Trend del vino in Italia 16-20 dicembre 2024

Grandi Chef, Cucina Leggera e Effetto sui Consumi.

 

L’alta ristorazione, sempre più orientata a piatti leggeri, sostenibili e di dimensioni contenute, sta influenzando il modo in cui si beve il vino. L’abbinamento con creazioni gastronomiche più delicate, verdi e “healthy” favorisce il consumo di vini bianchi, più freschi e beverini, a discapito dei rossi. Questi ultimi, un tempo protagonisti indiscussi, cedono terreno a etichette bianche in sintonia con la cucina “stellata” contemporanea.

Ripresa dell’Export Made in Italy.

Dopo il rallentamento del 2023, il vino italiano torna a crescere sui mercati esteri. Nei primi nove mesi del 2024 si registra un aumento del 3% in volume e del 6% in valore, spingendo la previsione di fine anno a oltre 8 miliardi di euro di export. Ottimo il risultato dei vini Dop e Igp fermi, supportati da un balzo degli spumanti (+13% in volume, +9% in valore), che superano per la prima volta i vini rossi tra le preferenze internazionali. Si tratta di un cambiamento storico per l’export italiano, trainato soprattutto dal Prosecco.

Bollicine al Comando: Sorpasso sul Rosso.

Le bollicine italiane si confermano il vero motore dell’export: per la prima volta, infatti, lo spumante spedito all’estero supera i volumi di rossi e bianchi. Una vera rivoluzione che vede il Prosecco come punta di diamante, capace di generare, da solo, un volume d’affari superiore al 20% dell’intero export del vino italiano. Questo successo è legato all’immagine pop delle bollicine, facilmente abbinabili anche a cocktail di tendenza, scenario che favorisce la crescita della categoria, destinata a consolidarsi nei prossimi anni.

Il Futuro del Vino in UE: Consumi, Produzioni ed Export in Calo.

Le proiezioni della Commissione Europea per il prossimo decennio delineano uno scenario complesso per il vino Ue: produzione, consumi ed esportazioni in diminuzione, condizionati dal cambiamento climatico, dal salutismo (specie tra i giovani) e dall’evoluzione dei gusti (meno rossi, più vini leggeri e frizzanti). Tuttavia, non tutti i Paesi mostrano gli stessi trend: diminuzioni importanti in Francia e Germania, ma incrementi in mercati emergenti come Repubblica Ceca, Polonia e Svezia. Il comparto dovrà evolversi, puntando su innovazione, diversificazione e adattamento alle nuove preferenze.

Mercato Interno ed Evoluzione dei Consumatori.

In Italia, i consumi interni restano fermi, con le bollicine che tengono (anzi, crescono), mentre i vini fermi arretrano. Il segmento “green” tra gli spumanti non attecchisce come previsto. Intanto la Generazione Z, più attenta alla salute e meno legata al vino come abitudine, considera il consumo di questa bevanda sempre meno attrattivo (“cringe”), allontanandosi soprattutto dai rossi corposi. Le bollicine, al contrario, restano “cool” fuori casa e, nel caso del Prosecco, stanno crescendo anche nel consumo domestico.

Italia, sempre più Paese delle Bollicine.

I dati confermano che l’Italia sta diventando uno “sparkling wine country”. Con una produzione di bollicine vicina al miliardo di bottiglie e un aumento continuo dell’export spumantistico (che già rappresenta il 30% del totale del vino italiano venduto all’estero), il comparto degli spumanti domina la scena. Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e persino la Russia consumano sempre più bollicine italiane, mentre alcuni mercati storici (Cina, Regno Unito, Germania) rallentano. Il Prosecco resta il riferimento principale, sia all’estero che in Italia, trainando l’intero settore.

In Sintesi.

Il 2024 si avvia alla conclusione con uno scenario in trasformazione. L’alta cucina e le nuove tendenze alimentari favoriscono il consumo di vini bianchi leggeri, mentre gli spumanti dettano legge sul piano internazionale, superando finalmente i rossi nelle esportazioni. Il contesto europeo prevede una contrazione generale, ma l’Italia resiste e innova, grazie all’inarrestabile ascesa delle bollicine e alla diversificazione dei mercati di sbocco. In un futuro incerto, dominato dal cambiamento climatico, dai nuovi stili di vita e dai mutamenti nei gusti, le bollicine italiane si confermano l’asset strategico su cui puntare.