Nella settimana dal 29 aprile al 4 maggio 2024, l’industria vinicola italiana si confronta con sfide e opportunità. Le vendite di vino nella grande distribuzione hanno registrato un calo del 1.5% nel primo trimestre del 2024 nonostante gli sforzi per stimolare il consumo durante la Pasqua. Questo declino è riflesso anche a livello globale, con una riduzione del 0.5% nella superficie vitata mondiale secondo l’OIV.
La produzione di vino nel 2023 ha toccato il suo minimo storico dal 1961, causato da condizioni climatiche avverse e pressioni inflazionistiche che hanno portato a un aumento dei prezzi. Tuttavia, nonostante queste sfide, alcuni mercati hanno dimostrato resilienza, con un valore delle esportazioni che ha raggiunto i 36 miliardi di euro nonostante il calo del volume.
In Italia, si discute attivamente dell’estirpazione dei vigneti per migliorare la qualità, ma rimangono incerti i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.
Nonostante i dati non incoraggianti, c’è una nota di speranza nel rallentamento del declino dei volumi nel settore della grande distribuzione. L’inizio del 2024 mostra segni di miglioramento, con un aumento dell’1% nei valori e una stabilizzazione dei volumi, suggerendo una potenziale inversione di tendenza.
Guardando al futuro, l’industria si interroga su come recuperare volumi senza compromettere la marginalità. L’accento sembra spostarsi verso politiche di marketing mirate e valorizzazione del brand, mentre le promozioni a scaffale potrebbero perdere efficacia.
In un panorama di incertezza, l’industria vinicola italiana dimostra resilienza e adattabilità, affrontando le sfide con determinazione e cercando nuove strategie per prosperare in un mercato mutevole.