Il settore vitivinicolo italiano ha mostrato una crescita robusta nei primi quattro mesi del 2024, con un incremento del 7% in valore e del 5,8% in volume nelle esportazioni, totalizzando oltre 2,5 miliardi di euro e 690,76 milioni di litri. Questo incremento è una ripresa significativa rispetto ai dati più moderati del trimestre precedente.
Gli Stati Uniti continuano a guidare come principale mercato di importazione del vino italiano, mostrando una crescita del 6%, mentre il Regno Unito ha segnato un incremento impressionante dell’11,5%. Anche Canada e Russia hanno mostrato aumenti notevoli. Al contrario, la Francia ha visto una riduzione del 6,4% nelle importazioni di vino italiano.
I vini spumanti, guidati dal Prosecco, hanno registrato un aumento dell’11,2% raggiungendo 684 milioni di euro. Nonostante un generale calo delle vendite di vino nei supermercati italiani, le esportazioni continuano a dimostrare la resilienza e il potenziale di crescita del settore.
Trend del Vino in Italia: Uno Sguardo al Futuro
L’industria vitivinicola italiana affronta una fase di cambiamento e sfide, con una attenzione particolare verso la prossima vendemmia mentre gestisce ancora scorte significative. Al 30 giugno, secondo il rapporto “Cantina Italia” dell’Icqrf, sono presenti 43,5 milioni di ettolitri di vino in cantina, cifra che riflette una diminuzione del 12,2% rispetto all’anno precedente, e una produzione del 2023 tra le più basse registrate.
Oltre la metà del vino immagazzinato è classificato come Dop, evidenziando una predominanza di vini con denominazione di origine protetta. Il Prosecco Doc guida la “classifica” delle scorte con 4,2 milioni di ettolitri.
Parallelamente, il vino biologico italiano mostra una realtà dolce-amaro con la perdita di quasi 4mila ettari nel 2023, nonostante una crescita complessiva delle superfici bio del 4,5%. Questo contesto sottolinea le sfide introdotte dalla nuova politica agricola comune (Pac) 2023/27.
Il mercato globale delle bevande alcoliche vede una prospettiva di lenta ripresa dal 2025, con una crescita stimata del 1% annuo fino al 2028. Tuttavia, il vino potrebbe affrontare maggiori difficoltà rispetto a birre e superalcolici, con una previsione di calo di volumi del -1% annuo nel medio termine.
Nonostante le difficoltà globali e una diminuzione del consumo nei mercati chiave come gli USA, il settore vitivinicolo italiano non è in crisi. Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini, enfatizza l’importanza di riconoscere il valore del vino italiano, che contribuisce significativamente al PIL e all’occupazione in Europa, e chiede un’azione governativa per sviluppare ulteriormente il mercato.
In sintesi, l’industria del vino in Italia naviga tra sfide e opportunità, con la necessità di adattarsi a un contesto economico e normativo in evoluzione, mantenendo al contempo un ruolo di leadership nel panorama vitivinicolo europeo e globale.
Guardando al futuro, il mercato delle bevande alcoliche prevede una crescita globale lenta ma costante, ma il vino potrebbe affrontare sfide maggiori rispetto a birra e superalcolici. La situazione è in continua evoluzione, con l’Italia che si prepara per la prossima vendemmia, mantenendo un occhio vigile sui trend globali e le opportunità emergenti.