Scenario Internazionale e Produzione Mondiale
- Produzione più bassa dal 1961: Secondo l’OIV, la produzione mondiale di vino nel 2024 scenderà attorno ai 231 milioni di ettolitri, toccando i livelli minimi da oltre mezzo secolo.
- Italia prima, Francia seconda: L’Italia, con 41 milioni di ettolitri, torna a essere il primo produttore mondiale (superando i volumi molto bassi del 2023), mentre la Francia, con un calo annuo del 23% (36,9 milioni di ettolitri), scivola in seconda posizione. Terza la Spagna, con un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente, ma comunque lontana dalla media storica.
- Clima e volatilità: Le condizioni climatiche estreme (siccità, grandinate, alluvioni) hanno penalizzato i raccolti, incidendo su tutte le principali aree produttive mondiali e confermando il cambiamento climatico come fattore chiave di instabilità nel settore.
Export Italiano: Crescita a Valore grazie alle Bollicine
- Oltre 8 miliardi di euro: Le stime di Nomisma Wine Monitor per il 2024 indicano un export del vino italiano a +4,5% rispetto al 2023, superando la soglia degli 8 miliardi di euro.
- Spumanti protagonisti: La crescita all’estero è trainata dagli spumanti, in particolare dal Prosecco, che ormai rappresenta 2 bottiglie su 10 tra quelle italiane vendute oltre confine.
- Difficoltà nei mercati tradizionali: Mentre Germania, Svizzera, Francia e Norvegia mostrano cali nelle importazioni di vino italiano, emergono nuovi mercati con crescite a doppia cifra come Austria, Irlanda, Brasile, Romania, Croazia e Thailandia. Questa diversificazione è divenuta strategica per compensare la stagnazione sui mercati storici.
Mercato Interno: Inflazione e Calo dei Volumi
- Consumi in flessione: Nel 2024, la GDO italiana registra un calo delle vendite a volume di vino del -1,5% nei primi 9 mesi, dopo un 2023 già negativo. Una lieve ripresa nel terzo trimestre non è sufficiente a portare il cumulato in positivo.
- Preferenze dei consumatori: Gli italiani, sotto pressione per l’aumento del costo della vita, si orientano verso spumanti generici più economici, penalizzando bollicine Dop e vini fermi. Gli spirits rimangono sostanzialmente stabili a valore, con un lieve calo dei volumi.
- Segmentazione per tipologia: I vini Dop mantengono il valore ma vedono scendere i volumi (-2,9%), mentre gli IGP crescono leggermente sia in valore (+1,6%) che in volume (+3,7%). Gli spumanti segnano un incremento a valore (+3,5%), con il metodo classico e i charmat secchi (Prosecco in testa) sugli scudi, mentre i vini fermi e frizzanti continuano a perdere terreno, soprattutto online.
Visione delle Cantine: Preoccupazione e Diversificazione
- Sentiment delle aziende: Secondo un sondaggio WineNews su 20 grandi realtà (14% del giro d’affari del settore), il 35% delle cantine prevede un 2024 peggiore del 2023, il 40% stima risultati stabili e solo il 25% si aspetta crescita.
- Rischio dazi e tensioni geopolitiche: Le elezioni Usa e le dichiarazioni del nuovo presidente Trump sui possibili dazi rappresentano una minaccia concreta, non solo per l’export oltreoceano, ma indirettamente anche per mercati come la Germania, già sotto pressione economica. Inoltre, dal 1° febbraio 2025, l’incremento delle accise su vini e alcolici nel Regno Unito potrebbe influire ulteriormente sui flussi commerciali.
Cambiamenti nei Gusti e Opportunità Future
- Giovani e salute: Le nuove generazioni riducono il consumo di vino, preferendo bevande alcoliche più leggere o alternative no/low alcol. Questo trend rafforza la crescita degli spumanti e dei vini dealcolati, e spinge le imprese a sperimentare nuove proposte per intercettare palati diversi.
- Strategie per il futuro: In uno scenario di incertezza, le imprese vinicole puntano a:
- Diversificazione dei mercati esteri.
- Innovazione di prodotto (bollicine, segmenti “no-low alcohol”).
- Consolidamento del legame con il consumatore, valorizzando identità, sostenibilità e qualità.
Conclusione
Il quadro complessivo del vino italiano alla fine del 2024 è caratterizzato da forte variabilità e complessità. Mentre la crescita dell’export sostiene il valore complessivo del settore, trainato dagli spumanti e da nuovi mercati emergenti, il mercato interno soffre, compresso da inflazione e cambiamenti nei consumi. La produzione mondiale ai minimi storici, le incertezze politiche e le mutevoli preferenze dei consumatori rendono fondamentale, per il settore, sviluppare strategie flessibili, investire su prodotti innovativi e rafforzare la presenza in mercati diversificati. In questa evoluzione, l’Italia mantiene un ruolo primario a livello produttivo e commerciale, ma la sfida sarà saper leggere e anticipare il cambiamento.