di attrazione per le nostre bellezze».

Fonte, Libero Quotidiano.

Le etichette degustate e le altre attività delle cantine.
II rigore selettivo severissimo Degli oltre 30 mila vini arrivati in degustazione solo i120%è stato inserito in guida. “Questo scrivono i redattori – ha richiesto un rigore selettivo severissimo. Per cui le 1.909 aziende inserite in guida rappresentano l’espressione più elevata di quanto offre il panorama produttivo dei vini da vitigni autoctoni”. La guida segnala anche una serie di attività delle stesse aziende recensite. Eccole: possibilità di visita, ospitalità agrituristica, possibilità di acquistare direttamente i vini, le aziende con oltre cento anni di attività e quelle biologiche e biodinamiche e il loro impegno ecosostenibile. Circa l’ospitalità sono parecchi i vignaioli italiani che oramai la offrono. In provincia di Latina, finora nessuna azienda lo fa, mentre alcune hanno sposato la ristorazione.

Fonte: Latina Oggi.

La guida del Touring Club I “vinibuoni” dell’Agro Pontino.
Il riconoscimento Al Biancolella delle Antiche Cantine Migliaccio e al Cardito della Donato Giangirolami le “Quattro stelle” e la “Corona” Punteggio massimo per ben quattordici prodotti: finezza ed equilibrio Aquattordici vini pontini gli esperti della guida “Vinibuoni d’Italia” del Touring Club hanno assegnato le “Quattro stelle”, il massimo punteggio. Eccoli: il Biancollela e il Fieno di Ponza delle Antiche Cantine Migliaccio di Ponza; il Templum Moscato di Terracina amabile, il Capitolium Moscato di Terracina passito e l’Oppidum Moscato di Terracina secco dell’Azienda agricola Sant’Andrea di Borgo Vodice; il Cardito e il Propizio dell’Azienda agricola biologica Donato Giangirolami di Borgo Montello; il Bellone, il Legionarius e il Bellone non filtrato dell’Azienda agricola “I Pampini” di Borgo Sabotino; l’Nzù Bellone, il Moro e l’Nzù Nero Buono dell’Azienda agricola Marco Carpineti di Cori e il Caecubum rosso dell’Azienda agricola Monti Cecubi di Itri. Da precisare che tale guida segnala esclusivamente etichette prodotte con uve autoctone.

Fonte: Latina Oggi.

Produttori vini. A Pontida nasce un’associazione.
Rilancio del territorio L’unione fa la forza per cinque viticoltori della Val Pontida che hanno presentato ufficialmente una nuova associazione. Drezza, Le Driadi, Mezzaripa, Tellurit e Tosca hanno infatti iniziato un percorso comune a fine 2019 per rilanciare il territorio. Basti pensare che un secolo fai terreni vitati si estendevano su una superficie di circa 300 ettari, mentre oggi sono scesi ad una trentina. I grappoli sono favoriti dall’esposizione ottimale di un anfiteatro naturale che, date le pendenze, porta con sé tratti della viticultura «eroica». L’arrivo delle industrie ha spinto molti agricoltori verso la fabbrica, col conseguente abbandono dei terreni, che oggi si tenta di recuperare. Dopo i saluti dell’abate del monastero di Pontida, don Giordano Rota, i cinque produttori hanno raccontato esperienze e progetti futuri.

Fonte: Eco di Bergamo.

Terre, il piano dei “dissidenti” «Ora un Cda di riconciliazione».
Dopo la sfiducia alla dirigenza, si lavora per eleggere i nuovi vertici della cantina I nomi sono ancora top secret, ma si punta a formare una lista unitaria. «Il nuovo Cda sarà rappresentativo di tutte le anime della cantina. Siamo al lavoro per una lista unitaria». A otto giorni dalla sfiducia, che, con 310 voti a favore e 153 contrari, ha mandato a casa la dirigenza della cantina Terre d’Oltrepo, parlano i soci che hanno portato a termine l’operazione e che ora sono al lavoro, in attesa della convocazione delle elezioni, per costruire la futura squadra di governo («Siamo già molto avanti — assicurano — ma non chiedeteci chi saranno i candidati e il presidente»). Condivisione e conciliazione per ricucire gli strappi e le ferite del passato sono le parole d’ordine che stanno animando il gruppo, ben consapevole che «se muore Terre muore tutto il territorio oltrepadano».

Fonte: Provincia – Pavese.

Incontro coi viticoltori del Primitivo di Manduria Sul tavolo tutti i particolari del disciplinare.
Comincia subito il nuovo corso del consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, inaugurato con la recente elezione della nuova presidente Novella Pastorelli. Al momento della proclamazione, la prima donna al vertice del cda consortile aveva annunciato «l’intenzione di fissare degli incontri periodici con i viticoltori, i trasformatori, gli imbottigliatori e con tutti i soci e non che vorranno interfacciarsi con il consorzio», prima di tutto al fine di trovare la quadra sulle proposte di modifica del disciplinare di produzione. Ora arriva già la prima convocazione per i viticoltori, fissata per il prossimo 9 febbraio nella sede di contrada Piscine a Uggiano Montefusco. In quell’occasione i protagonisti del primo gradino della filiera saranno chiamati a discutere dell’importanza del passaggio da Doc a Docg per il Primitivo secco, nonché dei parametri di resa produttiva per ettaro e delle prescrizioni sull’imbottigliamento.

Fonte: L’Edicola del Sud Taranto.

Associazione Italiana Sommelier: al via i corsi.
La pandemia non ferma gli appassionati del mondo del vino, che pur con le dovute cautele si danno appuntamento per riprovare ancora una volta il gusto di un buon bicchiere: da sorseggiare con calma, coinvolgimento e soprattutto moderazione, come raccomandano gli esperti: il vero intenditore di vino, infatti, non esagera mai. Ripartono infatti a grande richiesta le attività didattiche dell’ Associazione Italiana Sommelier, delegazione di Lecce guidata da Amedeo Pasquino, che dà appuntamento a quanti intendano avvicinarsi al mondo enologico martedì 15 febbraio al Grand Hotel Tiziano di Lecce, dove prenderanno l’ avvio i nuovi corsi di primo e terzo livello di qualificazione, ovvero per diventare sommelier, figura professionale oggi molto richiesta dal mercato del lavoro, non solo in Italia ma anche all’estero.

Fonte: Salento in tasca.

Una donna alla guida del Consorzio del Primitivo.
Per la prima volta dalla fondazione dell’ente, una donna guiderà il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: Novella Pastorelli, rappresentante di Cantine Due Palme – stabilimenti di Cellino San Marco e di Lizzano – è, infatti, il nuovo presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. La scelta, unanime e condivisa da parte di tutti i consiglieri di amministrazione, ha indicato nella Pastorelli, avvocato ed esperta di diritto vitivinicolo, il nuovo Presidente. Ad affiancarLa ci saranno i due vice presidenti Roberto Erario e Francesco Delle Grottaglie. Un segnale di compatezza quello che ha voluto dare il Consiglio di Amministrazione, sia ai soci che ai non soci e a tutti gli addetti ai lavori ed all’ intero mondo vitivinicolo. “Ringrazio tutto il Consiglio d’Amministrazione per la fiducia accordatami, arrivata al termine di un lungo confronto costruttivo -ha dichiarato Novella Pastorelli.

Fonte: Salento in tasca.

Sinalunga, la Cantina brinda ai conti.
L’assemblea dei 300 soci conferitori approva un bilancio in positivo: fatturato in crescita del 22,4% IL PRESIDENTE DEL DOTTORE «Previsti 800mi1a euro di investimenti per ammodernare, innovare e implementare le strutture». Risultati importanti ma soprattutto numeri in crescita esponenziale quelli emersi nel corso dell’assemblea dei soci della Cantina Viticoltori Senesi Aretini di Sinalunga per l’approvazione del Bilancio d’esercizio 2021, svoltati ieri pomeriggio nei locali dell’azienda di Farnetella, alle porte del capoluogo. Ciò nonostante le difficoltà operative che hanno fortemente condizionato l’attività nel suo complesso. Quasi 300 i soci conferitori, facenti parte di comuni senesi ma anche della vicina provincia di Arezzo e recentemente anche dall’Umbria. Tra i dati illustrati nella relazione, emerge un significativo +22,4% del fatturato rispetto all’anno precedente che va ad aggiungersi agli incrementi dell’ultimo quinquennio e che dà già l’idea di una gestione non solo oculata ma lungimirante.

Fonte: Nazione Siena.

Enologia in lutto, è morta Silvia Maestrelli.
L’imprenditrice, già proprietaria di Villa Petriolo, è stata stroncata da un male incurabile in Sicilia, dove si era trasferita 15 anni fa. Aveva fondato col marito Roberto Silva la Tenuta Fessina. Lutto nel mondo del vino e nelle comunità di Vinci e Cerreto Guidi. A soli 54 anni, dopo una lunga malattia, è morta Silvia Maestrelli, figlia della famiglia di imprenditori già proprietari della tenuta Villa Petriolo di Cerreto Guidi, fondata dal padre Moreno Maestrelli, già titolare della Cartotecnica Maestrelli di Sovigliana, che da qualche anno ha cessato l’attività. Nata a Firenze nel 1967, milanese d’adozione, da circa quindici anni Sil via Maestrelli, enologa e imprenditrice del vino, aveva messo radici sull’Etna, pioniera tra i produttori che hanno dato nuovo slancio alla produzione siciliana sulle pendici del vulcano. Era proprietaria della Tenuta di Fessina a Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania.

Fonte: Nazione Empoli.

Cerreto piange Silvia Maestrelli, la signora del vino di Cerreto Guidi.
La signora del vino di Cerreto Guidi Insieme al padre ha gestito la Tenuta di Villa Petriolo Era conosciuta e apprezzata nel mondo dell’enologia. Lutto nel mondo internazionale del vino. A soli 54 anni, sconfitta da un male contro il quale lottava da tempo, è morta a Milano Silvia Maestrelli, imprenditrice vitivinicola ed enologa originaria di Cerreto Guidi, molto conosciuta nel settore. Lascia la figlia Lavinia. Nata a Firenze, proviene da una importante famiglia di imprenditori. Il padre Moreno Maestrelli, scomparso nel 2013, era titolare della cartotecnica Maestrelli di Sovigliana di Vinci, e aveva fondato a Cerreto Guidi la Tenuta di Villa Petriolo, dove la 54enne era coinvolta nella gestione insieme alla sorella Simona.

Fonte: Tirreno Prato-Empoli.

Alberti alla guida della Strada del vino Soave.
«Esperienze sensoriali per i turisti e dialogo con i produttori» Zeno Martini •• Cambio della guardia storico al vertice dell’associazione Strada del vino Soave, che ha un nuovo presidente e un nuovo Consiglio direttivo, eletto lo scorso mese. A guidare l’associazione da questo mese di gennaio è Stefano Alberti di Belfiore, già vicesindaco di Belfiore fino allo scorso ottobre e attuale assessore nella giunta del sindaco Alessio Albertini, nonché imprenditore del settore enogastronomico, titolare della Gastronomia Damoli di Soave, socio di lunga data della Strada del vino. Alberti ha nominato tre vicepresidenti nel suo tavolo di concertazione che sono Teresa Bacco, con delega alle attività di adozione della Garganega, Chiara Coffele delegata ai rapporti con le cantine vitivinicole e Martina Guzzo, alla quale ha affidato i rapporti con le attività del settore della ricezione turistica.

Fonte: Arena.

Il vino conquista i mercati. Anno da brindisi.
Cresce l’export: 140 milioni in più rispetto al terzo trimestre 2019. L’assessore regionale Caner: «Abbiamo resistito al Covid». Negli ultimi anni nella nostra provincia sono scesi in campo alcuni produttori «II vino veneto non si arrende di fronte al Covid. Cresce l’export con 140 milioni in più rispetto al terzo trimestre del 2019», così l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, commenta i dati dell’ultimo bollettino-flash di gennaio 2022, che fotografa la produzione e l’export di vino a livello nazionale e regionale. «La brusca frenata dovuta al Covid – riprende – ha lasciato spazio a una nuova ripartenza, non appena le condizioni l’hanno resa possibile. Apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità i vini veneti in questi anni hanno saputo conquistare la fiducia dei clienti e dei mercati mondiali. Inoltre, per comprendere il valore del vino nell’economia del Veneto è sufficiente dire che da solo questo prodotto rappresenta circa un terzo circa dell’export agroalimentare veneto e il 3,5% di tutte le merci esportate.

Fonte: Resto del Carlino Rovigo.

La cantina “custode” di un bosco, che insegna ai più giovani il vero valore della biodiversità.
Villa Bogdano 1880 ha stretto un accordo con Vegal (Gal Venezia Orientale) per proteggere l’antico Bosco di Lison a Portogruaro e il suo habitat. Querce, aceri campestri, ornielli, olmi, frassini, carpini, salici e pioppi, tra i quali sverna e migra l’avifauna e nidificano alcune specie di uccelli rare in pianura, quali il colombaccio e il picchio verde, ma che sono abitati anche da rapaci come l’albanella reale e lo smeriglio, ed un anfibio particolarissimo come l’ululone dal ventre giallo, simile ad un piccolo rospo.

Fonte: WineNews.

Tutto il paese brinda alle cantine Berlucchi.
Una bella iniziativa per i residenti di Corte Franca: tutti invitati dalla rinomata azienda vinicola potranno visitare gratuitamente la cantina Guido Berlucchi per ricordare la memoria di Franco Ziliani, padre del Franciacorta e cittadino onorario di Corte Franca, scomparso recentemente. I figli Cristina, Arturo e Paolo hanno deciso di offrire ai cittadini di Corte Franca l’opportunità di visitare l’azienda dove «tutto ebbe inizio» per le bollicine di Franciacorta. La Guido Berlucchi, conclusosi il 60esimo anniversario dalla data in cui produsse la prima bottiglia di Franciacorta per mano del suo fondatore Franco Ziliani, si appresta ad iniziare il 61esimo anno da quel fatidico 1961 con questa iniziativa speciale denominata «Corte Franca days».

Fonte: Bresciaoggi.

Orta Nova, convegno telematico dei Vignaioli Ortesi – Stato Quotidiano.
Nella denominazione dell’evento, il riferimento è andato al nome dell’ultima etichetta di Nero di Troia biologico prodotto dai vignaioli pugliesi, ossia Matura.

Fonte: Stato Quotidiano.

L’Amarone Mai Dire Mai è tra i “Wines Of The Year 2021”.
Pasqua Vigneti e Cantine inizia nel migliore dei modi il proprio 2022: Decanter, rivista punto di riferimento internazionale per l’enologia, inserisce Mai Dire Mai Amarone della Valpolicella 2012 tra i Wines of the Year 2021. L’etichetta, tra le Icons della cantina veronese, ottiene 96 punti, un riconoscimento importantissimo per le qualità espresse da questo vino, il cui carattere e forza hanno conquistato i giudici. Il punteggio ottenuto da Mai Dire Mai 2012 dimostra ancora una volta la capacità di Pasqua Vigneti e Cantine di comprendere ed esaltare, attraverso le sue diverse interpretazioni, le specificità di un terroir come quello della Valpolicella, adottando sguardi nuovi e innovativi allo stile di vinificazione.

Fonte: Food Makers.

Quali sono i migliori vini da comprare al supermercato e in enoteca? Nuova lista aggiornata 2022.
Vini bianchi, vini rossi, al supermercato, in enoteca: quali sono i migliori da comprare, derivazione e prezzi di vendita. Da vini rossi e bianchi da comprare al supermercato a vino rossi e bianchi da comprare in enoteca, e da abbinare a carne, formaggi e salumi. Lunga è la lista dei migliori vini da comprare al supermercato e in enoteca compilata dalle principali guide del settore e in vendita a qualsiasi fascia di prezzo.

Fonte: BusinessOnline.it.

Aste online, è boom per vini e champagne nel 2021.
Il vino, con oltre 50 mila bottiglie vendute e una crescita del settore di quasi il 45% rispetto all’anno precedente, si posiziona in pole position tra le categorie più amate dagli italiani nel mercato delle Aste online. E’ quanto emerge dal Catawiki Report 2021, analisi realizzata da una delle principali piattaforme di aste online in Europa. Champagne, +60%.

Fonte: ANSA.it.

Vino: anche nel 2021 il Veneto è stata la regione che ne ha esportato di più.
Resiste il mercato estero del vino veneto: la regione si conferma la prima italiana per volumi di bottiglie esportati. Anche nel 2021 il Veneto si conferma la regione italiana più avanti per l’export di vino nel mondo: da gennaio a settembre 2021 il valore delle esportazioni per il Veneto arriva a quasi 1,8 miliardi (il 34,8% dell’export nazionale), 140 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2019. A seguire ci sono il Piemonte, con 884 milioni e la Toscana, con 815 milioni. I dati, resi noti dall’Ufficio Statistica della Regione Veneto, mostrano un mercato vitivinicolo che, anche con qualche duro colpo e con qualche modifica nelle dinamiche, resiste comunque alla crisi della pandemia.

Fonte: Dissapore

Vino: ‘Torino wine week’ diffuso in tutto l’anno.
Torino Wine Week da festival a contenitore di eventi, degustazioni e presentazioni organizzati durante tutto l’anno per approfondire l’incontro con i produttori del vino e la conoscenza dei territori. Nasce ‘Heroes’, un palinsesto di appuntamenti mensili organizzati in collaborazione con l’hub culturale Off Topic. L’obiettivo di Torino Wine Week “è quello di accompagnare il pubblico verso una scoperta del vino consapevole, valorizzando le filiere dal produttore al consumatore”.

Fonte: ANSA.

Vini, i sette migliori del Veneto: spumanti, bianchi, rosati, rossi e da dessert.
Duemila vini assaggiati, provenienti da un’unica regione, il Veneto. Prima regione produttrice di vino in Italia con quasi 11 milioni di ettolitri prodotti, il Veneto conta 33 Doc, 15 Docg e 10 Igt. Spumanti, bianchi, rossi, passiti, è difficile stilare una classifica fra i migliori vini veneti. Ci hanno provato i sommelier Ais (Associazione italiana sommelier) pubblicando “Vinetia.it”, il portale dedicato alle eccellenze enologiche. “Vinetia.it – spiega Giovanni Geremia, curatore della guida – si conferma punto di riferimento per il mondo del vino veneto con oltre 400 cantine partecipanti alle nostre selezioni e 2200 vini valutati.

Fonte: Corriere del Veneto.

Enoteche online: è boom di vendite per Vino.com.
Bianchi, rossi e distillati, nazionali e internazionali: dall’antipasto al dolce, tutte le proposte enologiche di Vino.com, per soddisfare i palati di tutti. L’Italia ha da sempre un rapporto privilegiato col vino, essendo di fatto un paese con una lunga tradizione nel settore enologico e che ancora oggi si colloca ai vertici delle classifiche mondiali in termini di produzione. In questo scenario si distingue il sito di Vino.com, enoteca toscana che vanta più di 2.000 produttori e oltre 7.500 etichette e che nel corso del 2021 ha registrato un boom di vendite con oltre 3 milioni di bottiglie spedite, confermandosi vera e propria realtà leader del settore.

Fonte: CiaoComo.

Promuovere vino ed enoturismo Firmato un protocollo unitario.
Ieri l’accordo che vede insieme Regione, Ascovilo e la Federazione delle strade dei vini e dei sapori: «Fondamentale lavorare insieme». Un protocollo di collaborazione per promuovere il territorio in ambito vitivinicolo ed enoturistico. È quello siglato ieri all’enoteca regionale di Broni dall’assessore regionale Fabio Rolfi e i presidenti di Ascovilo e federazione delle strade dei vini e dei sapori di Lombardia, Giovanna Prandini e Gianni Boselli. «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti – ha dichiarato Rolfi.

Fonte: La Provincia Pavese.

Vino vegano: che cosa è e come riconoscerlo.
Negli ultimi anni è cresciuta la domanda di vini vegani. Il trend, forte nell’Europa del Nord, si sta diffondendo anche in Italia, soprattutto tra quella parte della popolazione che adotta un’alimentazione e uno stile di vita veg friendly. Ma che cosa sono i vini vegani e in cosa si differenziano da quelli tradizionali? È una questione di additivi: nel processo di vinificazione è possibile impiegare sostanze di origine animale per rendere il vino limpido e pulito. Ma questi coadiuvanti possono essere sostituiti da sostanze di origine vegetale in modo da rispettare la dieta vegana.

Fonte: repubblica video.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di sabato 29 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Dove degustare il Trentodoc.
Dal 17 al 20 febbraio nella splendida cornice di Madonna di Campiglio si potrà degustare il Trento- 1 doc, lo spumante, bianco o rosato, prodotto in Regione. Sono 54 le case spumantistiche trentine, grandi e piccole realtà: il marchio si trova apposta su ogni bottiglia di circa 170 etichette prodotte. L’invito è quello di scoprire e degustare Trentodoc nei locali di Madonna di Campiglio – curati e di qualità – dove verranno proposti agli ospiti i migliori abbinamenti. menu in programma sono davvero numerosi: l’Aperitivo Trentodoc, i Menu Stellati, Trentodoc in quota, i Menu del Territorio, i Menu Gourmet, l’Appuntamento insolito e – evento nell’evento – la seconda edizione di Trentodoc al Tramonto.

Fonte: Giornale Stile.

In cantina – Barolo, Conterno cresce del 22%.
Prezzi in rialzo alle aste anche per i tre millesimi di Bartolo Mascarello (+19%) Barolo, Conterno cresce dei 22%. Questa terza puntata sui risultati ottenuti dai Barolo alle aste del 2021 è insolitamente gremita: le aziende coinvolte sono addirittura sei. Soltanto tre, però, sono presenti con un numero di aggiudicazioni che permette di trarre indicazioni valide sugli orientamenti del mercato. Non v’è dubbio, per esempio, che il momento sia favorevole per i Barolo del compianto Bartolo Mascarello, dal momento che i prezzi dei suoi tre millesimi sono complessivamente aumentati del 19% tra i12020 e il 2021.

Fonte: Milano Finanza.

L’anno d’oro del vino italiano: l’export ha superato i 7 miliardi.
Primati italiani Vino: l’export 2021 oltre i 7 miliardi Giorgio dell’Orefice —a pag. 17 L’anno d’oro del vino italiano: l’export ha superato i 7 miliardi Vldvinieolo.I12021 si è chiuso con dati record: il Prosecco ha raggiunto 750 milioni di bottiglie vendute, picchi anche per qualità pregiate come Brunello di Montalcino (+27%), Amarone (+30%) e Barolo (+22%) Forte rimbalzo dell’Asti spumante che negli ultimi anni aveva sofferto: 102 milioni di bottiglie (1190% all’estero) Giorgio dell’Orefice 12021 è stato un anno d’oro per il vino italiano. Un anno che ha visto incrementi delle vendite in doppia cifra per tutte le categorie di prodotto, dai vini fermi confezionati (+15% con punte del +20% per i rossi) agli spumanti (+20%). Ne hanno beneficiato le grandi denominazioni come quelle emergenti di ogni regione, singoli brand come le grandi cooperative.

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Intervista a Lamberto Frescobaldi – «I risultati sono stati agevolati anche da alcune ottime annate».
«Ora bisogna placare l’ondata neoprobizionista di Bruxelles sostenendo il consumo moderato» L’intervista Lamberto Frescobaldi Presidente Marchesi Frescobaldi Saramo passati in pochi mesi dalle stalle alle stelle. Una corsa incredibile, qualcosa che non ricordo di avere mai visto. Perché l’anno era partito in maniera lenta ed è proseguito così fino a maggio. Poi una fiammata inarrestabile che avrebbe potuto produrre risultati ancora migliori se a dicembre non fossero ripartiti i contagi provocando qualche restrizione e facendo annullare dappertutto cene di Natale che già erano prenotate. Ma è indubbio che il 2021 per il vino italiano è stato davvero un anno eccezionale. E forse è ancora troppo presto per averne chiare tutte le ragioni. A parlare dello straordinario 2021 del vino italiano, Lamberto Frescobaldi presidente della Marchesi de Frescobaldi 1500 ettari di vigneto, 12 milioni di bottiglie prodotte per un giro d’affari 2021 di 124,5 milioni di euro (+22%).

Fonte: Sole 24 Ore Food 24.

Spumanti, il progetto delle cantine.
Visita e benedizione al nuovo stabilimento: c’è l’alleanza di 10 aziende Prima la benedizione del cantiere avvenuta da parte dell’arcivescovo Emilio Cipollone, poi la conferenza al teatro Tosti sull’avanzamento del progetto di costruzione del nuovo stabilimento. Si tratta del cantiere della cooperativa Vinco, il progetto che prende forma a Ortona grazie a dieci cantine cooperative della provincia con oltre 3mila soci vignaioli e 6.500 ettari di vigneti. Un investimento da 8 milioni di euro e un nuovo stabilimento sanciscono un’alleanza tra aziende vinicole per produrre vini spumanti ottenuti da vitigni autoctoni.

Fonte: Centro Chieti Lanciano Vasto Centro Chieti Lanciano Vasto

Atri, studentesse pescaresi premiate per il vino dello Zoli.
All’istituto agrario “Zoli” di Atri arriva la produzione dei primi vini della scorsa vendemmia. Dopo i rallentamenti dovuti alla pandemia è stata inaugurata la cantina che vanta una prima ristretta selezione di Montepulciano imbottigliato. Le etichette sono state disegnate dalle alunne Gloria Di Sante e Giada Verbena dell’istituto comprensivo di Collecorvino, seguite dall’insegnante Splendora Camelli vino etichettato si chiamerà “La Bolgia” con riferimento alle bolge dantesche richiamate dai calanchi atriani. L’immagine realizzata dalla due studentesse è stata selezionata nell’ambito del concorso per il quale sono state assegnate menzioni speciali ai lavori di Angelo Alessandro DI Vito del liceo artistico di Pescara, Luisa Continenza del Giovanni XXIII di Pineto, Roberta D’Ambrosio e Daira Di Nardo Di Maio dello Zoli.

Fonte: Centro Teramo.

Spumanti nasce la fabbrica delle bollicene.
Uno spumantificio nel cuore della provincia di Chieti, a Ortona. 11 primo nel suo genere in Abruzzo, che ambisce a rafforzare il posizionamento sui mercati dei vini abruzzesi attraverso la produzione di bollicine. Tra gli obiettivi principali dell’ambizioso progetto: la diminuzione dei processi di spumantizzazione fuori regione; la valorizzazione sui mercati, grazie all’unico marchio di promozione; l’ottimizzazione dei costi; una maggiore capacità produttiva che condurrà ad espandersi nei mercati esteri. Ma anche la caratterizzazione del prodotto e il conseguente aumento del valore aggiunto del vino base spumante, ad oggi venduto all’ingrosso senza alcuna denominazione e con una bassa redditività_ È stato presentato ieri al Teatro Tosti di Ortona, con un incontro pubblico in mattinata e un convegno nel pomeriggio, lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo stabilimento di produzione della cooperativa Vin.co. Abruzzo, che riunisce dieci cantine abruzzesi della provincia di Chieti.

Fonte: Messaggero Abruzzo.

A giudizio per recensione negativa Assolta imprenditrice dei vini.
Sul web scrisse commenti contro un’azienda che forniva clienti Ma per il giudice non fu diffamazione. Aveva pubblicato in rete una recensione negativa nei confronti di un’azienda che avrebbe dovuto ampliare il suo portafoglio clienti fornendole nominativi di possibili acquirenti o importatori di bottiglie di vino. Ma la recensione le è costata la querela per diffamazione da parte del titolare dell’azienda stessa, una Srl con sede in Lombardia: «Non firmate contratti prima di aver fatto verificare da un avvocato la regolarità — aveva avvertito la cliente delusa, in una recensione che appariva cliccando il nome dell’azienda su Google —. Vi promettono fatturati e clienti inesistenti e vi chiedono commissioni senza risultati. Decine e decine di imprenditori si sono trovati in una situazione irreversibile dovendo pagare per prestazioni senza risultati».

Fonte, Corriere Romagna di Ravenna Faenza-Lugo e Imola.

Milano e la passione per i vini Monteverro.
II sodalizio tra la città della Madonnina e le etichette della Maremma Milano e la passione per i vini Monteverro. «Dove gh’è el vin bon, corren tucc lor de per lor». I proverbi della tradizione milanese non sbagliano: dove il vino è buono, accorrono tutti da soli. Soprattutto, se quel vino è maremmano. Lo ha intuito, con lungimiranza, l’enologo Matthieu Taunay, francese di nascita e toscano per scelta, direttore tecnico di un’azienda vinicola, Monteverro, a Capalbio, nel cuore della Maremma, le cui etichette a Milano e ai Milanesi piacciono parecchio. Quando le prime bottiglie firmate Monteverro sono state messe in vendita nell’aprile del 2011, sono bastati pochi mesi prima che la gastronomia meneghina puntasse gli occhi sulla “novità dalla Maremma”.

Fonte: Libero Quotidiano Milano.

“Terre”, week end di trattative Si cerca l’accordo per il listone.
Non c’è ancora la data delle elezioni: nei giorni scorsi tensione con il collegio dei sindaci. Da un lato la convocazione dell’assemblea, dall’alto la formazione della lista per le elezioni. Sono giorni concitati alla Cantina Terre d’Oltrepo, rimasta senza vertici dopo che i121 gennaio scorso, a larga maggioranza, i soci hanno votato una mozione di sfiducia nei confronti della dirigenza. L’attesa più grande è per la convocazione delle elezioni, compito che spetta al collegio sindacale, che da venerdì scorso gestisce l’ordinaria amministrazione della Cantina: al momento, a parte la nota fatta uscire mercoledì per rassicurare i soci su una convocazione a breve, i revisori non hanno fatto trapelare nulla, ma è sempre più probabile che l’assemblea si tenga entro i primi venti giorni di febbraio.

Fonte: Provincia – Pavese.

Ghemme si candida per diventare “Città del Vino Europea” per il 2024.
Novara appoggia la candidatura di Ghemme e dell’intero territorio dell’Alto Piemonte a diventare, nel 2024, Città del vino europea: un obiettivo che vede Ghemme capofila dei comuni produttori vitivinicoli novaresi, vercellesi, biellesi e del Vco affiancati dai rispettivi Enti provinciali. Un obiettivo ambizioso ma che, grazie alla particolarità del patrimonio enogastronomico della zona, a obiettivi condivisi e a una rete territoriale solida e fortemente identitaria, ha tutte le carte in regola per scendere in campo per questa importante partita». E il commento del presidente della provincia Federico Binatti che ha partecipato, insieme con il consigliere delegato ai Rapporti col mondo dell’agricoltura e associazioni agricole Davide Ferrari, all’incontro che si è tenuto a Ghemme su convocazione del sindaco Davide Temporelli con il vicepresidente della sezione piemontese dell’Associazione Città del vino Stefano Vercelloni.

Fonte: Azione – Eco di Galliate.

Coste della Sesia, Lessona, Bramaterra ed Erbaluce Nella patria del tessile anche i vini sono di pregio.
Alain Ducasse è un campione della cucina, con 21 stelle Michelin collezionate in carriera tra Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Montecarlo. Nella sua lista dei vini, quasi un libro da più di cento pagine, è logico aspettarsi il meglio di quello che il mondo può offrire. Tra questa selezione di eccellenze, c’è un nome biellese: Lessona. È nella pagina dei rossi ed è come un esame superato, l’ennesimo, per un microcosmo che nella Biella della lana è sempre meno marginale. In fondo tornare ai vigneti è un po’ come recuperare un pezzo della propria storia. Fino alla rivoluzione industriale, il territorio era punteggiato da grappoli e pampini e «fare vino» era un’attività assai comune.

Fonte: Stampa Biella.

Il vino Vega, l’ottimo primitivo bio di casa Menhir.
Nel 2ou sono state introdotte in ambito regionale alcune nuove Denominazioni d’Origine Controllata (Doc), tra cui la «Terra d’Otranto». Nella logica di chi le aveva richieste e della successiva approvazione ministeriale, dovevano corrispondere ad una semplificazione del quadro regionale, ormai troppo denso di denominazioni che avevano scarsa rappresentanza produttiva. Quindi la ratio era quella di creare delle Doc «ombrello», ma come purtroppo avviene, nessuno ha voluto rinunciare al proprio campanile e così le Doc sono arrivate a quota 25. Un risultato poco brillante se si considera che il mercato e il consumatore hanno bisogno di chiarezza e quindi di una comunicazione efficace e immediata. Questo spiega perché moltissime aziende, anziché utilizzare le Doc, ricorrono alla Igt Salento che ha un disciplinare più elastico, ma soprattutto una riconoscibilità geografica molto più nota e quindi più incisiva.

Fonte: Corriere del Mezzogiorno Puglia.

Primitivo, il consorzio incontra i produttori.
L’importanza del passaggio da doc a docg, imbottigliamento e rese. Saranno questi i temi centrali su cui verterà l’incontro con i viticoltori organizzato dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. Un’opportunità per confrontarsi sulle modifiche del disciplinare e per parlare delle prospettive future della denominazione pugliese. L’appuntamento si terrà mercoledì 9 febbraio alle ore 16 presso la sede del Consorzio di Tutela (Sala Convegni Gabriella Fanuli) ad Uggiano Montefusco, Manduria, Contrada Piscine. All’incontro sarà presente l’avvocato Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria insieme ai Vice Presidenti Francesco Delle Grottaglie e Roberto Erario, i Consiglieri di Amministrazione e il dottor Carlo Alberto Panont, consulente esperto denominazione di origine.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia edizione di Taranto.

Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona.
Enologia, il tessuto scaligero cambia aspetto, spinto da pandemia ed investimenti di grandi player Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona Alcuni esempi indicano la tendenza: Enoitalia acquisita da Iwb, società quotata in Borsa Hyle Capital entra in Contri Spumanti e Collina dei Ciliegi si allea con i francesi di Advini Masi Agricola ha acquisito Canevel già ne12016 Cantine Montresor ha aperto alla coop Terre Cevico. Il sistema vino veronese e quello veneto hanno retto finora l’urto della pandemia; almeno le aziende più strutturate hanno recuperato terreno nella seconda parte del 2021 rispetto ai cali del 2020, puntando su una diversificazione dei canali di vendita e dei mercati.

Fonte: Arena.

Vino, un museo alle Gallerie Mercatali.
Presentata la proposta di «percorso esperienziale». Sede in viale del Lavoro di fronte a Veronafiere Vino, un museo alle Gallerie Mercatali Sboarina: «La condivisione della proposta è granitica» Corsi: «L’idea è affidare a un archistar il progetto» •• Verona avrà un museo del vino. Non una mera esposizione di cimeli o vestigia, bensì un «percorso esperenziale», grazie all’uso delle più innovative tecnologie abbinato al recupero della tradizione. Le prime informazioni sull’iniziativa sono state fornite ieri, senza entrare nel dettaglio, in un incontro presieduto dal sindaco Federico Sboarina. Una conferenza che ha dimostrato che la proposta gode di un sostegno amplissimo e coinvolge anche l’Università, che aprirà nel museo una start-up dedicata al mondo dell’enologia, le associazioni del mondo agricolo e i Consorzi di tutelano.

Fonte: Arena.

Export veneto da record ma pesa l’incubo rincari.
Performante sui mercati esteri, in affanno in cantina. II vino italiano ha inanellato successi sulle destinazioni mondiali nei primi 10 mesi del 2021 e si stima una chiusura d’anno perla prima volta sopra 7 miliardi di euro, +13%. Anche il vino veneto ha brillato. Le esportazioni di produzioni regionali hanno superato a fine settembre dell’8,6% quelle del pari periodo 2019, per un valore di quasi 1,8 miliardi (+140 milioni). II Veneto totalizza così il 34,8% delle esportazioni nazionali. «La brusca frenata dovuta al Covid ha lasciato spazio a una nuova ripartenza, superando anche i livelli pre-pandemici», spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, «La regione da sola continua a esportare più di Piemonte (884 milioni) e Toscana (815 milioni) messe assieme. Anche la vendemmia 2021, si è stata buona, con 11.747 mila ettolitri prodotti, quantità sostanzialmente stabile rispetto al 2020». I principali sbocchi si confermano Usa, Germania e UK, seguiti, a distanza, da Canada e Svizzera.

Fonte: Arena.

Vino, il museo di fronte alla fiera «Pronto per le Olimpiadi 2026».
Il progetto di Corsi alle Gallerie Mercatali: «Fondi Ue come per Porto e Bordeaux» VERONA Come a Bordeaux e a Porto, due capitali europee del vino. Anche Verona, che capitale del vino è universalmente riconosciuta, avrà il suo museo enologico. Sorgerà alle Gallerie Mercatali davanti alla fiera, entro quattro anni, prima delle olimpiadi del 2026. Un’idea di Enrico Corsi, consigliere regionale della Lega, già promotore e primo firmatario della legge regionale del 2020, che prevede l’istituzione degli Eco Musei del vino in Veneto. Coinvolgendo istituzioni, categorie, consorzi di tutela, Fiera e università, Corsi ha reso l’idea un progetto che ha presentato ieri in Comune alla presenza del sindaco Federico Sboarina, dell’europarlamentare Paolo Borchia (Lega) e rappresentanti di categoria quali la vicepresidente di Confagricoltura Verona Camilla Capurso, il membro della giunta esecutiva Coldiretti Verona Chiara Recchia, per il Consorzio Soave Silvia Bolla, per il Consorzio Valpolicella il presidente Christian Marchesini, la presidente Consorzio Custoza e rappresentante Uvive Roberta Bricolo, il responsabile Consorzio Bardolino Andrea Vantini e il presidente di Cia Verona Andrea Lavagnoli.

Fonte: Corriere di Verona.

«La Primavera del Prosecco si farà in massima sicurezza».
Con al fine dell’inverno torneranno la Primavera del Prosecco Superiore e delle Mostre del Vino. Gli organizzatori si sono riuniti nei giorni scorsi e, nonostante la complessità del momento dovuta alla pandemia da Covid-19, hanno espresso la ferma volontà di ripristinare il solito calendario di eventi che ci accompagnano dalla primavera fino all’autunno sulle colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene. Molte sono le incognite e le cose lasciate in sospeso, poiché la situazione sanitaria non permette di fare progetti a lungo termine e probabilmente porterà allo slittamento dei primi eventi (normalmente in partenza a fine marzo) fino a primavera inoltrata, ma gli organizzatori confidano di poter organizzare quanti più eventi possibili con la massima sicurezza: «Le difficoltà hanno rafforzato ulteriormente l’impegno per dare vita ad una rassegna ancora più ricca – dichiara Giovanni Follador, presidente del comitato organizzatore.

Fonte: Gazzettino Treviso.

Le cantine regionali crescono all’estero L’export vola a quota 1,8 miliardi.
Il mercato del vino veneto riparte dopo la crisi. Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un + 6,6% nel valore delle esportazioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ed è più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8, 6% di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, per un totale di quasi 1, 8 miliardi di euro. Il dato è reso noto dall’Ufficio Statistica della Regione Veneto. Nel 2021 il comparto vitivinicolo veneto si è dimostrato capace di resistere alle crisi e di reagire alle turbolenze del mercato. L’export riprende a crescere, recuperando il terreno perso nel 2020 e tornando ai livelli pre-pandemici, se non anche a livelli superiori.
Fonte: Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso.

Bebe Vio in tivù «A Mogliano solo rugby e Prosecco» – «Mogliano è rugby e prosecco» Bebe in tivù scatena la bufera.
Sono le parole con cui Bebe Vio, qualche giorno fa in tivù, ospite di Italian’s Got Talent, ha descritto il suo comune d’origine, provocando la reazione stizzita di molti compaesani. «Mogliano è rugby e prosecco» Bebe in tivù scatena la bufera La dichiarazione dell’atleta paralimpica ospite del programma Italian’s Got Talent ha fomentato H dibattito sui social, ma c’è chi la difende: «È sempre una grande» «Quand’ero giovane, e la voglia di girare il mondo mi spingeva in terre lontane, a chi mi chiedeva notizie del mio paese, rispondevo: il mio paese è una strada». Lontano è il tempo in cui Giuseppe Berto raffigurava così i provinciali orizzonti della sua terra natia. Correva l’anno 1977 e con questa definizione, certamente elegante ma anche un po’ severa, firmava l’incipit di una sua prefazione sulle prime pagine di un libro dedicato alle ville del Terraglio.

Fonte: Tribuna Treviso.

La vendita di vino ora mette il turbo.
Il Veneto da solo esporta più di Piemonte e Toscana insieme La vendita di vino ora mette il turbo. “Dopo la brusca frenata del 2020 e un inizio d’anno un po’ incerto, nel 20211′ export di vino veneto è tomato a cresce, superando anche i livelli pre-pandemici. La Regione da sola continua ad esportare più di Piemonte (884 milioni di euro) e Toscana (815 milioni) messe assieme: le due regioni che seguono il Veneto nella graduatoria regionale. Anche i numeri della vendemmia, sempre nel 2021, si sono dimostrati buoni, con 11.747 mila ettolitri prodotti, una quantità sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, commentando i dati dell’ultimo bollettino-flash di gennaio 2022, che fotografa la produzione e l’export di vino a livello nazionale e regionale.

Fonte: Voce di Rovigo.

Una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica.
Un progetto del Consorzio Pontedilegno-Tonale con il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont.

Fonte: Adnkronos.

Una cantina di affinamento fatta di ghiaccio al Corno d’Aola.
Affinamento in ghiaccio. Così è stato definito il progetto del Consorzio Pontedilegno-Tonale con il Consorzio Vini di Valcamonica, la Cantina Bignotti e Unimont – Università della Montagna, Polo di eccellenza dell’Università degli Studi di Milano. L’obiettivo è quello di completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Vallecamonica all’interno di un igloo a 2mila metri di quota, al Corno d’Aola. La finalità ultima per i cultori e gli addetti ai lavori sarà quella di studiare come cambiano in questa originale cantina di affinamento, le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile.

Fonte: Radio Voce Camuna.

Borgogno è “Cantina dell’Anno” e “Calice d’Oro” per il magazine svedese “Allt om Mat & Vin”.
Dopo Fontanafredda (2009) e Masi (2012), ancora premi dalla Svezia, che, nei primi 10 mesi 2021, tocca 166 milioni di euro di vino italiano importato. Impermeabile alla crisi dei consumi del 2020, anno segnato dalla pandemia, la Svezia, nei primi 10 mesi 2021, ha importato 166 milioni di euro di vino italiano, confermandosi come una delle mete principali in Europa. Una popolarità confermata dai premi assegnati dal magazine “Allt om Mat & Vin”, punto di riferimento per gli amanti dell’enogastronomia svedesi, che ha assegnato due dei suoi principali riconoscimenti – “Cantina dell’Anno” e “Calice d’Oro” – alla Borgogno, griffe del Barolo e tra le cantine più antiche delle Langhe, guidata dalla famiglia Farinetti, “per la loro qualità costantemente elevata di Barolo.

Fonte: WineNews.

Le cantine si aggregano e le big puntano su Verona.
Il sistema vino veronese e quello veneto hanno retto finora l’urto della pandemia; almeno le aziende più strutturate hanno recuperato terreno nella seconda parte del 2021 rispetto ai cali del 2020, puntando su una diversificazione dei canali di vendita e dei mercati. Ora però, ai problemi registrati per il canale Horeca (hotel, restaurant, café e catering), piegato dalle limitazioni per Covid, si sommano numerose variabili, a partire dalla lievitazione dei costi di energia e materie prime. In questa situazione di incertezza, la dimensione aziendale è un fattore che fa la differenza e che conferisce forza competitiva, in particolare sui mercati esteri: l’approccio al mondo è sempre meno un’impresa da piccoli.

Fonte: L’Arena.

Lo champagne Pol Roger rileva il 20% del distributore Compagnia del Vino.
Dalle 35mila bottiglie del 2015 oggi le esportazioni verso l’Italia della maison francese sfiorano le 100mila per un fatturato di circa 4 milioni.
La maison dello Champagne Pol Roger ha rilevato il 20% del capitale del distributore italiano Compagnia del Vino. La celebre etichetta dello Champagne (170 anni di storia, la preferita da Winston Churcill e fornitore ufficiale della Casa Reale Britannica) è entrata quindi nel capitale di una delle società di distribuzione emergenti italiane. Un importante avamposto su uno dei mercati, quello italiano, considerati tra i più difficili ed esigenti al mondo.

Fonte: Il Sole 24 Ore.
Vino, settore vitale. Meno insolvenze, e la redditività è prevista in aumento. Così Atradius.
A WineNews il focus sul comparto italiano (da record all’export e in tenuta in valore in gdo nel 2021) secondo il leader mondiale del recupero crediti. Le prospettive sono meno serene di quanto ci si aspettava in estate. Ma il comparto del vino italiano, in ogni caso, sembra aver ritrovato buona salute, nel complesso. Tra un export 2021 che va verso il record dei 7 miliardi di euro (nei primi 10 mesi spedizioni a 5,8 miliardi di euro, +13% sul 2020 e +10% sul 2019, secondo i dati Istat analizzati da WineNews), un consumo fuori casa ancora lontano dai livelli 2019 ma (in attesa di dati ufficiali) sicuramente migliore, del 2020, e una gdo che tutto sommato ha tenuto (vendite a 1,8 miliardi di euro, +2,6% sul 2020, nonostante un calo in volume del -3,2%, secondo i dati Iri).

Fonte: WineNews.

VIN.CO – VINO COOPERATIVO ABRUZZO SPUMANTI D’ABRUZZO: UN PROGETTO DI FILIERA PER LO SVILUPPO.
Un progetto ambizioso nato con l’obiettivo di restituire valore ad un territorio attraverso la produzione di vini spumanti. Prende forma così VIN.CO la grande struttura cooperativa, formata da dieci cantine cooperative abruzzesi della provincia di Chieti, che sta completando in questi mesi l’impianto di produzione ad Ortona. VIN.CO nasce infatti per realizzare vini spumanti, nella metodologia Martinotti, ottenuti dai vitigni autoctoni (Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico) e coltivati dagli oltre 3.000 soci vignaioli sugli oltre 6.500 ettari di vigneti.

Fonte: AbruzzoWeb.

Uiv, vino: export a +13%, ma crisi energetica pesa per 1,3 miliardi.
Rincari e costi aggiuntivi stanno influenzando l’avvio del 2022 per il mercato del vino. Lo dice l’Unione italiana vini (Uiv), che mette in luce come l’export del Made in Italy sia cresciuto del 13% nei primi 10 mesi del 2021 (con l’anno che si chiuderà per la prima volta sopra i 7 miliardi di euro). Il 2022, però, si è aperto con un rincaro medio a carico delle aziende del 10% a bottiglia. I motivi sono tutti da cercare in una “tempesta energetica” che peserà per 1,3 miliardi di euro di costi aggiuntivi, tra aumenti di bollette, materie prime e trasporti.

Fonte: Mixer Planet.

Vino e tartufo, ogni regione ha il suo abbinamento ideale: il Fumin della Valle d’Aosta.
Nella meravigliosa Valle d’Aosta ci sono vini raffinati e opulenti che sanno corteggiare il tartufo. Oggi scopriamo il Fumin, vino particolare che sposa meravigliosamente le carni con la presenza di tartufo nero pregiato. Il ventaglio di proposte dei vini della Valle, è ampia: dal Petit Arvine, al Fumin fino Cornalin, sono tutti pronti a svolgere il proprio ruolo vicino ai piatti al tartufo. Il Fumin è il vino principe dei vini Valdostani ed Hervé uno dei titolari dell’azienda GrosJean, ce lo racconta nella sua particolare territorialità e nella sua rappresentatività.

Fonte: Italia a Tavola.
Vino – Il Veneto riparte ed è la prima regione esportatrice.
l mercato del vino veneto riparte dopo la crisi. Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un +6,6 per cento nel valore delle esportazioni del vino made in Veneto rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ma è ancora più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8,6 per cento di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro. A fare un quadro di uno dei settori più rilevanti dell’economia regionale è l’Ufficio Statistica della Regione del Veneto nel numero di gennaio del fascicolo Statistiche flash dl titolo Produzione ed export di vino. I dati mostrano che nel 2021 il comparto vitivinicolo veneto si è dimostrato capace di resistere alle crisi e di reagire alle turbolenze del mercato.

Fonte: Tviweb.

Bertinoro non solo ‘città del vino’: largo all’olio d’oliva Tre giorni insieme ai degustatori di Slow Food.
Da oggi fino a domenica si valutano gli oli migliori, in lizza per il riconoscimento anche tre aziende locali. Siamo abituati a riconoscere a Bertinoro il titolo di città del vino, ma per questo fine settimana diventerà anche la capitale italiana dell’olio extra vergine d’oliva. Da oggi fino a domenica sul balcone di Romagna arriveranno i degustatori di Slow Food per valutare gli oli migliori e decidere a quali assegnare i riconoscimenti della Guida agli Extravergini 2022.

Fonte: Il Resto del Carlino.

STAMPA ESTERA

Tout pour sa pomme.
Cíciro Cotentin tout pour sa pomme Millésimées, gardées en cave, marketées… Les bouteilles des neuf producteurs de la région, qui commercialisent leur breuvage sous une appellation d’origine protégée, sont traitées avec les mêmes egards et parfois les mêmes méthodes que ceux appliqués au vin. Une manière de monter en gamme. Par JUSTINE KNAPP cees odeurs acides de cave, des barriques alignées, quelques cuves en inox, des bouteilles millésimées qui vieillissent à l’ombre. Si le décor a tout du chai vinicole, Jean-Baptiste Aulombard, pipette à vin dans la main, produit du cidre. Des cidres «d’accord», précise-t-il. En 2018, il reprend la cidrerie Maison Hérout, en activité depuis 1946 à Auvers, sur la presqu’île du Cotentin. «Le cidre est un produit noble qui n’a pas à mugir face aux autres boissons.

Fonte: Liberation.

Is Red Wine Really Healthier Than White?
AT THE END of a recent visit to my gastroenterologist, he handed me a list of prescribed foods. “What about wine?” I asked, noting its absence. “Red wine is good for you,” he said. “And white?” I inquired. “White wine is just alcohol,” he replied. Many wine drinkers believe that my doctor is right. Indeed, just about every one of the friends whom I surveyed declared that red wine is healthier than white—though few could say why. But is red wine actually more healthful than white wine? And is either one truly healthy? The reports indicating the health benefits of red wine are many—and speculative, according to Dr. Andrew Waterhouse, a wine chemist and director of the Robert Mondavi Institute for Wine and Food Science at the University of California, Davis. Dr. Waterhouse further explained that there isn’t really data to support the notion that red wine is more healthy than white. To establish that, Dr. Waterhouse said, it would be necessary to truly separate the two wine types in an independent study.

Fonte:  Wall Street Journal Usa.

Boris Johnson, a wine fridge and lockdown revelry.
Jancis Robinson Wine wo weeks ago, when public interest in Downing Street’s lockdown parties was at its height, BBC Radio 4’s satirical News Quiz began with a game designed to help participants figure out if they were “at work or not at work”. Host Andy Zaltzman urged them to “check whether everyone you usually work with has turned up with a bottle of wine and is now getting hammered … If they have, ask yourself, Am I a professional wine taster?'” “Yes!” I yelled at the radio. Yet wine’s small part in the erosion of public trust in government is no laughing matter. For me, it has been impossible to ignore the role played by wine in the recent pantomime in British politics. Bottles photographed at a gathering in the Downing Street garden on May 15 2020 were seen as proof that this was no “work event”, as claimed by Boris Johnson, but a party. And each fresh leak has produced further accusations involving wine. The Mirror newspaper unearthed a photograph of a special wine fridge delivered to the back door of 10 Downing Street so that staff could keep their bottles cool in summer for the “wine-time Friday” get-togethers, which the prime minister allegedly encouraged.

Fonte:  Financial Times.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

Buongiorno,
Wine Idea presenta le news di venerdì 28 gennaio 2022!

Le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina (https://www.farecantina.it/), impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino con contenitori in vetro e Pet.

Giuseppe e le sue pizze a Casa Sanremo.
Il titolare della pizzeria “DiPinto” tra i quaranta rappresentanti d’Italia. La qualità, la professionalità, la peculiarità e soprattutto l’attenzione ai minimi dettagli affinché possano essere esaltati tutti i prodotti in un mix di bontà e prelibatezza, sono stati gli ingredienti che hanno portato ad aprire le porte di “Casa Sanremo” a Giuseppe Pinto. E dove c’è “casa” non put, mancare la pizza, uno dei piatti più diffusi al mondo. Grande riconoscimento per il titolare della pizzeria “DiPinto” in via Costantino Caminada a Ferentino. Giuseppe Pinto, 47 anni, originario di Frosinone, sarà tra i rappresentanti della terra Ciociara che delizierà i vip, i cantanti, tutti gli artisti dell’area gusto di “Casa Sanremo” la prossima settimana nella città ligure in occasione della settantaduesima edizione del festival della canzone italiana.

Fonte: Ciociaria Oggi.

Il Biserno che parla ai sensi e al cuore.
Un taglio bordolese, cremoso e profondo Il Biserno è un vino che trasforma uno svantaggio in una rampa di lancio. La cantina si trova a Bibbona, di poco fuori dalla Doc Bolgheri. Niccolò Marzichi Lenz! ha cercato una strada diversa, senza il traino della denominazione di prestigio tra grandi rossi. Il risultato è un taglio bordolese (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot) cremoso e profondo, che “parla con generosità ai tuoi sensi e al tuo cuore”, come ha scritto Monica Lamer, che gli ha assegnato un 98+ per Wine Advocate. Niccolò è figlio di Ilaria e nipote di Ludovico e Piero Antinori. Con l’aiuto del due famosi zii, ha abbandonato la carriera sportiva e si è lanciato nel mondo del vino nel 2001.

Fonte: Corriere della Sera 7.

Studio inglese: chi beve cinque bicchieri di rosso alla settimana rischia il Covid il 17 % in meno – Il vino tiene lontano il virus.
In Nutrition su mezzo mln di persone Chi invece beve vino bianco e lo champagne è meno protetto, ma può arrivare a un non trascurabile 8%. Lo stesso studio afferma che il rischio invece aumenta per chi beve birra o sidro. Che «in vino veritas» si sa da secoli. Ora però pare anche che «in vino no Covid». Per l’esattezza, pare che contro il Covid faccia bene bere vino rosso o almeno vino bianco e champagne. E che è meglio tenersi invece alla larga da birra e sidro! Lo studio di Frontiers In Nutrition condotto in Inghilterra su quasi mezzo milione di persone, per l’esattezza 473 mila 957, ha infatti dimostrato che chi beve almeno cinque bicchieri di rosso a settimana ha un rischio di infezione al Covid-19 inferiore del 17% rispetto agli astemi o a chi beve raramente.

Fonte: Italia Oggi.

Italian Wine Brands.
Fatturato 2021 di 408,9 milioni, raddoppiato rispetto al 2020.11 principale contributo alla crescita è legato all’acquisizione di Enoitalia (fatturato 2021 pari a 208,4 milioni), chiusa in luglio.

Fonte: Mf.

A 80,6 milioni i ricavi di Meregalli Vini.
Anno record in termini di fatturato il 2021 per il gruppo Meregalli, distributore di vim e liquori con sede a Monza. I ricavi si sono attestati a 80,6 milioni, +22% rispetto a due anni fa. Conseguenza della costante crescita, due società del gruppo sono state trasformate da srl a spa, senza modificarne l’organizzazione interna. Marcello Meregalli, quinta generazione alla guida dell’azienda, rimane l’unico azionista. L’ambito off trade ha ottenuto un aumento del fatturato del 38% in due anni. In questo periodo dove si predilige il consumo tra le mura domestiche, i settori privati ed e-commerce registrano la crescita gg ore sia di fatturato sia di prezzo medio, tradotto con l’aumento di qualità dei prodotti acquistati. Nel settore privati la crescita di fatturato rispetto a due anni fa è del 77%. Oltre alla quantità è aumentata l’attenzione alla qualità delle bottiglie acquistate.

Fonte: Mf.

L’ottima annata di Iwb con l’apporto di Enoitalia.
Ottima annata per i vini di Italian wine brands, che chiude il 2021 con un pro-forma consolidato da 408,9 milioni di ricavi, il doppio (+100,1%) rispetto al 2020. I1 contributo maggiore di questo exploit va ricondotto all’integrazione di Enoitalia, rilevata in luglio per 150,5 milioni (l’operazione ha anche visto l’ingresso nel capitale di Iwb del gruppo Pizzolo, socio di maggioranza di Enoitalia), che l’anno scorso ha generato un fatturato di 208,4 milioni. Ora il gruppo, maggiormente dimensionato e con un posizionamento strategico più ampio – sia per segmento che per mercati geografici, in particolare sul Nordamerica dopo l’acquisizione del distributore Enovation brands alla fine dell’anno scorso – è pronto per il salto dall’Euronext Growth Milan al mercato principale, come conferma lo stesso amministratore delegato Alessandro Mutinelli.

Fonte: Sole 24 Ore.

Terre Cevico pronta per l’acquisizione della cantina Orion Wines.
Finanziamento di 6 milioni ottenuto da Crédit Agricole Il gruppo conta più di trecento dipendenti La cooperativa Terre Cevico ha ricevuto un finanziamento di sei milioni di euro da Crédit Agricole per l’acquisizione della maggioranza della Cantina Orion Wines Sarl. Cevico, fondata nel 1963 in collaborazione con i soci viticoltori sul territorio romagnolo, è oggi un centro vinicolo tra i più importanti del panorama nazionale. La Società, che opera non solo in Emilia-Romagna ma anche, con proprie cantine, in Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Umbria, offre numerosi prodotti confezionati nei canali della Gdo e Horeca, rivolto a 67 Paesi al mondo tra cui i più importanti sono Francia, Cina, Giappone, Regno Unito, Germania, Paesi Scandinavi, Stati Uniti e Sud Est Asiatico. Tramite il finanziamento erogato, Crédit Agricole Italia consentirà a Terre Cevico di incrementare la gamma di prodotti a disposizione.

Fonte: Ravenna & Dintorni.

Bertinoro non solo ‘città del vino’: largo all’olio d’oliva Tre giorni insieme ai degustatori di Slow Food.
Da oggi fino a domenica si valutano gli oli migliori, in lizza per il riconoscimento anche tre aziende locali Siamo abituati a riconoscere a Bertinoro il titolo di città del vino, ma per questo fine settimana diventerà anche la capitale italiana dell’olio extra vergine d’oliva. Da oggi fino a domenica sul balcone di Romagna arriveranno i degustatori di Slow Food per valutare gli oli migliori e decidere a quali assegnare i riconoscimenti della Guida agli Extravergini 2022. II volume è un vero e proprio vademecum per poter scegliere l’olio giusto da portare in tavola, scoprire i territori vocati e le aziende virtuose. L’edizione 2021 ha segnalato 838 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensito 1383 oli, assegnato 259 riconoscimenti (Grande Olio e Grande Olio Slow) e 36 chiocciole (premio per le aziende che interpretano meglio i valori di Slow Food).

Fonte, Resto del Carlino Forlì.

Rossese di Dolceacqua: la festa per i 50 anni è soltanto rimandata.
Compie 50 anni la Doc del Rossese di Dolceacqua. Esattamente 50 anni fa il 28 gennaio 1972, veniva approvato con decreto del Presidente della Repubblica il disciplinare Doc del Rossese di Dolceacqua, primo in tutta la Liguria. E il borgo di Dolceacqua, cuore del territorio dove si coltivano le viti che danno il Rossese, sta organizzando adeguati festeggiamenti per celebrare la ricorrenza. Bisognerà aspettare un paio di mesi però, visto che per adesso l’amministrazione ha preferito rimandare tutto in attesa che la pandemia migliori.

Fonte: Stampa Imperia.

Strade dei vini e Consorzi Doc per progetti condivisi.
Le Strade dei vini e dei sapori di Lombardia e i Consorzi di vini Doc lombardi insieme per piani e progetti condivisi, per partecipare a bandi e a gare, e persino per realizzare attività commerciali unitarie, temporary shop o botteghe enoteche. È questo lo scopo del protocollo siglato giovedì a Broni dalle due associazioni con l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi. Le motivazioni alla base dell’intesa le ha spiegate l’assessore Rolfi: «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti, con iniziative specifiche, studi e programmazione, coinvolgendo altri enti territoriali.

Fonte: Cittadino di Lodi.

Turismo agricolo, patto di ferro col mondo del vino.
Broni, il summit che raccoglie aziende e “strade” enogastronomiche per collaborare e attrarre più visitatori Turismo agricolo, patto di ferro col mondo del vino Fra le idee la nascita di temporary shop e botteghe «Superare la frammentazione» BRONI (Pavia) Un patto di ferro che può (per alcuni anzi deve) trasformare la Lombardia in una «corazzata» del turismo agricolo. In tutte le sue forme possibili, ma soprattutto in maniera concreta come ha sollecitato Carlo Pietrasanta, uno dei fondatori del Movimento Turismo del Vino: «Insegnare alle aziende come fare realmente enoturismo». Ieri, all’Enoteca Regionale di Broni è stato siglato e presentato il nuovo protocollo d’intesa fra Ascovilo (13 consorzi tutela vino della Lombardia) e Federazione Lombarda dell’associazione Strade del Vino e dei Sapori alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi.

Fonte: Giorno Lombardia.

Terre d’Oltrepo, ora si cambia «Chiaro segnale da rispettare».
L’assessore regionale Rolfi: «In futuro meno vino sfuso e più bottiglie» Smentite le voci di commissariamento: «Non ci sono condizioni così gravi» MUNI Meno vino sfuso dalla Cantina sociale: anche la Regione lancia il segnale. «Il voto di sfiducia al cda di Terre è un chiaro segnale di malcontento che va rispettato. Ora la nuova dirigenza sia all’altezza della sfida di valorizzare la bottiglia al posto dello sfuso»: a margine della firma dell’accordo tra Ascovilo e federazione delle strade del vino, ieri, all’Enoteca regionale di Broni, l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, non si è sottratto alle domande dei giornalisti sull’ennesimo terremoto che ha travolto il mondo del vino oltrepadano con la sfiducia ai vertici della cantina Terre d’Oltrepo.

Fonte: Provincia – Pavese.

Promuovere vino ed enoturismo Firmato un protocollo unitario.
Ieri l’accordo che vede insieme Regione, Ascovilo e la Federazione delle strade dei vini e dei sapori: «Fondamentale lavorare insieme» Promuovere vino ed enoturismo Firmato un protocollo unitario. Un protocollo di collaborazione per promuovere il territorio in ambito vitivinicolo ed enoturistico. È quello siglato ieri all’enoteca regionale di Broni dall’assessore regionale Fabio Rolfi e i presidenti di Ascovilo e federazione delle strade dei vini e dei sapori di Lombardia, Giovanna Prandini e Gianni Boselli. «Serve in tutte le province una regia unica per promuovere a livello turistico i territori attraverso il vino e i prodotti tipici, puntando sulla qualità e i servizi offerti – ha dichiarato Rolfi.

Fonte: Provincia – Pavese.

Sapore di cotto, sapore d’antico.
Dire Loro Piceno è dire vino cotto. E dire lavoro è dire campagna, viti, cantine… E dolci colline. Come quelle che scorgo scendendo da Massa Fermana e risalendo per Loro. Mi hanno consigliato una azienda locale, gestita da un giovane gagliardo, aperta a diverse novità addizionate alla specialità del luogo. Lui è Cristian Ercoli, 37 anni, ha studiato da ragioniere e programmatore. Ha scelto poi di starsene tra vitigni, uve e buon vino cotto. Una passione che viene da lontano. Ed esattamente da nonno Decimo Forti, che il «cotto» lo produceva anche quando non si poteva (incomprensibili norme, superate poi dal tempo e dall’intelligenza). Mentre il mosto bolliva, i contadini mettevano un ragazzino a controllare la strada per avvisare di sconosciuti in perlustrazione.

Fonte: Resto del Carlino Fermo.

Shopping a Bolgheri L’Agricola San Felice acquista Batzella.
L’Agricola San Felice acquista Batzella. Agricola San Felice del Gruppo Allianz ha acquisito l’azienda Batzella a Bolgheri andando a incrementare i 6 ettari di proprietà di Bell’Aja, realtà in cui, già dal 2016, produce il Bolgheri Superiore. Gli ettari interessati alla nuova acquisizione sono circa 7, 5 iscritti alla Doc Bolgheri, una Doc chiusa e per questo di grandissimo valore economico. Non ci sono state acquisizioni recenti per un metro economico preciso ma per un ettaro a Bolgheri si può benissimo sforare i 500mi1a euro. La transazione si vocifera, infatti, conclusa attorno ai 7/8 milioni di euro, comunque sotto i 10milioni, ma sono solo stime ufficiose. Il gruppo ha anche acquisito la cantina e la struttura che permetterà di realizzare un centro di accoglienza e tasting, oltre al brand.

Fonte: Tirreno.

Allianz rafforza la presenza e compra l’azienda Batzella.
A Bolgheri dal 2016 con Bell’Aja, obiettivo nuova cantina e centro d’accoglienza Cuccia: «Facciamo un salto di dimensione, grazie alle nuove superfici vitate» Divina Vitale. Il Gruppo Allianz, Agricola San Felice, realtà societaria con importanti aziende sparse per la Toscana, ha più che raddoppiato la sua presenza a Bolgheri, acquisendo l’azienda Batzella. A Bolgheri era già presente dal 2016 con l’azienda Bell’Aja da cui nasce il Bolgheri Superiore: sei ettari che si trovano in località Sondraie. Un progetto quindi ampliato e con grandi prospettive di investimento, non solo in vigna ma anche per quanto riguarda la cantina e un centro di accoglienza, wineshop e tasting rivolto al pubblico..

Fonte: Tirreno Piombino-Elba.

Bettagno tra i top manager «Ma essere giovane è un tabù».
La veronese, direttore generale di Casa Girelli, trai 10 talenti italiani Bettagno tra i top manager «Ma essere giovane è un tabù» Doso tredici anni ci esperienze all’estero ammette: «In Italia valutata più l’età rispetto alle competenze». «Sembra che essere giovani in Italia rappresenti un limite, un tabù. All’estero, dove ho lavorato per tredici anni, non è così». Giulia Bettagno, 39enne veronese di Soave, ha vinto nei giorni scorsi a Roma il premio «Giovane manager», il riconoscimento istituito da Federmanager con l’obiettivo di potenziare il ruolo e il valore delle competenze manageriali. Tra i curriculum arrivati da tutta Italia sono stati selezionati 40 finalisti, trai quali sono stati decretati i 10 vincitori. E Bettagno, direttore generale della casa vinicola trentina Casa Girelli spa, è stata l’unica manager premiata proveniente dal mondo vitivinicolo.

Fonte: Arena.

Iwb centra i 400 milioni di ricavi Nuova acquisizione negli Usa.
Risultati frenati dalla logistica. Il gruppo vinicolo investe 22 milioni sulla base a Miami VENEZIA Italian Wine Brands centra il primo traguardo, superando i 400 milioni di ricavi nel 2021. Era la traiettoria indicata a giugno, al momento della maxi-fusione che aveva portato a bordo del gruppo vinicolo quotato in Borsa, che ha il suo «motore» commerciale nella trentina Provinco guidata da Alessandro Mutinelli, presidente e ad di Iwb di cui detiene il 7,6%, 11 gruppo veneto Enoitalia della famiglia Pizzolo, attivo tra Verona e Vicenza, che in Iwb aveva reinvestito dopo la vendita, divenendone il primo azionista con il 16%. E il risultato è ora raggiunto nei fatti, dopo i conti preliminari 2021 pubblicati ieri, che hanno proiettato Iwb a 409 milioni di euro di ricavi pro-forma (considerando cioé il nuovo perimetro per tutto il 2021), con un raddoppio di fatto rispetto ai 204 del 2020.

Fonte: Corriere del Veneto Venezia e Mestre.
Viticoltura sostenibile, una cantina di ghiaccio a 2.000 metri per i vini della Valcamonica.
Completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio della Valle Camonica all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione, a 2.000 metri di quota, al Corno d’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, nel Parco dell’Adamello. Obiettivo: studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino e individuare tecniche di viticoltura sostenibile. L’igloo, da utilizzare come originale cantina di affinamento, è stato realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie: la Cantina Bignotti ha depositato i suoi rossi Igt e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.

Fonte: Lifestyleblog.it.

Vino: Veneto, 1,8 mld export nel terzo trimestre 2021.
Il recupero è visibile già dal secondo trimestre del 2021 che ha segnato un +6,6% nel valore delle esportazioni rispetto al periodo gennaio-giugno 2019, ed è più marcato nei dati della seconda parte dell’anno, dove nel III trimestre si raggiunge un +8,6% di crescita rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, per un totale di quasi 1,8 miliardi di euro. Nel 2020 il valore delle esportazioni di vino dal Veneto è stato di 2.245 milioni di euro (-2,9% rispetto al 2019) ma nonostante tutto resta la prima regione in Italia, con quasi il 36% delle esportazioni nazionali, alle spalle, in una virtuale classifica, di paesi come Francia, Italia e Spagna. Il più richiesto è il vino in bottiglia (56,9% del totale dell’export di vino regionale), seguito da spumante (37,7%), vino sfuso (3,7%) e bag in box (1,8%). Le restrizioni sanitarie dovute al Covid-19, con lo stop forzato agli eventi e le chiusure del canale Ho.Re.Ca. hanno fermato vendita dei vini spumanti veneti all’estero, con un calo sia nel volume (-1,6% nel 2020 rispetto al 2019), sia nel valore (-7,6%). Di contro il lockdown nel 2020 ha fatto crescere il commercio di bag box (+25,6%).

Fonte: Ansa.

Vino rosso protegge dal Covid, l’incredibile scoperta.
Un bicchiere di buon vino rosso a tavola non può che fare bene e, secondo uno studio, protegge anche dal Covid-19. Secondo quanto emerso, infatti, ci sarebbe una correlazione tra consumo di alcolici e l’infezione da Coronavirus. Proprio questa relazione è stata studiata in modo da evidenziare i fattori che possono favorire il potere protettivo dell’alcol. È risaputo, infatti, che consumare vino o birra in quantità moderate (una o due volte la settimana) fa bene alla salute. Ora, però, agli effetti benefici del vino si aggiungerebbe quello di ridurre il rischio di esser infettati dal Coronavirus.

Fonte: Il Mattino.

Federica Suban: «Ero terrorizzata di macchiare col vino la veste bianca di Giovanni Paolo II».
La presidente Fipe di Trieste da anni affianca il padre Mario nella conduzione del rinomato ristorante di famiglia, nato nel 1865 grazie a una maxivincita. “Non mi credevo tagliata per questa professione, avevo una certa manualità, mi sarebbe piaciuto molto fare il chirurgo. Quando lo dissi a mia mamma rispose: “Cusì te taierà meio i stinchi…”. Si crede un mediano per la sua innata umiltà, in realtà è una vera regista per talento e “cabeza”. Le manca solo il numero dieci sulla maglia. Federica Suban, 55 anni, presidente provinciale della Fipe, da anni ha preso in mano le redini dell’Antica Trattoria Suban sul piccolo colle di San Giovanni in via Comici 2, affiancando papà Mario, che a 87 anni può permettersi il lusso di fare gli onori di casa e di coccolarsi i clienti girando per i tavoli con un occhio sempre attento ai dettagli, in cucina e in sala.

Fonte: Il Piccolo

Vino, tra cambiamenti climatici e nuovi consumi.
Da un lato il settore deve fare i conti con il climate change che impone la valutazione di nuove varietà e dall’altro si deve adattare ai mutevoli stili di vita accelerati dalla pandemia. Il vigneto europeo e, più in generale, il settore vitivinicolo, si apprestano a sostenere una metamorfosi piuttosto ampia e complessa, con l’Ue non sempre a guardare benevola al settore. E così, se la Commissione Europea sembra orientata a non sostenere pienamente la promozione del vino (e delle carni rosse) nei propri programmi dedicati all’agroalimentare, suscitando le proteste degli addetti ai lavori, l’Agricultural Outlook presentato a fine dicembre dagli esperti di Bruxelles tratteggia una strada alle prese con l’allarme dei cambiamenti climatici e il fenomeno dei nuovi consumi, in parte modificati dal covid-19.

Fonte: AgroNotizie – Image Line Network.

Sostenibilità, la Michelin lancia Dina, Gerani e Casa del Vino della Vallagarina: tre esempi verdi, ecco perché.
Non si ferma la pressione della Michelin sui ristoranti sul tema sostenibilità. In queste ore sul sito sono apparse tre segnalazioni di ristoranti impegnati su questo tema, due al Nord e il Bib Gourmand Campano Gerani di Giovanni Sorrentino a Sud. Ne approfittiamo per lanciare un warning dal Po in giù perché ci sembra che la stella verde sia ancora sottovalutata. (Gussago, BS) è il ristorante espressione della personalità del suo chef-patron Gipponi, che ha creato ambienti di fascino dando sfogo creativo all’idea di recupero. In un edificio storico nel centro di Gussago (BS), arredi anni Cinquanta, porcellane stilose in disuso, nonché alcuni mostri sacri della miglior musica rock fine ’80 – inizio ’90 (G’N’R e Nirvana).

Fonte: Luciano Pignataro.

Vino in Cina: un mercato destinato ad una crescita sempre più lenta.
Il mercato cinese del vino rallenta. l dati registrano una decelerazione delle importazioni (già indebolite nel 2020), e inizia ad emergere qualche segnale di preoccupazione da parte dei produttori esteri che da anni puntano sul sesto più grande mercato del vino del mondo. Le case vinicole lamentano anche un progressivo aumento del fardello burocratico.
La flessione degli acquisti, secondo le previsioni di alcuni esperti riportate dal sito specializzato vino-joy.com, sembra destinata a proseguire, tra la chiusura prolungata delle frontiere, la diffusione probabile della variante omicron e le scosse di assestamento del mercato provocate dell’uscita di scena dell’Australia a seguito della “guerra dei dazi”. Gli ultimi dati hanno mostrato che le importazioni di vino del paese da gennaio a novembre sono diminuite dello 0,3% in volume a 388,6 milioni di litri ma il valore complessivo è scivolato del 13,7% a 9,87 miliardi di RMB (1,54 miliardi di dollari) rispetto allo stesso periodo del 2020.

Fonte: Beverfood.com.

STAMPA ESTERA

La discrète conversion au bio des grands crus de Bordeaux.
Dans le Bordelais, 20 % des vignes sont labellisées ou en voie de l’être. • Un mouvement qui suppose d’investir dans des moyens importants. Correspondant à Bordeaux Plus question pour les grands crus de la rive gauche bordelaise d’ignorer cette viticulture biologique, longtemps méprisée. Lan dernier, Château Saint-Pierre, CosdEstournel, Duhart-Milon, Rieussec, Bauzan-Segla et surtout Lafite-Rothschild premier grand crus classé de Pauillac sont entrés en conversion bio. En 2019, quatre autres propriétés prestigieuses, dont Yquem, le plus connu des sauternes, Gruaud Larose et Pédesclaux avaient sauté le pas. Ainsi, parmi les S8 grands crus de Bordeaux, classés en 1855, quisétendent surprèsde 5.000hectares, recense-t-on 22 propriétés labellisées et ou en conversion.

Fonte: Echos.

Intervista a Gilles De Revel -« Une meilleure qualite environnementale ».
Pour le doyen de la faculté dkenologle de Bordeaux. les vins bio ne s’avèrent pas d’une qualité supérieure mals se montrent plus écologiques. Méme si l’on n’a toujours pas trouvé d’alternative à l’utilisation du cuivre dommageable pour les sols. Le passage en viticulture bio et a fortiori en blodynamie a-t-il un effet sur fa qualité du vin? Non, [‘n’existe pas de marqueur de ce type d’orientation dans le vin. En tout cas, on ne l’observe ni lors de l’analyse chimique ni lors de l’analyse sensorielle au moment de la dégustation. Cela ne remet pas en cause leurs croyances ou leurs constatations, mais il faut sans doute les relativiser et aussi les expliquer. Notamment par des raisons économiques. On ne peut pas s’engager dans un tel processus qui implique des colits énormes, notamment dans ces grands crus et ne pas y croire et le défendre.

Fonte:  Echos.

50 millions d’euros pour verdir les ceps.
La région NouvelleAquitaine et la Banque des territoires ont confié à Demeter le soin de créer et de gérer un fonds dédié au financement des jeunes pousses innovant en faveur de la transition écologique. Changement climatique, transition écologque, nomelles exigences des consommateurs… Autant de défis auxquels fait face le mo nde d e lt vigne et du vin et auxquels l’innivation et les start up apporteront peut-etre une réponse. Cest la raison d’erre du fonds d’Investissement VitiRev Innovation le premier en Europe à se consacrer au financement des jeunes? Ousses de ce secteur. Le fonds qui sera géré par Demeter, c-báriallc t dans la transition écologique, a déjà sécurisé 33 million; d’euros avec l’ambition de porter le montant total à 50 million d’euros.

Fonte:  Echos.

Orange: A whole new horizon in wine.
Orange isn’t the new red or the new white, but the realm is well worth exploring. Wine School. To call a category of wine “orange” strikes some people as odd, as no wine is truly a shade of orange. I think orange wine is a fine term. No white wine is actually white nor red wine red, yet we accept these phrases. Alternative descriptors have been proposed for orange wines — white wines that are made using red wine techniques. Some would prefer to call them amber wines, while others like skin-contact wines, alluding to the production process rather than the color. Orange seems to have caught on a little better. So here, orange it will be. But what does it mean to label a wine orange? At Wine School we have been drinking and thinking about orange wines over the course of the last month. As several readers have pointed out, it’s an enormous and puzzling topic to try to cover in three bottles, as is our usual approach. “Greatest strength of orange wines: You have no idea what to expect,” said VSB of San Francisco. “Greatest weakness of orange wines: You have no idea what to expect.” “When you buy a Chablis, you have a pretty good idea of what you’ll get,” VSB continued.

Fonte:  New York Times International Edition.

Grazie per l’ascolto, vi ricordiamo che le news di oggi, sono state offerte da Fare Cantina, impianti completi di confezionamento e imbottigliamento del vino.

A risentirci a domani.

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